La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 13, 1919, Image 1

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    BkIBI.ISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No 'fin irxnn
" - -500 AUTHORI2ED HY THE ACT OF OCTOBER 6. I*7. ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, PA., BY ORDER OF THE PRESIDENT. A. S. BUBLESON, POBTMABTEK GEN.
LA LIBEI^L
Hi forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
fi. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO 11. - Numero 49
"Il dovere del Governo Italiano
jf di Me alla decisione di Fiume
Nel! lettera-programma agli
elettori di Basilicata l'on. Nitti,
riferendosi alla soluzione del pro
blema di Fiume, diceva: "Il Go
vernolha atteso dai suoi critici e
dai soci oppositori, che mostra
vano maggiore scontento, una
parols di consiglio e di coopera
zioneJTutti si sono dichiarati
contrai ! al programma di annes
sJgse. Nessuno avrebbe potuto
quindi fare cosa diversa dal go
verno".
# Questo voler valorizzare la po
litica <Kìl governo affermando
che nfEsuno consiglia al governo
l'atto d'annessione, è un giuoca
i ftuivoco.
fi Inverno ebbe la buona
«Cfcasioii per fare l'annessione,
ma se r ia lasciò sfuggire; e non
diciamo ìeppure che volle la
sciarsela sfuggire.
Nel tncse di settembre l'impre
sa di D'Annunzio dava nelle ma
ni del g( verno italiano una for
midabile carta, valorizzata dal
contegno dei governi inglese e
francése. L'annessione poteva e
doveva essere fatta in quel mo
mento, f prima cioè che il no di
Wilson l'avesse resa impossibile.
L'aver yoluto attendere, oltre o
gni limito di tempo, quella rispo
sta che non poteva essere diver
sa da quella che fu, costituisce
un errore e una responsabilità
del governo Nitti. Fu in quei
giorni che la stampa francese a
mica «fegeriva quasi al governo
italiano l'atto dell'annessione.
Nella seduta antimeridiana del
Consiglio della Corona vi fu (e
non furono due soli) chi suggerì
Teppoiiu. zà dell'annessione ; al
tri avrebbero rafforzato il sug
gerimento nella seduta pomeri
diana, ina questa si aprì con la
comunicazione di Nitti del "no"
di Wilson.
La respc jnsabilità della impos
sibilità attuale di procedere alla
annessione grava perciò tutta sul
governo dell'on. Nitti.
Lasciato sfuggire il solo e vero
momento di agire, il governo si è
baloccato tra progetti e contro
progetti, i quali hanno avuto una
sola conseguenza : compromette
re ogni giorno qualche cosa di
più.
Il governo si ostina a non ren
dersi conto che mancano le basi
accettabili da noi e da Wilson
per un qualsiasi progetto, a
meno che noi non volessimo su
bire la volontà del presidente de
gli Stati Uniti. Volontà che alla
vigilia della impresa di D'An
nunzio ebbe chiaramente a ma
nifestarsi in risposta a quello che
fu il progetto avanzato da Titto
ni con il consenso specifico della
Francia e generico dell'lnghilter
ra.
Il disegno presentato da Tit
toni era duplice: presentava due
possibilità di sistemazione. La
prima contemplava l'annessione
della città, pura e semplice, senza
hinterland, e offriva il porto alla
Società delle Nazioni ; la seconda
offriva accettazione da parte
nostra di uno Stato-cuscinettoj
pieno diginsidie, con entro Fiume
quasi autonoma.
Wilson respinse nettamente la
prima possibilità, e quanto alla
seconda «afferma va che avrebbe
accettato, purché l'ltalia rinun
ciasse ancora alle quattro se
guenti condizioni: 1. annessione
del triangolo Fianona-Volosca ;
2, dirmu speciale o quasi di au
tonomial per la città di Fiume
nello Stato-cuscinetto ; 3. annes
sione dell'isola Lagosta; 4. Zara
città lil>c rappresentata diplo
maticamente dal ministero degli
esteri Italiano.
Quafohi l'ltalia avesse dichia
rato di rinunziare a ogni qualsia- j
3Ì soddisfazione sui quattro pun
ti soprat tatj, il Presidente, la
cui infermità era prossima, a
vrebbe accettato.
I fatti hanno dimostrato che
da quq£ta volontà Wilson non si
è sostai) ialmente allontanato, e '
non hi mostrato disposizione al
cuna di allontanarsi.
L'impresa di D'Annunzio non
ha sarei rito al Presidente degli
Stati tJniti un atteggiamento di
verso, ti Yr Wilson non esiste li
na qujjgtione D'Annunzio nei ri- i
guardi di Fiume: come se ba
stasse ima negazione a parole per
distruggere un fatto.
Ciò [premesso, non è evidente
che ogni continuazione nella for
mulazione di progetti nuovi rap-j
presenta da parte nostra un com
pronfesso nuovo e una .rinunzia
nuova, nello sforzo continuo e
sVano|di rendere accettabile da
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
parte di Wilson il nostro punto
di vista?
Ma allora che cosa si domanda
al governo italiano?
Premesso che non domandia
mo oggi che il governo s'è la
sciato sfuggire la buona occasio
ne l'annessione, noi riteniamo
dovere elementare di questo go
verno non frappone ostaceli al
compito che Fiume stessa si è as
sunto di difendere da sè, con pro
prie forze, in vista del suo dirit
to, la sua volontà.
Fiume ha parlato oggi chiara
mente dicendo che la sua sorte
ncn può nè deve essere oggetto
di compromesso. Fiume nega il
diritto al governo italiano di
commerciare la sua annessione.
Fiume non ammette che la sua
annessione all'ltalia possa da al
cuno essere barattata in base a
sacrifici del territorio che ne co
stituisce il retroterra e che l'uni
sce all'ltalia.
Ma sopratutto, ripetiamo, Fiu
me vuole difendere il suo diritto
e la sua sorte in virtù della pro
pina costituzione e delia propria
volontà. Questo chiede oggi Fiu
me al governo italiano, rivelatesi
incapace di far valere il diritto
della città del Quarnero.
Perciò Fiume dopo avere elet
to la nuova rappresentanza
per spuntare anche l'arma della
quale fece molto uso Wilson, se
condo il quale il Consiglio Nazio
nale che il 30 ottobre 1918 ave
va votato l'annessione all'ltalia
non era "legale espressione della
volontà della città" votava il
80 ottobre scorso ad unanimità
il seguente ordine del giorno:
"La Rappresentanza munici
pale di Fiume eletta con suffra
gio universale, costituitasi oggi,
[. anniversario della storica gior
nata del XXX ottobre 1918, e
sercitando anche i poteri del
Consiglio Nazionale:
"rinnova unanime la delibera
zione del primo Consiglio Nazio
nale, plebiscitariamente appro
vata da tutto il popolo, per cui
Fiume, in forza del suo diritto di
autodecisione, proclamava l'an
nessione all'ltalia;
"plaude all'opera vigorosa e te
nace del Consiglio Nazionale, in
tesa a conseguire la sanzione del
diritto di Fiume, e alla fermezza
incrollabile con la quale costan
temente respinge qualsiasi com
promesso che infirmasse o me
nomasse il riconoscimento della
pure e semplice annessione;
"deplora che la Conferenza di
Parigi non abbia ancora dato a
scolto alla voce del libero comune
italico di Fiume ;
"nega a chicchessia il diritto
di decidere della sorte di Fiume
senza il suo consenso;
"riconferma a Gabriele d'An
nunzio i poteri conferitigli dal
Consiglio Nazionale e gli tributa
l'omaggio reverente della sua
commossa gratitudine;
"dichiara ancora una voita che
l'annessione della città, del porto
e del distretto di Fiume all'ltalia,
non solo corrisponde ai principii
per i quali con tanto sacrificio e
tanto sangue fu vinta la guerra,
ma conserva intatto il compito
che la natura assegna a Fiume
nei libero commercio mondiale;
"fa giuramento di persistere
nella lotta fino a che non sia ri
conosciuto ai Fiumani il sacro
diritto di avere una Patria".
Questo ordine del giorno è sta
to trasmesso ufficialmente al
governo italiano, ai governi al
leati e al senato americano.
La condotta che il governo ita
liano avrebbe di già dovuto se
guire di fronte a questa comuni
cazione non era dubbia, indipen
dentemente da quella che sarà
per essere la condotta degli alle
ati ed associato.
Il governo d'ltalia non poteva,
e quindi non può, fare a meno dai
prendere atto di questa libera,
concreta decisione di Fiume.
E' appena necessario ricordare
ai lettori che il prendere atto
della decisione di Fiume, non si
gnifica annettersi Fiume ; ma si
gnifica riconoscere e impe
gnarsi a farlo valere il dirit
to esercitato da Fiume di decide
re della propria sorte.
L'atto compiuto dalla nuova
Rappresentanza Municipale di
Fiume, toglie oggi al governo i
taliano il diritto di trattare ulte
riormente sulla sua sorte in ba
se a rinunzie, e gli riconosce un
solo diritto che per noi è un
dovere quello cioè di prendere
atto della decisione, giuridica
mente impeccabile, di Fiume sta
to sovrano, il cui diritto di deci-
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, COIVI l_A FIACCOLA IIN PUGNO
"Entcred a.s second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
dere della propria sorte è per lo
meno pari a quello già ricono
sciuto agli altri eredi dell'lmpe
lo austro-ungarico e russo.
Quando questo diritto venne e
sercitato da questi nuovi paesi, e
gli alleati ed associato ne prese
ro atto, ebbero essi forse biso
gno del nostro consenso? Dicia
mo del consenso dell'ltalia.
Ci fu bisogno del nostro con
senso perchè gli Stati Uniti pri
ma e poi l'lnghilterra e la Fran
cia, prendessero atto della pro
clamazione della Jugoslavia? E
così per la Czeco-Slovacchia, per
la Georgia, ecc.?
Quello che noi domandiamo
oggi al governo italiano non è la
annessione, "Contro la volontà del
l'associato e anche degli alleati;
ma, lo ripetiamo, che prenda atto
della decisione di Fiume impe
gnandosi a sostenerla di fronte
agii alleati ed associato.
Il governo faccia quello che
per loro conto già fecero nei ri
guardi dei nuovi paesi sorti dal
la rovina dell'Austria-Ungheria i
nostri alleati ed associato.
Vi sarà qualcuno che oserà te
mere che quello che noi chiedia
mo al governo d'ltalia significa
il volerlo mettere fuori della Con
ferenza?
Y'è qualcuno che osa sostene
re che, in vista all'atteggiamento
assunto da Fiume di agire a no
me proprio e direttamente con le
grandi potenze, il compito dell'l
talia sia quello di abbandonare e
quindi tradire Fiume?
Di fronte ai termini nuovi del
problema posti dal nuovo Consi
glio Nazionale con ptiteri costitu
zionali di governo, all'ltalia non
è p'.ù consentito trattare per
proprio conto sulle sorti di Fiu
me.
II senato americano al qua
le D'Annunzio, per i poteri con
ferii gli dal Consiglio Nazionale,
si è rivolto domanderà al go
verno americano di prendere at
to della libera e concreta decisio
ne di Fiume. Francia e Inghil
terra continueranno a fare il
doppio giuoco? 0 meglio: ose
ranno col fatto imporci di cede
re di fronte all'arbitrio di Wil
son ?
Perchè, francamente, un so
stegno a base di parole è un so
stegno che non serve. Gli allea
ti devono darci la prova e og
gi più che mai lo possono che
il loro non è un appoggio fatto
solo di buone disposizioni. La
prova del loro sostegno l'avremo
nel tenore della risposta che sarà
data alla comunicazione del Con
siglio di Fiume; e noi non osiamo
neppure sospettare che quella
comunicazione saia lasciata sen
za risposta da parte dei governi
ai quali è stata trasmessa.
Nel momento in cui scrivia
mo, di fronte alla decisione di
Fiume stanno i seguenti fatti :
a) il blocco che isola la città
e ne chiude il porto, e che è eser
citato nell'Adriatico da navi da
guerra non italiane, le quali fan
no lì (niella polizia che non pote
rono fare nella città e, spadro
neggiando nel mare nostro, con
ducono l'ltalia vittoriosa ad esse
re quel che erano, per màre, il |
Papa e i Borboni per le armate
francesi e inglesi dal secolo
XVIII al 1860 e 1870;
b) la proposta insidiosa del
Tenips, per conto del Governo
francese, di sbrigarcela con la
Serbia e i Croati; mentre è noto
che Wilson continuerebbe nel ri- ;
fiuto anche se Serbi e Croati ci
riconoscessero Fiume e il suo ;
porto;
c) l'insistenza insidiosa del !
medesimo di risolvere con Fiu
me tutte, le questioni adriatiche,
sotto intendendo la lacerazione '
di tutto il Patto di Londra e
quindi l'implicita rinuncia a tut
ta la Dalmazia;
d) il linguaggio ostile del
l'Homme Libre, giornale del Cle
menceau, e del Petit Journal del
Pichon. L'Homme Libre ha pub
blicato il 29 ottobre decorso un
articolo di fondo tutto contro
Fiume e insultante D'Annunzio,
che chiama "Rapagnetta", e i
suoi legionari calunniandoli co- j
me masnadieri, ed esortando il j
Congresso a farli sloggiare. Con ;
tale articolo, l'Homme Libre
(proprietario e direttore il Cle
menceau) ha sorpassato le scon-1
cezze dei Debats.
e) la politica doppia e sub
dola del Nitti e del Tittoni, ai
quali preme unicamente il pote
re, che si riassume nella formu
la "aspettare, aspettare" sapen
do che il prolungali sine die
delle condizioni odierne di Fiu
me potrebbe essere utile soltan
to ai desideri dei Croati, di Wil
son e dei banchieri americani;
f) il pericolo grande per l'i-»
talianità di Fiume, insito nella
precarietà della sua condizione,
nella miseria della città e nelle
PHILADELPHIA, PA., 13 DICEMBRE 1919
'gravissime difficoltà finanziarie
del governo fiumano.
Di fronte a queste che sono le
condizioni attuali di fatto, il Go
verno dell'on. Nitti continuerà a
credere che il compito dell'ltalia
vittoriosa sia quello di aspetta
re?
GIOVANNI PREZIOSI
io SCIOPERO dei SDII H
10 li nn co.
Lo sciopero continua calmo e
compatto. Tutti gli espedienti
fallirono. Infatti lunedì mattina,
8 dicembre, giorno in cui Mr.
Kirshbaum attendeva che tutti i
suoi operai tornassero al lavoro,
ha visto invece una lunga fila di
persone come una processione
sfilare davanti alla sua fatto- '
ria dimostrando in tal modo che
nessuno degli scioperanti è in
tenzionato di rientrare in fabbri
ca se prima non verranno loro
concesse lo condizioni chieste ed
ottenute dai sarti della Snellen
burg e cioè: 5 dollari di aumento
e riconoscimento dell'Unione.
Se la Ditta Snellenburg, se altri
manifatturieri di Philadelphia,
se quasi tutti i manifatturieri
degli Stati Filiti e del Canadà
han concesso l'aumento senza
fallire; se tutti costoro hanno
riconosciuto l'Unione senza che
per questo caschi il mondo: i
sarti della Kirshbaum si doman
dano perchè non possono e non
debbano anch'essi ottenere le
stesse condizioni.
La nobilissima lotta dei sarti
della Kirshbaum ha assunto un
significato che attrae le simpa
tie di tutti i lavoratori. La lot
ta non potrebbe svolgersi in mi
gliori condizioni per gli sciope
ranti. Poiché, oltre all'aiuto di
retto elio possono dare i 200 mi
la membri dell' Amalgamated,
anche i lavoratori di ogni arte e
mestiere hanno parole di simpa
tia per gli scioperanti. Quotidia
namente arrivano voti di inco
raggiamento e di plauso.
11 Grande Concilio dell'Ordine
Figli d'ltalia Indipendente ha
promesso il suo appoggio agli
scioperanti. Ed anche il Glande
Venerabile dello Stato della Pen
nsylvania, Giuseppe Di Silvestro,'
si è messo a nostra disposizione
per venire a portare la sua paro
la di incoraggiamento ai nostri
"meetings" che vengono tenuti
regolarmente due volte al gior
no: alle 10 a. m., ed alle 2.30 p.
m., alla New Casino Hall, 719
Dickinson St.
E lunedì prossimo, 1!) dicem
bre, se fino a quel giorno i pa
droni non avranno risposto di sì
alle domande dei loro operai, que
sti faranno una nuova grandiosa
dimostrazione davanti alla fatto
ria, facendo vedere in tal modo,
come tutte le armi per spezzare
la loro solidarietà siano inutili.
Quei bravi e coraggiosi operai
meritano davvero il plauso degli
onesti di ogni partito.
"G. Artoni.
Sottoscrizione
M'Mnu si volili
i Onde venire in aiuto della balda ed
eroica schiera dei volontari i quali,
j impavidi, sfidando le ire del nostro
(ìoverno e di quelli alleati, seguono il
loro conduttore Gabriele D'Annunzio,
j apriamo una pubblica sottoscrizione.
' Il denaro, man mano che verrà rac
colto, sarà trasmesso a mezzo della
lìanca dei Figli d'ltalia.
DIAMO L'UNDICESIMA
LISTA
Da'lla Società Italiana di M. S.
Cristoforo Colombo:
C. Finocchi $2; P. De Blasi
$1 ; E. Cipollone $1 ; M. Casta
gna $1 ; F. Barra $0.50; A. Biz
zarro $1; A. Pisani $1; P. Solli
gon $1 ; A. Sansone $0.30 ; A.
; Russo $1; F. Cavarozzi $1; G.
! Ferrigno $1 ; G. Marcone $1 ; P.
|De Blasi $1; Z. Polidoro $1; A.
jR. Amoroso $1; P. Gasbarro $1;
jC. Barone $1 $ 18.00
Dalla Loggia Giuseppe
Giusti N. 68.5 O. F. d'l.
\ tonio Gallelli $ 1.00
Luigi lanni 1.00
Totale $ 20.00
Somma precedente $1182.57
i ■ .ale generale $1202.57
A NOSTRO DISCARICO
Phila., Pa., 10 die., 1919.
Abbiamo ricevuto da La Libe
ra Parola dollari dieci ammonta
re della nona lista di sottoscri
zione prò D'Annunzio e Fiume
The Sons of Italy State liank
per Luigi Corona, Cashier."
ALLE OCHE
del Professo 10-ìrtoio
Da qualche tempo a questa
parte i redattori del Progresso
Italo-Americano di New York,
hanno assunto un'aria di supe
ruomini nel campo giornalistico,
da oscurare perfino i migliori
giornalisti Italiani, residenti in
Italia, dando giudizi ora su que
sto, domani su quell'uomo poli
tico.
Nel Progresso del 27 Novem
bre ultimo scorso, veniva pubbli
cato un commento sull'esito delle
elezione politica iatliana dell'o
norevole Filippo Turati, fatto
seguire da .una nota di redazio
ne, colla quale si cerca di attac
care non solo l'on. Caroti e Va
circa, che noi abbiamo conoSciu
to qui e che qualche volta han
no suonato pure di santa ragione
i schiavi Barsottiani, ma han
no pure la sfacciataggine
di scrivere mettendo in dub
bio la e ipacità politica e intellet
tuale di Filippo Turati. Io non
intendo difendere Vacirca, Ca
roti e nò l'onorevole Turati; es
si non hanno bisogno della mia
difesa, perchè per le loro qualità
morali e intellettuali non
possono essere discussi dai rospi
del giornale barsottiano. Filippo
Turati, è bene che lo si sappia,
è uno fra i migliori parlamenta
ri italiani, uomo politico di valo
re indiscutibile, ì'♦conosciuto ta
le da tutti i grandi Statisti Ita
liani. Che sia tale lo dimostrano
le chiamate del Sovrano, quelle
dei diversi presidenti dei Mini
stri, e di Giovanni Giolitti, che
voleva formare un gabinetto
Giolitti-Turati.
Possono i "rospi" del Progres
so dimostrare il contrario?
Si può dissentire da essi; non
condividere le idee e i loro me
todi di lotta, ma scendere tanto
in basso, negare le qualità mora
li e intellettuali di certi nostri
pralamentari, significa essere
settari in mala fede o ignoranti
degli uomini e delle cose italiane.
Ma, via signori del Barsottismo,
fate una disamina, sincera e
spassionata, e poi diteci se vera
mente l'on. Turati ha oppur no
la capacità politica.
La vittoria dei socialisti ita
liani, vi ha fatto dare di volta il
cervello, e non potete darvi pace
della sconfitta toccata al partito
militarista. I vostri sforzi per
creare un ambiente ostile in
mezzo alle colonie italiane degli
Stati Uniti verso il partito Socia
lista italiano non raggiungeran
no l'effetto desiderato; l'emi
grante sa béh distinguere il buo
no dal cattivo, i giornalisti o
nesti da quelli disonesti.
Il Partito Socialista Italiano
ha scritto una bella pagina di
storia nel parlamento, che nes
sun'altro partito può vantare.
Rammentale o "rospi" del Pro
gresso Itale-Americano, le bat
taglie in favore della libertà, l'o
struzionismo parlamentare fatto
per combattere le leggi libertici
de presentate dal Generale Lui
gi Pellcux. Non dite debile eresie,
siate più scrii nel dare dei giudizi
e nell'affibbiare certi aggettivi,
non insultate chi è lontano e non
può difendersi, e sappiate che
quegli uomini che voi prendete
di mira sono figli del popolo a cui
sono cari.
Se gli elettori di Ancona han
no eletto un cuoco e un bidello a
rappresentanti nel Parlamento è
segno tale che questi hanno qua
lità tali da dare buone garenzie
di sè stessi. Gli elettori anconi
tani non sono identici a quelli
di certe comunità americane.
L'arte o la professione, non può
deporre contro le qualità che
può avere un individuo chiama
to ad amministrare la cosa pub
iblica. Non occorre essere avvo
cati, medici e professori per es
sere buoni amministratori; non
|occorre aver riscaldato le pan
che delle università, per avere
del raziocinio e una concezione e
satta intorno alle questioni so
ciali e politiche.
Abbiamo avuto altri deputati
operai come Pietro Chiesa e Ri
gola i quali nel loro tempo sep
pero tenere in alto il prestigio
operaio nel Consesso nazionale.
Se i socialisti italiani voi li ri
tenete dei criminali, criminali
dovreste ritenere coloro, che pre
pararono la rivoluzione France
se, quella rivoluzione, che h;i
mandato al potere la Borghesi,'!
abbattendo il governo dei nobili
e del clero.
Che apprezzamento fanno
'lettori e le lettrici coscienti del-'
le pappolate dei rospi del giorna
lismo Barsottiano?
N. RIVANO ASTI,
Falegname
Pur non essendo affatto d'ac-
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni delia Grande Loggia
DELLO STATO DI. PENNSYLVANIA
PER IL NOSTRO
ORFANOTROFIO
La Commissione a cui le nuo
ve leggi statali hanno affidato
l'incarico di portare a termine i!
progetto dell'Orfanotrofio, ha i
niziato, come in queste colonne
già accennammo, il suo lavoro,
tenendo una riunione plenaria a
►Philadelphia, e in essa furono
presi gli opportuni accordi circa
l'azione da svolgere, sia in con
-1 ronto delle logge per quanto
concerne il loro contributo, sia in
riguardo alla redazione del pro
getto.
Di quanto la detta Commissio
ne ha stabilito di fare, lui infor
mato lo logge con una comunica
zione diretta ai rispettivi vene
rabili. Nel raccomandare calda
mente alle logge di volersi atte
nere a quanto la Commissione
prescrive, riproduciamo qui ap
presso la circolare della Commis
sione:
"Phila., Pa„ 4 die. 1919.
"Stimatissimo fratello,
"Il 1(5 dello scorso mese la
Commissione Orfanotrofio riuni
vasi (pii in Philadelphia con l'in
tervento di quasi tutti i suoi
membri alla presenza del Gran
de Venerabile, dell'Assistente
Grande Venerabile e del Grande
Segretario Archivista.
"Dopo l'elezione de! suo Comi
tato Esecutivo nelle persone dei
I rateili Avv. Cianflone Presiden
te, A. Viglione Segretario, Uev.
Tedesco Tesoriere, Prof. Scalia
Amministratore, procedette alla
Costituzione della Sottocommis
sione Tecnica per la quale, pren
dendo atto della nomina a com
ponenti di questa dei fratelli ar
chitetti Lisotto e Russoniello,
già stabilita dalla Grande Con
venzione di Scranton, aggiunge
va a loro l'ingegnere Alfonso
Coltella.
"Occupandosi quindi del meri
to del proprio mandato, la Com
missione dispose che la Sotto
conunissione tecnica, coadiuvata,
ove lo avesse creduto, da esperti
americani avesse acceduto nel
più breve termine sul terreno do
nato dal fratello Pasquale Bufa
no q dopo un sommario esame di
questo avesse deciso sulla conve
nienza o meno di costruire colà
il nostro Orfanotrofio. Tale deli
berato è sulla via di esser risol
to poiché domenica 2'.ì novembre
la Sottocommissione si è recata a
Ohio Pyle, dove, accompagnata
dal Presidente Avv. Cianflone,
dall'Amministratore prof. Sca
lia, dal fratello Bufano e dai si
gnori J. J. Hovvley e J. C. Hen
ry ha compiuto un accurato so
praluogo nella località donata
per l'Orfanotrofio e fra qualche
giorno la Sottocommissione si è
obbligata di rispondere al quesi
to propostole.
"La Commissone ha inoltre
deliberato, in ossequio alla rela
tiva decisione della Grande Con
venzione-di Scranton, che:
1. Le logg» versino tutto
il denaro da loro riscosso per
l'Orfanotrofio, poiché se lo trat
tenessero ancora nelle loro casse,
lo deterrebbero indebitamente e
perciò gli ufficiali responsabili
sarebbero passibili di gravi pene
disciplinari.
"2. Le amministrazioni
delle logge curino con sollecitu
dine di riscuotercela quota di 5
dollari dovuta dai fratelli per bi
glietti della lotteria, con facoltà
di incassarla anche a rate men
sili, l'ultima delle quali non può,
in ogni caso, essere protratta ol
tre la fine di marzo venturo. Ciò
perchè ai primi di aprile avrà
luogo l'estrazione .dei premi e
quei fratelli i quali non avessero
fino allora versato il loro debito
non godranno del diritto di con
corrervi.
"3. Gli ufficiali delle log
ge avvertano tutti i fratelli e
tutti gli aspiranti che chiunque
di loro non vi avesse provvedute
prima, ha l'obbligo di versare al
Segretario di Finanza della pro
pria loggia la quota di $5.00 pei
l'Orfanotrofio.
"L'lstituto dell'Orfanotrofio è
diventato un impegno di onor*
Fa Quel che devi, &vveng&
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 So'di
cordo in certe affermazioni del
i signor Ri vano abbiamo pubbli
cato questo articoletto in omag
gio alla libertà di stampa, che
non abbiamo mai negata a chic
chessia.
per il nostro Ordine. Esso deci
derà dell'affermazione solenne e
dell'avvenire fecondo della no
stra forte famiglia. Perciò
richiede il massimo zelo in rutti
voi. fratelli, sul cui appoggio,
confidando, questa Commissione
si è assunta la gravissima re
sponsabilità deila fondazione ed
amministrazione dell'lstituto.
""Purché la fede in voi posta
non ci manchi, le nostre mode
ste forzi» si moltiplicheranno per
far trionfare l'idea in modo de
gno del nostro Ordine e della no
stra Patria.
"Vi salutiamo fraternamente.
Avv. Antonino Cianflone, Presi
dente, 21 Tunnel St., Pitts
burgh, Pa.
Antonino Yigiione Segretario,
1212 S. Bth St., Phila.. Pa.
Uev. Dario Tedesco. Tesoriere,
510 Parker St., Chester, Pa.
Prof. Raffaele Scalia, Ammini
stratore. Fayette Title Tru
st Co., Uniontown, Pa.
Rev. (1. Perenzini, 20 Maple St.,
Bernardsvflle, N. J. Rev.
<!. Albanese, 111 Spring St..
Scottdale, Pa. Antonio
Balzano, 7:10 Fall Ave.,
Charleroy, Pa. Generoso
De Rlasi, 136 Scranton, Pa.
Paolino Fragale, 1321
6th Ave., New Kensington,
Pa."
SCAMBIO DI TELEGRAMMI
IRA IL GRANDE VENERA
BILE e S. E. L'AMBASCIATO
RE BARONE AVEZZANA.
Appena fu noto l'arrivo del
nuovo Ambasciatore d'ltalia a
Washington, il Grande Venera
bile si affrettò a inviargli il salu
to dei Figli d'ltalia della Penn
sylvania col seguente telegram
ma:
Barone Romano Avezzana,
lìoyal Ambassador, Washing
ton, D. C.
Nel momento che prende pos
sesso altissimo ufficio, onoromi
i'ar pervenire Eccellenza Vostra
tuguri, saluti ossequenti soci Or
line Figli d'ltalia di Pennsylva
lia, con promessa che essi ap
poggeranno ogni Suo atto o ini
ùativa intesi tutelare diritti a
nata Italia, interessi connazio
lali immigrati.
Giuseppe Di Silvestro,
Grande Venerabile
Sua Eccellenza l'Ambasciatore
ispondeva con un altro tele
dramma così concepito:
Giuseppe Di Silvestro, Grande
Venerabile Figli d'ltalia, X. E.
Jor. 7th and Christian Sts., Phi
a., Pa.
Grazie cortese telegramma
infermante patriottici sensi Or
bine Figli d'ltalia, il cui saluto
mi riesce graditissimo.
Romano Avezzana.
IL GENERALE GUGLIEL
MOTTI A PHILADELPHIA.
Con una lettera al Grande Ve
nerabile, il Generale Guglielmot
ti gli ha comunicato che egli, ac
cogliendo il desiderio espresso
3ai fratelli di Philadelphia, sarà
lui il giorno 16 corrente. Nella*
lettera dice: '
"Una cosa mi permetto di rac
omandare: carattere dell'incon
tro sia quello di fratelli e fratel
lo: i fratelli nostri sono stati e
sono, per generosità dell'animo
oro, così oberati di spese per
soccorsi, beneficenze e concorso
n sostenere nobili cause, che non
lebbono essere gravati di carico
finanziario ulteriore soltanto per
incontrare un membro della loro
famiglia quale io mi sono".
Pertanto è stato stabilito che
il 16 corrente alle ore 7 pom. i!
Generale Guglielmotti interver
rà a una riunione dei Venerabili
e Grandi Deputati di Phiiadel
phia, che si terrà nella sala dei
Figli d'ltalia, e dopo la breve ce
rimonia, in cui il Generale avrà
l'opportunità di dare il suo addio
ai rappresentanti delle varie log
ge della città, dal Grande Conci
lio e da. altri Ufficiali dell'Ordine
?li sarà offerta una cena al Re
staurant Leoncavallo, ed essa, in
omaggio al desiderio espresso