BkIBI.ISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No 'fin irxnn " - -500 AUTHORI2ED HY THE ACT OF OCTOBER 6. I*7. ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, PA., BY ORDER OF THE PRESIDENT. A. S. BUBLESON, POBTMABTEK GEN. LA LIBEI^L Hi forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. fi. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO 11. - Numero 49 "Il dovere del Governo Italiano jf di Me alla decisione di Fiume Nel! lettera-programma agli elettori di Basilicata l'on. Nitti, riferendosi alla soluzione del pro blema di Fiume, diceva: "Il Go vernolha atteso dai suoi critici e dai soci oppositori, che mostra vano maggiore scontento, una parols di consiglio e di coopera zioneJTutti si sono dichiarati contrai ! al programma di annes sJgse. Nessuno avrebbe potuto quindi fare cosa diversa dal go verno". # Questo voler valorizzare la po litica c rappresentata diplo maticamente dal ministero degli esteri Italiano. Quafohi l'ltalia avesse dichia rato di rinunziare a ogni qualsia- j 3Ì soddisfazione sui quattro pun ti soprat tatj, il Presidente, la cui infermità era prossima, a vrebbe accettato. I fatti hanno dimostrato che da quq£ta volontà Wilson non si è sostai) ialmente allontanato, e ' non hi mostrato disposizione al cuna di allontanarsi. L'impresa di D'Annunzio non ha sarei rito al Presidente degli Stati tJniti un atteggiamento di verso, ti Yr Wilson non esiste li na qujjgtione D'Annunzio nei ri- i guardi di Fiume: come se ba stasse ima negazione a parole per distruggere un fatto. Ciò [premesso, non è evidente che ogni continuazione nella for mulazione di progetti nuovi rap-j presenta da parte nostra un com pronfesso nuovo e una .rinunzia nuova, nello sforzo continuo e sVano|di rendere accettabile da ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER parte di Wilson il nostro punto di vista? Ma allora che cosa si domanda al governo italiano? Premesso che non domandia mo oggi che il governo s'è la sciato sfuggire la buona occasio ne l'annessione, noi riteniamo dovere elementare di questo go verno non frappone ostaceli al compito che Fiume stessa si è as sunto di difendere da sè, con pro prie forze, in vista del suo dirit to, la sua volontà. Fiume ha parlato oggi chiara mente dicendo che la sua sorte ncn può nè deve essere oggetto di compromesso. Fiume nega il diritto al governo italiano di commerciare la sua annessione. Fiume non ammette che la sua annessione all'ltalia possa da al cuno essere barattata in base a sacrifici del territorio che ne co stituisce il retroterra e che l'uni sce all'ltalia. Ma sopratutto, ripetiamo, Fiu me vuole difendere il suo diritto e la sua sorte in virtù della pro pina costituzione e delia propria volontà. Questo chiede oggi Fiu me al governo italiano, rivelatesi incapace di far valere il diritto della città del Quarnero. Perciò Fiume dopo avere elet to la nuova rappresentanza per spuntare anche l'arma della quale fece molto uso Wilson, se condo il quale il Consiglio Nazio nale che il 30 ottobre 1918 ave va votato l'annessione all'ltalia non era "legale espressione della volontà della città" votava il 80 ottobre scorso ad unanimità il seguente ordine del giorno: "La Rappresentanza munici pale di Fiume eletta con suffra gio universale, costituitasi oggi, [. anniversario della storica gior nata del XXX ottobre 1918, e sercitando anche i poteri del Consiglio Nazionale: "rinnova unanime la delibera zione del primo Consiglio Nazio nale, plebiscitariamente appro vata da tutto il popolo, per cui Fiume, in forza del suo diritto di autodecisione, proclamava l'an nessione all'ltalia; "plaude all'opera vigorosa e te nace del Consiglio Nazionale, in tesa a conseguire la sanzione del diritto di Fiume, e alla fermezza incrollabile con la quale costan temente respinge qualsiasi com promesso che infirmasse o me nomasse il riconoscimento della pure e semplice annessione; "deplora che la Conferenza di Parigi non abbia ancora dato a scolto alla voce del libero comune italico di Fiume ; "nega a chicchessia il diritto di decidere della sorte di Fiume senza il suo consenso; "riconferma a Gabriele d'An nunzio i poteri conferitigli dal Consiglio Nazionale e gli tributa l'omaggio reverente della sua commossa gratitudine; "dichiara ancora una voita che l'annessione della città, del porto e del distretto di Fiume all'ltalia, non solo corrisponde ai principii per i quali con tanto sacrificio e tanto sangue fu vinta la guerra, ma conserva intatto il compito che la natura assegna a Fiume nei libero commercio mondiale; "fa giuramento di persistere nella lotta fino a che non sia ri conosciuto ai Fiumani il sacro diritto di avere una Patria". Questo ordine del giorno è sta to trasmesso ufficialmente al governo italiano, ai governi al leati e al senato americano. La condotta che il governo ita liano avrebbe di già dovuto se guire di fronte a questa comuni cazione non era dubbia, indipen dentemente da quella che sarà per essere la condotta degli alle ati ed associato. Il governo d'ltalia non poteva, e quindi non può, fare a meno dai prendere atto di questa libera, concreta decisione di Fiume. E' appena necessario ricordare ai lettori che il prendere atto della decisione di Fiume, non si gnifica annettersi Fiume ; ma si gnifica riconoscere e impe gnarsi a farlo valere il dirit to esercitato da Fiume di decide re della propria sorte. L'atto compiuto dalla nuova Rappresentanza Municipale di Fiume, toglie oggi al governo i taliano il diritto di trattare ulte riormente sulla sua sorte in ba se a rinunzie, e gli riconosce un solo diritto che per noi è un dovere quello cioè di prendere atto della decisione, giuridica mente impeccabile, di Fiume sta to sovrano, il cui diritto di deci- WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, COIVI l_A FIACCOLA IIN PUGNO "Entcred a.s second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". dere della propria sorte è per lo meno pari a quello già ricono sciuto agli altri eredi dell'lmpe lo austro-ungarico e russo. Quando questo diritto venne e sercitato da questi nuovi paesi, e gli alleati ed associato ne prese ro atto, ebbero essi forse biso gno del nostro consenso? Dicia mo del consenso dell'ltalia. Ci fu bisogno del nostro con senso perchè gli Stati Uniti pri ma e poi l'lnghilterra e la Fran cia, prendessero atto della pro clamazione della Jugoslavia? E così per la Czeco-Slovacchia, per la Georgia, ecc.? Quello che noi domandiamo oggi al governo italiano non è la annessione, "Contro la volontà del l'associato e anche degli alleati; ma, lo ripetiamo, che prenda atto della decisione di Fiume impe gnandosi a sostenerla di fronte agii alleati ed associato. Il governo faccia quello che per loro conto già fecero nei ri guardi dei nuovi paesi sorti dal la rovina dell'Austria-Ungheria i nostri alleati ed associato. Vi sarà qualcuno che oserà te mere che quello che noi chiedia mo al governo d'ltalia significa il volerlo mettere fuori della Con ferenza? Y'è qualcuno che osa sostene re che, in vista all'atteggiamento assunto da Fiume di agire a no me proprio e direttamente con le grandi potenze, il compito dell'l talia sia quello di abbandonare e quindi tradire Fiume? Di fronte ai termini nuovi del problema posti dal nuovo Consi glio Nazionale con ptiteri costitu zionali di governo, all'ltalia non è p'.ù consentito trattare per proprio conto sulle sorti di Fiu me. II senato americano al qua le D'Annunzio, per i poteri con ferii gli dal Consiglio Nazionale, si è rivolto domanderà al go verno americano di prendere at to della libera e concreta decisio ne di Fiume. Francia e Inghil terra continueranno a fare il doppio giuoco? 0 meglio: ose ranno col fatto imporci di cede re di fronte all'arbitrio di Wil son ? Perchè, francamente, un so stegno a base di parole è un so stegno che non serve. Gli allea ti devono darci la prova e og gi più che mai lo possono che il loro non è un appoggio fatto solo di buone disposizioni. La prova del loro sostegno l'avremo nel tenore della risposta che sarà data alla comunicazione del Con siglio di Fiume; e noi non osiamo neppure sospettare che quella comunicazione saia lasciata sen za risposta da parte dei governi ai quali è stata trasmessa. Nel momento in cui scrivia mo, di fronte alla decisione di Fiume stanno i seguenti fatti : a) il blocco che isola la città e ne chiude il porto, e che è eser citato nell'Adriatico da navi da guerra non italiane, le quali fan no lì (niella polizia che non pote rono fare nella città e, spadro neggiando nel mare nostro, con ducono l'ltalia vittoriosa ad esse re quel che erano, per màre, il | Papa e i Borboni per le armate francesi e inglesi dal secolo XVIII al 1860 e 1870; b) la proposta insidiosa del Tenips, per conto del Governo francese, di sbrigarcela con la Serbia e i Croati; mentre è noto che Wilson continuerebbe nel ri- ; fiuto anche se Serbi e Croati ci riconoscessero Fiume e il suo ; porto; c) l'insistenza insidiosa del ! medesimo di risolvere con Fiu me tutte, le questioni adriatiche, sotto intendendo la lacerazione ' di tutto il Patto di Londra e quindi l'implicita rinuncia a tut ta la Dalmazia; d) il linguaggio ostile del l'Homme Libre, giornale del Cle menceau, e del Petit Journal del Pichon. L'Homme Libre ha pub blicato il 29 ottobre decorso un articolo di fondo tutto contro Fiume e insultante D'Annunzio, che chiama "Rapagnetta", e i suoi legionari calunniandoli co- j me masnadieri, ed esortando il j Congresso a farli sloggiare. Con ; tale articolo, l'Homme Libre (proprietario e direttore il Cle menceau) ha sorpassato le scon-1 cezze dei Debats. e) la politica doppia e sub dola del Nitti e del Tittoni, ai quali preme unicamente il pote re, che si riassume nella formu la "aspettare, aspettare" sapen do che il prolungali sine die delle condizioni odierne di Fiu me potrebbe essere utile soltan to ai desideri dei Croati, di Wil son e dei banchieri americani; f) il pericolo grande per l'i-» talianità di Fiume, insito nella precarietà della sua condizione, nella miseria della città e nelle PHILADELPHIA, PA., 13 DICEMBRE 1919 'gravissime difficoltà finanziarie del governo fiumano. Di fronte a queste che sono le condizioni attuali di fatto, il Go verno dell'on. Nitti continuerà a credere che il compito dell'ltalia vittoriosa sia quello di aspetta re? GIOVANNI PREZIOSI io SCIOPERO dei SDII H 10 li nn co. Lo sciopero continua calmo e compatto. Tutti gli espedienti fallirono. Infatti lunedì mattina, 8 dicembre, giorno in cui Mr. Kirshbaum attendeva che tutti i suoi operai tornassero al lavoro, ha visto invece una lunga fila di persone come una processione sfilare davanti alla sua fatto- ' ria dimostrando in tal modo che nessuno degli scioperanti è in tenzionato di rientrare in fabbri ca se prima non verranno loro concesse lo condizioni chieste ed ottenute dai sarti della Snellen burg e cioè: 5 dollari di aumento e riconoscimento dell'Unione. Se la Ditta Snellenburg, se altri manifatturieri di Philadelphia, se quasi tutti i manifatturieri degli Stati Filiti e del Canadà han concesso l'aumento senza fallire; se tutti costoro hanno riconosciuto l'Unione senza che per questo caschi il mondo: i sarti della Kirshbaum si doman dano perchè non possono e non debbano anch'essi ottenere le stesse condizioni. La nobilissima lotta dei sarti della Kirshbaum ha assunto un significato che attrae le simpa tie di tutti i lavoratori. La lot ta non potrebbe svolgersi in mi gliori condizioni per gli sciope ranti. Poiché, oltre all'aiuto di retto elio possono dare i 200 mi la membri dell' Amalgamated, anche i lavoratori di ogni arte e mestiere hanno parole di simpa tia per gli scioperanti. Quotidia namente arrivano voti di inco raggiamento e di plauso. 11 Grande Concilio dell'Ordine Figli d'ltalia Indipendente ha promesso il suo appoggio agli scioperanti. Ed anche il Glande Venerabile dello Stato della Pen nsylvania, Giuseppe Di Silvestro,' si è messo a nostra disposizione per venire a portare la sua paro la di incoraggiamento ai nostri "meetings" che vengono tenuti regolarmente due volte al gior no: alle 10 a. m., ed alle 2.30 p. m., alla New Casino Hall, 719 Dickinson St. E lunedì prossimo, 1!) dicem bre, se fino a quel giorno i pa droni non avranno risposto di sì alle domande dei loro operai, que sti faranno una nuova grandiosa dimostrazione davanti alla fatto ria, facendo vedere in tal modo, come tutte le armi per spezzare la loro solidarietà siano inutili. Quei bravi e coraggiosi operai meritano davvero il plauso degli onesti di ogni partito. "G. Artoni. Sottoscrizione M'Mnu si volili i Onde venire in aiuto della balda ed eroica schiera dei volontari i quali, j impavidi, sfidando le ire del nostro (ìoverno e di quelli alleati, seguono il loro conduttore Gabriele D'Annunzio, j apriamo una pubblica sottoscrizione. ' Il denaro, man mano che verrà rac colto, sarà trasmesso a mezzo della lìanca dei Figli d'ltalia. DIAMO L'UNDICESIMA LISTA Da'lla Società Italiana di M. S. Cristoforo Colombo: C. Finocchi $2; P. De Blasi $1 ; E. Cipollone $1 ; M. Casta gna $1 ; F. Barra $0.50; A. Biz zarro $1; A. Pisani $1; P. Solli gon $1 ; A. Sansone $0.30 ; A. ; Russo $1; F. Cavarozzi $1; G. ! Ferrigno $1 ; G. Marcone $1 ; P. |De Blasi $1; Z. Polidoro $1; A. jR. Amoroso $1; P. Gasbarro $1; jC. Barone $1 $ 18.00 Dalla Loggia Giuseppe Giusti N. 68.5 O. F. d'l. \ tonio Gallelli $ 1.00 Luigi lanni 1.00 Totale $ 20.00 Somma precedente $1182.57 i ■ .ale generale $1202.57 A NOSTRO DISCARICO Phila., Pa., 10 die., 1919. Abbiamo ricevuto da La Libe ra Parola dollari dieci ammonta re della nona lista di sottoscri zione prò D'Annunzio e Fiume The Sons of Italy State liank per Luigi Corona, Cashier." ALLE OCHE del Professo 10-ìrtoio Da qualche tempo a questa parte i redattori del Progresso Italo-Americano di New York, hanno assunto un'aria di supe ruomini nel campo giornalistico, da oscurare perfino i migliori giornalisti Italiani, residenti in Italia, dando giudizi ora su que sto, domani su quell'uomo poli tico. Nel Progresso del 27 Novem bre ultimo scorso, veniva pubbli cato un commento sull'esito delle elezione politica iatliana dell'o norevole Filippo Turati, fatto seguire da .una nota di redazio ne, colla quale si cerca di attac care non solo l'on. Caroti e Va circa, che noi abbiamo conoSciu to qui e che qualche volta han no suonato pure di santa ragione i schiavi Barsottiani, ma han no pure la sfacciataggine di scrivere mettendo in dub bio la e ipacità politica e intellet tuale di Filippo Turati. Io non intendo difendere Vacirca, Ca roti e nò l'onorevole Turati; es si non hanno bisogno della mia difesa, perchè per le loro qualità morali e intellettuali non possono essere discussi dai rospi del giornale barsottiano. Filippo Turati, è bene che lo si sappia, è uno fra i migliori parlamenta ri italiani, uomo politico di valo re indiscutibile, ì'♦conosciuto ta le da tutti i grandi Statisti Ita liani. Che sia tale lo dimostrano le chiamate del Sovrano, quelle dei diversi presidenti dei Mini stri, e di Giovanni Giolitti, che voleva formare un gabinetto Giolitti-Turati. Possono i "rospi" del Progres so dimostrare il contrario? Si può dissentire da essi; non condividere le idee e i loro me todi di lotta, ma scendere tanto in basso, negare le qualità mora li e intellettuali di certi nostri pralamentari, significa essere settari in mala fede o ignoranti degli uomini e delle cose italiane. Ma, via signori del Barsottismo, fate una disamina, sincera e spassionata, e poi diteci se vera mente l'on. Turati ha oppur no la capacità politica. La vittoria dei socialisti ita liani, vi ha fatto dare di volta il cervello, e non potete darvi pace della sconfitta toccata al partito militarista. I vostri sforzi per creare un ambiente ostile in mezzo alle colonie italiane degli Stati Uniti verso il partito Socia lista italiano non raggiungeran no l'effetto desiderato; l'emi grante sa béh distinguere il buo no dal cattivo, i giornalisti o nesti da quelli disonesti. Il Partito Socialista Italiano ha scritto una bella pagina di storia nel parlamento, che nes sun'altro partito può vantare. Rammentale o "rospi" del Pro gresso Itale-Americano, le bat taglie in favore della libertà, l'o struzionismo parlamentare fatto per combattere le leggi libertici de presentate dal Generale Lui gi Pellcux. Non dite debile eresie, siate più scrii nel dare dei giudizi e nell'affibbiare certi aggettivi, non insultate chi è lontano e non può difendersi, e sappiate che quegli uomini che voi prendete di mira sono figli del popolo a cui sono cari. Se gli elettori di Ancona han no eletto un cuoco e un bidello a rappresentanti nel Parlamento è segno tale che questi hanno qua lità tali da dare buone garenzie di sè stessi. Gli elettori anconi tani non sono identici a quelli di certe comunità americane. L'arte o la professione, non può deporre contro le qualità che può avere un individuo chiama to ad amministrare la cosa pub iblica. Non occorre essere avvo cati, medici e professori per es sere buoni amministratori; non |occorre aver riscaldato le pan che delle università, per avere del raziocinio e una concezione e satta intorno alle questioni so ciali e politiche. Abbiamo avuto altri deputati operai come Pietro Chiesa e Ri gola i quali nel loro tempo sep pero tenere in alto il prestigio operaio nel Consesso nazionale. Se i socialisti italiani voi li ri tenete dei criminali, criminali dovreste ritenere coloro, che pre pararono la rivoluzione France se, quella rivoluzione, che h;i mandato al potere la Borghesi,'! abbattendo il governo dei nobili e del clero. Che apprezzamento fanno 'lettori e le lettrici coscienti del-' le pappolate dei rospi del giorna lismo Barsottiano? N. RIVANO ASTI, Falegname Pur non essendo affatto d'ac- ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni delia Grande Loggia DELLO STATO DI. PENNSYLVANIA PER IL NOSTRO ORFANOTROFIO La Commissione a cui le nuo ve leggi statali hanno affidato l'incarico di portare a termine i! progetto dell'Orfanotrofio, ha i niziato, come in queste colonne già accennammo, il suo lavoro, tenendo una riunione plenaria a ►Philadelphia, e in essa furono presi gli opportuni accordi circa l'azione da svolgere, sia in con -1 ronto delle logge per quanto concerne il loro contributo, sia in riguardo alla redazione del pro getto. Di quanto la detta Commissio ne ha stabilito di fare, lui infor mato lo logge con una comunica zione diretta ai rispettivi vene rabili. Nel raccomandare calda mente alle logge di volersi atte nere a quanto la Commissione prescrive, riproduciamo qui ap presso la circolare della Commis sione: "Phila., Pa„ 4 die. 1919. "Stimatissimo fratello, "Il 1(5 dello scorso mese la Commissione Orfanotrofio riuni vasi (pii in Philadelphia con l'in tervento di quasi tutti i suoi membri alla presenza del Gran de Venerabile, dell'Assistente Grande Venerabile e del Grande Segretario Archivista. "Dopo l'elezione de! suo Comi tato Esecutivo nelle persone dei I rateili Avv. Cianflone Presiden te, A. Viglione Segretario, Uev. Tedesco Tesoriere, Prof. Scalia Amministratore, procedette alla Costituzione della Sottocommis sione Tecnica per la quale, pren dendo atto della nomina a com ponenti di questa dei fratelli ar chitetti Lisotto e Russoniello, già stabilita dalla Grande Con venzione di Scranton, aggiunge va a loro l'ingegnere Alfonso Coltella. "Occupandosi quindi del meri to del proprio mandato, la Com missione dispose che la Sotto conunissione tecnica, coadiuvata, ove lo avesse creduto, da esperti americani avesse acceduto nel più breve termine sul terreno do nato dal fratello Pasquale Bufa no q dopo un sommario esame di questo avesse deciso sulla conve nienza o meno di costruire colà il nostro Orfanotrofio. Tale deli berato è sulla via di esser risol to poiché domenica 2'.ì novembre la Sottocommissione si è recata a Ohio Pyle, dove, accompagnata dal Presidente Avv. Cianflone, dall'Amministratore prof. Sca lia, dal fratello Bufano e dai si gnori J. J. Hovvley e J. C. Hen ry ha compiuto un accurato so praluogo nella località donata per l'Orfanotrofio e fra qualche giorno la Sottocommissione si è obbligata di rispondere al quesi to propostole. "La Commissone ha inoltre deliberato, in ossequio alla rela tiva decisione della Grande Con venzione-di Scranton, che: 1. Le logg» versino tutto il denaro da loro riscosso per l'Orfanotrofio, poiché se lo trat tenessero ancora nelle loro casse, lo deterrebbero indebitamente e perciò gli ufficiali responsabili sarebbero passibili di gravi pene disciplinari. "2. Le amministrazioni delle logge curino con sollecitu dine di riscuotercela quota di 5 dollari dovuta dai fratelli per bi glietti della lotteria, con facoltà di incassarla anche a rate men sili, l'ultima delle quali non può, in ogni caso, essere protratta ol tre la fine di marzo venturo. Ciò perchè ai primi di aprile avrà luogo l'estrazione .dei premi e quei fratelli i quali non avessero fino allora versato il loro debito non godranno del diritto di con corrervi. "3. Gli ufficiali delle log ge avvertano tutti i fratelli e tutti gli aspiranti che chiunque di loro non vi avesse provvedute prima, ha l'obbligo di versare al Segretario di Finanza della pro pria loggia la quota di $5.00 pei l'Orfanotrofio. "L'lstituto dell'Orfanotrofio è diventato un impegno di onor* Fa Quel che devi, &vveng& che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 So'di cordo in certe affermazioni del i signor Ri vano abbiamo pubbli cato questo articoletto in omag gio alla libertà di stampa, che non abbiamo mai negata a chic chessia. per il nostro Ordine. Esso deci derà dell'affermazione solenne e dell'avvenire fecondo della no stra forte famiglia. Perciò richiede il massimo zelo in rutti voi. fratelli, sul cui appoggio, confidando, questa Commissione si è assunta la gravissima re sponsabilità deila fondazione ed amministrazione dell'lstituto. ""Purché la fede in voi posta non ci manchi, le nostre mode ste forzi» si moltiplicheranno per far trionfare l'idea in modo de gno del nostro Ordine e della no stra Patria. "Vi salutiamo fraternamente. Avv. Antonino Cianflone, Presi dente, 21 Tunnel St., Pitts burgh, Pa. Antonino Yigiione Segretario, 1212 S. Bth St., Phila.. Pa. Uev. Dario Tedesco. Tesoriere, 510 Parker St., Chester, Pa. Prof. Raffaele Scalia, Ammini stratore. Fayette Title Tru st Co., Uniontown, Pa. Rev. (1. Perenzini, 20 Maple St., Bernardsvflle, N. J. Rev.