La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 23, 1919, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    PUBI-I SHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No. 500 AUTHORI ZED BY THE ACT OF OCTOBER 6 , 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, PA„ BY ORDER OF THE PRESI DENT, A. S. BURLESON POSTMASTEK. GEN
LA LIBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO 11. - Numero 33
Fino a quando?
La nuova Delegazione italiana
a Parigi, capitanata dal Ministro
degli Esteri Senatore Tittoni,
non sembra più fortunata di
quell'altra che la precedette e
contro cui si appuntano oggi le
armi di tutta la stampa della
Penisola.
Son già due mesi dacché Tit
toni si destreggia da Clemen
ceau a Lloyd George, da Lloyd
George ai rappresentanti di Wil
son, ma fino a questo momento
non è riuscito a fare un solo pas
so innanzi, ne! sentiero malage
vole e spinoso delle trattative.
Si fanno un monte di ìnduzio
zi, un monte di supposizioni, si
parla di compromessi già accet
tati dalla Francia ed in procinto
di essere accettati anche dall'ln
ghilterra; di accordi con la Gre
cia, ma all'indomani giunge la
smentita e le tenebre più fitte
perdurano.
La verità è cruda, implacabile,
La quistione adriatica rimane
tuttora insoluta ; ancora il gene
roso popolo di Fiume geme nel
l'ansia più angosciosa, tortura
to dal dubbio atroce di vedersi
gettato nelle fauci del ferocissi
mo croato; la zona d'influenza
nell'Asia Minore è sempre un'in
cognita e forse rimarrà per l'l
talia un pio desiderio.
Ma quasi ciò non bastasse s
ripagare con la più nera ingrati
tudine gli immensi sacrifici so
stenuti dall'ltalia, il cambio sul
la lira è salito ad un'altezza ver
tiginosa cui non era mai perve
nuto per lo innanzi, neppure nel
periedo più tragico e doloroso
della guerra, dopo il disastro di
Caporetto !
In una parola con l'andata di
Tittoni a Parigi, colla sua instal
lazione all'Hotel Edoardo VII iti
veste di plenipotenziario, l'ltalia
s'è vista fatalmente caduta dalla
padella sulla brace.
Il che serve a dimostrare, con
chiara evidenza che lo scacco di
plomatico subito dagli onorevoli
Orlando e Sminino è dovuto me
no alla loro inettitudine che alla
cattiva volontà dei rappresen
tanti le Nazioni alleate, pei qua
li erano e sono in ballo interessi
inconfessabili e loschi.
Tra la prima Delegazione no
stra e la seconda nessuna diffe
renza a nostro credere. Dopo ave
re, per lungo tempo, reso omag
gio alla fermezza ed alla tenacia
di Sonnino, che inchiodava gli
avversari al rispetto del Tratta
to di Londra, non è generoso nè
bello gridargli addosso il cruci
fi £e.
L'unico torto che si può rim
proverare al binomio Orlando-
Sonnino, torto indubbiamente
gravissimo e dal quale Tittoni è
immune, fu quello di non aver
proclamato, subito dopo il voto
plebiscitario del 29 aprile, l'an
nessione delle terre contestateci
e di non aver proceduto all'occu
pazione delle medesime inanu
militari.
Da questo torto l'attuale mini-
Si stero è esente, perchè il momen
to propizio è passato ed oggi non
** sarebbe più opportuno un atto di
■ energia edi audacia.
Ma l'ltalia, ligia all'eterna sua
H politica imbelle, non seppe trar-
I re dal passato gli utili ammae-
ÉS stranienti ed ebbe paura di po-
I chi criminali assisi attorno ad
1 un tappeto verde, mentre avreb-
H be dovuto ricordare che la diplo-
P mazia non è altro che, una sozza
a; e pavida vecchi 4 che non sa ras-
I segnarsi a morire.
Ma se avesse saputo attingere
■ lena dal ricordo della sua gran
8* diosa vittoria, dei suoi immensi
sacrifici, dei fulgidi eroismi dei
p suoi figli, avrebbe dovuto balza
" re in piedi ed ergersi fiera contro
| coloro che tentavano defraudar
li la. Ed avrebbe dovuto ricordare
§- che molti anni addietro i suoi di
plomatici avevano commesso un
altro deplorevolissimo atto di de-
Kbolezza ; quello cioè di aver rifiu
|fltato di occupare Tunisi per ri
fi guardo alla Francia, mentre poi
f la Francia se lo prese e tuttavia
lo detiene senza alcun riguardo
II per noi. E delle colpe dei suoi go
«Bvemanti, ignavi ed inetti, ha pa
li gato il fio l'ltalia moderna che,
per non rimaner soffocata da
A tutte le parti, e per avere un
approdo nel Mediterraneo, ha
dovuto procedere all'occupazione
degli scogli e delle sabbie di Tri
poli, sobbarcandosi ad una guer
■ ra lunga, dispendiosa e sangui
nosa.
Ma un altro fatto storico a
vrebbe dovuto tener presente
l'ltalia, quando la camorra coa
lizzata la veniva defraudando dei
frutti della vittoria: un fatto
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON L.A FIACCOLA IN PUGNO
"Entcred as second-class mattcr Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3,1879".
storico più recente dell'usupa
zione di Tunisi, il quaie è uni!
prova palmare dell' impotenza
della diplomazia : 1' annessione
della Bosnia-Erzegovina da par
te dell'Austria.
Di fronte alla prepotenza An
sburghese tutte le nazioni d'Eu
ropa protestarono energicamen
te, ma l'Austria rise delle inani
minacce delle Cancellerie.
Che cosa avvenne? Tutti do
vettero riconoscere il fatto com
piuto e chinarono la testa e la
Bosnia-Erzegovina divenne una
nuova provincia dell'lmpero Au
striaco e tale rimase finché il co
losso non giacque sotto i colpi
della spada di Diaz.
Si potrà obbiettare che la
Francia, nell'occupazione di Tu
nisi, ebbe consenziente l'lnghil
terra e poteva quindi passar so
pra le rimostranze dell'ltalia:
che l'Austria era una nazione
formidabile con la quale ognuno
era alieno dall'attaccar briga
specie perchè trovavasi all'apice
della sua potenza militare.
Ma per l'ltalia uscita esausta
da una guerra immane, che l'a
veva finanziariamente rovinata,
orbandola di un milione e mezzo
di figli, la cosa sarebbe andata
forse diversamente?
No. Se l'ltalia avesse osato,
dopo le immancabili note e le
immancabili proteste, la procella
si sarebbe acquietata, ed anche
per essa, le potenze alleate e vin
citrici avrebbero accettato, sia
pure fremebonde, il fatto com
piuto. Ed oggi per le città italia
nissime di Fiume, Zara e Sebe
nico il pericolo di passione sa
rebbe finalmente terminato con
una pasqua di gioia e la Nazio
ne godrebbe già di quella pace
che attende ancora ansiosa e tre
pidante.
Se v'ha qualcuno il quale du
biti che si fosse potuto avere un
altro epilogo, disastroso per la
patria nostra; che la diplomazia
contro l'ltalia avesse potuto ap
puntala i suoi artigli»
do apputo dei suoi bisogni e del
la sua debolezza, orbene a questi
pessimisti noi mettiamo dinanzi
agli occhi due avvenimenti di
questi ultimi giorni.
L'esercito rumeno entra a
Budapest dove si abbandona al
saccheggio ed alle stragi. E si
noti: qui si tratta di conquista,
non di rivendicazione.
I cinque Grandi, dal loro Olim
po Parigino, scagliano tutti i lo
ro fulmini; inviano ultimatums
dietro ultimatums, minacciano,
persino, se l'esercito non rientra
entro i proprii confini, di sospen
dere l'invio degli aiuti economi
ci alla Rumenia. Ma il generale
rimane sordo alle minacce e le
orde ai suoi comandi continuano
imperterrite nella stragi e nel
saccheggio e se ne straridono
dei latrati provenienti da Pari
gi, ove si annida tutta la diplo
mazia mondiale.
Dopo la Romania, la piccola
Grecia. La quale vuole ad ogni
costo la Tracia; la Tracia che è
abitata in grande maggioranza
da Bulgari e che è l'unico sboc
co al mare della Bulgaria.
Ma alle pretese esorbitanti del
la Grecia si oppone la delegazio
ne americana, con la solita wil
soniana ostinatezza. La Grecia
però non è remissiva come l'lta
lia ed all'opposizione degli ame
ricani risponde ammassando
truppe sui contesi confini.
Non è improbabile che, a di
spetto dell'America, e dei famosi
quattordici punti, la Grecia fini
rà per annettersi la Tracia, con
quistando in tal guisa il premio
del proprio ardire.
Oggi, il nuovo Presidente del
Consiglio d'ltalia On. Nitti ha
iniziato una nuova politica, tut
t'affatto diversa da quella del
suo predecessore e nelle intervi
ste che egli quotidianamente
concede ai giornalisti stranieri,
fa una corte assidua al presiden
te degli Stati Uniti.
Che cosa speri, noi non sap
piamo; ma in proposito già qual
che giornale americano gli ha
affibbiato l'epiteto di ingenuo.
Oramai, sul fato della gemma
del Quarnero non è lecito carez
zare soverchie illusioni. Vi fu
già un tempo in cui poteva quel
la generosa città veder coronato
il suo sogno; ma fu un attimo e
noi ce lo lasciammo sfuggire.
Ora bisogna attendere tempi
migliori, che presto o tardi ver
ranno, poiché è fatale, è necessi
tà storica ineluttabile che, a' di
spetto di tutto e di tutti, l'lta
lia dovrà integrare la sua vasta
impresa di redenzione.
LA LIBERA PAROLA.
PHILADELPHIA, PA., 23 AGOSTO, 1919
CANDIDATO del POPOLO li SIM ili PIMI»
11. J. Hamptm Muore sull'alena contro i depredatoli della arma'
Nel capo cronaca del numero
scorso annunziammo che fon. J.
Hampton Moore, deputato al
parlamento nazionale di Ameri
ca, aveva accettata la candida
tura a sindaco di questa città,
offertagli dal comitato dei cento,
di cui fanno parte cittadini di
tutte le gradazioni sociali, ap
partenenti a diversi partiti poli
tici, che vogliono vedere Phila
delphia redenta, liberata dai
suoi depredatori. All'adesione
del comitato dei 100, ed a quella
di altre importanti organizzazio
ni, che non fanno capo alla cric
ca mascherata di "repubblicani
smo", che ha il suo quartiere ge
nerale alle 11 strade in Chest
nut, si è aggiunta quella della
"Republican Alliance."
L'on. Moore negli ultimi 25
anni ha ricoperto importanti uf
fici, sia nell'amministrazione cit
tadina che in quella statale e na
zionale.
Egli è nato a Woodbury, N. J.
I*B marzo 1864. Frequentò le
scuole primarie di Camden, N.
J., e a 13 anni incominciò a stu
diare Igge nell'ufficio di un avvo
cato col quale rimase per circa
4 anni. Dal 1881 al 1894 fu im
piegato del giornale di questa
città, "The Public Ledger" nel
la qualità di "reporter" prima e
poscia di redattore. Anche oggi
l'on. Moore, con rara comptenza,
collabora a questo giornale, una
volta la settimana, scrivendovi
sulla situazione del Congresso
All'età di 25 anni,
cicè il 1889, egli sposava la si
gnorina Adelaide Stone di Cam
den, N. J.
La carriera politica dell'onore
vole Moore incomincia nel 1894
quando veniva nominato capo
impiegato (chief clerk) nella te
soreria della città, dove rimase
per 1 anni, epoca in cui fu ele
vato alla carica di segretario al
Sindaco di questa città on. Ash
sbridge. Fu nominato segretario
del comitato cittadino quando, il
1900, la città formò un fondo di
garanzia per avere qui la Con
venzione Repubblicana Naziona
le.
Nel 1901 l'on. Moore fu eletto
"City treasurer" dal partito re
pubblicano e quattro anni dopo,
a gennaio 1905, fu nominato, dal
presidente Roosevelt, "Clerk"
nell'ufficio dei manifatturieri,
Dipartimento del Lavoro. Di
messosi da questa carica sei me
si dopo, ignorando quali fossero
le reali condizioni finanziarie del
la Banca, accettò la presidenza
della "City Trust, Safe Deposif
and Surety Company" di Phila
delphia e più tardi, nella sua
qualità di "receiver", riassestò
le finanze di questa Istituzione e
i creditori furono ripagati-dolla
ro per dollaro.
Eletto deputato il 1905 nella
cinquantanovesima legislatura
nazionale, per ricoprire l'ufficio
lasciato vacante dal congress
man George A. Castor, ha, fino
ad oggi, e tuttora rappresenta,
al Congresso il 3.0 distretto di
Philadelphia.
La sua opera al parlamento è
stata sempre svolta, intelligente
mente e sagacemente, da strenuo
agitatore per far ottenere alla
città di Philadelphia l'ingrandi
mento a 35 piedi e rendere me
glio navigabile il Canale di De
laware. L'on. Moore è stato sem
pre contrario alla legge catenac
cio, dell'ineffabile Burnett, che
tendeva ad escludere l'immigra
zione della media Europa, d'lta
lia specialmente.
Dal Presidente Taft fu desi
gnato delegato al Congresso In
ternazionale di Navigazione del
1912 del quale fu eletto presi
dente.
E' socio del "Five o'clock
Club", "Union League", "Natio
nal Press Club". E' un veterano
fra i giornalisti ed in questa cit
tà risiede al No. 271, sud della
4.a strada.
L'OPERA 1)1 MOORE
AL CONGRESSO
L'on. Moore è tenuto in gran
de estimazione nel Congresso
Nazionale di Washington e quan
do, quindici giorni fa, domandò
ad Esso il permesso per sei set
timane di vacanze, volendo diri
gere personalmente la campagna
politica, i suoi colleghi, sia re
pubblicani che democratici, gli
On. J. HAMPTON MOORE
L'ON. MUORE E' CONTRO
I DISONESTI
Come dicemmo la settimana
scorsa l'on. Moore si è subito
schierato contro i Vare, affer
mando che chiunque sarebbe sta
to il suo competitore la lotta si
svolgerebbe fra lui e costoro.
Parlando delle qualità dell'oli.
Moore e della sua preparazione
per la lotta degli onesti contro i
depredatori della città, l'Even
ing Bulletin del 14 corrente così
si esprimeva:
"He has put his fìnger skill
fully on the real issue to be de
termined, and we are quite sure
that what he has had to say
thus far in his statements and
addresses has had a marked ef
fect on thoughtful citizens in
every walk of life, and that
what he is iikely to say later on,
will profoundly increase that ef
fect in ali directions."
Se avessimo spazio a disposi
zione riporteremmo nella sua in
tegrità il programma dell'onore
vole Moore il quale comprende
tutte le riforme contenute nel
nuovo atto d'incorporazione del
la città di Philadelphia, oltre
ad essere per le facilitazioni
che ridonderanno in favore di
tutti i cittadini. Forse lo pubbli
cheremo nei prossimi numeri.
TUTTA LA STAMPA E' PER
L'ON. MOORE
Tutta la stampa americana
cittadina, di colore repubblicano,
è a favore dell'oli. Moore. I giu
dizi sono così lusinghieri, e ri
specchiano così bene l'attuale si
tuazione politica e il pensiero
dei cittadini onesti, che noi non
abbiamo nessun dubbio nell'esi
to finale.
I/on. Moore is "a real leader"
affermava 1' Evening Bulletin
dello stesso giorno. E continua
va:
L'ALTRO CANDIDATO
Il competitore dell'ori. Moore,
cioè il candidato che il contrai-
tore Vare, per la protezione dei
suoi interessi privati, vorrebbe
sostituire a Bond-Smith, è il giu
dice John M. Patterson, il quale
è venuto fuori con 17 punti, 3 in
più di quelli enunciati, a suo
tempo, dal presidente Wilson
L-he poi ha dovuto rimangiarli,
lino per uno, in tutti i pasti.
V 7 uol dire che il giudice Patter
son, anche perchè è più grosso
3i Woodrow, deve avere lo sto
maco di struzzo per poter ringo
are, sotto la sferza dei suoi pa
ironi, i 17 punti sotto i cui
auspici ha posato la sua candi-
Jatura.
Quali sono le qualità, i mei-iti
ilei giudice Patterson? Non im
porta conoscerli perchè, come ha
ben detto l'on. Moore, la lotta
non si svolgerà contro di lui, che
iomani, se eletto, sarebbe Sin
daco di nome, ma contro il sin
iaco reale nella persona del con
trattore Vare che è il suo boss.
Se il giudice Patterson avesse
mito il senso della responsabi
ità e fosse stato uomo di carat
tere, non avrebbe ceduto alle
pressioni di uomini equivoci e
sarebbe rimasto a fare il giudi
:e, il cui nobile ufficio, dal quale,
ritrae una paga superiore, rima
ne per tutta la vita, mentre la
:arica di sindaco dura solamente
i anni.
Siamo tentati a riprodurre un
articolo del "Public Ledger" del
15 corrente mese, che, un po'
ungo, definisce chiaramente la
candidatura Patterson e dimo
stra come il giudice, se fosse e
etto sindaco, non potrebbe eser
citare il suo potere, se non su
aordinatamente ai desiderii del
:ontrattore Vare.
Ecco l'articolo:
EXTRA !
RISPARMIATE MONETAI
Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio
P. LA BOCCETTA
901-903-905 So. Sth STREET*. PHILAOELPHIA, PA.
ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo,
Vesti per giovanotte, Vest'ti per ragazzi. Camicie, Camicette, Sottane,
Capelli ed altro.
Fa quel che devi, nvventfaH
che può .
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soidi
LE SOV«ITE "FALSE
PRETESE"
Un comitato di connazionali si
recò, il giorno 12 corrente mese,
a sollecitare il giudice John M.
Patterson a posare la candidatu
ra a sindaco di questa città. Es
so era competo dei signori : Ca
valiere Emanuele V. H. Nardi,
interprete di Corte; Horace For
naci ; Michele lacampo ; Augu
sto Protevi ; Nicola Simone, ci
sembra impiegato al mucipio;
Michael C. Goglia, assistente ci
ty solicitor; Thomas Del Vec
chio, interprete di Corte. Secon
do riferisce l'Evining Bulletin
del 12 agosto, essi dissero di es
sere i rappresentanti di numero
se società e organizzazioni ita
liane, ciò che farebbe credere
che quei signori portarono, al
giudice Patterson, l'adesione
delle "numerose società ed orga
nizzazioni italiane" da essi rap
presentate. Fuori i nomi delle
società, perdio, e sapremo se esse
hanno mai incaricato a farsi
rappresentare.
Ma, finiamola con le solite pi
ruette che potevano andare al
| l'epoca di Carlone; finiamola con
, le "misrepresentations" e "fal
se pretense", perchè è ciarlata
neria quella di far credere luc
' ciola per lanterna.
Per esempio, l'avv. Michael A.
' Goglia, è un caro e simpatico gio
vane e avvocato intelligente, con
'' un solo difetto di avere di ita
liano solo il nome,
j Noi, per esempio, lo vorremmo
sempre vedere in mezzo a noi;
vorremmo ch'egli prendesse in
. teresse alle cose italiane, ma,
,non sappiamo perchè, non lo ab fecero una calda dimostrazione
di affetto, augurandogli vittoria
|nel successo finale.
II Congressman Mondell di In
diana, interpretando il pensiero
dei colleghi del Parlamento Na
zionale, cosi scriveva, fra l'altro,
all'on. Moore:
"I want to assure you that
when I said we all regret your
going even temporarily 1 meant
it throughly and sincerely. The
re is always a need of earnest
and courageous men in the Hou
se, as you know, and you will he
greatly missed.
"I wish you every success in
your new line of endeavor."
"Congressman Moore has ma
de his entrance into the nomina
tion campaign for Mayor not as
a factionist, but essentially by
I virtue of the strenght of his
own personality as a representa
j tive of ideas, principles and pur
! poses that are associated with
clean politics and sound munici
pal government."
'MOOREvs. PATTERSON—
THE ISSUE JOINED.
"Judge Patterson, having ac
:epted the invitation of the Va
re wing of the organization to
become its candidate for Mayor
at the Republican primary, the
principal issue to be decided at
the municipal election is fairly
joined. As the result at the pri
mary will in all human probabi
lity forecast the result of the
election in November, the pri
mary campaign is one that
should command the close at
tention and enlist the active
participation of every Republi
can voter.
"If the merits of a candidacy
for municipal office could be
judged by the platforms of the
candidates, the average citizen
might be excused for uncertain-;
ty as to the direction in which
his duty lies. But it too often
happens that political platforms
are to be interpreted as much
by what they omit to say as by
what they actually contain. In
Judge Patterson's letter of ac
ceptance he expressely disclaims
subserviency to any political
master, and in his platform he
outlines various items of muni
cipal policy, most of which are
so obvious as to make comment
wholly unnecessary. What pu
blic-spirited citizen would fail to
agree that the extension of the
water supply, the completion of
necessary public works, like the
transit system and the sewage
disposal plant, and the improve
ment of sanitary conditions wi
thin the city are all essential
parts of a progressive municipal
administration, or that sound fi
nancial methods, the elimination
of the police and firemen from
politics, the lowering of taxes,
the development of the port are
all admirable aims toward which
the city should strive. Arbitra
tion of labor disputes, America
nism and woman suffrage, whi
ch Judge Patterson touches up
on, are obviously platitudinous
space fillers on topies on which
there can be no real difference
of opinion.
"But Philadelphia will look in
vain for any specific declaration
by Judgg Patterson on the vital
issue that looms above all oth
ers, namely, that of contractor
government. It is true that the'
Judge pledges himself to the ex
ecution of one of the chief pur
poses of the charter-revision
movement, in which he was an
active participant, that is, the
inauguration of street cleaning
by the city itself on the date
Hxed in the charter. But he om
its to state that he has accepted
the nomination directly at the
hands of the street-cleaning con
tractor bosses, against whose do
mination in municipal affairs the
whole charter-revision movem
ent was principally directed.
A.nd Judge Patterson will be
hard put to it to demonstrate to
the people of this city what wo
uld be gained by the abandon
ment of the contract method if
the contractors are to be left in
control of the machinery to be
created to do the work of street
cleaning. Indeed, it is conceiva
ble that a Vare-controlled bu
reau of street cleaning charged
with the actual work of cleaning
the streets, with the force of
employes and the apparatus
that would be requisite, would
be a more dangerous engine of
political oppression than the
present powerful machine built
up by the Vares for the perpe
tuation of their own control of
contracts.
"It is also only just to Judge
Patterson to say that he pro
claims his independence of fac
tional control, and it may be
that he thinks that he would be
able to carry out his pledge not
to permit factional politics to
interfere with the administra
tion of the city's affairs. But his
own close association with the
Vares, his willingness at theii'
summons to leave a secure posi
tion of honor on the bench to
contest for the nomination with
so able and experienced an ad
ministrator as Congressman
Moore, inspires more than a
doubt as to his ability to do
what has been utterly impossi
ble for the present Mayor and
for the others who have compro
mised themselves by accepting
place and favor from that so
urce.
"Judge Patterson's platform
is very far from being convinc
ing or reasurring. He cannot dis
associate himself from the in
fluences which have directly
compassed his candidacy. He
cannot possibly escape from the
necessity of assuming from the
I very outset a position of defen
se, a policy of excuses and ex
planations. With such a handi
cap the Vare candidate for Ma
yor sacrifices whatever advan
tages might properly accrue to
him from his personality and
ability and from his record on
the bench. His acceptance is a
disappointment to the good citi
zenship of Philadelphia, who
had hoped that his identification
with charter reform foreshadow
ed a continued loyalty to the
fight to liberate their city from
the incubus of a contractor-con
trolled city administration. His
nomination and election, with
his present backing, would mar
not help the city's prospect of
reaping the full benefit of its
new charter. Under these cir
cumstances the Public Ledger
has no hesitation in recommend
ing the Republican voters of
Philadelphia to give their sup
port unreservedly to Mr. Moo
re." '
Subito dopo essere stati an
nunziati i 17 punti del suo oppo
sitore l'on. Moore disse che se ii
giudice Patterson, eletto sinda
co, mantenesse le sue promesse,
metterebbe, senz'altio, il suo pa
drone Vare fuori dagii affari
(out of business). Ed aggiunse:
"Se Vare avesse avuto tutte le
belle intenzioni espresse dal suo
candidate, egli che ha spadro
neggiato per gli ultimi quattro
anni, nella cosa pubblica, perche
non ha messo in pratica le rifor
me oggi annunziate?
"Significa che promette oggi
perche lo ha spaventato la can
didatura Moore e percio la sua
coscienza si e svegliata.
"II giudice Patterson", con
ch iuse l'on. Moore, "e un genti
luomo piacevote, ed e una sfor
tuna che egli non sia lndipen
dente."