PUBI-I SHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No. 500 AUTHORI ZED BY THE ACT OF OCTOBER 6 , 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, PA„ BY ORDER OF THE PRESI DENT, A. S. BURLESON POSTMASTEK. GEN LA LIBERA PAROLA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO 11. - Numero 33 Fino a quando? La nuova Delegazione italiana a Parigi, capitanata dal Ministro degli Esteri Senatore Tittoni, non sembra più fortunata di quell'altra che la precedette e contro cui si appuntano oggi le armi di tutta la stampa della Penisola. Son già due mesi dacché Tit toni si destreggia da Clemen ceau a Lloyd George, da Lloyd George ai rappresentanti di Wil son, ma fino a questo momento non è riuscito a fare un solo pas so innanzi, ne! sentiero malage vole e spinoso delle trattative. Si fanno un monte di ìnduzio zi, un monte di supposizioni, si parla di compromessi già accet tati dalla Francia ed in procinto di essere accettati anche dall'ln ghilterra; di accordi con la Gre cia, ma all'indomani giunge la smentita e le tenebre più fitte perdurano. La verità è cruda, implacabile, La quistione adriatica rimane tuttora insoluta ; ancora il gene roso popolo di Fiume geme nel l'ansia più angosciosa, tortura to dal dubbio atroce di vedersi gettato nelle fauci del ferocissi mo croato; la zona d'influenza nell'Asia Minore è sempre un'in cognita e forse rimarrà per l'l talia un pio desiderio. Ma quasi ciò non bastasse s ripagare con la più nera ingrati tudine gli immensi sacrifici so stenuti dall'ltalia, il cambio sul la lira è salito ad un'altezza ver tiginosa cui non era mai perve nuto per lo innanzi, neppure nel periedo più tragico e doloroso della guerra, dopo il disastro di Caporetto ! In una parola con l'andata di Tittoni a Parigi, colla sua instal lazione all'Hotel Edoardo VII iti veste di plenipotenziario, l'ltalia s'è vista fatalmente caduta dalla padella sulla brace. Il che serve a dimostrare, con chiara evidenza che lo scacco di plomatico subito dagli onorevoli Orlando e Sminino è dovuto me no alla loro inettitudine che alla cattiva volontà dei rappresen tanti le Nazioni alleate, pei qua li erano e sono in ballo interessi inconfessabili e loschi. Tra la prima Delegazione no stra e la seconda nessuna diffe renza a nostro credere. Dopo ave re, per lungo tempo, reso omag gio alla fermezza ed alla tenacia di Sonnino, che inchiodava gli avversari al rispetto del Tratta to di Londra, non è generoso nè bello gridargli addosso il cruci fi £e. L'unico torto che si può rim proverare al binomio Orlando- Sonnino, torto indubbiamente gravissimo e dal quale Tittoni è immune, fu quello di non aver proclamato, subito dopo il voto plebiscitario del 29 aprile, l'an nessione delle terre contestateci e di non aver proceduto all'occu pazione delle medesime inanu militari. Da questo torto l'attuale mini- Si stero è esente, perchè il momen to propizio è passato ed oggi non ** sarebbe più opportuno un atto di ■ energia edi audacia. Ma l'ltalia, ligia all'eterna sua H politica imbelle, non seppe trar- I re dal passato gli utili ammae- ÉS stranienti ed ebbe paura di po- I chi criminali assisi attorno ad 1 un tappeto verde, mentre avreb- H be dovuto ricordare che la diplo- P mazia non è altro che, una sozza a; e pavida vecchi 4 che non sa ras- I segnarsi a morire. Ma se avesse saputo attingere ■ lena dal ricordo della sua gran 8* diosa vittoria, dei suoi immensi sacrifici, dei fulgidi eroismi dei p suoi figli, avrebbe dovuto balza " re in piedi ed ergersi fiera contro | coloro che tentavano defraudar li la. Ed avrebbe dovuto ricordare §- che molti anni addietro i suoi di plomatici avevano commesso un altro deplorevolissimo atto di de- Kbolezza ; quello cioè di aver rifiu |fltato di occupare Tunisi per ri fi guardo alla Francia, mentre poi f la Francia se lo prese e tuttavia lo detiene senza alcun riguardo II per noi. E delle colpe dei suoi go «Bvemanti, ignavi ed inetti, ha pa li gato il fio l'ltalia moderna che, per non rimaner soffocata da A tutte le parti, e per avere un approdo nel Mediterraneo, ha dovuto procedere all'occupazione degli scogli e delle sabbie di Tri poli, sobbarcandosi ad una guer ■ ra lunga, dispendiosa e sangui nosa. Ma un altro fatto storico a vrebbe dovuto tener presente l'ltalia, quando la camorra coa lizzata la veniva defraudando dei frutti della vittoria: un fatto ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, CON L.A FIACCOLA IN PUGNO "Entcred as second-class mattcr Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3,1879". storico più recente dell'usupa zione di Tunisi, il quaie è uni! prova palmare dell' impotenza della diplomazia : 1' annessione della Bosnia-Erzegovina da par te dell'Austria. Di fronte alla prepotenza An sburghese tutte le nazioni d'Eu ropa protestarono energicamen te, ma l'Austria rise delle inani minacce delle Cancellerie. Che cosa avvenne? Tutti do vettero riconoscere il fatto com piuto e chinarono la testa e la Bosnia-Erzegovina divenne una nuova provincia dell'lmpero Au striaco e tale rimase finché il co losso non giacque sotto i colpi della spada di Diaz. Si potrà obbiettare che la Francia, nell'occupazione di Tu nisi, ebbe consenziente l'lnghil terra e poteva quindi passar so pra le rimostranze dell'ltalia: che l'Austria era una nazione formidabile con la quale ognuno era alieno dall'attaccar briga specie perchè trovavasi all'apice della sua potenza militare. Ma per l'ltalia uscita esausta da una guerra immane, che l'a veva finanziariamente rovinata, orbandola di un milione e mezzo di figli, la cosa sarebbe andata forse diversamente? No. Se l'ltalia avesse osato, dopo le immancabili note e le immancabili proteste, la procella si sarebbe acquietata, ed anche per essa, le potenze alleate e vin citrici avrebbero accettato, sia pure fremebonde, il fatto com piuto. Ed oggi per le città italia nissime di Fiume, Zara e Sebe nico il pericolo di passione sa rebbe finalmente terminato con una pasqua di gioia e la Nazio ne godrebbe già di quella pace che attende ancora ansiosa e tre pidante. Se v'ha qualcuno il quale du biti che si fosse potuto avere un altro epilogo, disastroso per la patria nostra; che la diplomazia contro l'ltalia avesse potuto ap puntala i suoi artigli» do apputo dei suoi bisogni e del la sua debolezza, orbene a questi pessimisti noi mettiamo dinanzi agli occhi due avvenimenti di questi ultimi giorni. L'esercito rumeno entra a Budapest dove si abbandona al saccheggio ed alle stragi. E si noti: qui si tratta di conquista, non di rivendicazione. I cinque Grandi, dal loro Olim po Parigino, scagliano tutti i lo ro fulmini; inviano ultimatums dietro ultimatums, minacciano, persino, se l'esercito non rientra entro i proprii confini, di sospen dere l'invio degli aiuti economi ci alla Rumenia. Ma il generale rimane sordo alle minacce e le orde ai suoi comandi continuano imperterrite nella stragi e nel saccheggio e se ne straridono dei latrati provenienti da Pari gi, ove si annida tutta la diplo mazia mondiale. Dopo la Romania, la piccola Grecia. La quale vuole ad ogni costo la Tracia; la Tracia che è abitata in grande maggioranza da Bulgari e che è l'unico sboc co al mare della Bulgaria. Ma alle pretese esorbitanti del la Grecia si oppone la delegazio ne americana, con la solita wil soniana ostinatezza. La Grecia però non è remissiva come l'lta lia ed all'opposizione degli ame ricani risponde ammassando truppe sui contesi confini. Non è improbabile che, a di spetto dell'America, e dei famosi quattordici punti, la Grecia fini rà per annettersi la Tracia, con quistando in tal guisa il premio del proprio ardire. Oggi, il nuovo Presidente del Consiglio d'ltalia On. Nitti ha iniziato una nuova politica, tut t'affatto diversa da quella del suo predecessore e nelle intervi ste che egli quotidianamente concede ai giornalisti stranieri, fa una corte assidua al presiden te degli Stati Uniti. Che cosa speri, noi non sap piamo; ma in proposito già qual che giornale americano gli ha affibbiato l'epiteto di ingenuo. Oramai, sul fato della gemma del Quarnero non è lecito carez zare soverchie illusioni. Vi fu già un tempo in cui poteva quel la generosa città veder coronato il suo sogno; ma fu un attimo e noi ce lo lasciammo sfuggire. Ora bisogna attendere tempi migliori, che presto o tardi ver ranno, poiché è fatale, è necessi tà storica ineluttabile che, a' di spetto di tutto e di tutti, l'lta lia dovrà integrare la sua vasta impresa di redenzione. LA LIBERA PAROLA. PHILADELPHIA, PA., 23 AGOSTO, 1919 CANDIDATO del POPOLO li SIM ili PIMI» 11. J. Hamptm Muore sull'alena contro i depredatoli della arma' Nel capo cronaca del numero scorso annunziammo che fon. J. Hampton Moore, deputato al parlamento nazionale di Ameri ca, aveva accettata la candida tura a sindaco di questa città, offertagli dal comitato dei cento, di cui fanno parte cittadini di tutte le gradazioni sociali, ap partenenti a diversi partiti poli tici, che vogliono vedere Phila delphia redenta, liberata dai suoi depredatori. All'adesione del comitato dei 100, ed a quella di altre importanti organizzazio ni, che non fanno capo alla cric ca mascherata di "repubblicani smo", che ha il suo quartiere ge nerale alle 11 strade in Chest nut, si è aggiunta quella della "Republican Alliance." L'on. Moore negli ultimi 25 anni ha ricoperto importanti uf fici, sia nell'amministrazione cit tadina che in quella statale e na zionale. Egli è nato a Woodbury, N. J. I*B marzo 1864. Frequentò le scuole primarie di Camden, N. J., e a 13 anni incominciò a stu diare Igge nell'ufficio di un avvo cato col quale rimase per circa 4 anni. Dal 1881 al 1894 fu im piegato del giornale di questa città, "The Public Ledger" nel la qualità di "reporter" prima e poscia di redattore. Anche oggi l'on. Moore, con rara comptenza, collabora a questo giornale, una volta la settimana, scrivendovi sulla situazione del Congresso All'età di 25 anni, cicè il 1889, egli sposava la si gnorina Adelaide Stone di Cam den, N. J. La carriera politica dell'onore vole Moore incomincia nel 1894 quando veniva nominato capo impiegato (chief clerk) nella te soreria della città, dove rimase per 1 anni, epoca in cui fu ele vato alla carica di segretario al Sindaco di questa città on. Ash sbridge. Fu nominato segretario del comitato cittadino quando, il 1900, la città formò un fondo di garanzia per avere qui la Con venzione Repubblicana Naziona le. Nel 1901 l'on. Moore fu eletto "City treasurer" dal partito re pubblicano e quattro anni dopo, a gennaio 1905, fu nominato, dal presidente Roosevelt, "Clerk" nell'ufficio dei manifatturieri, Dipartimento del Lavoro. Di messosi da questa carica sei me si dopo, ignorando quali fossero le reali condizioni finanziarie del la Banca, accettò la presidenza della "City Trust, Safe Deposif and Surety Company" di Phila delphia e più tardi, nella sua qualità di "receiver", riassestò le finanze di questa Istituzione e i creditori furono ripagati-dolla ro per dollaro. Eletto deputato il 1905 nella cinquantanovesima legislatura nazionale, per ricoprire l'ufficio lasciato vacante dal congress man George A. Castor, ha, fino ad oggi, e tuttora rappresenta, al Congresso il 3.0 distretto di Philadelphia. La sua opera al parlamento è stata sempre svolta, intelligente mente e sagacemente, da strenuo agitatore per far ottenere alla città di Philadelphia l'ingrandi mento a 35 piedi e rendere me glio navigabile il Canale di De laware. L'on. Moore è stato sem pre contrario alla legge catenac cio, dell'ineffabile Burnett, che tendeva ad escludere l'immigra zione della media Europa, d'lta lia specialmente. Dal Presidente Taft fu desi gnato delegato al Congresso In ternazionale di Navigazione del 1912 del quale fu eletto presi dente. E' socio del "Five o'clock Club", "Union League", "Natio nal Press Club". E' un veterano fra i giornalisti ed in questa cit tà risiede al No. 271, sud della 4.a strada. L'OPERA 1)1 MOORE AL CONGRESSO L'on. Moore è tenuto in gran de estimazione nel Congresso Nazionale di Washington e quan do, quindici giorni fa, domandò ad Esso il permesso per sei set timane di vacanze, volendo diri gere personalmente la campagna politica, i suoi colleghi, sia re pubblicani che democratici, gli On. J. HAMPTON MOORE L'ON. MUORE E' CONTRO I DISONESTI Come dicemmo la settimana scorsa l'on. Moore si è subito schierato contro i Vare, affer mando che chiunque sarebbe sta to il suo competitore la lotta si svolgerebbe fra lui e costoro. Parlando delle qualità dell'oli. Moore e della sua preparazione per la lotta degli onesti contro i depredatori della città, l'Even ing Bulletin del 14 corrente così si esprimeva: "He has put his fìnger skill fully on the real issue to be de termined, and we are quite sure that what he has had to say thus far in his statements and addresses has had a marked ef fect on thoughtful citizens in every walk of life, and that what he is iikely to say later on, will profoundly increase that ef fect in ali directions." Se avessimo spazio a disposi zione riporteremmo nella sua in tegrità il programma dell'onore vole Moore il quale comprende tutte le riforme contenute nel nuovo atto d'incorporazione del la città di Philadelphia, oltre ad essere per le facilitazioni che ridonderanno in favore di tutti i cittadini. Forse lo pubbli cheremo nei prossimi numeri. TUTTA LA STAMPA E' PER L'ON. MOORE Tutta la stampa americana cittadina, di colore repubblicano, è a favore dell'oli. Moore. I giu dizi sono così lusinghieri, e ri specchiano così bene l'attuale si tuazione politica e il pensiero dei cittadini onesti, che noi non abbiamo nessun dubbio nell'esi to finale. I/on. Moore is "a real leader" affermava 1' Evening Bulletin dello stesso giorno. E continua va: L'ALTRO CANDIDATO Il competitore dell'ori. Moore, cioè il candidato che il contrai- tore Vare, per la protezione dei suoi interessi privati, vorrebbe sostituire a Bond-Smith, è il giu dice John M. Patterson, il quale è venuto fuori con 17 punti, 3 in più di quelli enunciati, a suo tempo, dal presidente Wilson L-he poi ha dovuto rimangiarli, lino per uno, in tutti i pasti. V 7 uol dire che il giudice Patter son, anche perchè è più grosso 3i Woodrow, deve avere lo sto maco di struzzo per poter ringo are, sotto la sferza dei suoi pa ironi, i 17 punti sotto i cui auspici ha posato la sua candi- Jatura. Quali sono le qualità, i mei-iti ilei giudice Patterson? Non im porta conoscerli perchè, come ha ben detto l'on. Moore, la lotta non si svolgerà contro di lui, che iomani, se eletto, sarebbe Sin daco di nome, ma contro il sin iaco reale nella persona del con trattore Vare che è il suo boss. Se il giudice Patterson avesse mito il senso della responsabi ità e fosse stato uomo di carat tere, non avrebbe ceduto alle pressioni di uomini equivoci e sarebbe rimasto a fare il giudi :e, il cui nobile ufficio, dal quale, ritrae una paga superiore, rima ne per tutta la vita, mentre la :arica di sindaco dura solamente i anni. Siamo tentati a riprodurre un articolo del "Public Ledger" del 15 corrente mese, che, un po' ungo, definisce chiaramente la candidatura Patterson e dimo stra come il giudice, se fosse e etto sindaco, non potrebbe eser citare il suo potere, se non su aordinatamente ai desiderii del :ontrattore Vare. Ecco l'articolo: EXTRA ! RISPARMIATE MONETAI Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. LA BOCCETTA 901-903-905 So. Sth STREET*. 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Secon do riferisce l'Evining Bulletin del 12 agosto, essi dissero di es sere i rappresentanti di numero se società e organizzazioni ita liane, ciò che farebbe credere che quei signori portarono, al giudice Patterson, l'adesione delle "numerose società ed orga nizzazioni italiane" da essi rap presentate. Fuori i nomi delle società, perdio, e sapremo se esse hanno mai incaricato a farsi rappresentare. Ma, finiamola con le solite pi ruette che potevano andare al | l'epoca di Carlone; finiamola con , le "misrepresentations" e "fal se pretense", perchè è ciarlata neria quella di far credere luc ' ciola per lanterna. Per esempio, l'avv. Michael A. ' Goglia, è un caro e simpatico gio vane e avvocato intelligente, con '' un solo difetto di avere di ita liano solo il nome, j Noi, per esempio, lo vorremmo sempre vedere in mezzo a noi; vorremmo ch'egli prendesse in . teresse alle cose italiane, ma, ,non sappiamo perchè, non lo ab fecero una calda dimostrazione di affetto, augurandogli vittoria |nel successo finale. II Congressman Mondell di In diana, interpretando il pensiero dei colleghi del Parlamento Na zionale, cosi scriveva, fra l'altro, all'on. Moore: "I want to assure you that when I said we all regret your going even temporarily 1 meant it throughly and sincerely. The re is always a need of earnest and courageous men in the Hou se, as you know, and you will he greatly missed. "I wish you every success in your new line of endeavor." "Congressman Moore has ma de his entrance into the nomina tion campaign for Mayor not as a factionist, but essentially by I virtue of the strenght of his own personality as a representa j tive of ideas, principles and pur ! poses that are associated with clean politics and sound munici pal government." 'MOOREvs. PATTERSON— THE ISSUE JOINED. "Judge Patterson, having ac :epted the invitation of the Va re wing of the organization to become its candidate for Mayor at the Republican primary, the principal issue to be decided at the municipal election is fairly joined. As the result at the pri mary will in all human probabi lity forecast the result of the election in November, the pri mary campaign is one that should command the close at tention and enlist the active participation of every Republi can voter. "If the merits of a candidacy for municipal office could be judged by the platforms of the candidates, the average citizen might be excused for uncertain-; ty as to the direction in which his duty lies. But it too often happens that political platforms are to be interpreted as much by what they omit to say as by what they actually contain. In Judge Patterson's letter of ac ceptance he expressely disclaims subserviency to any political master, and in his platform he outlines various items of muni cipal policy, most of which are so obvious as to make comment wholly unnecessary. What pu blic-spirited citizen would fail to agree that the extension of the water supply, the completion of necessary public works, like the transit system and the sewage disposal plant, and the improve ment of sanitary conditions wi thin the city are all essential parts of a progressive municipal administration, or that sound fi nancial methods, the elimination of the police and firemen from politics, the lowering of taxes, the development of the port are all admirable aims toward which the city should strive. Arbitra tion of labor disputes, America nism and woman suffrage, whi ch Judge Patterson touches up on, are obviously platitudinous space fillers on topies on which there can be no real difference of opinion. "But Philadelphia will look in vain for any specific declaration by Judgg Patterson on the vital issue that looms above all oth ers, namely, that of contractor government. It is true that the' Judge pledges himself to the ex ecution of one of the chief pur poses of the charter-revision movement, in which he was an active participant, that is, the inauguration of street cleaning by the city itself on the date Hxed in the charter. But he om its to state that he has accepted the nomination directly at the hands of the street-cleaning con tractor bosses, against whose do mination in municipal affairs the whole charter-revision movem ent was principally directed. A.nd Judge Patterson will be hard put to it to demonstrate to the people of this city what wo uld be gained by the abandon ment of the contract method if the contractors are to be left in control of the machinery to be created to do the work of street cleaning. Indeed, it is conceiva ble that a Vare-controlled bu reau of street cleaning charged with the actual work of cleaning the streets, with the force of employes and the apparatus that would be requisite, would be a more dangerous engine of political oppression than the present powerful machine built up by the Vares for the perpe tuation of their own control of contracts. "It is also only just to Judge Patterson to say that he pro claims his independence of fac tional control, and it may be that he thinks that he would be able to carry out his pledge not to permit factional politics to interfere with the administra tion of the city's affairs. But his own close association with the Vares, his willingness at theii' summons to leave a secure posi tion of honor on the bench to contest for the nomination with so able and experienced an ad ministrator as Congressman Moore, inspires more than a doubt as to his ability to do what has been utterly impossi ble for the present Mayor and for the others who have compro mised themselves by accepting place and favor from that so urce. "Judge Patterson's platform is very far from being convinc ing or reasurring. He cannot dis associate himself from the in fluences which have directly compassed his candidacy. He cannot possibly escape from the necessity of assuming from the I very outset a position of defen se, a policy of excuses and ex planations. With such a handi cap the Vare candidate for Ma yor sacrifices whatever advan tages might properly accrue to him from his personality and ability and from his record on the bench. His acceptance is a disappointment to the good citi zenship of Philadelphia, who had hoped that his identification with charter reform foreshadow ed a continued loyalty to the fight to liberate their city from the incubus of a contractor-con trolled city administration. His nomination and election, with his present backing, would mar not help the city's prospect of reaping the full benefit of its new charter. Under these cir cumstances the Public Ledger has no hesitation in recommend ing the Republican voters of Philadelphia to give their sup port unreservedly to Mr. Moo re." ' Subito dopo essere stati an nunziati i 17 punti del suo oppo sitore l'on. Moore disse che se ii giudice Patterson, eletto sinda co, mantenesse le sue promesse, metterebbe, senz'altio, il suo pa drone Vare fuori dagii affari (out of business). Ed aggiunse: "Se Vare avesse avuto tutte le belle intenzioni espresse dal suo candidate, egli che ha spadro neggiato per gli ultimi quattro anni, nella cosa pubblica, perche non ha messo in pratica le rifor me oggi annunziate? "Significa che promette oggi perche lo ha spaventato la can didatura Moore e percio la sua coscienza si e svegliata. "II giudice Patterson", con ch iuse l'on. Moore, "e un genti luomo piacevote, ed e una sfor tuna che egli non sia lndipen dente."