La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 16, 1919, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    TRIBUTED l NDKK PERMIT No. 500 Al THORIZED BY THE ACT OF OCTOBER 6 , 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILA DELPHI A, PA., BY ORDER OF THE PUESIDENT. A. S. BURLESON, POSTMASTER GEN.
LA LIBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Stori* Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO 11. - Numero 32
La vendetta degli insoddisfatti
L'organo del Cav. Carmine Baldi
contro i rappresentanti del
nostro Governo
Sull' "Opinione" del 7 agosto
abbiamo letto un lungo articolo
pieno di menzogne e di basse in
sinuazioni a carico di nostri rap
presentanti in America, che ap
parisce siccome lo sfogo di una
rabbia lungamente repressa.
Il Cav. Uff. C. C. A. Baldi, che
senza dubbio lo ha inspirato, a
veva negli ultimi anni accumula
to nel petto una forte dose di
bile contro i nostri rappresen
tanti diplomatici e consolari, che
gli avevano finalmente chiuso le
porte sul muso ed oggi, nella
speranza che costoro siano cadu
ti in disgrazia del Governo Cen
trale, si vendica a modo suo, cer
cando di svalutarne l'opera illu
minata e patriottica.
Prima però di entrare nella
confutazione dell'articolo in pa
rola, noi vogliamo mettere in
guardia il lettore, rivelandogli i
motivi veri che mossero il Cav.
Uff. C. C. A. Baldi ad iniziare
questa campagna. Gli italiani di
Filadelfia s'erano accorti senza
dubbio che questa tipica figura
coloniale in materia di patriotti
smo, aveva subito una profonda
metamorfosi.
Dapprincipio ci aveva fatto as
sistere, con l'animo straziato per
l'immeritata profanazione, ad li
mi commemorazione di Battisti;
più tardi, dopo la caduta di Gori
zia, s'era fìtto in capo di fare ad
ogni costo, la celebrazione della
vittoria, mentre dopo Gorizia a
vemmo Caporetto, e tante altre
cose per le quali ad un osserva
tore superficiale poteva sembra
re che il Cav. Uff. C. C. A. Baldi
fosse un sincero patriota.
In realtà egli non era che quel
lo che è sempre stato: un mer
cante di patriottismo. Non più
soddisfatto della croce, nè della
promozione a Cavaliere Ufficia- 1
le, Carmine Baldi aspirava, ed
aspira a diventare Commendato
re. Ma poiché la commenda tar
dava a venire, per l'avversione
dei nostri diplomatici di qui, che ;
rimasero sordi anche dopo
le sollecitazioni dall' Italia,
il cavaliere, deluso e cruc
ciato, aveva rinunciato al
le commemorazioni ed alle
profanazioni e aveva mandato a
carte quarantotto il suo dilettan
tismo patriottico, da cui più j
nulla poteva spremere.
Prima però di rinunciare al
suo sogno, aveva tentato anche
in Roma i mezzi di realizzarlo.
Ed un autorevole redattore del
"Messaggero" si recò dal Mini
stro degli Esteri a sollecitare
per il Cav. Baldi la sospirata
commenda, ma rimase di stucco
quando gli si fece notare che e
gli raccomandava un signor ta
le le parole sono testuali
"che era stato dipinto più nero;
del carbone."
Il redattore in parola che non
doveva conoscere di C. C. A. Bal
di la vita ed i miracoli e la cui
buona fede era stata sorpresa
ed ingannata, scrisse a Filadelfia
all'interessato, riferendogli l'esi
to della sua missione e lagnan
dosi di averlo esposto ad una tri
ste figura.
Ma il Cavaliere seppe allora
che l'ostacolo alla sua ambizione
partiva dall'America eda quel
giorno ebbe inizio il suo odio
profondo per i nostri rappresen
tanti che oggi si esplica in una
campagna di denigrazioni.
Ciò era necessario premette
re; esaminiamo adesso il ridicolo
parto ispirato dal Cav. C. C. A.
Baldi.
In esso si parla di stampa di
qua dall'Oceano che comincia
un'altra volta a levar la voce, ma
noi facciamo osservare che, fino
ad oggi, soltanto il "Progresso"
e 1' "Opinione" hanno iniziato i
loro attacchi, e questi due gior
nali non rappresentano tutta la
stampa italiana d'America; e
dell' " Opinione " specialmente
non può dirsi che incominci u
n'altra volta, perchè non ha mai
osato levar la voce contro chic
chessia ed è stato sempre un or
gano eminentemente cortigiano.
Oggi questo giornale, o per dir
meglio, il Cav. C. C. A. Baldi,
che ne è l'assoluto proprietario ;
oggi che la partita è vinta e la
Germania, giace prostrata al
suolo, scioglie un tardivo inno
alla santa guerra contro l'Au
stria. Ma durante l'intero periodo
di quattro anni, quando le vicen
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON L.A FIACCOLA ||\j PUGNO
"Entercd as second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
de liete e le tristi si alternavano
e l'esito del conflitto era dubbio,
essa, l'Opinione, ha compiuta o
pera disfattista, ospitando, nel
le sue colonne, articoli deprimen
ti dovuti alla penna di un servi
tore di Giolitti e difendendo dit
te tedesche contro gli interessi
di operai italiani.
Il Cav. C. C. A. Baldi poi, dal
canto suo, ai redattori del gior
nale, che sono suoi stipendiati,
aveva inibito di scrivere contro
la Germania, ed agli italiani che
si accingevano a ripartire, per
rispondere all'appello della Pa
tria 1 , consigliava di rimanere in
America dove avrebbero potuto
far fortuna, speculando a tra
verso le sventure dell'Europa.
Queste vergogne l'Opinione finge
di aver dimenticate e si scaglia
contro i Consoli "che mettevano
alla porta i giovani che avevano
tutta la buona intenzione di an
dare a servire la patria." I predi
stigiatori fanno giuochi di bus
salotti e invertono i termini !
Finge pure che la mancanza
di carbone che si lamentava in
Italia, fosse ignorata in Ameri
ca.
L' "Opinione" è sempre in ma
lafede e giustamente il "Mastro
Paolo" le affibbia il titolo di vi
gliacca. Di questa penuria, cioè
della mancanza del carbone e del
ferro che affliggeva la nostra
patria fin dagli inizi della guerra
si è sempre parlato, specialmen
te dal nostro Ambasciatore. Si
sapeva pure che l'America ci in
viava il carbone per il tramite
dell'lnghilterra, ma non tutta la
quantità destinata all'ltalia arri
vava a destinazione.
Quando venne la Missione Ita
liana, tutti i suoi membri, nelle
interviste, nei ricevimenti, nei
banchetti, non si stancarono di
ripetere lino alla sazietà che l'l
talia aveva bisogno specialmen
te di carbone e di ferro. E l'on.
Nitti, l'attuale Presidente del
Consiglio, che era uno dei mem
bri, ad alcuni connazionali fila-
Jelfiani, recatisi a visitarlo a Wa
shington nei 'primi di 'giugno
1917, raccomandò vivamente di
agitare l'opinione pubblica ame
ricana sulla quistione della man
canza di carbone in Italia.
L' "Opinione" non ignora que
ste cose che, a suo tempo, venne
ro trasmesse ai giornali ameri
cani a mezzo dell' Associated
Press, e sa anche che Francia ed
Inghilterra avevano interesse
che l'ltalia non avesse il carbone
nella quantità necessaria, come
aveva interesse ad arrestarla
sulla via della vittoria se Diaz
non avesse saputo rompere gli
intrighi e sventare le ignobili
trame.
Ma pur tuttavia doveva finge
re di credere che in America i
bisogni dell'ltalia non fossero co
nosciuti, per dare la colpa di
questa ignoranza ai nostri diplo
matici, che ai nostri occhi hanno (
un solo torto: quello di essersi
sbarazzati dei faccenideri.
Ma agli occhi dell' "Opinione"
accecati dalla rabbia, ne hanno
uno molto più gl'ave, quello di
aver rifiutato certe offerte..
Quali offerte? Quelle dell'ele
mosina che si voleva gittare
alla povera Italia, gemente pel
le privazioni dei suoi figli, come
ad una cagna randagia?
L'ltalia fu sempre chiamata
dal tracotante straniero l'eterna
accattona e se i nostri rappre
sentanti rifiutarono un'offerta
umiliante e che ne menomava in
certo qual modo la dignità, han
no ben meritato della patria. L'l
talia non mendicava; essa chie
deva carbone e ferro e un più e
quo ed onesto trattamento nel
l'acquisto dei generi di guerra;
voleva prestiti e voleva anche
che fosse mitigata l'asprezza del
cambio. Questo voleva l'ltalia e
non la carità degradante.
Ma strano l'articolista dell'"0-
pinione" pel quale le ristrettezze
d'ltalia e la conseguente venuta
in America di Schanzer e di Mar
coni giungono come un fulmine
a ciel sereno. Per tutti gli italia
ni sparsi nel mondo ed anche per
gli stranieri questo stato di cose
non c'era bisogno di apprenderlo
dalla bocca di Nitti, perchè nes
suno ignorava che l'ltalia, nazio
ne povera e di risorse molto li
mitate, non ancora riavutasi dal
la guerra libica, si era trovata
PHILADELPHIA, PA., 16 AGOSTO, 1919
improvvisamente travolta in un
conflitto molto più terribile.
—o—
L' "Opinione" sempre più tra
scinata dall'orgia del vituperio,
crede di rimpicciolire le figure
dei nostri diplomatici, ponendoli
a confronto con quelli della
Francia.
Se questa nazione ha ottenu
to un trattamento di favore non
lo deve all'abilità dei suoi rap
presentanti. Primo rappreseli-!
te della Francia in America era
Woodrow Wilson, il quale per
contro si mostra molto avaro di
simpatie verso la patria nostra;
e ciò va desunto anche dall'epi
logo della lunga rappresentazio
ne che ha culminato in un accor-1
do anglo-franco-americano.
Ma 1' "Opinione" non sente
nulla e spinge la sua improntitu
dine fino al punto di dire che si
facevano basse distinzioni fra le
associazioni ecc.
Ah ! se non fosse stato per j
l'energico intervento dell'lllustre;
Console Giuseppe Gentile, alla
venuta della Missione, per gli
bassi intrighi del faccendiere,;
proprietario dell' "Opinione", sa
rebbe stata delusa dal ricevi
mento la rappresentanza di di
ciottomila "Figli d'ltalia" di Fi
ladelfia.
Questo fatto il giornale delle
Otto Strade finge di averlo di
menticato, come finge di
aver dimenticato le innumerevo
i telefonate del faccendiere al
Cav. dentile, per attrarlo in se
no all'Araba Fenice (Federazio
ne) e mandare a monte l'inizia
tiva dei barbieri della Borsa- al
Principe di Udine. L' "Opinione"
ni ancora dimenticato che il Cav.
Sarmine Baldi rimase molto ma
e ed attaccò la elezione unanime
del console Gentile a tesoriere
lei comitato per la borsa al prin
cipe di bdine.
A che dunque parlare di 6asse
distinzioni fra le associazioni i
taliaiie, se queste furono sempre
TOÌute dall'Opinione e dai suoi
dirigenti ?
Ci dica piuttosto l'organo bal
lano se il suo padrone si è-mai
mito, nelle feste patriottiche, al
a strabocchevole maggioranza
lella Colonia. I nostri rappresen
anti, in quella vece, han sempre
jartecipato, e specialmente nel
periodo della guerra, a tutte le
nanifestazioni italiane ed ame
•icane, ed a questo riguardo
ialino un torto molto grave; di
ssere intervenuti anche a riu
ìioni di carattere privato, come
1 banchetto al Manufacturer
Ulub, pagato dal Cavaliere e da
jualche giannizzero, amante del
e capovolte.
L'Opinione non ricorda quan
lo il Console di Philadelphia dò
rette energicamente interveni
-e per far cessare uno sconcio
:onsigliato dal Cav. Carmine Bal
li, quello di far personificare Fi
aba in un teatro, da un uomo ;
estito in costume di brigante
alabrese..
La morale vera è che il Conte :
bacchi di Cellere ed i consoli at
tuili fanno maledettamente om- j
>ra ai faccendieri tipo Baldi ej
3ai sotti, poiché non è più pos
sibile per questo famigerato bi
ìomio fare oltre mercato di pa
;riottismo.
Ci consta che da tanto tempo
'Ambasciatore, che era rimasto
lui per ben 5 anni, doveva an
ìar via di sua spontanea volon
.à, ma nell'ora del bisogno è ri- j
nasto sulla breccia. Ma se doma
li, o di sua iniziativa o per di
sposizione superiore, dovesse al
ontanarsi da Washington, ciò
significherebbe forse che,
iovesse venirlo a sostituire
(il tenentino Perrone per
jsempio, così poetico, amante
ielle gite in automobile e della
cucina casareccia) che potesse
servire alle ambizioni insoddi
sfatte dell'esimio cavaliere? Ohi
3Ò!
I nostri rappresentanti ver
ranno tutti con istruzioni preci
se a meno che, per disgrazia de
£li italiani d'America, non capi
tasse qui il poco illustre figlio di
Giolitti che, nella speranza di
sbafare altri pranzi al Walton
Hotel, portasse, a nome di papà,
la sospirata commenda al fac
cendiere.
Ma ciò non sarà possibile e
1' "Opinione" di Baldi continue
rà, vile e feroce, la sua campa
gna contro i nostri futuri rap
presentanti.
LA LIBERA PAROLA.
RUGGERO LEONCAVALLO
e' morto
Domenica scorsa il telegrafo
annunziava la morte del più
grande compositore-musicista vi
vente, Ruggero Leoncavallo, av
venuta il giorno precedente, 10
corrente mese.
In America, specialmente fra
gli italiani, la notizia è stata ap
presa con grandissimo rincresci-
... ' - t- ■ ' '• ' < '"i
•- A * W!k> . *■ •?"
mento.
Ruggero Leoncavallo era nato
a Napoli il 1856. Egli ricevette
la sua prima istruzione musicale
nel Conservatorio della sua città
nativa ed a sedici anni fece un
giro ed il pubblico ebbe l'oppor
tunità di apprezzare il suo talen
to musicale di pianista. Studiò
musica sotto i maestri Simonetti
e Massenet e letteratura con
Carducci.
"I Pagliacci" è l'opera che più
delle altre da Lui musicata ave
va reso popolare in tutto il
mondo Ruggero Leoncavallo.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Grande Loggia
DELLO STATO DI, PENNSYLVANIA
L'AMBASCIATORE D'ITALIA
PRESENZIERA' ALI.A
NOSTRA GRANDE
CONVENZIONE.
Il Grande Venerabile Giusep
pe Di Silvestro rimetteva il gior
no 8 corrente invito telegrafico
a Sua Eccellenza l'Ambasciatore
Conte Macchi di Cellere per in
tervenire alla nostra Grande
Convenzione, che sarà inaugura
ta a Scranton il 21 corrente.
L'invito era così concepito:
"Conte Macchi di Cellere
Italian Royal Ambassador
1760 R. St. - Washington, D. C.
"I Figli d'ltalia costituenti le
logge dello Stato di Pennsylva
nia, desiderosi esternare V. E.
loro devota simpatia e stima pro
fonda, la pregano mio mezzo vo
ler onorare di sua presenza
Grand"e Convenzione dell'Ordine
che si terrà a Scranton, Pa. il 21
corrente mese. Ossequi.
! "G. Di Silvestro
"Grande Ven. Stato Penna."
Sua Eccellenza l'Ambasciatore
aderiva all'invito col seguente
telegramma del successivo gior
no 9:
"Giuseppe Di Silvestro
1626 S. Broad St.
Phila., Pa.
"Sensibile suo cortese invito,
accetto con piacere presenziare
Grande Convenzione Ordine Fi
gli d'ltalia a Scranton nella fidu
cia che nessuna improvvisa ra
gione di ufficio venga ad impe
dirmelo. Distinti saluti.
"Macchi di Cellere."
L'inpegno del Conte Macchi
di Cellere ad intervenire alla no
stra Grande Convenzione è elo-
Egli esordì con "Chatterton".
Incoraggiato da Wagner, del cui
ingegno era ammiratore, compo
se la trilogia musicale "Crepu
scuhim", "I Medici", "Savona
rola" e "Cesare Borgia". Leon
cavallo musicò altre opere, co
me "Rolando" ordinatogli dal
l'lmperatore di Germania, del
quale era intimo amico; "La Je
unesse del Figaro", "Maria", "La
Reginetta delle Rose", "Senili
tà", "La vita di una marionet
ta", Malbruk", ecc.
Ruggero Leoncavallo fu in A
merica durante l'anno 1906 e
raccolse allori in tutte le princi
pali città degli Stati Uniti. Pri
ma aveva visitato, dandovi dei
concerti, Francia, Olanda, Ger
mania ed Egitto.
Con Ruggero Leoncavallo è
scomparso un altro Grande, che
con Mascagni, era riuscito a far
apprezzare le moderne opere mu
> sleali.
quente e lusinghiero. Lusinghie
ro, perchè l'autorevolissima a
desione è riconoscimento del
la posizione conquistata dall'Or
dine F. d'ltalia in questa Na
zione; eloquente, perchè rappre
sentando egli il Governo Italiano,
il suo intervento significa che il
Governo stesso riconosce ed ap
prezza i meriti e le benemerenze
della nostra Istituzione.
All'Ambasciatore d'ltalia si
prepara a Scranton una entusia
stica accoglienza.
INIZIAZIONE
DI NUOVE LOGGE.
Loggia G. Rossini N. 959.
A compiere la cerimonia di ini
ziazione di questa Loggia fu in
caricato, in qualità di Grande
Deputato speciale, il fratello
Giovanni Torchio, segretario del
F. U. M.
La mattina del 3 agosto egli
fu incontrato alla stazione di Ty
rone dai fratelli Antonio Cimi
no venerabile della loggia Risor
gimento Italiano N. 953 di Osce
ola Mills, Battista Cimino e Ni
cola Cromi soci della stessa log
gia ai quali ad Altoona si aggiun
sero il Ilegg. Cons. Conte Save
rio Ranuzzi, Vincenzo Spiridi
glioni venerabile della loggia
Avanti Savoia N. 958, Bartolo
meo Sodia e Giamboi Giuseppa
della stessa loggia, e tutti insie
me giunsero alla stazione ferro
viaria di Johnstown alle 9.26.
Ivi il fratello Ferdinando Do
ri, organizzatore della neo loggu
Rossini, attendeva la comitiva
che prese posto in due automo
bili e si diressero a Windber, se
de della loggia da iniziarsi.
Dinanzi al Columbus Club, d
•proprietà della neo loggia, face
,va servizio una banda, svolgendc
iin variato ed attraente prò
1 gramma musicale.
All'una e mezza pomeridiana
su d'un auto-casro, giunse d«
Mount Pleasant una larga rap
presentanza della loggia Nuova
Camillo Benso di Cavour N. 874
la quale era stata prescelta a
fungere da madrina.
Nella stessa sede del Club fu
offerta un'abbondante e squisi
ta colazione ai fratelli venuti di
fuori.
Alle ore 3 si diede principio
alla cerimonia di inizazione dei
soci della nuova loggia, i quali
furono istruiti dal fratello Gio
vanni Torchio funzionante da A
raldo, mentre fungeva da madri
na la Nuova Camillo Benso di
Cavour con gli Ufficiali al com
pleto e un gran numero di fra
telli.
Indi, col concorso del fratello
Dori, in qualità di Araldo, t'iy'o
no istallati i seguenti ufficiali
della nuova loggia:
Venerabile, Antonio Torquato
assistente venerabile, Carmi
|ne Petrarca —ex venerabile,
Arcangelo Severino oratore,
'Generoso Di Lucchio tesorie
: re, Giuseppe Moraca segre
tario archivista, Antonio Orazio
farinelli curatori: Vincenzo
;Campitelli, Enrico Pietrangeli,
Giuseppe De Meis cerimonie
ri : Luigi Abbate, Salvatore Gor
gone sentinella interna, Giu
seppe Ferlaine sentinella e
sterna, Francesco Recine.
Dopo la istallazione degli uf
ficiali pronunziarono applauditi
discorsi il venerabile della nuova
loggia Alberto Torquato, il ve
nerabile della Nuova Caniilio
Benso di Cavour Guglielmo Cri
vella, il venerabile della loggia
America Angelo Finoli, il vene
rabile della loggia Avanti Savoia
Vincenzo Spiridigliozzi, il vene
rabile della loggia Risorgimento
Italiano Antonio Cimino, il vene
rabile della Nuova Piave Miche
langelo Messina, e i fratelli An
tonio Roberti, Antonio Cocco e
Ferdinando Dori, il quale lesse
un bellissimo ed elaborato di
scorso.
Chiuse la serie dei discorsi il
fratello Giovanni Torchio. Egli
fu ospite la notte del fratello An
tonio Cimino di Osceola Mills,
dopo una serotina, salutare ed
emozionante passeggiata auto
mobilistica.
Loggia Vittorio Veneto N.
960. Il nostro Ordine si è af
fermato anche nella industriosa
colonia di Punxsutawney, ove
commercianti, professionisti e la
voratori si sono uniti sotto la
emblema del leone.
La loggia Vittorio Veneto N.
960 fu iniziata il 3 agosto dal
Grande Curatore Antonio Certo.
Fin dal suo arrivo egli fu col
mato di gentilezze da parte dei
neo fratelli e dai soci della log
gia madrina, la Bandiera d'lta
lia di Wallopsburg; e insieme ad
altri gli fu offerto un pranzo
1 dall'assistente venerabile della
inizianda loggia sig. G. Perm
eano.
Alle 2 poni., nella vasta ed ele
fante Western Hall, tra un
grande entusiasmo, venne ini
siata la novella loggia. La loggia
madrina La Bandiera d'ltalia e
a rappresentata da tutta l'Am
ministrazione e da una ventina
:li altri fratelli.
Il Grande Curatore Antonio,
2erto, col concorso della loggia
madrina, impartì le istruzioni
ritualistiche agli aspiranti soci,
Bd in seguito installò i seguenti
ufficiali :
Venerabile, Antonio Crivello
—assistente venerabile, Giusep
pe Permeano ex venerabile,
Matteo Versareo oratore,
Carlo Galasso tesoriere, Vin
cenzo Crivello segretario di fi
nanza, Stefano Presti segre
tario archivista, Vincenzo Gi
gliotti curatori: Giovanni De
Fazio, Raffaele Cardamone, Giu
seppe Sergi, Domenico Bonacci,
V. Pfemicano Cerimonieri:
Domenico Sergi, Agostino Cri
velli sentinella interna, R.
Pellegrini sentinella esterna,
Francesco Gigliotti.
Alla fine della cerimonia par
larono applauditissimi il venera
bile della loggia La Bandiera d'l-
Z EXTRA! Z
RISPARMIATE MONETA !
Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio
P. LA BOCCETTA
901-903-905 So. Bth STREET*. PHILADELPHIA, PA.
ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo.
Vesti per giovanotte, Vestati per ragazzi. Camicie, Camioette, Sottane.
Cappelli ed altro.
Fa quel che devi, avvenga
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
talia Francesco Gitto, l'oratore
Tommaso Sonni, il venerabile
della loggia Regio Esercito Ita
liano, Antonio Vario, e della nuo
va loggia l'assistente venerabile
G. Permeano, l'oratore C. Galas
so, il venerabile A. Crivelli, il
Dr. G. Gatti e G. Sergi. Infine
parlò il Grande Curatore Anto
nio Certo spiegando ai nuovi fra
telli le finalità e gli scopi dell'Or
dine.
Dopo la cerimonia, il neo con
fratello V. Gigiiotti, volle offrire
nella sua elegante residenza del
buon vino e dei rinfreschi.
CRONACA DELLE
LOGGE.
La loggia Concordia N. 454 di
Connellsville, con lettera datata
il 21 luglio u. s., ci comunica
quanto segue:
"leri in seduta ordinaria ad u
nanimità si è deliberato un voto
di plauso e un caldo ringrazia
mento al nostro rispettabile
Grande Venerabile Giuseppe Di
Silvestro per il valido appoggio
a noi dato, per la splendida riu
scita ed il completo trionfo del
l'Ordine nostro durante la "Far
yette home coming celebration",
per il quale, modestia a parte, ci
sentiamo alteri di aver mosso i
primi passi, non paventando di
misurarci con i nostri nemici in
terni ed esterni, occulti e palesi,
pur di riuscire vittoriosi per la
causa santi a cui siamo votati."
La loggia Santa Maria di Mon
te Castello N. 756 di Rankin, ci
informa, con preghiera di pub
blicazione, che il 21 luglio inco
minciarono i lavori per le fonda
menta della casa sociale. La sar
la vien fatta con sottoscrizioni a
prestito dei fratelli, le quali am
montano finora a $6000; e le
fondamenta si stanno facendo
dai soci per turno senza spende
re moneta.
Il giorno 21 la loggia, con le
bandiere alla testa, si portò sul
luogo, ed i fratelli armati degli
strumenti di lavoro, incomincia
rono l'opera loro. Gli ufficiali
per i primi. Ecco i nomi: G. Roc
:o, A. Di Bernardo, G. Pepe, V.
Patella, G. Cioppa, G, Paravati,
SI. Puntini F. Mi ri elio, G. De Lu
:ia, S. Gesualdo, A. Varone, L.
\lanocchia, P. Casillo, A. Ferro,
R. Spierto, E. Coletti, C. Capas
■;o, A. Cuccalo, P. Feola, G. Di
Rubbo, B. Cuccalo, V. Pascarel
i, L. Croce, P. Petecca, C. Pez
iulo, P. Casillo, V. Cioppa, P. Di
Rubbo, P. Di Simone, F. Auri
lio, A. Caimano, G. Di Bernardo
li Carlo, G. A. Merolillo, F. lo
dino, M. Ventrone.
Anche molte sorelle della log
?ia fanno a gara nel rendersi u
tili, ed esse sono le signore: F.
Di Bernardo, V. Di Rubbo, O.
Impavido, M. Merolillo, A. Para
fanti, S. Corsale, E. Cioppa.
GRAMAGLIE.
Lunedì dell'altra settimana, a
Pittsburgh, dopo appena tre
giorni di malattia, chiudeva gli
icchi alla luce Francesco Giar
russo, nel rigoglio della giovinez
sa. Pieno l'animo delle più elet
te virtù cittadine e domestiche,
1 caro giovane ha diviso la sua
attività tra le opere di patriotti
smo e le cure domestiche, esem
pio ai consoci della loggia 24
Maggio, della quale era uno dei
più ardenti ed attivi. Lascia nel
dolore la sventurata compagna e
quattro bambini.
Alle esequie prestò servizio di
>nore la loggia 24 Maggio ; e sul
la tomba del caro estinto il
Grande Curatore Antonio Certo
lesse un commovente necrologio.
Esprimiamo le nostre frater
ne condoglianze alla vedova e ai
parenti.
BORSA DI STUDIO.
E' stato eseguito il versamen
to della seconda rata in $125
della Borsa di Studio in favore
tlel giovinetto Roberto Grosso,
Philadelphia, che vinse il concor
so nell'ottobre dello scorso anno.
A titolo di onore registriamo
che a questa prima Borsa di stu
bio deliberata dalla Grande log
gia nella sua Convenzione a U
niontown, ha contribuito l'Assi
stente Supremo Venerabile av
vocato Giovanni Di Silvestro con
una elargizione personale di dol
lari 50.00.