La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 21, 1919, Image 1

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    1 ' ISTRIBUTED 1 M>KR I ERMI! No. 500 AUTHORIZED BY THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILADELPHIA, FA., BY ORDER OF THE PIÌESIDEN'T, A. S. BI'RI.ESON, POSTMA3TER GEN
LA LIBERA PAROLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Stori* Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO 11. - Numero 24
PIÙ' DI DIO
Dall'ombra di una scuola, sita
a Princeton, in quel del New
Jersey, e col passato appe
na di uno scrittore di storia,
Woodrow Wilson, portato, per
strana fortuna politica, sulla se
dia presidenziale di Washington,
di Lincoln, di Roosevelt, si è e
levato, per auto-fede, fino al set
timo cielo, per dire ai Celesti:
"Io sono più di Dio!"
Detronizzato così il Padreter
no, è sceso in terra ed ha detto ai
mortali : "Io sono il dio vostro ;
nè avrete altro dio dinanzi a
me!". — Gli abitatori dei Cieli
non han mosso verbo : quelli del
la terra, confusi, smarriti, son
caduti in ginocchio, ed hanno e
sclamato : "Salve o Padreternis- !
simo: Salve, o Padre del Padre
terno : noi ti ritroviamo final
mente!"
Sparisce così il dio dei secoli ; I
e tutto il misticismo, la metafisi
ca, la teocrazia, scienze che han
no agitato la mente dei poeti, dei
filosofi, degli atei, dei credenti, ca
dono dinanzi ad un uomo, che per !
essere figlio di prete, conosce lei
ire del cielo : per essere maestro
di scuola, conosce quelle della
terra ; e per essere scrittore di ;
storia, sa le abitudini dei popoli. '
Quindi a ragione può essere più
di Dio, che non fu figlio di prete,
nè maestro di scuola, nè scrittore
di storia ; e piuttosto che vederlo <
dipinto con tanto di barba al di- i
sopra delle nuvole, è meglio ve-1
derselo in mezzo a noi con tanto I
di naso, e con mastodontici den- 1
ti! ; !
Nell'ultima guerra, per disgra
zia nostra, combattuta e non fi
nita, io agitai la questione "chi
fosse il figlio di Dio: Guglielmo
di Germania, o Cristo di Naza
reth". Dalla lunga guerra e dal
le sue barbarie, consumate quasi
con la compiacenza del Cielo, si
stava per credere che Guglielmo
fosse il vero "figliuol celeste."
Ma appena segnata la sconfitta
alle sue schiere, venne a cadere
la triste leggenda e la mente de
gli uomini si orizzontò subito
verso l'altra, che "l'umile figlio
della grotta di Betlem, il predica
tor della pace e della fratellanza
fra gli uomini, fosse il figlio di
Dio!"
Ora, in tempi di pace, si vuol
sapere chi è il Padre, ossia, chi è
il Dio vero: il Dio della leggen
da, o Woodrow d'America!".
• • *
Il dio dei secoli è un Dio misti
co, spirituale, che non si vede,
non si sente; ma la cui esistenza
fu ammessa dallo spirito religio
so dei popoli, che si trasformò in
idea sì cara all'anima da addive
nire un sentimento addirittura.
La metafisica, la teocrazia, dalle
loro concezioni astratte, suscita
rono nella mente dell'uomo l'idea
del "Creator dell'Universo i cui
segni li derivarono dall'ordine e
dalle leggi, che, senza dubbio, esi
stono nei tre regni della natura.
Ma il Dio, che si è imposto, col
verbo e colla mano, all'abitator
di quei regni, al re delle cose
create, ossia a quell'essere che
si chiamò"Uomo", non è mai esi
stito; e quindi per esistere, deve
essere superiore all'altro, che
mai si vide camminare per il
mondo! Difatti, quale dio dis
se agli uomini della terra, con
venuti in un sol luogo, e diversi
per razza, per lingua, per costu
mi, per religione, quale fosse la
loro ragione di esistere, ed impo
se loro la propria volontà ?
Quale dio, ed in quale epoca, de
cise delle sorti degli uomini, e de
lineò alle loro razze confini geo
grafici, urtanti lo stesso ordine
di natura? Fu Woodrow Wil
son, che ebbe siffatto coraggio,
e disse ai rappresentanti di tutti
gli uomini della terra, convenuti
a Parigi, che dalla sua venuta sul
éuol francese l'umanità avrebbe
ricevuto altri ordini, altre leggi
inerenti alla vita ed alla morte.
Quindi sparisce, per volontà di
un uomo, tutta la costruzione del
mondo passato, per fabbricarne
un'altra diversa, e non sappiamo
se più buona, o peggiore della
prima. Quindi è necessario che e
gli sia dio; anzi più di dio; per
chè se il dio vecchio creò l'uni-
* EXTRA! *
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Cappelli ed altro.
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON l_ A FIACCOLA IISI PUGNO
"Entered as second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
i[verso e non lo corresse; il dio
■ nuovo comanda per trasformar
lo e per imporgli la propria vo
, lontà, il capolavoro delle cose
• create, ossia "l'essere Uomo!"
j Noi non sappiamo, però, se gli
uomini, i quali pare siano dotati
? ancora di quella facoltà, che si
disse-'libero arbitrio", si siano
'sobbarcati al dispotico volere,
I magari condito di sapore super
celeste; perchè la pace è ancora
di là da venire. Sappiamo solo
che tra gli uomini esiste il "su
perdio."
j Ma come tante volte la coscien
za popolare si ribellò a Dio, so
stituendolo sugli altari con "la
Dea Ragione", così potrà ribel
larsi a tutti i superdii, i quali vo
lessero per una folle manìa, cre
duta divina, imporre ad essa leg-
Igi ed ordini non consoni con la
i sua praticità sentimentale. Allo
ra al dispotismo, all'autocrazia
; succede la legge, fatta dal volere
delle collettività nazionali. Per
Fiume p. es. io mi aspetto la le-
Jvata in armi di un popolo di 40
i milioni contro le imposizioni, u
na volta credute idealistiche, di
di chi, autocraticamente, sta ren
dendo l'amarissimo mare nostro
un lago addirittura bollente!
Ed allora si dirà che il Dio ve
ro è quello dei Cieli, e che colui
il quale volesse superare i limiti
concessi a qualunque spirito u
mano, dotato non tanto di intel
ligenza, quanto da tutto l'oro che
luccichi ed inganni, sarà destina
to a passare o per pazzo, o a
sprofondare ignominiosamente
nel buio della storia!
Dr. LUONGO.
Signor Wilson,
ÌÌIIOR viaggio!
(Lettera aperta senza francobol
lo e senza rimpianto)
Dall' "Asino" di Roma del 4
maggio 1919:
"Signor Presidente,
"Le scrivo perchè venni alla
Stazione per applaudirla quando
insieme ai 14 punti, alla gentile
signora, alla non meno gentile
signorina ed al cagnolino senza
museruola che se lo vedeva un
pizzardone doveva elevare con
travvenzione, Lei sbarcò a Ro
ma e salì al Quirinale. Quel gior
no, mi ricordo, tutti credevano
■che Ella fosse un nostro amico,
anche perchè la conoscevamo sol
tanto attraverso le cartoline illu
strate e le scatole di cerini ga
rantiti contro l'umidità, che pub
blicavano la di Lei effige con
tanto di bandiera stellata a due
soldi il pezzo, e perciò Le facem
mo dei festeggiamenti ehe nes
sun professore, e ve ne abbiamo
dei buonissimi in tutte le nostre
scuole, ebbe mai. Il Re Le ven
ne incontro, il nostro sindaco,
che ha un antenato che prese a
schiaffi un papa, Le porse il sa
luto di Roma, di quella Roma che
da Romolo in poi ha visto uomi
ni, cose e civiltà più grandi del
la dottrina di Monroe; la Regina
dette la destra alla di Lei con
sorte che prima di essere presi
dentessa era una signora qua
lunque, la Duchessa d'Aosta, che
discende dagli Orleans, non si
scandalizzò quando la di Lei gen
tile signorina si mise a legger la
bibbia in un ricevimento a Cor
te, e tutti noi mostrammo la no
stra gratitudine per quel reggi
mento di abruzzesi che, truccati
da americani, piacque a Lei in
viare in Italia durante l'ultimo
mese di una guerra che la nostra
Nazione, tutta in armi, combat
teva da oltre tre anni.
Noi, non siamo dei provinciali
e non ci commoviamo tanto facil
mente ; per Lei invece ci commo
vemmo perchè credevamo di a
vere trovato un araldo disinte
ressato di giustizia. Così Ella
scorazzò per Roma come un
trionfatore e liberamente mise il
presidenziale naso in ogni luogo,
compreso il Vaticano dove prima
di Lei c'era andato il Kaiser
quando faceva il padrone del
PHILADELPHIA, PA., 21 GIUGNp, 1919
mondo e lo scriveva sulle carte
da visita sotto il proprio nome
I imperiale. Poi Ella partì ed il di
j Lei ritratto in oleografia in zin
gotipia, in finto acquarello e in
altre porcherie del genere lo
mettemmo al * nostro capezzale
circondandolo di foglie di alloro
per venerarlo come un santo. Ed
in questa manifestazione è un
po' la nostra anima di ingenui
impenitenti che crediamo venfc
mente a quel che ci dicono. Ed
Ella ne aveva dette tante!
Dopo quattro mesi da quel
giorno, Ella che, nel frattempo,
ha trovato un precettore jugosla
vo ai propri presidenziali rampol
Egregio Presidente, Ella si è messo,
Con grandissimo zelo, a far da Dio,
E vuol che tutto il mondo, genuflesso,
Benedica il suo verbo dotto e pio,
E l'uomo torni ancora creta informe
Per foggiarsi seconilo le sue norme.
Io non foglio mancarle di riguardo
Ma pur convien che il mio pensiero esprima:
Per fare il Dio Ella è nato un po' in ritardo,
Perchè quell'altro Iddio che è nato prima
Forse aveva di Lei minore ingegno
Ma in quel che ha fatto ha impresso un fiero
(segno.
E quel segno, signor, non si cancella,
Usi la lima pur, se L'è gradito;
La sillaba di Dio verace e bella
E' incisa nel durissimo granito.
Oh, dove scrive Italia il Dio di prima
Resta Italia, e si logora la lima.
Doveva nascer prima, Le ripeto
Quando Fiume non era ancora niente;
Terra sull'acqua verde, nudo greto
Che le schiume battean selvaggiamente;
Allora Ella potea soffiare un fiato
Nel fango e dire: Nasca qui il croato.
Quello era il tempo buon. Tutto confuso
Era. La vita si gonfiava in dense
Bolle. Qua un'ala, là una groppa, un muso
Turgido, e un diguazzar di forme immense;
Risse, tonfi, barriti. La titanica
Terra parea una civiltà balcanica.
In quei mattini della vita, rossi,
Nascevano ittiosauri e megaterii
Che, come Lei, sono animali grossi
Che, come Lei, sono animali serii
Che ormai si vedon solo nei musei
Dove, ne ho fede, finirà anche Lei.
Radunato un consesso di quei mostri
Ella, con denti d'oro e cuor tranquillo,
Potea dare quei lidi ch'or son nostri
Anche all'urangotango o al coccodrillo,
Nulla dicea l'ltalia. In quella scialba
Epoca EU'era il biancheggiar d'un'alba.
li, redige un proclama al popolo
italiano che, scusi il termine,
è una mala azione.
In questi quattro mesi, però,
anche noi abbiamo aperto gli oc
chi e vediamo ora tante cose che
prima non vedevamo. Vediamo,
per esempio, che gli interessi no
stri dobbiamo risolverli da noi,
come da noi vincemmo la guerra
a cui, ne converrà, quel reggi
mento di abruzzesi - americani
contóbuì in modo piuttosto insi
gnificante e trascurabile.
Per cui, signor presidente, ac
cetti un consiglio: faccia le vali
gie ese ne vada. E' ancora in
tempo per ricevere il nostro au
gurio di buon viaggio.
Se ne vada, chè ai 14 punti
penseremo noi.
Roma che è stata maestra di:
Civiltà, in quei punti non ha nul
la da imparare. Sono novità
che all'altro mondo, forse, pos
sono fare effetto ; ma qui da noi
no ! Anche perchè abbiamo il Co
losseo ed il Foro Romano che so
no meno antichi dei di Lei nuovi
14 punti in funzione di giuoco
delle tre carte.
Buon viaggio, signor Presiden
te e saluti al precettore jugosla
vo. Buon viaggio e...... Viva Fiu
me italiana ! dev.mo
L'ASINO."
Nuove (ile pei le pim
i osinone li perni
Il Foreign Language Government
Information Service ci comunica:
j II Segretario del Tesoro on. Glass
ha sanzionato nuove regole in re
| lazione alle polizze di assicurazione
; prese dai soldati quando entrarono
i nel servizio militare.
Come è noto, queste polizze con
tinuano ad essere valide anche dopo
che l'assicurato ha lasciato il servi
zio militare.
Il Governo ha stabilito un periodo
di nove mesi prima di annullare una
polizza per difetto di pagamento
delle rate, da parte della persona as
sicurata.
Le rate devono cominciarsi a pa
gare il primo giorno del mese se
guente a quello in - cui il soldato è
stato congedato. Il pagamento può
essere fatto anche durante il mese.
Se in questo periodo di tempo la ra
ta non viene pagata, il Governo ac
corda altri due mesi di respiro. Pe
rò alla fine del terzo mese d'inadem
pienza. il Governo trattiene l'assicu
razione, per premio non versato.
Se non si lasceranno passare ai
mesi seguenti al congedo la persona
paga le sue quote, l'assicurazione
continuerà senza interruzione, e la
dichiarazione personale che si è in
buona salute sarà pienamente accet
tata. senza ricorrere alla conferma
di un esame medico.
Se non si lascieranno passare al
tri sei mesi senza pagare le rate, si
può ancora far domanda per la con
tinuazione della polizza, sempre che
FIUAE
Ora s'è fatto giorno ; ora la riva
li' città bella, è porto, e vi dimora
Una gente latina agile e viva
Che parla questa mia lingua canora ;
Or dov'erano dune aride e brume
Sta l'italianità pura di Fiume.
Intende egregio Presidente? Fiume!
Che parola di musica latina!
Mi dica Lei, che ha fiordi senno e acume,
Se in lingua jugoslava o porcospina
C'è una sola parola come questa
Di suono e senso italico contesta.
Lei si chiama Woodrow; non me ne ho a
(male.
A me, magari, piace più Gaetano
O Battista o Cristoforo o Pasquale;
Ma a Lei fu dato un nome americano
Perchè l'uomo più chiuso e più bislacco
Non La prenda per turco o per cosacco.
11 nome, signor mio, conta qualcosa,
F,' il segno della razza chiaro e piano;
Come ha un profumo tutto suo la rosa
Ciò che è italian si chiama in italiano.
Lei no sa l'italiano? Che disgrazia!
Lo impari! Ma però non in Croazia.
Vada a Fiume. Vedrà che là si spera
In italiano e in italiano si vuole;
In italian prega il bambino a sera,
In italiano risaluta il sole.
E se c'è chi ai croati tiene mano
Lo si manda in malora in italiano.
Trentamila italiani e più, signore,
Trentamila e più "sì" per far le nozze
Con Roma. E trentamila "no" di orrore
A chi schiavi li vuol di genti rozze,
Trentamila e più cuor trafitti a morte
Da chi si gioca della loro sorte.
Tutti questi italiani Ella vuol privi
Di patria? Nei suoi calcolj contorti
Le sembran pochi tutti questi vivi?
Ci aggiunga allor mezzo milion di morti,
Ci aggiunga i nostri morti, e poi vedrà
Che somma immensa d'italianità.
TURNO.
si pagheranno le rate arretrate; ma
se i sei mesi di "aspettativa" tra
scorreranno senza che la persona
faccia domanda di essere reintegra
ta nei suoi diritti all'assicurazione
(e in questo caso si deve presenta
re un certificato medico) la polizza
sarà dichiarata nulla, e si perde qua
lunque' diritto.
L'OSPEDALE ITALIANO
Ci si comunica:
Giovedì 12 corrente, s'è tenuta l'an
nunziata riunione nella chiesa di St.
John, presieduta dal molto Rev. Mon
signor Nevil P. Fisher, Vicario Gene
rale. Si è dato principio alla distribu
zione dei libretti di sottoscrizione con
preghiera che ogni membro del Comi
tato Esecutivo ne prendesse almeno
uno o più.
Si è annunziato che l'ufficio gene
rale dell'Ospedale Italiano sarà alla
Madonna House, 814 S. lOth st., sotto
la cura del Rev. Edward J. Lyng
Sect'y, dove saranno consegnati i li
bretti di sottoscrizione e sarà data
qualsiasi informazione riguardante
'Ospedale.
E' stato anche annunziato che Sua
Eccellenza Reverendissima l'Arcive
scovo T. J. Dougherty D. D. farà an
nunziare in tutti le chiese di Phila.,
un gran "Mass Meeting" che si darà
ti giorno 29 di giugno al Porrest The
atre, Broad & Sansom sts. e sua Ec
cellenza Reverendissima non solo ha
promesso di presiedere al "Mass Mee
ting" ma quanto di essere oratore lui
stesso di lingua italiana.
Gli altri oratori ufficiali saranno in
Italiano: Aurelio Cantafio, in Ameri
cano: E. V. Alessandroni, Esq., Jo
seph Bartilucci, Esq. Right Rev.
Monsignor Nevin P. Fisher Vicar Ge
neral (Chairman); Rev. Edward J.
Lyng, Sect'y.
E' desiderio grandissimo del Chair
man, Vicario Generale Monsignor Fi
sher, che tutte le società italiane ve
nissero, il giorno 29 giugno 1919, in
parata dalla loro residenza al Forest
Theatre al grande Mass Meeting per
sentire la parola eloquente del nostro
Reverendissimo Arcivesco T. J. Dou
gherty D. D. che parla e ama la lin
gua nostra come pure ama noi ita
liani.
Il Vicario Generale lancia un appel
lo anche alle signore italiane di buo
na volontà, di mandare i loro nomi per
formare un comitato onde aiutare con
: la loro opera e dotare l'Ospedale ita
liano. Le adesioni possono essere man
date al Vicario Gererale Monsignor
E. F. Fisher, 21 S. 13th st.
Il nostro direttore è stato insisten
temente piegato dal Rev. Lyng e dal
la signora Tullidge di parlare in ita
liano al Comizio che si terrà il 29 cor
; rente mese, ma egli è stato costret- 1
to a declinare per ragioni che diremo
i su queste colonne. n. d. r.
Per un'opera meritoria
Ìli signor Giovanni Bonanno di
questa città, residente al No. 1231 So.
Marshall Street, che gode la stima
| e I ammirazione del suo Illustre con
j cittadino on. Napoleone Colaianni;
è stato richiesto, dal Comitato per
j le onoranze ai Caduti Ennesi di Ca
strogiovanni, di cooperarsi a racco
gliere delle offerte fra i compaesa
ni per concorrere alla nobile e pa
triottica opera per l'erezione di un
monumento.
Il signor Bonanno, accettando Io
incarico ricevuto, si pregia invitare
tutti gli Ennesi a costituirsi in Co
mitato di propaganda pronto, egli,
a dare tutte quelle spiegazioni che
si credessero necessarie.
Pubblichiamo, a titolo d'onore, la
bellissima lettera da lui ricevuta:
"Castrogiovanni, 7 Maggio 1919
"Pregiatissimo Signore,
Ciovanni Bonanno
PhiladelpHa, Pa.
I A mezzo delPOn. Colaianni è per
venuta a questo Comitato la di Lei
: offerta di Lire 25 per il Monumento
ai Caduti Ennesi e Le manifesto i più
vivi ringraziamenti per l'atto nobile
e patriottico compiuto.
'Colgo, intanto, l'occasione per ri
volgerle una calda preghiera.
Affinchè non manchi il contribu
to di coloro che per circostanze di
verse si trovano lontani, il Comitato
.ha stabilito di fare anche appello al
j cuore generoso ed ai sentimenti pa
triottici dei concittadini che vivono
; in America, e mi ha dato incarico
di rivolgermi alla S. V. pregandola
di raccogliere le sottoscrizioni di co
loro che vorranno dare il proprio
concorso finanziario per il dovero
so tributo di omaggio e di ricono
scenza ai gloriosi Caduti della nostra
| città.
| "Conosco a pieno i sensi di eleva
j to patriottismo della S. V. e dei cit
tadini Ennesi che costì dimorano e,
per tanto, nutro fiducia che l'ap
j pello del Comitato troverà unanime
consenso in tutti coloro che, anche
lontani, non cessano di amare la Pa
| tria ed il luogo natio."
i "Con tale fiducia Le rinnovo i rin
graziamenti pregandola di rimettere
le somme che raccoglierà, d'unita al
l'elenco dei sottoscrittori, a questo
Comitato.
Cordiali e distinti ossequi.
Il Presidente.
G. Ayala"
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Grande Loggia
DELLO STATO DI.PENNSYLVANIA
INIZIAZIONE DI
NUOVA LOGGIA.
Nelle ore pomeridiane di do
menica 8 giugno, in Glassport, fu
iniziata la loggia Libera Italia
N. 941. Alle ore 3 giunse da Pit
tsburgh il Grande Curatore An
tonio Certo, accompagnato dai
fratelli D. Geraci Grande Depu
tato della loggia Nuova Piave di
McKeesporth, e G. Dilettuoso so
cio della Terza Italia di Pitts
burgh; e si procedette subito ai
lavori di iniziazione,
i Funzionò da madrina la loggia
Nuova Piave di McKeesport, la
quale intervenne in corpo. Da A
} raldo funzionò il fratello M. De
Vita della loggia Dunant di Wil
merding.
Furono quindi istallati gli uffi
ciali della ileo loggia, che sono i
jseguenti: Nicola Borrelli, vene
rabile Giuseppe Di Tommaso,
assistente venerabile Fiorindo
Di Lullo, ex venerabile Pa
squale Tiberi, segretario archivi
: sta Luigi D'Angelo, segreta
rio di finanza Filippo Fasano,
tesoriere— Francesco Salvo, An
| tonio Di Cesare, Antonio Mora
jnelli, Antonio Fanti, Fedele
D'Antonio, Curatori Antonio
Campana, Pasquale locco, ceri
monieri Giovanni Orlando,
sentinella interna Raffaele
| Rassi, sentinella estema.
Alla fine della cerimonia parla
| rono i fratelli : V. Scorzone vene
! l abile, D. Palletta oratore, S.
; Messina segretario archivista
della loggia Nuova Piave ; Dr. F.
; Bal lotti venerabile, Antonio Lei
! assistente venerabile e M. De Vi
ta della loggia Dunant; G. Rossi
venerabile della loggia Italiana
di Beneficenza di Coraopolis ; G. j
Geraci Grande Deputato, A. Di
Gioia oratore, 112. Di Lullo ex ve
| nerabile, G. Schillaci della loggia
j Libera Italia.
Prese quindi la parola il Gran
de Oratore Antonio Certo, il
; quale rifece la storia dell'Ordine,
I dei suoi scopi, dei benefici arre
cati ai suoi associati e alla ma
; di e patria. Parlò del Fondo Uni
co Mortuario, delle Borse di Stu
dio e raccomandò la iniziativa
dell'Orfanotrofio, che è tanto ne
cessario per raccogliere gli orfa
ni dei fratelli nostri. Raccoman
dò infine alla neo loggia di tenere,
; alto il vessillo dell'Ordine a Glas
' sport. A lui fu offerto un bel bou-1
quet di fiori.
Il venerabile della neo loggia
fratello N. Borrelli ringraziò tut
ti gli intervenuti con applaudite
parole.
Infine furono offerti copiosi
I rinfreschi, e a tarda ora la riu
i nione si sciolse.
I BENEFICATI DAL
F. U. M. IN ITALIA.
Sono pervenute alla Commis
sione del F. U. M. le seguenti let
tere, che accusano ricezione di
somme da essa Commissione tra->
smesse per benefici di morte:
j "SS. Cosma e Damiano, 31 '
marzo 1919.
"Con questa mia le faccio noto
che ho ricevuto la somma di lire
2500 a riguardo del defunto mio
marito lanniello Giuseppe,
j "Ringrazio vivamente del gen
tile pensiero avuto verso di me,
e nel mio profondo dolore le por
go i miei più fervidi saluti,
Dev.ma
"Crescenza Morelli."
"Altavilla Irpina, 29 api*. 1919.
j "Mi onoro inviarvi la presente,
accusandovi ricevuta della som
ma di lire 2500 qual beneficio a
me spettante nella qualità di co
niuge superstite del defunto mio
marito Federico Landolfi, già
membro effettivo della loggia
Pittsburgh N. 74 Ordine Figli
d'ltalia in America.
"Intanto, mentre accuso rice
zione della moneta ricevuta, sen
to il sacrosanto dovere di espri
mere a voi e a tutto l'Ordine Fi
gli d'ltalia in America i miei più
sentiti atti di stima e di grati tu
dne.
"Dev.ma
"Enrietta Rossi, ved. Landolfi"
"Olivarella, 28 aprile 1919.
"Ho ricevuta la somma di lire
2500 da loro mandatami ed a me
spettante per la morte di mio fi
glio Antonino Crìsafulli. Distin
tamente ringraziandovi,
"Dev.mo
"Crisafulli Gioacchino."
"Manocalzati, 12 maggio 1919
I "Certifico che ho ricevuti da
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
codesto Ente di Beneficenza Or
dine Figli d'ltalia la somma di li
re 2710, secondo la comunicazio
ne che mi è stata fatta con an
nesso alligato.
"Ringrazio e saluto cordial
mente,
"Dev.ma
"Antonetta Saranza, vedova
De Masi."
IH STAMPA WMA
MI NOSTRI DIRITTI
Dal Gazzette and Rullettin di
Williamsport, Pa., del 24 Maggio u.
s.. riportiamo, in lingua inglese, il se
guente articoletto editoriale che è
tutto un inno alla nostra Italia, al
suo Esercito ed a noi immigrati :
Per aver notizie dei soldati
dispersi
L'ufficio del Capo dei Servizi
Sanitari dell'Esercito Americano
pubblica per uso dei soldati una
interessante rivista intitolata
"Carry On."
A mezzo di questa rivista il Di
partimento della guerra si offre
di aiutare le famiglie di quei sol
dati che non sanno la sorte pre
cisa del loro caro.
La rivista ha pubblicato il se
guente annunzio ufficiale, che la
stampa estera è pregata di ripro
durre :
"Se "Carry On" può aiutare a
sollevare l'ansietà delle famiglie,
ottenendo precise informazioni
dei loro cari dispersi, le famiglie
stesse sono interessate ad invia
re le loro domande, alle quali sa
rà data la massima attenzione.
Le richieste saranno inviate ai
giornali che si pubblicano negli
ospedali e nei luoghi di educazio
ne dei mutilati ;e ad esse sarà
data grande diffusione. Forse
qualche soldato infermo o qual
che mutilato può ricordare il no
me, la figura e la sorte del solda
to disperso.
"Indirizzare così le richieste:
"Carry On Magazine, Office of
the Surgeon General ,U. S. Ar
i my, Washington, D. C." "Liberty-loving Americans whose
concern for the safety of civiliza
tion has caused them to follow clo
sely the world war will recall with
satisfaction what occurred four years
ago today.
"May 24 marks the entrance of
Italy into the conflict, to oppose the
hordes of Teutonic tyranny.
"Lovers of fair play everywhere
will gratefully remember Italy's re
fusal to join with her allies,of the
triple alliance in a war which she at
once denounced a* on* of aggression
and her prompt assurance of friend
ship given to France which made it
possible for all French troops to be
removed from the Italian border and
thrown into the scale at the Mame.
"They will efer remember, also,
that Italy cast her lot with the allies
at a time when her causa looked
blackest.
"Italy went in just as soon as hcT
forces could be made ready, and she
entered the conflict as the result of
the insistent demand of the Italian
people.
"It is a matter for which we have
cause to be thankful that Italy refus
ed to be bound to her alliance, which
Germany sought to utilize for her
own aggrandizement and conquest.
We have reason to be thankful,
too, that Italian valor and patriot
ism were able to triumph over the
poisonous pro-German propaganda
at home, which at one time threat
ened serious consequences, not only
to Italy, but to all the allies.
"After the collapse of Russia, I
taly's task in tha war was almost
doubled.
"If at any time Italy had failed to
play her part as valiantly and suc
cessfully as she did play it, the re
sults today might not be so pleasant
to contemplate.
"The Italians suffered much, but
bravely and without complaining.
They accepted the sacrifices as they
demanded the war. If was their war
because they willed that their coun
try should take its place with the
hosts of civilization where it belon
ged.
"The United States is indebted to
Italy for many sturdy and excellent
citizens, and there are many such
representatives of the race in the
great section of Pennsylvania thru
which the Gazette and Bulletin cir
culates, especially in VVilliamsport,
and we should take occasion to dem
onstrate to them our hearty appre
ciation of the noble and heroic part
their nation played in the great war
against the heartless foe of freedom
and humanity.
"Red-blooded Americans desirin"
to give credit when and where '*
due can do no finer thing than ' •
honoring Italy's prowess and devo
tion to the cause of freedom".