La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 22, 1919, Image 1

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    Pubhshed and thstrtbuted under pernut No. 500 authorizedby the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Phlladelphia, Fa., by order ot the President, A. S. Bu rlcson, Post master Gen.
LA LIBERA BARALA
I 1 forti caratteri sono gli Dei
fsupremi della Stori& Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
AJs T NO 11. - Numero 7
«■■ili ini)
Comitato Regionale di Philadelphia
Sotto gli auspici di questo Co
nitato Regionale è stato pubbli
iato un opuscolo in lingua ingle
é nel quale si analizzano breve
ìente, a con efficacia, le ragio
i per le quali l'lstria e la Dalma
ta devono esser ritornate all'lta
j abdico "ritornate" perchè su
aesta parola noi dobbiamo insi-
Jpre poiché, come ben disse un
flkstre giornalista americano,
fftaly is not crying for annexat
on, but siinply asking l'or resto-
ÒSt'on."
•- L'opuscolo del quale ci occupia
.no consta di 32 pagine e si inti
toli! : "Italy and the Jugo-Slave
Éfpstria and Dalmatia"; fu scrit
to Ida un uomo che conosce bene
«italiani e slavi e tedeschi, da un
lOhio che di tutta la sua vita ha
'atto una missione di pace e di
giustizia: egli, il Rev. Dott. T.
SMalan, non italiano, professa
je? la nostra patria e per la no
ìSrì storia tutta quella venera
tone che solo le cose grandi pos
sono ispirate, e possiede in grado
sommo quella fede nei destini di
Italia che troppo spesso manca a
ìoi italiani.
Dopo una breve prefazione nel
a luale il chiaro Autore spiega
e Bigioni che lo indussero a seri
ore l'opuscolo e come ne fosse
rtjß|[iesto da un gran numero di
|li#edenti" che avevano a cuore j
I eausa del loro paese e Io vo-
Ivano per sempre libero e sicu
lo dall'insidia nemica, l'Autore, |
jicevo, analizza la situazione geo
grafica della Dalmazia, nella qua
i le Alpi Dinariche separano net
finente due mondi, l'uno latino!
) italiano,e l'altro slavo; tutti ij
iumi che nascono dalle Alpi Di
lariche scorrono verso il Mar Ne
•q e verso l'Egeo, ad eccezione di
>ocni e brevissimi che si versano
ìell'Adriatico, poiché la catena
li ni mtagne corre quasi parai le- j
a alla costa dalmata e molto vi
tina ad essa.
Le ragioni storiche che milita
lo in favore della Dalmazia ita- j
iana risalgono a duecento anni
irima di Cristo, quando Roma e
<tese il suo dominio sull'altra
sponda dell'Adriatico e non il do
minio soltanto perchè vi istituì
leggi G monumenti che sfidarono
le ingiurie dei secoli e ancora og
gi attestano la civiltà e la gran-.
dezza romana. Per venti secoli il
Mare Adriatico fu un lago italia
no, il Mare Nostrum dei Latini,
poiché alla dominazione ro
mana segui la signoria della Re
pubblica di Venezia che lasciò in {
tutta la Dalmazia tracce indele
bili del suo passaggio.
Il congresso di Vienna nel 1815
iiede la Dalmazia, l'lstria, Vene
ra nelle mani dell'Austria, ma i
sentimenti italianissimi di quelle
regioni non si smentirono mai, al
a unto che, nel 1866, prima della
Hgtista battaglia di Lissa. le
:ittà dalmate avevano fatto
grandi preparativi per accogliere
rionfalmente i liberatori. Da
quell'epoca il governo austriaco
;ercò di soffocare, con ogni mez
;o, le aspirazioni italiane nelle po
polazioni dalmate. Cominciò allo
ra l'importazione degli slavi nella
Dwhiazia, importazione che ave- !
va l'unico scopo di mettere di
fro|te all'elemento italiano, solo
S disputato signore di quelle i
te, una razza nuova, dagli i-
feroci e semibarbara la
iual< ; meglio di ogni altra si pre-
Jtafra agli scopi inconfessabili
ielf Austria.
jyp governo austriaco e i croa
ti, stretti in lega omicida, non
flpbbero ritegno nella lotta con-
Iro gli italiani e, purtroppo, l'o
pera loro riuscì allo scopo di
ymhbiare l'etnografia di quelle
■'Aoni, non abbastanza però che
'ecp clamoroso-di quei fatti atro
j|pK>i quali si strozzavano il pen
•ififo e la razza italiani non giun
geste fino al mondo civile e non
os; e disapprovato persino a
Vie ina, in Parlamento!
1 metodi del prussianismo sono
ut Dra in attività malgrado che
a i uerra sia finita e l'agitazione
irt Sciale mantenuta per conto
Jegli Jugo-Slavi non è che un co-
Wfci'io della propaganda tede
xst che astutamente cerca di
■Ktare le difficoltà del proble
|g»<lriatico a proprio vantag-
Néìla Balcania vi sono slavi e
slavi» i serbi sono slavi, come lo
sono i croati e gli sloveni, ma fra
KWwti diversi popoli esiste un an
sino feroce che sembra pa
) solo per comodità e per
unismo dell'ora presente.
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON L.A. FIACCOLA IN F J LJ G INI O <= d
Kntered ;us second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
>-; Ma non bisogna dimenticare che
i- i croati furono nemici acerrimi
- dei serbi, contro i quali combat
terono come combatterono con
tro gli italiani. Torna comodo ad
- essi far vedere che le cose sono
- cambiate e che essi sono pronti
rad aprire la breccia alla civiltà,
- j a quella civiltà latina che hanno
ì ; sempre avversato; ma il croato
, resta sempre croato e nulla può
- cambiare la sua natura di barba
- ro e di nomade che, cacciato dalle
invasioni turche, cercò rifugio e
- ospitalità nelle terre bagnate
- dall'Adriatico e ingentilite dal
Ì sangue latino.
Qui l'Autore si chiede; "Se i
; porti dell'Adriatico che hanno
i popolazione e carattere italiani,
t saranno dati agli Jugo-Slavi, col
i pretesto che essi sono necessairi
. come sbocchi marittimi, perchè
ijnon ammettere che i porti olan
• desi e belgi sono egualmente
■ "necessarii" alla Germania? Il
paragone ci sembra calzante,
il L'Autore termina il suo lavo
ro affermando efie l'ltalia ha bi
j sogno, per la sua pace e per la
pace del mondo, di avere il con
fine naturale che le spetta nel
l'Adriatico, cioè le Alpi Dinariche
e a modo di conclusione cita l'o
pinione di parecchi illustri rap
presentanti delle contrade dal
| mate venuti in America, quali il
Col. Pizzarello, il Dott. Furlan
| che affermano essere quelle ter
| re italiane e tali voler rimanere
per volontà dei loro stessi abi
tanti. Il libretto termina con una
: appendice nella quale si mette in '
guardia l'opinione pubblica ame- \
j ricana contro le manovre degli [
Jugo-Slavi che chiedono aiuti per '
jle "loro" terre desolate dalla fa- ;
me, come se là non ci fossero gli
italiani che, senza distinzione di '
credo, di razza, di età e di sesso,
j soccorrono e sfamano quelle po- 1
polazioni le quali, per molti e '
chiari segni, dimostrano di ap- '
prezzare il paterno e generoso 1
! aiuto dell'ltalia,
Il Rev. Dott. T. D. Malan ha .
compiuto opera degna dei mag
gior encomio e il Comitato Re
gionale dell'ltalia Irredenta desi
dera manifestargli pubblicamen- I
te la sua gratitudine. Gratitudi- '
ne alla quale l'Autore ha diritto
-nella sua qualità di straniero che
generosamente si è schierato dal
! la parte nostra dopo maturo ed
esauriente esame dei fatti e delle
circostanze che sono annesse al
problema Adriatico. <
j L'opuscolo del Dr. T. D. Malan, 1
| il quale ha voluto modestamente i
j nascondersi sotto le iniziali T. D. .
M., viene inviato alla stampa ed <
alle personalità più in vista di Fi- i
} ladelfia e dello Stato di Pennsyl- <
j vania. Tutti coloro che hanno a- :
mici americani intelligenti do- (
| vrebbero procurarsene una copia 1
ie diffonderlo. Esso viene spedito (
gratuitamente dal Comitato Re- i
gionale dell'ltalia Irredenta, 312 I
Penn Square Bldg., Philadelphia.
EMILIO F. GROSSO i
Segretario Generale ]
ji i
Il lavoro e la casa
ai combattenti che ritornano ;
"Smobilitazione e lavoro: (pie- '
, sti sono i termini del problema *
davanti al quale si è trovato ogni '
paese alla fine delle grandi guer- '
re. <
Roma ai tempi di Cesare, la '
• Francia ai tempi di Napoleone, 1
l'America dopo la guerra di se- '
cessione hanno dovuto provvede- 1
re un impiego ai soldati che ve- '
nivano congedati dal servizio mi- 1
litare. <
L'America per quanto sia *
j sopraggiunta ultima a partecipa- 1
re al conflitto mondiale è sta- 1
ta prima a preoccuparsi dei feno- '
meni sociali ed economici che si 1
vanno già manifestando in que- '
sto periodo di passaggio dalla
guerra alla pace. <
Il Ministro dell'lnterno, Hon. '•
Franklin K. Lane, ha già presen- 1
tato un vasto progetto pei- prov- <
vedere lavoro agricolo ad una <
grande parte dei combattenti che 1
ritornano.
La terra —afferma l'Hon.
Franklin K. Lane darà ai sol- 1
dati di ritorno dalla guerra il
maggiore e il principale impiego. <
L'esperienza delle guerre passate j 1
dimostra che i nostri soldati, in j
conseguenza delle nuove abitudi
ni contratte vivendo accampatili
PHILADELPHIA, PA., 22 FEBBRAIO, 1919
all'aperto, si rivolgeranno di pre
lerenza alle occupazioni che si
I svolgono all'aria libera. Non è di
scarso ammaestramento l'esame
storico della questione. Alla fine
della guerra di secessione erano
così vaste le terre demaniali, da
offrire 1111 largo campo d'azione
ai soldati congedati. La parte che
i veterani di quella guerra ebbero
nello sviluppo agricolo dei terri
tori del West integra, con una
pagina nobilissima, l'epopea ame
ricana dell'indipendenza. Fino dal
secondo anno di guerra Lincoln
aveva prolungato la legge sulle
concessioni agricole la Honie
stead Law che assicurava ai
soldati reduci dai campi di bat
taglia vasti terreni da coltivare.
Anche oggi se non nella mi
sura di allora-—rimangono gran
di estensioni di terre incolte che
verranno messe a disposizione
dei soldati.
La nuova colonizzazione dovrà
contrastare efficacemente due
moderne tendenze: l'affitto agri
colo e l'urbanismo.
Contro l'esperienza universale
che dimostra più felice il popolo
e più solide le condizioni politi
che là dove l'agricoltura possie
de la casa e i campi, le statisti
che americane informano che le
affittanze agricole sono aumenta
te del 62 per cento nel ventennio
tra il 1890 e il 1910. Quanto al
fenomeno dell'urbanismo, è evi
dente che dal principio della
guerra è decisamente aumentato
il flusso della popolazione verso
le città, in ragione delle occasio
ni d'impiego industriale.
Il Ministro Lane si augura di I
veder allontanati questi (lue pe
ricoli del nuovo piano di svilup
po agricolo.
Si penserà all'irrigazione delle
terre aride, al dissodamento delle
terre disboscate. I lavori neces
sari all'infuori di quanto con
siste nel progettare dovranno
esser eseguiti dal soldato, che
costruirà canali d'irrigazione, in
nalzerà le dighe, si costruirà la
sua casa sotto una conveniente
direzione.
11 governo dice ai soldati efie
ritornano : —Se desiderate di.
darvi all'agricoltura, eccovi una
quantità di vasti terreni che il
Governo ha preparati e
fra i quali potete scegliere.
"GÌJÌDlìfficì^
per l'acquisto della cittadinanza
Americana
CAPITOLO IV.
Se l'aspirante ha prima avuto
dimora anche in altro Stato, al
lora deve portare seco due testi
moni da quello Stato, oltre ai te
stimoni nello Stato in cui fa la di
chiarazione, oppure deve riempi
re un modulo con varie domande
che gli sarà al caso fornito dallo
stesso Cancelliere, o Clerk of the
Court. Ciò si deve fare per avere
testimonianza quanto alla resi
denza ed alla condotta dell'aspi
rante nello Stato in cui prima a
bitava.
Ad ogni modo, occorre sempre
ricordare che nessuno straniero
può venir ammesso alla cittadi
nanza americana se non ha vis
suto continuamente per cinque
anni negli Stati Uniti di cui
almeno un anno nello Stato in !
cui intende ottenere la cittadi
nanza e debbono inoltre esse- [
re passati non meno di due anni
e non più di sette dalla data del
la prima carta. Esi badi che
spesso la Corte ha rifiutato la se
conda carta per essersi l'aspiran
te assentato dagli Stati Uniti an
che per pochi mesi nel corso dei
detti cinque anni. Inoltre non si
dimentichi che i testimoni deb
bono avere conosciuto personal
mente l'aspirante durante tutti
quei cinque anni e non semplice
mente venire informati da lui
quanto alla sua residenza ed alla
sua condotta. Insomma, occorre
fare le cose per bene, regolar
mente ed in tutta buona fede,
senza intenzione di "volerla fare"
alla Corte; ciò potrebbe costare
assai caro!
Se l'aspirante alla cittadinanza
è arrivato l'ultima volta o la
sola volta negli Stati Uniti
prima del 29 giugno 1906, allora
deve usare per la domanda il mo
dulo N. 2214 per la Seconda Car- j
ta, portando insieme i due testi- (
moni e pagando poi al Cancellie-i
re $4 (quattro dollari). Non si
deve pagare più nessuna altra
tassa poi, quando arriva e viene
consegnato il certificato di citta-\
dinanza. |
Se invece l'aspirante è arriva- :
to dopo il 29 giugno 1906, allora
occorre usare il modulo N. 2226,1
- che contiene la domanda di un
i certificato di arrivo Request
i for certificate of arrivai che è
1 inclusa nella domanda di natura
■ lizzazione ed il tutto viene poi jn
-1 viato a Washington. La legge ri
chiede questo certificato di arri
-1 vo per tutti coloro che qui giun
sero dopo il 29 giugno 1906.
Quando l'aspirante poi viene av
visato che tale certificato è arri
vato, allora si presenterà alla
Corte con i suoi testimoni.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
COMUNICAZIONI
della Grande Loggia di Penna.
PER L'ORFANOTROFIO
E RICOVERO.
Anche in questa settimana so
no giunte nuove adesioni e con
tribuzioni per l'Orfanotrofio del
lo Stato.
Come abbiamo fatto per lo pas
sato, diamo conto delle ultime;
contribuzioni venute:
Da Giustino Corbi, venerabile
della loggia Niccolò Machiavelli
N. 664 di Avondale:
"Rimetto un secondo check di
sll per l'Orfanotrofio. Spero di
poter mandare di più dopo la
prossima seduta."
Da Attilio Antonucci, segreta
rio di finanza della loggia La Pa
ce N. 491 di Pittsburgh :
"Nella presente accludo un
check di $195, somma già racol
ta fino a questa data per i bi
glietti Orfanotrofio e Ricovero. TI
rimanente vi sarà spedito tra
breve, appena introitato."
Da Guglielmo Crivella, venera
bile della loggia Nuova Camillo
Benso di Cavour N. 874 di Mount
Pleasant:
"Vi rimetto un check di ••*60.00
in acconto di biglietti deìA)rfa
notrofio e Ricovero. Vi prego di
mandarmi altri cento biclietti,
per nuovi membri."
Da D. Lisciandro, venerabile
della loggia Fuori i Barbari No.
866 di Reynoldsville:
"Abbiamo cominciato a dispen
sare i biglietti per l'Orfanotrofio
e Ricovero ed abbiamo fatto una
prima riscossione di S3O, di cui
qui accluso vi mando check. Da
oggi in avanti spero di poterne
vendere il più che posso."
Da Carlo Pezzami, Segretario
archivista della loggia Alba No-!
va N. 462 di Lechburg:
"Accluso troverete check di I
$l5O, importo di biglietti venduti
ai fratelli per l'Orfanotrofio e Ri
covero. Con altri $l5O spediti in
precedenza, il totale delia somma
finora costà rimessa a tale scopo !
è di 300."
Da Tancredi Peruzzi, venerabile
della loggia Vittoria Alleata No. i
894 di Herminie :
"Essendosi riscontrati due !
mancanti, il numero dei biglietti
prò Orfanotrofio e Ricovero rice
vuti è di $230.75.
"Ora, la loggia Vittoria Allea
ta richiede altri 800 biglietti per
chè vuole ottenere il premio dello
stendardo. Vi prego di mandarmi
questi biglietti al più presto pos
sibile."
PER LE BORSE
1)1 STUDIO.
Come già annunziammo in
queste colonne, il fratello Avv. A.
Cianflone, presidente de' 1 a Com
missione Borse di studio, ebbe
dalla Creatore Grand Opera Co.
la concessione del 25 per cento
sul prezzo dei biglietti della sta
gione teatrale data da tale Com
pagnia nei primi giorni di gen
naio a Pittsburgh e che fossero
stati venduti dal fratello Cianflo
ne o da altri suoi amici. Dicem
mo anche che ciò aveva fruttato
al fondo Borse di studio la som
ma di $125.12, che con lettera
del 12 corrente l'Avv. Cianflone
ha rimesso al Grande Concilio.
Crediamo opportuno riprodur
re poche righe della lettera del
l' Av. Cianflone, in cui egli si e
sprime così :
"Traendo pretesto da quel po
co che (col concorso di qualche
confratello amico) ho fatto per
mettere qualcosa in cassa per
'creare il fondo Borse di Studio,
|non credo sia oziosa una esorta
-1 zione da parte del Grande Conci
i lio ai Colleghi commissari a cer
! care ogni opportunità atta a pro
curarci i mezzi indispensabili ad
, espletare il nostro mandato.
"Al contrario, quale premio noi
; potremo dare per l'anno ventu
:ro ? Ricorrere alla cassa della
i Grande Loggia, oppure alle odio
i se collette, ovvero alle esose tas
t sazioni?"
è Noi facciamo nostro l'invito del
- fratello Avv. Cianflone ai compo
- nenti la Commissione Borse di
- studio, e li esortiamo a volersi
- rendere diligenti per arrotonda
- re la cifra del premio da elargir
. si l'anno venturo.
GRAMAGLIE.
i La loggia Figli di Colombo No.
164 di Ambridge, in seduta del 4
corrente, mandava una lettera di
condoglianze all'Ex Grande Cu
ratoie Alessandro Bruno, per la
perdita del suo amato fratello av
venuta sul campo di battaglia
nelle Alpi Carniche, là dove il se
colare nemico d'ltalia venne
sconfitto col ferro temperato dal
sangue più puro dei giovani figli
d'ltalia.
La lettera è la seguente:
"Ti giunga la nostra parola di
affetto in questo momento di
sconforto per la perdita del tuo
amato fratello, là dove migliaia
di giovani vite s'immolarono per
la redenzione del mondo,
j "Quando pago sarà il dolore.
! la tua nobile famiglia sarà orgo
gliosa di aver dato una preziosa
1 esistenza per la causa della liber
tà.
"La loggia Figli di Colombo u
nanime si associa al tuo cordo
glio, rendendo al tuo nobile cuore
le più sentite fraterne condo
glianze.
"Il Segr. Arch.
"E. Giammatteo."
CHI DEVE PAGARE LA ~
TASSA BELLE ENTRATE?
Chiarimenti forniti dal Commis
sario delle Tasse Interne
"L'ltalian Bureau del Commit
tee on Puglie Information"
per incarico del Commissione! - of
Internai Revenue ci comuni
ca :
"Chi è obbligato dalla legge a
comunicare l'ammontare delle
sue entrate al Governo degli Sta
ti Uniti ?
La risposta a questa domanda
è data dal Commissioner of In
ternai Revenue, in Washington,
il quale comunica quanto segue:
Ogni persona residente negli
Stati Uniti, sia o non sia cittadi- 1
no, è obbligato a pagare la tassa
sulle entrate (Incoine Tax) se i
suoi guadagni durante il 1918 so-
I no tali da esser legalmente tas
|sati. ,
In altre parole: ogni persona,
| ch'ebbe un'entrata netta di dol- 1
lari MILLE, o più, ed ogni perso
na coniugata ch'ebbe una entra- ,
ta netta di dollari DUEMILA ,
(inclusa quella della moglie o del ,
! marito o dei tìgli minori) deve ri- (
jspondere alla richiesta della leg- I
ìge e deve presentare una dichia
j razione scritta delle sue entrate,
da qualsiasi fonte.
La dichiarazione deve essere .
stesa su moduli che vengono for- ,
niti dai "Collectors of Internai !
Revenue" e dai loro assistenti,
(ìli indirizzi di questi Collettori
vengono forniti da ogni ufficio
postale e dalla banca.
La persona la cui entrata non
supera i dollari cinquemila deve
usare il modulo 1040 A., seguen
do le istruzioni che ivi si eonten
, gono.
Le dichiarazioni sulle entrate
dell'anno 1918 devono esser pre
sentate ai Collettori o ni loro as
sistenti non più tardi della gior
nata di sabato 15 marzo 1919. j
Questo è l'ultimo giorno prescrit
to dalla legge.
La tassa sulle entrate deve es
ser pagata contemporaneamente
alla consegna della dichiarazione
ai Collettori. Un check o un mo
ney-order pagabili al Collettore,
deve andare unito al modulo con
tenente la dichiarazione.
Qualsiasi Ditta sociale deve la
re la sua dichiarazione spiegan
do chiaramente l'entità delle en
trate e delle spese durante il
1918, fornendo il nome e l'indi
rizzo di ciascun socio, spiegando
la sua partecipazione ai profitti
ed alle perdite dell'annata.
Ogni persona o Ditta commer
ciale e industriale che durante il
1918 pagò salari, fitti o interessi
ammontanti a dollari MILLE, a
qualsiasi persona, deve fare una
dichiarazione separata, inviando
direttamente al Commissioner of
Internai Revenue, Washington,
D, C., spiegando il nome, l'indi
rizzo e l'ammontare della somma
I pagata a ciascun impiegato, pa
drone di casa od altra persona.
' Ricordarsi che gli indirizzi dei
t, Collettori si possono avere aprii
• Uffici postali ed alle banche.
: PERCHE' IO SONO AMIfHBISTA
t
Sebbene con ritardo riprodu
ciamo, a puntate, sulle colonne di
questo giornale, "Perchè io sono
antifeminista", un magistrale ar
ticolo del Dr. D. Petillo, pubbli
cato su La Rivista Medica dello
scorso dicembre, della quaie l'il
lustre sanitario era direttore.
L'articolo in parola è una disa
mina serena, obiettiva e scienti
fica dell'ardua questione che si a
gita nel nuovo e nel vecchio mon
do e che distrugge tutte le
buone o cattive ragioni di cui si
avvalgono le irrequiete suffra
gette a sostegno della loro causa.
Pur non essendo completamen
te d'accordo col Dr. PetiKo, l'ar
ticolo ci è piaciuto e lo abbiamo
letto più di una volta; siamo si
curi che anche i lettori del nostro
giornale Io leggeranno con pia
cere.
11.
Eccezioni a parte, eccovi, corpo ed
anima, il primo tipo di suffragette, la
pseudo-proletaria.
Età incerta. Il che significa che
essa può variare dai 25 ai 60 anni. I,a
suffragetta è segretaria, typewriter,
bookecpir, social worker, infermiera,
reporter, giornalista, ballerina, istitu
trice, insegnante, poetessa, ecc. ecc.
E6sa cioè trae l'esistenza dal suo la
voro personale. Essa vive negli uffici.
1/atmosfera domestica della casa e
della famiglia le è estranea. Mangia
nei lunch-rooms. A casa non va che
per dormire. Essa esordì nell'esisten
za come tante altre: coll'assillo dell'in
dipendenza economica, coll'ambizione
di entrare nel mondo da sè, non sor
retta da nessuno, non guidata da al
cuna mano fraterna, per tuffarvisi
sola, tutta, ebbra dei misteri della vi
ta e nella perfetta consapevolezza dei
prricoli di essa.
Cauta sì, ma non più di quanto ò
necessario per salvare-le apparenze ed
appagare l'opinione pubblica. La gio
vinezza è fatta di gioie e bisogna vi
verla tutta, intera. Dopo mah! do
po, se mai, verrà il marito e si riti
rerà nella quiete di una vita domesti
ca come che sia, nello eremitaggio
tardivo di una breve maternità a vive
re di ricordi senza rimpianti e senza
altre illusioni. E' naturale che l'indi
pendenza economica debba costare sa
crifizi. La suffragette in erba sacri
fica tutto. La debolezza fisica del suo
organismo non può reggere al cimen
to senza soffrirne. La sua fragile na
tura femminile non le permette le a
sprezze della lotta senza eedere al
tempo le primizie delle sue grazie,
della sua resistenza e della sua bel
lezza. E invecchia. Le artificiosità del
la cosmesi non valgono a nascondere
nè le rughe del corpo nè quelle dello
spirito.
Il lavoro la estenua, la privazione
dell'aria e del moto le scolora il viso,
la rincorsa verso il piacere le sottrae
il riposo, la fatale concorrenza del
maschio la fa aspra, le perturbazioni
fisiche e psiche delle immancabilli av- 1
venture sessuali le inaridiscono le fonti
del sentimento, il senso 6i appiattisce
sotto le percosse delle mille tentazioni
cui la indipendenza economica e la li
bertà morale espongono necessaria
mente la fragile figlia di Eva. La qua
le, frattanto, invecchia. A trent'anni
avvizzisce. Dopo dieci anni di espe
rienza, annegata in un cumulo spa
ventoso di delusioni, schiacciata dalle
prove della sua impotenza e delle sue
debolezze, questa parvenza di donna
troverà in sèr una sola cosa viva, for
te, tenace, indomabile, il dispetto o
l'odio contro il suo sopraffattore, il
maschio che continuerà imperterrito
la sua corsa verso il disastro semi
nando la strada di altre vittime.
Ecco qui la sconsolata tragedia u
mana cui l'anima femminile possa dar
luogo. La donna ha sperimentata ta
fatuità della sua indipendenza econo
mica, la fallacia della sua autonomia
sociale, la indiscutibile debolezza del
la sua natura, la indomabile suprema
zia e tutti i naturali privilegi del ma
schio, e nella solitudine paurosa della
intima vita acuisce la sua avversione
verso la prepotenza del mondo che è
retta dal maschio. Si accorge final
mente che il matrimonio non è cosa
facile per essa. Amici ne troverebbe
ancora ma un marito, via, non è la
cosa più facile di questo mondo. Ed
avrà provato, a sue spese, che questo
mondo birbone non riconosce che una
sola libertà: quella del maschio; li
bertà sessuale, s'intende. E contro
questa libertà sessuale essa accanisce
e si fa cruda fino all'esasperazione.
I.a legge, l'opinione pubblica, gli usi,
la storia, tutto è a favore di questa
sfrenata libertà sessuale del maschio.
Per il quale è titolo di ammirazione
se non di onore universale quello che
per la donna è ragione di vergogna
e di vilipendio!
Di fronte a così stridenti disparità
la donna s'aderge fiera e risoluta in un
atteggiamento di difesa dei suoi.... di-
* EXTRA!
RISPARMIATE MONETAI
Se farete i vo«tri acquisti presso il nostro grande negozio
P. LA BOCCETTA
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Una Copia 3 Soldi
■ ritti e quando aia riuscita a riunirsi ad
| altre nove consorelle prende coraggio
i e grida apertamente le proprie riven
dicazioni. La demi-vierge ha messo li
na fascia a tracollo colla scritta vote
for women! e si è riabilitata: Mrs.
Pankhurst, come vedete, ha dato uno
schiaffo a Maicel Prevosti
• * *
Rivendicazioni di diritti della don
na? Quali sono, di grazia, questi di
ritti che non siano anche queili negli
uomini ? Indipendenza economici», p&
rità di condizioni, emancipazione mo
rale....
Santo Iddio, su quali e quanti
strafalcioni si fonda questo benedetto
fc miniamo n-< derno?
Gli è che la suffragette ù vittima,
come qualunque «iitra creatur-i umana,
maschio o femina che sia, dall i atttsa
le organizzazione sociale e, corno eie
mento sociale, non può sfuggirò ni • al
le conseguente economiche, nè a quel
le morali, nò, magari, a quelle sessua
li che l'ordinamento sociale in cui vi
viamo determinano su tutta la col
lettività umana. E allora? Che vale
allora scalmanarsi pel voto alla don
na e farne il principio e la fine del
credo femminista? Avete letto? Le
donne inglesi cominciano a diventare
perplesse sull'uso del voto? A chi dar
lo? E che ne sappiamo noi di politica?
pare che dicano. E in questi gior
ni circola la notizia sui giornali che il
suffragio alle donne austriache an
drebbe a tutto benefizio del deposto
imperatore e mirerebbe alla sua rein
coronazione!
Ma andiamo con ordine. Chi affer
ma che le donne hanno gli stessi di
ritti dei maschi afferma cosa pazze
sca che non ha riscontro nella verità
dei fatti. Il diritto non ha valore eti
co se non come applicazione pratica.
La concessione di un diritto qualsiasi
va sempre fatta subconditione. ..Chi
riconoscerà mai il diritto al criminale
di godere la libertà individuale nella
stessa maniera che ad un uomo di ri
conosciuta probità? Il diritto cioè è
subordinato alle speciali condizioni
dell'individuo. In fondo il diritto non
è che il riconoscimento scientifico e
morale di un dato bisogno necessario
alla libera estrinsecazione dell'indivi
duo in armonia con quella degli altri.
Ed esso va accordato a condizione
che l'individuo sappia e possa esercir
lo. Il bambino ha diritto a muoversi
perchè ha il bisogno di muoversi, sa
muoversi e, perchè, muovendosi, non
nuoce a chicchessia. L'uomo ha dirit
to a mangiare perchè il mangiare è
un bisogno indispensabile alla esisten
za sua ed a quella degli altri.
Potete voi concedere ad un bambino,
che ancora non si regge in piedi, il
diritto di andare in bicicletta o gui
dare una automobile? o il diritto di
lavorare IO ore delle 24 ad un ragaz
zo di 12 anni che non possiede ancora
la capacità fisiologica di lavorare ? E
dareste voi ad una donna in gestazio
ne il diritto di lavorar di piccone a
2000 piedi nel fondo di una miniera?
o le dareste il diritto durante il perio
do dell'allattamento, di star curva sul
tavolo da lavoro da mane a sera la
sciando il bambino affidato in mani
estranee ed inesperte ?
Ecco: La donna ha struttura ana
tomica, ha funzioni fisiologiche, ha bi
sogni fisici e quindi ha diritti diffe
renti da quelli del maschio. Questa
che sembrerebbe una volgare e trita
affermazione antifeminista è, dopo
tutto, la ragione fondamentale scien
tifica perchè il feminismo debba esse
re considerato la più ridicola aberra
zione del mondo moderno. Ed in no
me di questa ragione scientifica il fe
minismo va combattuto ad oltranza co
me una delle più pericolose minaccie
del progresso morale delle masse.
Tenteremo di darne la prova.
Nelle forme primitive degli esseri
viventi (ameba, protozoi, fiori) non e
siste l'individuo maschile separata
mente dall'individuo femminile. La fa
coltà procreatrice è in un organismo
solo che è perciò dal punto di vista
sessuale, considerato ermafrodita.
Dall'ameba che costituisce il primo
tentativo di essere organizzato, su su
fino all'uomo che sta all'apice della
scala zoologica, l'organo della ripro
duzione si va grado a grado differen
ziando in maschile e femminile fino al
punto da staccarsi l'uno dall'altro in
due organismi diversi e separati: il
maschio e la femmina. Questa diffe
renziazione e questa separazione che
diventano sempre più profonde e de
cise come si sale nei processi dell'e
voluzione, assumono nell'uomo carat
teri spiccati e specifici da dare ai due
individui umani, maschio e femmina
. un aspetto esteriore assolutamente
i diverso. Difatti un cieco può dalla vo
ce, dal l'argomenta re, dal tatto, dall'ol
fato giurare di trovarsi in presen
■ za di una donna! Approfondendo la in-
L dagine e lasciando da parte l'esterio
rità, l'anatomia e la fisiologia prova
i no che l'organismo femminile è pro
i fondamente differente da quello ma
■ scolino dal che si deduce che la donna