La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 15, 1919, Image 1

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    Publi&hed and cfistrilftite d under permit No. 500 authorized by the act of October 6, IVÌ7, un uìe at the Post Office of Fhimotìphia, fcy order nt the Prcsident, A. S. Bu rleson, Post master Gen.
LA LIBERA PAROLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO 11. - Numero 6
L'impudenza della stampa
e degli uomini di Governo
Continua la gazzarra della
stampa gialla
Dal giorno in cui le operazioni
di guerra son terminate cogli ar
mistizi imposti all'Austria e alla
Germania, i giornali delle na
zioni alleate, e specie i giornali
di America, ne hanno stampate
di cotte e di crude, nei riguardi
dell'ltalia. Subito dopo la disfat
ta austriaca, magnificando il va
lore dei soldati italiani, esaltaro
no la nostra vittoria che defini
rono la più grande impresa mili
tare della storia.
Ma si accorsero ben presto di
aver dato un passo falso, un pas
so nocivo ai loro piani egoistici
e si affrettarono a mutar rotta.
Venne più tardi la resa incondi
zionata della Germania, svanì il
pericolo tedesco che, fino alla
battaglia di Vittorio Veneto era
stato formidabile, e dissero allo
ra che la vittoria italiana non e
ra stato che una passeggiata mi
litare, perchè la compagine del
l'esercito austriaco era stata rot
ta in precedenza dalla continua
ed attiva propaganda esercitata
dai popoli oppressi dal giogo de
gli Asburgo.
Non paghi di questa ingiurio
sa calunnia, smentita mille volte
dai nostri condottieri, che as
seriscono i Jugo-Slavi a
ver combattuto fino all' ul
timo giorno, con accanimento
feroce tra le file dell'esercito au
striaco, iniziarono una campa
gna sleale contro l'ltalia, dipin
gendola avida di conquiste, addi
rittura ossessionata di mire im
perialistiche, spinta unicamente
da! desiderio di divorarsi, come
Saturno i proprii figliuoli, i po
veri Jugo-Slavi, anelanti alla vi
ta che la matricida vorrebbe ad
ogni costo soffocare. In altri ter
mini l'ltalia, la vera salvatrice
della Francia e"della civiltà, co
lei che ha dato al mondo, in qua
rantino mesi di asprissima guer
ra, gli esempii più fulgidi di ab
negazione edi sublimi sacrifici,
veniva dipinta siccome una vol
gare ricattatrice.
Oggi, dopo l'apertura delle As
sisi intemazionali per la conclu
sione della pace ed il futuro as
setto del mondo, quella stessa
stampa che ci ha parlato fino a
ieri di imperialismi, di camorre
e di ricatti, ci fa assistere ad un
nuovo fenomeno, non sappiamo
se più balordo o più maligno.
Comunque, è sempre l'ignoran
za é la malafede che prevalgo
no.
A sentir dunque la stampa a
mericana, sembra che, nella con
ferenza, l'unico a far le spese
della discussione sia il loro Pre
sidente. Gli altri delegati si ac
contentano di pendere dalle lab
bra di quest'uomo che spande in
torno asè fiumi di sovrumana
sapienza. A volte interloquisce
anche Lloyd George che, tra tut
ti gli altri, in qualche modo sa
far tesoro delle dottrine del Di
vino Maestro e Clemenceau, un
po' più raramente del collega in
glese, si azzarda a far sentire ti
midamente la sua voce.
Ma i delegati italiani non sono
che quattro mummie, quattro fi
gure decorative che si recarono
da Roma a Parigi per riscaldare,
non le panche, come gli scolaret
ti della scuola, ma le soffici pol
trone sulle quali schiacciano for
se dolci sonnellini, sognando la
grandezza della patria che, con
quistata sui campi di battaglia,
svanisce come fumo sotto i colpi
di maglio della formidabile dia
lettica Wilsoniana.
A sentire i giornali di qui,
quegli stessi giornali cioè che
parlarono fino a ieri di camorré,
di imperialismi e di ricatti, i no
stri plenipotenziarii alla Confe
renza fanno pompa di un muti
smo che dovrebbero invidiar lo
ro persino i pesci dell' "amaris
simo Adriatico."
Ma in questo caso essi non
sembrano i rappresentanti di li
na Nazione turbolenta ed irre
quieta che la cortesia dei nostri
Alleati si compiace dipingere sic.
come depredatrice e ricattatrice.
Ma anche questo è una volga
re menzogna della stampa ame
ricana. Noi sappiamo e tutto il
mondo sa (quella parte che
è a conoscenza dellar politica
internazionale) che, dei quattro
rappresentanti d'ltalia, ciascuno
«eparatamente vale bene un Wil
son, un Lloyd George, un Cle
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
"Entered a.s second-class mattcr Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
menceau! Sono tutti e quattro
] vecchi parlamentari che, per ol
jtre trent'anni, cento volte hanno
| affrontato impavidi, superando
| le, le più furiose burrasche delle
discussioni e delle polemiche.
[Possono esser sicuri quindi i
giornali d'America che uomini
(come Sonnino, Salandra, Orlan
; do, Barzilai mal si adattano a
parti secondarie, anche se tro
vansi di fronte ad uomini che la
; guerra ha tolto inaspettat amen
te e momentaneamente alla me
diocrità ed alla folla.
Ma le cose a Parigi non si
svolgono proprio come questi fo
gli asseriscono.
Un alto personaggio francese
| che conosce a fondo i problemi
europei, che è in grado di sapere
j dello svolgimento della confe
renza più dei corrispondenti a
jmericani, famigerati ed ignoran
ti, e che sopratutto, a differenza
di costoro, sente il pudore e la di
gnità di sè stesso, assicura che,
nelle quotidiane discussioni, Son
nino è la figura più eminente,
perchè è il più vecchio Statista
d'Europa, il solo che si trova al
potere dall'inizio della guerra,
I quello che ha maggiore esperien
za; esperienza che è stata spes
so di aiuto agli altri delegati, al
| lorchè si trovavano di fronte a
gravi ostacoli, e alcuni suoi con
j sigli sono stati di un valore in
calcolabile per Clemenceau. nel
l'arduo compito di presidente
della Conferenza.
Non solo: ma i delegati ifurio
si e francesi han preso a stimare
moltissimo il Ministro italiano
per le alte qualità ed il suo in
gegno; egli è il solo, tra i delef-t
--ti, che parla con uguale facilità,
l'italiano, l'inglese ed ii francese
e che non ha bisogno di inter
preti.
j Questo noi sapevamcelo elo
| sanno, assieme con noi. tutti
nuelli che conoscono l'ltalia mo
jderna, i quali certo non osereb
bero affermare che gli italiani
sono al di sotto dei cinesi.
Ma i giornalisti americani lo
ignorano ; lo ignora per conse
guenza anche la maggior parte
j di ouesto popolo.
Su tanto miseria intellettuale
sorvoliamo generosamente, e
! tiriamo innanzi chè la vita è gio-
I conda!
Le amenità' dell'Oli. Daniels,
ministro della marina in America
Noi non ricordiamo e quindi
non possiamo accertare con as
soluta sicurezza se, in occasione
di un grande convegno delle flot
te delle diverse Nazioni del mon
do, fu l'attuale Ministro della
Marina On. Daniels od il suo pre
decessore ad estendere l'invito
anche alla flotta svizzera. Ma
o lui o un suo collega, il fatto è
avvenuto e sto a dimostrare di
quale levatura e di quale compe
tenza siano gli uomini preposti,
al governo di questa grande re
pubblica.
Ora il Signor Daniels, poiché
da molti anni è spento l'eco della
sua cantonata, troppo mador
nale per un Ministro della Ma
rina, tenta far parlare nuova
mente di sè con una nuova scem
piaggine, perchè incapaci di met
tersi in luce con qualche buona
iniziativa.
Egli recentemente avrebbe di
chiarato che la resistenza sul
Piave nel 1917 si deve alle trup
pe italiane aiutate dalle truppe
anglo-franco-americane.
Per fortuna certe dichiarazio
ni fantastiche di personaggi eroi
comici non hanno valore di sorta,
e la storia, più che la balordag
gine di un ministro ignorante e
in malafede, dira a chi va dovu
to il miracolo della resistenza sul
Piave, più memorando dei mira
colo de'la Marna.
Ma il "Corriere della Sera" di
A.ilano, dopo avere vibratamente
protestato contro le insulsaggini
di Daniel, sfata la leggenda e
mette le cose a posto, esponendo
la verità vera ed intera: Subi
to dopo il disastro di Caporetto i
governi inglese e francese erano
disposti ad inviare immediata
mente aiuti, ma il generalissimo
Foch si oppose dicendo che per
ragioni tecniche la linea del Pia
ve non avrebbe potuto esser
mantenuto e fece premure per
che le nostre truppe si ritirasse
ro fino alla linea più breve del
Mincio.
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEM F>F?E;, CON LA FIACCOLA I (NI PUGNO
ì 0 strategìa impareggiabile del
Comandante Supremo!.....
Se il nostro Generale, condot
tiero veramente geniale e degno
i di stare alla testa di tutti gli e
; selciti, avesse seguito i consigli
del Capo Supremo, Venezia, Man
tova e tante altre nobili città no
stre si sarebbero dovute sacrifi
care all'avidità dei barbari.
Ma esse vennero risparmiate
unicamente per virtù italica, poi
ché Foch non permise che le
truppe anglo-francesi passassero
il Mincio. Le quali cominciarono
ad arrivare soltanto la prima set
timana di dicembre, in settori re- j
lativamente calmi, come quello di
Montello e di Monte Tomba."
Bisogna che gli Alleati si ras- j
segnino e riconoscano, una buo
na volta che, nella lotta furibon
da ingaggiata contro gli Imperi |
Centi-ali, l'ltalia ha rappresenta
ta una parte principalissima.
Se l'ltalia non fosse stata, og- !
gi la Francia non abuserebbe
della vittoria e Wilson non si at
teggerebbe ad arbitro dei desti
ni del mondo.
LA LIBERA PAROLA.
1 Gonfini della
Jugo-Slavia
La Semalhe Letteraire di Gi
nevra del 16 gennaio 1919 pub-;
blica un articolo di un tale M. D.
Marinkovitch, intitolato "Lo Sta
to dei Serbi, dei Croati e degli j
Sloveni", al quale è annessa una
cartina con i confini di questo
nuovo Stato.
Come risulta dalla stessa 1e
mire imperialistiche di questo
Stato che è ancora in gestazione,
non hanno confini : Albania, Gre
cia, Ungheria, Italia, vengono
sbocconcellate allegramente. Lo
appetito è certo di gran lunga
superiore alla forza digestiva
dello stomaco di questi signori. !
All'Albania portano via Scuta
ri ed una lunga striscia di terri-j
torio a nonente dei laghi di Och
rida e Presba.
Alla Grecia tolgono un vasto
territorio triangolare, il cui ver
tice Sud arriva alla regione del
l'Olimpo. In Ungheria si spingo
no fino al Nord di Szeghedin. Al
l'ltalia poi tolgono tutta la Dal
mazia con tutte le sue isole, Fiu
me con le isole del Quarnero,
l'lstria, Trieste, tutte le Alpi
Giulie, Palmanova, Udine e prò- j
vincia fino al Tagliamento, Tol
mezzo e le Alpi Cantiche.
Questo Signor Marinkovitch è I
un vecchio diplomatico sevbo, e j
un di lui fratello prese parte alle |
deliberazioni per la formazione
del nuovo Stato, come rappresen- ;
tante del partito progressista, j
Non si tratta quindi di uno scal
manato qualunque, ma di perso
na molto vicina ai circoli diri
genti.
E' certo che l'ltalia ci tiene al
l'amicizia di quei 12 milioni di
uomini die dovrebbero formare
la nuova lugoslavia, e ci tiene
tanto più in quanto che fra gli
stessi ci sono almeno un milione
e mezzo di italiani; ma l'ltalia
non comprende come questi uo
mini di Stato Jugoslavi non av- j
vertono l'immenso beneficio che j
avrebbe la loro nazione quando
riuscisse a coltivare con serietà \
d'intenti e con sincerità, l'amici
zia di uno Stato di quasi 40 mi
lioni d'italiani che in fatto di po
tenza verrà ad occupare nel mon- j
do uno dei primi posti ; uno Sta- !
to al quale tutti i popoli oppressi
dall'Austria-Ungheria devono la
loro liberazione.
Gli Italiani si rifiutano di di- ;
scutere la carta geografica del
Signor Marinkovitch per il ri- 1
spetto che devono a loro stessi,
ma non possono non avvertire il
Signor Marinkovitch ed i suoi a
mici sugli effetti che indubbia
mente sarà per produrre nello
spirito pubblico, in Italia e all'E
stero, questa lóro strana propa
ganda, la quale nel mentre man
ca del più elementare senso co
mune, non può avere altro risul
tato che quello di mettere in
guardia l'Europa che si accinge
a regolare definitivamente le
questioni territoriali delle vario/
Nazioni, contro gli istinti rapaci
dei portavoce di un popolo il qua
le per tutta gratitudine verso
chi lo ha messo in condizione di
disporre di sè stesso, pretende di
spogliarlo del suo più legittimo
possesso, e non rifugge di met
tere le mani sul territorio di tut-
Iti gli altri popoli che gli sono
'confinanti.
PHILADELPHIA, PA., 15 FFBBRAIO, 1919
Per il Signor Marinkovitch e
compagni, l'ltalia avrebbe sacri
| fieato sul campo di battaglia cen
j tinaia di migliaia dei suoi mi
gliori giovani, avrebbe impegna
| to tutte le sue ricchezze, avreb
be vinto la più grande battaglia
che la storia ricordi per gli effet
ti che ha prodotto, distruggendo
! il più antico ed uno dei più ag
guerriti imperi del mondo, per
che cosa?
Per regalare ai sedicenti Jugo
i slavi le terre italiane della Dal
mazia, di Fiume, dell'lstria, del
Friuli orientale, nonché le Alpi
Gamiche e la Provincia di Udi
ne!
! Gli Sloveni e i Croati non de
vono dimenticare che essi sono
stati fino alla disfatta di Vitto
rio Veneto del 24 ottobre 1918 i
più ferventi sostenitori dell'lm
pero Austro-Ungarico, e se di
fronte agli Italiani, dai quali fu
rono battuti, essi hanno pretese
così smodate da voler non solo
privarli dei frutti della vittoria
col voler estendere i loro domini
| sulle Provincie italiane dell'lstria
e della Dalmazia, ma per fino al
di là dei vecchi confini del Regno
d'ltalia, si può immaginare quan
to legittime possano essere le
pretese che essi avanzano sopra
i territori degli altri popoli mi- !
nol i con essi confinanti.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
COMUNICAZIONI
della firande Loggia di Penna.
PER L'ORFANOTROFIO
E RICOVERO.
Continuano le adesioni e le ri
messe per l'Orfanotrofio e Rico
vero Statale della Pennsylvania.
Il segretario della loggia La
Vittoria No. 731 di Brownsville,
[Pietro Cesarone, scrive:
"Rimetto Check di S2O per bi
glietti venduti per l'Orfanotro
fio."
Il segretario di finanza della:
loggia Corona d'ltalia N. 707 dij
Eilwood, Vincenzo Simeone:
"In questa mia racchiudo che
ck di SIOO raccolti finora per la
vendita dei biglietti Orfanotro
fio e Ricovero ; nella prossima se
duta manderemo un altro accon
; to."
Il segretario archivista della
i loggia Conte di Torino N. 850 di 1
Braddock, Luigi Manocchia:
"Nella seduta scorsa portai in
loggia i biglietti per l'Orfanotro
fio, e i soci rimasero tutti con
tenti della iniziativa della Gran
ide Loggia, e potete essere sicuri
che, pure un po' in ritardo, que
sta loggia non rimarrà indietro
alle altre Consorelle anzi mi a
spetto qualche cosa di più."
Il Venerabile della loggia Pie
tro Metastasio N. 539 di Bristol
j Guido Merlo, ha depositato per
sonalmente in ufficio un check
di S2O, per essere aggiunto alla
somma da quella loggia versato
ì n conto biglietti Orfanotrofio e
Ricovero.
PROSSIME INIZIAZIONI
DI NUOVE LOGGE.
Il 20 corrente mese di febbraio
sarà iniziata a Scranton la loggia
jßicciotti Garibaldi N. 913, una
I vecchia ed autorevole società che
ha fatto passaggio nell'Ordine.
La domenica successiva 23
! febbraio sarà iniziata la Trento e
|Trieste Liberate N. 918 di Gre
enville.
La prima domenica di marzo
sarà iniziata la Vittorio Ema
nuele di Elie, ove un grande mo
vimento per l'Ordine si sta veri
ficando da qualche tempo, ad o
pera di fratelli delle logge già ivi
costituite.
Hanno ottenuta la dispensa e
jdebbono fissare la data della loro
iniziazione la Belmonte Meza
giio N. 899 e la Andre d'Tsernia
N. 916 di Philadelphia e l'ltalia
N. 915 di New Castle.
'visite alle logge.
In seguito a richiesta di quella
loggia, lunedì 3 febbraio il Gran
de Segretario Archivista Alfredo
Perfilia. visitò la Gianfelice Gi
no N. 878 di Freeland.
La seduta era affollatissima.
Ad onta che quella loggia abbia
pochi mesi di vita, essa si va ra-
I pidamente affermando tra l'ele
-1 mento italiano, e in occasione
I della visita del Grande Segreta
rio Archivista furono iniziati li
na ventina di nuovi soci, tra cui
l'Avv. M. S. De Pierro, il quale,
benché sia cresciuto ed abbia
compiuto i suoi studi nell'am
biente americano, pure ha volu
to far parte del nostro Ordine, e
invitato a parlare ha sciolto un
inno all'avvenire della nostra i
stituzione.
Alla fine della seduta il Gran
de Segretario Archivista rivolse
utili ammaestramenti ai soci e li
incitò a farsi strenui propagan
disti dell'Ordine in quella contra
da, ove altre logge dovranno sor
gere al più presto.
La sera egli fu ospite del ve
nerabile della loggia, Gaetano
I Veraldi.
» * *
Nel pomeriggio di domenica 9
febbraio il Grande Segretario
Archivista visitò la loggia Sici
lia N. 666 di Norristown, e nel
suo discorso parlò specialmente
del F. U. M. e dell'Orfano!rofio.
In fine egli annunziò che in o
maggio alle logge di Norristown
il Grande Concilio ha deciso di
tenere la sua prossima riunione
entro il mese di marzo in tale lo
calità; e l'assemblea accolse con
molta soddisfazione tale notizia.
CRONACA DELLE LOGGE.
Il 24 febbraio corrente, alle o
re 3 pom., la loggia Saverio Fri
scia N. 655 di Norristown com
memorerà il defunto dottor Save
i rio Friscia, di cui essa porta il
nome. La commemorazione si
terrà alla Scheetz's Hall, Main &
Cherry Sts. Oratore ufficiale sa
rà il dottor Giuseppe Pasceri del
la Loggia Cadorna N. 412 di Fi
ladelfia.
Un orchestrina suonerà l'inno
dei Figli d'ltalia e gli inni pa
triottici.
La loggia Saverio Friscia N.o
655 invita alla commemorazione
tutte le consorelle di Norristown
e vicinanze.
indi statisti in io
perii ilio ili
L'ex presidente degli Stati U
niti William Howard Taft, come
del resto Io sosteneva il defunto
ex presidente Theodore Roose
velt, sostiene che all'ltalia deve
essere restituita l'ltalia Irreden
ta.
Tutti coloro che conoscono la
; storia, le ragioni geografiche, et
; nografiche e linguistiche, non
possono non riconoscere i nostri
| diritti, inalienabili, oltre che su
Trento e Trieste, su Fiume e sul
la costa Dalmata.
L'lllustre ex presidente, in un
suo articolo "A league witli teeth
is indispensable", pubblicato sul
"Public Ledger" del 2 corrente,
| parlando dei diritti delle diverse
Inazioni diceva fra l'altro: "The
ì estoration of Alsazia-Loraine to |
France ... The same view justi
fies the delivery to Italy of Ita-1
lia Irredenta." Avete capito, Mr.
Wilson ? Noi siamo vostri ammi
| l atori, ma non rimangiate i vo- j
stri quattordici punti !
IL SENATO DEGLI STATIUNI TI
PER I ROOSEVELT
Due importantissime leggi ha
preso in considerazione il Sena
to degli Stati Uniti: una, con la
quale viene assegnata alla vedo
va dell'lllustre defunto una pen
sione vitalizia di 5 mila dollari al
l'anno, oltre al privilegio gratui
tamente del servizio postale; l'al
tra, con la (piale si stabilisce di
chiamare "Rosevelt National
Park" il distretto "California
Giant Reawood" della Capitale.
% W»
Anche Filadelfia renderà il suo
tributo di affetto al defunto ex
presidente, chiamando "Roose
velt Boulevard" uno dei boule
vards di questa città.
* * *
Il Congressman repubblicano
di un distretto di Philadelphia
On. Edmonds ha presentato un
progetto di legge al parlamento
, degli Stati Uniti perchè il 27 ot
■ tobre, data di nascita del defun
i to ex presidente Theodore Roo
sevelt, venga dichiarata festa
nazionale.
♦» * „
i TI Canale del Panama, se il se
- nato degli S. U. adotterà la pro
-j posta fatta dal senatore Smoot,
; I repubblicano di Utah, verrà
- chiamato: "Roosevelt Canal."
PERCHE' IO SONO ANTIFEMINISTA
Sebbene con ritardo riprodu
ciamo, a puntate, sulle colonne di
questo giornale, "Perchè io sono
antifeminista", un magistrale ar
ticolo del Dr. I). Petillo, pubbli
cato su I>a Rivista Medica dello
scorso dicembre, della quale PS
lustre sanitario era direttore.
L'articolo in parola è una disii
mi na serena, obiettiva e scienti
fica dell'ardua questione che si a
gita nel nuovo e nel vecchio mon
do e che distrugge tutte le ....
buone o cattive ragioni di cui si
avvalgono le irrequiete suffra
gette a sostegno della loro causa.
Pur non essendo completamen
te d'accordo col Dr. Petitfo, l'ar
ticolo ci è piaciuto e lo abbiamo
letto più di una voli* , siamo si
curi che anche i lettori del nostro
giornale lo leggeranno con pia
cere.
I.
Mi perdonino i lettori de La Pareli
del Medico, ma io ho da sfogare un
vecchio rancore contro il movimento
feminista. Sì, io sono antifeminista e
lo sono quanto il trisavo del bisnonno
del mio trisavo, se lo volete Bapere.
Ma intendiamoci, sono contro quel fo
minismo isterico, epilettico, chiacchie
rino e vuoto che ha creato la suffra
gette e tutto quel pandemonio di nuo
ve tendenze politiche, artistiche, in
tellettuali, morali, sessuali, economi
che, industriali, giornalistiche che dal
sufragismo è venuto nascendo in que
sto principio di secolo e che minaccia
di travolgere l'umanità nel più tragi
co anarchismo sociale. Poiché non ei
tratta più di un movimento che abbia
mire precise e confini determinati, es
so non mira più alla rivendicazione
dei diritti femminili e allo specifico
assestamento degli specifici doveri del
la donna, esso non si appella più alla
ragione ed al diritto ed alla natura
ma va giù nella sua furia devastatri
ce schiamazzando libertinamente co
me un esercito di poeti futuristi sca
gnanti per l'aere libere parole che
nessuno comprende, ma dilaga nella
manomissione dei diritti naturali del
la donna calpestandone 1 doveri, ma
va oltre la comprensione logica di
quel mondo feminile che l'etica, la fi
siologia, la storia erano venuti cosi
pazientemente costruendo com* il sa
cro rifugio a tutti gli eroismi misco
nosciuti del maschio.
La suffragette età a capovolgere
l'etica sessuale, come sta a infrangere
i canoni fondamentali della fisiologia
p a rinnpcmr** I» nit'i nuv» irlnrin In
e a rinnegare le più pure glorie che la
storia umana nei suoi tragici sobbal
zi sul percorso dei secoli è venuta ac
cumulando a perpetua testimonianza
di quanto la civiltà deve all'eterno fe
minino.
E tutto ciò è brutto, ingiusto e pe
ricoloso. Il fepiinismo moderno deve
rifare la sua strada e ritrovare eà
stesso, chè, via facendo, s'è perduto
negli andirivieni angusti e senza sole
ilei demagogismo ove non è eco che
risponda alle sue diatribe forsennate.
Vero è che non è facile comprendere
ancora quale sia il contenuto pratico e
razionale del suffragismo moderno e
le sue finalità mediate e lontane e 1«
basi reali su cui possa reggere e so
stenersi senza precipitare nel grotte
ico.
O che cosa vuole dunque una suf
fragette T
Fingiamo di averla qui, dinanzi a
noi, armiamoci di santa pazienza * la
sciamola dire:
Noi vogliamo che la società ci of
fra parità di condizioni nella lotta col
maschio. Noi vogliamo rivendicare
tutti i diritti femminili finora calpe
stati dal maschio. La donna non i
inferiore al maschio e non va trattata
unicamente come obbietto di piacere
o come schiava della maternità, nè va
esclusa dalla lotta per l'esistenza, per
la civiltà, ecc. In media la donna ha
una intelligenza non inferiore a quel
la dell'uomo. Essa è in grado di giu
dicare, di criticare, di concorrere alla
costruzione pratica della società, essa
può contribuire allo sviluppo della co
noscenza, può e vuole aggiungere a
quelle del maschio le proprie energie
nella creazione del nuovo e nella rin
corsa verso la verità, essa vuole muo
versi attivamente non restare inerte
nella corrente tumultuosa delle vicen
de della storia, essa vuole infine con
tribuire come meglio le pare e le con
viene alla politica, alla scienza, all'ar
te, all'industria, al commercio eccete
ra, eccetera, eccetera....
E se la suffragette è di quelle
dernier cri, nella foga della sua prote
sta potreste sentirla gridare:.
"E non vogliamo portare i capelli
lunghi per far piacere agli uomini, e
non vogliamo vestir più la gonnella,
e inforcheremo gli occhiali per dispet
to e avremo i tacchi bassi e portere
mo il bastone e ci sentiamo investite
del diritto di fumare in pubblico se ci
piacerà..."
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Una Copia 3 Soldi
i Ese vi sforzerete a seguire il pro
cesso mentale semplice, superficiale,
cioè feminile, della suffragette, indo
vinerete subito quello che essa direb
be se il vostro pudore non le impedis
se di continuare. Essa, sd per giù, di
rebbe:
E, perdio, .siamo stanche di ca
dere ammalate ad ogni giro di luna,
siamo stanchissime di dover pagare
con nove interi mesi di indicibili sa
crifizi il prezzo di un momento di gio
ia, no, aon vogliamo essere conside
rate come ... fabbriche di bambini, non
vogliamo riconoscere il matrimonio,
vogliamo gli stessi diritti dell'uomo,
non vogliamo più a lungo tollerare
una morale a parte che ci condanna
col marchio del disonore...."
♦ » »
La verità vera è che il feminismo,
in fondo, è una questione sessuale co
me tanti altri problemi della vita mo
derna. Esso, storicamente, va rintrac
ciato in un periodo in cui il sesso era
l'unico movente della vita individuale
e collettiva dell'uomo.
Ricostruitemi la leggenda delle A
mazzoni e vi avrete già prima che la
storia della faimìglia si sia iniziata,
un vero c propro tentativo di afferma
zione feminista; la quale, anche a vo
lerla considerare una verità storica,
andrebbe interpretata come un feno
meno di solidarietà feminile, contro
la libera poligamia del maschio, non
frenata da alcuna etica sociale e non
punita da alcuna legge umana. Il ma
schio nella sovrana potenza del suo
sesso si arrogava il diritto di impre
gnare una intera tribù femminile on
de questa era costretta a rifugiarsi,
per un bisogno di difesa, in una spe
cie di.... impero femminile. Alla posso
del maschio si controppose la forza
del numero, ma che questa non vales
se quella lo prova il ratto (ratto delle
Sabine ecc.) che si sostituì come atto
di violenza a quello che prima era un
diritto assunto in nome della incon
trastata supremazia mascolina. Ecco
qui le prime lotte, i primi antagoni
smi sessuali traverso cui la istituzio
ne familiare ha dovuto cozzare nel suo
divinire storico. Diritti prepotenti del
la virilità e libertà di volere o repel
lere da parte della donna, potestà ma
scolina e istintiva libertà di scelta
femminile: altrettante forze antago
nistiche roteanti intorno al fulcro del
ia lamigiia e perpetuanti nella socie
tà odierna questa fatale tragedia del
l'amore nella quale maschio e femina,
soggezicne ed übbidienza, possesso e
acquiescenza, signoria e schiavitù e
giù giù fino agli ultimi elementi del
suo contenuto concettuale, spermato
zoi ed ovuli, azzardando la medesima
parte e corrono, pur nell'attrito eter
no delle loro diversità, sulle tracce del
medesimo destino che è la creazione
e la perpetuazione della creatura u
mana. ,
Non v'erano dunque ancora i pro
fessori di Fisiologia e di Anatomia
che stabilissero le differenze strut
turali e fisiologiche fra l'organismo
maschile e femminile; non ancora la
psicologia e l'etica razionale erano
venute a dirci dei varii aspetti spiri
tuali della vita della donna in contrap
posizione di quelli della vita del ma
schio, non gli economisti a fissarci i
limiti dell'attività della natura fem
minile; la realtà era, prima che le no
stre facoltà speculatici la trovassero
e la fissassero; il maschio, per una i
neluttabile legge naturale e quindi
nei limiti della giustizia pura e del
diritto, affermava la sua supremazia
sulla femina e insieme ci costruivano
pur nella lotta fra temperamenti e
interessi e tendenze irreconciliabili,
quello che oggi l'umanità ha fra le più
sacre reliquie della storia, l'istituto
familiare. E venne l'amore a cemen
tare le differenze e sopraggiunse il
vincolo morale a rendere continuativa
e salda l'unione fra l'uomo e la donna,
e il maschio si assunse l'idealità del
potere, fondata sul consenso recipro
co per proteggere la sua donna e i
suoi figli dai pericoli provenienti dal
la loro debolezza. Avemmo così la fa
i miglia moderna poggiata su questa
i triplice idealità che è come un tripodo
• d'oro inamovibile e indistruttible.
i Questo, dopo tutto, èil concetto e
tico della famiglia odierna, che dalla
morale cristiana vien detta paterna e
che io per un senso di cavalleria pro
porrei di chiamare materna se ciò po
tesse bastare a frenare le ire delle no
stre suffragettes.
Da questa parvenza di padronanza
ideale esercitata dal maschhio nella
vita familiare, derivatagli da circo
stanze storiche e da ragioni fisiologi
che ineluttabili, da questo senso di
protezione di cui la femina si sente in
vestita nella famiglia e, fuori della fa
miglia, in tutte le estrinsecazioni del
la vita sociale, è naturale o, meglio,
s'è perpetuata una lenta, incessante e
istintiva protesta della donna fino a
dirompere, ai giorni nostri, in un a
perto movimento feminista che è es
i senzialmente antimascolino.
Ed è antimascolino in MtH la e-