La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 28, 1918, Image 1

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    Published and distributed under perniit No "00
*WT , A V '' ™ ° ri/^ by the act of October 6, iile at the Post Office of Phlladelphia Pa.. by order ot the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gen
LA LIBERA PARALA
| I forti caratteri sono gli Dei
j Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 37
l'lli IH» |p SI »0i
Ora che quasi tutti i grand
personaggi dell'lntesa si sono ab
boccati a Parigi per accordala
circa i preliminari che dovranno
costituire i capisaldi della prossi
ma conferenza, sono pure con ve
liuti, nella capitale della Francia
una vera falange di corrispon
denti di giornali di ogni paese
che lanciano, a traverso il mondo
le notizie più' varie e più' con
traddittorie.
Alcuni ve ne sono che, moss
unicamente da sentimenti di e
quità e di giustizia, si sforzano d
illuminare l'opinione pubblica
attraverso le loro informazioni ;
fonti purissime attinte e degne
di fede; ma altri, venduti ignomi
niosamente all'oro della Germa
nia e dell'Austria, che ancora s
contorcono negli spasimi dell'a
gonia, falsano i fatti di san?
pianta e non si accorgono gli
sciagurati che, agendo in tal gui
sa, commettono il più' abbiette
tradimento e tentano gettare, tr?
gli alleati, i germi di nuove di
scordie.
Va senza Aire che gli strali av
velenati di questi avventurieri al
servizio degli imperi centrali, si
accaniscono, con ferocia rneggio
re, ai danni dell'ltalia, perchè
l'odio dei tedeschi che f/nno le
spese, è soprattutto rivolto con
tro di noi, artefici, col nostro in
tervento, del crollo irreparabile
delle loro ambizioni.
Uno di questi soldati di ventu
ra, più degli altri impudente e
falsario, inviava da Parigi, in da
ta 20 dicembre, ad un magno
giornale metropolitano, che la
pubblicava senza commenti, una
corrispondenza che è un cumulò
di vigliaccherie e di infamie
contro la patria nostra.
In detta corrispondenza si in
sinuava che il popolo di Francia
aveva fatta un'accoglienza fred
da a Re Vittorio Emanuele, of
fendendo così i sentimenti del ge
neroso popolo parigino. Si ag
giungeva che il Governo Franco
se, da più' giorni veniva facondo
vive pressioni ai Rappresentanti
dell'ltalia, per piegarli ad atte
nuare le loro pretese, consacrate
nel patto di Londra, ed a fare ri
nunzie a favore di gente che, fino
alla dell'armistizio, ha
lottano -. semente, nelle file
austriache, contro l'esercito ita
liano e contro l'lntesa.
E con questa seconda menzo
gna, il corrispondente del magno
giornale metropolitano ingiuria i
Ministri Francesi, collocandoli al
lo stesso livello degli statisti te
deschi che scatenarono il conflit
to mondiale, calpastando e lace
rando i trattati e giustififica ne!
tempo stesso e difende l'opera di
coloro che i trattati definirono
pezzi di carta.
Ma quasi a giustificare le pres
sioni della Francia, il prefato cor
rispondente anemia che il Patto
di Londra fu strappato in un mo
mento criticissimo per le Nazioni
dell'lntesa, che sotto la minaccia
del pericolo, avrebbero fatto for
se concessioni anche maggiori.
In atlre parole l'ltalia sarebbe
stata una volgare ricattatrice.
Noi sdegniamo scendere al livello
di un simile mascalzone, per ri
cacciargli nella gola la balorda in
solenza e deploriamo soltanto
che, tra i giornalisti di America
parecchi ve ne sono che intendo
no la stampa non come una mis
sione, ma come un qualsivoglia
mestiere e costoro altro patrimo
nio non hanno che l'ignoranza e
la malafade. t
Tra questi reietti merita in
dubbiamente un posto di onore il
famigerato corrispondente di cui
ci stiamo occupando.
Contro le sue male arti però
e quelle di qualche altro degne
compare, stanno, come roccia
granitica, 1' energia universal
mente riconosciuta dei nostri
Rappresentanti, la volontà con
corde e tenace del nostro popolc
ed sacro diritto d'ltalia. Oltre
al buon senso e al sentimento d
giustizia degli altri delegati a
Congresso della Pace.
Questo dovrebbero tener pre
sente, quando fucinano le lon
menzogne, nel crimioso tetative
di inquinare l'opinione pubbli
ca, certi uomini venduti.
E dovrebbero anche ricordar*
che l'ltalia ha fatto la guerra u
nicamente colle proprierigorse <
nessuno può' nè dev«|JJpP Vvi,
il compimento delle Su
zioni legittime, degno gun,
ne degli immensi suoi sacrifici.
. L'America le ha inviato le vet
tovaglie, ma ii popolo itaiìano hi
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON L_/\ FIACCOLA iiM PUGNO
"Kntcred t» s sconci-class matter Aprii 19, 191 S, at (he post office ut Philadelphia, Pa., under the Act of March .5, 1879".
solterto la lame e le privazio i
più dure, mentre ha profuso gii
otto decimi della sua ricchezr
nazionale, poiché ha pagato i vi
veri ed un prezzo quadruplo dei
valore reale, data l'esosità do!
cambio e l'enorme prezzo dei tri'-
sporti.
L America e l'Europa le hanro
fornito il carbone, ma intanto 1:.
Italia, per far fronte alle proprie
esigenze, ha dovuto sacrificare i
lussureggianti oliveti, che costi
tuivano la propria ricchezza ed
il proprio ornamento.
Gli Alleati le han prestato ai:
silio di soldati : l'America un cor
tingente di cinquemila nomi i.
metre il governo americano ha
qui reclutato non meno di tre
centomila connazionali che br
gnarono del loro sangue vermi*
glio una terra che non era quella'
dei loro padri; l'lnghilterra chi"
divisioni ed una soltanto 1?
Francia, mentre la povera Itali
ne ha generosamente largiti al
meno quaranta, inviandole, olire
i suoi confini, in altri teatri ove
i suoi interessi non erano il
giuoco.
Che cosa dunque si vuole dalla
Italia? Perchè tanti sforzi, ta"t(
perfide macchinazioni, tante 'fi
sche congiure per vietarle !;>
conquista di quella unità. fV
quella grandezza che il pvop'-i
destino le assegna?
Dovremmo orrori faro delle -e
' ' iminazioni e deploiv re r !l e. " '
l'agosto del 1914 e nel maggio d
191*5 non fibbia essa seguito ; rr
ria diversa da quella che e ' :
liberamente V
Ah ! no, l'infamia e I -1 vr"
:li un'orda di facinorosi, d M' i <
scienza inquieta e dall'ani! d
fango, non potranno ir." c !
sui nostri occhi una benda co
fitta che ci conturbi fino al mr>tr
li farci rimpiangere un goslo e' <
costituisce il nostro orgoglio
in retaggio che sarà oggetto d
nvidia nei secoli venturi.
Ma ancora una volta vegli;: "t
solennemente affermare elio
a'ia non accarezza miro imn" „
ialistiche e non sogna di in?«T
lirsi a spese di altre nazionn'H'
■he hanno pure diritto all'olì
stenza.
La storia del passato, i ■■■.c ,,, Ti
:i sostenuti in quarantin o •?:•'!
:li lotta aspra e terribile, i mille
episodi di generosità compii
nel corso della medesima, sore
più che sufficienti a sfai re la
leggenda stolta e volgare.
L'ltalia una sola cosa domati
la : la sicurezza dei suoi cmfini
territoriali e marittimi, pe:chè
non vuole più', per l'avvenire, la
sciare esposto il suo fianco alla
avidità ed alla tracotanza stra
niera e perchè indarno avrebbe
sacrificato un milione dei suoi fi
gli e tutta la sua ricchezza so do
mani, sull'altra sponda do'l'A-
Iriatico, all'Austria prostrata,
dovesse sostituirsi un regno
jugoslavo o croato.
Questo l'ltalia domanda ed esi
ge e lo avrà con o senza il bene
placito di coloro che osano oppor
si al fatale andare degli eventi.
I*i Libera Parola.
"ASINATE JUGO-SLAVE
Abbiamo qui, a Filadelfia, un
giornale che pubblica molto spe -
so delle corrispondenze di un cer
to Selden, il quale, fra parentesi,
farebbe molto meglio a scrivere
meno bestialità. Le sue teorie so
no espresse con quella disinvol
tura che solo l'ignoranza più
crassa può suggerire; con (inol
ia presunzione che è indice della
pochezza mentale di un uomo che
vuole atteggiarsi a competente in
materia di politica europea. Po
veretto! Egli merita tutto il no
stro benevolo compatimento; e.
magari, una raccomandazione
perchè le autorità gli trovino un
posto nell'albergo dei pazzi di
Norristown !
A sentirlo, l'ltalia è imperiali
stica, vuole tutto, il suo e quello
degli altri, proprio come i socia
listi, vuol mangiarsi l'Oriente e
l'Occidente, asciugare l'Adriati
co, soffocare quei poveri inno
centi di Jugo-Slavi, impedire lo
ro che possano acquistare quello
sviluppo intellettuale che non po
rranno mai raggiungere sempli
cemente perchè manca loro
quella sostanza grigia, senza de!-
PHILADELPHIA, PA., 28 DICEMBRE, 1918
la quale il cervello umano vale
meno di quello delle pecore!
Il direttore di quel giornale fa
rebbe bene ad avvertire il suo
corrispondente da Parigi di ron
dire tante castronerie in una vol
ta, perchè potrebbe andare in->
Alla loggia COLOMBO-MAZZINI di Worcester, Mass,
Celebrante la grande vittoria umana nel
Tranksgiving Day del 1918
"Colombo" - "Mazzini"
All'onda chiese l'Un che disvelasse
Nuovi sentieri e liberi cammini:
E l'Altro chiese all'uom che si elevasse
Colombo divinò, sognò Mazzini !
Rapite, entrambe, l'alme desiose
Dal ver che ogn'uomo affanna, e punge, e assilla,
Struggevansi di speme ed, ansiose,
Dar tutto ed, anche, il sangue a stilla a stilla!
11 Golfo, donde, a mille, le galere
dei Doria veleggialo, udì Colombo
(Iridare al mar ni uggii ian te e alle riviere:
"Del nuovo Ver portate all'uomo il rombo!
Profugo l'altro, ed esule e ribelle,
Ei congiurò d'ltalia pei destini:
Da Quarto le fatate caravelle :
Po ita van eco I'. ma di Mazzini...
Or si eh'è Nuovo il Mondo che svelasti
Al secolo che, ingrato, Ti derise:
S:, (mesta èla Colombia che sognasti,
Or che degli l'uni l'orde, alfin conquise!
'.'j'tu ni che s'erg.' e int'innge le catene
In l'accia al truce de iota esecrando,
'< l'uom che s'erge e ml-n'uge bene,
l'atto pel ver, i>< ,• libertà creato!
.!"'T!'-.o in « ii-In il lì?" ho e l'uragano;
Sntimmo in" • e:- ela procella,
» ». più -beilo-, ' venire umano
l' I' 'Ha fé r?? ! e la Stella...
Dei forti il sangn \ ••• "riante, ha spento
Dei Cesari e dei 111 le immonde feste:
Battisti canta il suo peana a Trento,
Vestito ha il tricolor San Oiu to a Trieste!
E' sangue, sono earni fatte a brani
Che seg 'ano dell'tiora l'ascensione,
Sii questi gli splendori antelucani
Della riscossa e la ribellione.
I nostri Eroi lottarono pel Mondo!...
Che som I-i barriere ed i onlfini?
Per lenoni soffrì C «lombo, efu fecondò-
E per I'Ur.ianttft lottò Mazzini;
l'i of. \ , K. Cincmegrana,
Providonrp T? I
OROIINEZ FIGLI D'ITALIA I INI AIViEIRICA
GRANDE LDOSiA DELIO STATO DI PENNSYLVANIA
INIZIAZIONE DELLA
LOGGIA "PKIiMO
MAGGIO" N. 906.
Domenica 15 corrente ebbe
luogo lu iniziazione della Loggia
Primo Maggio N T . 006 di llazel
wood. Alle ore 11 a.m. sfilavano
in pinata per le vie principali la
l ! Maggio, quale madrina della
iiiizi.'iiida Loggia, con rappresen
lanzc delle Logge Cooperativa
Calzolai, La Pace, llegia Marina,
Pittsburgh, Cittadini Italo Ame
ricani ed altre, tutte in magnifico
coitoo con alla testa il corpo mu
icale diretto dal bravo Maestro
"làsdea. Le suddette Logge e
rappresentanze al suono degli
inni patriottici, si recarono fino
alla Barber Hall, ove si tenne uni
comizio.
Fur.geva da chairman il socio
Frank Abbate, il quale spiegò ai
presenti lo scopo del Comizio in
coraggiando i nostri connazionali
ad iscriversi nell'Ordine Figli di
Italia, l'unica organizzazione ita
liana composta di lavoratori one
sti e laboriosi, il cui scopo è la
italianità e il miglioramento delle
classi meno abbienti.
Fu quindi invitato a parlare lo
Avv. Cianflone, per i cui buoni
uffici questa Loggia è entrata
nell'Ordine. Egli si intrattenne a
parlal e esaurientemente della no
stra Istituzione, esaminandone i
principii fondamentali e le diret-ì
tive già messe in atto in gran |
parte col Fondo Unico Mortuario j
che funziona in quasi tutti gli !
Stati, con l'Orfanotrofio che sta j
per sorgere in Pennsylvaia, conj
le Borse di studio, l'incessante'
concorso alle opere di assistenza
civile, la propaganda di italiani
tà, l'assistenza ai lavoratori nelle
lotte per l'affermazione dei loro
diritti, la guera a tutte le egoisti
contro alla disapprovazione di
tutti, anche di coloio, cioè che
dell'ltalia sono tiepidi amici e
magi;ri avversari!. Ma certe teo
rie sono come le armi a doppio
(aglio, bisogna usarle con pru-
Idenza. E, veramente, ei sembra
che clientele che sfruttano il no
me italiano.
L'Avv. Cùìnflone, che parlò
per più' di un'ora, fu entusiasti
camente applaudito dal numero
so uditorio.
Quindi fu offerto un lunch,
din ante il quale intervenne il Gr.
Curatore, Antonio Certo, incari
cato della iniziazione della nuova
Loggia, in sostituzione del Gran
de Venerabile malato.
La iniziazione dei nuovi fratel
li fu fatta dalla Loggia Madrina
24 maggio N. (521, con l'assisten
za dell'Àvv. Cianflone in qualità
di Araldo.
Poi il Grande Curatore Anto
nio Coi to fece la istallazione del
la Loggia Primo Maggio N. 906 e
mise nel possesso della loro cari
ca i seguenti Ufficiali:
Venerabile, Giuseppe Abbate ;
Assistente Venerabile, Alfredo
Maddalena; Ex-Venerabile. A.
Vitullo; Oratole, Frank Abbate:
Segretario Archivista, Bartolo
meo Di Lillo; Segretario di finan
za, Davide M. Sarcone; Tesorie
re, Nicola Tomasso; Curatori: F.
Sarcone, G. Cornacchione, N. To
masso fu Cosimo, A. Incardone,
Giuseppe D'lmperio; Cerimonie
ri: Armando lannitto, Rocco Pal
lotta; Sentinella interna, Gaeta
no D'lmperio; Sentinella esterna,
Antonio Tomasso.
Dopo la istallazione degli Uffi
ciali, pronunziarono belle parole
di augurio e di incoraggiamento
alla Primo Maggio i seguenti :
Per la 24 Maggio l'Aw. Cianflo
ne eil Venerabile Giampriano;
per la Pittsburgh, N. Caruso; per
La Pace, A. Mastromonaco ; per
la Regia Marina, G. Basciotta;
pèr la Calzolai, P. Buono. Per la,
grande sfacciataggine quelli} d 1
giornalista in parola, di l'arsi pa
gare le corrispondenze al suo
giornale da due fonti differenti;
l'ima paesana e l'altra forestie
ra!
Emilio F. Grosso.
nuova Loggia parlarono Giusep
pe e Francesco Abbate, ed infine
chiuse la cerimonia il Grande Cu
ì atore Antonio Certo con oppor
tune esortazioni a tutti i confra
telli presenti.
CRONACA DELLE LOGGE
Il Club Cittadini di Norris
town, del quale fanno parte mol
ti nostri confratelli della Loggia
Antonio Meucci N. 306 e delle
altre Logge di quella località, ha
proceduto alla elezione dei suoi
ufficiali. Ne seguì un banchetto
e un trattenimento con musica,
al quale intervenne anche il Sc
atole eletto James S. Boyd.
Presiedeva il ostro confratello
Dr. Remo Fabbri, e parlarono
molti, ira i quali il Venerabile
della Loggia Mcucci, Giovanni
Durante.
Fu deciso di mandare tele
grammi al Presidente Wilson >
a Sua Maestà il Re d'ltalia.
LA MORTE DELLA MOGLIE
DI WAGNER
Un telegramma da Monaco, in
data 23, informa che la signora
Cosima Wagner, vedova del
grande compositore tedesco, è
morta a Reyreuth.
lvssa era nata il 25 dicembre
1840 ed era figlia di Franz Liszt.
un altro famoso musicista.
Le sopravvive l'unico figlio
Siegfrìd, il quale anch'egli, nel
campo della musica, è salito in al
ta rinomanza.
Il II litóll M i Éi |li l'lli il i(i
Il Pro!. E, V. Cinquegrana, ex Grande Venerai! le del RlicSe Isiand,
per la loggia Giordano Bruno di Warren, scenda per un
momento nei letamaio e disinietta un orecchiuta prtionzolo
COME PREFAZIONE
"li y a quelque chose do plus
grand que l'infìni des cieux:
c'est la bètise humaine."
—Dumas.
Licenziato alle stampe, il 2G
dello scorso Ottobre, anno di
grazia 1918, curato dalla Casa
Editrice Colonia! Job Printing
di Charles St., e con l'lmprimatur
ili Matthew Harkins, Vescovo di
Providence, vide la luce un liber
colo che, sebbene ])iccolo di mole,
contiene tali e tanti spropositi,
così svariate falsità ed asinesche
o malvado incoerenze, da poter
essere più che sufficiente a con
sacrarne l'untore untuoso al di
sprezzo e all'infamia.
Sulla copertina anteriore di
questo libercolo sf legge un titolo
tronfio come e quanto l'iliota
brandi icefalo che l'ha scritto:
L'ordine dei Figli d'ltalia di
fronte alla coscienza Cattolica.
Sulla copertina posteriore, ciò
ch'è degno di nota e di attenzio
ne, sta scritto: Prezzo SO.IO,
vendibile presso l'Autore; che si
tradurrebbe in volgare: lezione
di morale e sociologia Cattolica,
ad uso e consumo doi'autore, a
lOc il piatto.
11 genere letterario preferito
dall'autor è l'epistolario: quello
stesso genere che papi, cardinali
e li «tori, per jmor di pulizia
r-oìtinto, srrgiiinrr usare nella
interna tosatura «lelle loro arren
devoli pecore: Vos non vobis
veliera fertis oves! Non per voi
Portate l.i: ~ o care pecorelle!
S'-ODO <lolla lettera pa torà'e è
d';'luminare la coscienza italiana
in genere, (e scusate s'è poco)
gl'allarmante diffusione dell'Or-1
dine Figli d'ltalia in ispeciel
poi, per lagrimare sull'ingrati
ti'!) cita dall'ovile, o meglio,
da' t-> -iatoio della Società Prato
StJ'irtta e di un'altra Società
ca'to : :Cii che porta oggi, e portò
(•<■! he-eplacito di quell'inclito
a no di pastore in questiono
ni ntemeno che il nome di due
celeberrimi mas ioni: Emilio ed
Atti'io Bandiera.
Coi (chiudendo, dunque, senza
polemizzare sulla tiritera bovino
n i M - ca d'u• : infelice microcefa
lo,affetto di notoriomania acuta,
vogliamo semplicemente impo-
I re questi dilemma: O l'autore
d< 1 libercolo non sa assolutamen
te dì Storia, ed allora è un asine
o ne sa, ed allora, per spiattella
re di colali infami insinuazioni,
bisogna conchiudere, ch'è un ve
ro bue con tutte le ramificazioni
delle sue appendici corneo. A lui,
adesso, servirsene, e scegliere
niia!e delle due corna gli si adatti.
Lo scopo nostro, prefissoci ori
è quello di rintuzzar
'insulto gratuito, lanciatoci in
pieno viso, in quella sporchissi
ma pagina No, 5. dove le lagrime
della prefica in zimarra diven
tano una genuina secrezione di
bava velenosa.Questo nostro pro
teiforme dai cento tentacoli,
ch'è un impasto ibrido di sozzura
ed idiotismo osa parlare di
buon senso e nubbtica dignità ( ?)
insultando al nobile martire di
Campo di Fiori, che noi scegliem
mo come simbolo e programma
d'una Loggia Italianissima.
Noi, pur sapendo di lavar la
testa all'asino, con quanto espor
remo. vogliamo, tuttavia, moz
zare di almeno un paio di dita lei
orecchie all'asino e tirargli anche :
un po' la coda.
Questo è quanto ci proponiamo
di fare.
Chi e' Giordano Bruno
Critica letteraria della Commedia
Bruniana
"IL CANDELAIO"
Nello spropositato e velenoso
libercolo, cui alludemmo breve
mente nella Prefazione, il nome
del filosofo Nolano è chiamato
lurido.
Senza tema d'andar smentiti,
possiamo asseverare che l'autore
di questa nefanda proposizione:
"l na Loggia del Khode Island
porta il nome lurido di Giordano
Bruno," soffre d'itterizia.
Ogni fratello della "Giordano
Bruno" di Warren, R. I. sa e si
propone di essere un onesto cit
tadino; rispetta la santità del
focolare domestico, senza fare
della propria casa un harem po
polato di bionde e (giunoniche
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
bellezze; senza tener in casa se
questrate delle minorenni, che
. graffiano e provocano l'interven
to dei policemen, con relativo
patrol-wagon, e, senza poi dire
che mai alcun fratello della
j Gioì dano Bruno*' ebbe bisogno
, che la stampa fosse tacitata da
; qualche Eccellenza in mezzetta
. paonazza, per non far pubblicare
r che un buon pastore, invece di
i ricondurre all'ovile una peco
. iella smarrita, pensò meglio di
, cantarle la prima parte della ro
, manza del Cavaradossi
Ma noi. senza volerlo, ci allon
tanavamo dal nostro assunto.
Dunque, per ben comprendere
• questa fulgida figura di fi'o«ofo,
letterato e martire della libertà
di coscienza, bisogna tentare, an
che in breve, una sintetica espo
sizione storica del Rinascimento
filosofico in Italia.
Dovremmo citare orni celebri
I che infiorano tutta una epoca, no
mi illustri di filosofi, scienziati
naturalisti, poeti: tutta una
pleiade gloriosa di arditi e genia
li precursori del pensiero mo
derno.
Hi sognerebbe parlare del Telesio
?he tentò fondare una scienza pe
sitiva della natura, contrappo
nendola al dogmatismo aristote
lico. Del Patrizi, dalmato, il più
fiero oppositore delle dottrine
j aristoteliche, il quale non aawft
concepire il mondo se non comi'
una sola materia, la luce del sole,
emanazione diretta di Dio. Oc
correrebbe, persino, occuparsi
del oremoni ni, che mal celava le
sue convinzioni favorevoli al
l'Averroismo materialistico.
Ma. l'uomo che raccolse con .
i \ ro slancio e genialità la glorio
sa corrente del pensiero Italiano
fu Giordano Bruno. A lui solo si
deve se il Monismo assorse al
l'; ltezza e dignità di un vero e
proprio sistema filosofico.
Egli fu un Grande, non solo
pe: i-I. sua eroica morte, che tutt'i
liberi glorificano, ma per il me
raviglioso contenuto del suo pen
siero che quasi tutti non cono
scono.
• a ua filosofìa, a differenza
delle altre antiche, è molto più
vicina alla nostra; più vicina di
quella del Rinascimento, dell'e
poca post-Cartesiana ed anche
post-Kantiana. Anzi, se si guardi
a molte delle sue geniali intui
zioni, egli può dirsi che appar
tenga realmente alla storia del
pensiero moderno.
Il suo stato d'incessante anta
gonismo con le idee in voga ai
suoi tempi; costretto a nascon
dere i suoi pensieri profondi ed
originali in un linguaggio velato
e metaforico, spesso non intelli
gibile: altamente sdegnoso per la
follia ignobile dei pedanti, che
dominavano nelle scuole nostre
e straniere Giordano Bruno fu
creduto un rivoluzionario che po
chi contemporanei compresero.
Ma i filosofi dell'età posteriore ne
intesero il genio elo seguirono
fiduciosi; poiché in Giordano
Bruno, cercandole, noi troviamo
tutta la forza e bellezza della fi
losofia scientifica, cominciando
da Cartesio e finendo nello Spen
cer ed Ardigò. Le idee del Bruno,
com'egli stesso intravide, furono:
"merci preziose pel mondo fu
turo."
J Chi è che non sa che Giordano
Bruno precorse tutta la evoluzio
ne della filosofia ulteriore? Egli,
distinguendo ciò ch'è filosofia e
scienza da ciò ch'è teologia, re
legò Dio fuori della conoscenza,
preparò il terreno al trionfo del
la "Ragion pura" di Kant, di
schiuse la via alla dottrina del
l'lnconoscibile" di Herbert Spen
cer. in una parola, intravide,
i prevedendolo, l'agnosticismo.
Fu a Bruno soltanto che si
deve l'unificazione della filosofia
i col sapere, cioè, fu il vero instau
ratore della filosofia scientifica.
Per l'opera sua mirabile, la filo
> sofia, "giungendo lume a lume,"
cominciò a salire dal particolare
I al generale, gittando, così, le basi
i del metodo induttivo, cui, più
tardi, Bacone e Galileo dovevano
• assicurare l'incontrastato trion
i fo.
Difatti dal martirio di Giorda
-1 no Bruno alla comparsa delle
1 Lettere sulle macchie solari scor
-1 sero soltanto tredici anni, e ne
5 ì /passarono trentadue fino aiia^