Published and distributed under perniit No "00 *WT , A V '' ™ ° ri/^ by the act of October 6, iile at the Post Office of Phlladelphia Pa.. by order ot the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gen LA LIBERA PARALA | I forti caratteri sono gli Dei j Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 37 l'lli IH» |p SI »0i Ora che quasi tutti i grand personaggi dell'lntesa si sono ab boccati a Parigi per accordala circa i preliminari che dovranno costituire i capisaldi della prossi ma conferenza, sono pure con ve liuti, nella capitale della Francia una vera falange di corrispon denti di giornali di ogni paese che lanciano, a traverso il mondo le notizie più' varie e più' con traddittorie. Alcuni ve ne sono che, moss unicamente da sentimenti di e quità e di giustizia, si sforzano d illuminare l'opinione pubblica attraverso le loro informazioni ; fonti purissime attinte e degne di fede; ma altri, venduti ignomi niosamente all'oro della Germa nia e dell'Austria, che ancora s contorcono negli spasimi dell'a gonia, falsano i fatti di san? pianta e non si accorgono gli sciagurati che, agendo in tal gui sa, commettono il più' abbiette tradimento e tentano gettare, tr? gli alleati, i germi di nuove di scordie. Va senza Aire che gli strali av velenati di questi avventurieri al servizio degli imperi centrali, si accaniscono, con ferocia rneggio re, ai danni dell'ltalia, perchè l'odio dei tedeschi che f/nno le spese, è soprattutto rivolto con tro di noi, artefici, col nostro in tervento, del crollo irreparabile delle loro ambizioni. Uno di questi soldati di ventu ra, più degli altri impudente e falsario, inviava da Parigi, in da ta 20 dicembre, ad un magno giornale metropolitano, che la pubblicava senza commenti, una corrispondenza che è un cumulò di vigliaccherie e di infamie contro la patria nostra. In detta corrispondenza si in sinuava che il popolo di Francia aveva fatta un'accoglienza fred da a Re Vittorio Emanuele, of fendendo così i sentimenti del ge neroso popolo parigino. Si ag giungeva che il Governo Franco se, da più' giorni veniva facondo vive pressioni ai Rappresentanti dell'ltalia, per piegarli ad atte nuare le loro pretese, consacrate nel patto di Londra, ed a fare ri nunzie a favore di gente che, fino alla dell'armistizio, ha lottano -. semente, nelle file austriache, contro l'esercito ita liano e contro l'lntesa. E con questa seconda menzo gna, il corrispondente del magno giornale metropolitano ingiuria i Ministri Francesi, collocandoli al lo stesso livello degli statisti te deschi che scatenarono il conflit to mondiale, calpastando e lace rando i trattati e giustififica ne! tempo stesso e difende l'opera di coloro che i trattati definirono pezzi di carta. Ma quasi a giustificare le pres sioni della Francia, il prefato cor rispondente anemia che il Patto di Londra fu strappato in un mo mento criticissimo per le Nazioni dell'lntesa, che sotto la minaccia del pericolo, avrebbero fatto for se concessioni anche maggiori. In atlre parole l'ltalia sarebbe stata una volgare ricattatrice. Noi sdegniamo scendere al livello di un simile mascalzone, per ri cacciargli nella gola la balorda in solenza e deploriamo soltanto che, tra i giornalisti di America parecchi ve ne sono che intendo no la stampa non come una mis sione, ma come un qualsivoglia mestiere e costoro altro patrimo nio non hanno che l'ignoranza e la malafade. t Tra questi reietti merita in dubbiamente un posto di onore il famigerato corrispondente di cui ci stiamo occupando. Contro le sue male arti però e quelle di qualche altro degne compare, stanno, come roccia granitica, 1' energia universal mente riconosciuta dei nostri Rappresentanti, la volontà con corde e tenace del nostro popolc ed sacro diritto d'ltalia. Oltre al buon senso e al sentimento d giustizia degli altri delegati a Congresso della Pace. Questo dovrebbero tener pre sente, quando fucinano le lon menzogne, nel crimioso tetative di inquinare l'opinione pubbli ca, certi uomini venduti. E dovrebbero anche ricordar* che l'ltalia ha fatto la guerra u nicamente colle proprierigorse < nessuno può' nè dev«|JJpP Vvi, il compimento delle Su zioni legittime, degno gun, ne degli immensi suoi sacrifici. . L'America le ha inviato le vet tovaglie, ma ii popolo itaiìano hi ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, CON L_/\ FIACCOLA iiM PUGNO "Kntcred t» s sconci-class matter Aprii 19, 191 S, at (he post office ut Philadelphia, Pa., under the Act of March .5, 1879". solterto la lame e le privazio i più dure, mentre ha profuso gii otto decimi della sua ricchezr nazionale, poiché ha pagato i vi veri ed un prezzo quadruplo dei valore reale, data l'esosità do! cambio e l'enorme prezzo dei tri'- sporti. L America e l'Europa le hanro fornito il carbone, ma intanto 1:. Italia, per far fronte alle proprie esigenze, ha dovuto sacrificare i lussureggianti oliveti, che costi tuivano la propria ricchezza ed il proprio ornamento. Gli Alleati le han prestato ai: silio di soldati : l'America un cor tingente di cinquemila nomi i. metre il governo americano ha qui reclutato non meno di tre centomila connazionali che br gnarono del loro sangue vermi* glio una terra che non era quella' dei loro padri; l'lnghilterra chi" divisioni ed una soltanto 1? Francia, mentre la povera Itali ne ha generosamente largiti al meno quaranta, inviandole, olire i suoi confini, in altri teatri ove i suoi interessi non erano il giuoco. Che cosa dunque si vuole dalla Italia? Perchè tanti sforzi, ta"t( perfide macchinazioni, tante 'fi sche congiure per vietarle !;> conquista di quella unità. fV quella grandezza che il pvop'-i destino le assegna? Dovremmo orrori faro delle -e ' ' iminazioni e deploiv re r !l e. " ' l'agosto del 1914 e nel maggio d 191*5 non fibbia essa seguito ; rr ria diversa da quella che e ' : liberamente V Ah ! no, l'infamia e I -1 vr" :li un'orda di facinorosi, d M' i < scienza inquieta e dall'ani! d fango, non potranno ir." c ! sui nostri occhi una benda co fitta che ci conturbi fino al mr>tr li farci rimpiangere un goslo e' < costituisce il nostro orgoglio in retaggio che sarà oggetto d nvidia nei secoli venturi. Ma ancora una volta vegli;: "t solennemente affermare elio a'ia non accarezza miro imn" „ ialistiche e non sogna di in?«T lirsi a spese di altre nazionn'H' ■he hanno pure diritto all'olì stenza. La storia del passato, i ■■■.c ,,, Ti :i sostenuti in quarantin o •?:•'! :li lotta aspra e terribile, i mille episodi di generosità compii nel corso della medesima, sore più che sufficienti a sfai re la leggenda stolta e volgare. L'ltalia una sola cosa domati la : la sicurezza dei suoi cmfini territoriali e marittimi, pe:chè non vuole più', per l'avvenire, la sciare esposto il suo fianco alla avidità ed alla tracotanza stra niera e perchè indarno avrebbe sacrificato un milione dei suoi fi gli e tutta la sua ricchezza so do mani, sull'altra sponda do'l'A- Iriatico, all'Austria prostrata, dovesse sostituirsi un regno jugoslavo o croato. Questo l'ltalia domanda ed esi ge e lo avrà con o senza il bene placito di coloro che osano oppor si al fatale andare degli eventi. I*i Libera Parola. "ASINATE JUGO-SLAVE Abbiamo qui, a Filadelfia, un giornale che pubblica molto spe - so delle corrispondenze di un cer to Selden, il quale, fra parentesi, farebbe molto meglio a scrivere meno bestialità. Le sue teorie so no espresse con quella disinvol tura che solo l'ignoranza più crassa può suggerire; con (inol ia presunzione che è indice della pochezza mentale di un uomo che vuole atteggiarsi a competente in materia di politica europea. Po veretto! Egli merita tutto il no stro benevolo compatimento; e. magari, una raccomandazione perchè le autorità gli trovino un posto nell'albergo dei pazzi di Norristown ! A sentirlo, l'ltalia è imperiali stica, vuole tutto, il suo e quello degli altri, proprio come i socia listi, vuol mangiarsi l'Oriente e l'Occidente, asciugare l'Adriati co, soffocare quei poveri inno centi di Jugo-Slavi, impedire lo ro che possano acquistare quello sviluppo intellettuale che non po rranno mai raggiungere sempli cemente perchè manca loro quella sostanza grigia, senza de!- PHILADELPHIA, PA., 28 DICEMBRE, 1918 la quale il cervello umano vale meno di quello delle pecore! Il direttore di quel giornale fa rebbe bene ad avvertire il suo corrispondente da Parigi di ron dire tante castronerie in una vol ta, perchè potrebbe andare in-> Alla loggia COLOMBO-MAZZINI di Worcester, Mass, Celebrante la grande vittoria umana nel Tranksgiving Day del 1918 "Colombo" - "Mazzini" All'onda chiese l'Un che disvelasse Nuovi sentieri e liberi cammini: E l'Altro chiese all'uom che si elevasse Colombo divinò, sognò Mazzini ! Rapite, entrambe, l'alme desiose Dal ver che ogn'uomo affanna, e punge, e assilla, Struggevansi di speme ed, ansiose, Dar tutto ed, anche, il sangue a stilla a stilla! 11 Golfo, donde, a mille, le galere dei Doria veleggialo, udì Colombo (Iridare al mar ni uggii ian te e alle riviere: "Del nuovo Ver portate all'uomo il rombo! Profugo l'altro, ed esule e ribelle, Ei congiurò d'ltalia pei destini: Da Quarto le fatate caravelle : Po ita van eco I'. ma di Mazzini... Or si eh'è Nuovo il Mondo che svelasti Al secolo che, ingrato, Ti derise: S:, (mesta èla Colombia che sognasti, Or che degli l'uni l'orde, alfin conquise! '.'j'tu ni che s'erg.' e int'innge le catene In l'accia al truce de iota esecrando, '< l'uom che s'erge e ml-n'uge bene, l'atto pel ver, i>< ,• libertà creato! .!"'T!'-.o in « ii-In il lì?" ho e l'uragano; Sntimmo in" • e:- ela procella, » ». più -beilo-, ' venire umano l' I' 'Ha fé r?? ! e la Stella... Dei forti il sangn \ ••• "riante, ha spento Dei Cesari e dei 111 le immonde feste: Battisti canta il suo peana a Trento, Vestito ha il tricolor San Oiu to a Trieste! E' sangue, sono earni fatte a brani Che seg 'ano dell'tiora l'ascensione, Sii questi gli splendori antelucani Della riscossa e la ribellione. I nostri Eroi lottarono pel Mondo!... Che som I-i barriere ed i onlfini? Per lenoni soffrì C «lombo, efu fecondò- E per I'Ur.ianttft lottò Mazzini; l'i of. \ , K. Cincmegrana, Providonrp T? I OROIINEZ FIGLI D'ITALIA I INI AIViEIRICA GRANDE LDOSiA DELIO STATO DI PENNSYLVANIA INIZIAZIONE DELLA LOGGIA "PKIiMO MAGGIO" N. 906. Domenica 15 corrente ebbe luogo lu iniziazione della Loggia Primo Maggio N T . 006 di llazel wood. Alle ore 11 a.m. sfilavano in pinata per le vie principali la l ! Maggio, quale madrina della iiiizi.'iiida Loggia, con rappresen lanzc delle Logge Cooperativa Calzolai, La Pace, llegia Marina, Pittsburgh, Cittadini Italo Ame ricani ed altre, tutte in magnifico coitoo con alla testa il corpo mu icale diretto dal bravo Maestro "làsdea. Le suddette Logge e rappresentanze al suono degli inni patriottici, si recarono fino alla Barber Hall, ove si tenne uni comizio. Fur.geva da chairman il socio Frank Abbate, il quale spiegò ai presenti lo scopo del Comizio in coraggiando i nostri connazionali ad iscriversi nell'Ordine Figli di Italia, l'unica organizzazione ita liana composta di lavoratori one sti e laboriosi, il cui scopo è la italianità e il miglioramento delle classi meno abbienti. Fu quindi invitato a parlare lo Avv. Cianflone, per i cui buoni uffici questa Loggia è entrata nell'Ordine. Egli si intrattenne a parlal e esaurientemente della no stra Istituzione, esaminandone i principii fondamentali e le diret-ì tive già messe in atto in gran | parte col Fondo Unico Mortuario j che funziona in quasi tutti gli ! Stati, con l'Orfanotrofio che sta j per sorgere in Pennsylvaia, conj le Borse di studio, l'incessante' concorso alle opere di assistenza civile, la propaganda di italiani tà, l'assistenza ai lavoratori nelle lotte per l'affermazione dei loro diritti, la guera a tutte le egoisti contro alla disapprovazione di tutti, anche di coloio, cioè che dell'ltalia sono tiepidi amici e magi;ri avversari!. Ma certe teo rie sono come le armi a doppio (aglio, bisogna usarle con pru- Idenza. E, veramente, ei sembra che clientele che sfruttano il no me italiano. L'Avv. Cùìnflone, che parlò per più' di un'ora, fu entusiasti camente applaudito dal numero so uditorio. Quindi fu offerto un lunch, din ante il quale intervenne il Gr. Curatore, Antonio Certo, incari cato della iniziazione della nuova Loggia, in sostituzione del Gran de Venerabile malato. La iniziazione dei nuovi fratel li fu fatta dalla Loggia Madrina 24 maggio N. (521, con l'assisten za dell'Àvv. Cianflone in qualità di Araldo. Poi il Grande Curatore Anto nio Coi to fece la istallazione del la Loggia Primo Maggio N. 906 e mise nel possesso della loro cari ca i seguenti Ufficiali: Venerabile, Giuseppe Abbate ; Assistente Venerabile, Alfredo Maddalena; Ex-Venerabile. A. Vitullo; Oratole, Frank Abbate: Segretario Archivista, Bartolo meo Di Lillo; Segretario di finan za, Davide M. Sarcone; Tesorie re, Nicola Tomasso; Curatori: F. Sarcone, G. Cornacchione, N. To masso fu Cosimo, A. Incardone, Giuseppe D'lmperio; Cerimonie ri: Armando lannitto, Rocco Pal lotta; Sentinella interna, Gaeta no D'lmperio; Sentinella esterna, Antonio Tomasso. Dopo la istallazione degli Uffi ciali, pronunziarono belle parole di augurio e di incoraggiamento alla Primo Maggio i seguenti : Per la 24 Maggio l'Aw. Cianflo ne eil Venerabile Giampriano; per la Pittsburgh, N. Caruso; per La Pace, A. Mastromonaco ; per la Regia Marina, G. Basciotta; pèr la Calzolai, P. Buono. Per la, grande sfacciataggine quelli} d 1 giornalista in parola, di l'arsi pa gare le corrispondenze al suo giornale da due fonti differenti; l'ima paesana e l'altra forestie ra! Emilio F. Grosso. nuova Loggia parlarono Giusep pe e Francesco Abbate, ed infine chiuse la cerimonia il Grande Cu ì atore Antonio Certo con oppor tune esortazioni a tutti i confra telli presenti. CRONACA DELLE LOGGE Il Club Cittadini di Norris town, del quale fanno parte mol ti nostri confratelli della Loggia Antonio Meucci N. 306 e delle altre Logge di quella località, ha proceduto alla elezione dei suoi ufficiali. Ne seguì un banchetto e un trattenimento con musica, al quale intervenne anche il Sc atole eletto James S. Boyd. Presiedeva il ostro confratello Dr. Remo Fabbri, e parlarono molti, ira i quali il Venerabile della Loggia Mcucci, Giovanni Durante. Fu deciso di mandare tele grammi al Presidente Wilson > a Sua Maestà il Re d'ltalia. LA MORTE DELLA MOGLIE DI WAGNER Un telegramma da Monaco, in data 23, informa che la signora Cosima Wagner, vedova del grande compositore tedesco, è morta a Reyreuth. lvssa era nata il 25 dicembre 1840 ed era figlia di Franz Liszt. un altro famoso musicista. Le sopravvive l'unico figlio Siegfrìd, il quale anch'egli, nel campo della musica, è salito in al ta rinomanza. Il II litóll M i Éi |li l'lli il i(i Il Pro!. E, V. Cinquegrana, ex Grande Venerai! le del RlicSe Isiand, per la loggia Giordano Bruno di Warren, scenda per un momento nei letamaio e disinietta un orecchiuta prtionzolo COME PREFAZIONE "li y a quelque chose do plus grand que l'infìni des cieux: c'est la bètise humaine." —Dumas. Licenziato alle stampe, il 2G dello scorso Ottobre, anno di grazia 1918, curato dalla Casa Editrice Colonia! Job Printing di Charles St., e con l'lmprimatur ili Matthew Harkins, Vescovo di Providence, vide la luce un liber colo che, sebbene ])iccolo di mole, contiene tali e tanti spropositi, così svariate falsità ed asinesche o malvado incoerenze, da poter essere più che sufficiente a con sacrarne l'untore untuoso al di sprezzo e all'infamia. Sulla copertina anteriore di questo libercolo sf legge un titolo tronfio come e quanto l'iliota brandi icefalo che l'ha scritto: L'ordine dei Figli d'ltalia di fronte alla coscienza Cattolica. Sulla copertina posteriore, ciò ch'è degno di nota e di attenzio ne, sta scritto: Prezzo SO.IO, vendibile presso l'Autore; che si tradurrebbe in volgare: lezione di morale e sociologia Cattolica, ad uso e consumo doi'autore, a lOc il piatto. 11 genere letterario preferito dall'autor è l'epistolario: quello stesso genere che papi, cardinali e li «tori, per jmor di pulizia r-oìtinto, srrgiiinrr usare nella interna tosatura «lelle loro arren devoli pecore: Vos non vobis veliera fertis oves! Non per voi Portate l.i: ~ o care pecorelle! S'-ODO -iatoio della Società Prato StJ'irtta e di un'altra Società ca'to : :Cii che porta oggi, e portò (•<■! he-eplacito di quell'inclito a no di pastore in questiono ni ntemeno che il nome di due celeberrimi mas ioni: Emilio ed Atti'io Bandiera. Coi (chiudendo, dunque, senza polemizzare sulla tiritera bovino n i M - ca d'u• : infelice microcefa lo,affetto di notoriomania acuta, vogliamo semplicemente impo- I re questi dilemma: O l'autore d< 1 libercolo non sa assolutamen te dì Storia, ed allora è un asine o ne sa, ed allora, per spiattella re di colali infami insinuazioni, bisogna conchiudere, ch'è un ve ro bue con tutte le ramificazioni delle sue appendici corneo. A lui, adesso, servirsene, e scegliere niia!e delle due corna gli si adatti. Lo scopo nostro, prefissoci ori è quello di rintuzzar 'insulto gratuito, lanciatoci in pieno viso, in quella sporchissi ma pagina No, 5. dove le lagrime della prefica in zimarra diven tano una genuina secrezione di bava velenosa.Questo nostro pro teiforme dai cento tentacoli, ch'è un impasto ibrido di sozzura ed idiotismo osa parlare di buon senso e nubbtica dignità ( ?) insultando al nobile martire di Campo di Fiori, che noi scegliem mo come simbolo e programma d'una Loggia Italianissima. Noi, pur sapendo di lavar la testa all'asino, con quanto espor remo. vogliamo, tuttavia, moz zare di almeno un paio di dita lei orecchie all'asino e tirargli anche : un po' la coda. Questo è quanto ci proponiamo di fare. Chi e' Giordano Bruno Critica letteraria della Commedia Bruniana "IL CANDELAIO" Nello spropositato e velenoso libercolo, cui alludemmo breve mente nella Prefazione, il nome del filosofo Nolano è chiamato lurido. Senza tema d'andar smentiti, possiamo asseverare che l'autore di questa nefanda proposizione: "l na Loggia del Khode Island porta il nome lurido di Giordano Bruno," soffre d'itterizia. Ogni fratello della "Giordano Bruno" di Warren, R. I. sa e si propone di essere un onesto cit tadino; rispetta la santità del focolare domestico, senza fare della propria casa un harem po polato di bionde e (giunoniche Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi bellezze; senza tener in casa se questrate delle minorenni, che . graffiano e provocano l'interven to dei policemen, con relativo patrol-wagon, e, senza poi dire che mai alcun fratello della j Gioì dano Bruno*' ebbe bisogno , che la stampa fosse tacitata da ; qualche Eccellenza in mezzetta . paonazza, per non far pubblicare r che un buon pastore, invece di i ricondurre all'ovile una peco . iella smarrita, pensò meglio di , cantarle la prima parte della ro , manza del Cavaradossi Ma noi. senza volerlo, ci allon tanavamo dal nostro assunto. Dunque, per ben comprendere • questa fulgida figura di fi'o«ofo, letterato e martire della libertà di coscienza, bisogna tentare, an che in breve, una sintetica espo sizione storica del Rinascimento filosofico in Italia. Dovremmo citare orni celebri I che infiorano tutta una epoca, no mi illustri di filosofi, scienziati naturalisti, poeti: tutta una pleiade gloriosa di arditi e genia li precursori del pensiero mo derno. Hi sognerebbe parlare del Telesio ?he tentò fondare una scienza pe sitiva della natura, contrappo nendola al dogmatismo aristote lico. Del Patrizi, dalmato, il più fiero oppositore delle dottrine j aristoteliche, il quale non aawft concepire il mondo se non comi' una sola materia, la luce del sole, emanazione diretta di Dio. Oc correrebbe, persino, occuparsi del oremoni ni, che mal celava le sue convinzioni favorevoli al l'Averroismo materialistico. Ma. l'uomo che raccolse con . i \ ro slancio e genialità la glorio sa corrente del pensiero Italiano fu Giordano Bruno. A lui solo si deve se il Monismo assorse al l'; ltezza e dignità di un vero e proprio sistema filosofico. Egli fu un Grande, non solo pe: i-I. sua eroica morte, che tutt'i liberi glorificano, ma per il me raviglioso contenuto del suo pen siero che quasi tutti non cono scono. • a ua filosofìa, a differenza delle altre antiche, è molto più vicina alla nostra; più vicina di quella del Rinascimento, dell'e poca post-Cartesiana ed anche post-Kantiana. Anzi, se si guardi a molte delle sue geniali intui zioni, egli può dirsi che appar tenga realmente alla storia del pensiero moderno. Il suo stato d'incessante anta gonismo con le idee in voga ai suoi tempi; costretto a nascon dere i suoi pensieri profondi ed originali in un linguaggio velato e metaforico, spesso non intelli gibile: altamente sdegnoso per la follia ignobile dei pedanti, che dominavano nelle scuole nostre e straniere Giordano Bruno fu creduto un rivoluzionario che po chi contemporanei compresero. Ma i filosofi dell'età posteriore ne intesero il genio elo seguirono fiduciosi; poiché in Giordano Bruno, cercandole, noi troviamo tutta la forza e bellezza della fi losofia scientifica, cominciando da Cartesio e finendo nello Spen cer ed Ardigò. Le idee del Bruno, com'egli stesso intravide, furono: "merci preziose pel mondo fu turo." J Chi è che non sa che Giordano Bruno precorse tutta la evoluzio ne della filosofia ulteriore? Egli, distinguendo ciò ch'è filosofia e scienza da ciò ch'è teologia, re legò Dio fuori della conoscenza, preparò il terreno al trionfo del la "Ragion pura" di Kant, di schiuse la via alla dottrina del l'lnconoscibile" di Herbert Spen cer. in una parola, intravide, i prevedendolo, l'agnosticismo. Fu a Bruno soltanto che si deve l'unificazione della filosofia i col sapere, cioè, fu il vero instau ratore della filosofia scientifica. Per l'opera sua mirabile, la filo > sofia, "giungendo lume a lume," cominciò a salire dal particolare I al generale, gittando, così, le basi i del metodo induttivo, cui, più tardi, Bacone e Galileo dovevano • assicurare l'incontrastato trion i fo. Difatti dal martirio di Giorda -1 no Bruno alla comparsa delle 1 Lettere sulle macchie solari scor -1 sero soltanto tredici anni, e ne 5 ì /passarono trentadue fino aiia^