La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 21, 1918, Image 1

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    Pl ' nUt N<> ' ,<l(l auth «rized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia Fa., by order ot the President, A. S. Bu rleson, Postmaster Gen.
LA PARBIJA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Càrpenter Street '
ANNO I. - Numero 36
U» VERITÀ' INNANZITUTTO
Tutte le volte che noi asseria
mo, con linguaggio rude, crude
verità e ciò non ci accade ra
ramente i puritani e gli ipo
criti se ne scandalizzano e ci gri
dano la croce addosso. Pieni di
sussiego, montano in cattedra e
ci ammoniscono che certe cose
dovrebbero tacersi, anche se ve
re, o se si vogliono dire, bisogna
saperle esporre con arte.
In altri termini, bisogna con
dire il vero in molli versi per
trarre il mondo in inganno, alla
stessa guisa che al fanciullo ma
lato si porgono aspersi di soave
liquore gli orli del vaso conte
nenti amari succhi.
E' l'eterna politica del piede di
casa quella che i puritani e gli
ipocriti ci raccomandano; quella
politica seguita per lungo tempo,
per troppo lungo tempo dagli uo
mini di Stato italiani e di cui
forse anche oggi la patria nostra
paga le non liete conseguenze.
Bisogna ripudiarla una buona
volta questa politica imbelle che
ci ha lasciato ai polsi ed ai piedi
lividi solchi e bisogna far ben
agli altri che l'ora
Ideila tutela è tramontata per
I sempre.
I L'ltalia aspira —ene ha pieno
■diritto ad assidersi, rispettata
le temuta, nel consorzio delle più
■grandi Nazioni del mondo,
112 Gli stranieri ci accusano soveni
i#e che vogliamo parlar molto
Spesso della nostra patria di
Ori «ine.
F Se gli altri ne tacciono per par-
Rito preso, se giungono persino a
■rimpicciolirne ed offuscarne, con
■manifesta malafede, le imprese
|più belle e più magnanime, men
tire gonfiano, oltre i limiti, le im
f prese degli altri, è logico, è uma
no, è onesto che noi ne parlassi
mo e nessuno può pertanto accu
sarci di chauvinismo.
Tutti, tutti sono più chauvini
stes di noi, piccoli e grandi, persi
no i jugoslavi sbucati fuori all'ul
tima ora, usciti da una servitù
obbrobriosa e rientrati nel diritto
civile per merito delle nostre
armi, i quali vorrebbero oggi as
sidersi sugli allori bagnati dal
sangue di due milioni di italiani.
E se tutti, in questo periodo
storico gl'avido di eventi, son tra
scinati dal delirio di grandezza,
perchè accusare oggi l'ltalia di
mire imperialistiche, mentre ieri
la carezzavano, la adulavano, le
facevano offerte che andavano
oltre i limiti delle sue sante e le
gittime aspirazioni?
Il nemico non batte più minac
cioso alle porte, ma giace pro
strato nella polvere ; cessato per
tanto il pericolo, cominciano di
nuovo a far capolino la furibonda
gelosia e la livida invidia.
Ma questa volta l'ltalia non si
adatterà a sopportare la sua par
te di Cenerentola; forte dei suoi
diritti e del contributo risolutivo
che ha dato alla guerra, leverà
alta la voce e tutti dovranno sen
tirla, poiché dietro le spalle dei
nostri Rappresentanti a Versail
les, ad appoggiarne le giuste
pretese, stanno un popolo di qua
ranta milioni di italiani, rotti a
tutti i sacrifici, ed un esercito di
quattro milioni di soldati, prova
ti al fuoco di cento battaglie e
di cento vittorie.
E poi. . . infinite quistioni,
tutte importantissime e gravi,
stanno sul tappeto, che attendono
di esser risolte nell'imminente
Congresso della Pace. Perchè
|dunque le tenere sollecitudini dei
nostri alleati son tutte rivolte ad
|un unico puntò, le loro menti son
reutte assillate da un solo pensie
ro: quello di dare assetto alle
[sponde orientali dell'Adriatico?
Perchè si teme l'imperialismo
dell'ltalia che non carezza sogni
di grandezza, tanto vero che ha
étcso la mano a quei popoli che
gli Asburgo, per secolare eredità
feudale, tenevano in dominio fe
nice, i quali oggi tentano di ad
ìdentargliela; mentre non ci si
preoccupa affatto dell'imperiali
smo della Francia che, entrata in
iguerra per la riconquista dei con
[fini del '7O, oggi non più se ne
jaccontenta ed aspira ai vecchi
confini del 1814; nè dell'imperia
ilismo dell'lnghilterra che non
«vuole neppure discutere la ri
nuncia alla sua supremazia nava
le e l'una e l'altra aspirano al
feossesso delle colonie tedesche?
I Noi volemmo la neutralità ita
liana, allo scoppio della guerra
per impedire agli Unni
\% loro marcia su Parigi; volem
iw l'intervento dell'ltalia, ne 1
Jpmento in cui le sorti dellr
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
guerra erano a favore degli im
peli centrali. Sacrifici enormi di
sangue e di averi ha profuso la
patria nostra per questa guerra
redentrice; nessuno può quindi
rimproverarci se, in cambio, do
mandiamo le nostre terre: quelle
terre che son nostre per diritti
imperscrittibili stabiliti dall'et
nografia e dalla storia.
Nè ehauvinistes adunque nò
imperialisti, checché ne blaterino
nemici, avversari ed alleati, di
cui nessuno sa perdonare all'lta
l.'a di esser la privilegiata dalla
N atura, per bellezze di suolo e
per incanto di cielo, e di esser ri
masta sempre, malgrado lunghi
secoli di servaggio, la inclita
Maestra delle genti, faro lumino
so di civiltà e di progresso.
Se mai, lo chauvinisme si ri
scontra, ad ogni pi" sospinto, ol
tre i confini d'ltalia, dovunque,
spinto ad un grado esagerato o
ridicolo.
La grande conflagrazione è fi
nita; sulla tremenda tragedia è
calata finalmente la tela del de
stino. ed oggi, dopo quattro anni
di fittissime tenebre, una luce
ancora incerta risplende, simile
funerea teda che rischiari
l'immensa gramaglia !....
Orbene qui in America e
come in America altrove ecce
zione fatta di pochi solitari
inascoltate Cassandre si grida
e si strombazza che, a schiaccia
re il formidabile blocco teutonico,
furono Inghilterra, Francia ed
America e si tace dell'ltalia rho
è stato il fattore decisivo dell'im
mane conflitto.
Dappertutto si ammirano, a
caratteri sesquipedali, iscrizioni
rome la seguente : ! salvator'
delia Civita e dell'Europa ; e sot
to campeggiano i ritratti di
Focli, di Haig, di Pershing; ma
non la maschia figura, che porta
l'impronta del genio, dello stra
tega inpareggiabile, profondo ne
gli intendimenti e fulmineo negli
impeti, che risponde al nome im
mortale di Armando Diaz.
Dinanzi a Foch, ad Haig, ;•
Pershing, noi italiani ci inchinia
mo ammirati e reverenti; vor
remino che anche, gli stranieri,
dinanzi al nostro Generalissimo,
piegassero il cano.
Ma poiché ciò essi non fanno,
noi italiani, malgrado la nostra
singolare modestia nazionale, per
cui non abbiamo la squisita arte
di creare grandi uomini, noi vo
gliamo gridare alto che Diaz è
la più fulgida figura della guerra,
l'unico che ha saputo infrangere
le ali della Vittoria e gittarla ai
suoi piedi.
Dopo il crollo dell'Austria, sol
tanto allora i Tedeschi si son vi
sti costretti ad arrendersi, perchè
temevano la minaccia dell'eserci
to italiano vittorioso, avanzali tesi
a traverso la Baviera eia Slesia.
Le cronache contemporanee
posson sbizzarrirsi a loro piaci
mento, fino a divenir false e bu
giarde, ma la storia saprà rimet
tere le cose al loro debito posto,
assegnando all'ltalia quel posto
di onore che le spetta e di cui o» 1 -
gi. nemici ed alleati, anche gli
alleati, che non san sottrarsi al
l'invidia, vorrebbero defrau
darla. LA LIBERA PAROI.A
Natale
Sono trascorsi più di dicianno
ve secoli dal grande ed umile
avvenimento e la tradizione si
mantiene ancora viva e, come al
l'alba del Cristianesimo, tutta
pervasa di mistica poesia.
La festa che spande la giocon
dità tra le domestiche mura e
proietta i raggi delle sue divine
bellezze tanto nella magione del
ricco quanto nel tugurio del po
vero, allorché questo e quella no:»
siano preventivamente visitati
dalla sventura, si approssima e
quest'anno, oltre al significato
simbolico essa segnerà la cessa
zione di uno stato di cose che mi
nacciava di distruggere il mondo
dalle sue fondamenta.
Questa festa, che è attesa con
impazienza vivissima da tutti,
bambini, adulti e vecchi; per la
quale hanno un culto profondo
anche coloro che non le conferi
scono quel significato che essa
ebbe fin dalle origini, segna il co
ronamento di un anno di fatiche
e di sacrifici ed è come il lavacro
che ritempri la stanca umanità,
avviandola, nel corso del nuovo
anno verso nuove lotte, nuove fa
tiche, nuovi sacrifici. Questo, a
nostro credere, simboleggia la
prossima ricorrenza del Natale,
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, corsi la FIACCOLA I (SI PUGNO
Ente reti as sccond-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March li, 1879".
oltre all'apoteosi della fratellan
za umana, predicata dal Vangelo
di Colui che, venuto al mondo per
redimerci, s'immolava alla nostra
salvezza.
Ma quest'anno, l'antica e nobi
le festa del Cristianesimo, acqui
sterà una solennità ed una ma
gnificenza speciali, e sarà cele
brata con rinnovata pompa e con '
rinnovata fede, poiché segna la fi
ne d'un lungo periodo di stragi, di
distruzioni, di lutti e riapre un'e
ra di tranquillità e di pace, èra di
pace che sarà permanente e non
transitoria, se i popoli saranno
illuminati, affidando le loro sorti
ad uomini di buona volontà.
Erano quattro anni che la fe
sta mistica e grande pareva a
vesse perduto l'antica sua pace,
l'antico suo candore. Su (piasi
tutta la terra si era scatenata li
na tempesta terribile che spazza
GRANDE LOGGIA DELLO STAIO DI PENNSYLVANIA
INIZIAZIONE DI
NUOVE LOGGE.
T i "Nuova Piave" N, 890 di
McKeesport, Pa. Un avveni
mento indimenticabile ebbe luo
go domenica 8 dicembre in Me ;
A GIORDANO BRUNO |
«
♦ ♦♦
Scrutasti nel fulgor che accese ai secoli
L'umau pensiero, in mezzo alla caligine
D'un evo tenebroso
E, impavido, accendesti fra gli anatemi
Degli spietati e flaccidi Teocrati
Un faro luminoso!
Tu, del clivi» la scintillante e fulgida
Favilla, alimentata, là, nel Claustro
Sopito fra gli amori
E i canti seducenti di I'artenope,
Ardimentoso, la irraggiasti ai popoli
Con vividi bagliori
E della vita rivelasti il palpito.
Sempre intravisto dal pensiero Italico,
Che freme in mille mondi :
Per Te rivisse il genio di Pitagora,
D'Archita, Ocel, Niceta e di Democrito
Con gli atomi fecondi.
E al canto alla Natura di Lucrezio;
Di Pomponuzzo, di Tomeo, Telesio,
Tommaso Campanella
Al genio disposasti la monistica
Vision dell'Universo, ch'ogni classico
Pensier compie e sugella!
E t'uccise Cernente in quella Bacchica
Tregenda giubilare; come a Socrate
Fùr di velen pietosi
D'Atene i farisei Nolan D'Algerio
Esulta! A Bruno ancora il Sant'Uffizio
Farà l'apoteòsi
Acceso è il rogo cui si affisa ogn'anima
Che sente in cordi libertà l'anelito
O Bruno, Antesignano
D'ogni lotta e rivolta a spirti liberi;
Da Te, fidenti, ognor, trarrem gli auspicii,
OMartire Nolano!
Prof. V. E. CINQUERANA
Dicembre 1918.
{eesport con la iniziazione nel
ìostro Ordine della Loggia Nuo- i
'a Piave N. 890.
La cerimonia riuscì solenne.
Da madrina della nuova consorel
a funzionò la loggia Pittsburgh
74, e i lavori della iniziazione
urono eseguiti con la massima
:ura ed esattezza dal Grande
Curatore Antonio Certo, che si
:ooperò alacremente per la orga
ìizzazione della nuova loggia, co
rie sempre si è mostrato solerte
? premuroso per l'espansione ed
1 progresso dell'Ordine.
Dopo la bella cerimonia, parla
•ono attentamente ascoltati ed
ipplauditi : Nicola Caruso, Orato
le della Loggia Pittsburgh N. 74 ; !
1. Conti per la Loggia Terza Ita
ia N. 174; il rappresentante del
a loggia Regina Elena N. 596 di
Sharpsburg; il Dr. Barlotti, Ve
lerabile della loggia Dunant N.
565 di Wilmerding; G. Caruso
ser la loggia Cooperativa Calzo
ai N. 665; L. Manocchia per la
Loggia Conte di Torino N. 850 di
Braddock ; il rappresentante del
a loggia Santa Maria di Monte
Castello N. 756 di Rankin; il rap
nresentante della loggia Nuova
Giovine Italia N. 881 ,di New
Kensington; il sig. A.T,. Frasco
na, Direttore del giornale "La
Trinacria" di Pittsburgh; D. F.
Panetta, oratore della nascente
loggia; A. Bancale della 24 Mag
gio N. 624. Chiuse la serie dei
discorsi il Grande Curatore An
PHILADELPHIA, PA., 21 DICEMBRE, 1918
va gli uomini a milioni ed insie
me agli uomini distruggeva an
che i frutti della loro operosità
secolare.
1 lutti, i dolori, le lagrime era
no disseminati dovunque, in tut
ti i paesi ,in tutte le case, nel
santuario di tutte le famiglie.
| Era o pareva un cataclisma.
Ma oggi quel periodo terribile
è chiuso ed è chiuso col trionfo
della giustizia sulla prepotenza e
la festività di Natale riacquista
il suo simbolo.
Noi volgiamo un pensiero me
more e devoto a coloro che non
sono più e che, nel corso degli ul
timi quattro anni, hanno immo
lato la loro balda esistenza al
trionfo di una causa di cui si so
no eretti campioni tutti i popoli
civili e salutiamo, con rinnovato
entusiasmo, il prossimo avvento. ]
che dovrà, come per lo innanzi.
tonio Certo, il quale espose a
grandi linee la storia dell'Ordine,
gli alti ideali patriottici ed uma
nitari a cui è informato e i van
taggi che procura ai suoi associa
! ti questa nostra Istituzione, che
ormai abbraccia in un sol fascio
poderoso e fecondo le sparsa
membra della grande famiglia
italiana immigrata nell'ospitale, '
amica e generosa repubblica degli
Stati Uniti.
Unanimi e fragorosi applausi !
salutarono il discorso del Grande
Curatore Antonio Certo, tra gli
augurii alla nascente Loggia di
un fulgido avvenire.
Gli Ufficiali della nuova loggia
sono i seguenti: Vincenzo Scor
zone, Venerabile; Antonino Riz
zo, Ex Venerabile; Antonino Pe
trullo, Assistente Venerabile;
Domenico F. Panetta, Oratore;
Michelangelo Messina, Segreta
rio Archivista; Francesco Sorci,
Segr. di Finanza; Filippo Sunse
ri, Tesoriere ; Curatori : Giusep
pe Binaglia, Federico Giordano, I
Pietro Pecoraro, Salvatore Pe
trulli, Pasquale Di Stefano; Ce
rimonieri: Lorenzo Ciaramitaro,
Sebastiano Costa; Sentinella in
terna, Pasquale Gennaro; Senti
nella esterna, Antonino Rondi,
La "Maggiore F. Baracca" No.
885 di Wishaw, Pa. Ad inizia
re questa loggia fu incaricato il
fratello Giovanni Torchio, Segre
tario del F. U. M„ il quale par
tì da Philadelphia la sera di sa
bato, 7 corrente, py' essere colà
domenica alle ore 11 a. m.
Alla stazione ferroviaria di Ty
ler si unirono al fratello Torchio l
Pane Salvatore ed Imperiale Gio
vanni ;Venerabile il primo ed 0-
proiettare i raggi della sua gra
zia infinita tanto nella magione
del ricco, quanto nel tugurio del
povero.
Ma ricordiamoci che la giocon
dità tranquilla non può albergare
j sotto il medesimo tetto assieme
colla miseria squallida. Da noi,
nella ricorrenza imminente, at
tendono il dono natalizio tutte le
vittime della guerra tremenda: i
profughi, i prigionieri, le vedo
ve. gli orfani che hanno pure il
diritto di assidersi attorno alla
mensa del Natale.
Chiudiamo quindi ripetendo i
versi di Manzoni:
Sia frugai del ricco il pasto,
ogni mensa abbia i suoi doni
e il tesor negato al fasto
di superbe imbandigioni,
scorra amico all'umil tetto
faccia il desco poveretto
più ridente oggi apparir.
l atore il secondo della loggia E.
j Fieramosra, ed insieme scesero
a Reynoldsville, dove stavano ad
attendere la loggia Fratelli Ban
diera di Soldier al completo e con
bandiere, una rappresentanza
delle Logge Fuori i Barbari e
Trento Trieste.
i Tutti uniti si avviarono alla
; volta di Wishaw alla cui entrata
si trovò schierata la neo loggia
con musica, diretta dal fratello
Francesco A. Pallone della Fra
telli Bandiera.
Formatosi il corteo, si sfilò in
parata per le vie del villaggio, re
candosi alla sala dell'Unione dei
Minatori.
Essendo l'ora tarda, si pensò di
rimandale la cerimonia d'inizia
zione alle ore 2 pom., dando così
agio ai fratelli di poter fare co
lazione.
Il fratello Torchio, insieme ad
altri, fu ospite di Francesco A.
Pallone, il quale offrì loro un
succolento pranzo familiare.
Alle ore 1.30 pom. precise la
| sala era gremita e si diede prin
cipio alla cerimonia. Funse da
madrina la loggia Fratelli Ban
diera e fece da Araldo, alla ini
ziazione dei nuovi fratelli, il Se
gretario del F. U. M., il quale,
preso il posto dovutogli, proce
| dette dopo alla costituzione dell."
nuova loggia e alla istallazione
degli ufficiali eletti, coadiuvato
dal Venerabile della E. Fieramo
sca in qualità di Araldo.
Gli ufficiali della nuova loggin
sono: Zambotti Luigi, Venerabi
le: Battaglia Salvatore, Ass. Ve
nerabile: Cicrozzi Antonio, E v
Venerabile; Garofalo Giovanni
(Cont. a pag. 2, Col. 1.)
Il GRANDE SACRIFIZIO DELL ITALIA
Lio che I Italia abbia facto per
vincere la guerra è oggi abba
stanza conosciuto e molto chia
ramente. Fin dal principio l'lta
lia dichiarandosi neutrale diede
agio alla Francia di concentrare
un esercito di più di cinquecen
to mila uomini alla Marna, che
servì a fermare l'avanzata tede
sca, fino alla terribile disfatta in
flitta all'Austria, dove il valore
degli italiani indiscutibilmente è
stato riconosciuto ed affermato.
Gl'italiani passarono l'lsonzo
senza ;.iuto alcuno degli alleati,
i quali fecero orecchio da mer
cante all'appello che l'ltalia fa
ceva per ottenere rinforzi, e le
vittorie riportate dal Generalo
Cadorna, se fossero state ricono
sciute, non avrebbero portato al
disastro di Caporetto. Ed ammes
so anche che tale disastro fosse
stata colpa dell'ltalia, lo sforzo
meraviglioso nel riorganizzarsi e
ricomporsi e quindi ottenere un
grande trionfo, diedero all'ltalia
il diritto della riparazione.
Quello che non è pienamente
conosciuto dal mondo intero so
no gli svariati e terribili sagri fi
zii ai quali l'ltalia si sobbarcò
per la causa della civiltà.
L'ltalia rifiutò di seguire le
sue alleate Germania ed Austria
nell'assalto che queste fecero con
tro la libertà della Serbia che fu
la scintilla che fece scoppiare
questa immane guerra, l-à pro
paganda tedesca per vendetta mi
nimo sempre le grandi gesta ita
liane, perchè il suo risentimento
contro l'ltalia venne a raddop
piarsi dal rifiuto di questa ad en
trare in guerra dal lato degl'im
peri centrali, ai quali era legata
per un'alleanza difensiva e non
offensiva.
Per la posizione eminentemen
te'strategica, l'ltalia non poteva
restare neutrale eternamente, e
questo si rico'ioblK! immedia ta
mente, essa doveva decidersi fra
le due fazioni e sciogliere. S* J
t: i dò qualche tempo a decidersi,
questo ritardo deve ricercarsi in
diverse e svariate ragioni. Non
bisogna dimenticare, che l'ltalia
era impegnata col suo commer
cio o per la maggior parto di es
so con la Germania, la quale a
veva delle l'orti ipoteche sulle in
dustrie italiane, e la Germania
chiuse queste ipoteche, prima
che la guèrra incominciasse, do
vendo essa iniziare la prepara
zione finanziaria per la guerra ed
infatti si calcola che essa ritirò
dall'ltalia nella primavera del
1914 una somma di circa quattro
miliardi di marchi, ragione per
cui l'ltalia si trovò un poco a di
sagio dal lato della finanza. L'l
talia era sprovvista di munizio
ni, di provvigioni, e non poteva
ottenerne; e la meraviglia fu che
essa divise cogli alleati, ciò che
aveva, ed anche allora le sue ra
gionevoli richieste furono messe
in non cale. La commissione ita
liana venuta in America nel 1917,
francamente ed imperativamen
te domandò delle provviste; l'l
talia aveva molti uomini, essa
bisognava di vettovaglie, cibo e
munizioni. Venne fuori la qui
stione dei trasporti, che sebbene
fossero scarsi pure quei pochi e
rano mal usati, e l'ltalia dovette
ritornare alle proprie risorse,
quando l'America ne aveva tan
te che le avrebbe potuto dare,
senza nocere ai propri interessi.
Dopo questo l'ltalia continuò a j
combattere, mantenne il nemico
fuoiù del suo territorio, invase
l'Austria e minacciò la Germania
alle spalle. Tagliò oliveti ed albe
ri fruttiferi, per procurarsi il le
gno, vi furono delle epoche in cui
essa non potè dar da mangiare
alle truppe sufficientemente, e ci
è stato rapportato che per tre
giorni prima la disfatta di Capo
retto i soldati furono nutriti con
croste di pane. E' da sorprendere
se l'insidia tedesca tenendo con
to dello stato morale in cui si
trovarono gl'italiani in quell'epo
ca, abbiano fatto capire che gli
alleati li avrebbero abbandonati?
La sorpresa è che essi ricuperaro
no immediatamente il loro corag
gio, riorganizzarono le loro for
ze e. mantennero la loro linea sul
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Unu Copi;! 3 Soldi
Piave, in modo da non potere es
sere rotta.
Nè la popolazione civile fu me
no risoluta dei soldati ; essa
splendidamente sostenne il go
verno e l'esercito, e nonostante i
momenti critici, in cui non vi e
rano denari abbastanza per com
prare del pane, perchè non ne e
sisteva, riunitisi attorno al trico
lore, gridavano : Da qui non si
passa !
La fine della guerra, per come
, è linita, richiede che si abbia la
massima simpatia per l'ltalia, e
che le si dia tutto l'aiuto per la
ricostruzione delle industrie, del
l'agricoltura, ed in questo l'A
merica può e deve avere la parte
principale. I legami fra le due
nazioni sono diversi e forti. L'l
talia è forse più democratica de
, gli Stati Uniti, essa ha le stesse
vedute per ri futuro, gli stessi
, ideali. L'unità che fu creata dal
la guerra 11011 deve essere di
strutta dalla pace ; i nostri sacri
fizii, non hanno nulla da vedere
coi sagrifizii compiuti e sostenu
ti dall'ltalia. Non permettiamo
che le insidie di già pronte del
nemico, abbiano a causare il no
stro allontanamento per coope
rare in favore di una nobile al
leata per i problemi che essa do
vrà ancora risolvere.
Evening Ledger, 30 novembre
Abbiamo voluto riportare tra
dotto questo articolo dell' "Eve
ning Ledger" per dare ai nostri
lettori un documento, da custo
dirsi gelosamente.
raiiiraii
della Repubblica Portoghese
I giornali quotidiani han ri
portato a suo tempo, la notizia
dell'assassinio del Dr. Isidonio
Paes, Presidente della Repubbli
ca portoghese, fatto segno a tre
colpi di rivoltella nei pressi della
stazione ferroviaria, mentre si
accingeva a prendere il treno.
La morte fu quasi istantanea;
la salma venne trasportata nel
palazzo Beloni, ove rimarrà espo
sta fino al giorno dei funerali.
L'indignazione del popolo, per
questo efferato delitto è enorme,
e generale il lutto ed il compian
to. Si preparano dimostrazioni
e si minacciano rappresaglie con
tro il partito che si crede abbia
ordito il complotto di assassina
re il capo della Nazione.
II Dr. Sidonio Paes era giova
nissimo, poiché contava appena
46 anni.
Divenne Presidente il 9 giu
gno 1917, ma prima era stato
ministro dei Lavori pubblici. Al
lo scoppio della guerra europea
era Rappresentante diplomatico
del Portogallo presso il governo
di Berlino. Questa circostanza
fece temere che egli fosse un
germanofilo, ma i fatti che segui
rono fecero sfumare questi in
giuriosi sospetti. Difatti, appena
assunto alia presidenza, egli si
adoperò perchè fosse aumentato
il contributo militare della sua
patria, alla causa degli Alleati.
Riuscì a pacificare i cattolici e a
ristabilire le relazioni col Vati
cano.
L'assassinio del Presidente
Portoghese si crede debba attri
buirsi a ragioni politiche.
Il nuovo Presidente Portoghese
L'ammiraglio Canto Castro è
stato eletto Presidente del Porto
gallo, in successione del Dr. Si
donio Paes, assassinato sabato
sera.
i' 11 Dr. Brito Comacho, leader
del gruppo unionista alla Camera
dei deputati e Magalhaes Lima,
leader della parte repubblicana,
sono stati arrestati, perchè so
spetti di complicità nell'assassi
nio.
Lima è stato tradotto in c:ir
cere, perchè una lettera a lui di
retta fu trovata addosso all'as
sassino.
La capitale è in lutto e tra il
popolo serpeggia un'agitazione
I enorme.