La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, November 09, 1918, Image 3

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    CRONACA DI FILADELFIA
La Vittoria delle Vittorie
ALL'ANNUNZIO DELLA
•VITTORIA.
! La mattina del 4 Novembre,
alle ore 2 a. m. % gl'italiani di Phi
ladelphia, come un sol uomo, la
sciando il letto, si affollavano
nelle strade e nelle piazze chia
mandosi l'un con l'altro, organiz
zando dimostrazioni di gioia, che
gradatamente mutavasi in un ir
resistibile delirio, di quel delirio,
che non ha ancora avuto alcun
■scontro negli annali della sto
ria mondiale.
*| Che cosa era avvenuto? L'lta
lia aveva vinto, aveva stravinto
la sua eterna secolare nemica, la
obbrobriosa e tiranna Austria,
"Che ora, grazie all'opera del no
stro esercito, non esiste più.
Trento e Trieste venivano a
coronare gli sforzi di 4 lunghis
ypliiiii anni di guerra, sostenuta
solamente dal popolo italiano. La
» .
'' . ' \ * i i--
CAV. UFF. G. POCO ARDI, KEGIO CONSOLE
gioia era naturale, l'esultanza
spontanea, il delirio caldamente
sentito.
I PREPARATIVI PER UNA
GR AN DE DIMOSTRAZION E.
jgFin dalle prime ore del matti
no gli Ufficiali del Grande Con
cilio dell'Ordine dei Figli d'ltalia
in| America, sito all'angolo dello
7 strade e Christian, veniva as
salito da una continua folla, che
impotente a frenare il trabocche
vole sentimento, del quale era sa
tura, domandava ed aspettava,
che una grande dimostrazione
patriottica, venisse improntata
poi celebrare il grande ed insu-
Herabile avvenimento.
| Il Grande Venerabile della
pGrande Loggia della Pennsylva
nia, correndo dovunque, impar
tendo ordini, tenendosi in conti
fjpua comunicazione telefonica col
«iConsole Italiano e con le autori
tà di Philadelphia, ottenne a
mezzo dell'A vv. E. V. Alessan
droni il permesso per l'indepen
donce Square, e per il libero tran
sito per le vie della città, la
quale, ovunque imbandierata col
nostro glorioso tricolore, aspet
tava che gl'italiani, con quell'en
tusiasmo, che loro vien dato dal
fiiicro affetto verso l'ltalia no
stra, ne avessero • trasfuso una
buona dose nell' animo degli
alleati.
p Alle due p. m. mercè la nervo
sa febbricitante attività di tutti,
si riunivano come per incante
simo, sbucando da tutte le stra
do, con bandiere, i nostri gioiosi
-Figli d'ltalia, ai quali si eia uni-
Ba la folla degli italiani, che, con
a capo la musica del signor Ari
stodemo Palladino, al suono di
Hontinui inni patriottici italiani
e degli alleati, marciarono, attra
verso le strade Christian, 9,
tarpenter, 11, Federai, Broad, !■
girando attorno la statua della
i-Libertà, scendevano per Chest
iiut, Market, So. 8, fermandosi
a salutare il console italiano a
Spi uce e quindi per le otto stra
dei ritorniyono al punto di pat
twza, dove, sciogliendosi, davan
si jippuntainento per le sei p. m.
allHndependence Hall.
■ /entusiasmo spasmodico, deli
rante, che senza interruzione
spfigionavasi da quella massa
inebriata di gioia, è solamente
indescrivibilmente bello, impo
ne ite, irresistibile, divino.
LA SOLENNE
'COMMEMORAZIONE ALLA
IN I)EPENDENCE SQUARE.
h Alle sei e mezza precise I'IN
tóEPENDENCE SQUARE racco
||lieva uomini, donne, vecchie,
«nciulli, fra i quali abbiamo a
jgiito agio di notare famiglie
iptere. che vestiti ed addobbati
fìi tricolori italiani, come per
empio la famiglia Matarazzo,
ivano quella intonazione di na
zionalità, davanti la quale, tutti
Inclusi nessuno escluso, doveva
Orzatamente emettere il grido ;
delirante, fatidico, di VIVA
L'ITALIA!
Verso le 7 p. m. la musica an
nunzia l'arrivo dei numerosi Fi
gli d'ltalia, guidati dal Grande
Venerabile Giuseppe Di Silve
stro. in compagnia dei Console
italiano Cav. Uff. Gaetano Poc
cardi e dell'ex ambasciatore degli
Stati Uniti in Italia Comm.
William Potter, uno dei migliori
amici della nostra patria, il qua
le in questa grande occasione ha
voluto ancora una volta dimo
strare la sua grande simpatia
per la nostra più Grande Italia.
Erano con la comitiva il Gran
de Segretario di finanza Paolo
Di Peso, il signor Roberto Lom
bardi, presidente del Circolo Ita
liano e della Sons of Italy State
Bank, e Giovanni Di Silvestro,
Assistente Supremo Veri. dell'Or
dine Figli d'ltalia.
j All'Ordine Figli d'ltalia si so
-1110 riunite altre associazioni e
privati, formando un considere
vplissi 1110 numero, che ascendeva
I a più di 6.000 persone.
LA PAROLA A
GIUSEPPE 1)1 SILVESTRO.
Il primo a parlare è stato il
; Sig. Giuseppe Di Silvestro, che
con la sua solita smagliante, in
cisiva parola, arringò la popola
zione con le seguenti parole :
"Dopo più di 5 secoli il glorio
so Esercito italiano strappa al
i giogo dei barbari la gemma più
preziosa dell'Adriatico. Dopo u- !
na sì lunga attesa trepidante,
Trieste si riabbraccia con Roma
immortale e il glorioso tricolore
sventola superbo sulla Torre di
San Giusto e vi sventolerà per
sempre, simbolo del sacrosanto
diritto d'ltalia.
"In questo momento di subli
me entusiasmo, noi rievochiamo
le grandiose figure dei martiri
della barbarie austriaca. La (pia
le si mostrò sempre implacabile
nei supplizii e nelle condanne a
morte che inflisse nel 52 e 53,
quando il tragico Imperatore
aveva appena 23 anni.
"Le vittime più illustri di quel
periodo del terrore sono: Don
Giovanni Grioli, col petto infran
to dai moschetti ; Don Tazzoli,
Poma, Canal, Scalpellini, Zam
belli, Speri, Montanari, Don Gra
zioli, Frattini, penzolanti dalla
corda.
"In quel martirologio figurano
il clero, il patriziato, la borghe
sia maggiore e minore, il popolo.
Undecima vittima Pietro Fortu
nato Calvi, impiccato il 4 lugio
1855 sugli spalti di San Giorgio.
"Quattro anni dopo la morte
del Calvi l'Austria era cacciata
dalla Lombardia; undici anni do
lio perdeva la Venezia e Giuseppe
Garibaldi, sulle zolle insanguina
te di Bezzecca, affermava il di
ritto d'ltalia.
"Guglielmo Oberdan, Cesare
Battisti, Nazario Sauro! Pietro
Fortunato Calvi simboleggia
la trepida attesa; Guglielmo 0-
berdan la protesta contro le
Triplice Alleanza; Battisti e
Sauro la gloria.
"Cav. Uff. Gaetano Poccardi,
Regio Console d'ltalia in questa
Città: Questi italiani, gl'italiani
di Filadelfia, quelli di America,
tutti gli italiani all'estero hanno ;
vissuto momenti di trepidazione
in attesa di questo giorno di re
denzione dei nostri fratelli irre
denti. E questo giorno è venuto,
sebbene in ritardo; ma è venuto
perchè sollecitato dall'eroismo
dei nostri soldati. i
"La Grande Guerra l'ha com
battuta e l'ha vinta il nostro
Esercito e noi ne esultiamo di
gioia. Ad Esso, dunque, alla no
stra Italia, sia resa giustizia ; che
la sua dignità; la dignità nostra,
di questa Italia errante, che non
; è ultima parte delle conquiste
odierne, formi il miglior patri
monio di nostra gente. Viva l'l
talia; Viva l'America; Viva le
nazioni alleate.
IL BREVE DISCORSO DEL
REGIO CONSOLE.
Il Console Italiano, accolto da
frenetici applausi e da grida:
Viva l'ltalia, disse brevemente
cosi :
"Giubilo e commozione insieme
palpitano nel mio cuore. Per va
lore delle armi nostre, per virtù
del nostro sangue i fratelli han
no ristretta la mano ai fratelli.
In nome delle terre ridonate al
la Patria benediciamo i morti ca
duti artefici della vittoria di cui
non possono gioire. Gratitudine
imperitura a questa America che
all'avvento portò generosa tut
to il peso delle sue forze mate
riali e morali.
"Non dirò di più: che le lab
bra mai potranno esprimere in
questi sublimi istanti il tumulto
dei sentimenti. Solo vi dirò: la
sciate che sgorghino lagrime di
gioia, lagrime di commozione da
gli occhi nostri ; nell'orgoglio del
la nostra italianità esultiamo e
insieme acclamiamo l'Esercito,
l'Armata e il He, il primo solda
to d'ltalia, il Re Vittorio che fe
dele al suo nome diede all'ltalia
la vittoria."
II DISCORSO
DEL COMM. POTTER.
Dopo una lusinghiera presen
tazione fatta dal Sig. Di Silve
stro, ebbe la parola il Comm.
William Potter.
"In questa ora di vittoria, e
gli disse, è necessario che si stia
111 guardia. I grandi eserciti del
le nazioni alleate, hanno trionfa
lo sulla forza bruta dell'autocra
zia; e l'ora della vittoria che voi
state celebrando questa sera, dà
prova del vostro spirito umani
tario. Noi dobbiamo essere pre
parati, affinchè la giustizia sia
a tutti dispensata ugualmente,
in modo che l'equilibrio della so
cietà sia trincerato contro le for
ze del diavolo e dell'anarchia. So
lo guardando verso la luce della
civiltà, possono la libertà, l'ugua
glianza e la fratellanza ottenere
l'ascendente supremo fra le na
zioni.
"Se l'ltalia, come facente par
te della triplice alleanza, avesse
preso le armi in favore della Gei
mania e dell'Austria, queste a
vrebbero vinto certamente la
guerra. Sarebbe stato mipo libi
le per l'lnghilterra col suo picco
lo, ma valoroso esercito, dare as
sistenza nel 1914 alla Francia,
onde poter resistere agli imperi
centrali. Il mondo civile deve con
gratularsi che esiste un regno di
Italia e non la suddivisione di
piccoli Stati dipendenti dalla in
fluenza austriaca.
"Tutti applaudono al bravo po
polo italiano amante di libertà il
quale nonostante la grande, stra
ordinaria insidiosa propaganda,
rifiutò di corrompersi, rifiutò di
fars< canzonare. Tutti applaudo
no al vostro valoroso Re, che co
me un semplice soldato italiano,
non si è mosso dal teatro della
guerra, fin dallo inizio.
"E qui,, nell' Itidependence
Square, dove venne sottoscritta
la libertà del popolo americano,
ringraziamo Iddio per questa
magnifica vittoria, che il bene a
mato popolo italiano, ha riporta
to sulla detestata Austria. Dete
stata perchè essa ha sempre rap
presentato la tirannia e la sop
pressione dei diritti delle genti.
La campana della libertà suoni
'briosamente oggi sulla morte
lei mediovalismo e della autocra
ta, e chiami il mondo a sostitui
e ai loro posti, non anarchia e
eriore; ma libertà costituzio
ìali." c %
LA PARATA.
VLTRI DISCORSI.
L'entusiasmo era arrivato al
ÌUO diapson, aumentò a dismi
>ura in seguito a tutte le belle
«irole dette dai tre oratori. La
)opolazione irrompendo in frene
,iche ovazioni, grida di evviva,
inflettendosi in corteo prendeva
Market St. e fermandosi sotto la
itatua della libertà applaudiva
empie calorosamente e freneti
•amente ad altri oratori, fra i
inali primo Giovanni Di Silve
;tro, assistente Supremo Venera
rle dell'Ordine dei Figli d'ltalia,
;cguito dai signori Vincenzo Ti
olo, Giacomo Campaniolo, Ilev.
lella Cioppa ed altri.
Giovanni Di Silvestro, dopo a
'erne domandato l'autorizzazio
ìe affinchè potesse con due tele
drammi rendersi interprete dei
entimenti della colonia italiana
li Philadelphia verso il Ile d'lta -
ia eil Presidente Wilson, così
icriveva:
Al Re Vittorio Emanuele.
'Ricordi al popolo italiano, le pa
ole che il primo Re d'ltalia dis
;e quando la prima armata ita
iana entrava a Roma: Ci siamo
■ ci resteremo. Nello stesso mo
lo, siamo a Trieste e vi reste
•emo."
To Presidente Wilson. "To You,
vho has been and who are the
freatest interpreter of Mazzini
ind Jefferson, of Washington
ind Garibaldi; to You, who has
ed so effectively the American
leople in this war and made
jossible victory, the Italians of
'hiladelphia, celebrating the
mtrance of the Italian armies
nto Trieste and the Trentino,
.11111 in their devoted and grati
ni thoughts."
Dalla statua della libertà il cor
neo si mosse ad East verso Che-
Unut, fermandosi ancora una
,olta sotto il fabbricato del Pu
ilic Ledgeg, dai baioni del qua
LA LIBERA PAROLA
le affacciatosi uno degli editori,
di cui, siamo dolenti non cono
scere il nome, pronunziò delle
splendide parole, mettendo in ri
lievo la grande vittoria italiana,
chiamandola la "Vittoria dei Gi
ganti."
L'avvocato Alessandroni, ar
rampicandosi sul piedistallo di un
fanale, con nobilissime parole,
ringraziava in nome degli italia
ni la redazione del suddetto gior
nale.
GL'ITALIANI DISERTANO
LE FABBRICHE
E (ÌLI UFFICI.
11 quattro novembre fu per
Philadelphia un giorno di festa e
di gioia; le fattorie rimasero
senza lavoranti, gli ufficii ele
banche vennero chiuse; ognuno
sentiva bisogno di correre, di gri
dare, di gioire, di rivendicare il
silenzio umiliante, che per pa
recchi mesi si era fatto sulle no
stre operazioni militari e diplo
matiche, derubandoci gloria ed
onori, ai quali avevamo diritto.
Di chi sia la colpa, non è que
sto il momento di discuterlo: og
gi i fatti parlano da sè. L'ltalia
ha vinto la vittoria dei Giganti,
ha vinto l'invincibile, ha vinto
ciò che nessun'altra nazione ha
mai vinto e saputo vincere. No
nostante i grandi appoggi rice
vuti, l'ltalia ha superato sè stes
sa, rinnovando e raggruppando
in questa solennissima disfatta e
distruzione della mai tanto ab
bonita Austria che fu, le vitto
rie famose di Scipione l'Africa
no. di Mario di Siila, di Cesare,
di Napoleone. Viva l'ltalia, glan
de fra le grandi nazioni, che di
sprezzata e messa da parte, ha
saputo, con magnanimità di for
za e di resistenza, ridare ancora
una volta al mondo intero la li
bertà, la civiltà, l'onore.
* * ♦
Domani, domenica, il Grande
Concilio di questo Stato dell'O.
F. d'l., si riunirà negli Uffici al
le sette strade e Christian, per
pronunziarsi su un importante
Ordine del giorno. Il primo nu
mero a discutersi verterà sulle
modalità con le quali festeggiare
la grande Vittoria italiana.
Il '24 Maggio 19IT), il giorno in
cui l'ltalia entrò in guerra, la
Grande Loggia di Pennsylvania
in Convenzione a Pittsburg, de
liberò che, appena l'ltalia avreb
be ripreso "Trento e Trieste",
tutte le Logge di questo
Stato, simultaneamente, lo stes
so giorno che sarebbe sta
to indicato dal Grande Concilio,
avrebbero dovuto festeggiare il
grande evento. Le logge aspetti
no il risultato della seduta di do
menica.
* * *
Nella seduta che il Grande
Concilio den O. F. d'l. di questo
Stato terrà domani, sarà presa in
considerazione l'iniziativa di un
ricevimento da darsi alla Com
missione Governativa italiana
che verrà in America per pre
sentare un dono al presidente
Wilson.
La commissione sarà composta
del senatore Ruffini, del Principe
di Scalea, del senatore D'Allolio,
del senatore Marconi e di altri.
* * *
La celebrazione della magni, 'ica
vittoria italiana indetta dall'Or
dine Figli d'ltalia è quella cui do
vrebbero partecipare a nos*ro
credere tutti i connazionali,
perchè in essa risplenderà indub
biamente la pi ìi pura fiamma del
patriottismo. I Figli d'ltalia si
son trovati difatti sempre in pri
ma linea in tutte indistintamente
le manifestazioni d'italianità e
per citare gli avvenimenti più re
centi, ricorderemo il 24 maggio
terzo anniversario dell'entrata in
guerra dell'ltalia, la festa nazio
nale americana del 4 luglio ed
ultimamente l'apoteosi della data
fatidica del 20 Settembre, nella
[•ui ricorrenza si scatenarono ad
dosso all'Ordine le ire dei preti,
alcuni dei quali non si peritaro
no di definirli un'accozzaglia di
marchici.
E pure, i capi dell'Ordine in
Pennsylvania, illudendosi che in
uerti momenti, tutti monar
chici, socialisti, protestanti, atei
possono essere uniti in nome
l'ltalia, diedero la loro adesione
id una festa -r- quella del 24
naggio iniziata dai preti, dai
nostri secolari nemici.
1 connazionali non dimentichi
no queste date • festeggiate dal
' Ordine, di cui gli echi non so
no ancora spenti nei cuori, e nel
partecipare alle gioie della pa
la patria, sappiano seguire quelle
file nelle quali il patriottismo,
sincero e sentito non ipocrita
0 equivoco aleggia sempre so
vrano.
ANCHE I MILLANTATORI
DEL PATRIOTTISMO FE
STEGGIANO LA VITTORIA.
Ci è stato recapitato un lungo
appello del Rev. Terlizzi, in nome
dei Padri Agostiniani della Chie
sa del Buon Consiglio, invitante
1 connazionali ad una celebrazio
ne della grandiosa vittoria del
nostro Esercito sul secolare ne
mico. L'appello è rivolto a tutti
gl'italiani della Cplonia: ai due
Ordini dei Figli d'ltalia ed alle
associazioni.
Non lo pubblichiamo.
Avremmo potuto metterlo da
parte e nessuno sarebbe venuto
a domandarcene conto; ma noi,
che rifuggiamo da qualsiasi for
ma di ipocrisia, dichiariamo so
lennemente che non lo pubbli
chiamo, perchè contestiamo il di
ritto di gioire di un trionfo delle,
| nostre armi a coloro che tenta- :
rono, dal pulpito e su per i gior
nali, di soffocare l'entusiasmo po
polare per la celebrazione di una
festa nazionale che segna il più '
grande avvenimento del secolo
scorso: I'UNITA' D'ITALIA E
LA RESTITUZIONE AD ESSA
DELLA SUA CAPITALE.
Fu precisamente il Rev. Ter
lizzi ad impedire che l'appello
della Legione Romana, per la fe
sta XX Settembre, fosse pubbli
cato sull' "Opinione"; fu propria
mente il Rev. Terilzzi a fare
scrivere, dal cavaliere di Fila
delfia, una lettera al Presidente 1
\\ ilson perchè i festeggiamenti
di tale ricorrenza venissero im
pediti ; fu infine, il Rev. Terlizzi
che dal pulpito, una settimana
prima, definì la celebrazione di
tale fatidica data "una pagliac
ciata, quasicchè i "Figli d'ltalia"
e gli italiani che vi parteciparono
fossero dei pagliacci.
Ed oggi, il millantatore di pa
triottismo si rivolge proprio agli
italiani, ed ai Figli d'ltalia spe
cialmente, che un altro suo colle
ga, un "orangotangs", chiamava
anarchici, perchè accorranno con
i nemici d'ltalia a festeggiare la
vittoria delle sue armi.
La celebrazione della magnifi
ca gesta di Diaz, fatta ad inizia
tiva di certa gente, è una profa
nazione.
ELEZIONI.
Martedì scorso vi furono le e
lezioni politico-amministrative iti
tutti gli Stati dell'Unione,
I due partiti predominanti, re
pubblicano e democratico, ognu
no reclama vittoria su l'altro,
specialmente nelle due camere
ìazionali, senato e parlamento.
A Governatore della Pennsyl
vania è stato eletto l'on. Wm. C.
Sproni, con tutto il seguito alle
cariche pubbliche.
INIZIATIVA NOISILE
E PRATICA.
II comitato italiano per il Li
berty Loan, al quale, (piando fu
costituito, venne conferito l'inca
rico di prendere tutte le iniziati
ve per il "fabbisogno" della guer
ra, mercoledì scorso si riuniva
per studiare il modo come racco
gliere denaro da mandarsi in Ita
lia pei- i bisogni dei nostri vitto
riosi soldati che hanno dato al
mondo l'esempio più bello del lo
ix) eroismo.
Il giorno dopo, giovedì, lo stes
so comitato si recò ad intervi
stare il Regio Console dj questa
nttà Cav. Uff. Gaetano Poccardi
e chiedergli dei suggerimenti
circa l'iniziativa.
LA NONNA DELLA
RIVOLUZIONE FUCILATA
Se è vera la notizia che di que
sti giorni ha fatto il giro dei
[giornali americani, katharina
jßreshkovsky (o Balbushska) la
nonna della rivoluzione russa, sa
rebbe stata fucilata dal libéralis
simo governo Bolshevico perchè
lessa lo opponeva.
In un telegramma da Amster
dam la fucilazione della Breshko
vsky si fa rimontare al 27 dello
scorso mese di ottobre, in un al
tro da Londra è detto che essa
fu resa vittima della brutalità
bolshevica il l(i dello stesso me
j se.
Katharina Breshkovsky venne
in America il 1905, il 5 marzo
dello stesso anno, e in un comizio
internazionale al Casino Theatre,
jiarlò nelle lingue russa, francese
ed inglese. Con lei, come delegato
della Società per la rivoluzione
russa, era il Dr. C. Zhitlovsky.
PER IL CATTOLICISSIMO
CIMITERO "HOLY CROSS '
Il signor Francesco Battaglia
del No. 1022 S. (itti St., ci scrive
congratulandosi con noi per la
campagna condotta contro i far
macisti e i medici (quelli scappa
ti specialmente, egli dice) diso
nesti che han fatto "man bassa"
durante l'epidemia.
Intanto il signor Battaglia si
lagna per non avere noi fatta pa
rola sulla "pirateria del contrat
tore delle tombe che pure aven
done scavate a migliaia, ha ri
scosso 15 dollari cadauna".
11 signor Battaglia non ha let
to attentamente il nostro giorna
le; se ciò egli avesse fatto avreb
be rilevato che noi in tutti i nu- .
meri abbiamo elevata protesta
contro il cattolicissimo cimitero
che ha fatto pagare i 15 dollari
anche a coloro che le fosse han
no scavato con le proprie brac
cia.
Il signor Battaglia conchiude
la sua lettera con le seguenti pa
role che facemmo nostre: "Altro ,
che pirati! Altro che tedeschi ed ;
infami briganti! La forca non I
sarebbe sufficiente punizione." j
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Nella prossima settimana in j
questo popolare ritrovo sarà da- ;
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sm KUOBBkdBtaMT'
Note doloranti
ALLENTOVVN, PA.
5 Novembre
l na dolorosa ed immatura
scomparsa è quella dell'amico ca
rissimo Sorrentino Pompilio, Ve
nerabile della Loggia Generale
Antonio Chinotto No. 653 dell'O.
F. d'l. A >oli 27 anni si è spento
vittima del crudele morbo il 4
corrente, nelle ore antimeridiane.
Dotato d'intelligenza e di cuore,
seppe guadagnarsi la stima di
quanti lo conobbero e dei fratelli
di loggia che nelle ultime elezio
ni lo elevarono alla carica di Ve
nerabile senza competitori, dopo
che sin dall'inizio della fondazio
ne di essa aveva, senza interru
zione, coperta la carica di Segre
tario di Finanza. Diede sempre
costante prova di zelo, di vivo in
teressamento all'Ordine, nonché
di mitezza di carattere e di giu
stizia in ogni atto che doveva
compiere. La sua precoce dipar
tita lascia un grande vuoto attor
no a coloro che lo piangono ; e
parenti, amici e fratelli che lo a
marono conserveranno di lui im
peritura memoria.
Alla famiglia desolatissima, in
particolare ai suoi fratelli Matteo
e Gaetano, nostri amici carissi
mi. inviamo dal profondo del cuo
re le nostre più vive e sincere
condoglianze.
U. lì.
Alle condoglianze del Conte
l mberto lìilli l'anno eco quelle
della 1 amiglia di questo giornale.
(n. d. r.)
* * *
La signorina Vincenzina Pisa
ni, sorella del nostro collega An
tonio Pisani, Direttore - pro
prietario del settimanale "Le
Forche Caudine" di New Ilaven,
Conn., moriva in Torella dei
Lombardi (Avellino) vittima del
l'epidemia che, usando le parole
di quel giornale, "fa stragi in
questo come nel vecchio conti
nente."
La famiglia Pisani è stata re
centemente colpita da parecchi
lutti ed ogni parola di conforto
per i superstiti non riuscirà ad
addolcire il giusto dolore di essi.
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