La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, October 12, 1918, Image 1

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    Published and distrfbnted under peroni No. Ml)aothorized b, the act of October 6, 1917. on file at the Posi Office of l'hit,delphia Pa„ b, order ol the President, A. S. Burlesca. Postmaster Gen.
LA LIBERA l'M 'QLA
I forti caratteri sono gli Dei
( Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 26
Gli artefici del disastro di Caporetto, nonostante" il loro
I millantato patriottismo, sono sempre Austriaci
lini nei le esse i gai
toL.— e sopratutto non giochia
mo sempre sull'equivoco, o signo
ri preti dell'"Austriaca Gente", e
non sfruttiamo l'ignoranza e la
superstizione della folla.
■ /oi siete stati contrari que
st'anno alla celebrazione del XX
Settembre e tali vi mostraste
| anche in passato, non perchè ad
t ("'essa si sia dato un significato an-
Igtireligioso, ma perchè ricorda la
>' consacrazione di Roma a capita
le d'ltalia.
! I preti han sempre combattu
ff' to contro l'unità della nostra pa
gßtria; han sempre tentato d'impe
li dire il compimento del vaticinio
Sf dei profeti e degli ardenti voti di
te tutto il popolo italiano.
La storia è storia e le sue pa
gine sono immortali e non si can
celiano.
In mezzo alle discordie, alle fa
zioni, alle lotte civili essi, i preti,
| avrebbero potuto meglio destreg
| giarsi ed imporre la loro nefasta
I influenza.
Ecco perchè in passato si oppo
■ sero all'unificazione ed oggi cer
cano di soffocare l'ondata del po
polare entusiasmo per questa fe
sta che segnò la penultima tap
pa verso quella unità sacra che i
nostri padri auspicarono, ma che
i cleri tentarono sempre di scon
giurare.
Disconoscere il XX Settembre
significa disconoscere l'unità d'l
talia e chi vorrebbe l'ltalia senza
, Roma, non ha diritto di parlare
t : di patriottismo e se ne parla
I commette una profanazione.
S. E. l'Ambasciatore d'ltalia a
' Washington, congratulandosi
con la Legione Romana che ne
aveva presa l'iniziativa, così tele
! grafava il 20 settembre in New
York al presidente Conun. Dr.
Antonio Stella:
"Il XX Settembre è ricorrenza
sacra all'Unità d'ltalia. Alla ce
lebrazione che se ne fa costì, sot
to gli auspici della Legione Ro
mana, e che riuscirà solenne, per
entusiastico consenso di ciascu
no, io mi associo con cuore d'lta
liano."
Vittorio Emanuele 111, il Re
d'ltalia, in occasione del XX Set
tembre così rispondeva al Sinda
co di Roma:
"Il messaggio di Roma, sem
pre caro al mio cuore, assume
nell'ora che volge, un significato
solenne.
"Compionsi oggi 48 anni dalla
data, che all'ltalia redenta die
de, più che una capitale, una cit
tà, la cui gloria fu e sarà guida
ai suoi destini.
"Svolgesi intanto un'altra epo
pea, che col trionfo del mondo
pacificato, dovrà assicurare alla
patria il compimento dell' Unità
Nazionale.
"Quel giorno, pel quale miglia
ia di eroi in questa guerra ver
sano il loro giovane sangue, l'l
talia attende con fede incrollabi
le, fortemente sperando, forte
mente soffrendo, esempio di ro
mana virtù."
Ve li figurate voi, Sua Maestà
il Re d'ltalia e S. E. l'Ambascia
tore italiano a Washington, com
piere la loro opera antipatriotti
ca insieme a tutti quelli che han
no festeggiata la data del XX
Settembre ! ?
Fortunatamente, anche tra i
i cattolici, rimane soltanto una
I minoranza trascurabile che vor
rebbe ancora un papa-re. Noi
, parliamo dei cattolici italia
ni, non degli irlandesi che credo
no ad un papa gemente tra i cep
pi e conservano come sacra reli
quia il fuscello di paglia tolto
al giaciglio del prigioniero.
Essi accusano noi e quanti fu
rono ardenti fautori della cele
brazione del XX Settembre, di
aver compiuto opera antipatriot
tica, perchè festeggiando una da
ta antireligiosa, abbiamo offeso
i sentimenti dei cattolici e semi
nato il germe della discordia.
Menzogna !
Allorquando il 24 maggio sbor
so i preti, facendo sfoggio, per
opportunismo, di una fede pa
triottica che non hanno mai sen
tita, presero l'iniziativa di com
memorare il terzo anniversario
dell'entrata in guerra della no
stra patria, noi, presi ingenua
mente al laccio delle loro insidie,
ITAUAN WEEKLY NEWS PAPER
AVANTI SEMPRE, COIVI L.A FIACCOLA I INI PUGNO
"Kntered as .sceond-elass matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pu., under the Act of March 3,1879".
non esitammo a metterci al loro
fianco. Oggi sono essi a fomenta
■ re la discordia, perchè, deponen
do la maschera, vogliono rimpic
ciolire il significato di una ricor
renza fatidica, di un avvenimen
to grandioso.
Ma, allietiamoci la guerra
volge al suo termine o siamo pol
lo meno al principio della fine.
E la vittoria dei campioni della
civiltà contro i fautori biechi e
sinistri della barbarie e dell'o
scurantismo, è assicurata.
Auguriamoci che dalle rovine
di questo duello tremendo sorga
una generazione nuova, libera di
superstizioni e di pastoie, la qua
le affretti il trionfo di nuove i
dee che riconducono molti dei
preti al mestiere donde uscirono.
li minili di pulito
d i' 'iliaco fiele "
Il surriportato articolo, in rispo
sta a Mettiamo le cose a posto de
I'"Austriaca Gente" del 2 ( .) set
tembre u. s., doveva vedere la lu
ce la settimana scorsa, ma, inav
vedutamente, rimase sul marmo.
Lo pubblichiamo oggi senza nul
la aggiungervi o togliervi, anche
perchè calza a meraviglia contro
la pappolata dei disfattisti alla
Faidutti, di coloro che avevano
gettata in un baratro la povera
| Italia nostra.
CANAGLIE NERE.
"Se un uomo vilipende le me
morie della patria; insidia, dal
confessionale, la domestica pace;
•scomunica le cause sacre dell'in
dipendenza italiana, e. si scaglia
contro coloro che diTjueste cau
se si fanno propalatori; e poi,
camuffato di patriottismo, si fa
credere italiano, mentre non i
che un austriaco della peggiore
specie, non gli credere. Eg.i è un
millantatore di patriottismo ed
una canaglia."
E canaglie si sono riveli ti tut
ti quei preti, di New York, Phi
ladelphia, Pittsburg, Gonne, vil
le che han tentato di ostacolare
la festa del XX Settembre, col
tro la cui celebrazione, 'molto
prima che avvenisse e prima die
scoppiasse il giusto risentimeli:'
popolare contro i profanatoli,
era sceso dal pergamo l'anatema
rabbioso e sulle colonne dei gior
nali austriaci era apparsa una
prosa interminabile, caina, inve
reconda.
IL VERO LINGUAGGIO
DA TRIVIO.
Ciò premesso, apprestiamoci a
digerire le sei colonne di invetti
ve che il bollente pretonzolo me
ridionale, tutto pervaso di arden
te spirito patriottico, ha sciori
nato suH'"Austriaca Gente" della
settimana scorsa e cerchiamo di
rastrellare tutte le gemme pre
ziose che vi sono disseminate.
Il millantatore de 1'" Austriaca
gente" nel mentre schizza rab
bia e furore da tutti i pori della
sua pelle, vuole d'astra parte far
mostra di non ilare alcun 1 ilievo
ai nostri rimproveri, perchè ven
gono da un giornale che non me
rita nessuna importanza e nessu
na attenzione.
La ostentata indifferenza dei
tumido prete noi credi,imo deb
ba suscitare la generale ilarità, |
poiché questo disprezzo per il
nostro settimanale viene da le
colonne di un ' sudicio foglietto
settario che raggiunge a stento
le duecento copie di tiratura e si
stampa con mezzi preadamitici.
Ma sorvoliamo su questa mise
ria d'intelligenza.
Il Reverendo si scandalizza del
nostro linguaggio da trivio ; eg i
chiama linguaggio da trivio una
prosa che è l'emanazione di una
immensa, strabocchevole mag
gioranza e che • suona solenne,
sdegnosa protesta contro il con
tegno inqualificabile di una set
ta di rinnegati che han tentato
deturpare la data più gloriosa
della nostra storia nazionale;
quella che segna la consacrazio
ne di Roma a capitale d'ltalia.
Ma poi, è lecito ai preti che
sono i maestri inarrivabili nellrts
stilistica volgare, rimproverare
ad altri il linguaggio da trivio?
WITH THE LARGEST CIRCULATION
PHILADELPHIA, PA., 12 OTTOBRE, 1918
Non passa una settimana che
sulle colonne deH'"Austriaca gen
te" di qui ; su "l'Austriaco d'A
merica"' di New York e su altri
foglietti che a questi rassomi
gliano, non si leggano colonne di
prosa infarcita della più indecen
te e scialba scurrilità.
EQUIVOCAZIONI
ALFONSINE.
Ilan voluto anche, con cornea
improntitudine, insinuare che
noi agli insulti abbiamo aggiunto
la bestemmia contro il vecchio
Dio; anzi, di quest'accusa han
l'atto il loro cavallo di battaglia.
Ebbene, anche questa volta si
mostrano uguali a loro stessi ; an
che questa vota vogliono gioca
re sull'equivoco; anche questa
volta tentano speculare a travei -
so l'ignoranza e la superstizione
delle folle, molto facilmente im
pressionabili.
Noi rispettiamo la V o, H>' •••/>
dei cattolici per la divinità, ve
nerazione che scaturisce da una
fede calda e sincera, ma ' i pos
siamo tollerare che i preti sfrut
tino la fede altrui in maniera i
gnominiosa.
Sono essi, i preti, che spesso
colla loro intolleranza concorrono
a rimpicciolire la figura del Dio
del Cristianesimo e quasi ad af
fibbiargli passioni terrene. E co
sì, a la sera del XX Settembre,
essi gli cantarono un te deum in
ringraziamento di aver turbato
una festa cara ad un'immensa
moltitudine di creature fatte a
sua imagine e somiglianza. Qua
si Egli fosse stato alla vedetta,
col fucile spianato, per far cosa
grata al prigioniero del Vatica
no e ai due Kaiser famigerati,
che, come gii antichi pagani, lo
invocano, per propiziarselo, in
tutte le loro imprese criminale
sche. ,
Ad un certo punto lo scrit
tore de "l'Austrica gente" (egli
che rifugge dal linguaggio tri
viale ci chiama scribacchini), si
ente invaso da scrupoli e non sa
se deve prendere sul serio le
stereotipate frasi dell' isterismo
anticlercaile.
Eccola per esempio una
frase veramente stereotipata!
ma poi raccoglie il coraggio a due
mani e si decide a rispondere a
patrioti i cui nomi saranno cer
tamente famosi nella storia dei
patrioti italiani per virtù militari
e civi'Li.
Se anche questa è un'insinua
zione, sappiate, o pretonzolo rin
ghiosetto, che i nostri nomi in
temerati, in Italia ed in America,
per virtù militari, civili, sociali e
patriottiche non possono e nop
vogliono essere insozzati da voi,
millantatori di patriottismo e
maestri d'insidie.
Ma questa divagazione non en
tra nella odierna polemica e ser
ve soltanto di monito ad un pet- :
tegolo che s'atteggia a moralista.
I MILLANTATORI DEL
PATRIOTTISMO HANNO
DIVERSI DEL
Noi però che avevamo sentito
sempre parlare di un Dio di mi-;
sericordia, rimaniamo sorprei
oggi alla minaccia del furibondo
ministro che ci rappresenta un
d o armato di una verga di ferro
p: r stritolare i suoi nemici. t
Ha se veramente Egli brandi
sce una verga o clava, come I
Ercole, se ne servire
innanzitutto per stritolare i suoi
indegni ministri.
Meglio, signori preti, molto
meg'io a lasciarlo da parte il,
VECHIO DIO che non è respon
sabile delle vostre intolleranze. 1
Ma se vogliamo parlarne, non
siete forse voi a foggiarvi diver
si dei a seconda delle vostre im
prese e di quelle dei due Kaisers ;
ai quali vi siete alleati? Non sie
te stati voi, coi vostri Te deum
a dire alle vostre pecorelle che fu
Dio a non permettere la celebra
zione del XX Settembre? Non
sono i vostri alleati a millantare
che Dio è dalla loro parte e favo
risce i loro sogni di conquista?
E mai possibile che possa esi
stere un Dio così cattivo da vo
lere la sconfitta di quei popoli
che furono provocati e prodito
riamente aggrediti? Da permet
tere le invasioni, i saccheggi, gli
stupri, le fucilazioni, le mutila
zioni. gli incendi delle Chiese nel
Belgio ed a'trove? Ed in mezzo
-«-tante iatture commesso nel no
me di Dio, che cosa ha fatto il
: vostro papa-re? Ha scomunicato
trii eserciti teutoni, che hanno
millantato l'aiuto di Dio, così co
me voi avete lanciato l'anatema
ai e pacifiche colonie che si pre
paravano a festeggiare il XX set
; tembre?
Smettete di equivocare alme
no per un istante, o emeriti fu
namhulisti e ragionate con noi.
Non confondete, per secondi fi-
A COLOMBO
Ròver c'est le bonhour,
attendre c'est la vie
(VICTOR HUGO, "Feuilles
d'automne.").
Sognasti, divinando, come un vate,
radioso, un mondo ignoto,
e in cor provasti l'estasi beate
di un gaudio in ciel sol noto
Sognasti le tribù danzanti al sole
in ridde paurose,
come al chiaror lunare il Druido suole
sotto le querce ombrose.
Nudi, vellosi protendenti le mani
coperte di monili,
i corpi contorcendo in ritmi strani
guerreschi e insiem puerili.
Danzanti sempre, ululavan conio
un inno sotto i lecci,
ted intrccciavan serti alle tue chiome
con fiori boscherecci.
E tu ti armasti de! fatato remo
solcando l'onda lene
e non temesti Circe e Polifemo,
Lestrigoni e Sirene!
... .Ma i ceppi non sognasti e le catene
oltre le care sponde,
e strazi di Prometeo e atroci ]:ene
d'ingrate folle immonde"...
E ad altri mari, e a più sicuro lido
di izzasti il tuo desìo,
e l'ansie tue posasti sopra il lido
pater- o cordi Dio!
Più grande nell'oblìo: all'ombra mite
di povera dimora,
con le tue luci stanche ed affralite
miravi già l'aurora
L'aurora di un dì che non ha sera
non attendesti invano:
segnar potesti il fato a tutta un'era
del divenire umano!
Ed or di gloria già sovrano echeggia
il formidabil rombo.
Su d'ambo i mondi il sole già grandeggia
nome tuo, Colombo !
Providence, R. 1.
Prof. V. E. CINQUEGRANA
ni, la religione ed i cattolici, con
il clero. Migliaia e migliaia di fe
deli che la religione cattolica sen
tono e sinceramente praticano, si.
allontanano dalie chiese pei cat
tivi esempi che ricevono dai mi
nistri del Culto e non nerchè si
. ia affievolita la loro ledo.
E così anche la marcia fuhebre
suonata la sera del XX Settem
bre non era rivolta, al vecchio
Dio, e voi lo sapete; non era in
dirizzata neppure ai cattolici,
poiché di cattolici appunto era
! l'ormata la massa del corteo che
: seguiva la musica; ma era indi
rizzata unicamente al millantato-
I re di patriottismo che la dome
nica prima, dal pe gaino, aveva
imposto i fedeli di non pren
dere parte alla celebrazione del
XX Settembre, che egli definì li
na pagliacciata.
MENTITORI SFACCIATI.
Ed a proposito, chi di noi ha
mài detto che voi preti dell'"Au
striaca gente" avete insultato
I l' Ordine Fig'i d'ltalia?
Noi scrivemmo, mentitori sfac
ciati. che non sapete leggere
neanche lo stampato, che voi a
vevate avversata un'iniziativa
dell'Ordine, definendola una pa
gliacciata, mentre che fu uno
"scagnozzo" del West Philadel
phia ad insultare l'intera fami
glia dell'Ordine, definendola una
accolita di anarchici. Ed alla stes
sa guisa si espresse anche un al
tro prete di Coimellsville, Figlio
d'ltalia indegnissimo, che l'anno
scorso, incosciente e funambu
lista, a Pittsburg, commemorò il
XX Settembre!
Ed invece di trascinare ii col
laboratore "Richel" di questo
giornale, sostenitore di una festa
sacra alla nostra Italia, davanti
alle Supreme Autorità del.'Ordi
ne Figli d'ltalia, dovrebbero es
servi trascinati gli austriaci del
la vostra risma.
Abbiamo anche detto, ed ora 1
lo ripetiamo, che il XX Settem
bre è festa nazionale, perchè es
sa suggella l'unità d'ltalia con
Roma capitale. Ma a questo pro
posito, il millantatore di patriot
tismo, lancia una scommessa di
cento dollari. Ce lo avevano det
to parecchie persone serie che
egli altro non è che uno imbaraz
zino napoletano. Noi stentevamo
a crederlo, ma ou'u'i ne siamo
perfettamente convinti. Con si
mili uscite smargiasse egli crede!
di impressionare i lettoli, men
tre invece non fa che offenderli,
poiché li reputa della ua stessa
levatura.
Come bene osservava il "Ma
stro Paolo" della settimana scor
sa in una nota apposta ad un ai
ticolo di A. Carbone, Melzi, nel
suo vocabolario universale, be-'
stia matricolata, dice: - "XX Set
tembre (1870), Festa naziona.e
proclamata dalie Camere H. (11-
17
l'entrata dell'esercito it. in Roma
(1870). che segnò la caduta de.
Potere Temporale dei papi.
Era Melzi un anticlericale, asi- i
naccio d'un pretonzolo? eia Mel-i
zi un protestante? era Melzi un)
Massone o non era Melzi uno sto- i
rico ?
Ma voi millantatori di patriot
tismo, avete sempre falsificato
ìa storia e non ci sorprendiamo':
che anche una ricorrenza di co- i
; sì recente data tentiate, invano. : i
di falsificare. La chiamino coi 1
! qualunque nome la festa del XX
Settembre, ci dicano, i seguaci di
Faidutti, che cosa significhi la |
riunione di tutte le città e regio
ni d'ltalia con a capo Roma ca
pitale ? Non è forse una delle più !
importanti, se non la più impor- 1
tante festa del Risorgimento, la n
data del XX Settembre ?
CANAGLIE NERE,
RISPONDETE.
> L'"Austriaca gente" ci accusa
anche di aver deturpato il signi
-1 ficato di detta festa,
bre.
A questo proposito, e prima di
) passare oltre, vogliamo rivolge
i re ad essi alcune domande che ci
i sembrano legittime :
1.0 E' vero o non è vero che
- fu la Legione Romana che, pvi
- ma, lam io l'appello alla Colonia?
2.0 '.E' vero non è vero che
! di detta Legione fanno parte uo
mini di tutte le fedi e, se non an
diamo errati, anche qualche
prete?
3.0 E' vero o non è vero
che nell'appello dalla sezione lan
ciato vi è fatta raccomandazione
(ii includere nei Comitati mini
stri di tutti i culti ?
4.0 E* vero o non è vero
che, anche indipendentemente
dalla Legione Romana, l'Ordine,
per proprio conto, aveva preso la
iniziativa, non per deturpare i'l
significato nè per far guèrra al
prete?
5.0 E' vero o non è vero
che, nell'appello dell'Ordine alla
Colonia, si diceva: L'Ordine Fi
gli d'ltalia e la Legione Romana,
l'usi in un unico sentimento di
amor patrio, chiamano per quel
giorno a raccolta lutti i conna
zionali. SENZA DISTINZIONI-I
DI OPINIONI E DI FEDE per
celebrare la festa dell'unità poli
tica italiana?
Dimostrateci che ci sia una so
ia parola, negli appelli della Le
gione e dell'Ordine, atti a detur
pare il significato della festa, e
noi cederemo le armi e ci dichia
reremo vinti.
Ed ora altre domande un tan
tino più scottanti:
Lo E' vero o non è vero, che
il Cav. Uff. C. C. A. Baldi, spin
to dai preti, tra cui primo il mil
lantatore di patriottismo, vieto
che si pubblicasse sull'"Opinio
ne" l'invito della Legione Ro
mana ?
2.0 E' vero o non è vero,
che lo stesso Cav. Baldi, scrisse
al Presidente Wilson la famosa
lettera, per cui tanto reo tempo
si volse, spintovi dai preti, fra
cui primo lo sciocco ignorante,
millantatore di patriottismo?
11.0 E' vero o non è vero,
che a provocare i cittadini che
vo evano la festa furono i preti
dal pergamo e dalle colonne dei
loro foglietti, dopo essersi accor
ti che gli insani tentativi de! Ca
valiere rinnegato s'erano ini l au
ti contro il buon senso e l'acume
di Wilson?
Lo E' vero o non è vero,
che mentre i preti dicono che la
festa del XX Settembre la sfrut
tano protestanti e massoni, il mil
lantatore eli patriottismo poi ha
fatto lega con un massone, per |
tentare di farla naufragare?
5.0 E' vero o non è vero,
che lo sbarazzino napoletano, per
mostrare la propria gratitudine
al Cavaliere che si era fatto suo
paladino, mentre prima non lo
digeriva, è entrato, con tutto il
suo bagaglio, a far parte di una
Federazione presieduta da un
Massone ?
In attesa di qualche risposta,
ripigliamo l'esame dell'articoles
sa redatta dal millantatore di
patriottismo.
GLI ARTEFICI DEL
DISASTRO DI CAPORETTO.
E g i diciamo: Ahimè, le origi
ni del disastro di Caporetto non
sono una fiaba, ma storia; storia
non ancora scritta, ma che sarà
consacrata indubbiamente alla li
ne della guerra. Ed allora i tra
ditori verranno a galla e tra la
cattiva genìa, i preti saranno in
prima fila, accanto ai socialisti
ufficiali e ai giolittiani neutrali
sti. Poiché, se Voci interes
sate si sono levate in favore del
c'.eio, voci autorevoli, in numero
strabocchevolmente maggiore,
hanno accusati i preti di disfat
tismo e di tradimento.
Cosicché, per lo meno, il dub
bio permane, ed un dubbio che è
molto difficile dissipare, poiché
se non furono i preti, i socialisti
ufficiali o i giolittiani a trasci
nare l'ltalia al tragico fato di
Caporetto, noi domandiamo al
millantatore di patriottismo, su
chi debba ricadere la colpa della
più grande iattura d'ltalia.
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Unu Copia 3 Soldi
CONCLUSIONE.
Ma è tempo oramai di ì acco
gliere le vele.
L'"Austriaca gente" ci doman
da se tra quelli che militano nel
le nostre file non vi siano per
sone indegne del nomo italiano,
indegne di vestire la onorata di
visa del soldato.
Noi distinguiamo: se i preti
con quest'altra insinuazione in
tendono parlare di seguaci del
nostro giornale, fuori i nomi e
noi ci sbarazzi renio ipso facto
di essi come di gente indegna e
meritevole del nostro disprezzo.
Se invece vogliono alludere a
qualche elomento dell'organizza
zione che prese in l'hiladelphia
1 iniziativa della festa, non sa
premmo che risponderò, perchè
oramai nel seno di queste orga
nizzazioni vi sono anche dei preti.
Noi potremmo ricordarvi che il
\ aticano teneva nascosto Morro
Geriach e che esso proteggeva il
canonico Faidutti; potremmo
larvi i nomi di centinaia di pre
ti condannati in Italia per pro
paganda disfattista; potremmo
dimostrarvi che i nove decimi
dei preti che furono forzati an
dare soldati se la svignano nei sa
natori. Ma ne tacciamo a meno,
e diteci piuttosto: In mezzo alia
orrenda carneficina che insangui
na il mondo, che merito può es
servi per uno o due cappellani
che guadagnano una decorazione
o perdono la vita? Una palla di
retta dal VECCHIO DIO che,
conformemente a quanto praticò
nelle notti di S. Bartolomeo, si
ostina a riconoscere i suoi sol
tanto dopo morti, te li conduce
dritto dritto in reunum coelorum
e buona notte!
Ed ora, sbarazzino napoletano
e millantatore di patriottismo,
suonate pure festosamente e gio
iosamente le vostre campane. Noi
continueremo a far squillare le
nostre trombe e il canoro squil
lo di esse non tarderà a diventa
re formidabile come quello delle
trombe "di Gerico, in guisa che,
quando le tenebre dell'ignoranza
saranno dissipate, farà crollare
miseramente al suolo tutti gli e
dilici costruiti ed eretti sulla su
perstizione.
Se ne avete ancora bisogno, vi
somministreremo quel pipe che
vi promettemmo.
LE IRE DEì PRETI
contro un membro della missione
giornalistica italiana
Sono contro Agresti, autorevo
le rappresentante della "Tribu
na" di Roma e si riferiscono ad
un'intervista da lui concessa,
nella (piale ha .espresso, senza
sotterfugi e senza sottintesi, ma
con lodevole franchezza, il giudi
zio di nove decimi del popolo d'l
talia circa l'atteggiamento del
capo della chiesa, in questo duel
lo delle nazioni, atteggiamento
decisamente favorevole agli Unni
saccheggiatori e distruttori di
sacri monumenti.
Naturalmente queste dichiara
zioni franche e coraggiose han
suscitato le ire dei preti che si
vedevano ancora una volta sma
scherati, e quelle del sig. Cappa,
un altro membro della Missione
giornalistica italiana, rappresen
tante di parecchi giornali cleri
cali, il quale sembra seguire gli
stessi metodi dei preti, se le e
sposizioni di costoro son vere, di
confondere il clero con i cattoli
ci.
Il Sig. Cappa dice che Agresti
non è capo della Missione nè rap
presentante, ma soltanto mem
bro della stessa e quindi ciò che
dice potrà esser un'opinione sua
e non degli altri colleghi.
Invero, dacché i nostri giorna
listi sbarcarono in America si è
sempre detto che il Sig. Agresti,
per la sua età e per l'autorità