La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 28, 1918, Image 1

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    Publishcd and distributed under permit No. 500 autnorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Fa., by order ot the President, A. S. Burleson, Postmaster fen
LA LIBERA PAROLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 24
IL XX SETTEMBRE A FILADELFIA E NELLE COLONIE
A FILADELFIA
I nemici d' Italia
Quest'anno, data la solennità e
la tragicità degli eventi che han
no riun ; to in un sol fascio, in una
unica alleanza tutte le forze pu
gnanti a tutela della Giustizia e
del Diritto, tutti gli eventi stori
ci e patriottici vengono celebrati
con insolita pompa e solennità.
Si cominciò col 24 maggio, an
niversario dell'entrata in guerra ;
dell'ltalia; poi, più tardi, il 4 di
luglio, che segna l'indipendenza
d'America, più tardi ancora l'an
niversario della caduta della Ba
stiglia e qualche tempo addietro,
auspice la legione romana d'A
merica che aveva lanciato appel
lo a tutte le Colonie, si erano ini
ziati grandi preparativi per una
degna celebrazione del XX Set
tembre.
Ma questa data fatidica che ri
corda il compimento dei destini
di una grande Nazione, ha dato
quest'anno sui nervi ai preti, ai
secolari nemici d'ltalia, i quali,
anche se in determinate occasio
ni, per ragione di opportunismo
ed allo scopo di mistificare il pub
blico, indossano la veste patriot
tica, di tanto in tanto dimenti
cano la commedia che rappresen
tano, e si lasciano sorprendere
nella estrinsecazione dei loro ve
ri e reali sentimenti.
Alleatisi qui in Filadelfia con
un emerito scalzacane che conta
nel suo attivo una lunga serie
di gesta criminalesche, han ricor- ;
so a tutti i mezzi per tentare di ;
impedire o per lo meno di rende
re meno solenne la manifestazio
ne che si veniva preparando, ed
il farabutto coloniale ha scritto,
a nome di una Federazione ine
sistente, al Presidente Wilson,
perchè avesse vietato la celebra
zione del XX Settembre, che a
vrebbe urtato la suscettibilità dei
cattolici d'America; i preti, que
sta setta nera che ha lavorato
sempre ai danni d'ltalia e che ul
timamente la condusse ai disa- j
stro di Caporetto, i preti, dal j
pergamo e dalle colonne dei loro
giornali, predicarono alle turbe
che si recavano ad ascoltarli, di
astenersi dalla gazzarra del XX
Settembre, perchè questa fiata
ricorda un avvenimento ver
gognoso, un sopruso, una spolia
zione. „
Ma Wilson rimase sordo alle
sollecitazioni del celeberrimo im
postore e le moltitudini che ascol
tarono le nuove eresie piovute dal
pergamo, si accinsero a celebra
re quest'anno, con insolita ma
gnificenza, quasi a darle un si- j
gnificato ancora più grandioso, la
data memorabile.
Fra i foglietti clericali che
maggiorménte si sono accaniti
contro il XX Settembre, va men
zionato uno che vede la luce ili
qualche suburra di New \ork:
"L'ltaliano in America", e noi lo
citiamo per inchiodarlo per una
seconda volta alla gogna. Que
st'organo indegno, tra le altre in
finite sciocchezze, ha detto un'in
fame menzogna: ha osato affer
mare cioè che il XX Settembre ;
non è festa Nazionale italiana,
ma è festa della Massoneria e che
la festa Nazionale d'ltalia è lo
Statuto.
I preti non si smentiscono mai ;
essi furono sempre i falsari della j
verità e della Storia.
Dal 1870 il 20 Settembre as
surse a festa nazionale, perchè da
quell'epoca esso segna la consa
crazione di Roma a capitale d'l-
Italia, e potremmo anche chia-l
: maria festa universale, poiché
segna il trionfo del libei'o pensie
! ro. Ma se l'avvenimento non fos-
Ise all'altezza di una festa nazio
naie, lo diverrebbe solo per il fat- ;
Ito che è osteggiato dai preti e da |
schiera di ciechi segua
lei ; dai preti che furono in tutti
i tempi, come sono anche oggi, i
Iracmici c" T .talia; e tali rimarran
no per l'avvenire; in sempiterno,!
ijiii sempiterno!
I Intanto in Philadelphia la ceri
li monia non potette aver luogo,
Fperchè la giornata fu orribile;
| piovve da mane a sera senza in
terruzione e lo svolgimento del
programma doveva aver luogo al- ;
l'aperto.
I preti han gridato vittoria ed
hanno intuonato un Te Deum di
rigraziamento al loro vecchio dio,
al quale han dato tutto il merito
di aver turbato la grandiosa so
lennità.
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
AVANTI SErVI PRE, COIVI LA FIACCOLA IN PUGNO "CI
"Entered a.s second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 1579".
! Ma, preti, quod differtur non
aufertur, e se voi sapeste essere
una sola volta sinceri, dovreste
dirci in quante città in cui la ce
lebrazione del XX Settembre ha
avuto luogo, il vostro vecchio dio
ha saputo compiere il miracolo,
! quante vostre festività religiose
non vennero impedite dalla piog
gia.
L'appello alla Colonia
dall'Ordine dei Figli d'ltalia
Agl'ltaliani di Philadelphia!
Il XX Settembre è per noi ciò
che il 4 Luglio è per gli Ameri
cani, ciò che il 14 luglio è per i
Francesi: il XX Settembre è la
Festa Nazionale degl'ltaliani.
Perciò questa nostra Colonia
ha il diritto e il dovere di solen
nizzare la data storica, special
mente in quest'ora, in cui altre
giuste rivendicazioni l'ltalia si
attende, per le quali da oltre tre
anni stanno versando il proprio
sangue i suoi figli migliori.
L'Ordine Figli d'ltalia e la Le
gione Romana fusi in un uni
co sentimento di amor patrio
chiamano per quel giorno a raccol
ta tutti i Connazionali, senza di
stinzione di opinioni e di fede,
iper celebrare la festa dell'Unità
politica italiana ed auspicare coi
Ivoti più ardenti a quella maggio
re unità geografica che deve ri
darci i nostri lungamente sospi
rati confini naturali.
CONNAZIONALI,
La nostra commemorazione si
terrà Venerdì 20 Settembre, alle
ore 7.30 poni., all'lndepcndence
Square, e voi tutti siete invitati
a parteciparvi, a dimostrare che
l'animo degli Italiani di Philadel
phia pulsa all'unisono con quello
- della Nazione. Nel nome della pa
tria non vi possono essere ciis
|sensi nè diserzioni: "ogni viltà
' convien che qui sia morta".
Davanti alla Storica casa ove
fu segnata la Dichiarazione del
l'lndipendenza Americana, illu
stri oratori vi ricorderanno uno
dei più culminanti episodi dell'ln
dipendenza Italiana. Tra essi sa
ranno :
L'On. William Potter, ex Am
basciatore degli Stati Uniti in
Italia.
Il Congressman On. George
Graham, uno dei più facondi ora
tori di America.
Il Cav. Uff. Gaetano Poccardi,
Regio Console d'ltalia.
Arturo Zampaglione, l'eroico
Capitano dei Granatieri di Sarde
gna, che perdè un braccio, alla
battaglia di Gorizia.
Il Dott. Pietro Solari, uno fra i
più brillanti giornalisti della Mis
sione Italiana venuta toste in A
merica.
Il Grande Venerabile dell'Ordi
ne Figli d'ltalia Giuseppe Di Sil
vestro, aprirà il Comizio, che poi
|sarà presieduto dal rappresen
tante della Legione Romana in
Philadelphia, Avv. Giovanni Di
Silvestro.
ITALIANI,
La vostra presenza venerdì se
ra all'lndependence Square deve
! essere tale, da segnare un'altra
data incancellabile nella storia
j delle affermazioni civili della no
stra Colonia.
Che nessuno manchi!
Phila., Pa., 18 Sett. 1918.
l'adesione dell'Ordine Indipenden'e
alla Coiìimemorazioie
Sig. Giovanni Di Silvestro
Legione Romana
Philadelphia, Pa.
EGREGIO SIGNORE,
.1 II Grande Venerabile per que
sto Stato, Prof. Pietro Messina,
mi dava l'incarico di comunicarle
quanto qui appresso :
La Grande Loggia, dell'Ordine
Indipendente Figli d'ltalia, di
'Pennsylvania, riunita in assem
WITH THE LARGEST CIRCULATION
blea straordinaria del giorno otto
corrente, riguardante la celebra
zione del 20 Settembre ad unani
mità deliberava di aderire ai fe
steggiamenti, dolentissimi non
potere intervenire ufficialmente
essendo pervenuto a questo uffi
cio nessun invito, dichiarando al
tresì che l'Ordine non è asservito
a nessuno e che trattandosi di ce
lebrazioni fatidiche sarà sempre
il primo a concorrere, in qualsiasi
forma per tutto ciò che la Legio
ne Romana farà o andrà a fare in
seguito. Sarà presente una rap
presentanza la sera del 20 per la
commemorazione che si terrà al
l'lndependence Square.
Sarà nostro desiderio che Ella
accusi ricevuta della presente ed
anticipandole sentiti ringrazia
menti, con i sensi di stima, di lei
devotissimo
Per il grande Venerabile
Giovanni Calcavecchia
ff. Grande Segr.
La risposta del Presidente
dell'Ordine Indipendente
Sig. Giovanni Calcavecchia
ff. Grande Segretario
Grande Loggia Ord. Indipenden
te Figli d'ltalia in Pennsylva
nia.
EGREGIO SIGNORE,
ho ricevuto con vivo senso di
compiacimento la comunicazione
del deliberato preso da codesta
Grande Loggia e mi affretto ad
estendere a tutto l'Ordine Indi
pendente dei Figli d'ltalia in
Philadelphia, l'invito a parteci
pare alla grande celebrazione del
Venti Settembre che avrà luogo
la sera di venerdì prossimo, alle
ore sette, all'lndependence Squa-j
re.
La data del Venti Settembre
segna l'ultima tappa del nostro
Risorgimento nazionale e con es
sa Roma "reclamata, come disse
il primo Re d'ltalia al primo Par- ;
lamento nazionale, dall'amore e
dalla venerazione degl'italiani,
fu così resa a se stessa, all'ltalia,
ed al mondo moderno". Perciò
non vi è dubbio che tutti gli ita
liani, degni del nome, accorreran
no alla celebrazione alla quale
parleranno il cav. Poccardi, per il
Governo Italiano, e valenti orato
ri americani ed italiani.
S'irò grato alla Grande Loggia
degli Indipendenti se vorrà com
piacersi diramare un invito alle
diverse Loggie da essa dipenden
ti, con istruzioni ad intervenire
con bandiere.
Con perfetta osservanza
JOHN M. DI SILVESTRO
Delegato Legione Romana in
Philadelphia.
La cerimonia sotto la
pioggia dirotta
I Figli d'ltalia già da tempo a
vevano stabilito di celebrare que- 1
sfanno, con maggiore solennità
degli anni precedenti, il XX Set
tembre; ma, in omaggio \lla Le
gione Romana d'America che a
veva lanciato l'invito a tutte le
Colonie come una parola d'ordine,
esortandole a festeggiare la fati
dica data, avevano scelto a pre
siedere la grandiosa cerimonia,
Giovanni Di Silvestro, che di essa
Legione è delegato in Phila.
Ma alPultim'ora, anzi all'ulti
mo momento, visto che il tempo
si ostinava a rimanere orribile, il
Comitato e gli oratori decisero
che la cerimonia non avrebbe a
vuto più luogo.
Non così la pensava un denso
manipolo di Figli d'ltalia, di que
sti benemeriti che possono chia
marsi gli "arditi"; le "fiamme
nere" dell'esercito combattente.
1 Alle 7.30 pom. infatti, sotto la
! pioggia dirotta, erano al luogo
di convegno oltre duecento per
sone. Più tardi, verso le 8 e un
quarto sopraggiunse anche la
i banda "Cesare Battisti", diretta
dal Prof. Alfonso Rossi, che si
trascinava dietro un altro mi
gliaio di persone. Ela folla che
veniva gradatamente aumentan
do, a un certo punto, stanca di at
tendere, acclamò GiusAipe Di
Silvestro, Grande Veneìabile, e
lo invitò ripetutamente a parla
ire.
PHILADELPHIA, PA., 28 SETTEMBRE, 1918
Cedendo alle vive insistenze,
costui parlò brevemente. Riven
dicò all'Ordine la priorità dell'i
niziativa, il quale nessuna data
memoranda lascia passare inos
servata, ma rese il meritato o
maggio alla Legione Romana di
America cui spetta il merito di
javer svegliato dal letargo profon
do tutte le Colonie e di averle ri
chiamate all'adempimento del do
vere in un'occasione solenne. Dis
se che, con la celebrazione odier
na, si era incorsi nell'ira dei di
sfattisti, dei nemici della patria
e dell'umanità ; polemizzò brillan
temente coi diversi preti che due
domeniche addietro, dal perga
mo, avevano parlato contro que
sta celebrazione che è il retaggio
più sacro trasmessoci dai nostri
padri.
Agli ascoltatori, frementi di le
gittimo sdegno, l'oratore narrò
di uno "scagnozzo" del West Phi
la, che aveva insultato l'intera
famiglia dell' "Ordine" i cui com
ponenti, con incoscienza tutta
pretesca, chiamò anarchici, di
menticando lo spudorato tutte le
opere patriottiche da costoro
condotte a termine; ed aven
dogli un egregio connaziona
le domandato per qual mo
tivo dal pulpito era trasceso
ad insultare un Ordine potente e
rispettabile, rispose che così gli
era stato imposto.
Un altro prete di basso di città,
un millantatore di patriottismo,
nell'ovile aveva predicato al
le sue pecore, esortandole
a non intervenire alla celebrazio
ne del XX Settembre, perchè
questa festa era niente altro che
una pagliacciata.
Eppure costoro il 21 maggio, nel
tentativo di rifarsi una riputazio
ne che avevano totalmente penili
ta in seguito al disastro di Capo
! ietto, preparato e voluto dai pre
ti neri e rossi, si imbellettarono
jdi falso patriottismo e si diedero
!a sventolare allegramente il tri-
I colore.
Ma il prete non si smentisce
mai, e quando si smentisce, bi
sogna stare maggiormente in
guardia, pen hè è falso ed ingan
natore.
| Difatti, al principio di questo
conflitto immane, nel periodo del
la neutralità italiana, i preti ed i
loro organi insistevano perchè
l'ltalia scendesse a fianco dei teu
toni, in difesa cioè della forza
bruta contro il Diritto, diversa
mente sarebbe diventata spergiu
ra ed avrebbe tradito i patti del
la triplice alleanza.
L'organetto sfiatato dei pre
tonzoli di Philadelphia, con impu
denza degna di chi scrive, dice:
"Noi non abbiamo voluto parlare
prima del XX Settembre perchè
non si pensasse che volessimo in
qualche maniera ostacolare l'ope
rato degli organizzatori o piglia
re parte alle polemiche svoltesi
in queste ultime settimane "
Ed allora, osserva argutamen
te l'oratore, perchè predicar con
tro? Perchè insultare una massa
di 18 mila italiani, la maggior
parte cattolici, di cui l'Ordine Fi
gli d'ltalia si compone?
Quest'Ordine intendeva cele
brare la data dell'Unità della no
stra patria e mai aveva inteso.
specie nel periodo storico che at
treversiamo, fare opera di setta- j
rismo.
Anzi, con l'ingenua illusione
che in certe ricci lenze. in nome
della patria, tutti i partiti posso
no riunirsi ed anche perchè altre
volte i p'-?ti han commemorato
il XX Settembre, l'Oratore, nella
;sua qualità di capo dell'Ordi
ne, aveva pensato che tra i com
memoratoli della giornata avreb
be dovuto esserci anche un prete
cattolico.
Ma oggi l'Ordine è stato provo
cato da caini che militano nelle
sue file ed egli, in nome di Esso,
contro i volgarissimi diffamatori,
solennemente protesta.
Al Grande Venerabile segue il
liev. T. Della Cioppa e poscia
Giuseppe Bruno del "Mastro Pao
lo" che rievocò le figure di Mazzi
ni, di Garibaldi e di altri precur
sori che tutto immolarono sull'al
tare della patria.
li corteo e le dimostrazione
Ma la pioggia continuava di
rotta, tenace, inesorabile. I pre
senti ai discorsi sufferiti, che o
ramai superavano la cifra di
1500, in massima parte Figli d'l
talia (sia onore ad essi), poco
curanti del tempo pessimo, si di
sposero in corteo e pe ,- coi" ro le
princinali vie della città.
Dalla Independence Square su
per le cinque strade a Market e
continuando lungo questa strada
nella parte West, sempre al suo
no di inni patriottici alternantisi
per Broad, per Christian, si tor
nò al punto di partenza, presso
gli Uffici dell'Ordine, ove il cor
teo si sciolse,
Sotto la residenza del nostro
Console Cav. Uff. Gaetano Poc
cardi la musica suonò la Marcia
Reale, la Marsigliese e l'lnno A
mericano.
Davanti al palazzo dell' Inqui
rer, dell'Evening BuKetin, del
North America e di altri giornali
filadelfìani il corteo sostava, e
mentre la musica in testa attac
cava l'inno americano e l'inno de
gli alleati, i dimostranti, a capo
scoperto, sotto l'acqua torrenzia
le, gridavano evviva all'America
od alle altre nazioni pugnanti a'
suo fianco, inneggiando alla vit
toria immancabile.
Passando davanti ad un covo
ove si annidano e si rimpiattano
i nemici d'ltalia, quelli che par
teciparono in larga misura al di
sastro di Caporetto e gioirono
satanicamente alla grave sven
ni della patria, la banda suonò la
marcia funebre e subito dopo
l'lnno di Garibaldi.
Tardi la parata ebbe termine
e quei coraggiosi che vi parteci
parono, sfidando la furia del tem
po, meritano la più grande am
mirazione.
I preti, per conto loro, si sono
abbandonati ad un'esplosione in
composta di gioia, perchè la ce
rimonia solenne non s'è potuta
manifestare in tutta la sua gran
diosa magnificenza. Ma la loro
gioia è effimera e passeggera; es
si faranno i conti con noi in al
tre occasioni consimili, allorché
li ricacceremo nelle spelonche
perchè indegni di dirsi italiani.
* * #
A GERMANTQWN, PA.
Anche in questa località, au
spici le logge dell'Ordine dei Fi
gli d'ltalia, nelle ore pomeridiane
di domenica scorsa, è stata fe
steggiata la data del XX Settem
bre, con una parata e con una
commemorazione.
Verso le ore 5 poni, ebbe luo
go una parata alla quale parteci
parono i Figli d'ltalia e i conna
zionali in generale, e subito dopo
al Vernon Park furono pronun
ziati dei discorsi commemorativi.
Parlarono in inglese l'Avv. Aladi
no Autilio ed in italiano gli av
vocati Eugenio Alessandroni e
Giovanni Di Silvestro, i quali
fanno parte del comitato dei
"four minute men".
II comitato preposto alla com
memorazione era composto dei
signori Raffaele Grassi, presi
dente; Giovanni Casella, Genna
ro Visco, Angelo Diodato, Fran
cesco Di Tommaso e Camillo
Ansuino.
A READING, PA.
Nonostante che gli elementi
(lella natura si fossero uniti agli
uomini per congiurare contro la
buona riuscita della celebrazione
del 48.m0 anniversario della con
quista di Roma all'ltalia unifica
ta, pure essa ebbe luogo anche
colà, con esito assai soddisfacen
te.
Per la pioggia insistente ed ur-1
'tante non si potè fare la parata.
Si potè però espletare a puntino!
la seconda parte del programma
nel Rajan Tempie, artisticamen
te decorato.
La società di M. S. Vittorio E- j
manuele II aveva preso l'iniziati
va dei festeggiamenti del XX j
Settembre.
Alle ore 8 pom. precise, un:
scelta Orchestra iniziò la festa a!
suono degli inni italiano ed ame-j
ricano ed indi si diede principio
; itile danze.
Alle ore 9 queste furono sospe
se ed il Presidente della V. Ema
; nuele, Sig. Rocco Frasso, con ap
propriate parole presentò al nu
meroso uditorio l'oratore della se
rata, Sig. Giovanni Torchio, ve
nuto da Philadelphia dietro invi
to della suddetta Società.
Il discorso del Sig Toichio fu
spesso interrotto da applausi ed
: in fine fu lungamente applaudito.
I II Presidente della Società pre
sentò a nome del Comitato e del
sodalizio un bellissimo bouquet
di fiori freschi all'oratore.
; Le danze, riprese dopo "a com
i memorazione, si protrassero fino
■ alla mezzanotte.
> Una quindicina di soci della
- Vittorio Emanuele II insio'"" 1 a'
1 Presidente della stessa, Rocco
Frasso, Antonino Zaffiro e C. J.
i Todaro offrirono al Sig. Giovanni
5 Torchio un intimo ed affettuoso
banchetto al Berkshire Hotel.
Se la pioggia non avesse im
pedito di fare la parata, il pro
gramma avrebbe avuto un pienis
simo successo.
Dell'ottima riuscita della se
conda parte di esso vada merita
ta lode al Comitato, che non tra
scurò nulla per assicurare un esi
to pieno.
AD EASTON, PA,
Sotto la presidenza del prete
cattolico Rev. John Daraio e con
l'intervento dei giudici Stewart,
McKeen e Mr. T. A. 11. May, è
stata da questa colonia italiana
celebrala la data del XX Settem
bre.
La celebrazione includeva una
parata e il corteo si è formato
davanti la chiesa cattolica di S.
Antonio di cui il rev. Daraio è
parroco.
a » •
"Italica Gente 5 '
PRENDETE NOTA
Eccola la storia di tutti i giorni
dei preti cattolici disfattisti e di
sertori. Non si ha bisogno di sfo
gliare l'Asino o altri giornali an
ticlericali per convincersene, ba
sta leggere la stampa conserva
trice.
11, MISTERO SVELATO DEL
PARROCO DA AFRAGOLA
Da la "Tribuna "dißoma, 22 Agosto 1918
Da qualche tempo aveva preso
dimora nella nostra città, e pre
cisamente l'i un villino di via
Prenestina segnato col n. 74
proprio di fronte allo officine
meccaniche "Verde" che produ
cono materiale bellico un indi
viduo misterioso, il quale vesti
va con ricercatezza ora gli abiti
talari ed ora quelli borghesi e che
si sapeva vivere in compagnia dt
un'avvenente donna. L'uomo mi
sterioso diceva che la sua com
pagna era una lontana parente
una nipote di quarto grado.
il delegato Pennotta, reggente
l'ufficio di P. S. della delegazione
di Porta Maggiore, coadiuvato
dagli agenti De Tommasi, Ora
ziani e Lentini, volle far luce sul
mistero del nuovo inquilino del
villino n. 74, giacché all'ufficio di
polizia erano giunte, sul conto
dell'equivoco prete, voci poco ras
sicuranti. Il delegato potè in un
primo tempo stabilire che il pre
te. venuto a Roma dai dintorni
di Napoli, era tal Giugliano Fran
cesco, nato in Afragola (prov. di
di Napoli), trentanove anni or
sono, ed era stato parroco del co
mune di S. Sebastiano al Vesu
vio. Allora il funzionario conti
nuò le sue ricerche e potè stabi
lire che il servo di dio aveva pe
rò dei conti da liquidare con l'au
torità militare e che per sfuggire
alla giustizia aveva sperato di
potersi tenere al sicuro nascon
dendosi qui in Roma.
Cosi oggi verso le 13 il dele
<g. Lo Permetta si è recato al vil
lino n. 74 di via Prenestina ed
ha tratto in arresto il prete. In
dorso al sacerdote sono stati tro-
vati dei documenti, fra i quali un
permesso di porto d'arme ed uno
i per un soggiorno a Roma per
ia durata di 9 mesi vidimato
nel gennaio scorso dalla prefet- ]
j tura di Napoli e portante la fir
ma di don Antonio Laviano, Vi
cario generale della Curia arcive
scovile di quella città. E' autenti
ca la carta? E se si, come mai
i era stata rilasciata al parroco ri
|cercato dalle autorità militari?
| Quanto alla giovane e piacente
| compagna di don Francesco si è
potuto stabilire essere realmente
una di lui nipote a nome Elvira
j Giuliano, di Pompeo, di anni 23,
da Afragola anch'essa.
| Il Giuliano sarà tradotto pro.s-
Isimamente a Napoli. Ora è affi
dato ai carabinieri della stazione
di Celimontana.
* ♦ *
L' ARRESTO DI UN PRETE
DISFATTISTA
Dal» "Tribuna" di Roma,23 Agosto 1918
1 AQUILA, 21. leri è stato
qui tradotto il parroco don Sal
datore Celli, il quale, per ordine
del delegato cav. De Feo, fu arre
stato nella frazione Terzone di
Leonessa.
11 Celli, in un pubblico eserci
i zio, presenti diverse persone, fra
cui dei soldati, avrebbe detto fra
l'altro, che avrebbe fatto propa
ganda per non far seminare il
gl'ano; e che in mancanza del
gi-ano, avrebbe salutato la guer
-1 ra.
L'arrestato è nativo di Buda
i (Perugia).
RICHEL.
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
IL IV. ÜBERIY LOAN
Siamo giunti proprio al giorno
del grandioso avvenimento, poi
ché oggi il Governo Americano
ha lanciato alla Nazione il nuovo
appello per il quarto Prestito che
dovrà chiamarsi il prestito della
Vittoria. Il risultato di questa
campagna avrà indubbiamente
un grande peso sull'esito- della
immane guei ra che si sta com
battendo e che pare entrata oggi
in una fase risolutiva.
L'entusiasmo di questa glan
de Nazione che sarà unanime da
un capo all'altro d'America, costi
tuirà la risposta più eloquente
alle mene insidiose e pacifiste del
l'Austria, che ha consenziente
anche la Germania in questa nuo
va Difensiva di pace. Dopo il ri
fiuto categorico dei diplomatici
dell'lntesa, il gran popolo d'Ame
rica, cui è riserbato l'onore di es
sere il maggior qoefficiente di vit
toria, sottoscrivendo generosa
mente al IV Liberty Loan, do
vrà dire alto agli Impel i t'entrali
che il loro sogno di egemonia sta
per crollare miseramente e sulle
rovine del sogno infranto dovrà
sorgere una lunga èra di pace e
di uguaglianza per tutte le na
zioni.
In questo momento solenne noi
sentiamo di dover ricordare ai
connazionali il loro dovere.
Essi, come per il passato, av
elie quest" volta, debbono sotto
: crivere generosamente al presti
to per dar prova all'America del
loro patriottismo e della loro ri
conoscenza.
Facendo ciò compiono, in un
tempo solo, due buone: a
dempiono un sacro dovere e fan
no un affare vantaggioso, poiché,
dalla somma che dànno in pre
stito, ritraggono un interesse che
nessuna Banca ha mai offerto ai
loro risparmi.
Ma noi diciamo subito clic se
sono buoni cittadini, devoti alla
patria di origine ed a questa di a
dozione, debbono, nel rispondere
all'appello del Presidente Wilson,
sentirsi attratti dal sentimento
patriottico, lasciando in seconda
linea qualsiasi volgare calcolo di
lucro.
Essi debbono pensare che la pa
tria è in bisogno e quando è in
bisogno la patria, tutti i cittadi
ni han l'obbligo di volare in suo
soccorso. Quando, come neli ora
attuale, una Nazione è impegn:t
ta in una lotta di vita o di morte,
in cui sono in repentaglio la li
bertà del mondo e la stessa Civil
tà, potrebbe esigere dai suoi fi
gli i più gravi sacrifìci, eppure
l'America chiede soltanto un pre
stito, per il quale offre interessi
vantaggiosi. E' dovere quindi di
noi tutti di rispondere al fervido
appello, anche se l'adempimento
del nostro dovere dovesse in se
guito crearci delle difficolta.
Milioni e milioni di giovani,
da più di quattro anni, flelle trin-
cee, sulle orride vette, nei campi
di battaglia, fanno olocausto alla
patria del loro sangue e della lo
ro giovinezza fiorente; noi quindi
possiamo chiamarci fortunati se
a noi si chiede non il nostro san
gue o la nostra esistenza, ma sol
tanto una parte del nostro guada
gno.
Noi quindi dobbiamo sottoscri
vere al prestito, tutti come un
solo uomo. Chi tenta sottrarsi a
quest'obbligo sacro, con speciosi
pretesti, è un rinnegato che me
rita i più severi castighi.
E nel sottoscriversi, i conna
zionali nostri tengano presente
che essi dànno una data somma
in prestito al Governo America
no, il quale la restituirà dopo un
! certo numero di anni; non è
quindi nò bello nè conveniente
tentare di sbarazzarsi del bond,
appena venutine in possesso.
Nell'atto in cui essi s'impegna
no, dovranno versare almeno il
10 per cento della somma sotto
scritta; sicché, per 50 dollari, do
vran pagare un minimo di dollari
cinque, e quando i pagamenti si
sono iniziati, presso i Banchieri
od in qualsiasi altro ufficio, si
debbono continuare fino al com
pleto raggiungimento della som
ma promessa, e non tentare, con
vergognosi sotterfugi, di farsi
rimborsare, dopo poche settima
ne, il danaro versato.
Con questi avvertimenti, noi
ci auguriamo che, anche in que
st'altra prova, i nostri conna
zionali vorranno dare un saggio
della loro disciplina e della loro
compattezza, conquistando, come
per il passato, uno dei primi po-
Isti, nel nobile agone patriottico.