Publishcd and distributed under permit No. 500 autnorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Fa., by order ot the President, A. S. Burleson, Postmaster fen LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 24 IL XX SETTEMBRE A FILADELFIA E NELLE COLONIE A FILADELFIA I nemici d' Italia Quest'anno, data la solennità e la tragicità degli eventi che han no riun ; to in un sol fascio, in una unica alleanza tutte le forze pu gnanti a tutela della Giustizia e del Diritto, tutti gli eventi stori ci e patriottici vengono celebrati con insolita pompa e solennità. Si cominciò col 24 maggio, an niversario dell'entrata in guerra ; dell'ltalia; poi, più tardi, il 4 di luglio, che segna l'indipendenza d'America, più tardi ancora l'an niversario della caduta della Ba stiglia e qualche tempo addietro, auspice la legione romana d'A merica che aveva lanciato appel lo a tutte le Colonie, si erano ini ziati grandi preparativi per una degna celebrazione del XX Set tembre. Ma questa data fatidica che ri corda il compimento dei destini di una grande Nazione, ha dato quest'anno sui nervi ai preti, ai secolari nemici d'ltalia, i quali, anche se in determinate occasio ni, per ragione di opportunismo ed allo scopo di mistificare il pub blico, indossano la veste patriot tica, di tanto in tanto dimenti cano la commedia che rappresen tano, e si lasciano sorprendere nella estrinsecazione dei loro ve ri e reali sentimenti. Alleatisi qui in Filadelfia con un emerito scalzacane che conta nel suo attivo una lunga serie di gesta criminalesche, han ricor- ; so a tutti i mezzi per tentare di ; impedire o per lo meno di rende re meno solenne la manifestazio ne che si veniva preparando, ed il farabutto coloniale ha scritto, a nome di una Federazione ine sistente, al Presidente Wilson, perchè avesse vietato la celebra zione del XX Settembre, che a vrebbe urtato la suscettibilità dei cattolici d'America; i preti, que sta setta nera che ha lavorato sempre ai danni d'ltalia e che ul timamente la condusse ai disa- j stro di Caporetto, i preti, dal j pergamo e dalle colonne dei loro giornali, predicarono alle turbe che si recavano ad ascoltarli, di astenersi dalla gazzarra del XX Settembre, perchè questa fiata ricorda un avvenimento ver gognoso, un sopruso, una spolia zione. „ Ma Wilson rimase sordo alle sollecitazioni del celeberrimo im postore e le moltitudini che ascol tarono le nuove eresie piovute dal pergamo, si accinsero a celebra re quest'anno, con insolita ma gnificenza, quasi a darle un si- j gnificato ancora più grandioso, la data memorabile. Fra i foglietti clericali che maggiorménte si sono accaniti contro il XX Settembre, va men zionato uno che vede la luce ili qualche suburra di New \ork: "L'ltaliano in America", e noi lo citiamo per inchiodarlo per una seconda volta alla gogna. Que st'organo indegno, tra le altre in finite sciocchezze, ha detto un'in fame menzogna: ha osato affer mare cioè che il XX Settembre ; non è festa Nazionale italiana, ma è festa della Massoneria e che la festa Nazionale d'ltalia è lo Statuto. I preti non si smentiscono mai ; essi furono sempre i falsari della j verità e della Storia. Dal 1870 il 20 Settembre as surse a festa nazionale, perchè da quell'epoca esso segna la consa crazione di Roma a capitale d'l- Italia, e potremmo anche chia-l : maria festa universale, poiché segna il trionfo del libei'o pensie ! ro. Ma se l'avvenimento non fos- Ise all'altezza di una festa nazio naie, lo diverrebbe solo per il fat- ; Ito che è osteggiato dai preti e da | schiera di ciechi segua lei ; dai preti che furono in tutti i tempi, come sono anche oggi, i Iracmici c" T .talia; e tali rimarran no per l'avvenire; in sempiterno,! ijiii sempiterno! I Intanto in Philadelphia la ceri li monia non potette aver luogo, Fperchè la giornata fu orribile; | piovve da mane a sera senza in terruzione e lo svolgimento del programma doveva aver luogo al- ; l'aperto. I preti han gridato vittoria ed hanno intuonato un Te Deum di rigraziamento al loro vecchio dio, al quale han dato tutto il merito di aver turbato la grandiosa so lennità. ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER AVANTI SErVI PRE, COIVI LA FIACCOLA IN PUGNO "CI "Entered a.s second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 1579". ! Ma, preti, quod differtur non aufertur, e se voi sapeste essere una sola volta sinceri, dovreste dirci in quante città in cui la ce lebrazione del XX Settembre ha avuto luogo, il vostro vecchio dio ha saputo compiere il miracolo, ! quante vostre festività religiose non vennero impedite dalla piog gia. L'appello alla Colonia dall'Ordine dei Figli d'ltalia Agl'ltaliani di Philadelphia! Il XX Settembre è per noi ciò che il 4 Luglio è per gli Ameri cani, ciò che il 14 luglio è per i Francesi: il XX Settembre è la Festa Nazionale degl'ltaliani. Perciò questa nostra Colonia ha il diritto e il dovere di solen nizzare la data storica, special mente in quest'ora, in cui altre giuste rivendicazioni l'ltalia si attende, per le quali da oltre tre anni stanno versando il proprio sangue i suoi figli migliori. L'Ordine Figli d'ltalia e la Le gione Romana fusi in un uni co sentimento di amor patrio chiamano per quel giorno a raccol ta tutti i Connazionali, senza di stinzione di opinioni e di fede, iper celebrare la festa dell'Unità politica italiana ed auspicare coi Ivoti più ardenti a quella maggio re unità geografica che deve ri darci i nostri lungamente sospi rati confini naturali. CONNAZIONALI, La nostra commemorazione si terrà Venerdì 20 Settembre, alle ore 7.30 poni., all'lndepcndence Square, e voi tutti siete invitati a parteciparvi, a dimostrare che l'animo degli Italiani di Philadel phia pulsa all'unisono con quello - della Nazione. Nel nome della pa tria non vi possono essere ciis |sensi nè diserzioni: "ogni viltà ' convien che qui sia morta". Davanti alla Storica casa ove fu segnata la Dichiarazione del l'lndipendenza Americana, illu stri oratori vi ricorderanno uno dei più culminanti episodi dell'ln dipendenza Italiana. Tra essi sa ranno : L'On. William Potter, ex Am basciatore degli Stati Uniti in Italia. Il Congressman On. George Graham, uno dei più facondi ora tori di America. Il Cav. Uff. Gaetano Poccardi, Regio Console d'ltalia. Arturo Zampaglione, l'eroico Capitano dei Granatieri di Sarde gna, che perdè un braccio, alla battaglia di Gorizia. Il Dott. Pietro Solari, uno fra i più brillanti giornalisti della Mis sione Italiana venuta toste in A merica. Il Grande Venerabile dell'Ordi ne Figli d'ltalia Giuseppe Di Sil vestro, aprirà il Comizio, che poi |sarà presieduto dal rappresen tante della Legione Romana in Philadelphia, Avv. Giovanni Di Silvestro. ITALIANI, La vostra presenza venerdì se ra all'lndependence Square deve ! essere tale, da segnare un'altra data incancellabile nella storia j delle affermazioni civili della no stra Colonia. Che nessuno manchi! Phila., Pa., 18 Sett. 1918. l'adesione dell'Ordine Indipenden'e alla Coiìimemorazioie Sig. Giovanni Di Silvestro Legione Romana Philadelphia, Pa. EGREGIO SIGNORE, .1 II Grande Venerabile per que sto Stato, Prof. Pietro Messina, mi dava l'incarico di comunicarle quanto qui appresso : La Grande Loggia, dell'Ordine Indipendente Figli d'ltalia, di 'Pennsylvania, riunita in assem WITH THE LARGEST CIRCULATION blea straordinaria del giorno otto corrente, riguardante la celebra zione del 20 Settembre ad unani mità deliberava di aderire ai fe steggiamenti, dolentissimi non potere intervenire ufficialmente essendo pervenuto a questo uffi cio nessun invito, dichiarando al tresì che l'Ordine non è asservito a nessuno e che trattandosi di ce lebrazioni fatidiche sarà sempre il primo a concorrere, in qualsiasi forma per tutto ciò che la Legio ne Romana farà o andrà a fare in seguito. Sarà presente una rap presentanza la sera del 20 per la commemorazione che si terrà al l'lndependence Square. Sarà nostro desiderio che Ella accusi ricevuta della presente ed anticipandole sentiti ringrazia menti, con i sensi di stima, di lei devotissimo Per il grande Venerabile Giovanni Calcavecchia ff. Grande Segr. La risposta del Presidente dell'Ordine Indipendente Sig. Giovanni Calcavecchia ff. Grande Segretario Grande Loggia Ord. Indipenden te Figli d'ltalia in Pennsylva nia. EGREGIO SIGNORE, ho ricevuto con vivo senso di compiacimento la comunicazione del deliberato preso da codesta Grande Loggia e mi affretto ad estendere a tutto l'Ordine Indi pendente dei Figli d'ltalia in Philadelphia, l'invito a parteci pare alla grande celebrazione del Venti Settembre che avrà luogo la sera di venerdì prossimo, alle ore sette, all'lndependence Squa-j re. La data del Venti Settembre segna l'ultima tappa del nostro Risorgimento nazionale e con es sa Roma "reclamata, come disse il primo Re d'ltalia al primo Par- ; lamento nazionale, dall'amore e dalla venerazione degl'italiani, fu così resa a se stessa, all'ltalia, ed al mondo moderno". Perciò non vi è dubbio che tutti gli ita liani, degni del nome, accorreran no alla celebrazione alla quale parleranno il cav. Poccardi, per il Governo Italiano, e valenti orato ri americani ed italiani. S'irò grato alla Grande Loggia degli Indipendenti se vorrà com piacersi diramare un invito alle diverse Loggie da essa dipenden ti, con istruzioni ad intervenire con bandiere. Con perfetta osservanza JOHN M. DI SILVESTRO Delegato Legione Romana in Philadelphia. La cerimonia sotto la pioggia dirotta I Figli d'ltalia già da tempo a vevano stabilito di celebrare que- 1 sfanno, con maggiore solennità degli anni precedenti, il XX Set tembre; ma, in omaggio \lla Le gione Romana d'America che a veva lanciato l'invito a tutte le Colonie come una parola d'ordine, esortandole a festeggiare la fati dica data, avevano scelto a pre siedere la grandiosa cerimonia, Giovanni Di Silvestro, che di essa Legione è delegato in Phila. Ma alPultim'ora, anzi all'ulti mo momento, visto che il tempo si ostinava a rimanere orribile, il Comitato e gli oratori decisero che la cerimonia non avrebbe a vuto più luogo. Non così la pensava un denso manipolo di Figli d'ltalia, di que sti benemeriti che possono chia marsi gli "arditi"; le "fiamme nere" dell'esercito combattente. 1 Alle 7.30 pom. infatti, sotto la ! pioggia dirotta, erano al luogo di convegno oltre duecento per sone. Più tardi, verso le 8 e un quarto sopraggiunse anche la i banda "Cesare Battisti", diretta dal Prof. Alfonso Rossi, che si trascinava dietro un altro mi gliaio di persone. Ela folla che veniva gradatamente aumentan do, a un certo punto, stanca di at tendere, acclamò GiusAipe Di Silvestro, Grande Veneìabile, e lo invitò ripetutamente a parla ire. PHILADELPHIA, PA., 28 SETTEMBRE, 1918 Cedendo alle vive insistenze, costui parlò brevemente. Riven dicò all'Ordine la priorità dell'i niziativa, il quale nessuna data memoranda lascia passare inos servata, ma rese il meritato o maggio alla Legione Romana di America cui spetta il merito di javer svegliato dal letargo profon do tutte le Colonie e di averle ri chiamate all'adempimento del do vere in un'occasione solenne. Dis se che, con la celebrazione odier na, si era incorsi nell'ira dei di sfattisti, dei nemici della patria e dell'umanità ; polemizzò brillan temente coi diversi preti che due domeniche addietro, dal perga mo, avevano parlato contro que sta celebrazione che è il retaggio più sacro trasmessoci dai nostri padri. Agli ascoltatori, frementi di le gittimo sdegno, l'oratore narrò di uno "scagnozzo" del West Phi la, che aveva insultato l'intera famiglia dell' "Ordine" i cui com ponenti, con incoscienza tutta pretesca, chiamò anarchici, di menticando lo spudorato tutte le opere patriottiche da costoro condotte a termine; ed aven dogli un egregio connaziona le domandato per qual mo tivo dal pulpito era trasceso ad insultare un Ordine potente e rispettabile, rispose che così gli era stato imposto. Un altro prete di basso di città, un millantatore di patriottismo, nell'ovile aveva predicato al le sue pecore, esortandole a non intervenire alla celebrazio ne del XX Settembre, perchè questa festa era niente altro che una pagliacciata. Eppure costoro il 21 maggio, nel tentativo di rifarsi una riputazio ne che avevano totalmente penili ta in seguito al disastro di Capo ! ietto, preparato e voluto dai pre ti neri e rossi, si imbellettarono jdi falso patriottismo e si diedero !a sventolare allegramente il tri- I colore. Ma il prete non si smentisce mai, e quando si smentisce, bi sogna stare maggiormente in guardia, pen hè è falso ed ingan natore. | Difatti, al principio di questo conflitto immane, nel periodo del la neutralità italiana, i preti ed i loro organi insistevano perchè l'ltalia scendesse a fianco dei teu toni, in difesa cioè della forza bruta contro il Diritto, diversa mente sarebbe diventata spergiu ra ed avrebbe tradito i patti del la triplice alleanza. L'organetto sfiatato dei pre tonzoli di Philadelphia, con impu denza degna di chi scrive, dice: "Noi non abbiamo voluto parlare prima del XX Settembre perchè non si pensasse che volessimo in qualche maniera ostacolare l'ope rato degli organizzatori o piglia re parte alle polemiche svoltesi in queste ultime settimane " Ed allora, osserva argutamen te l'oratore, perchè predicar con tro? Perchè insultare una massa di 18 mila italiani, la maggior parte cattolici, di cui l'Ordine Fi gli d'ltalia si compone? Quest'Ordine intendeva cele brare la data dell'Unità della no stra patria e mai aveva inteso. specie nel periodo storico che at treversiamo, fare opera di setta- j rismo. Anzi, con l'ingenua illusione che in certe ricci lenze. in nome della patria, tutti i partiti posso no riunirsi ed anche perchè altre volte i p'-?ti han commemorato il XX Settembre, l'Oratore, nella ;sua qualità di capo dell'Ordi ne, aveva pensato che tra i com memoratoli della giornata avreb be dovuto esserci anche un prete cattolico. Ma oggi l'Ordine è stato provo cato da caini che militano nelle sue file ed egli, in nome di Esso, contro i volgarissimi diffamatori, solennemente protesta. Al Grande Venerabile segue il liev. T. Della Cioppa e poscia Giuseppe Bruno del "Mastro Pao lo" che rievocò le figure di Mazzi ni, di Garibaldi e di altri precur sori che tutto immolarono sull'al tare della patria. li corteo e le dimostrazione Ma la pioggia continuava di rotta, tenace, inesorabile. I pre senti ai discorsi sufferiti, che o ramai superavano la cifra di 1500, in massima parte Figli d'l talia (sia onore ad essi), poco curanti del tempo pessimo, si di sposero in corteo e pe ,- coi" ro le princinali vie della città. Dalla Independence Square su per le cinque strade a Market e continuando lungo questa strada nella parte West, sempre al suo no di inni patriottici alternantisi per Broad, per Christian, si tor nò al punto di partenza, presso gli Uffici dell'Ordine, ove il cor teo si sciolse, Sotto la residenza del nostro Console Cav. Uff. Gaetano Poc cardi la musica suonò la Marcia Reale, la Marsigliese e l'lnno A mericano. Davanti al palazzo dell' Inqui rer, dell'Evening BuKetin, del North America e di altri giornali filadelfìani il corteo sostava, e mentre la musica in testa attac cava l'inno americano e l'inno de gli alleati, i dimostranti, a capo scoperto, sotto l'acqua torrenzia le, gridavano evviva all'America od alle altre nazioni pugnanti a' suo fianco, inneggiando alla vit toria immancabile. Passando davanti ad un covo ove si annidano e si rimpiattano i nemici d'ltalia, quelli che par teciparono in larga misura al di sastro di Caporetto e gioirono satanicamente alla grave sven ni della patria, la banda suonò la marcia funebre e subito dopo l'lnno di Garibaldi. Tardi la parata ebbe termine e quei coraggiosi che vi parteci parono, sfidando la furia del tem po, meritano la più grande am mirazione. I preti, per conto loro, si sono abbandonati ad un'esplosione in composta di gioia, perchè la ce rimonia solenne non s'è potuta manifestare in tutta la sua gran diosa magnificenza. Ma la loro gioia è effimera e passeggera; es si faranno i conti con noi in al tre occasioni consimili, allorché li ricacceremo nelle spelonche perchè indegni di dirsi italiani. * * # A GERMANTQWN, PA. Anche in questa località, au spici le logge dell'Ordine dei Fi gli d'ltalia, nelle ore pomeridiane di domenica scorsa, è stata fe steggiata la data del XX Settem bre, con una parata e con una commemorazione. Verso le ore 5 poni, ebbe luo go una parata alla quale parteci parono i Figli d'ltalia e i conna zionali in generale, e subito dopo al Vernon Park furono pronun ziati dei discorsi commemorativi. Parlarono in inglese l'Avv. Aladi no Autilio ed in italiano gli av vocati Eugenio Alessandroni e Giovanni Di Silvestro, i quali fanno parte del comitato dei "four minute men". II comitato preposto alla com memorazione era composto dei signori Raffaele Grassi, presi dente; Giovanni Casella, Genna ro Visco, Angelo Diodato, Fran cesco Di Tommaso e Camillo Ansuino. A READING, PA. Nonostante che gli elementi (lella natura si fossero uniti agli uomini per congiurare contro la buona riuscita della celebrazione del 48.m0 anniversario della con quista di Roma all'ltalia unifica ta, pure essa ebbe luogo anche colà, con esito assai soddisfacen te. Per la pioggia insistente ed ur-1 'tante non si potè fare la parata. Si potè però espletare a puntino! la seconda parte del programma nel Rajan Tempie, artisticamen te decorato. La società di M. S. Vittorio E- j manuele II aveva preso l'iniziati va dei festeggiamenti del XX j Settembre. Alle ore 8 pom. precise, un: scelta Orchestra iniziò la festa a! suono degli inni italiano ed ame-j ricano ed indi si diede principio ; itile danze. Alle ore 9 queste furono sospe se ed il Presidente della V. Ema ; nuele, Sig. Rocco Frasso, con ap propriate parole presentò al nu meroso uditorio l'oratore della se rata, Sig. Giovanni Torchio, ve nuto da Philadelphia dietro invi to della suddetta Società. Il discorso del Sig Toichio fu spesso interrotto da applausi ed : in fine fu lungamente applaudito. I II Presidente della Società pre sentò a nome del Comitato e del sodalizio un bellissimo bouquet di fiori freschi all'oratore. ; Le danze, riprese dopo "a com i memorazione, si protrassero fino ■ alla mezzanotte. > Una quindicina di soci della - Vittorio Emanuele II insio'"" 1 a' 1 Presidente della stessa, Rocco Frasso, Antonino Zaffiro e C. J. i Todaro offrirono al Sig. Giovanni 5 Torchio un intimo ed affettuoso banchetto al Berkshire Hotel. Se la pioggia non avesse im pedito di fare la parata, il pro gramma avrebbe avuto un pienis simo successo. Dell'ottima riuscita della se conda parte di esso vada merita ta lode al Comitato, che non tra scurò nulla per assicurare un esi to pieno. AD EASTON, PA, Sotto la presidenza del prete cattolico Rev. John Daraio e con l'intervento dei giudici Stewart, McKeen e Mr. T. A. 11. May, è stata da questa colonia italiana celebrala la data del XX Settem bre. La celebrazione includeva una parata e il corteo si è formato davanti la chiesa cattolica di S. Antonio di cui il rev. Daraio è parroco. a » • "Italica Gente 5 ' PRENDETE NOTA Eccola la storia di tutti i giorni dei preti cattolici disfattisti e di sertori. Non si ha bisogno di sfo gliare l'Asino o altri giornali an ticlericali per convincersene, ba sta leggere la stampa conserva trice. 11, MISTERO SVELATO DEL PARROCO DA AFRAGOLA Da la "Tribuna "dißoma, 22 Agosto 1918 Da qualche tempo aveva preso dimora nella nostra città, e pre cisamente l'i un villino di via Prenestina segnato col n. 74 proprio di fronte allo officine meccaniche "Verde" che produ cono materiale bellico un indi viduo misterioso, il quale vesti va con ricercatezza ora gli abiti talari ed ora quelli borghesi e che si sapeva vivere in compagnia dt un'avvenente donna. L'uomo mi sterioso diceva che la sua com pagna era una lontana parente una nipote di quarto grado. il delegato Pennotta, reggente l'ufficio di P. S. della delegazione di Porta Maggiore, coadiuvato dagli agenti De Tommasi, Ora ziani e Lentini, volle far luce sul mistero del nuovo inquilino del villino n. 74, giacché all'ufficio di polizia erano giunte, sul conto dell'equivoco prete, voci poco ras sicuranti. Il delegato potè in un primo tempo stabilire che il pre te. venuto a Roma dai dintorni di Napoli, era tal Giugliano Fran cesco, nato in Afragola (prov. di di Napoli), trentanove anni or sono, ed era stato parroco del co mune di S. Sebastiano al Vesu vio. Allora il funzionario conti nuò le sue ricerche e potè stabi lire che il servo di dio aveva pe rò dei conti da liquidare con l'au torità militare e che per sfuggire alla giustizia aveva sperato di potersi tenere al sicuro nascon dendosi qui in Roma. Cosi oggi verso le 13 il dele