La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 21, 1918, Image 3

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    CRONACA DI FILADELFIA
Nella nostra famiglia
Mercoledì scorso si univano ir
matrimonio la dottoressa in far
macia signorina Elisa Di Silve
stro, sorella del nostro direttore
col Dottore in farmacia signoi
Giuseppe Bongiovanni.
A causa di malattia nelle fami
glie Di Silvestro il matrimonio fi
celebrato in forma privatissima
avendovi partecipato solamente
parenti diretti degli sposi.
Alle ore 5 P. M. essi partironc
alla volta della metropoli d'Ame
rica e rimarranno fuori per al
cuni giorni.
Prima di partire fu loro reca
pitato un breve ma affettuoso te
legramma di augurii dai coniugi
Alfredo ed Anna Perfilia che 1
salutava così :
"Auguriamo agli sposi gioie «
fiori nel cammino della nuova vi
ta".
EUGENE DEBS CONDANNA
TO A DIECI ANNI DI
CARCERE
11 giudice federale on. D. C,
Westenhaver, della Corte di Cle
levand Ohio, condannava, il 14
corrente, Eugene Debs, a dieci
anni di carcere da scontarsi nel
penitenziario di Moundsville, W.
V., per avere violato l'atto contro
lo spionaggio.
Essendosi l'avvocato del con
dannato appellato, il Debs è sta
to rilasciato sotto cauzione di 10
mila dollari, a condizione che du
rante la libertà provvisoria egli
rimanga sotto la giurisdizione
della Corte o alla sua dimora e
che osservi la legge.
Nell'imporre la sentenza il
giudice Westnhaver disse :
"Io non ritengo che gl'ideali
dell'accusato, per come li ha e
spressi egli stesso, siano più alti,
più puri e più nobili degli ideali
di migliaia di giovani che io ho
visto marciare per le strade di
Cleveland, pronti a difendere la
propria patria.
"lo non posso accettare l'atti
tudine di chiunque tenti di arro
garsi il diritto di dispensare qual
siasi persona dall'osservanza del
le leggi della nostra nazione per
la protezione, la pace e la sicurez
za mentre migliaia di giovani la
stanno difendendo contro il no
stro nemico comune.
"Chiunque tenti di togliere
l'arma dalle mani di quei giovani
che combattono per l'America o
tenti di far rifiutare qualche al
tro di adempiere un simile dove
re, quando chiamato a servire nel
loro fianco o cerchi di ostacolale
l'arruolamento, danneggia la no
stra patria nello stesso modo che
se egli fosse soldato dell'esercito
germanico".
SOTTO UN'AUTOMOBILE
La sera del 17 corrente il ra
gazzo settenne Joseph Cudeno,
del No. 916 Laague St., veniva
travolto dall'automobile del Dr.
Henry Golden, alle nove strade
in Kimball, ed ora giace in catti
vissime condizioni nell'Ospedale
di Pennsylvania.
11 Dr. Golden, dopo avere tra
sportato il ragazzo all'Ospedale,
si costui alla pubblica sicurezza
che lo trattenne sotto garanzia in
attesa di essere sentito dal magi
strato Joseph Coward.
DALLA ZONA DI GUERRA
D'ITALIA
Dal signor Antonio D'Alessan
dro, caporale del Primo Reggi
mento Mitraglieri, Battaglione
Fiat, combattente nella zona di
guerra italiana, socio della Log
gia Mario Bianco, dell'Ordine Fi
gli d'ltalia, i suoi fratelli di Log
gia ricevevano una nobilissima
lettera nella quale è contenuta la
storia del combattimento svoltosi
sul Piave e sul Grappa. La ripro
duciamo così come è scritta, sen
za correggerla, e senza nulla to
gliervi o aggiungere:
"Zona di guerra.
Carissimi amici e fratelli,
Vengo a scrivervi questa lette
ra, con la quale vi faccio sapere
che io me la passo bene e così
spero sentire di voi tutti indi
stintamente.
Cari amici e fratelli, vi scrivo
dal Piave, dove si è svolta la mi
schia e troppa furibonda di tutte
le guerre del mondo, con quesao
barbaro e vigliacco nemico che ci
sta turbando notte e giorno e che
finalmente aveva ripresa di nuo
vo la lotta per schiacciare la no
stra cara Italia. Però a noi tut
ti italiani ci ha trovati come leo
ni, che lo abbiamo sbranato e
sebbene il nemico stia notte e
giorno picchiando, esso ha tro
vato le porte d'ltalia dure come il
ferro.
Noi combattiamo uno contro
cinque; però questa volta abbia
mo vendicato Caporetto, sì che
tutti i soldati della bella Italia
abbiamo un sol pensiero di vin
cere cioè o di morire tutti, pur
; chè il Piave e il Grappa siano la
tomba degli imperi centrali.
Cari amici e fratelli, come noi
combattiamo qui per la patria co
sì dovete voi combattere per il
Potente Ordine dei Figli d'ltalia.
Il valoroso della marina d'lta
lia che porta il nome di Mario
Bianco, il primo eroe della Libia,
che seppe dare tutta la sua giova
ne vita alla cara patria, ispiri
tutti i soldati d'ltalia, tutte le
classi di tutti i reggimenti che
combattono per la grandezza di
Essa perchè gettino l'odioso ne
mico al di là dei suoi confini.
Vi faccio pure sapere che nei
primi due giorni furono presi
9000 prigionieri e 54 velivoli.
Lottate fratelli e fate trionfare
cotesta loggia alla quale ero tan
to appassionato e quando mi scri
vete mandatemi a dire qualche
cosa di essa e del Circolo.
Non più mi prolungo, sono ben
sicuro che mi direte noioso, ma
compatitemi. Saluti il Venerabi
le con tutti gli ufficiali e fratelli
della Loggia e credetemi
D'Alessandro Antonio".
LA MORTE DEL CARDINALE
FARLEY
Nella sua residenza di Mamo
roneck, N. Y., la sera del 17 cor
rente moriva il cardinale John
M. Farley.
Egli nacque in Newton Hamil
ton, County Armagh, Irlanda, il
20 Aprile 1842.
LE PERDITE ITA LO-AMERI
CANE DI PENNSYLVANIA
IN FRANCIA
Durante la settimana scorsa
si sono avuti i seguenti nostri
connazionali di Pennsylvania
morti, feriti e perduti in azione.
Morti i nazione
J. Crocco, 808 Delhi St., Alfre
do Volpe, 1521 McKean St., di
Philadelphia; Francesco Sozzi, di
Tomaco; Gregorio Fozioli di Phil
lipsburg; Romano Barnichi, E
rie; Agostino Conicello, Consho
kocken e Berardino Miconi, Bo
yer.
Morto per ferite riportale:
Agostino Giunchi di Passons.
Morti per malattie: Vincen
zo Michelacci di Lansford e An
gelo Alberico di Elie.
Ferito gravemente; Luigi
Aiello, 906 Hunt St., German
town, Phila.
Feriti leggermente: Gio
vanni Roselli, 1827 Tasker St.;
Giuseppe Di Paolo, 1822 W. In
diana ave. e Giorgio Turci, 2121
Summer St., di Phila.; Luigi Ga
vazzi, di Elonora; Giuseppe Piro
e Francesco Berschi di Alien
town ; Salvatore Cornelio di Pitts
burgh.
Perduti in azione: W. Melia,
Marvine St. e Antonio De
Stefano, 4361 W. Thompson St.,
Philadelphia; Vincenzo Bomante
ili Bristol; Angelo Steve e Luigi
De Luca, di Pittsburgh; Antonio
Basile di New Castle; Nicola Pel
legrino di Girardville e Vito Bru
no di Conshokocken.
CASINO THE ATRE
Da lunedì prossimo e per tutta
la durata dell'entrante settima
na, al Casino Theatre, alle 8 stra
de in VValnut, sarà data la pro
duzione comica "Great Star and
Carter Show".
Artisti di prima classe, coro
numeroso, scenario attraente.
PEOPLE'S THEATRE
"Cheer up America" è la rap
presentazione che da lunedì a sa
bato della prossima settimana,
verrà data al People's Theatre.
Nulla si è trascurato perche gli
ìbituè restino soddisfatti.
L'Avi/. Strizzi monta
sui pergamo
Abbiamo concesso all'Aw.
Strizzi la più larga ospitalità nel
a sua polemichetta coi connazio
ìali di Paulsboro, e se egli, nella
•eplica, avesse serenamente ri
sposto, noi avremmo persino ri
lunciato a questo commento, la- !
sciando libero il pubblico di dare
1 proprio giudizio. Ma poiché e
rli monta sul pergamo e predica
norale, analizziamola un tantino
juesta filosofia alta e profonda.
Egli assume, nel corso della
sua tiritera, atteggiamenti diver
si, tentando di riuscire a volte
spiritoso, a volte sarcastico e fa
•endosi a volte piccino piccino;
nerita, perciò, che gli si faccia
ina piccola tirata di orecchi.
Seguiamolo nella Sua disserta- 1
:ione :
Egli nega l'accusa di disfatti
smo, poiché ritiene ridicolo dar
leso ad una propaganda esercita
;a una sola volta ed in una sola
>ccasione, con mezzi troppo inno
:ui e primitivi, quali il racconto
ii un aneddoto paesano ed insi
ìua quasi che la lettera del Sa
latini possa essere stata manipo
ata in redazione e che poi amici
roppo compiacenti di Paulsboro
/i abbiano incoscientemente ap
x>sta la firma.
Certi modi saranno forse in u
so nella redazione di qualche quo
idiano di nostra conoscenza, ma
IOÌ li ripudiamo con tutte le no
stre forze, e se l'Avv. Strizzi vor
'à farci l'onore di favorire nel
ìostro Ufficio, noi gli mettere
no sotto il muso l'originale della
ettera del Sabatini, che noi non
mbblicammo appena ricevutala
i non l'avremmo fatto, se essa,
:ome dicevamo nel numero di
luesto giornale del 31 Agosto
1. s., non fosse stata corrobo
ata da altri presenti alla discus- ;
sione.
Negare poi l'accusa di disfatti- :
smo, sol perchè non è riuscito ad j
>stacolare la formazione di una
oggia a Paulsboro, è negat e la
ìvidenza.
Disfattisti furono tanto quelli
:he condussero l'ltalia al disastro -
di Caporetto, quanto quegli altri
! che fallirono nei loro criminosi
I tentativi, poiché ottennero lo sco
|po contrario; quello di rendere
più completa e più salda la con
cordia nazionale.
L'avvocato Strizzi, che non ha
tempo da perdere, scrive lettere
interminabili che non cavano un
ragno dal buco, con le quali vor
rebbe darci ad intendere che
spetta a lui il merito di aver mes
so d'accordo, in Paulsboro, i con
tendenti che erano divisi tra la
Loggia ed il Club, e di farli opta
re unanimi per la formazione del
la Loggia, e modestamente affer
ma che la sua favoletta, raccon
tata a proposito, riuscì a fare ciò
che il Sabatini non aveva sapu
to portare a compimento con un
lavoro di parecchi mesi.
No, avvocato Strizzi; se Saba
tini ed i suoi amici si decisero, in
una risoluzione improvvisa, a
maritare quel benedetto figliuolo
invece di farlo prete, non fu per
chè li convinse il vostro aneddoto
paesano, ma piuttosto perchè
scoprirono la vostra insidia e vol
lero sventarla.
Non è quindi il caso di saluta
re l'ombra eroica del Cavaliere
della Mancia, perchè noi non ab
biamo mai dato alle vostre im
prese maggiore importanza di
quella che meritano. Voi avete
fatto adesso, ed anche in passato,
tutto ciò che avete potuto, e se
non siete riuscito mai a nulla,
non fu certo per colpa delle vo
stre intenzioni. Cosicché più op
portuna sarebbe, nel caso vostro,
la rievoeazione di un'ombra più
modesta, quella del fedele scu
diero Sancio Panza, che serviva
ciecamente il padrone nella spe
ranza di ottenere il tanto ago
gnato governo dell'isola.
E passiamo oltre anche noi.
A quale scopo, avvocato Striz
zi, protestare con tutte le forze, a
nome dei vostri compagni di la
voro? Chi mai ha l'atto allusione
ad essi? Noi, nel nostro coniente,
non abbiamo scritto la frase che
dichiara tutti i componenti la
stessa famiglia giornalistica, pa
droni e servi, acerrimi avversarli
ecc Anche questa è un'insinua
zione e di insinuazioni par che vi
dilettiate con soverchia frequen
za.
Noi invece scrivemmo: che
componenti la stessa famiglia
giornalistica, ed intendevamo ri
ferirci precisamente ad alcuni,
non a tutti, per esempio a voi,
al vostro padrone e a qualche a
gente viaggiatore.
Ma voi parlate più sotto di am
bienti giornalistici, di preconcet
to, di malafede, di ignoranza. Fa
tevi un po' di esame di coscienza.
Avete voi il diritto di parlare co
si? Credete voi, o lettori, che
l'Avvocato Strizzi possa tenere
un simile linguaggio?
Noi abbiamo accordato a lui hi
pi LI larga e più cortese ospitalità,
nelle colonne del nostro periodico
e ci saremmo anche astenuti dal
cometito, se egli avesse saputo es
sere discreto; metre egli le
ricorda? condirettore del set
timanale "11 Momento" troncò
senza motivo la pubblicazione di
un nostro comunicato, in obbe
dienza alle ingiunzioni del suo
padrone per la benedetta ra
gione dell'opportunismo.
Essere redattore di un giorna
le, no, non significa esser servi,
ove però si sappia conciliare il do
vere con il decoro. Ma quando,
come nel caso dell'Avv. Strizzi, si
pecca unicamente di eccesso di
Zilo; quando si va nelle sedi delle
Società di M. S., mentre se ne po
trebbe fare a meno, a tesseivi la
apologia di loschi personaggi;
quando si accetta l'incarico di o
ratore ufficiale in commemora
zioni che un altro settimanale co
loniale argutamente e giustamen
te chiamava profanazioni, e dopo
la tragicomica cerimonia si torna
in casa soddisfatto per mangiart
con maggior favella i macchero
ni che aspettano; oh! allora re
dattore e servo sono perfetta
mente sinonimi.
Ecco perchè non calza l'allusio
ne a quel tale che una volta fu
"compagno di lavoro"
Quel tale non può dirsi ex
servo; non può essere un ex-ser
vo chi servo non fu mai, appun
to perchè seppe sempre far mar
ciare di pari passo ed a braccet
to l'adempimento del suo dovere
ela tutela della sua dignità. E
quando appunto la dignità sua
gli consigliò di abbandonare il po
sto che occupava, egli, anche do
po l'accomodamento, continuò a
rimanerne lontano perchè non
volle, come voi, avv. Strizzi, tra
dire gli interessi e la causa di
quei compagni di lavoro, pei qua
li oggi voi spezzate, senza alcun
bisogno, una lancia.
Ed avremmo finito se non do
vessimo rispondere ad un'altra
sdegnosa protesta dell'Avvoca
to Strizzi, il quale nega di avere,
in altri tempi, fatto parte del
l'Ordine per ragione di opportu
nismo.
Glielo concediamo, ma egli a
sua volta non ci deve negare che,
nel suo lungo soggiorno in Phi
ladelphia, appunto per opportuni
smo, non ha voluto rientrare nel
le file di quella famiglia donde e
ra uscito esclusivamente per sua
volontà.
E questa volta abbiamo termi
nato per davvero, non volendo, a
nessun costo, soffermarci a par
lare di segrete mene, per ostaco
lare, la formazione di una Loggia
femminile in Philadelphia; per
chè, se parlassimo, dovremmo
trascinare in ballo qualche per
LA LIBERA PAROLA
sona che sarà meglio lasciare di
scretamnete in disparte.
NOI.
Il nostro direttore assente, sa
bato scorso l'avv. Strizzi si recò
nel nostro Ufficio per salutarlo, e
per ricordargli che egli non ha
nemici. Neanche noi ne abbiamo,
per conto nostro. Anzi, ora che
l'avv. Strizzi è fuori del COVO e
lontano dalle tentazioni ci augu
riamo che egli riconquisti l'indi
pendenza personale e si affermi
come l'uomo che ha rotto le cate
ne. (n. d. r.)
in oisffiifl' ii «r
DEL CAV. UFF.C.C.A.BALH
Da Lia Voce della Colonia del 7
corrente mese, rileviamo una di
sposizione dell'Ordine Massonico,
Rito Scozzese e di York, per gli
Stati Uniti d'America, con la
quale, fin dall'Aprile 1908, si im
pediva ai cattolici romani di ap
partenervi.
Il Cav. Uff. C. C. A. Baldi è
un massone del Rito di York. O
ra noi domandiamo: da quando il
suddetto decreto è andato in vi
gore che cosa ha fatto il Cav.
Baldi se a noi consta che tuttora
egli è membro della massoneria?
Ha egli forse cessato di essere
cattolico o continua a trescare col
compasso e col tricorno a secon
da che i suoi interessi lo richieda
no?
Sulla stampa indigena# una'
gentildonna americana, sua con
giunta, ebbe a dire che il Cav. C.
C. A. Baldi è protestante a Ma
nayunk, cattolico in Christian e
Monti ose e massone coi massoni !
Questa accusa, ripetuta altre vol
te, non è stata mai smentita dal
l'interessato. Anzi col suo agire
egli l'ha sempre ribadita.
Noi che lo conosciamo non ci
sorprendiamo più delle metamor
fosi del giuocatore di bussolotti
perchè sappiamo che egli non ha
un cai attere, non una coscienza,
ne una religione, salvo che il ca
valiere non voglia confondere
queste virtù con un'operazione
più o meno puliti! di "real esta
te".
Ma noi ci aspettiamo la rispo
sta dalla massoneria americana e
desideriamo sapere se essa è com
posta di uomini come il Cav. C. G.
A. Baldi che è un incosciente,
senza religione; un mercante di
acqua santa; un ammiratore di
Lutero ed un seguace del
papa-re.
Se il Cav. C. C. A. Baldi vi sta
bene, allora la massoneria, per
non essere in contraddizione con
i decreti che essa emana, dovreb
be annullare lu disposizione che
impedisce ai cattolici di entrarvi.
Perchè i lettori ne prendano vi
sione e i preti cattolici, amici del
cavaliere, cono' ano meglio il lo
ro merlo, pubblichiamo qui ap
presso la disposizione del Poten
tissimo Sovrano della Massone- :
ria americana:
"A tutte le Logge Simboliche
rendenti obbedienza al Supremo
Consiglio. Saluti.
"Vi fo noto che io Giuseppe
W. Domfrey, Potentissimo So
vrano Grande Commendatore del
Supremo Consiglio dei Sovrani
Grandi Ispettori Generali, Tren
tesimoterzo ed ultimo grado del
l'antico Rito di York della Fra
massoneria per gli Stati Uniti
d'America, loro territori e dipen
denze, in virtù dei poteri investi
timi dalla Costituzione e dagli
Statuti dell'Ordine, proibisco as- j
solutamente alle Logge Simboli
che rendenti obbedienza al Su- i
premo Consiglio, di accogliere do- :
mande di cattolici romani per
l'iniziazione nei misteri della no
strn antica e onorevole Confra
ternita per le seguenti ragioni,
cioè:
"N. 1. Che i Pontefici della
Chiesa cattolica romana da tem
po immemorabile abbiano pro
mulgato encicliche denuncianti la
Confraternità massonica e proi
benti alla laicità di quella confes- :
sione d'unirsi a esso sotto pena di
essere soggetta a tutte le penali
tà previste dalle leggi ed usi del- :
la Chiesa per la condegna puni-i
zione dei ricalcitranti, e ben risa
puto dal cattolico romano molto
prima che egli presenti la doman
da per divenire membro dell'Or
dine.
N. 2. E per questa ragione, la '
domanda del cattolico romano
per l'ammissione a membro del- !
l'Ordine, dev'essere respinta.
N. 3. Che non vi sia nulla;
nella Framassoneria che stia in ;
conflitto col Cattolicismo roma
no, mentre v'è molto nel Cattoli
cismo romano che sta in conflitto
con la Massoneria è parimenti
ben conosciuto da ogni intelligen
te cattolico romano.
N. 4. Il Cattolico romano che,
ha abiurato è similmente edotto
dal fatto che se gli riesce di dive
nire membro dell'Ordine, non può
andare alla confessione, e che al
letto di morte il sacerdote della
Santa Madre Chiesa ricusa d'am
ministrargli l'ultima assoluzione.
N. 5. Il Cattolico romano che
ha abiurato è bene edotto del fat
to che egli non può coscienziosa
mente esser membro della Chiesa
cattolica romana e nello stesso
tempo esser Framassone. (Cav.
C. C. A. Baldi, questo paragrafo
è per voi).
N. 6. In vista dei precedenti
fatti dimostranti l'impraticabili
tà, il migliore inteiesse dell'Ordi
ne è di fare un alto nella loro
ammissione a membri della no
stra antica e da tempo onorata
Istituzione.
N. 7. Che i Framassoni del
mondo debbono ai Pontefici della
Chiesa cattolica romana un eter
no debito di gratitudine per la
promulgazione, di tanto in tanto,
di encicliche proibenti alla laicità
di quella confessione di far par
te dellu Confraternità Massoni
ca e così impedire un influsso nel
le sue file di una classe punto de
siderabile.
Su ricevuta di questo Editto
sia letto in ciascuna delle Logge
simboliche rendenti obbedienza
! al Supremo Consiglio".
Ben diceva, dunque, la Voce
dellu Colonia:
"Ne segue, perciò", essa affer
mava, "che il cattolico, divenen
do membro dell'Ordine e tuttavia
pretendendo di conservare il suo
posto nella Chiesa, non può esse
re fedele ad entrambi, e se falso
J all'unta o all'altra, non può essere
fedele nè all'una nè all'altra, per
cui fuori il traditore della nobile
famiglia Massonica".
Prenderà dei provvedimenti la
Massoneria americana?
Ad essa la risposta, se vuole
che si abbia rispetto di una così
nobile Istituzione e dei suoi prin
cipii.
Uno che veglia sempre
imii
Reynoldsville, P&,
18 Settembre
PARTE SOLDATO
(V. Filippelli) Circa due setti
mane fa è partito da questa città
il signor Paolo Giordano, socio
della Loggia dell'Ordine dei Figli
d'ltalia "Fuori i Barbari" No.
BG6, per raggiungere il suo Reg
gimento al quale è stato assegna
to.
Lo accompagnano gli auguri di
tutti i fratelli ed amici con la
speranza di rivederlo subito tor
nare e vittorioso.
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Dr. SETTEMBRE MAMMÀRELLA
812 So. 9th St. Phila., Pa.
DENTISTA
Dr. M. A. De Vecchis
738 So. lOth St., Phila,, Pa.