La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 21, 1918, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    Published and distributed under pe. mit No. 500 authorizcd by the act of October «, 1917, on lile at the Post Office of Philadelphia, Pa.. by order ot the President, A. S. Burleson, Postmaster Gen.
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale, t
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
I. - Numero 23
LO «EU HI'OHI lIHIE
l iiit mi tini MII SIIMI unii)
P Nelle scorse settimane abbia
' mo assistito ad una polemica che
'.si è andata svolgendo tra alcuni
membri dell'Ordine degli Indi
. pendenti, polemica che ha segna
ta la prima tappa verso quelle
sfacelo ineluttabile, cui l'lstitu
ii zione precipita con fantastica ve
llocità.
Noi non ci occuperemo oggi di
! questa polemica, perchè essa è di
I carattere esclusivamente perso
r naie.
' Dall'"Opinione" del 25 agosto
apprendiamo che la Domenica
precedente, e proprio il 18 stesso
\ mese, ebbe luogo qui in Filadel
| fia, la Grande Convenzione, nella
quale, con leggerezza imperdona
| bile e sintomatica, si procedette
all'elezione degli Ufficiali che do
vranno comporre il nuovo Gran
de Concilio Statale : in altri ter
mini, sulle macerie ingombranti
o sulla sabbia, si costruisce l'2di
ficio sulla cui solidità non può
farsi alcun assegnamento, perchè
porta con sè il peccato di origine.
Nello stesso comunicato si leg
geva che, dopo avere assodato al
cune pendenze interne, che non
potevano rendersi palesi,poiché le
leggi generali vi si opponevano,
si passò alla nomina ed all'elezio
ne ecc ecc
Questa dichiarazione è grave,
molto gi - ave, di un'incoscienza ta
le che va oltre i limiti di qualsiasi
immaginazione.
In una Istituzione come quelle
dei due Ordini Figli d'ltalia nulla
deve esser tenuto celato al pub
blico controllo, all'infuori dei se
greti ritualistici a mene che
l'Ordine degli Indipendenti non
.sia una accozzaglia di gesuiti e di
disonesti, i quali non vogliono
mettere in luce le loro azioni po
co pulite. E se così fosse, essi,
, gli Indipendenti, non avrebbero
alcun diritto all'esistenza; non a
i vrebbero diritto a vivere in mez
zo a quella comunità alla quale
negano persino il rendiconto mo
rale del loro operato.
Si dice che i confronti siano o
diosi, ma molte volte essi s'im
pongono come una necessità.
L'altro Ordine, quello genuino,
quello dei veri "Figli d'ltalia"
non accoglie nelle sue file le not
tole ed i pipistrelli ; osso compie
tutto alla luce del sole ed in que
sto precisamente sta il segreto
d§l suo sviluppo, del suo progres
so, della sua continua e rapida
ascensione.
Esso offre alla curiosità ed al
l'indagine del pubblico, a mezzo
■el "Bollettino Ufficiale" e della
stampa coloniale, tutto ciò che
nel suo seno si compie: scrupolo
so rendiconto delle operazioni del
"Fondo Unico Mortuario" e della
'Grande Loggia", delle somme,
lelle vistose somme che raccoglie
contribuisce per i profughi e
Ber la Croce Rossa; del danaro
[che sta pagando fin dall'inizio
della nostra guerra maggio
f1915 alle famiglie dei richia
mati e del danaro che largisce ai
bisognosi per beneficenza.
P Questo per quanto riguarda il
finanziario; ma anche dal la
to morale non si è meno scrupo
losi. Ela stampa pubblica setti-
Sjanalmente i processi che si svol ;
gono nell'Ordine, le punizioni che
si applicano, i provvedimenti che
vengono adottati. In una parola
rene e di pubblica ragione tutta la
sua vita, interna ed esterna, sic
ché esso può paragonarsi ad una
casu di cristallo limpido e terso,
nella quale tutti indistintamente,
fratelli ed estranei, possono spin
jfere il loro sguardo e farvi le più
accurate e minuziose indagini.
L'Ordine Indipendente invece, i
nello Stato di Pennsylvania, ope
ra ed agisce in guisa da legitti
mare il sospetto e la diffidenza;
Vgisce ed opera come un'accolita
ìi gesuiti edi cospiratori delle
tenebre.
Il vecchio Grande Concilio,
d'infausta memoria, otto o dieci 1
mesi addietro fu, dalle Autorità
Supreme, sospeso dall'esercizio
.(JeJle sue funzioni per malversa
zione di fondi e per altri fatti di
sonesti. Di questa misura radi
cale il pubblico non ha saputo j
mai nulla e, quel che è peggio,
non ne seppero nulla neppure i
fratelli, derelitti ed ingannati, i
quali avrebbero avuto un certo
diruto e l'inganno si protrasse al- ;
les amente per il periodo di pa
recchi mesi. Solo più tardi, di
straforo si seppe che il Grande
Concilio era stato sospeso ed una
inchiesta era stata ordinata.
L Dove è andata a finire quell'in- !
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
chiesta famosa? Vi è stata o non
vi è stata appropriazione di da
naro dal fondo di cassa, di quel
danaro che i Soci pagano con su
pina incoscienza, attratti da un
falso miraggio e da fallaci pro
messe ?
Perchè si son tenuti celati i ri
sultati di essa inchiesta?
Sono forse vere le voci che cor
rono che cioè furono diversi a di
vidersi il bottino e le opime spo
glie?
Queste sono domande legittime
che corrono sulle bocche di tutti,
siano essi membri dell'Ordine de
gli Indipendenti, siano coloni di
sinteressati ; ma a queste doman
de non si può rispondere, perchè
bisognerebbe rimuovere un velo
che nasconde agli occhi del pub
blico un cumulo di vergogne.
Ma perchè preoccuparsi di si
mili quisquilie? 11 nuovo Gran
de Concilio è stato formato e qui
sta il busillis; gli Ufficiali eletti
indosseranno la magnifica scar
pa, emblema del loro grado, cor
reranno di loggia in loggia cor
bellando i vecchi fratelli; colle in
sinuazioni e cogli inganni tente
ranno di attirarne altri nella tra
ma. Ma frattanto a pentola bol
le, la pentola che dovrà inelutta
bilmente portare allo sfacelo, al
tonto finale, se i nuovi ammini
stri! tori non avranno la capacità
ed il coraggio di scoprire gli altri
imbrogli e poi col bisturi estirpa
re il focolare d'infezione che mi
na l'intero organismo.
Riusciranno questi signori nel
loro arduo compito? Non faccia
mo prognostici perchè non siamo
figli di profeti. Ma se dovessimo
informare il nostro giudizio alia
deplorevole leggerezza con cui
hanno accettato le cariche, sen
za prima esigere che un'inchie
sta, seria e dignitosa, avesse as
sodato le vecchie responsabilità,
non vi sarebbe adito a lusinghie
re speranze.
Noi non vogliamo atteggiarci a
maestri e a pedagoghi, ma non e
sitiamo ad affermare che il pri
mo atto del nuovo Grande Conci
lio, dovrebbe essere quello di
mettere tutte a nudo le colpe del
le passate gestioni, e così facen
do avrebbero di un tratto ricon
quistato la fiducia e le simpatie
degli associati e del pubblico.
LA LIBERA PAROLA.
n arisi"
Egregio Sig. Direttore,
In occasione del XX Settembre
la Loggia Italianji "Roma" h:;
pubblicato il manifesto qui acclu
so al quale la S. V. è pregata dare
pubblicazione nel Suo pregiato
giornale :
"Tu solo, o ideal, sei vero"
Gipsuè Carducci.
ITALIANI,
Il XX Settembre 1870 veniva
restituita all'ltalia la sua Capita
le. Attraverso la breccia di Por
ta Pia entrava lo spirito dei nuo
vi tempi che bandiva per sempre
la superstizione e l'oscurantismo.
L' "idea" aveva trionfato ; allo
ra, e allora soltanto, l'ltalia potè
dirsi fatta e compiuta.
Anche oggi l'ltalia in anni
combatte per un' "idea", per la li
bertà delle nazioni tutte; ed ha
a compagni, nella lotta contro la
tirannia e la rapina, i popoli li
beri.
ITALIANI,
I questjora tragica di sangue e
di passione ci siano di guida e di
sostegno i fasti luminosi del pas
sato. Dalla virtù dei padri nostri,
che tutto sacrificarono per la Pa
tria e per la libertà del pensiero
umano, attingiamo forza e fede;
e questa forza e questa fede tra
smettiamo ai nostri fratelli com
battenti sul Piave glorioso e sul
le balze del Grappa.
Nella ricorrenza del XX Set
tembre il nostro pensiero sia ri
volto a Roma e all'ltalia che pu
gna e vince per i popoli oppressi.
Nè ci turbi, in questa fausta
ricorrenza, l'agitazione complot
tata dal connubio di falsi patrio
ti e di preti. Roma è conquista
intangibile della civiltà e gli ita
liani di Philadelphia risponderan-
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IIN PUGNO
"Entered as sccond-chuss mattcr Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March ."5, 1K79".
no degnamente ai nemici della
Patria e dell'Umanità.
Loggia Massonica Ital. "Roma"
all'obbedienza del Grande
Oriente d'ltalia
Il Yen. Dr. D. BAGLIVO
Phila., Pa., XX Settembre 1918.
* * ■*
Viva il XX Settembre
CONNAZIONALI:
La data fatidica del XX Set
tembre segna.per l'ltalia e per il
mondo intero l'evento più glorio
so dell'Evo moderno.
Quest'anno, grazie al movi
SUDATE 0 FUOCHI A PREPARAR METALLI
Sì; al cospetto dell'ultima in
famia perpetrata dall'essere più
nefasto della Colonia, che supera
e direi quasi cancella le mille e
mille altre di cui egli si rese col
pevole nella sua movimentata e
si sten za di famigerato masnadie
-10; di fronte al sozzo rettile che
coll'ebete sorriso sul labbro, stri
scia cauto e circospetto, fino a
raggiungere la vittima designa
ta per sprizzargli la bava ed il
tossico sul volto, io provo tanto
sdegno e tanto raccapriccio, che
neppure una lunga serie di arti
coli come questo che oggi mi ac
cingo a scrivere, sarà sufficiente
a dare sfogo all'ira che mi bolle
nei petto e al profondo
| ribrezzo che sento ogni giorno
più accentuato per questo grosso
vermine che meriterebbe di esse
re schiacciato senza misericor
dia.
Perciò dunque sudate o fuochi
a preparar metalli e qualunque
cosa si dica o si scriva ad illu
strazione di quest'ultima infa
mia, qualunque linguaggio si a
doperi, violento o scurrile, per
bollare a sangue la perfidia e la
vigliaccheria del maledetto mal
vagio, saranno sempre inadegua
ti alla bisogna.
Oggi più che mai
Vorrei che questa mia povera
(penna
l'osse un ferro rovente
per bollarvi tra gli occhi la coten
na
canaglia prepotente!
Udissero i connazionali di Fila
delfia e specialmente quelli che si
lasciano ingannare dal bugiardo
sorriso e dalla falsa reclame del
la c'laque, e se hanno nelle vene
un po' di sangue, debbono sentir
si presi da sdegno e guardarsi
dalle insidie del notturno rapace
che domani uno qualunque di
noi potrebbe far bersaglio del
le sue basse vendette.
Tra i parecchi giovani italiani,
che facendo onore alla colonia,
conseguivano quest'anno la lau
rea. dopo aver completato i loro
studi, uno ve n'era, non più gio
vane. ma già nel colmo della ma
turità, che appunto per questo
acquistava diritto, a preferenza
di tutti gli altri che insieme con
lui hanno superato il cimento, al
la generale ammirazione: Gio
vanni Di Silvestro.
Quest' uomo che ha sulle
spalle circa quarant'anni, che è
padre di cinque figli ed è quasi
continuamente distratto da fac
cende molteplici, nel superare fe
licemente gli esami, ha dato una
splendida prova di volontà e di
tenacia.
Ma quando tutto sembrava ter
minato; quando egli stava per
stendere la mano sulla mèta lun
gamente agognata; quando tutti
i suoi colleghi ricevettero dall'U
niversità la carta con la quale ve
niva loro comunicato il consegui
mento della laurea, a Giovanni
Di Silvestro era riserbata una do
lorosa delusione.
Quest'uomo che aveva saputo
emulare nel nobile agone degli
studi i baldi giovani ventenni,
che alle astruse materie aveva
dedicato le ore rubate al sonno ed
agli affetti familiari ed alle ca
rezze dei figli, quest'uomo in
ciampava in un ultimo ostacolo
erettogli clandestinamente sui
suoi passi, dall'essere più abbiet
to e più vigliacco che placenta
muliebre abbia potuto mai conce
pire.
Una iena in forma umana, o
o per meglio dire, un rettile im
mondo, come si espresse il capi
tano Zampaglione nel banchetto
dei giornalisti, strisciando miste
riosamente, si insinuava tra i
componenti del Board e lasciava
cadere una denuncia che era una
coltellata vibrata alla schiena di
Giovanni Di Silvestro.
Chi è questo serpe? Dice un
PHILADELPHIA, PA., 21 SETTEMBRE, 1918
mento della Roman Legion, tutte
le colonie italiane d'America fe
steggiano la memorabile Breccia
di Porta Pia. La rispettabile e no
bile colonia di Filadelfia, malgra
do i tranelli di taluni depravati
nemici di ogni progresso civile,
molale e sociale, ha mostrato di
essere conscia di se stessa col ce
lebrare, come mai ha fatto nel
passato, l'istorica data !
La Prima Chiesa Battista Ita
liana, sempre fedele promotrice
dello spirito di libertà, di amore e
di patriottismo verso la Patria di
origine e quella d'adozione, per
non dividere le forze, invece di
commemorare tale evento nel
giorno che ricorre il 48.m0 anni
proverbio: Is feeit cui prodest.
La infamia fu commessa da chi
aveva interesse a commetterla;
da chi odia mortalmente Giovan
ni Di Silvestro come il gufo ed il
barbagianni odiano la luce del so
le; perchè Giovanni Di Silvestro,
nella sua non breve carriera gior
nalistica, nei Comizi e dovunque
ha concorso poderosamente ad
abbattere la nefasta influenza
dell'eroe delle tenebre.
Questo serpe, in Colonia, lo co
noscono quasi tutti per le sue ri
balderie e tutti quelli che lo co
noscono, sentono per lui odio o
disprezzo; meno un'esigua mino
ranza di giannizzeri, che gli stan
no continuamente alle costole, i
quali però non sono sinceri.
Di quest'uomo, recentemente,
ebbi occasione di rivedere la fo
tografìa su un giornale di sette
od otto anni fa. Allora aveva
baffi e capelli neri, ed ora capel
li e baffi son diventati quasi per
fettamente bianchi e sulla faccia,
che sembra di bronzo, si so
no aperte rughe profonde ed in
delebili.
Più che gli otto anni che gli
passarono sulle spalle, hanno con
tribuito a compiere la brusca me
tamorfosi la nostra lotta inces
sante, senza quartiere, e i latrati
della sua inquieta coscienza.
Ma noi non desisteremo, lino a
quando non gli avremo strappato
i denti ad uno ad uno e lo avre
mo ridotto nell'impossibilità di
fai' male; il che costituisce per
lui una seconda natura.
_ Costui, ìoso dall' invidia
più volgare e più livida, perchè la
sua numerosa prole e cresciuta
su ignorante come un branco di
somari, affinata solo nella malva
gità appresa alla scuola paterna;
quest'uomo, di cui un figlio, ten
tò defraudare lo State Board con
un volgale trucco, per rubare li
na laurea che altrimenti non po
teva conseguire, come l'asino che
indossa la pelle del leone; questo
uomo mal poteva sopportare che
Giovanni Di Silvestro, senza
trucchi, senza furti, senza ingan
ni, ma col solo ingegno e colla so
la volontà tenace, fosse riuscito a
conquistare una nobile posizione.
E lanciò la denunzia. O per
meglio dire ne fece lanciare due
in uno stesso tempo da due ame
ricani che pensavano a Giovanni
Di Silvestro come lo scrivente
pensa ai monarchi delle favole
azzurre; e di uno ha ingannato la
buona fede, questo è risaputo;
dell'altro avrà forse vinto la ri
luttanza.
Che autore o ispiratore dell'in
famia sia stato l'uomo al quale
alludo e di cui tutti i lettori han
già riconosciuto il ceffo sinistro,
non è da mettersi in dubbio. Già
da quasi un anno si sapeva che
si veniva ordendo la bassa con
giura ai danni di Di Silve
stro; uno dei figli del mal
vagio ispiratore, il più crimina
le dei fratelli, colui che tempo
addietro ebbe un quarto d'ora di
celebrità ridicola per essersi eret
to a campione della causa di suo
padre c a direttol e del battaglio,
aveva detto a un egregio giovane
connazionale ed aveva ripetuto
anche ad altri che Giovanni Di
Silvestro non sarebbe stato mai
avvocato, perchè aveva riportato
una condanna. A costui fece eco
un altro ceffo che mangia alla
greppia del vigliacco cospiratore.
Eccolo dunque, o amico lettore,
il contenuto della denunzia. Si
riesumavano i fatti di tredici o
quattordici anni fa, allorquando
Giovanni Di Silvestro, per una
nobile campagna giornalistica
che ridonda tutta ad onore di chi
l'ha sostenuta, venne condanna
to, assieme col Direttore di que
sto settimaale e con Carlo Tre
: sca, a tre mesi di carcere.
Reato di stampa, dunque; con
i danna tutt'altro che infamante,
versario della presa di Roma, ha
pensato di celebrarlo nel giorno
di Domenica, 22 corrente.
Questa commemorazione avrà
luogo nella South Broad Street
Baptist Church, Angolo di Broad
e Reed Streets, alle 4 P. M. pre
cise.
La conferenza d'occasione sarà
tenuta dal ministro della Chiesa,
Rev. Angelo Di Domenica, B. D.,
il quale sarà coadiuvato dalla sua
congregazione col canto di parec
chi inni patriottici.
La colonia italiana di Filadel
fia è cordialmente invitata d'es
sere presente a questa comme
morazione patriottica.
IL COMITATO.
dalla quale forse in Italia non
sarà esente qualche ministro e
che indubbiamente moltissimi
autorevoli parlamentari hanno
riportata, perchè essa anzi colà
costituirebbe un titolo d'onore.
Giovanni Di Silvestro venne
condannato a tre mesi dalle Cor
ti, senza aver nulla commesso;
egli che, con nobile intendimento,
aveva tentato di esporre alla lu
ce ciò che in quell'epoca si com
piva all'ombra del Consolato! La
verità veniva brutalmente stroz
zata e la penna infranta.
Ma al di sopra di tutte le Cor
ti e di tutti i Tribunali del mon
do sta il giudizio della pubblica
opinione che molto difficilmente
si inganna. E l'opinione pubblica
non condannò i fratelli Di Silve
stro e Carlo Tresca, ma ne fece
la più splendida apoteosi.
Durante il periodo di detenzio
ne delle tre vittime di un nobile
dovere, le carceri erano divenute
come un santuario, ove giornal
mente numerosi connazionali
traevano come in pellegrinaggio,
tanto che i tre prigionieri, agli
occhi dei custodi e del personale
delle prigioni, avevano assunto
proporzioni fantastiche di perso
naggi illustrissimi.
E quando, scontata la pena, fu
rono rimessi in libertà, fu una
generale manifestazione di giu
bilo ed i connazionali di tutte le
gradazioni sociali, dal lavoratore
all'industriale .il professionista,
vollero onorarli con un banchet
to spettacoloso che è rimasto ce
lebre negli annali coloniali.
Per fortuna, le arti del mascal
zone, sono state sventate a tem
po dal buon senso di coloro che
dovevano dare il loro giudizio
sulla vigliacca denunzia e Gio
vanni Di Silvestro, sebbene con
qualche mese di ritardo, è stato
ammesso all'esercizio della pro
fessione, dove lo attendono nuovi
e più superbi trionfi.
Ma dall'ultima infamia del cro
cefisso farabutto io attingerò
nuova forza per continuare ad in
chiodarlo alla gogna, a smasche
rarlo al cospetto della colonia, a
gittar fango e disprezzo sui suoi
goffi atteggiamenti di ipocrita fi
lontropo.
RICHEL.
I condannati del
processo di Torino
Sono stati condannati, per di
sfattismo, dal tribunale di Tori
no, alcuni nostri connazionali i
cui nomi rileviamo da la Tribuna
di Roma.
La sentenza, in sintesi, dice co
sì:
Visto gli articoli del Cod. pen.
per l'esercito; dichiarato il tradi
mento interdetto, condanniamo:
Francesco Barberis, a 6 anni
di reclusione.
Pianetfu Giuseppe, a 3 anni ed
1 mese di detenzione.
D'Alberto Saverio, a 8 anni ed
1 mese di detenzione.
Maria Giudice, a 3 trenni ed 1 '
mese di detenzione.
Rabezzana Pietro a 4 anni di
detenzione.
Menotti Serrati a 3 anni e 6
mesi di detenzione.
Il Tribunale assolve per non
provata reità Boccignomi Virgi
nio, Cavallo Leopoldo, Acutis An
selmo, Faggiano Luigi, Ercole
Ettore, Chignoli Luigi e Zocca
Elvira ed ordina la loro scarcera
zione.
Il Tribunale ha applicati in so
stanza gli articoli 72 e 74 del Cod.
Pen. per l'Esercito accogliendo le
. richieste del P. M. per Barberis,
Rabezzana e Serrati e diminuen
do lievemente la pena per gli al
tri.
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Grande loggia
DELLO STATO DI PENNSYLVANIA
PER L'ORFANOTROFIO
E RICOVERO
Con una circolare diretta ai so
ci tutti, il Grande Concaio ha co
municato ;.d essi n progetto
per I Orfanotrofio e Ricovero, fa
cendo vivissimo appello al loro
volenteroso concorso.
Nella circolare è detto:
"Il continuo accrescersi della
nostra famiglia, sia per nuovi e
lementi che vengono ad iscriversi
nei ruoli delle Logge già esisten
ti, sia per nuove Logge che ven
gono ad aumentare il numero del
le Consorelle, porta necessaria
mente con sè anche l'accrescersi
dei bisogni della nostra Istituzio
ne.
"Se ieri erano poche le vedove
dei I rateili nostri che venivano
a bussare agli Uffici dell'Ordine,
0 che ci scrivevano lettere pieto
se per invocare l'aiuto e l'assi
stenza in favore dei loro orfani,
oggi-esso o:io molte, e più diven
ter. mio per ogni mese che passa.
Entrando nell'Ordine, ognuno
di noi ha promesso di aver cura
del fanciullo, di lenire i mali del
•e vedove derelitte e degli orfani
piangenti; ognuno di noi ha so
lennemente giurato di aiutare le
vedove e gli orfani dei fratelli
morti, secondo le nostre forze.
Ed ora, noi non possi: mo più ol
tre rimandare a casa, semplice
mente con buone parole,le vedove
che vengono ad affidarci le loro
creature perchè esse non hanno i
mezzi per sostentarle; nè possia
mo più oltre rispondere con let
tere evasive a quelle che invoca
no soccorso da lontano.
"Taluni dicono che possono
servire al caso gli Orfanotrofi a
mericani. Bisogna però prima di
tutto osservare che la preferenza
nell'ammissione in essi è accorda
ta naturalmente agli orfani di
genitori americani; e se fosse fa
cile per tutti di ottenerla non si
spiegherebbe come tante vedove
di I rateili nostri si rivolgano in
sisOntemente all'Ordine, pur sa
pendo che noi finora non abbiamo
un Orfanotrofio.
"In secondo luogo, noi che ci
chiamiamo Figli d'ltalia e che
serbiamo perciò vivo in fondo al
cuore il sentimento di nazionali
tà, dovremmo un giorno doloro
samente constatare che gii orfani
dei nostri fratelli, accolti nelle
istituzioni americane, per forza
di cose sarebbero destinati a per
dere ogni cognizione del loro Pae
se di origine.
"Deve anche considerarsi che
il prolungamento della guerra e
1 estensione del servizio militare
porteranno fatalmente ad un au
mento sempre crescente nel nu
mero degli orfani. E perciò l'Or
dine nostro non può più oltre di
lazionare l'esecuzione di questa
parte ira le più umane e merito
rie del suo programma di assi
stenza.
"Al problema degli Orfani va
annesso anche quello dei fratelli
vecchi, (Immuti inabili al lavoro.
E la necessità impellente di un
Ricovero per i vecchi si farà sen
tire urgentemente tra non molto
tempo, quando cioè i primi che
entrarono nell'Ordine comince
ranno a subire gli effetti fatali
del temi» che non perdona.
"Dobbiamo dunque assoluta-,
niente creale una-Istituzione no-j
stra, che abbia il duplice scopo di
accogliere gli Orfani dei fratelli
e i vecchi soci dell'Ordine inabili
al lavoro."
Si spiega poi nella circolare il
modo come sarà formato il fondo
per le spese d'impianto; si elen
cano i premi che saranno accor
dati ai soci e alle Logge che con
correranno in miglior modo alla
raccolta dei fondi, e si conclude
così :
"Se la Grande Loggia deliberò
già dallo scorso anno la erezione
dell'Orfanotrofio e Ricovero, vuol
dire che tutte le Logge, a mezzo
dei loro delegati, dovettero rico
noscerne l'assoluta necessità.
Poiché dunque una solenne e u
nanime decisione ha sancito il do
vere dei Figli d'ltalia della Penn
sylvania di metter mano senza
indugio a quest'opera nostra, che
v* EXTRA! «
RISPARMIATE MONETAI
Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio
P. L_A BOCCETTA
901-903-805 So. Bth STREET*. PHILADELPHIA, PA.
ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo,
Vesti per giovanotte, Vestiti por ragazzi. Camicie, Camicette. Sottane,
Cappelli ed altro. v
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
deve ridondare a sollievo di tall
iti infelici, tutti i fratelli iscritti
debbono ad essa con entusiasmo
. il contributo richiesto; ed anzi
, debbono sentire spontaneamente
il dovere di raddoppiare, di in
, tensificare i loro sforzi ed il loro
concorso per dare maggiore im
pulso e sicurezza di riuscita alla
nobile iniziativa.
"E così, facendo buon viso alla
deliberazione della Grande Log
gia e a questo appello del Grande
Concilio, voi spianerete la via al
la pratica attuazione di quella
santissima idea che si prefigge la
tutela della fanciullezza disgra
ziata e della dolorante vecchiaia".
Sono state anche emanate delle
istruzioni per i Venerabili e
Grandi Deputati circa l'azione
che essi debbono svolgere nelle
Logge su tsle argomento.
Nutriamo fiducia che tutti sa
i» anno e vorranno fare il proprio
dovere e che il progetto possa en
trare subito nel terreno della pra
tica attuazione.
INIZIAZIONE 1)1 NUOVE
LOGGE,
Per delegazione del Grande
Assistente \ onerabile Dr. Abba
te, è stata iniziata domenica 1.0
settembre dal fratello Nicola Ca
ruso, Oratore della Loggia Pitts
burgh N. 74 i> Grande Deputato
(lella Ellwood City N. 698, la nuo
va Loggia Giordano Bruno N.o
! 875 di Farrell, Pa.
Il fratello Caruso fu ricevuto
alla stazione dai componenti la
neo Loggia e dai rappresentanti
della Loggia Madrina, Nuova
Luigi Cadorna N. 771 di Butler,
Pa. Sfilando in parata, con a ca
po una banda muxitìale, si andò
nella sala stabilita, ove dalla neo
Loggia fu offerto un Vermouth
a tutti gli intervenuti, ed all'in
caricato della iniziazione della
Loggia anche un bel bouquet di
fresche ed olezzanti rose.
Dopo la iniziazione dei fratelli
latta dalla Nuona Cadorna, fu
rono istallati i seguenti ufficiali
della neo Loggia, funzionando da
Araldo il fratello Giuseppe Cicco,
Oratore della Loggia di Butler:
Venerabile, Vincenzo Nevanti;
Assistente Venerabile, Nicola
Pannuto; Ex Venerabile, Pasqua
le Signorile; Oratore, Michele
Chieffo ; Segr. Archivista, Anto
nio Molinari ; Segr. di Finanza,
Salvatore Di Verde; Tesoriere,
Antonio Pascono ; Curatori, Tom
maso Nigro, Filippo Costanzo,
Vincenzo Santucci, Luigi Ma
standuno, Andrea Sgrò; Cerimo
nieri: Luigi Sargente e Alberto
Caruso, Sentinella interna, Tom
maso Galardo; Sentinella ester
na. Antonio Leccisotti.
Finita la cerimonia di istalla
zione, parlarono i fratelli: Nico
la Caruso, Attilio Ferrari della
Nuova Trento e Trieste No. 758
di Canonsburg, Giuseppe Fallan
ti della Roma Intangibile N. 60-1
di Niles Ohio, Giovanni Meliti
Venerabile della Nuova Luigi Ca
dorna, Giuseppe Cicco Oratore
della stessa Ivoggia, Michele
Chief fo, Antonio Pascone della
neo Loggia e Vincenzo Nevante
Venerabile di essa.
Vi fu larga distribuzione di
i rinfreschi, e la festa si chiuse
on musica e ballo.
* * *
Domenica, 8 corrente, l'u ini
ziata in Donora, Pa. la Loggia
Nuova Alessandro Volta N. 869.
Alle ore 2.30 poni, la nuova
'"°ggia, seguita dalla rappresen
tanza delle Logge S. Barzilai di
Charleroi, C. Colombo di Belle
Vemon, Pittsburgh di Pitts
burgh, Civica Italiana di Mones
sen, G. Garibaldi di California,
Nuova Duca degli Abruzzi di
Bentleyville, Vittorio il Vittorio
so di Cokeburg e dalla locale So
cietà di M. S. Vittorio Emma
nucle 'II, sfilò in parata a suon di
musica per le vie principali dei
villaggio.
\lt ; tor no. dalla gradinata del
la scala, il Sindaco di Donora,
Mr. Harry Cox, porse il saluto
della cittadina alla laboriosa co
lonia italiana, dicendosi lieto di
.pubblicamente tributare un meri-