La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 17, 1918, Image 2

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    LA LIBERA PAROLA
(The Free Word)
PUBL.ISHED EVERY SATURDAY
by
A. GIUSEPPE 1)1 SILVESTRO
EDITOR-I N-CHIEK
906 Carpenter St. Phila.. Pa.
Bri) Phone. Walnuf 74-72
Anno 1. - Agosto 17, 1918 - No. 18
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LA LIBERA PAROLA
motti di spirito
chiacchiere
e freddure
i Poeti sono
sempre Poeti
con sole 16 ore di tempo, uno
squadrone di quattro aeroplani i
taliani, comandato dal poeta-sol
dato Gabriele D'Annunzio, la set
timana scorsa sì portò ad SUO
migli;. di distanza e ad un'al
tezza di 1500 piedi, sulla capita
le d'Austria, per complimentare
di confetti la popolazione vien
nese.
noi non ci saremmo sorpresi
se in cambio dei confetti gli avia
tori avessero ricevuto delle palle
di piombo sullo stomaco; ma, for
tuna per essi, il volo fu eseguito
meravigliosamente e tutti torna
rono incolumi nel nostro fronte.
che un senso di umanità aves
se voluto consigliare il poeta
D'Annunzio a non far cadere del
le bombe sulle te?te delle donne e
dei fanciulli, possiamo anche es
sere d'accordo su questo punto;
ma. vivadio, che dovesse essere
risparmiata l'artiglieria nemica
che aveva cominciato a far fuoco
contro gli aeroplani non sappia
mo spiegarcelo se non nel tatto
che i poeti sono sempre poeti.
le asinerie degli altri
ira un vevchìo gallinelle, -sjv-» co
me una palla da bigliardo, c una gra
ziola domina:
Accettatemi, e potete dire di a
_ vere afferrata la fortuna.
Non certo pel Ciuffo, signore
im 0....
per finire
Tra un Figlio d'ltalia ed un
Indipendente (dal vero)
Figlio d'ltalia Ma quel Ca
valiere che cosa ha fatto mai per
l'Ordine Indipendente ?
Indipendente Nulla! Mai
nulla !
Come? e i discorsi patriot
tici non sono a vantaggio ed ono
re vostro?
No. Le discorse del Cava
liere oltraggiano la grammatica
e sono una iettatura per l'Ordine.
Ma allora che fa egli tra gli
Indipendenti ?
—Ha l'incarico dei permessi
per le parate e per farci bere la
bina nei giorni di domenica.
E tenetevelo allora con voi,
il Cavaliere Permessi.
parla il solito soldato
Quanno hanno preso er Monte di Val
tßella,
Me so' fatto un respiro buggiarone.
Che ra'è uscito de core dar pormone
E m'ha scombussolato le budella.
Perchè, co' n'antra botta come quella,
Che pijamo quareh'antra posizzione,
Je damo *r.a bellissima lczzione
E uscimo sani e sarvi da jta jelia.
Ma io però, nun faccio p'avuntamme,
Si funsi annato la pur io de scorta,
Co' sto poreo, sto core, co' ste gamme
E un muscolo d'acciaro de sta jOi"ta,
De questi Monti de Val Bella, io
N'avrebbe presi dieci in una > irta.
LEONE VOLPETTI
SANCIO PANZA
I nostri Agenti
Le Contee Allegheny, Indiana,
Fayette. Lawrence e Washington
sono state assegnate ai signori
NICOLA CARI SO di Verona e
MICHELE MORRONE di Pitts
burgh.
Essi sono autorizzati a transi
gere affari per conto del nostro
giornale; cioè, sollecitare nuovi
abbonamenti ed avvisi e riscuo
terne il relativo ammontare.
Noi li raccomandiamo ai nostri
amici e conoscenti perchè facili
tino loro il compito che si sono
assunti, e tutte le cortesie che sa
ranno ad essi usate le riteniamo
come fatte a noi stessi.
Il signor NICOLA CARUSO
ha ritenuto per conto suo i paesi
Ambridge, l'niontown, Aliquip
pa, Coraopolis. Charleroi. Mones
sen. Camegie, Butler, Connells
ville, Verona, Oakmont e New
Kensington.
Il signor MORRONE batterà
le suddette contee ad eccezione
dei paesi assegnati ad signor CA
RUSO.
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PALESTRA DEL PUBBLICO
Le discordie tei campo iegriiiptiiltiti
Sempre in omaggio alla nostri
imparzialità e correttezza gior
nalistica pubblichiamo quanto
appresso da cui esula ogni nostra
responsabilità :
A scanso di equivoci
Signor Direttore de
"La Libera Parola"
La prego di pubblicare quanto
appresso :
Domenica scorsa, quando la
Loggia Cesare Battisti discute
va le mie dimissioni, pare che
qualcuno avesse avuto molto, ma
molto interesse nell'insinuare
che la mia lettera del 29 u. s. suo
nasse offesa a tutto l'Ordine In
dipendente ed essere perciò io te
nuto ad una rettifica o meglio ì i
trattazione di quanto avevo scrit
to. Nulla di tutto ciò: mantengo
quella lettera per intero dalla pri
ma all'ultima sillaba, non per
puntiglio malevolo, ma perchè ho
la coscienza, e chi sa leggere l'ha
visto, che essa lettera, diretta ai
Miei amici di Pennsylvania è tut
ta una invettiva corttro ì nemi
ci occulti dell'Ordine ed è niente
altro che un avvertimento per i
fratelli dell'Ordine istesso, che
io ringraziavo, anzi, dell'appog
gio di-interessato che ne avevo
avuto.
Non discuto, avendo i Signori
dell'Ordine, ed i nemici e tradito
ri di esso, capito moito bone co
me stanno le cose, e come va in
teipretata la mia lettera.
Veniamo adesso ad un altro
fatto.
S'insiste nel dire che !a lotta
contro di me è stata ingaggiata
perchè io bazzicavo con * nemici
dell'Ordine Indi]iendente, (leggi
Figli d'ltalia in America) ; e sic
come a me non piace restare sot
to il peso d'una accusa falsa e
manipolata per l'occasione, io di
chiaro:
1 Se qualcuno può provare che io
sia andato al di là di una sempli
■ ce amicizia stabilita fra i due
" Ordini;
Se qualcuno può provare che io
■ abbia trescato coi Figli d'ltalia;
1 Se qualcuno può provare che io
: abbia mai avuta in antecedenza
1 intenzione di passare all'altro Or
. dine o indotto altri a varcare il
1 Rubicone;
1 io do causa vinta ai miei av
versarsi; dichiarando che essi
• hjuino avuto tutta la ragione di
usaie verso di me i mezzi che
usano. Prove però, e non calun
nie e menzogne, perchè il più
grande vigliacco è colui che si
' serve della menzogna per farsi
ragione.
Ora al rovescio la medaglia.
L'attuale dirigente dell'Ordine
Indipentiente Dott. Giovanni Ric
ciardi, può dire, di grazia, lo
stesso? Credo di no, e lo provo a
lui e ai suoi adepti con le loro
stesse persone in testimonianza.
Premetto che fui proprio io a
lanciare la prima parola di pace
tra lui e i Signori Di Silvestro,
perchè ero seccato di sentirne di
cotte e di crude, e perchè, rag
giunto un modus vivendi tra i
due Ordini, mi dispiaceva che e
sistessero ancora divergenze tra
quei signori e il Dr. Ricciardi.
Credevo però che le cose sareb
bero rimaste allo stato di pura
e semplice amicizia, così come e
ra avvenuto per me. E difatti da
allora i due Ordini sono vissuti
in santa pace.
Fatto si è che poco tempo dopo
mi perviene notizia di una lette
ra scritta dal Dr. Ricciardi ad un
capo dell'Ordine Figli d'ltalia,
lettera che è tutto un confiteor.
Nè basta. Obbligato a chiedere
scusa a quelli che aveva insulta
to nell'altro Ordine, e da cui era
stato, di rimando, conciato per le
feste, vi addiviene, e, in una cena
offertagli, completa il meaculpa.
Un giorno il Signor Luigi Rus
so, amicissimo del Dr. Ricciardi,
viene da me e mi dice: "Il Dot
tore ha fatto pace coi Figli d'lta
lia; il Dr. Mammarella sarà sop
piantato dal Dr. Ricciardi alla
Corte Americo Vespucci e al Dr.
Ricciardi inoltre saranno dati!
?14.000 all'anno!" Era grossa!
Io mi contentai di rispondere : # A
larga offerta, pensaci!
E' vero, Sig. Russo?
Un altro giorno il Sig. Russo
istesso mi dice: L'unica cosa è
la fusione degli Ordini ! Con l'an
data del Dr. Ricciardi tra i Figli
d'ltalia, qui non si farà mai nul
la.
10 risposi : Perchè contrario al
la fusione degli Ordini, e per a
verlo asserito allo stesso Giusep
pe Di Silvestro che questa non e
ra ora di parlare di fusione, se
volete unirvi, fatelo pure, ma io
mi dimetto.
E' vero Sig. Russo? E' vero
Signor Giuseppe Di Silvestro?
Quando il Signor Vincenzo
Russo mi diceva che il Dr. Ric
ciardi era divenuto l'idolo dei Fi
gli d'ltalia, e che mari e inondi
gli erano stati promessi, io gli
rispondeva: II Dr. Ricciardi sta
facendo come il cane d'Esopo; si
fa gabbare dall'ombra e trascura
il certo.
Vincenzo Russo, che è abba
stanza furbo, soggiunse una vol
ta: Glie l'abbiamo avvisato e non
vuole sentire.
E' vero, Signor Russo?
Un giorno il Sig. Giovanni
Calcavecchia (sono tutti questi
gli intimi del Dr. Ricciardi) a
vendo io detto: Questo fatto del
Dr. Ricciardi coi Figli d'ltalia è
un po' troppo scandaloso, mi ri
spose:
11 Dottore sta facendo certe fi
-1 guracce! Si sta mettendo pro
prio con la faccia nella ni
E' vero, signor Calcavecchia?
Il Signor Placido Canovaro,
parlandosi un giorno degli amori
Ricciardi-Figli d'ltalia, nell'Uffi
cio del Fondo Unico Mortuario,
1 presente Paolo Selvaggio ed al
tri, uscì in questa espressione:
1 "Non posso parlare : se si batte
' sul naso, il sangue esce dalla
\ bocca!" Eloquente frase!
i E' vero Sig. Canovaro?
Ho citato le testimonianze di
• questi signori dell' entourage.
' perchè insospettabili, ma ora ne
■ cito una, cui il Dr. Ricciardi pre
sterà lede certamente : quella del
> Medico del No. 1001 Ellsworth
■ St. Quel medico, alto quanto lo
' stesso Ricciardi, innanzi ai su
premi Ufficiali dell'Ordine Indi
> pendente, il 28 u. s. a chi gli con
: testava la fondazione di una Log
> già nell'altro Ordine, a gran voce
i rispondeva: Se potessi entrare
; tra i Figli d'ltalia, ne farei tre di
! Logge, non una!
E' vero Dr. Ricciardi?
Ora il Dr. Ricciardi è il Deux
i ex machina dell'Ordine Indipen
i dente, ed il sipario in tal modo è
' levato sulle scene più comiche
■ della commedia: I due compari,
\ Signori dell'Ordine Indipen
i dente, c'è ancora qualcuno che
i pretende da me ritrattazioni?
Credo di no. Ho parlato per la ve
rità non per fare la polemica; e
' le minacce di qualcuno, che pare
• voglia metter bocca alla famiglia,
1 sii miei difetti personali, e ad al
i tro. non mi scuotono; i giornali,
1 che vogliono farsi alla macchia,
non nasconderanno gli autori,
' che hanno già parlato al riguar
do. E' molto comodo quando si
è a corto d'argomenti, s metter
bocca alle famiglie. Come pure
avviso qualche fosco parlatore
alle spalle, che un'accusa formu
■ lata da lui, disonora la Loggia do
ve» malamente appartiene. Se mi
farà formale promessa d'immu
nità. lo dipingerò per quello che
è, sulla falsariga di un ricorso
pervenutomi in occasione dei con
corso per Segretario del F. U. M.,
salvo però che egli non potesse
difendersi facendosi rilasciare un
certificato di ben servito da Do
menico Monticelli o da Giuseppe
Brocato, ai quali prestò la sua
valida opera.
Chiudo, per conto mio e fino a
tempo indeterminato, la verten
za. La mia lettera del 29 luglio, e
le parole profferite nell'Assem
blea della Tripoli e Cirene, furo
no lo scatto di chi si sente offeso
nell'intimo dell'animo. Cambron
ne, agl'lnglesi che gl'ingiungeva
no la rosa, lancia in faccia quella
parola—, cui si riferiva Calcavec
chia nei riguardi del Dr. Ricciar
di.
Alfredo D'Aloia
* « -
Signor Direttore de
"La' Libera Parola"
Fidando sempre nella vostra
imparzialità, ri rimetto due righi
di risposta al dottor Giovanni
Ricciardi.
LA LIBERA PAROLA
Egli ha voluto, due settimane
or sono, occuparsi di me "da ga
lantuomo pai' suo", ed io non
debbo e non posso esimermi dal
dargli le dovute soddisfazioni.
Perchè ho interesse, sopratutto,
che i Figli d'ltalia, davanti ai
quali ancora piange ed ancora dà
segni di pentimento e d'ipocrisia,
sappiano una buona volta qual
che cosa della sua vita e delle sue
gesta.
Cotest'uomo non ha avuto mai
il coraggio di sostener le sue lotte
a viso scoperto, nè ha avuto il c,o
raggio di dir la verità quando,
giustamente colpito da chi indo
vinava. sotto le sigle delle calun
nie sgrammaticate, il medico
delle società di mutuo soccorso,
sentiva il bisogno di umiliarsi e
d'inginocchiarsi a chiedere scusa
ed a negare le sue gravissime
mancanze. E basterebbe questa
semplice constatazione a render
lo indegno d'una polemica; ma
non voglio metterlo in condizioni,
col mio silenzio, di tirale altri
calci ad altre persone, sempre
nell'ombra, e voglio vedere se
è possibile strappargli quella ma
schera di cui tanto si vanta.
Cito un fatto.
Allorquando, tre anni or sono,
entrai a far parte dell'Ordine In
dipendente Figli d'ltalia, il si
gilo Ricciardi mi confidò che il
dottor Vico Ciccone gli aveva
salvato la vita. Credendo di far
gli cosa grata, presentai la do
manda d'ammissione del Dr. Cic
cone alla Loggia Mandamento di
Solopaca.
Il giorno della votazione, Ric
ciardi intervenne alla seduta ac
compagnato dai suoi quattro
"amici inseparabili" e ì risul
tati della votazione medesima fu
rono contrari all'esimio profes
sionista su nominato.
Meravigliatissimo, chiesi ed
ottenni una votazione per alzata
e seduta, mentre il Dr. Ciccone si
lagnava della canagliata, fuori
della sala.
I membri della Loggia lo am
misero per acclamazione e, poco
dopo, mi dissero che gli "amici
inseparabili" avevano sussurrato
qualche cosa all'orecchio degli
ufficiali e mi spiegarono, così, il
mistero delle palline nere. Ma il
Grande Consiglio dell'Ordine, del
iiuale faceva parte, in qualità di
Grande Oratore, il signor Ric
ciardi. si riunì, un bel giorno, ed
annullò l'ammissione del Dr. Cic
cone.
Soltanto allora capii che i
"galantuomini", pur di pensale
ai propri interessi pecuniari, non
sentono un po' di gratitudine
neppure per chi <(i strappò alla
morte ; e, per rivendicare l'amico
offeso, feci sciogliere due Logge
ed uscii dall'Ordine.
Da quell'epoca, Giovanni Ric
ciardi mi ha sempre odiato, in
cuor suo. mentre apertamente mi
stringeva la mano, per timore di
essere riattaccato sui giornali, e
mi prometteva mari e monti per
indurmi a tirar qualche frecciata
«die persone che lo staffilavano a
sangue e ne esaltavano( ?) l'abi
lità professionale.
Ultimamente, sperando nello
appoggio del Grande Venerabile
dell'Ordine Figli d'ltalia, ai quale
s'era sottomesso con una lettera
che rispecchia tutta la sua ani
ma eccelsa, tentò di vomitar
veleno povero vecchio!
contro di me, con poche parole
vuote dì senso e di correttezza.
Ma il Grande Venerabile ha vi
sto piangere molti Ricciardi,
in America, come li ho visti pian
gere io, ed avrà dovuto pensare
che non valeva la pena prendere
sul serio certe coscienze e 'ren
dersi zimbello di certi indivi
dui che oggi sono con Cristo, do
mani col diavolo; e sempre per la
maledetta o benedetta gramigna !
II resto al prossimo numero.
Felice Reale
Giacché dai signori suddetti si
cerca di trascinare prematura
mente nel loro contesto col Dr.
Giovanni Ricciardi 'l'Ordine Figli
d'ltalia ed il mio nome, perchè il
pubblico dei lettori non creda alle
insensate dicerie messe in giro
da interessati, tengo a dichiara
re. nel modo più solenne, riser
bandomi in ultimo, se il caso lo
richiederà, di mettere i puntini
sugli «i\ che nè l'Ordine nè i suoi
capi hanno mai fatto aìTainore
con chicchessia, tanto meno sono
state, da Esso o dai dirigenti,
fatte delle promesse di qualsiasi
genere.
L'Ordine Figli d'ltalia è una
organizzazione così forte e i suoi
capi sono troppo gelosi della loro
dignità per venire a transazioni
di sorta.
L'Ordine nostro avrebbe mol
to volentieri fatto qualunque sa
crificio e i suoi dirigenti, come è
stato ripetutamente dimostrato,
si sarebbero dimessi mille vc.te
dalle cariche pur di addivenire
ad una fusione. Questo non è
stato possibile a causa degl'lndi
pendenti che si sono sempre ri
fiutati, essi, i pigmei, di accetta
re l'abbraccio fraterno dell'Ordi
ne colosso, come è anche affer
mato nel comunicato odierno del
Dr. Alfredo D'Aloia che rispon
de, per quanto concerne me, alCa
pura verità.
Oggi, giacché essi lo hanno vo
luto e lo vogliono, ognuno tiri a
vanti per la sua vìa.
GIUSEPPE DI SILVESTRO
NELSON PAGE ALL'ITALIA
in occasione del 4 Luìio
L'Ambasciatore degli Stati U
niti, signor Thomas Nelson Page
comunica:
"Trovo assolutamente impossi
bile esprimere adeguatamente al
l'ltalia ed al suo popolo quanto io
e coloro che ho l'onore di rappre
sentare apprezziamo profonda
mento la celebrazione da parte
dell'ltalia, del Giorno dell'lndi
pendenza e della Libertà ameri
cana, che fu solennizzato ieri con
una cordialità che non avrebbe
potuto essere superiore in Ame
rica. Non di meno mi valgo di
questo mezzo per esprimere come
rappresentante in Italia del Pre
sidente Wilson e del popolo ame
ricano, ia loro e ìa mia propria
profonda comprensione dei iigni
licato avuto da tale celebrazione.
La sua universalità e la sua sin
cerità hanno commosso tutti gli
americani, come l'espressione di
solidarietà con noi con tutte
le nazioni grandi e piccole schie
rate dalla parte del diritto ne
gli alti ideali e inalterabili pro
positi. che contengono in loro
stessi la garanzia del trionfo
della nostra sacra causa comune.
Io ho sentito che in quella vi
brante dimostrazione il cuore del
grande popolo amante della liber
tà dell'ltalia, ben definita da uno
dei suoi oratori "Madre della Ci
viltà e Signora del Diritto" par
lava al cuore del popolo america
no. e non meno al cuore di tutti
gli altri popoli amanti della liber
tà nel mondo intero.
Possa l'ideale, così nobilmente
espresso dal Presidente Wilson
come al tempo stesso il vincolo e
lo scopo di tutti i popoli amanti
della libertà e così nobilmente
riaffermato ieri in ogni parte d'l
talia avere presto quella realizza
zione. alla quale i sacrifici, il co
raggio e la devozione, dell'ltalia
rendono così larghi servigi.
Roma, 5 luglio 1918.
F.to: Tho. Nelson Page."
"PUBBLICITÀ' ECONOMICA
A chiunque sarà in grado di
poter dare informazioni del si
smor Serafino tolosimo di Sei-sa
le, provincia di Catanzaro, ver
ranno regalati 50 dollari. La no
tizia deve essere comunicata a
-uo cugino. Cannine Lia, 1837 S.
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