La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 22, 1918, Image 1

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    Published and distWbuted under permit No. 50® authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Pa., by order of the President, A. S. Rurleson, Postniaster Gen.
LI EÌEl^^
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi Sella Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 10
Bagliori di epopea leggendaria
Son trascorsi già due mesi dac
ché la minaccia di una nuova of
fensiva austriaca ci pende sul
capo come la spada di Damocle;
purtuttavia il nemico, per ragio
ni che in parte ci sfuggono, non
si decide a sferrarla, e mentre il
nostro esercito è costretto ad u
na vigile attesa, noi viviamo in
una trepida ansia, perchè siamo
convinti che l'ora della prova sta
per suonare anche per l'ltalia.
Ma in questo sfibrante perio
do di calma, foriero di procella
terribile, le nostre vaiolose mi
lizie di terra e di mare non stet
tero inoperose, ma di tanto in
tanto, con audaci imprese e con
ardimenti magnanimi, inflissero
serie perdite al nemico ed arric
chirono i fasti del nostro esercito
e della nostra marina di gloriosi
episodi.
Tempo fa i nostri meravigliosi
alpini condussero felicemente a
termine la conquista, che pareva
temeraria, del Passo del Tonale,
infliggendo al nemico perdite ri
levantissime, e dal 25 maggio,
per ben tre volte i violenti sforzi
nemici si sono infranti contro
quel baluardo, nel vano tentativo
di riconquistarlo.
Il che pare abbia sconvolto i
piani di Conrad di tentare con
successo un'irruzione sul fronte
del Trentino occidentale.
Pure qualche mese addietro, il
capitano Pellegrino, con tre altri
compagni, superbi sprezzatoli
della morte, affidati su un fragile
palischermo, penetrarono auda
cemente nel porto di Pola e vi
silurarono una corazzata nemi
ca.
Oggi ancora, l'ltalia esultante
ed*il mondo attonito, assistono ad
una nuovissima gesta, ad un ve
ro prodigio che si illumina di ba
gliori di epopea leggendaria.
Un minuscolo manipolo di ma
rinai italiani, prodi come gli an
tichi Argonauti, guidati dal capi
timo Rizzo, già insignito della
medaglia d'oro, navigando a bor
do di due piccole torpediniere, in
una notte nebbiosa e senza luna,
scorgono una poderosa flotta ne
« mica, forte di ben dodici unità,
tra cui due superbe dreghnauts.
L'idea della fuga, ragionevolis
sima di fronte ad una forza cen
to volte preponderante, non ba
lenò neppure per un attimo nella
mente degli eroi. Il capitano Riz
zo riunì attorno a sè i pochissi
mi uomini di cui disponeva ed in
quel supremo istante i suoi ordi
ni dovettero essere brevi e pre
cisi:
"Lanci il collega Aonzo i suoi
siluri contro la seconda corazza
ta ; io penserò alla prima. Avanti,
fratelli ; occhio infallibile, è que
sto il giorno che ci consacra alla
storia!"
Ciò detto, si spinge avanti ar
ditamente, seguito dal compagno,
traversano la linea delle caccia
: torpediniere di scorta e, giunti a
tiro, lanciano i siluri fatali che
colpiscono in pieno, seppellendo i
due giganti marini con la mag
gior parte degli equipaggi, negli
abissi delle acque.
Compiuta la sublime follia,
l'ardito manipolo inizia la sua ri
tirata, fatto segno ai furibondi
colpi di un cacciatorpediniere ne
mico, ma giunge incolume alla
base, dopo aver seriamente dan
neggiato l'avversario inseguito
re.
Il perfido nemico ci ha ripaga
to ad usura la perdita della "Be
nedetto Brin" e della "Leonardo
da Vinci" che ci inflisse in altri
tempi con la codardia e col tra
dimento, ed oggi l'ombra di Caio
Duilio, placato il proprio corruc
cio che data da ben 52 anni, dal
le acque dell'Adriatico, può final
te mente urlare tra i nembi: Lissa
iè vendicata.
F Con quest'altra prova superba
i baldi marinai d'ltalia han mo
fetrato di non essere degeneri di
I Quei grandi che, nelle più remote
regioni della terra, portarono i
fasti della potenza delle grandi
repubbliche di Genova, Venezia,
Pisa ed Amalfi.
Così il capitano Rizzo ed i suoi
valorosi seguaci hanno superba
mente illustrato il motto del fa
moso ammiraglio americano Fer
"Entered as second-class inatter Aprii 19, 1918, at the post office at Phìladelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879"
ragut: Occorrono non navi di
ferro, ina cuori di ferro!
L'insuccesso dell'ilio
Quando scrivemmo il breve ar
ticolo surriportato, l'Austria non
aveva ancora lanciata la sua tan
to minacciata offensiva, ma final
mente sabato, 15 corrente, alle 7
di mattino, dopo un lungo, inten
so, infernale bombardamento,
foltissime masse di fanteria ne
mica si gettaron, con là* loro u
sata furia bestiale, contro le no
stre posizioni.
Nel momento che aggiungiamo
queste poche righe siamo al quin
to giorno di offensiva e tutti i
telegrammi, provenienti da di
velle fonti, degne di fede, sono
concordi nell'affermare che la
prima fase della strofe expedi
tion è culminata in un insucces
so ; che gli italiani resistono valo
rosamente, infliggendo al nemico
gravissime perdite e che questi
non è neppure riuscito ad ottene
re quei successi iniziali, che si so
gliono conseguire al primo formi
dabile urto di qualsiasi offensi
va; anzi, se in qualche punto era
riuscito ad avanzare e a conqui
stare qualche posizione, gli era
stata subito nuovamente strap
pata, con pronti, fulminei audaci
contrattacchi.
Ancora una volta affermò
alla Camera il Ministro della
Guerra, Generale Zuppelli, an
cora una volta l'esercito italiano
ha dato prova di sublime eroismo
e noi aggiungiamo che questi cin
que giorni di lotta titanica e san
guinosa, durante la quale i nostri
son rimasti fermi come masse di
granito dinanzi alla furia del ne
mico ed ai vociar di settemilacin
quccento cannoni, sono stati i'
più bel lavacro, che abbia cancel
lato, senza lasciarvi più tracce,
altro che quelle delle conseguen
ze funeste e dolorose, l'onta di
Caporetto, dovuta non a vigliac
cheria, ma ad un deplorevole i
stante di aberrazione collettiva.
L' "Evening Bulletin" di mar
tedì narrava di un Generale Ita
liano, comandante delle forze po
ste a difesa del Grappa, Io storico
monte che ricorre sovente nelle
meste canzoni popolari dei pro
fughi e delle genti oppresse, il
quale, dopo avere a lungo osser
vato le diverse fasi del gigante
sco conflitto e vista la piega fa
vorevole alle nostre armi, ebbe a
esclamare: "Ed ora vengano
quattro divisioni di soldati ame
ricani e noi, dopo averli frater
namente abbracciati, intrapren
deremo con essi un viaggio at
traverso il territorio austriaco".
Ascoltino i fati le parole del
l'Eroe; ma esse, se non ad altro,
tendono a dimostrare quale im
menso valore, specialmente mo
rale. avrebbe per la nostra causa
che è causa di tutti gli Alleati, la
presenza di un contingente di mi
lizie americane sul nostro fronte,
le quali, più che ad aiutare i no
stri soldati nella lotta contro il
barbaro, servirebbero a rinsalda
re la fede del popolo e a dimo
strargli che l'America'dà all'lta
lia gli stessi aiuti che largisce a
gli altri Alleati, senza lesinare e
senza mercanteggiare.
Ma noi siamo sicuri che il le
gittimo, ardente desiderio del po
polo e dell'esercito italiano, e
spresso per bocca di uno dei suoi
capi, nel fragor della battaglia,
verrà appagato al più presto.
L'On. Baker lo ha quasi for
malmente promesso, e poi giu
stizia il vuole o dover lo richiede.
LA LIBERA PAROLA.
PERLA PROTEZIONI
degli operai italiani
Nella 4.a pagina del numero
24 del "Mastro Paolo" leggiamo
uno spunto dal titolo : "Protestia
mo," nel quale si parla di "operai
italiani indignati contro il tede
scume che invade gli uffici go
vernativi e le fattorie di ogni
specie; che è alla testa delle a
ziende ; che guadagna a josa; che
è traditore della patria adottiva
e nemico vigliacco degli alleati;
che influenza il padrone contro
il lavoratore per tenere questi
sotto i suoi calci, ecc. ecc."
Tutte verità incontestabili
queste.
In diverse occasioni, ed anche
in questo numero de 'La Libera
Parola", noi abbiamo dimostra
to la necessità, specialmente da
parte del Governo degli Stati U
niti, di non adibire in nessun ser-
AVA. IVI XI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN F>UGIMO
vizio i germanesi e di metterli
addirittura in disparte per tutta
la durata della guerra.
' 11 più delle volte, però, per gli
abusi che si commettono contro
lavoratori italiani, sono gl'italia
ni stessi che li vogliono subire
perchè quando voi li invitate a
dare certi passi per ottene
re il rispetto ai propri diritti essi
o si rifiutano o si esimono con
mille souse puerili.
La settimana scorsa nel nostro
ufficio venne un operaio italiano
a raccontarci che in Washington
Park, in lavori governativi, sen
za che nessuno degli operai aves
se fatto cosa alcuna, venivano
tratti in arresto or uno or l'altro,
!i si accusavano di reati immagi
narii e si infliggeva loro una mul
ta variante dai 10 ai 25 dollari.
Lo stesso operaio ci diceva che ;
egli e gli altri avevano i) dubbie
Perla cultura fisica del Soldato italiano
Il Dr. A. Parker Ilitchens, cul
tore della nostra lingua ed am
miratore di tutto ciò che è italia
no, recentemente nominato mag
giore medico dell'Esercito ame
ricano, di questi giorni ha rice
vuto da Roma una lettera del Dr.
Braden che si era recato in Ita
lia, mandatovi dalla Y. M. C. A.,
per istruire, nella cultura fisica, i
nostri soldati durante le ore libe
re e quelli in convalescenza.
Ricordiamo che nell'autunno
dell'anno scorso, il Circolo Italia
no, del quale il Dr. Hitchens è so
cio, ammirando il nobile atto che
il Dr. Braden si accingeva a com
piere e volendo mostrargli tutta
la simpatia, alla vigilia della di
lui partenza lo invitò nella sede
della nostra istituzione italiana
per offrirgli, in segno di ricono
scimento, una modesta borsa di
denaro.
11 Di'. Braden, all'assemblea
che quella sera era numerosa,
disse un'applaudita conferenza
nella quale parlò dello scopo della
sua andata in Italia e della ne
cessità dell'educazione fisica al
soldato, specialmente in tempo
di guerra.
Il Dr. Braden infatti, fin dallo
scorcio del passato anno trovasi
in Italia ed alcuni giorni fa, co
me abbiamo già detto, faceva
giungere una sua lettera al Dr.
Hitcheps, con un ritaglio di un
importante giornale romano, che,
dai tipi, abbiamo riconosciuto
essere la "Tribuna."
Nella lettera egli richiede l'as
sistenza di 50 abili direttori di
"phisical culture" ed una somma
non inferiore ai 250 mila dollari
per acquistare attrezzi atletici
per l'Esercito. Gli italiani di A
merica che tante prove di pa
triottismo stanno dando, sia al
l'America che all'ltalia, per assi
curare alle Alleate la Vittoria fi
nale, dovrebbero prendere a cuo
re anche quest'appello del Dr.
Braden, che in fondo poi è l'ap
pello della nostra patria.
Ecco che cosa dice il giornale
romano del Dr. Braden e della
sua missione:
L'OPERA DI FRATELLANZA
UNIVERSALE PER I NO
STRI SOLDATI
"E' a Roma il dott. Braden, di
rettore di cultura fisica delle Ca
se del soldato della Y. M. C. A.,
j"Opera di fratellanza universa-,
! le." Gli Stati Uniti entrati da un
anno a prender parte nel glande j
conflitto mondiale non hanno
nulla trascurato per raggiungere
lo scopo finale, la vittoria. Men
tre la "Croce Rossa Americana"
| provvede, colla classica generosi
tà delle genti di oltre mare, al
| soccorso dei feriti, convalescenti
e derelitti, la Y. M. C. A. ha di
mira di mantenere alto lo spiri
to ed il morale del soldato, col
provvedere direttori per la cul
tura fisica, distribuendo gratis
tutta una pioggia di giuochi, pas
satempi, attrezzi ginnastici e ar
ticoli sportivi per i nostri soldati
al fronte o convalescenti. La Y.
M. C. A. che ha durante gli ulti
mi sessant'anni estese le sue ra
dici in ogni remoto angolo degli
Stati Uniti, appena l'America en
trò in guerra, volle estendere la
sua opera a beneficio degli allea
ti. In poche settimane per il solo
"lienessere" dei soldati america
ni ed alleati raccolse senza la mi
nima difficoltà la bellezza di 60
milioni di dollari! Questa mera
vigliosa società, dopo aver espli
cato l'opera sua negli Stati Uniti
ed in Francia, piantò qualche
mese fa le sue tende a Bologna,
e col concorso delle autorità e di
comune accordò con la "Casa del
soldato", ha stabilito sul nostro
fronte dei ricreatori simili a
quelli fondati in America e in
Francia, dove sono sorti interi
PHILADELPHIA, PA., 22 GIUGNO, 1918
che un simile trattamento forse
si praticava per ritardare il com
pletamento del lavoro e danneg
giare così la causa degli alleati.
Il nostro direttore si era ri
servato di presentarli allTJnited
State Attomey ed esporre i loro
casi perchè costui ordinasse una
investigazione; e perchè si con
ferisse più importanza al fatto
aveva pregato che buona parte
degli arrestati lo accompagnasse
ro all'Ufficio del procuratore fe
derale. Se ne presentò uno solo
e gli altri si resero irreperibili
sebbene fossero stati insistente
mente pregati di presentarsi.
Se i nostri connazionali si ri
fiutano o si esimono di fornirci
evidenze, come si può pretendere
che dei provvedimenti si escogi
tino in loro favore?
NOI.
villaggi improvvisati, nei quali
i soldati hanno agio di spendere
piacevolmente, allegramente e vi
rilmente ogni ora di libertà. E
quanto prima anche a Roma la
società avrà una degna sede. Il
Dr. Braden, che fu primo ad ini
ziare quest'opera benefica e alta
mente encomiabile in prò' del
l'educazione fisica del nostro sol
dato, ha occupato altissime cari
che negli Stati Uniti, vero apo
stolo della cultura fìsica, s'è dedi
cato (jui in Italia, col massimo en
tusiasmo, al benessere dei nostro
valoroso esercito, come direttore
di cultura fisica della Y. M. C. A.
sollevando il morale del nostro
soldato, rinvigorendo il suo cor
po, rassenerando il suo spirito; e
cercando soltanto, senza meno
mamente intralciare il lavoro del
la "Casa del soldato," d'allargar
lo, completarlo. Per il soldato, e
gli dice, è necessarie, che le ore
libere sieno occupate in modo in
tellettuale, forte e dilettevole: il
piacere onesto è anche più neces
sario in tempo di guerra che in
tempi ordinari: e il ricupero delle
facoltà normali, scosse nel solda
to per ragioni di guerra, deve es
sere raggiunto con un sistema
razionale di svago e ricreazione.
Con questi nobili sentimenti ed
alti ideali, l'opera dell'associazio
ne del dott. Braden riuscirà in
dubbiamente di grande vantag
gio ed utilità al nostro esercito".
Per lÌÉioii I prendersi
Gli italiani qui emigrati han dato
sempre, quando l'occasione si è ad essi
presentata, prove non dubbie di attac
camento a questa loro seconda patria,
prove che si sono vieppiù accentuate
dall'epoca in cui l'America ha dichia
rato guerra ai discendenti di Attila.
1 giovani nostri connazionali sono
corsi a schiere ad offrire il braccio e
la vita in difesa della Liberta e della
Civiltà; i vecchi e tutti coloro che non
sono atti ad impugnare il fucile sotto
scrissero largamente al primo, secon
do e terzo prestito della Libertà e vin
sero il record tra tutte le Colonie pro
venienti da paesi amici ed alleati di
questa Repubblica.
Questa devozione e quest'attacca
mento fla parte nostra sono sincera
mente disinteressati; di ciò il Gover
no ed il popolo d'America possono es
sere sicuri, anche perchè noi italiani
crediamo che queste terre siano un
po' nostre per averle scoperte un no
stro connazionale ed un altro per a
vere dato ad e3se il nome.
Quando noi italiani sposiamo una
causa non lo facciamo per secondi fini
come praticano i tedeschi, ma per
quel sentimento di altruismo d. cui so
lo la razza latina si sente capace.
Quindi l'operaio italiano, pei lavori
di guerra, dovrebbe essere preferito a
quello germanese ed austriaco, non
solo per il suo contributo a questa
guerra di civiltà, ma eziandio per la
sua capacità tecnica e per la eua opera
fattiva.
In mezzo agli operai italiani si tro
vano persone capaci di coprire la ca
rica di foreman e, perchè no? anche
quella di sopraintendente e possono di
simpegnare questa missione meglio di
quanto non lo possano i discendenti di
Barbarossa.
Al contrario noi vediamo che, in
moltissime industrie di guerre, ed in
ispecie nelle costruzioni in legno, ove
occorre la mano d'opera del falegna
me, il 90 per cento sono tedeschi, che
non dimenticano mai di esser tali; ne
mici pertanto dell'America e potenze
alleate, che nulla lasciano di intentato
per ostacolare e ritardare il lavoro,
I che è condizione indispensabile per
conseguire la vittoria.
I Gli operai italiani, quelli dei campi
' e quelli delle officine, sono sovente
I vittime di angherie e di prepotenze,
1 commesse ai loro danni dai foremen
tedeschi, che, senza giustificato moti
vo, li licenziano e li scacciano come
cani rognosi.
Quando poi il lavoro non è pronto,
i primi ad essere mandati a casa sono
i nostri connazionali, mentre rimango
no tedeschi, austriaci ed ungheresi che
vengono adibiti a servizi più leggieri
e più delicati, dai quali può dipendere
la vita o la morte dei nostri giovani
soldati, e la miseranda fine del capi
tano Kesnati può servire di esempio.
Quanto abbiamo deplorato, si ripete
tutti i giorni e possiamo fornire le
prove.
11 tedesco è sempre tedesco, anche
se munito di carta di cittadinanza, an
che dopo aver dimorato per lunghis
simo tempo lontano da l suo paese e
non dimentica mai (|uan.o è scritto nel
la prima pagina del suo passaporto:
. "Fatevi cittadini della nazione in cui
; emigrate, invadetene tutti i campi
dello scibile, dalla politica alla pro
fessione, dal commercio all'officina,
! ma rammentatevi sempre di essere te
deschi e di far valere la nostra kultur
! ed imporre la nostra potenza."
I/Italiano al contrario vive come
collettività a parte, rimanendo estra
neo alla vita pubblica, quasi che quan
to succede in questa grande Nazione
j non lo interessasse. E per questa no
i stra apatia che non siamo tenuti in
nessuna considerazione dall'elemento
indigeno; ma se per il passato fummo
; ignari, rassegnati, è giunto il tempo
di prendere parto attiva alla vita d'A
merica ed essere parte integrale del
suo popolo.
E' quindi necessario soppiantare i
tedeschi, tanto nel campo politico che
in quello delle professioni e ilei la
voro.
L'Ordine "Figli d'ltalia" e quello
degli "Indipendenti" sono le più gran
di organizzazioni nostre in queste ter
re; esse godono maggiori simpatie del
le altre ed hanno anche acquistato re
centemente una grande autorità mo
rale per le tante prove di attaccamen
to date a questa patria di adozione.
Si facciano questi due Ordini pro
motori di un movimento che miri non
solo a far rispettare l'operaio italia
no, ma anche a dare l'ostracismo al
foreman tedesco dalle industrie di
guerra.
Si faccia un censimento di tutti gli
operai idonei ai lavori bellici, si fac
cia un quadro di tutti coloro che han
no la capacità tecnica di capi-operai,
e lo si mandi a chi di ragione.
Così facendo si aiuterà il Governo
degli Stati Uniti a disfarsi di tutti co
loro che potrebbero arrecare dei danni
alle persone ed alle industrie.
Il lavoro di propaganda dovrebbe
iKser condotto dalle Grandi Logjye
Statali.
NICOLA lUVANO-ASTI.
Olì alio di plantomìsnio
Nell'ltalica (ionie del lfi cor
rente, che si pubblica per cura
dei padri Agostiniani della Chie
sa della Madonna del Buon Con
siglio, il Rev. Terlizzi ha inserito
una rettifica su quanto era stato
pubblicato in un numero prece
dente dello stesso giornale.
Noi ne prendiamo atto non
senza esprimere la nostra ammi
razione per i rari uomini che
qualche volta sanno ispirarsi al
la vera missione giornalistica.
Gli atti di galantomismo, da
qualunque parte essi vengano so
no degni di essere segnalati al
pubblico.
Ecco quanto l'ltalica Gente
pubblica a nostro riguardo :
PER UNA POLEMICA
GIORNALISTICA
"Per debito d'imparzialità e
lealtà giornalistica dichiariamo
che nel riportare una scorrettez
za giornalistica dell'Evenni*, Bul-
I lettin, usammo delle frasi, cne la
Libera Parola ha credute indiriz
zate a sè stessa. Realmente come
le frasi furono dette potevano
dare luogo alle lagnanze della
Libera Parola, cosa che lealmen
te riconosciamo. Nella fretta ci
'sfuggì una frase che non espri
meva chiaramente il nostro pen
siero. Abbiamo scritto: I)a qual
che tempo in giornali americani
neutrali ed in giornali italiani an
ticlericali si è destato un subita
neo interesse per la Chiesa del
Buon Consiglio, mentre avrem
mo dovuto dire, e questo era il
nostro pensiero: In giornali ita
liani da scrittori anticlericali,
! perchè siamo convinti ed è natu
! rale, data la dichiarazione del
Direttore della "Libera Parola",
che un giornale il quale si pro
fessa imparziale, declina assolu
tamente la responsabilità delle
idee esposte di un Tizio qualsiasi.
Da questo apparisce chiaro che
le nostre frasi di anticlericalismo
(3 di risposte pepate si riferivano
unicamente all'Evening BuHettin
ed ai coraggiosi informatori, che
si ricoprono del facile ma schi
foso velo dell'anonimo Attribui
re quelle frasi alla Libera Parola,
sarebbe stato ingiusto, perchè es
sa lealmente ha pubblicato quan
to il Rev. Terlizzi ha creduto suo
dovere di dire all'anonimo deni
gratore della Chiesa e Scuole del
Buon Consiglio, istituzioni di cui
ogni italiano dovrebbe* andare su
perbo, a meno che non scorra
nelle sue vene sangue tedesco.
\ senza dire che sarebbe stato in
contradizioni colle frasi gentili
■ usate dallo stesso Terlizzi all'in
i i dirizzo della Libera Parola."
ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA
Comunicazioni della Glande Loggia
DELLO STATO DI PENNSYLVANIA
LA PRIMA BORSA DI STI DIO
Lunedi 10 giugno, nella sede del
Grande Concilio, si è riunita la Com
missione nominata dalla Grande Log
gia per le Borse di studio, con l'in
tervento dei fratelli: Aw. Antonio
Cianflone, Giacomo Campaniolo, far
macista Galeno Ciccone, Avv. Tom
maso Russo, Avv. Giovanni Di Silve
stro.
Sotto la presidenza provvisoria del
Grande Venerabile Giuseppe Di Silve
stro e con l'assistenza del Grande Se
gretario Archivista Alfredo Perfilia, la
Commissione procedette prima d'ogni
altro alla sua costituzione, nominando
Presidente l'Avv. Cianflone e Segre
tario l'Avv. Russo.
Presa quindi visione dei deliberati
della Convenzione di Uniontown, ha
deciso quanto segue:
"In vista delle condizioni disagiale
dell'ambiente a causa della guerra, si
limita a concedere per l'anno 1918-
191!» un premio di dollari 250.00, a fi
ne di incoraggiare l'amore allo studio
della lingua italiana.
"Detto premio sarà assegnato per
esame, consistente nello svolgimento
di un tema in italiano, riflettente l'l
talia o l'America.
"Al concorso potranno partecipare
giovani italiani d'ambo i sessi, di na
scita o d'origine, soci o figli di soci
dell'Ordine, cresciuti ed educati in A
merica, residenti nello Stato di Penn
sylvania, ed iscritti nei corsi superiori
di studi (Collegi ed Università).
"Gli esami saranno dati dinanzi alla
Commissione, non oltre il 15 Settem
bre 1918.
"La somma occorrente per il premio
sarà formata con dollari 200.00 da pre
levarsi dai fondi «lei Grande Concilio
dello Stato, e con $50,00 da raccoglier
si «lai Commissario Avv. Giovanni Di
Silvestro con i mezzi che reputerà più
idonei",
PER I PROFUGHI DEL VENETO
Da! Regio Console Oav. Uff. Gae
tano Poccardi è pervenuta al Grande
Venerabile Giuseppe Di Silvestro la
seguente lettera di ricezione di somma
a lui rimessa la settimana scorsa a be
neficio dei profughi del Veneto:
"Phila., Pa., L'i Giugno 1918.
"Ho il pregio di accusar ricevuta
della sua nota in data 11 Giugno 1918
e dell'accluso check per .$120,00 rap
presentante l'importo di oblazioni a
beneficio dei profughi del Veneto delle
Logge dell'Ordine dei Figli d'ltalia in
diente nella lettera stessa.
"Nell'informarla che trasmetto in
pari data alla Regia Ambasciata la
suddetta somma di $120.00, la prego
di voler esternare alle generose Logge
oblatrici le mie più vive espressioni di
lode e di ringraziamento per l'offerta
patriottica ed umanitaria.
"Colgo l'occasione per rinnovarle,
pregiatissimo Sig. Di Silvestro, gli at
ti della mia distinta considerazione,
"Il Regio Console:
"G. POCCARDI".
GRANDE COMITATO ARBITRI.
Udienza del 16 Giugno 1918.
Giovanni Lepore, Presidente; Fran
cesco Marchese, Giovanni Malito.
Grande Oratore, rappresentante
l'accusa: Antonino Zaffiro.
Processo del Grande Concilio contro
Alessandro l'orna, Venerabile della
Loggia Carlo Pisacane N. 213, e Fran
cesco Rodia, Segretario di Finanza
della stessa Loggia.
Condannati: Alessandro I'erna alla
espulsione dall'Ordine; Francesco Ro
dia a tre mesi di sospensione.
Processo della Loggia Dante Ali
ghieri N. 486 contro il fratello Placido
De Furia della Loggia Sbarco di Mar
sala N. 637.
Assoluto per inesistenza di reato.
Processo in appello di Francesco
Farrolla contro Agostino d'Agostino,
ambedue dela Loggia La Vittoria,
No. 731.
Confermata la sentenza di assolu
zione del Comitato Arbitri della sud
detta Loggia.
COME NEBBIA AL SOLE
E' noto che taluni nostri connazio
nali di questo Stato si fecero in buona
fede abbindolare dal ben noto Gulot
ta e si persuasero a creare qualche
Loggia, che crederono del nostro Or
dine.
Quando poi hanno compreso l'ingan
no, quei nostri connazionali si sono
affrettati a riparare entrando vera
mente nelle nostre file, e cosi avven
ne tempo fa della Nuova Luigi Cador
na di Butler.
Ora c'è un'altra Loggia di Hazel
wood che si trova nelle stesse condi
zioni e si chiama il Primo Maggio. ■
Il Consiglio direttivo ha già deciso
di sollecitare dall'Assemblea dei soci
la deliberazione di abbandonare il lo
ro falso Ordine ed inscriversi nel no
stro.
La cosa, che è stata presa molto a
cuore dal nostro fratello di Pitts
burgh, Avv. Cianflone, sarà decisa
domenica 23. E così questo famoso Or
dine dissidente di Gulotta, (composto
di due loggi in tutti gli Stati Uniti,
n. d. r.) va dileguando come nebbia al
sole.
AD MAJORA
Siamo ben lieti di accennare in
queste colonne a un duplice aweni-
Fa quel che devi, Avvenga
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
mento, riguardante due persone d'una
stessa famiglia, che entrambe fanno
parte del nostro Ordine.
Alludiamo al conseguimento della
laurea di dottoressa in farmacia ila
parte della gentile Sig.na Elisa Di Sil
vestro, della loggia Principessa Jolan
da N. 145, e di quella di Avvocato da
parte del fratello Giovanni Di Silve
stro, Assistente Supremo Venerabile e
socio della Loggia Italia N. 77.
Ciò dimostra che il culto degli studi
si esercita con trasporto nella famiglia
Di Silvestro senza distinzione di ses
so; ed è di grande soddisfazione per
gli amici, i quali sono lietissimi dei
successi ottenuti dai laureandi.
CRONACA DELLE LOGGE
La Loggia Giulio Cesare Capaccio
N. 140 - la seconda fondata in Phila
delphia - ha festeggiato ogni anno il
sub anniversario in forma solenne.
Stante il momento che attraversa
l'ltalia, quest'anno si è ricordato l'an
niversario in forma modesta e fami
liare.
La riunione ebbe luogo domenica 16
Giugno in casa del Tesoriere della
Loggia, fratello Aristodemo Palladi
no, al n. 1502 Moore St.
Vi furono anche dei discorsi, p par
larono il Venerabile Attilio Taglianet
ti, gli Kx Venerabili Pisciotta e Gan
gemi, il maestro di musica fratello
Lucantonio, ed il fratello Benedetto
Oro, fondatore della Capaccio, che fu
molto festeggiato per -essere stato e
letto Venerabile della Loggia De Fe
lice.
Il fratello Giovanni Torchio parlò
dell'Orfanotrofio da erigersi. In ulti
mo, il fratello Antonino Viglione, Ex
Grande Venerabile, ringraziò a nome
dei presenti il fratello Palladino e fa
miglia per le cortesie ricevute; ed a
nome dcla Loggia con belle parole
consegnò un anello al fratello Angelo
Livolsi, il quale in poco più di un me
se ha portato nella Loggia 35 nuovi
fratelli.
La festa pi protrasse fino a tarda
ora.
* # *
La Loggia Napoli No. 225, che man
dò qui una rappresentanza per la ini
ziazione della Loggia Napoli N. 848,
ci incarica di comunicare alle rappre
sentanze delle consorelle che ebbero
per essa parole di simpatia, il suo sa
luto e ringraziamento.
Lo facciamo ben volentieri, contra
cambiando di cuore il saluto.
R. Consolatod'ltalia
IN PHILADELPHIA
Con preghiera di pubblicazione:
11 giorno 10 corrente la Socie
tà di Mutuo Soccorso del Sacro
Cuore di questa città faceva per
venire al Signor Console, a mez
zo del Signor Giuseppe Cirotti
(!)23 S. llth St.) la somma di
! S2O, rappresentante una contri
, buzione della Società stessa a be
neficio dei profughi del Veneto.
11 giorno li corrente, l'Ordine
Figli d'ltalia inviava al Regio
Console a mezzo del Grande Ve
nerabile, Signor Giuseppe Di Sii
i vestro, la somma di $l2O, rappre
sentante le oblazioni a beneficio
dei profughi di guerra delle Log
ge dell'Ordine qui appresso indi
cate :
Loggia la Bandiera d'lta
talia No. 773 (Raccolti
nella Colonia di Wallop
sburg nella giornata
della celebrazione del
l' anniversario dell' en
trata in guerra dell'lta
lia il 24 maggio u. s. SIOO.OO
Raccolti dal Signor Stan
campiano Antonino del
la loggia Alessandro
Volta No. 30 di Easton
Pa. in occasione della
commemorazione del 24
Maggio nella fabbrica
di seta "Standard". $ 15.00
Da Paolo Fragale di New
Kensington (a mezzo
del Comitato di Pitts
burgh) $ 5.00
Il Regio Console si affrettava
a trasmettere a Sua Ecc. il Re
ino Ambasciatore le somme per
venutegli, e nell'accusarne rice
vuta, faceva pervenire alla Socie
tà "Sacro Cuore" ed all'Ordine
dei Figli d'ltalia l'espressione dei
suoi ringraziamenti e del suo vi
vo compiacimento per l'offerta
patriottica ed umanitaria.
PERCHE 1 NON SI FRAINTENDA
DIRETTORE E PROPRIETA
RIO DI QUESTO GIORNALE
E' IL SIGNOR GIUSEPPE DI
SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI
SOLO E' RESPONSABILE DE
L'ANDAMENTO DI ESSO. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION