Published and distWbuted under permit No. 50® authorized by the act of October 6, 1917, on file at the Post Office of Philadelphia, Pa., by order of the President, A. S. Rurleson, Postniaster Gen. LI EÌEl^^ I forti caratteri sono gli Dei Supremi Sella Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 10 Bagliori di epopea leggendaria Son trascorsi già due mesi dac ché la minaccia di una nuova of fensiva austriaca ci pende sul capo come la spada di Damocle; purtuttavia il nemico, per ragio ni che in parte ci sfuggono, non si decide a sferrarla, e mentre il nostro esercito è costretto ad u na vigile attesa, noi viviamo in una trepida ansia, perchè siamo convinti che l'ora della prova sta per suonare anche per l'ltalia. Ma in questo sfibrante perio do di calma, foriero di procella terribile, le nostre vaiolose mi lizie di terra e di mare non stet tero inoperose, ma di tanto in tanto, con audaci imprese e con ardimenti magnanimi, inflissero serie perdite al nemico ed arric chirono i fasti del nostro esercito e della nostra marina di gloriosi episodi. Tempo fa i nostri meravigliosi alpini condussero felicemente a termine la conquista, che pareva temeraria, del Passo del Tonale, infliggendo al nemico perdite ri levantissime, e dal 25 maggio, per ben tre volte i violenti sforzi nemici si sono infranti contro quel baluardo, nel vano tentativo di riconquistarlo. Il che pare abbia sconvolto i piani di Conrad di tentare con successo un'irruzione sul fronte del Trentino occidentale. Pure qualche mese addietro, il capitano Pellegrino, con tre altri compagni, superbi sprezzatoli della morte, affidati su un fragile palischermo, penetrarono auda cemente nel porto di Pola e vi silurarono una corazzata nemi ca. Oggi ancora, l'ltalia esultante ed*il mondo attonito, assistono ad una nuovissima gesta, ad un ve ro prodigio che si illumina di ba gliori di epopea leggendaria. Un minuscolo manipolo di ma rinai italiani, prodi come gli an tichi Argonauti, guidati dal capi timo Rizzo, già insignito della medaglia d'oro, navigando a bor do di due piccole torpediniere, in una notte nebbiosa e senza luna, scorgono una poderosa flotta ne « mica, forte di ben dodici unità, tra cui due superbe dreghnauts. L'idea della fuga, ragionevolis sima di fronte ad una forza cen to volte preponderante, non ba lenò neppure per un attimo nella mente degli eroi. Il capitano Riz zo riunì attorno a sè i pochissi mi uomini di cui disponeva ed in quel supremo istante i suoi ordi ni dovettero essere brevi e pre cisi: "Lanci il collega Aonzo i suoi siluri contro la seconda corazza ta ; io penserò alla prima. Avanti, fratelli ; occhio infallibile, è que sto il giorno che ci consacra alla storia!" Ciò detto, si spinge avanti ar ditamente, seguito dal compagno, traversano la linea delle caccia : torpediniere di scorta e, giunti a tiro, lanciano i siluri fatali che colpiscono in pieno, seppellendo i due giganti marini con la mag gior parte degli equipaggi, negli abissi delle acque. Compiuta la sublime follia, l'ardito manipolo inizia la sua ri tirata, fatto segno ai furibondi colpi di un cacciatorpediniere ne mico, ma giunge incolume alla base, dopo aver seriamente dan neggiato l'avversario inseguito re. Il perfido nemico ci ha ripaga to ad usura la perdita della "Be nedetto Brin" e della "Leonardo da Vinci" che ci inflisse in altri tempi con la codardia e col tra dimento, ed oggi l'ombra di Caio Duilio, placato il proprio corruc cio che data da ben 52 anni, dal le acque dell'Adriatico, può final te mente urlare tra i nembi: Lissa iè vendicata. F Con quest'altra prova superba i baldi marinai d'ltalia han mo fetrato di non essere degeneri di I Quei grandi che, nelle più remote regioni della terra, portarono i fasti della potenza delle grandi repubbliche di Genova, Venezia, Pisa ed Amalfi. Così il capitano Rizzo ed i suoi valorosi seguaci hanno superba mente illustrato il motto del fa moso ammiraglio americano Fer "Entered as second-class inatter Aprii 19, 1918, at the post office at Phìladelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879" ragut: Occorrono non navi di ferro, ina cuori di ferro! L'insuccesso dell'ilio Quando scrivemmo il breve ar ticolo surriportato, l'Austria non aveva ancora lanciata la sua tan to minacciata offensiva, ma final mente sabato, 15 corrente, alle 7 di mattino, dopo un lungo, inten so, infernale bombardamento, foltissime masse di fanteria ne mica si gettaron, con là* loro u sata furia bestiale, contro le no stre posizioni. Nel momento che aggiungiamo queste poche righe siamo al quin to giorno di offensiva e tutti i telegrammi, provenienti da di velle fonti, degne di fede, sono concordi nell'affermare che la prima fase della strofe expedi tion è culminata in un insucces so ; che gli italiani resistono valo rosamente, infliggendo al nemico gravissime perdite e che questi non è neppure riuscito ad ottene re quei successi iniziali, che si so gliono conseguire al primo formi dabile urto di qualsiasi offensi va; anzi, se in qualche punto era riuscito ad avanzare e a conqui stare qualche posizione, gli era stata subito nuovamente strap pata, con pronti, fulminei audaci contrattacchi. Ancora una volta affermò alla Camera il Ministro della Guerra, Generale Zuppelli, an cora una volta l'esercito italiano ha dato prova di sublime eroismo e noi aggiungiamo che questi cin que giorni di lotta titanica e san guinosa, durante la quale i nostri son rimasti fermi come masse di granito dinanzi alla furia del ne mico ed ai vociar di settemilacin quccento cannoni, sono stati i' più bel lavacro, che abbia cancel lato, senza lasciarvi più tracce, altro che quelle delle conseguen ze funeste e dolorose, l'onta di Caporetto, dovuta non a vigliac cheria, ma ad un deplorevole i stante di aberrazione collettiva. L' "Evening Bulletin" di mar tedì narrava di un Generale Ita liano, comandante delle forze po ste a difesa del Grappa, Io storico monte che ricorre sovente nelle meste canzoni popolari dei pro fughi e delle genti oppresse, il quale, dopo avere a lungo osser vato le diverse fasi del gigante sco conflitto e vista la piega fa vorevole alle nostre armi, ebbe a esclamare: "Ed ora vengano quattro divisioni di soldati ame ricani e noi, dopo averli frater namente abbracciati, intrapren deremo con essi un viaggio at traverso il territorio austriaco". Ascoltino i fati le parole del l'Eroe; ma esse, se non ad altro, tendono a dimostrare quale im menso valore, specialmente mo rale. avrebbe per la nostra causa che è causa di tutti gli Alleati, la presenza di un contingente di mi lizie americane sul nostro fronte, le quali, più che ad aiutare i no stri soldati nella lotta contro il barbaro, servirebbero a rinsalda re la fede del popolo e a dimo strargli che l'America'dà all'lta lia gli stessi aiuti che largisce a gli altri Alleati, senza lesinare e senza mercanteggiare. Ma noi siamo sicuri che il le gittimo, ardente desiderio del po polo e dell'esercito italiano, e spresso per bocca di uno dei suoi capi, nel fragor della battaglia, verrà appagato al più presto. L'On. Baker lo ha quasi for malmente promesso, e poi giu stizia il vuole o dover lo richiede. LA LIBERA PAROLA. PERLA PROTEZIONI degli operai italiani Nella 4.a pagina del numero 24 del "Mastro Paolo" leggiamo uno spunto dal titolo : "Protestia mo," nel quale si parla di "operai italiani indignati contro il tede scume che invade gli uffici go vernativi e le fattorie di ogni specie; che è alla testa delle a ziende ; che guadagna a josa; che è traditore della patria adottiva e nemico vigliacco degli alleati; che influenza il padrone contro il lavoratore per tenere questi sotto i suoi calci, ecc. ecc." Tutte verità incontestabili queste. In diverse occasioni, ed anche in questo numero de 'La Libera Parola", noi abbiamo dimostra to la necessità, specialmente da parte del Governo degli Stati U niti, di non adibire in nessun ser- AVA. IVI XI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN F>UGIMO vizio i germanesi e di metterli addirittura in disparte per tutta la durata della guerra. ' 11 più delle volte, però, per gli abusi che si commettono contro lavoratori italiani, sono gl'italia ni stessi che li vogliono subire perchè quando voi li invitate a dare certi passi per ottene re il rispetto ai propri diritti essi o si rifiutano o si esimono con mille souse puerili. La settimana scorsa nel nostro ufficio venne un operaio italiano a raccontarci che in Washington Park, in lavori governativi, sen za che nessuno degli operai aves se fatto cosa alcuna, venivano tratti in arresto or uno or l'altro, !i si accusavano di reati immagi narii e si infliggeva loro una mul ta variante dai 10 ai 25 dollari. Lo stesso operaio ci diceva che ; egli e gli altri avevano i) dubbie Perla cultura fisica del Soldato italiano Il Dr. A. Parker Ilitchens, cul tore della nostra lingua ed am miratore di tutto ciò che è italia no, recentemente nominato mag giore medico dell'Esercito ame ricano, di questi giorni ha rice vuto da Roma una lettera del Dr. Braden che si era recato in Ita lia, mandatovi dalla Y. M. C. A., per istruire, nella cultura fisica, i nostri soldati durante le ore libe re e quelli in convalescenza. Ricordiamo che nell'autunno dell'anno scorso, il Circolo Italia no, del quale il Dr. Hitchens è so cio, ammirando il nobile atto che il Dr. Braden si accingeva a com piere e volendo mostrargli tutta la simpatia, alla vigilia della di lui partenza lo invitò nella sede della nostra istituzione italiana per offrirgli, in segno di ricono scimento, una modesta borsa di denaro. 11 Di'. Braden, all'assemblea che quella sera era numerosa, disse un'applaudita conferenza nella quale parlò dello scopo della sua andata in Italia e della ne cessità dell'educazione fisica al soldato, specialmente in tempo di guerra. Il Dr. Braden infatti, fin dallo scorcio del passato anno trovasi in Italia ed alcuni giorni fa, co me abbiamo già detto, faceva giungere una sua lettera al Dr. Hitcheps, con un ritaglio di un importante giornale romano, che, dai tipi, abbiamo riconosciuto essere la "Tribuna." Nella lettera egli richiede l'as sistenza di 50 abili direttori di "phisical culture" ed una somma non inferiore ai 250 mila dollari per acquistare attrezzi atletici per l'Esercito. Gli italiani di A merica che tante prove di pa triottismo stanno dando, sia al l'America che all'ltalia, per assi curare alle Alleate la Vittoria fi nale, dovrebbero prendere a cuo re anche quest'appello del Dr. Braden, che in fondo poi è l'ap pello della nostra patria. Ecco che cosa dice il giornale romano del Dr. Braden e della sua missione: L'OPERA DI FRATELLANZA UNIVERSALE PER I NO STRI SOLDATI "E' a Roma il dott. Braden, di rettore di cultura fisica delle Ca se del soldato della Y. M. C. A., j"Opera di fratellanza universa-, ! le." Gli Stati Uniti entrati da un anno a prender parte nel glande j conflitto mondiale non hanno nulla trascurato per raggiungere lo scopo finale, la vittoria. Men tre la "Croce Rossa Americana" | provvede, colla classica generosi tà delle genti di oltre mare, al | soccorso dei feriti, convalescenti e derelitti, la Y. M. C. A. ha di mira di mantenere alto lo spiri to ed il morale del soldato, col provvedere direttori per la cul tura fisica, distribuendo gratis tutta una pioggia di giuochi, pas satempi, attrezzi ginnastici e ar ticoli sportivi per i nostri soldati al fronte o convalescenti. La Y. M. C. A. che ha durante gli ulti mi sessant'anni estese le sue ra dici in ogni remoto angolo degli Stati Uniti, appena l'America en trò in guerra, volle estendere la sua opera a beneficio degli allea ti. In poche settimane per il solo "lienessere" dei soldati america ni ed alleati raccolse senza la mi nima difficoltà la bellezza di 60 milioni di dollari! Questa mera vigliosa società, dopo aver espli cato l'opera sua negli Stati Uniti ed in Francia, piantò qualche mese fa le sue tende a Bologna, e col concorso delle autorità e di comune accordò con la "Casa del soldato", ha stabilito sul nostro fronte dei ricreatori simili a quelli fondati in America e in Francia, dove sono sorti interi PHILADELPHIA, PA., 22 GIUGNO, 1918 che un simile trattamento forse si praticava per ritardare il com pletamento del lavoro e danneg giare così la causa degli alleati. Il nostro direttore si era ri servato di presentarli allTJnited State Attomey ed esporre i loro casi perchè costui ordinasse una investigazione; e perchè si con ferisse più importanza al fatto aveva pregato che buona parte degli arrestati lo accompagnasse ro all'Ufficio del procuratore fe derale. Se ne presentò uno solo e gli altri si resero irreperibili sebbene fossero stati insistente mente pregati di presentarsi. Se i nostri connazionali si ri fiutano o si esimono di fornirci evidenze, come si può pretendere che dei provvedimenti si escogi tino in loro favore? NOI. villaggi improvvisati, nei quali i soldati hanno agio di spendere piacevolmente, allegramente e vi rilmente ogni ora di libertà. E quanto prima anche a Roma la società avrà una degna sede. Il Dr. Braden, che fu primo ad ini ziare quest'opera benefica e alta mente encomiabile in prò' del l'educazione fisica del nostro sol dato, ha occupato altissime cari che negli Stati Uniti, vero apo stolo della cultura fìsica, s'è dedi cato (jui in Italia, col massimo en tusiasmo, al benessere dei nostro valoroso esercito, come direttore di cultura fisica della Y. M. C. A. sollevando il morale del nostro soldato, rinvigorendo il suo cor po, rassenerando il suo spirito; e cercando soltanto, senza meno mamente intralciare il lavoro del la "Casa del soldato," d'allargar lo, completarlo. Per il soldato, e gli dice, è necessarie, che le ore libere sieno occupate in modo in tellettuale, forte e dilettevole: il piacere onesto è anche più neces sario in tempo di guerra che in tempi ordinari: e il ricupero delle facoltà normali, scosse nel solda to per ragioni di guerra, deve es sere raggiunto con un sistema razionale di svago e ricreazione. Con questi nobili sentimenti ed alti ideali, l'opera dell'associazio ne del dott. Braden riuscirà in dubbiamente di grande vantag gio ed utilità al nostro esercito". Per lÌÉioii I prendersi Gli italiani qui emigrati han dato sempre, quando l'occasione si è ad essi presentata, prove non dubbie di attac camento a questa loro seconda patria, prove che si sono vieppiù accentuate dall'epoca in cui l'America ha dichia rato guerra ai discendenti di Attila. 1 giovani nostri connazionali sono corsi a schiere ad offrire il braccio e la vita in difesa della Liberta e della Civiltà; i vecchi e tutti coloro che non sono atti ad impugnare il fucile sotto scrissero largamente al primo, secon do e terzo prestito della Libertà e vin sero il record tra tutte le Colonie pro venienti da paesi amici ed alleati di questa Repubblica. Questa devozione e quest'attacca mento fla parte nostra sono sincera mente disinteressati; di ciò il Gover no ed il popolo d'America possono es sere sicuri, anche perchè noi italiani crediamo che queste terre siano un po' nostre per averle scoperte un no stro connazionale ed un altro per a vere dato ad e3se il nome. Quando noi italiani sposiamo una causa non lo facciamo per secondi fini come praticano i tedeschi, ma per quel sentimento di altruismo d. cui so lo la razza latina si sente capace. Quindi l'operaio italiano, pei lavori di guerra, dovrebbe essere preferito a quello germanese ed austriaco, non solo per il suo contributo a questa guerra di civiltà, ma eziandio per la sua capacità tecnica e per la eua opera fattiva. In mezzo agli operai italiani si tro vano persone capaci di coprire la ca rica di foreman e, perchè no? anche quella di sopraintendente e possono di simpegnare questa missione meglio di quanto non lo possano i discendenti di Barbarossa. Al contrario noi vediamo che, in moltissime industrie di guerre, ed in ispecie nelle costruzioni in legno, ove occorre la mano d'opera del falegna me, il 90 per cento sono tedeschi, che non dimenticano mai di esser tali; ne mici pertanto dell'America e potenze alleate, che nulla lasciano di intentato per ostacolare e ritardare il lavoro, I che è condizione indispensabile per conseguire la vittoria. I Gli operai italiani, quelli dei campi ' e quelli delle officine, sono sovente I vittime di angherie e di prepotenze, 1 commesse ai loro danni dai foremen tedeschi, che, senza giustificato moti vo, li licenziano e li scacciano come cani rognosi. Quando poi il lavoro non è pronto, i primi ad essere mandati a casa sono i nostri connazionali, mentre rimango no tedeschi, austriaci ed ungheresi che vengono adibiti a servizi più leggieri e più delicati, dai quali può dipendere la vita o la morte dei nostri giovani soldati, e la miseranda fine del capi tano Kesnati può servire di esempio. Quanto abbiamo deplorato, si ripete tutti i giorni e possiamo fornire le prove. 11 tedesco è sempre tedesco, anche se munito di carta di cittadinanza, an che dopo aver dimorato per lunghis simo tempo lontano da l suo paese e non dimentica mai (|uan.o è scritto nel la prima pagina del suo passaporto: . "Fatevi cittadini della nazione in cui ; emigrate, invadetene tutti i campi dello scibile, dalla politica alla pro fessione, dal commercio all'officina, ! ma rammentatevi sempre di essere te deschi e di far valere la nostra kultur ! ed imporre la nostra potenza." I/Italiano al contrario vive come collettività a parte, rimanendo estra neo alla vita pubblica, quasi che quan to succede in questa grande Nazione j non lo interessasse. E per questa no i stra apatia che non siamo tenuti in nessuna considerazione dall'elemento indigeno; ma se per il passato fummo ; ignari, rassegnati, è giunto il tempo di prendere parto attiva alla vita d'A merica ed essere parte integrale del suo popolo. E' quindi necessario soppiantare i tedeschi, tanto nel campo politico che in quello delle professioni e ilei la voro. L'Ordine "Figli d'ltalia" e quello degli "Indipendenti" sono le più gran di organizzazioni nostre in queste ter re; esse godono maggiori simpatie del le altre ed hanno anche acquistato re centemente una grande autorità mo rale per le tante prove di attaccamen to date a questa patria di adozione. Si facciano questi due Ordini pro motori di un movimento che miri non solo a far rispettare l'operaio italia no, ma anche a dare l'ostracismo al foreman tedesco dalle industrie di guerra. Si faccia un censimento di tutti gli operai idonei ai lavori bellici, si fac cia un quadro di tutti coloro che han no la capacità tecnica di capi-operai, e lo si mandi a chi di ragione. Così facendo si aiuterà il Governo degli Stati Uniti a disfarsi di tutti co loro che potrebbero arrecare dei danni alle persone ed alle industrie. Il lavoro di propaganda dovrebbe iKser condotto dalle Grandi Logjye Statali. NICOLA lUVANO-ASTI. Olì alio di plantomìsnio Nell'ltalica (ionie del lfi cor rente, che si pubblica per cura dei padri Agostiniani della Chie sa della Madonna del Buon Con siglio, il Rev. Terlizzi ha inserito una rettifica su quanto era stato pubblicato in un numero prece dente dello stesso giornale. Noi ne prendiamo atto non senza esprimere la nostra ammi razione per i rari uomini che qualche volta sanno ispirarsi al la vera missione giornalistica. Gli atti di galantomismo, da qualunque parte essi vengano so no degni di essere segnalati al pubblico. Ecco quanto l'ltalica Gente pubblica a nostro riguardo : PER UNA POLEMICA GIORNALISTICA "Per debito d'imparzialità e lealtà giornalistica dichiariamo che nel riportare una scorrettez za giornalistica dell'Evenni*, Bul- I lettin, usammo delle frasi, cne la Libera Parola ha credute indiriz zate a sè stessa. Realmente come le frasi furono dette potevano dare luogo alle lagnanze della Libera Parola, cosa che lealmen te riconosciamo. Nella fretta ci 'sfuggì una frase che non espri meva chiaramente il nostro pen siero. Abbiamo scritto: I)a qual che tempo in giornali americani neutrali ed in giornali italiani an ticlericali si è destato un subita neo interesse per la Chiesa del Buon Consiglio, mentre avrem mo dovuto dire, e questo era il nostro pensiero: In giornali ita liani da scrittori anticlericali, ! perchè siamo convinti ed è natu ! rale, data la dichiarazione del Direttore della "Libera Parola", che un giornale il quale si pro fessa imparziale, declina assolu tamente la responsabilità delle idee esposte di un Tizio qualsiasi. Da questo apparisce chiaro che le nostre frasi di anticlericalismo (3 di risposte pepate si riferivano unicamente all'Evening BuHettin ed ai coraggiosi informatori, che si ricoprono del facile ma schi foso velo dell'anonimo Attribui re quelle frasi alla Libera Parola, sarebbe stato ingiusto, perchè es sa lealmente ha pubblicato quan to il Rev. Terlizzi ha creduto suo dovere di dire all'anonimo deni gratore della Chiesa e Scuole del Buon Consiglio, istituzioni di cui ogni italiano dovrebbe* andare su perbo, a meno che non scorra nelle sue vene sangue tedesco. \ senza dire che sarebbe stato in contradizioni colle frasi gentili ■ usate dallo stesso Terlizzi all'in i i dirizzo della Libera Parola." ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA Comunicazioni della Glande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA LA PRIMA BORSA DI STI DIO Lunedi 10 giugno, nella sede del Grande Concilio, si è riunita la Com missione nominata dalla Grande Log gia per le Borse di studio, con l'in tervento dei fratelli: Aw. Antonio Cianflone, Giacomo Campaniolo, far macista Galeno Ciccone, Avv. Tom maso Russo, Avv. Giovanni Di Silve stro. Sotto la presidenza provvisoria del Grande Venerabile Giuseppe Di Silve stro e con l'assistenza del Grande Se gretario Archivista Alfredo Perfilia, la Commissione procedette prima d'ogni altro alla sua costituzione, nominando Presidente l'Avv. Cianflone e Segre tario l'Avv. Russo. Presa quindi visione dei deliberati della Convenzione di Uniontown, ha deciso quanto segue: "In vista delle condizioni disagiale dell'ambiente a causa della guerra, si limita a concedere per l'anno 1918- 191!» un premio di dollari 250.00, a fi ne di incoraggiare l'amore allo studio della lingua italiana. "Detto premio sarà assegnato per esame, consistente nello svolgimento di un tema in italiano, riflettente l'l talia o l'America. "Al concorso potranno partecipare giovani italiani d'ambo i sessi, di na scita o d'origine, soci o figli di soci dell'Ordine, cresciuti ed educati in A merica, residenti nello Stato di Penn sylvania, ed iscritti nei corsi superiori di studi (Collegi ed Università). "Gli esami saranno dati dinanzi alla Commissione, non oltre il 15 Settem bre 1918. "La somma occorrente per il premio sarà formata con dollari 200.00 da pre levarsi dai fondi «lei Grande Concilio dello Stato, e con $50,00 da raccoglier si «lai Commissario Avv. Giovanni Di Silvestro con i mezzi che reputerà più idonei", PER I PROFUGHI DEL VENETO Da! Regio Console Oav. Uff. Gae tano Poccardi è pervenuta al Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro la seguente lettera di ricezione di somma a lui rimessa la settimana scorsa a be neficio dei profughi del Veneto: "Phila., Pa., L'i Giugno 1918. "Ho il pregio di accusar ricevuta della sua nota in data 11 Giugno 1918 e dell'accluso check per .$120,00 rap presentante l'importo di oblazioni a beneficio dei profughi del Veneto delle Logge dell'Ordine dei Figli d'ltalia in diente nella lettera stessa. "Nell'informarla che trasmetto in pari data alla Regia Ambasciata la suddetta somma di $120.00, la prego di voler esternare alle generose Logge oblatrici le mie più vive espressioni di lode e di ringraziamento per l'offerta patriottica ed umanitaria. "Colgo l'occasione per rinnovarle, pregiatissimo Sig. Di Silvestro, gli at ti della mia distinta considerazione, "Il Regio Console: "G. POCCARDI". GRANDE COMITATO ARBITRI. Udienza del 16 Giugno 1918. Giovanni Lepore, Presidente; Fran cesco Marchese, Giovanni Malito. Grande Oratore, rappresentante l'accusa: Antonino Zaffiro. Processo del Grande Concilio contro Alessandro l'orna, Venerabile della Loggia Carlo Pisacane N. 213, e Fran cesco Rodia, Segretario di Finanza della stessa Loggia. Condannati: Alessandro I'erna alla espulsione dall'Ordine; Francesco Ro dia a tre mesi di sospensione. Processo della Loggia Dante Ali ghieri N. 486 contro il fratello Placido De Furia della Loggia Sbarco di Mar sala N. 637. Assoluto per inesistenza di reato. Processo in appello di Francesco Farrolla contro Agostino d'Agostino, ambedue dela Loggia La Vittoria, No. 731. Confermata la sentenza di assolu zione del Comitato Arbitri della sud detta Loggia. COME NEBBIA AL SOLE E' noto che taluni nostri connazio nali di questo Stato si fecero in buona fede abbindolare dal ben noto Gulot ta e si persuasero a creare qualche Loggia, che crederono del nostro Or dine. Quando poi hanno compreso l'ingan no, quei nostri connazionali si sono affrettati a riparare entrando vera mente nelle nostre file, e cosi avven ne tempo fa della Nuova Luigi Cador na di Butler. Ora c'è un'altra Loggia di Hazel wood che si trova nelle stesse condi zioni e si chiama il Primo Maggio. ■ Il Consiglio direttivo ha già deciso di sollecitare dall'Assemblea dei soci la deliberazione di abbandonare il lo ro falso Ordine ed inscriversi nel no stro. La cosa, che è stata presa molto a cuore dal nostro fratello di Pitts burgh, Avv. Cianflone, sarà decisa domenica 23. E così questo famoso Or dine dissidente di Gulotta, (composto di due loggi in tutti gli Stati Uniti, n. d. r.) va dileguando come nebbia al sole. AD MAJORA Siamo ben lieti di accennare in queste colonne a un duplice aweni- Fa quel che devi, Avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi mento, riguardante due persone d'una stessa famiglia, che entrambe fanno parte del nostro Ordine. Alludiamo al conseguimento della laurea di dottoressa in farmacia ila parte della gentile Sig.na Elisa Di Sil vestro, della loggia Principessa Jolan da N. 145, e di quella di Avvocato da parte del fratello Giovanni Di Silve stro, Assistente Supremo Venerabile e socio della Loggia Italia N. 77. Ciò dimostra che il culto degli studi si esercita con trasporto nella famiglia Di Silvestro senza distinzione di ses so; ed è di grande soddisfazione per gli amici, i quali sono lietissimi dei successi ottenuti dai laureandi. CRONACA DELLE LOGGE La Loggia Giulio Cesare Capaccio N. 140 - la seconda fondata in Phila delphia - ha festeggiato ogni anno il sub anniversario in forma solenne. Stante il momento che attraversa l'ltalia, quest'anno si è ricordato l'an niversario in forma modesta e fami liare. La riunione ebbe luogo domenica 16 Giugno in casa del Tesoriere della Loggia, fratello Aristodemo Palladi no, al n. 1502 Moore St. Vi furono anche dei discorsi, p par larono il Venerabile Attilio Taglianet ti, gli Kx Venerabili Pisciotta e Gan gemi, il maestro di musica fratello Lucantonio, ed il fratello Benedetto Oro, fondatore della Capaccio, che fu molto festeggiato per -essere stato e letto Venerabile della Loggia De Fe lice. Il fratello Giovanni Torchio parlò dell'Orfanotrofio da erigersi. In ulti mo, il fratello Antonino Viglione, Ex Grande Venerabile, ringraziò a nome dei presenti il fratello Palladino e fa miglia per le cortesie ricevute; ed a nome dcla Loggia con belle parole consegnò un anello al fratello Angelo Livolsi, il quale in poco più di un me se ha portato nella Loggia 35 nuovi fratelli. La festa pi protrasse fino a tarda ora. * # * La Loggia Napoli No. 225, che man dò qui una rappresentanza per la ini ziazione della Loggia Napoli N. 848, ci incarica di comunicare alle rappre sentanze delle consorelle che ebbero per essa parole di simpatia, il suo sa luto e ringraziamento. Lo facciamo ben volentieri, contra cambiando di cuore il saluto. R. Consolatod'ltalia IN PHILADELPHIA Con preghiera di pubblicazione: 11 giorno 10 corrente la Socie tà di Mutuo Soccorso del Sacro Cuore di questa città faceva per venire al Signor Console, a mez zo del Signor Giuseppe Cirotti (!)23 S. llth St.) la somma di ! S2O, rappresentante una contri , buzione della Società stessa a be neficio dei profughi del Veneto. 11 giorno li corrente, l'Ordine Figli d'ltalia inviava al Regio Console a mezzo del Grande Ve nerabile, Signor Giuseppe Di Sii i vestro, la somma di $l2O, rappre sentante le oblazioni a beneficio dei profughi di guerra delle Log ge dell'Ordine qui appresso indi cate : Loggia la Bandiera d'lta talia No. 773 (Raccolti nella Colonia di Wallop sburg nella giornata della celebrazione del l' anniversario dell' en trata in guerra dell'lta lia il 24 maggio u. s. SIOO.OO Raccolti dal Signor Stan campiano Antonino del la loggia Alessandro Volta No. 30 di Easton Pa. in occasione della commemorazione del 24 Maggio nella fabbrica di seta "Standard". $ 15.00 Da Paolo Fragale di New Kensington (a mezzo del Comitato di Pitts burgh) $ 5.00 Il Regio Console si affrettava a trasmettere a Sua Ecc. il Re ino Ambasciatore le somme per venutegli, e nell'accusarne rice vuta, faceva pervenire alla Socie tà "Sacro Cuore" ed all'Ordine dei Figli d'ltalia l'espressione dei suoi ringraziamenti e del suo vi vo compiacimento per l'offerta patriottica ed umanitaria. PERCHE 1 NON SI FRAINTENDA DIRETTORE E PROPRIETA RIO DI QUESTO GIORNALE E' IL SIGNOR GIUSEPPE DI SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI SOLO E' RESPONSABILE DE L'ANDAMENTO DI ESSO. ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION