La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 08, 1918, Image 3

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    CRONACA DI FILADELFIA
Dottoressa in Farmacìa
Alla signorina Elisa Di Silvestro,
soiella del nostro direttore e del neo
.avvocato Giovanni Di Silvestro, la se
ra di mercoledì scorso, all'Academy of
Music, fu conferito il diploma di dot
toressa in farmacia e "il Maish Botany
Prize in $20.00, offerto dal signor Jo
seph Jacobs di Atlanta, Ga., oltre alla
menzione onorevole.
A proposito del conferimento del di
ploma, riportiamo dall'Evening Led
ge* dell'altro ieri quanto segue:
"Signorina Italiana che onora
la Colonia
leri sera, all'Accademia di Musica,
jn occasione dell'annuale cerimonia del
"Ph.ladelphia College of Pharmacy"
pei il conferimento dei diplomi e cer
tificati agli alunni che hanno supera
to J regolari corsi, la signorina Elisa
DJ Silvestro ha ricevuto la laurea di
Dottoressa in Farmacia, assegnatale
con la massima classifica, in unione ad
un premio in danaro per lo svolgi
mento di una originale tesi di sogget
to botanico.
l<a virtuosa signorina Di Silvestro
fin da bambina mostrò una rara incli
nazione per gli studi e giunse in A
merica nove anni or sono, dopo aver
con successo frequentato i corsi ginna
siale in Italia. Resasi padrona della
lingua inglese, frequentò la Girls*
High School ove si fece notare per la
sua profonda coltura e per la sveglia
ta intelligenza, ottenendo la licenza
per merito e l'ammissione al Collegio
di Farmacia con esenzione di tasse.
Dal detto collegio fu graduata, un an
no fa, anche con la più alta clas
sifica e menzione onorevole, e non con
tenta di ciò volle ancora frequentare
il corso speciale per il quale ha ora ot
tenuto la laurea di Dottoressa in Far
machi.
La signorina Elisa Di Silvestro è
sorella del Sig. Giuseppe Di Silvestro,
Grande Venerabile della Grande Log
gia dello Stato di Pennsylvania per
l'Ordine Figli d'ltalia e direttore elei
giornale settimanale "La Libera Pa
rola", e di Giovanni Di Silvestro, dot
tore di filosofia e laureando in giuri
sprudenza, due figure assai popolari
nella colonia Italiana di Philadelphia.
1 fratelli Di Silvestro, all'epoca del
giornale quotidiano "La Voce del Po
polo" si rivelarono due giornalisti bat
tagl ori e di merito considerevolissi
mo".
PER 11. 5.0 PRESTITO NAZIONALE
ITALIANO
Ci ni comunica:
Mentre milioni di nostri fratelli nel
l'esercito e nell'armata, compiono, co
me ad italiani si conviene, il loro dove
re rli soldati, i connazionali, qui resi
dent". che non.hanno raggiunto la pa
tria e non hanno avuto l'onore di im
pugnare le armi contro il barbaro e
secolare nemico, hanno il dovere di
proiettare tutta la loro opera nei co
mitati, nelle manifestazioni e nelie
sottoscrizioni a prò' della Pa
tria e solo così potranno dirsi de
gni 1 i essa.
Ogni italiano, dall'agiato al lavora
tori più umile, non può non risponde
re con fervore all'appello lanciato dal
nostro governo, nel nome di Italia,
che dice ai suoi figli lontani: aiu
tatemi in quest'ora decisiva.
Italiani!
Il grande fattore dell'Unità Italia
na, Giuseppe Mazzini, diceva: "Senza
danaro non vi è impresa possibile".
L'ltalia, per condurrre a vittoriosa
fine questa guerra immane e scaccia
re dal nostro sacro suolo il nemico, ha
bisogno dell'oro, oro, oro; perciò, a
vant tutti il nostro dovere.
Se non molto, acquistate almeno una
cartella al portatore. Essa costa $lO.
Con $lO si acquista una cartella di
lire 300 che rende un interesse annuo
di lire 5.
,Con SSO si acquista una cartella di
lire 500 che rende un interesse an
nuo di lire 25.
Con SIOO si acquista una cartella di
lire 3000 che rende un interesse an
nuo di lire 50.
Con SSOO si acquista una cartella di
lire 5000 che rende un interesse an
nuo di lire 250.
Cor. SIOOO si acquista una cartella
di life 10.000, che rende un interesse
annido di lire 500.
Nessun altro investimento può dare
un profitto maggiore di quello che si
ha dall'acquisto delle cartelle.
Il vostro danaro è garentito dallo
Stato.
Il titolo di Stato è al coperto dai di
sastri, al di fuori della concorrenza, e
gode dell'esenzione da ogni imposta
presente e futura.
l'lnghilterra e gli Stati Uniti d'A
merica hanno di già fatto crediti al
l'iUilia per circa nove miliardi, oltre
a derrate alimentari e di quanto essa
può aver bisogno per soddisfare le
necessità del nostro esercito, fino al
conseguimento di quella pace quale
tutti noi desideriamo.
Moltiplichiamo i nostri sforzi, affin
chè 1 quinto prestito Nazionale ascen
da a tal cifra da dare alla sottoscri
zione un significato finanziario e poli
tico quale l'attende chi sente profon
damente l'amore di Patria e il dovere
di cittadino.
Per il Comitato Propaganda Pro
Ita!'a
D. DE GREGORIIS.
PER UN BANCHETTO POPOLARE
AL NEO AVVOCATO GIOVANNI
DI SILVESTRO
Ci tri comunica:
Nella seduta dello scorso Martedì la
Loggia Italia, nel sapere che il fratel
lo Giovanni Di Silvestro ha conseguito
la Laurea in Legge ' dall'Università
della Pennsylvania, prese l'iniziativa
di offrirgli un banchetto d'onore. Fu
quindi autorizzato il Venerabile, Rev.
T. E. della Cioppa di nominare un Co
mitato a tal riguardo e d'invitare a
farvi parte tutti.coloro che apprezza
no le alte qualità ed i meriti del neo
Avvocato.
Il Comitato, che si compone di vari
fratelli, si riunirà nella sala Figli d'l
talia, 7th & Christian- Sts., la sera di
Domenica, alle ore sette e mezzo.
Tutti coloro che intendono far parte
di questo Comitato, sono pregati di
essere presenti.
CAVALLERIA E PAGLIACCI A
FILADELFIA
D Cav. Francesco Pagano di Meli
to, con la sua numerosa compagnia,
| sarà al South Broad St. Theatre la se
ra del 15 corrente per darvi una reci
ta unica, Cavalleria e Pagliacci.
Il terzo del profitto sarà devoluto
allo scrigno di guerra.
Gli artisti che prenderanno parte al
la recita di Cavalleria sono: signori
na Maria Favini, soprano; Attilio De
Cicco, tenore; Mario Carbone, barito
no; signorina Severina Neri, contral
' to.
A quella di Pagliacci reciteranno: si
gnorina Ivon De Lopez, soprano; Cav.
Francesco Pagano, tenore; Alfredo Ci
velli, tenore e Francesco Marino, ba
ritono.
La compagnia è ricca anche di 25
coristi. Dirigerà l'orchestra composta
di 30 professori il maestro Giovanni
Leotti.
Il Cav. Pagano ha cantato nei prin
cipali teatri di Europa, del Nord e del
Sud America, inclusi San Carlo, Bel
lini e il Royal di Napoli; per nove sta
gioni nei teatri la Scala. Del Verme e
Manzoni di Milano; nel Costanzi di Ro
ma; nel Comunale di Bologna. Ha an
che cantato al Nazionale di Bukarest;
alla Savages's English Grand Opei»i di
New York ed in altri teatri maggiori.
Nel 1881 cantò a Torino, col Prof.
Alfonso Rosa di questa città.
LE PERDITE ITALO-AMERICANE
IN FRANCIA
Durante la scorsa settimana si so
no avuti in Francia i seguenti nostri
connazionali morti, feriti e perduti in
azione in Francia e prigionieri:
Antonio Nardelli di Letta Castella
na, Italia e Alfonso Imperiale di De
troit, Mich., morti per accidente; John
Perone di Villa Prato, Italia, morto
per malattia; F. Fiodi Torna saetti,
cuoco, di Meriden, Conn. e Joseph Leo
ne di Boston, feriti gravemente; Bat
tista Cuzzipopoli di Springdale, Conn.
perduto in azione; Filippo Daniele, di
Lynn, Mass. e Rocco Schiuma di Wa
terbury, Conn. prigionieri.
THE LIBERTY ICE CREAM
PARLOR
Sebbene non abbia bisogno di recla
me, perchè sa molto bene farsela da
sè, annunziamo che il signor France
sco Vela, socio della Loggia Felice
Cavallotti ili Philadelphia, dell'Ornine
Figli d'ltalia, e Grande Deputato della
Italia, No. 77, ha aperto un Ice Cream
Parlor al numero 819 So. llth St., ric
co di tutto il conforto necessario. K"
dovere di tutti gl'italiani, ma special
mente dei fratelli dell'Ordine di pro
teggere le aziende del proprio conna
zionale e del proprio fratello.
Pubblichiamo intanto la circolare
che il Signor Vela diramava ai suoi a
mici.
"The Liberty Ice Cream Tarlor
è un nuovo locale che il 30 dello
! scorso mese inaugurava la sua Azion
ila, salutando con il fatidico nome del
la Libertà i Connazionali tutti di que
sta Colonia.
E' un posto messo con semplicità ed
eleganza dove ogni persona può con
durre la famiglia, e gustare della
Primissima qualità di Ice Cream della
rinomata Fabbrica LIFTER.
Fi' fornito di uno svariato assorti
mento di Candies finissime e speciali,
e bibite di ogni specie con genuini sci
roppi garentiti da anilina e da altre
sostanze venefiche.
Ogni sera, dalle 8 alle 11, si può gu
stare buona musica e canto (Partisti
più rinomati, con perfetta macchina
VICTOR.
Domandate alle persone che hanno
visitato il menzionato locale per ac
certarvi che quanto si è detto risponde
al vero.
La squisitezza det generi, la pun
tualità del servizio, la minuzio'.i e
massima pulizia garentiscono il Pro
prietario dell'appoggio dei connazio-
ai quali egli promette di mante
nere, come in altre occasioni ha dato
prova, la sua parola.
Onorate dunque di una vostra visi
ta The Liberty Ice Cream Parlor, 819
So. llth St., ed abbiatevi anticipata
tamente i ringraziamenti del Proprie
tario Frank Vela".
COMUNICATO
Signor Direttore de
La Libera Parola
Phiiadeìphia, Pa.
Egregio Signore,
La preghiamo voler pubblicare
quanto segue:
Nel giugno dell'anno scorso la Log
gia Mario Rapisardi No. 220 dell'O F.
d'l. prese l'iniziativa per offrire ai
fratelli Giuseppe e Giovanni Di Silve
stro una pergamena in segno di stima
e di affetto che noi Figli d'ltalia nu
triamo per l'opera veramente patriot
tica da essi piegata nel nostro Ordi
ne e nelle Colonie italiane d'America.
Sono state raccolte un'infinità di con
tribuzioni che sono in custodia del te
soriere del Comitato all'uopo costitui
tosi, signor Mario D'Urso, rispettabi
lissimo socio della Rapisardi.
Intanto, dopo il disastro di Capo
retto, per espresso desiderio dei fra
telli Di Silvestro la cerimonia di
presentazione dele due pergamene è
stata rimandata a miglior tempo.
PER IL COMITATO
F. Tropea
C. Di Mambro
M. D'Urso.
Nelcanpodel commercio
Pittsburgh, Pa., 29 Maggio 1918
In questi difficili e gravi tempi di
guerra preme non poco a tutti rispar
miare, come urgentemente raccoman
da il Governo federale, e nel tempo
istesso ottenere le migliori qualità
possibili dei generi che si richiedono.
Circa i migliori generi alimentari si
trovano dal noto negoziante all'ingros
so signor Giuseppe Cuda, al 708-710
Wylie Ave., con annesso ufficio banca
rio", ove i rivenditori possono fornirsi
per poi contentare i loro clienti che ri
marranno cetamente soddisfatti.
j Per maccheroni d'ottima qualità,
gareggianti coi migliori importati;
per vero olio d'Olivo, formaggi tipo
: Italiano, e ogni altro genere alinion
-1 tare, rivolgersi a Frank Bonavoglia
N. 631 Webster Ave.
* * *
Non meno salutari sono i commesti
bili che il popolare amico Michele Be
' i rardi vende a buon mercato al No. 59
, Washington St. I suoi avventori sonc
sempre soddisfatti, specialmente del
suo modo d'agire.
» * ♦
Chi vuole comprare pesce realmen
te fresco, a prezzi miti, si rechi al 74
Washington St., ove i signori Angelo
1 Vecchio e fratelli sono sempre pronti
a fornirne hotels e famiglie. La loro
clientela si spande sempre più.
Per carni fresche e di ottima quali
tà i fratelli Francesco e Pasquale Ca
sini, il primo a No. 4840 Frankstown
Ave., e il secondo 1622 Forbes St., pos
seggono igieniche macellerie e vendo
no a buon mercato.
» ♦ *
Quando si vuol mangiar bene, senza
Cericolo di fare indigestione o distur
arsi lo stomaco, uno dei più popolari
e preferiti ristoranti è quello di Berar
dino Coletti al No. 58 Washington St.
Cibi sani, prezzi moderati, spaghetti
insuperabili.
» » *
V'olendo ammazzare le amarezze
della vita non vi private delle dolcez
ze che offre la rinomatissima Pastic
ceria annessa al Caffé di Don Peppe
Caputo, 900 Webster Ave. Sfogliatelle,
pasta frolla, cannoli e cassate ali- Si
ciliana, gelati e leccornie sempre al
l'ordine.
PALESTRA DEL PUBBLICO
2 Giugno 1918.
Egregio Sig. Direttore
delia LIBERA PAROLA
Philadelphia, Pa.
Spno dolente d'incomodarla ancora
una volta per la pubblicazione della j
presente sicuro che la S. V. vorrà com
piacersi di accoglierla con la consue
ta imparzialità.
RISPOSTA ULTIMA AD UN ANO
NIMO (PER NOI) CAVALIERE
ERRANTE
Non avendo nè il tempo nò la vo
glia di rispondere a sfoghi anticleri
cali e forse interessati di persone che
non hanno il coraggio civile di sotto
scrivere le bestemmie o le fandonie le
quali gremiscono la diatriba inserita
nel suo giornale del 1.0 giugno, ci li
mitiamo a poche osservazioni per
mettere in luce la di lui malafede e di
sonestà. Insisto sulla sconvenienza
dell'anonimo, non ostante la dichiara
zione dalla S.' V. fatta di conoscere il
nome di questo illustre sconosciuto,
collaboratore del suo pregiatissimo
giornale, perchè avendo la S. V. di
chiarato di rendersi responsabile sì
delle pubblicazioni, ma di non condivi
dere le opinioni che eventualmente ve
nissero espresse sulla rubrica "Pale
stra del Pubblico", non è il giornale
che attacca ma il privato, il quale, se
galantuomo, non deve nascondere il
proprio nome. In ogni modo ecco quan
to ho da dirgli:
1. Dopo essersi ritrattato del
lo scerpellone enorme di avere inven
tate due S. Rite, l'una da Signa e l'al
tra da Cascia, col lodevole scopo di
denigrare la nostra parrocchia del B.
Consiglio, il paladino di una causa già
perduta revoca in dubbio la mia asser
zione riguardo alla data della festa.
Credo che sarebbe sluto più onesto ed
anche più logico da parte sua, riscon
trare il calendario, anziché mettere in
dubbio l'affermazione di uno che si
credè per lo meno tanto galantuomo,
quanto egli si crede. Non importa; è
questione di galateo.
2. Il nostro paladino si atteg
gia a difensore dei nostri ottimi con
fratelli di Broad St. e del venerando
Monsignore Isoleri. Egli dichiara di
appartenere alla parrocchia di S. Ri
ta e si lamenta che noi abbiamo intro
dotto il culto della Santa nella nostra
parrocchia: proprio dopo che quella
Santa ha avuto una buona reclame dal
nostro parroco di Broad St. I nostri
confratelli, ne sia pur certo il nostro
paladino, non'hanno bisogno delle apo
logie di un anticlericale sfegatato, il
quale nel suo articolo insulta la pie
tà popolare, il culto dei Santi, i sen
timenti dei cattolici, le scuole catto
liche.
3. Ripetiamo che non vi è con
correnza tra le due chiese. E' un do
vere per tutti gli agostiniani il dif
fondere il culto dei loro santi in tutte
e singole le loro chiese, ciascuna tra
i fedeli di quelle nazionalità in cui si
trovano. Se realmente ci fosse concor
-1 renza, i nostri confratelli non si sa
rebbero rivolti ad un bilioso anticle
ricale. Essi e noi tutti dipendiamo da
un solo superiore, il quale sarebbe più
atto del nostro anonimo paladino a
risolvere la vertenza. Invece di con
correnza i nostri confratelli di S. Rita
sono lietissimi che noi contribuiamo
a mantenere vivo tra i nostri fedeli il
culto di una Santa, la quale è la gem
ma più bella del nostro Ordine e del
la nostra Italia.
4. Non abbiamo mai fatto con
correnza al venerando Monsignor Iso
leri. Eare una processione a S. Rita
non è lo stesso che fare una proces
sisene a S. Maria Maddalena dei Paz
zi. Vi sarebbe la questione di data.
Non dubiti il nostro paladino, che se
fosse desiderio del P. Isoleri, che la
nostra processione fosse fatta dopo la
s"ua, non avremmo alcuna difficoltà a
farlo, perchè noi come lui, è l'onore
dei santi che si cerca non la specula
zione materiale. Non si accorge il no
stro paladino, che mentre si atteggia a
difensore di P. Isoleri, non fa altro che
insultare atrocemente quest'anima no
bile di sacerdote ed apostolo, che a
ragione merita il titolo di benefattore
dell' nostra colonia. Non abbiamo co
piato nulla e non avevamo bisogno di
copiare dalla processione del P.
Su per giù le processioni cattoliche
si rassomigliano tutte, e non vi sono
specialità come dice nel suo italiano o
strogoto il nostro paladino.
5. Che la nostra statua sia di le
. gno, di creta o di cartone non ci ha
. nulla a che vedere con gli scopi che
i il nostro critico si propone. Il culto
delle immagini sacre data nella Chie
sa da tempi immemorabili, e chi lo ri -
pudia, non è più cattolico. Questo do-
I vrebbe saperlo, chi si fa paladino di
preti, e riconosce in uno di questi la
i qualità di suo parroco.
6. Il nostro paladino insiste sulla
revisione personale dei nostri conti.
Noi abbiamo un'autorità la quale li e
. samina e {LjP>prova. Con quale dirit
; to egli vuole immischiarsi negli affa
' ri di una parrocchia che non è la sua?
E' stato forse nominato Revisore dei
' conti? Se sì, ci mostri le sue creden
ziali, e se queste saranno autentiche,
glie li mostreremo certamente. Se poi
. ha delle pretese inquisitoriali perso
i naii e private, mi dispiace per lui, ma
i non posso accontentarlo, o alle perd i
LA LIBERA PAROL4
Quando si è accomodato lo stomaco j
; da Don Peppe Caputo e ci si sente as
setati non si deve far altro che correre
da Clemente Longo al No. 1248 Penn
Ave., dove si troverà birra fresca e
.spumeggiante e vini e liquori impor
; tati delle migliori marche estere e na
zionali.
E' anche a raccomandarsi per tutti
gli altri generi l'agente viaggiatore
Signor Mario Longo. !,
, Chi tiene oggetti di ferro vecchio,
rame, ottone e specialmente piombo, j
; per buttarlo nello stomaco degli Au- |
striaci e degli austriacanti, li mandi
ad Angelo Iticcardino al 1010 Webster
Ave., e lui li spedirà alle fonderie e di
là alla Westinghouse per farne bom
be.
Una macelleria, dove si può esser
sicuri di trovare carne fresca è quella
di Domenico Morrone in Homer City, I
I'a., perchè i migliori animali bovini
.sono ammazzati da lui stesso. Inoltre
t'gli ha anche una ben fornita grosse
ria.
« » »
Malati e sofferenti che desiderano
cure mediche, faranno bene a rivolger
si il Dr. Übaldo Opipari al 31 Cha
tham St., Salus suprema 1.-.
MICHELE MORRONE
te, se proprio il desiderio lo strugge di
vedere qualche rendiconto parrocchia
le, vada dal suo parroco, e questi for
se per non vedere così soffrire una sì
preziosa pecorella lo accontenterà, an
che se questa alla sua chiesa non dia
l'ombra di penny.
7. Il nostro illustre sconosciuto
chiama testa amena un vice-console il
quale forse ha avuto il tòrto di scrive
re il miglior libro- sull'emigrazione i
taliana in America, e sovratutto il tor
to marcio di esaltare il patriottismo
del clero italiano. Lo invitiamo a scio
rinare i suoi titoli e meriti letterari
prima di largire epiteti ingiuriosi a
coloro che ne sanno pù di lui. D'al
tronde le benemerenze della nostra
scuola non poggiano sull'unica testi
monianza del Villari. Se realmente e
gli apprezza la lealtà, una virtù che
sembra gli faccia difetto, venga pure
a visitare la nostra scuola e ad ascol
tare i giudizi di coloro che l'hanno
conosciuta da vicino.
8. Il nostro paladino, moderno
Don Chisciotte, inveisce contro il ca
carattere antitaliano della nostra
scuola e tira in ballo la questione Ro
mana. Per Bua disgrazia, i TESTI a
dottati nella nostra .scuola sono preci
samente quelli che c'invia il REGIO
GOVERNO ITALIANO, insieme ad
un SUSSIDIO annuo, clic va a rag
giungere quella tale calta monetata,
che tanto ferisce i suoi occhi. Le sue
geremiadi sono quindi infondate, lo
gli afferma, e conio non si dovrebbe
prestargli fede?, che nelle scuole cat
toliche di tutto il inondo (beato lui che
l'ha potuto girare tutto) si fa opera
di antitalianità. Quantunque non ab
biamo avuto la fortuna come egli l'ha
avuta di girare tutto il mondo e d'i
spezionare tutte le scuole cattoliche,
pure possiamo affermare che !a sua
asserzione è per lo meno infondata.
10 stesso che scrivo, nella mia età gio
vanile, iti una scuola diretta da fra
ti, ho dovuto studiare il testo di Sto
ria di Ermanno Ferrerò. Lo conosce
11 nostro paladino? se no', dimandi al
primo massone che gli capiti chi era
costui. Come cattolici italiani noi ab
biamo dimostrato il nostro patriotti
smo più e meglio dei parolai, degli av
vocataci senza clienti e degli Are
tini verniciati di amor patrio. Nelle
file del clero italiano, checché no sia
della questione romana, troverà il no
stro anonimo degli eroi sul cui petto
brilla la medaglia di oro o quella del
valore militare.
9. Il paladino improvvisato di sa
cerdoti e religiosi, i quali non hanno
richiesto i suoi servigi, inveisce con
tro di noi perchè non mandiamo ai
figli di coloro che combattono, alle ve
dove ed agli orfani l'oro che adorna
la statua di S. Rita. Non possiamo a
[ierire ai suoi desideri, perchè siamo
depositari e non padroni. In ogni mo
do, se egli è veramente un osserva
tore coloniale, non dovrebbe ignorare
che i fedeli della nostra chiesa, anche
per questo scopo hanno saputo pri
varsi del loro oro e di molte centinaia
di dollari, come hanno saputo sotto
scrivere per migliaia e migliaia ai pre
stiti italiani ed americani, e ciò per
le stesse mani del sottoscritto. Che co
sa ha fatto il nostro paladino? Li
beri il suo nome dal velo dell'anoni
mo, ed allora sapremo se realmente il
nostro Aristarco ha fatto qualche co
sa per coloro che egli compiange, op
pure si contenta di fare il patriotta
coi suoi paroloni da trivio, in cam
bio di offerte sonanti.
10. Il nostro paladino vitupera
la nostra chiesa perchè secondo il suo
stile aretinesco i giovinastri dei cir
coli cattolici hanno dato serate, dan
ze, divertimenti ecc. Questi circoli non
apparte»gono alla nostra parrocchia,
quindi non possiamo essere giudici
competenti, nè ficcare il naso in ciò
che non ci appartiene, come è costume
del nostro paladino. Egli parla di ma
rachelle di questi giovani. Ha forse
assistito egli a questi divertimenti per
diffamarli con conoscenza di causa?
Se è tanto sicuro che immoralità vi è
in quelle istituzioni, perchè non le de
nunzia alle autorità di pubblica sicu
rezza? sarebbe un dovere questo per
parte di un buon cittadino.
11. Il nostro paladino perde addi
rittura le staffe alla fine della sua
diatriba. Niente meno egli parla di e
ducazione erotica che noi diamo ai
bambini delle nostre scuole. Quando si
scende a questo immondezzaio, si ha
il diritto di dire che il nostro denigra
tore non è altro che un volgare dif
famatore, che potremmo benissimo
trascinare innanzi ai magistrati, per
fargli provare quanto afferma o far
gli ricacciare in gola come si conver
rebbe le sue infami insinuazioni. Per
ora ci limitiamo solamente a fargli os
servare: che la nostra scuola esiste
da quasi un ventennio ed in questo
spazio di tempo vi sono stati educa
ti un venticinquemila bambini di am
bo i sessi, parecchi dei quali sono riu
sciti ad emergere nella vita america
na. L'educazione è impartita da suo
re ammirabili le quali hanno la rico
noscenza di tutti i nostri connazionali
Per insultare queste vergini sacre a
Signore, le quali spendono la loro vi
ta per l'educazione morale e religiosr
dei bambini, significa non aver piì
nelle vene una goccia sola del Latine
sangue gentile, e di condividere l'edu
cazione degli Zulù. E se il nostro pa
ladino si'lamenta che alle volte ci sia
no correnti antitaliane fra i popoli
cattolici, le loro sorgenti non devono
ricercarsi nella questione romana, ma
nel linguaggio da trivio e nella tur
pe condotta di individui che ei atteg
giano nell'ombra a maestri di mora
le e insozzano con la loro bava tutto
ciò che vi è di più sacro ed elevato.
Con questo, s'intende chiusa la pole
mica. Pronti a ripigliarla solo, quan
do il nostro paladino avrà declinato il
suo nome.
Perdoni il disturbo, egregio signor
Direttore, e mentre la ringrazio con
perfetta osservanza mi rassegno del
la S. V.
Dev.mo servo
P. TOMMASO TERLIZZI, O. S. A.
Parroco del B. Consiglio
Il Rev. Tommaso Terlizzi, nella sua
seconda risposta all' "Osservatore" di
cui pubblicammo alcune impressioni
sulle colonne di questo perioiiico, chia
ma cortesemente "pregiato giornale"
"La Übera Parola" ed esprime il suo
convincimento, doveroso del resto do
po la nostra esplicita dichiarazione di
declinare ogni responsabilità cir
ca le idee che eventualmente potesse
ro venire espresse nella rubrica "Pa
lestra «lei Pubblico" che non il giirna
le, ma il privato, il collaboratore è co
lui ohe attacca i metodi della Chiesa
del Buon Consiglio.
N'oi rendiamo plauso a questa sere
nità di giudizio del Rev. Terlizzi, ma
non possiamo a meno di rilevare con
un certo senso di sorpresa, poiché ci
sembra una contraddizione, che ml
1' "Italica Gente" del 2 giugno, che ve
le la luce per cura dei padri Agosti
niani del Buon Consiglio, in un arti
coletto in prima pag'na, a doppia co
lonna. dal titolo Correttezza giornali
stica?!!, mentre si protesta contro u
na pubblicazione dell'"Evenintr Bul
letin" si viene alla conclusione che
"da qualche tempo in giornali amori
cani neutrali ed 111 giornali italiani an
ticlericali si è destato un subitaneo in
teresse (?) per la Chiesa ilei Buon
Consiglio."
L'allusione non dovrebbe riferirsi al
nostro giornale, anzi crediamo che
l'articolo in parola non sia da attrU
buirsi neppure alla penna ilei Rev.
Terlizzi, perchè verso di lui fummo e
stremamente corretti. In ogni modo,
nell'ipotesi azzardata chi' il qualifica
tivo ili anticlericale abbiano voluto
affibbiarlo proprio a noi, teniamo a
dichiarare che non ce ne sentiamo af
fatto offesi. Tuttavia facciamo osser
vare che la "Libera Parola" non è nè
clericale, nè anticlericale, o democra
tica o repubblicana o monarchica o so
cialista perchè non deve nè vuole es
serla. La libertà della nostra coscien
za non deve e non vuole essere coar
tata da nessun credo religioso e par
tito politico; il nostro foglio è libero
da qualsiasi inframmettenza o pa
stoia.
Ed una prova evidente della nostra
indipendenza oltre the della nostra
correttezza giornalistica da pochissimi
conosciuta e compresa, l'abbiamo data
ospitando con piacere le risposte al
l'"Osservatore del Rev. Terlizzi,
pronti ad ospitarne delle altre, e egli
si deciderà a farne.
Il libero dibattito delle idee, sopra
tutto; perciò l'aver dato pubblicità a
gli articoli dell' "Osservatore" non si
gnifica che il nostro giornale sia anti
clericale, come non può dirsi clericale
per avere accettato le risposte ilei
lìev. Terlizzi. Per esempio, i! giorna
le di quest'ultimo, che è clericale, cer
to non accoglierebbe nelle sue colon
ne, gli sfoghi di un anticléricale.
Ciò tanto per intenderci; in quanto
poi alle risposte pepate che potrebbero
venire a suo tempo, se questa vaga
minaccia - putacaso - fosse diretta al
nostro modestissimo giornale, a110ra....
allora eccoci costretti a fare una se
conda dichiarazione, molto esplicita e
molto chiara.
N'oi non siamo abituati, nei nostri
pranzi, alle salse piccanti; ma se sa
remo invitati a mensa accetteremo,
ringraziando per tanta cortesia, co
stringeremo il nostro palato anche al
forte e mostreremo poscia di che pe
pe è dotata la nostra cucina.
Giuseppe Di Silvestro.
Chester, Pa;
INSEGUE LE OMBRE FUGGENTI
3 Giugno
Signor Direttore de
La Libera Parola
Philadelphia, Pa.
Egregio Amico e Signore,
Le rimetto la seguente corrispon
denza nella certezza che vorrà pub
blicarla sulle colonne del suo ebdo
madario, dal momento che esso si ri
promette di sferzare gli affetti dalla
mania della menzogna.
Ringraziandola, ed augurandole suc
cesso, mi creda
Aff.mo suo
F. E. DE FURIA.
Stante il continuo aumento di popo
lazione, questa laboriosa colonia si
sta arricchendo, non solo del lavorato
re forte e resistente, ma in essa af
fluiscono e ci onorano di loro presen
za professionisti di tutte le branche
dello scibile: medici, avvocati, farma
cisti e anche giornalisti, i quali
accorrono ad ingrossare le file degli
impiegati della Midvale Steel Corpo
ration, della Baldwin Locomotive
Works e di altre fattorie, attrattivi
dai lauti stipendii.
Proprio cosi, anche i giornalisti ab
biamo il piacere di annoverare fra
noi, ma giornalisti menzogneri e li
bertini.
Questa volta è il corrisponden
te anonimo del giornale di Carminuc
cio, il cavaliere di grazia *ni
chiamano, che ne ha detto delle cotte e
delle crude, frutto di una mente vi
sionaria.
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Il Cav. Carminuccio, impressionato
di vedere intorno a «è ogni giorno più
assottigliarsi le rade schiera dei suoi
giannizzeri, cerca di rinvenire altrove
quella popolarità che invano ha ten
tato crearsi in l'hiladelphia con le più
ridicole e vergognose umiliazioni, e,
correndo dietro alle ombre evanescen
ti, ha dato incarico al suo comspoti
dente di scrivere delle bestialità.
Povero Cavaliere; anche quando, a
mezzo del suo organo magno, scrive
menzogne allo scopo di esaltare una
comunità o di ingrandire un avveni
mento, gli vengono lanciati contro i
più aspri rimproveri, invece di com
pensarlo con un senso di gratitudine.
Gli è che oramai i segreti, vergogno
si maneggi dell'Opinione, sono no
ti anche oltre le sponde del Delaware
ed anche i lontani sanno che, in tutte
le cose, essa è mossa sempre da uno
scopo recondito che tende esclusiva
mente al proprio vantaggio.
Il 24 dello scorso maggio la Colonia
Italiana di Chester solennizzò il ter
zo anniversario dell'entrata in guerra
dell'ltalia, con l'intervento di parec
chie autorità cittadine e di un largo
numero di americani.
L'Opinione di domenica 26, in una
sua corrispondenza da Chester, stam
pa una serie di castronerie, tutte ten
denti allo scopo di ingrandire agli oc
chi del lettore, la solenne cerimonia
patriottica, preoccupandosi solo di u
na circostanza che, pel cavaliere no
stro, appare come un incubo: sminuire
l'importanza dell'Ordine Figli d'ltalia
che anche in Chester va assumendo
un considerevole eviluppo, e chiama le
lògge dell'Ordine Società di M. S.
Il resoconto del giornale baldiano a
vrebbe dovuto in certo modo inorgo
glire i connazionali di Chester, ma es
si non sanno rassegnarsi alle balorde
menzogne e si affrettano a fargli sa
pere: 1. Che nella parata che ebbe
luogo non intervennero giudici, nò
Consiglio Comunale al completo, nò il
Colonnello Campbell, nè tampoco
l'aw. Hannum, ma solo il Sindaco ed
un unico Consigliere. 2. Che nella sa
la il Sindaco non vi era, perchè altro
ve trattenuto; che vi fu solo l'On.
Johnson, il quale fu pure l'unico ora
tore della manifestazione e gli altri
discorsi di cui l'Opinione fa menzio
ne, e ne riassume il contenuto, esisto
no solo nella mente malata del 'trop
po zelante corrispondente, ecc.
Dopo aver rilevato altre menzogne
contenute nela succennata Corrispon
denza da Chester, apparsa sull'Opinio
ne del 20 maggio, i nostri amici esor
tano lo scribacchino agli stipendi di
Carmine Baldi, di curare la sua mio
pia galoppante, oppure di astenersi
dallo scrivere volgari menzogne atte
soltanto a mettere la colonia di Che
ster in subbuglio.
Ma il cavaliere farà continuare imper
territo nella sua ciarlataneria. Abbia
mo anzi sentito dire che questa tipi
ca figura di maschera ha incomincia
to a far frequenti apparizioni anche in
Penns Grove.
Si capisce e si spiega: Rddystone,
Chester, Fenns Grove sono paesi ove
l'elemento italiano cresce ogni giorno
a dismisura e l'audace faccendiere
spera di fame i teatri di sue gesta
future.
Il corvo, famelico ed avido anche
dopo il pasto, corre là dove maggiori
sono le probabilità di un ricco botti
no ed il cavaliere pensa forse di im
piantarvi una succursale di underta
ker!
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