CRONACA DI FILADELFIA Dottoressa in Farmacìa Alla signorina Elisa Di Silvestro, soiella del nostro direttore e del neo .avvocato Giovanni Di Silvestro, la se ra di mercoledì scorso, all'Academy of Music, fu conferito il diploma di dot toressa in farmacia e "il Maish Botany Prize in $20.00, offerto dal signor Jo seph Jacobs di Atlanta, Ga., oltre alla menzione onorevole. A proposito del conferimento del di ploma, riportiamo dall'Evening Led ge* dell'altro ieri quanto segue: "Signorina Italiana che onora la Colonia leri sera, all'Accademia di Musica, jn occasione dell'annuale cerimonia del "Ph.ladelphia College of Pharmacy" pei il conferimento dei diplomi e cer tificati agli alunni che hanno supera to J regolari corsi, la signorina Elisa DJ Silvestro ha ricevuto la laurea di Dottoressa in Farmacia, assegnatale con la massima classifica, in unione ad un premio in danaro per lo svolgi mento di una originale tesi di sogget to botanico. l<a virtuosa signorina Di Silvestro fin da bambina mostrò una rara incli nazione per gli studi e giunse in A merica nove anni or sono, dopo aver con successo frequentato i corsi ginna siale in Italia. Resasi padrona della lingua inglese, frequentò la Girls* High School ove si fece notare per la sua profonda coltura e per la sveglia ta intelligenza, ottenendo la licenza per merito e l'ammissione al Collegio di Farmacia con esenzione di tasse. Dal detto collegio fu graduata, un an no fa, anche con la più alta clas sifica e menzione onorevole, e non con tenta di ciò volle ancora frequentare il corso speciale per il quale ha ora ot tenuto la laurea di Dottoressa in Far machi. La signorina Elisa Di Silvestro è sorella del Sig. Giuseppe Di Silvestro, Grande Venerabile della Grande Log gia dello Stato di Pennsylvania per l'Ordine Figli d'ltalia e direttore elei giornale settimanale "La Libera Pa rola", e di Giovanni Di Silvestro, dot tore di filosofia e laureando in giuri sprudenza, due figure assai popolari nella colonia Italiana di Philadelphia. 1 fratelli Di Silvestro, all'epoca del giornale quotidiano "La Voce del Po polo" si rivelarono due giornalisti bat tagl ori e di merito considerevolissi mo". PER 11. 5.0 PRESTITO NAZIONALE ITALIANO Ci ni comunica: Mentre milioni di nostri fratelli nel l'esercito e nell'armata, compiono, co me ad italiani si conviene, il loro dove re rli soldati, i connazionali, qui resi dent". che non.hanno raggiunto la pa tria e non hanno avuto l'onore di im pugnare le armi contro il barbaro e secolare nemico, hanno il dovere di proiettare tutta la loro opera nei co mitati, nelle manifestazioni e nelie sottoscrizioni a prò' della Pa tria e solo così potranno dirsi de gni 1 i essa. Ogni italiano, dall'agiato al lavora tori più umile, non può non risponde re con fervore all'appello lanciato dal nostro governo, nel nome di Italia, che dice ai suoi figli lontani: aiu tatemi in quest'ora decisiva. Italiani! Il grande fattore dell'Unità Italia na, Giuseppe Mazzini, diceva: "Senza danaro non vi è impresa possibile". L'ltalia, per condurrre a vittoriosa fine questa guerra immane e scaccia re dal nostro sacro suolo il nemico, ha bisogno dell'oro, oro, oro; perciò, a vant tutti il nostro dovere. Se non molto, acquistate almeno una cartella al portatore. Essa costa $lO. Con $lO si acquista una cartella di lire 300 che rende un interesse annuo di lire 5. ,Con SSO si acquista una cartella di lire 500 che rende un interesse an nuo di lire 25. Con SIOO si acquista una cartella di lire 3000 che rende un interesse an nuo di lire 50. Con SSOO si acquista una cartella di lire 5000 che rende un interesse an nuo di lire 250. Cor. SIOOO si acquista una cartella di life 10.000, che rende un interesse annido di lire 500. Nessun altro investimento può dare un profitto maggiore di quello che si ha dall'acquisto delle cartelle. Il vostro danaro è garentito dallo Stato. Il titolo di Stato è al coperto dai di sastri, al di fuori della concorrenza, e gode dell'esenzione da ogni imposta presente e futura. l'lnghilterra e gli Stati Uniti d'A merica hanno di già fatto crediti al l'iUilia per circa nove miliardi, oltre a derrate alimentari e di quanto essa può aver bisogno per soddisfare le necessità del nostro esercito, fino al conseguimento di quella pace quale tutti noi desideriamo. Moltiplichiamo i nostri sforzi, affin chè 1 quinto prestito Nazionale ascen da a tal cifra da dare alla sottoscri zione un significato finanziario e poli tico quale l'attende chi sente profon damente l'amore di Patria e il dovere di cittadino. Per il Comitato Propaganda Pro Ita!'a D. DE GREGORIIS. PER UN BANCHETTO POPOLARE AL NEO AVVOCATO GIOVANNI DI SILVESTRO Ci tri comunica: Nella seduta dello scorso Martedì la Loggia Italia, nel sapere che il fratel lo Giovanni Di Silvestro ha conseguito la Laurea in Legge ' dall'Università della Pennsylvania, prese l'iniziativa di offrirgli un banchetto d'onore. Fu quindi autorizzato il Venerabile, Rev. T. E. della Cioppa di nominare un Co mitato a tal riguardo e d'invitare a farvi parte tutti.coloro che apprezza no le alte qualità ed i meriti del neo Avvocato. Il Comitato, che si compone di vari fratelli, si riunirà nella sala Figli d'l talia, 7th & Christian- Sts., la sera di Domenica, alle ore sette e mezzo. Tutti coloro che intendono far parte di questo Comitato, sono pregati di essere presenti. CAVALLERIA E PAGLIACCI A FILADELFIA D Cav. Francesco Pagano di Meli to, con la sua numerosa compagnia, | sarà al South Broad St. Theatre la se ra del 15 corrente per darvi una reci ta unica, Cavalleria e Pagliacci. Il terzo del profitto sarà devoluto allo scrigno di guerra. Gli artisti che prenderanno parte al la recita di Cavalleria sono: signori na Maria Favini, soprano; Attilio De Cicco, tenore; Mario Carbone, barito no; signorina Severina Neri, contral ' to. A quella di Pagliacci reciteranno: si gnorina Ivon De Lopez, soprano; Cav. Francesco Pagano, tenore; Alfredo Ci velli, tenore e Francesco Marino, ba ritono. La compagnia è ricca anche di 25 coristi. Dirigerà l'orchestra composta di 30 professori il maestro Giovanni Leotti. Il Cav. Pagano ha cantato nei prin cipali teatri di Europa, del Nord e del Sud America, inclusi San Carlo, Bel lini e il Royal di Napoli; per nove sta gioni nei teatri la Scala. Del Verme e Manzoni di Milano; nel Costanzi di Ro ma; nel Comunale di Bologna. Ha an che cantato al Nazionale di Bukarest; alla Savages's English Grand Opei»i di New York ed in altri teatri maggiori. Nel 1881 cantò a Torino, col Prof. Alfonso Rosa di questa città. LE PERDITE ITALO-AMERICANE IN FRANCIA Durante la scorsa settimana si so no avuti in Francia i seguenti nostri connazionali morti, feriti e perduti in azione in Francia e prigionieri: Antonio Nardelli di Letta Castella na, Italia e Alfonso Imperiale di De troit, Mich., morti per accidente; John Perone di Villa Prato, Italia, morto per malattia; F. Fiodi Torna saetti, cuoco, di Meriden, Conn. e Joseph Leo ne di Boston, feriti gravemente; Bat tista Cuzzipopoli di Springdale, Conn. perduto in azione; Filippo Daniele, di Lynn, Mass. e Rocco Schiuma di Wa terbury, Conn. prigionieri. THE LIBERTY ICE CREAM PARLOR Sebbene non abbia bisogno di recla me, perchè sa molto bene farsela da sè, annunziamo che il signor France sco Vela, socio della Loggia Felice Cavallotti ili Philadelphia, dell'Ornine Figli d'ltalia, e Grande Deputato della Italia, No. 77, ha aperto un Ice Cream Parlor al numero 819 So. llth St., ric co di tutto il conforto necessario. K" dovere di tutti gl'italiani, ma special mente dei fratelli dell'Ordine di pro teggere le aziende del proprio conna zionale e del proprio fratello. Pubblichiamo intanto la circolare che il Signor Vela diramava ai suoi a mici. "The Liberty Ice Cream Tarlor è un nuovo locale che il 30 dello ! scorso mese inaugurava la sua Azion ila, salutando con il fatidico nome del la Libertà i Connazionali tutti di que sta Colonia. E' un posto messo con semplicità ed eleganza dove ogni persona può con durre la famiglia, e gustare della Primissima qualità di Ice Cream della rinomata Fabbrica LIFTER. Fi' fornito di uno svariato assorti mento di Candies finissime e speciali, e bibite di ogni specie con genuini sci roppi garentiti da anilina e da altre sostanze venefiche. Ogni sera, dalle 8 alle 11, si può gu stare buona musica e canto (Partisti più rinomati, con perfetta macchina VICTOR. Domandate alle persone che hanno visitato il menzionato locale per ac certarvi che quanto si è detto risponde al vero. La squisitezza det generi, la pun tualità del servizio, la minuzio'.i e massima pulizia garentiscono il Pro prietario dell'appoggio dei connazio- ai quali egli promette di mante nere, come in altre occasioni ha dato prova, la sua parola. Onorate dunque di una vostra visi ta The Liberty Ice Cream Parlor, 819 So. llth St., ed abbiatevi anticipata tamente i ringraziamenti del Proprie tario Frank Vela". COMUNICATO Signor Direttore de La Libera Parola Phiiadeìphia, Pa. Egregio Signore, La preghiamo voler pubblicare quanto segue: Nel giugno dell'anno scorso la Log gia Mario Rapisardi No. 220 dell'O F. d'l. prese l'iniziativa per offrire ai fratelli Giuseppe e Giovanni Di Silve stro una pergamena in segno di stima e di affetto che noi Figli d'ltalia nu triamo per l'opera veramente patriot tica da essi piegata nel nostro Ordi ne e nelle Colonie italiane d'America. Sono state raccolte un'infinità di con tribuzioni che sono in custodia del te soriere del Comitato all'uopo costitui tosi, signor Mario D'Urso, rispettabi lissimo socio della Rapisardi. Intanto, dopo il disastro di Capo retto, per espresso desiderio dei fra telli Di Silvestro la cerimonia di presentazione dele due pergamene è stata rimandata a miglior tempo. PER IL COMITATO F. Tropea C. Di Mambro M. D'Urso. Nelcanpodel commercio Pittsburgh, Pa., 29 Maggio 1918 In questi difficili e gravi tempi di guerra preme non poco a tutti rispar miare, come urgentemente raccoman da il Governo federale, e nel tempo istesso ottenere le migliori qualità possibili dei generi che si richiedono. Circa i migliori generi alimentari si trovano dal noto negoziante all'ingros so signor Giuseppe Cuda, al 708-710 Wylie Ave., con annesso ufficio banca rio", ove i rivenditori possono fornirsi per poi contentare i loro clienti che ri marranno cetamente soddisfatti. j Per maccheroni d'ottima qualità, gareggianti coi migliori importati; per vero olio d'Olivo, formaggi tipo : Italiano, e ogni altro genere alinion -1 tare, rivolgersi a Frank Bonavoglia N. 631 Webster Ave. * * * Non meno salutari sono i commesti bili che il popolare amico Michele Be ' i rardi vende a buon mercato al No. 59 , Washington St. I suoi avventori sonc sempre soddisfatti, specialmente del suo modo d'agire. » * ♦ Chi vuole comprare pesce realmen te fresco, a prezzi miti, si rechi al 74 Washington St., ove i signori Angelo 1 Vecchio e fratelli sono sempre pronti a fornirne hotels e famiglie. La loro clientela si spande sempre più. Per carni fresche e di ottima quali tà i fratelli Francesco e Pasquale Ca sini, il primo a No. 4840 Frankstown Ave., e il secondo 1622 Forbes St., pos seggono igieniche macellerie e vendo no a buon mercato. » ♦ * Quando si vuol mangiar bene, senza Cericolo di fare indigestione o distur arsi lo stomaco, uno dei più popolari e preferiti ristoranti è quello di Berar dino Coletti al No. 58 Washington St. Cibi sani, prezzi moderati, spaghetti insuperabili. » » * V'olendo ammazzare le amarezze della vita non vi private delle dolcez ze che offre la rinomatissima Pastic ceria annessa al Caffé di Don Peppe Caputo, 900 Webster Ave. Sfogliatelle, pasta frolla, cannoli e cassate ali- Si ciliana, gelati e leccornie sempre al l'ordine. PALESTRA DEL PUBBLICO 2 Giugno 1918. Egregio Sig. Direttore delia LIBERA PAROLA Philadelphia, Pa. Spno dolente d'incomodarla ancora una volta per la pubblicazione della j presente sicuro che la S. V. vorrà com piacersi di accoglierla con la consue ta imparzialità. RISPOSTA ULTIMA AD UN ANO NIMO (PER NOI) CAVALIERE ERRANTE Non avendo nè il tempo nò la vo glia di rispondere a sfoghi anticleri cali e forse interessati di persone che non hanno il coraggio civile di sotto scrivere le bestemmie o le fandonie le quali gremiscono la diatriba inserita nel suo giornale del 1.0 giugno, ci li mitiamo a poche osservazioni per mettere in luce la di lui malafede e di sonestà. Insisto sulla sconvenienza dell'anonimo, non ostante la dichiara zione dalla S.' V. fatta di conoscere il nome di questo illustre sconosciuto, collaboratore del suo pregiatissimo giornale, perchè avendo la S. V. di chiarato di rendersi responsabile sì delle pubblicazioni, ma di non condivi dere le opinioni che eventualmente ve nissero espresse sulla rubrica "Pale stra del Pubblico", non è il giornale che attacca ma il privato, il quale, se galantuomo, non deve nascondere il proprio nome. In ogni modo ecco quan to ho da dirgli: 1. Dopo essersi ritrattato del lo scerpellone enorme di avere inven tate due S. Rite, l'una da Signa e l'al tra da Cascia, col lodevole scopo di denigrare la nostra parrocchia del B. Consiglio, il paladino di una causa già perduta revoca in dubbio la mia asser zione riguardo alla data della festa. Credo che sarebbe sluto più onesto ed anche più logico da parte sua, riscon trare il calendario, anziché mettere in dubbio l'affermazione di uno che si credè per lo meno tanto galantuomo, quanto egli si crede. Non importa; è questione di galateo. 2. Il nostro paladino si atteg gia a difensore dei nostri ottimi con fratelli di Broad St. e del venerando Monsignore Isoleri. Egli dichiara di appartenere alla parrocchia di S. Ri ta e si lamenta che noi abbiamo intro dotto il culto della Santa nella nostra parrocchia: proprio dopo che quella Santa ha avuto una buona reclame dal nostro parroco di Broad St. I nostri confratelli, ne sia pur certo il nostro paladino, non'hanno bisogno delle apo logie di un anticlericale sfegatato, il quale nel suo articolo insulta la pie tà popolare, il culto dei Santi, i sen timenti dei cattolici, le scuole catto liche. 3. Ripetiamo che non vi è con correnza tra le due chiese. E' un do vere per tutti gli agostiniani il dif fondere il culto dei loro santi in tutte e singole le loro chiese, ciascuna tra i fedeli di quelle nazionalità in cui si trovano. Se realmente ci fosse concor -1 renza, i nostri confratelli non si sa rebbero rivolti ad un bilioso anticle ricale. Essi e noi tutti dipendiamo da un solo superiore, il quale sarebbe più atto del nostro anonimo paladino a risolvere la vertenza. Invece di con correnza i nostri confratelli di S. Rita sono lietissimi che noi contribuiamo a mantenere vivo tra i nostri fedeli il culto di una Santa, la quale è la gem ma più bella del nostro Ordine e del la nostra Italia. 4. Non abbiamo mai fatto con correnza al venerando Monsignor Iso leri. Eare una processione a S. Rita non è lo stesso che fare una proces sisene a S. Maria Maddalena dei Paz zi. Vi sarebbe la questione di data. Non dubiti il nostro paladino, che se fosse desiderio del P. Isoleri, che la nostra processione fosse fatta dopo la s"ua, non avremmo alcuna difficoltà a farlo, perchè noi come lui, è l'onore dei santi che si cerca non la specula zione materiale. Non si accorge il no stro paladino, che mentre si atteggia a difensore di P. Isoleri, non fa altro che insultare atrocemente quest'anima no bile di sacerdote ed apostolo, che a ragione merita il titolo di benefattore dell' nostra colonia. Non abbiamo co piato nulla e non avevamo bisogno di copiare dalla processione del P. Su per giù le processioni cattoliche si rassomigliano tutte, e non vi sono specialità come dice nel suo italiano o strogoto il nostro paladino. 5. Che la nostra statua sia di le . gno, di creta o di cartone non ci ha . nulla a che vedere con gli scopi che i il nostro critico si propone. Il culto delle immagini sacre data nella Chie sa da tempi immemorabili, e chi lo ri - pudia, non è più cattolico. Questo do- I vrebbe saperlo, chi si fa paladino di preti, e riconosce in uno di questi la i qualità di suo parroco. 6. Il nostro paladino insiste sulla revisione personale dei nostri conti. Noi abbiamo un'autorità la quale li e . samina e {LjP>prova. Con quale dirit ; to egli vuole immischiarsi negli affa ' ri di una parrocchia che non è la sua? E' stato forse nominato Revisore dei ' conti? Se sì, ci mostri le sue creden ziali, e se queste saranno autentiche, glie li mostreremo certamente. Se poi . ha delle pretese inquisitoriali perso i naii e private, mi dispiace per lui, ma i non posso accontentarlo, o alle perd i LA LIBERA PAROL4 Quando si è accomodato lo stomaco j ; da Don Peppe Caputo e ci si sente as setati non si deve far altro che correre da Clemente Longo al No. 1248 Penn Ave., dove si troverà birra fresca e .spumeggiante e vini e liquori impor ; tati delle migliori marche estere e na zionali. E' anche a raccomandarsi per tutti gli altri generi l'agente viaggiatore Signor Mario Longo. !, , Chi tiene oggetti di ferro vecchio, rame, ottone e specialmente piombo, j ; per buttarlo nello stomaco degli Au- | striaci e degli austriacanti, li mandi ad Angelo Iticcardino al 1010 Webster Ave., e lui li spedirà alle fonderie e di là alla Westinghouse per farne bom be. Una macelleria, dove si può esser sicuri di trovare carne fresca è quella di Domenico Morrone in Homer City, I I'a., perchè i migliori animali bovini .sono ammazzati da lui stesso. Inoltre t'gli ha anche una ben fornita grosse ria. « » » Malati e sofferenti che desiderano cure mediche, faranno bene a rivolger si il Dr. Übaldo Opipari al 31 Cha tham St., Salus suprema 1.-. MICHELE MORRONE te, se proprio il desiderio lo strugge di vedere qualche rendiconto parrocchia le, vada dal suo parroco, e questi for se per non vedere così soffrire una sì preziosa pecorella lo accontenterà, an che se questa alla sua chiesa non dia l'ombra di penny. 7. Il nostro illustre sconosciuto chiama testa amena un vice-console il quale forse ha avuto il tòrto di scrive re il miglior libro- sull'emigrazione i taliana in America, e sovratutto il tor to marcio di esaltare il patriottismo del clero italiano. Lo invitiamo a scio rinare i suoi titoli e meriti letterari prima di largire epiteti ingiuriosi a coloro che ne sanno pù di lui. D'al tronde le benemerenze della nostra scuola non poggiano sull'unica testi monianza del Villari. Se realmente e gli apprezza la lealtà, una virtù che sembra gli faccia difetto, venga pure a visitare la nostra scuola e ad ascol tare i giudizi di coloro che l'hanno conosciuta da vicino. 8. Il nostro paladino, moderno Don Chisciotte, inveisce contro il ca carattere antitaliano della nostra scuola e tira in ballo la questione Ro mana. Per Bua disgrazia, i TESTI a dottati nella nostra .scuola sono preci samente quelli che c'invia il REGIO GOVERNO ITALIANO, insieme ad un SUSSIDIO annuo, clic va a rag giungere quella tale calta monetata, che tanto ferisce i suoi occhi. Le sue geremiadi sono quindi infondate, lo gli afferma, e conio non si dovrebbe prestargli fede?, che nelle scuole cat toliche di tutto il inondo (beato lui che l'ha potuto girare tutto) si fa opera di antitalianità. Quantunque non ab biamo avuto la fortuna come egli l'ha avuta di girare tutto il mondo e d'i spezionare tutte le scuole cattoliche, pure possiamo affermare che !a sua asserzione è per lo meno infondata. 10 stesso che scrivo, nella mia età gio vanile, iti una scuola diretta da fra ti, ho dovuto studiare il testo di Sto ria di Ermanno Ferrerò. Lo conosce 11 nostro paladino? se no', dimandi al primo massone che gli capiti chi era costui. Come cattolici italiani noi ab biamo dimostrato il nostro patriotti smo più e meglio dei parolai, degli av vocataci senza clienti e degli Are tini verniciati di amor patrio. Nelle file del clero italiano, checché no sia della questione romana, troverà il no stro anonimo degli eroi sul cui petto brilla la medaglia di oro o quella del valore militare. 9. Il paladino improvvisato di sa cerdoti e religiosi, i quali non hanno richiesto i suoi servigi, inveisce con tro di noi perchè non mandiamo ai figli di coloro che combattono, alle ve dove ed agli orfani l'oro che adorna la statua di S. Rita. Non possiamo a [ierire ai suoi desideri, perchè siamo depositari e non padroni. In ogni mo do, se egli è veramente un osserva tore coloniale, non dovrebbe ignorare che i fedeli della nostra chiesa, anche per questo scopo hanno saputo pri varsi del loro oro e di molte centinaia di dollari, come hanno saputo sotto scrivere per migliaia e migliaia ai pre stiti italiani ed americani, e ciò per le stesse mani del sottoscritto. Che co sa ha fatto il nostro paladino? Li beri il suo nome dal velo dell'anoni mo, ed allora sapremo se realmente il nostro Aristarco ha fatto qualche co sa per coloro che egli compiange, op pure si contenta di fare il patriotta coi suoi paroloni da trivio, in cam bio di offerte sonanti. 10. Il nostro paladino vitupera la nostra chiesa perchè secondo il suo stile aretinesco i giovinastri dei cir coli cattolici hanno dato serate, dan ze, divertimenti ecc. Questi circoli non apparte»gono alla nostra parrocchia, quindi non possiamo essere giudici competenti, nè ficcare il naso in ciò che non ci appartiene, come è costume del nostro paladino. Egli parla di ma rachelle di questi giovani. Ha forse assistito egli a questi divertimenti per diffamarli con conoscenza di causa? Se è tanto sicuro che immoralità vi è in quelle istituzioni, perchè non le de nunzia alle autorità di pubblica sicu rezza? sarebbe un dovere questo per parte di un buon cittadino. 11. Il nostro paladino perde addi rittura le staffe alla fine della sua diatriba. Niente meno egli parla di e ducazione erotica che noi diamo ai bambini delle nostre scuole. Quando si scende a questo immondezzaio, si ha il diritto di dire che il nostro denigra tore non è altro che un volgare dif famatore, che potremmo benissimo trascinare innanzi ai magistrati, per fargli provare quanto afferma o far gli ricacciare in gola come si conver rebbe le sue infami insinuazioni. Per ora ci limitiamo solamente a fargli os servare: che la nostra scuola esiste da quasi un ventennio ed in questo spazio di tempo vi sono stati educa ti un venticinquemila bambini di am bo i sessi, parecchi dei quali sono riu sciti ad emergere nella vita america na. L'educazione è impartita da suo re ammirabili le quali hanno la rico noscenza di tutti i nostri connazionali Per insultare queste vergini sacre a Signore, le quali spendono la loro vi ta per l'educazione morale e religiosr dei bambini, significa non aver piì nelle vene una goccia sola del Latine sangue gentile, e di condividere l'edu cazione degli Zulù. E se il nostro pa ladino si'lamenta che alle volte ci sia no correnti antitaliane fra i popoli cattolici, le loro sorgenti non devono ricercarsi nella questione romana, ma nel linguaggio da trivio e nella tur pe condotta di individui che ei atteg giano nell'ombra a maestri di mora le e insozzano con la loro bava tutto ciò che vi è di più sacro ed elevato. Con questo, s'intende chiusa la pole mica. Pronti a ripigliarla solo, quan do il nostro paladino avrà declinato il suo nome. Perdoni il disturbo, egregio signor Direttore, e mentre la ringrazio con perfetta osservanza mi rassegno del la S. V. Dev.mo servo P. TOMMASO TERLIZZI, O. S. A. Parroco del B. Consiglio Il Rev. Tommaso Terlizzi, nella sua seconda risposta all' "Osservatore" di cui pubblicammo alcune impressioni sulle colonne di questo perioiiico, chia ma cortesemente "pregiato giornale" "La Übera Parola" ed esprime il suo convincimento, doveroso del resto do po la nostra esplicita dichiarazione di declinare ogni responsabilità cir ca le idee che eventualmente potesse ro venire espresse nella rubrica "Pa lestra «lei Pubblico" che non il giirna le, ma il privato, il collaboratore è co lui ohe attacca i metodi della Chiesa del Buon Consiglio. N'oi rendiamo plauso a questa sere nità di giudizio del Rev. Terlizzi, ma non possiamo a meno di rilevare con un certo senso di sorpresa, poiché ci sembra una contraddizione, che ml 1' "Italica Gente" del 2 giugno, che ve le la luce per cura dei padri Agosti niani del Buon Consiglio, in un arti coletto in prima pag'na, a doppia co lonna. dal titolo Correttezza giornali stica?!!, mentre si protesta contro u na pubblicazione dell'"Evenintr Bul letin" si viene alla conclusione che "da qualche tempo in giornali amori cani neutrali ed 111 giornali italiani an ticlericali si è destato un subitaneo in teresse (?) per la Chiesa ilei Buon Consiglio." L'allusione non dovrebbe riferirsi al nostro giornale, anzi crediamo che l'articolo in parola non sia da attrU buirsi neppure alla penna ilei Rev. Terlizzi, perchè verso di lui fummo e stremamente corretti. In ogni modo, nell'ipotesi azzardata chi' il qualifica tivo ili anticlericale abbiano voluto affibbiarlo proprio a noi, teniamo a dichiarare che non ce ne sentiamo af fatto offesi. Tuttavia facciamo osser vare che la "Libera Parola" non è nè clericale, nè anticlericale, o democra tica o repubblicana o monarchica o so cialista perchè non deve nè vuole es serla. La libertà della nostra coscien za non deve e non vuole essere coar tata da nessun credo religioso e par tito politico; il nostro foglio è libero da qualsiasi inframmettenza o pa stoia. Ed una prova evidente della nostra indipendenza oltre the della nostra correttezza giornalistica da pochissimi conosciuta e compresa, l'abbiamo data ospitando con piacere le risposte al l'"Osservatore del Rev. Terlizzi, pronti ad ospitarne delle altre, e egli si deciderà a farne. Il libero dibattito delle idee, sopra tutto; perciò l'aver dato pubblicità a gli articoli dell' "Osservatore" non si gnifica che il nostro giornale sia anti clericale, come non può dirsi clericale per avere accettato le risposte ilei lìev. Terlizzi. Per esempio, i! giorna le di quest'ultimo, che è clericale, cer to non accoglierebbe nelle sue colon ne, gli sfoghi di un anticléricale. Ciò tanto per intenderci; in quanto poi alle risposte pepate che potrebbero venire a suo tempo, se questa vaga minaccia - putacaso - fosse diretta al nostro modestissimo giornale, a110ra.... allora eccoci costretti a fare una se conda dichiarazione, molto esplicita e molto chiara. N'oi non siamo abituati, nei nostri pranzi, alle salse piccanti; ma se sa remo invitati a mensa accetteremo, ringraziando per tanta cortesia, co stringeremo il nostro palato anche al forte e mostreremo poscia di che pe pe è dotata la nostra cucina. Giuseppe Di Silvestro. Chester, Pa; INSEGUE LE OMBRE FUGGENTI 3 Giugno Signor Direttore de La Libera Parola Philadelphia, Pa. Egregio Amico e Signore, Le rimetto la seguente corrispon denza nella certezza che vorrà pub blicarla sulle colonne del suo ebdo madario, dal momento che esso si ri promette di sferzare gli affetti dalla mania della menzogna. Ringraziandola, ed augurandole suc cesso, mi creda Aff.mo suo F. E. DE FURIA. Stante il continuo aumento di popo lazione, questa laboriosa colonia si sta arricchendo, non solo del lavorato re forte e resistente, ma in essa af fluiscono e ci onorano di loro presen za professionisti di tutte le branche dello scibile: medici, avvocati, farma cisti e anche giornalisti, i quali accorrono ad ingrossare le file degli impiegati della Midvale Steel Corpo ration, della Baldwin Locomotive Works e di altre fattorie, attrattivi dai lauti stipendii. Proprio cosi, anche i giornalisti ab biamo il piacere di annoverare fra noi, ma giornalisti menzogneri e li bertini. Questa volta è il corrisponden te anonimo del giornale di Carminuc cio, il cavaliere di grazia *ni chiamano, che ne ha detto delle cotte e delle crude, frutto di una mente vi sionaria. I SPAZIO RISERVATO 1* R. N. f i r«©c«e««c®©««c«cec®««®©®®®®®®®®®®®® FRATELLI BACCELLIERI | 924-926 Sn. I Ith STREET - PHILADELPHIA, PA. * (Soci della Loggia Italia, No, 77) % I Figli d'ltalia di Philadelphia, tengano presente la suddetta Ditta a in occasione di acquisto di MOBILIA, TAPPETI, STUOIE ecc. 9 PULITURA DI LETTI D'OTTONE e di altro oggetto di simile metallo « MECCANICI Bicicli, Motocicli ed accessori £ £4iC<.•.««■£< Il Cav. Carminuccio, impressionato di vedere intorno a «è ogni giorno più assottigliarsi le rade schiera dei suoi giannizzeri, cerca di rinvenire altrove quella popolarità che invano ha ten tato crearsi in l'hiladelphia con le più ridicole e vergognose umiliazioni, e, correndo dietro alle ombre evanescen ti, ha dato incarico al suo comspoti dente di scrivere delle bestialità. Povero Cavaliere; anche quando, a mezzo del suo organo magno, scrive menzogne allo scopo di esaltare una comunità o di ingrandire un avveni mento, gli vengono lanciati contro i più aspri rimproveri, invece di com pensarlo con un senso di gratitudine. Gli è che oramai i segreti, vergogno si maneggi dell'Opinione, sono no ti anche oltre le sponde del Delaware ed anche i lontani sanno che, in tutte le cose, essa è mossa sempre da uno scopo recondito che tende esclusiva mente al proprio vantaggio. Il 24 dello scorso maggio la Colonia Italiana di Chester solennizzò il ter zo anniversario dell'entrata in guerra dell'ltalia, con l'intervento di parec chie autorità cittadine e di un largo numero di americani. L'Opinione di domenica 26, in una sua corrispondenza da Chester, stam pa una serie di castronerie, tutte ten denti allo scopo di ingrandire agli oc chi del lettore, la solenne cerimonia patriottica, preoccupandosi solo di u na circostanza che, pel cavaliere no stro, appare come un incubo: sminuire l'importanza dell'Ordine Figli d'ltalia che anche in Chester va assumendo un considerevole eviluppo, e chiama le lògge dell'Ordine Società di M. S. Il resoconto del giornale baldiano a vrebbe dovuto in certo modo inorgo glire i connazionali di Chester, ma es si non sanno rassegnarsi alle balorde menzogne e si affrettano a fargli sa pere: 1. Che nella parata che ebbe luogo non intervennero giudici, nò Consiglio Comunale al completo, nò il Colonnello Campbell, nè tampoco l'aw. Hannum, ma solo il Sindaco ed un unico Consigliere. 2. Che nella sa la il Sindaco non vi era, perchè altro ve trattenuto; che vi fu solo l'On. Johnson, il quale fu pure l'unico ora tore della manifestazione e gli altri discorsi di cui l'Opinione fa menzio ne, e ne riassume il contenuto, esisto no solo nella mente malata del 'trop po zelante corrispondente, ecc. Dopo aver rilevato altre menzogne contenute nela succennata Corrispon denza da Chester, apparsa sull'Opinio ne del 20 maggio, i nostri amici esor tano lo scribacchino agli stipendi di Carmine Baldi, di curare la sua mio pia galoppante, oppure di astenersi dallo scrivere volgari menzogne atte soltanto a mettere la colonia di Che ster in subbuglio. Ma il cavaliere farà continuare imper territo nella sua ciarlataneria. Abbia mo anzi sentito dire che questa tipi ca figura di maschera ha incomincia to a far frequenti apparizioni anche in Penns Grove. Si capisce e si spiega: Rddystone, Chester, Fenns Grove sono paesi ove l'elemento italiano cresce ogni giorno a dismisura e l'audace faccendiere spera di fame i teatri di sue gesta future. Il corvo, famelico ed avido anche dopo il pasto, corre là dove maggiori sono le probabilità di un ricco botti no ed il cavaliere pensa forse di im piantarvi una succursale di underta ker! A. E. DE FURIA SI CERCANO Calzettai per fare la vori a maglia nelle macchine Bonnet. Rivolgersi alla Lehigh Silk Mill, Jasper & Orleans Sts. SI CERCANO Ragazze senza espe rienza. Rivolgersi Lehigh Silk Hosiery Mill, 2618 No. Hancock St. SI CERCANO Calzettai in lavori in maglia per marinai. Lavoro fisso, buo na paga. Rivolgersi alla Lehigh Ho | siery Mill, Jasper & Orleans Sts. Sartoria Sebastiani 1315 Federai St. PHILADELPHIA, PA. Thomas S. Russo AVVOCATO ITALIANO UFFICIO CENTRALE 139 South 1 Sth Street BRANCH N. E. Cor. 7th and Christian Sts. Telefono Vincent De Luca Direttore di funerali ed Imbalsamatore Mi ti Ruioii e tome l'ffioio aperto giorno e notte 1124 So. lOth St.* Philadelphia, Pa. Domenico Ruggiero OROLOGIAIO - GIOIELLIERE 1 Oth & Market Streets MARCUS HOOK. PA. 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