The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, May 24, 1919, Image 8

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    OSARE
T. Monicelli scriveva giorni or so
no ne "L'ldiea Nazionale" di Roma:
All'ora in cui scriviamo le notizie
di Parigi non sono mutate. Non si
é ancora venuti a un sostanziale ac
cordo, il quale permetta di conside
rare superato il punto morto della
discussione. Permane la crisi. Per
mane cioè il grave disaccordo tra l'l
talia e ì suoi Alleati firmatari del
Patto di Londra, tra l'ltalia e il suo
associato Wilson.
Ci é di sommo conforto assistere
all'unanimità del sentimento italia
no, espresso con tanta concordia di
giudizio dalla stampa di ogni colore,
dall'opinione pubblica di tutti i par
titi. Chi ancora blateri all'estero di
lmperialsmo italiano dice una men
zagno assurda e calcolata. L'ltalia
domanda la semplice integrazione del
suo diritto, la consacrazione della
sua vittoria, il compimento della
sua unità nazionale. Domanda da
parte degli Alleati contraenti l'a
dempienza del comune patto di guer
ra, da parte dell'associato Wilson il
rispetto all'auto-decisione di Fiume.
Domanda che la nobile e insopprimi
bile italianità di Spalato, espressa
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; col plebiscito di ottomila spalatini,
i non sia ignominiosamente respinta.
E' imperialismo questo? Chi ci ac
cusa d'imperialismo é forse il presi
dente degli Stati Uniti, che ha in
trodotto nello Statuto della Lega
delle Nazioni la dottrina di Monroe.
che ha fatto cadere la proposta del
Giappone e della Cina per l'egua
glianza delle razze, che proclamatala
libertà dei mari ha sancito con la
effetiva supremazia marittima del
blocco anglo-sassone? E' forse il de
legato dell'lnghilterra, Lloyd Geor
ge, che é venuto alla Conferenza do
■ po aver costituito con gli Stati Uniti
quell'alleanza egemonica che perpe
tua a favore della Gran Bretagna il
controllo di tutti gli oceani, che die
'
tro le comparse degli emiri Faical
e attraverso i "Dominions'' disten
de i suoi sterminati possessi coloniali
sul resto dell'Africa e sull'Asia me
diterranea? E' forse il delegato del
la Francia, Clemenceau, che avendo
i posto a scopo della vantata guerra
per il diritto la "disannessione"
, dell'Alsazia-Lorena, dopo la vittoria
prende tedesco annettendosi di fat
to il bacino della Sarre e segnando
al Reno la nuova frontiera della
Francia. s
Ma tutto questo non é imperiali
smo. L'imperialismo é quello dell'l
talia. In verità la cosa né offende né
indigna più. Il signor Wilson s'ac
corge soltanto oggi del suo puritani
smo e vorrebbe applicarlo all'ltalia,
facendone in "corpore vili" l'espe
rienza. Ora l'ltalia non é nata ieri,
.come uno Stato dell'Unione ameri
♦
cana. Ha una storia mondiale, ha
una tradizione secolare, ha un patri,
monio formidabile e immortale su cui
il signor Wilson e pregato di non
mettere la mano. Egli é uomo troppo
nuovo d'esperienza, di troppo giova
ne civiltà, di troppe idee provvisorie
su cui non l'ala del tempo,
per sedersi arbitro della storia d'l
talia. La storia d'ltalia passa, come
é sempre passata, risorgendo quattro
volte signora dei propri destini in
faccia al mondo che l'aveva voluta o
pensata serva o morta.
Né la storia d'ltalia può fermarsi
er servire gli interessi della politica
interna di Lloyd George, il quale
pensa di riunire nel suo nome una
nuova coalizione di forze liberali
iabouriste" e «ocialiste sulle rovi
ne della vecchia coalizione liberale
• unionista" della guerra; e perciò
■ i
intende rinverniciare ai nostri dan
ni il suo pacifismo e socialismo d'al
tri tempi. E non può fermarsi a ser
vire la politica tradizionale estera
della Francia che. attraverso monar
chie, imperi e repubbliche —tolto il
personale e singolare atteggiamento;
di Napoleone 111 —ha sempre ten
tato di impedire la formazione d'una
grande, salda e compiuta nazione i
taliana, ha tempre tentato di irretir
la in questioni nazionali interne per
drenarne la naturale forza d'espan
sione nel mondo, ha sempre tentato
di crearle ai confini condizioni e si- i
tuazioni di fatto preoccupanti e as
sorbenti.
La storia d'ltalia é passata. Tutto !
il Risorgimento attesta, nelle sue di- !
versi fasi, come sia passata. Con la
unione di tutte le forze italiane, del
Re e del Popolo, del Governo respon
sabile e del partito d'azione, con un
processo di apparente antitesi ma di
effettiva fusione, usando a tempo o j
luogo di tutti i mezzi che più presta- !
mente e solidamente portassero al
fine comune. Con "L'ltalia fa da
se" di Carlo Alberto nel 1846; con
l'alleanza francese nel 1859, e poi
con l'annessione dei Ducati e delle c
legazioni fatta da Cavour contro il
Trattato di Villafranca; con la spe
dizione dei Mille in Sicilia nel 1S60:
con l'alleanza prussiana nel 1566;
con Garibaldi a Mentana nel lS67n
col Re a Porta Pia nel IS7O. Con una
politica libera da apriorismi interni '
e da preconcetti esterni, fortemente
impregnata di realismo fattivo, pron
ta a tutto osare pur di vincere la sua
sorte e di fondare il suo avvenire.
Cosi, e non altrimenti, si fondano
le grandi N'azioni: "osando". Quan
do l'inimicizia o la malevolenza al
trui ha minicciato di chiudere l'lta
lia in una via senz'uscita, l'ltalia é
passata. Passerà ancora. Gli Italiani,
riassumendo lo spirito del Risorgi
mento, si stringano attorno la loro
Delegazione: Re e Popolo, partiti di
governo e partiti di azione; un cor
po solo, un solo animo. Attendere con
! disciplina, aggire con fermezza, e
1 quando l'ora chiami, osare con ener-1
già.
INTERESSANTE
Per evitare ritardi nell'invio del
giornale gli Abbonati che cambiano
indirizzo, sono pregati, oltre al nuo
vo di inviarci il vecchio indirizzo per
facilitare il detto cambio al più pre
sto possibile.
QUANDO TRIESTE E MIMI .
Saranno Jugoslave
Nonostante le minacce bolsceviche
e il caos politico nella Croazia-Slavo
nia nella Bosnia-Erzegovina, parla
4re di Trieste, jugoslava a prossima
, scadenza é, per un giornalista croato,
la cosa più naturale del mondo. Il
I Rijec del 9 corr. in un articolo firma
| to am, dice che la navigazione jugo
slava é in pericolo, perché se gli ita
liani seguitano a fare gli acquisti che
fanno, la futura Jugoslavia dovrà di
pendere da loro: e poi soggiuuge:
'"Una volta proclamate Trieste e Fiu
me città jugoslave, dovremo acqui
starne anche i cantieri e le fonderie
e i nostri istituti finanziari faranno
bene a occuparsi anche di questioni
marittime, perché, regolata la situa
zione internazionale, la Jugoslavia
non sia colta alla sprovvista."
Cosi, con beata incoscienza, i Ju
goslavi aspettano di entrare a Fiu
! me e a Trieste.
Oli LA XIX) TOltX A A ROMA
PARIGI, 21—L'on. Orlando, presl
: dente del Consiglio dei ministri itali
ana. parti ieri sera alla volta di Ro
ma, ove conferirà coi suoi colleghi del
Gabinetto sopra certe questionì*este
re ed interne.
Egli tornerà a Parigi venerdì.