OSARE T. Monicelli scriveva giorni or so no ne "L'ldiea Nazionale" di Roma: All'ora in cui scriviamo le notizie di Parigi non sono mutate. Non si é ancora venuti a un sostanziale ac cordo, il quale permetta di conside rare superato il punto morto della discussione. Permane la crisi. Per mane cioè il grave disaccordo tra l'l talia e ì suoi Alleati firmatari del Patto di Londra, tra l'ltalia e il suo associato Wilson. Ci é di sommo conforto assistere all'unanimità del sentimento italia no, espresso con tanta concordia di giudizio dalla stampa di ogni colore, dall'opinione pubblica di tutti i par titi. Chi ancora blateri all'estero di lmperialsmo italiano dice una men zagno assurda e calcolata. L'ltalia domanda la semplice integrazione del suo diritto, la consacrazione della sua vittoria, il compimento della sua unità nazionale. Domanda da parte degli Alleati contraenti l'a dempienza del comune patto di guer ra, da parte dell'associato Wilson il rispetto all'auto-decisione di Fiume. Domanda che la nobile e insopprimi bile italianità di Spalato, espressa Voghiamo agenti rappresentanti in questo Territorio per vendere le nostre piccole "FARMS ' prezzi S3OO ciascuna dimenzione I 70 x 160 piedi. Qualch'una di queste farme e più' grande in dimenzioni e aumentano nel I prezzo. La nostra commissione agli agenti e conveniente e rimuneratila. I Il nostro successo pel passato nel condurre i nostri affari e nel soddisfare i nostri clienti ha dato prova a tutti dalla solidità' della nostra compagnia e garanzia che ne offre. Noi vogliamo riferire specialmente alla nostra pro prietà' nelle nostre grandi posizioni in Youngstown, Ohio ed in Clairton, Pa. casca scapai® ora'ìfKigsg ~ ©POCO Caßflß'ffK!©BW.©6 ( MOWLg ©PfEOg <3®. V.. ... || 'I —R- | i \ < *- 0 ~ & &7 ì È C 'I «- —-T O »JT " CASTLC MGW CASTN AVT. ,____»— \ V" \!ÌV JO: Jr TO FAST *- / ( \ 'l ~H*MM*hbhlfì»n*WyH"ff4 il \4-' i— \ I ? « TP* >—? JSC"TC-Ì- " *-*, *> Y < /! >O FI ? IL 9I I FT, *<. 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J | 323 Fourth Avenue, - --.- -- - PIF PA, j ; col plebiscito di ottomila spalatini, i non sia ignominiosamente respinta. E' imperialismo questo? Chi ci ac cusa d'imperialismo é forse il presi dente degli Stati Uniti, che ha in trodotto nello Statuto della Lega delle Nazioni la dottrina di Monroe. che ha fatto cadere la proposta del Giappone e della Cina per l'egua glianza delle razze, che proclamatala libertà dei mari ha sancito con la effetiva supremazia marittima del blocco anglo-sassone? E' forse il de legato dell'lnghilterra, Lloyd Geor ge, che é venuto alla Conferenza do ■ po aver costituito con gli Stati Uniti quell'alleanza egemonica che perpe tua a favore della Gran Bretagna il controllo di tutti gli oceani, che die ' tro le comparse degli emiri Faical e attraverso i "Dominions'' disten de i suoi sterminati possessi coloniali sul resto dell'Africa e sull'Asia me diterranea? E' forse il delegato del la Francia, Clemenceau, che avendo i posto a scopo della vantata guerra per il diritto la "disannessione" , dell'Alsazia-Lorena, dopo la vittoria prende tedesco annettendosi di fat to il bacino della Sarre e segnando al Reno la nuova frontiera della Francia. s Ma tutto questo non é imperiali smo. L'imperialismo é quello dell'l talia. In verità la cosa né offende né indigna più. Il signor Wilson s'ac corge soltanto oggi del suo puritani smo e vorrebbe applicarlo all'ltalia, facendone in "corpore vili" l'espe rienza. Ora l'ltalia non é nata ieri, .come uno Stato dell'Unione ameri ♦ cana. Ha una storia mondiale, ha una tradizione secolare, ha un patri, monio formidabile e immortale su cui il signor Wilson e pregato di non mettere la mano. Egli é uomo troppo nuovo d'esperienza, di troppo giova ne civiltà, di troppe idee provvisorie su cui non l'ala del tempo, per sedersi arbitro della storia d'l talia. La storia d'ltalia passa, come é sempre passata, risorgendo quattro volte signora dei propri destini in faccia al mondo che l'aveva voluta o pensata serva o morta. Né la storia d'ltalia può fermarsi er servire gli interessi della politica interna di Lloyd George, il quale pensa di riunire nel suo nome una nuova coalizione di forze liberali iabouriste" e «ocialiste sulle rovi ne della vecchia coalizione liberale • unionista" della guerra; e perciò ■ i intende rinverniciare ai nostri dan ni il suo pacifismo e socialismo d'al tri tempi. E non può fermarsi a ser vire la politica tradizionale estera della Francia che. attraverso monar chie, imperi e repubbliche —tolto il personale e singolare atteggiamento; di Napoleone 111 —ha sempre ten tato di impedire la formazione d'una grande, salda e compiuta nazione i taliana, ha tempre tentato di irretir la in questioni nazionali interne per drenarne la naturale forza d'espan sione nel mondo, ha sempre tentato di crearle ai confini condizioni e si- i tuazioni di fatto preoccupanti e as sorbenti. La storia d'ltalia é passata. Tutto ! il Risorgimento attesta, nelle sue di- ! versi fasi, come sia passata. Con la unione di tutte le forze italiane, del Re e del Popolo, del Governo respon sabile e del partito d'azione, con un processo di apparente antitesi ma di effettiva fusione, usando a tempo o j luogo di tutti i mezzi che più presta- ! mente e solidamente portassero al fine comune. Con "L'ltalia fa da se" di Carlo Alberto nel 1846; con l'alleanza francese nel 1859, e poi con l'annessione dei Ducati e delle c legazioni fatta da Cavour contro il Trattato di Villafranca; con la spe dizione dei Mille in Sicilia nel 1S60: con l'alleanza prussiana nel 1566; con Garibaldi a Mentana nel lS67n col Re a Porta Pia nel IS7O. Con una politica libera da apriorismi interni ' e da preconcetti esterni, fortemente impregnata di realismo fattivo, pron ta a tutto osare pur di vincere la sua sorte e di fondare il suo avvenire. Cosi, e non altrimenti, si fondano le grandi N'azioni: "osando". Quan do l'inimicizia o la malevolenza al trui ha minicciato di chiudere l'lta lia in una via senz'uscita, l'ltalia é passata. Passerà ancora. Gli Italiani, riassumendo lo spirito del Risorgi mento, si stringano attorno la loro Delegazione: Re e Popolo, partiti di governo e partiti di azione; un cor po solo, un solo animo. Attendere con ! disciplina, aggire con fermezza, e 1 quando l'ora chiami, osare con ener-1 già. INTERESSANTE Per evitare ritardi nell'invio del giornale gli Abbonati che cambiano indirizzo, sono pregati, oltre al nuo vo di inviarci il vecchio indirizzo per facilitare il detto cambio al più pre sto possibile. QUANDO TRIESTE E MIMI . Saranno Jugoslave Nonostante le minacce bolsceviche e il caos politico nella Croazia-Slavo nia nella Bosnia-Erzegovina, parla 4re di Trieste, jugoslava a prossima , scadenza é, per un giornalista croato, la cosa più naturale del mondo. Il I Rijec del 9 corr. in un articolo firma | to am, dice che la navigazione jugo slava é in pericolo, perché se gli ita liani seguitano a fare gli acquisti che fanno, la futura Jugoslavia dovrà di pendere da loro: e poi soggiuuge: '"Una volta proclamate Trieste e Fiu me città jugoslave, dovremo acqui starne anche i cantieri e le fonderie e i nostri istituti finanziari faranno bene a occuparsi anche di questioni marittime, perché, regolata la situa zione internazionale, la Jugoslavia non sia colta alla sprovvista." Cosi, con beata incoscienza, i Ju goslavi aspettano di entrare a Fiu ! me e a Trieste. Oli LA XIX) TOltX A A ROMA PARIGI, 21—L'on. Orlando, presl : dente del Consiglio dei ministri itali ana. parti ieri sera alla volta di Ro ma, ove conferirà coi suoi colleghi del Gabinetto sopra certe questionì*este re ed interne. Egli tornerà a Parigi venerdì.