The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, April 20, 1918, Image 8

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    j SD LA FRASCA I
I Pietro De Coulevain |
Il riveder Parigi mi procura
sempre una immensa felicita. Pa
rigi ! Ecco un angolo di terra che
non cessero mai di rimpiangere, lo
amo come si può amare una perso
na. Non mi ricordo clii abbia det
to: "Vi sono dei paesaggi che
fanno venir la voglia di abbrac
ciarli." Ebbene, una sera, essen
do nell immenso viale delie rui
leries e vedendo davanti a me
quello magnifico dei Campi Elisi
risalire verso l'Arco di Trionfo, cui
il sole morente irraggiava come in
un'apoteosi, ho sentito schiudersi
le mie braccia per un irresistibile
impeto di tenerezza. Secondo il
mio modo di vedere, la bellezza di
Parigi non é soltanto dovuta alla
sua topografia, alLe sue strade ben
tagliate, ai suoi monumenti, alla
sua eleganza, sibbene al suo cielo,
alla sua atmosfera, all'anima sua.
11 cielo ha dei toni di una delica
tezza, di una varietà intimità, non
é mai né troppo smorto né troppo
vivo. L'aria é leggiera, le nuvole
azzurrognole, la nebbia di un gri
gio madreperlaceo. La sua anima
-é giovanile, gaia, entusiasta, idea
lista, appassionata e violenta fin
troppo, le sue vibrazioni elettriz
zano l'aria e comunicano a tutti
una specie di esultanza e di alle
gria. Eppure non v'ha città più
calunniata e più disconosciuta di
questa. Come una moneta da due
soldi gettata per caso in certi ci
nematografi, mette in mostra i
stantaneamente qualche quadro
del Moulin-Rouge o di altri luoghi
simili, cosi in alcuni cervelli ma
schili di forestieri, il nome di Pa
rigi evoca o l'immagine di una
donnina semi-nuda, colle gambe al
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l'aria, o delle produzioni da eafte
concerto; mentre in quelli femmi
nili suscita la visione di acconcia
ture. di abiti, di frutti proibiti di
tutti i sapori. Ma non bisogna ve
der Parigi in questi cinematogra
fi da due soldi. Essi non sanno
afferrare e fissare ìa vita superiore
che é intensissima, poiché infatti
se a Parigi ci si diverte più che al
trove, più che altrove vi si prega, j
v i si aiha, vi si lavora.
Parigi é per me un 'inesauribile
sorgente d'impressioni, e se una
volta mi divertiva, ora m'interes
sa profondamente. Nel dicembre
e nel gennaio, é piacevolissimo per
me il passeggiare fra la cinque e
le sei per la via della. Pace nel
l'ora del tìeurtage venale e dell'a
pertivo 'amoroso. Lungo le vetri
ne scintillanti, sfilano le ligure del
la "Vie Parisienne" (il giornale
s'intende), i personaggi di Lave
dan, quelli che curano la loro bel
lezza; se ne possono riconoscere i
cappelli, le calzature; lo spettaco
lo é dviertentissimo. Quei mon
dani, quelle persone immaginare, é
non mancano di coraggio. Soffrono
come voi, come noi, le loro povere
anime sono tormentate dall'invi
dia, dalla gelosia, crivellate da
punture di spillo, e pur troppo nul
la giunge cosi direttamente e pro
fondamente al cuore come una bu
catura di spillo. Io ho sorpreso a
traverso lo splendore delle loro ac
conciature degli sguardi disperati
e ho veduto morire in un sorriso
una contrazione di dolore. Ogni
sera, come attratti dal fuoco dei
diamanti e delle pietre preziose, i
essi vengono in questo angolo di
; Parigi ove é un risvegliarsi conti-
nuo di desideri, di cupidigie, uno
sfiorar di sorrisi brevi, un succe
dersi di contatti, d'incontri. Que
sto sfarfallio somiglia secondo me
alla danza che fanno le zanzare,
forse é meno prolifico, ma rientra
certo nel medesimo ordine di fat
ti. Tutto ciò dura un'ora, quindi
ognuno si eeclissa, la strada ri
prende il suo aspetto ordinario ; la
commedia é finita, ma io ho la con
vinzione che qualche cosa é acca
duto.
A venti metri di distanza accade
pure qualche vosa d'immenso, di
colossale. Verso le cinque, il five
o'clock dei frequentatori del bou
levard. fra la Maddalena e la via
Drouot. la folla diviene compatta,
trascinata la non si sa come dai
quattro punti cardinali. Le mani
si cercano, si stringono, in un atti
mo si opera una transmissione ra
pidissima, incredibile d'idee, di o
pinioni, di sentimenti. Si combi
nano degli affari, si prepara la ro
vina dell'mio, la fortuna dell'al
'
tro, si esalta questo, si dilania
quello, si pronunziano frasi che
avranno conseguenze impreviste,
fatali o fortunate : si assorbono
germi di malattia o di morte, l'a
more, l'odio, la gelosia s'incrocia
no e anche questo per un'ora al
massimo... poi ciascuno riprende
la propria strada... e l'opera ine-
Io mi sprofondo in ammirazione
davanti al potere che dirige questo
flutto umano, che sa dove finirà
ciascun pensiero di quelle migliaia
di cervelli, ciascun movimento di
tutti quei corpi Talvolta, pas
sando in mezzo a tutta quella fol
la, intravedo come alla luce di un
lampo, il lavorio che vi si compie
ed allora ni ferme abbagliata dal
lo spavento, poi fuggo a passi con
citati. La vita é in continua fu
sione nell'universo, ma in certi
luoghi, a certi momenti dati o fìs
sati, si opera un ribollimento più
forte, destinato ad accelerare il
cammino dell 'umanità : forse un
processo di chiarificazione. Ed 6
perciò che in questa grande eal
daia che si chiama Parigi, avven
gono di tanto in tanto, a ore sta
bilite. diversi ribollimenti: d'idea
lità nelle chiese, di pensieri nelle
università e nei laboratori, e al
Parlamento quale ribollimento si
opera? Non certo di patriottismo,
ohimè, ma di passioni politiche,
di ambizione, d'invidia; al Moulin-
Rouge e in luoghi simili, di vita
bassa e sensuale, nei quartieri del
popolo, di forza materiale, di co
raggio, di rancori, di amore e di
0di0... e di dolore sopratutto, che
é il più lungo e il più interessante
fra tutti.
3li pare invero di aver saputo
scegliere il mio posto per contem
plare la vita, giacché vedo tutto
più bello e più grande—oh ! molto
più grande, tanto da averne pau
ra... e fiducia insieme.
Parigi.
Quando si vedono i grandi di
questo mondo, ci si inimica eol
i umanità ; quando si osservano gii
umili, ci riconciliamo con essa. E -
co la riflessióne che ho fatto ieri
l'altro. Il Figaro annunziava una
fiera di beneficenza nel palazzo D..
Tanto i venditori che le venditrici,
appartenenti tutti alla più alta a
ristocrazia, dovevano indossare i
costumi delle nostre antiche Pro
vincie, ed era questa l'attrattiva
del programma. Questa festa ru
stica in una splendida dimora del
XVIII secolo che adoro, non po
teva fare a meno di tentarmi irre
sistibilmente ; anch'io dunque, mi
recai in via Varennes. All'ingres
so, il marchese d'A... in sottoveste
ricamata, in giacchetta di velluto,
in calzoni corti, ghette e scarpe
grosse, e dall'enorme cappello, in
cambio di una moneta di due fran
chi mi diede, oltre al biglietto
d'ingresso, il più grazioso dei surii
sorrisi. Un contadino gentiluomo,
non é davvero sopportabile.
Attraversai il vestibolo e tutta
una sfilata di sale i cui finestroni
guardavano su uno di quei vecchi
giardini che ormai si vedono solo
nel sobborgo San Germano. Giar
dini caratteristici : uno sfondo di
alberi giganteschi, muri rivestivi
di edera, un prato mai tenuto,
macchie di rododendri e di lilla,
fiori nelle aiuole e viali pieni di
ciottoli.
In mezzo a questa decorazione
ringiovanita dalla primavera, pio
cole botteghe, padiglioni rustici,
un'orchestra di falsi Zingari grup
pi di signore dagli abiti chiari il
cui effetto era attenuato da vestiti
oscuri delle vedove, dalle tonache
nere dei preti, e poi, spiccanti so
pra ogni altra cosa, i costumi del
la Bretagna, dell'Anjou. del Poi
tou. indossati da gioviuotti e da
fanciulle che andavano e veniva
no .coli'intensione manifesta di
farsi vedere in tutte le posizioni,
in faccia, di profilo, di dietro. An
dai a chiedere una tazza di té alla
signorina di C... che mi servi con
molta gentilezza.
Nella cascina si vedeva una vac
ca superba, strigliata per l'occa
sione, aveva il pelo più lustro del
la tuba di un*parigino e pareva co
me ipnotizzata da quell'ambiente
aristocratico nel quale si trovava.
Pensate un po'. Eli'era ricevuta
nel sobborgo San Germano... per
darvi il suo latte, é vero, ma ciò
non toglie che non fosse, un gran
de onore per lei. Anche una be
stia. può aspettarsi qualunque co
sa quaggiù. Questa se ne stava
immobile, senza ruminare, senza
mangiare, guardando quei falsi
contadini, quelle false contadine,
con un'aria cosi stupefatta, cosi
inqueta che 11011 potei fare a meno
di ridere. Io 11011 mi maraviglerei
che (lucila specie d'oppressione le
avesse seccate le mammelle. Per
molto tempo mi aggirai in mezzo
alla folla ; fra i giovanotti, sotto
molti cappelli brettoni e vandeani,
io vidi dei volti interessanti d'un
vecchio, tipo, molto raffinato, ma
nei quali non era davvero nessun
segno di forza. Le faccie smunte,
i movimenti lenti, l'andatura mol
le, tradivano quella mancanza di
vigore che dov -va renderli iuea
paei alla lotta. Ah! non v'ha dub
bio. Ci volevano ben altri tipi per
dirigere la barea della Franeia at
traverso gli scogli moderni, e ca
pii. come non avevo fatto fino al-,
lora. il perché fosse stato loro tol
to il governo. Io non dubito che
nel momento del pericolo non s'ac
cenda nei loro ocelli, neri o azzur
ri. la fiamma dell eroismo e che
quei corpi non si spingano alla
morte sotto l'impulso del corag
gio ereditario per difendere il lo
ro paese; ma intanto essi, non san
no far nulla per lui, e ili pieno gi
orno. in parata por quell'antico
giardino, coperto di fantastici, co
stumi. quei grandi signori faceva
no proprio una meschina figura.
Dai giovanotti la mia attenzione
si riportò sulle fanciulle. In loro
era più distinzione che bellezzn,
nessuna personalità, dei vaghi so
gni negli occhi, ma sogni deboli,
fiacchi. Non freschezza, non luce
sui volti, anzi in tutto l'insieme
qualche cosa di vecchio, che le fa
ceva parere fiori di un convento,.
CONTINUA
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