The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, January 12, 1918, Image 3

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    A FRONTE ALTA
La Nazione é tutta un fremito
di gratitudine e di ammirazione
per il valoroso esercito che con fi
ero coraggio e con incrollata te
nacia tiene testa al nemico da A
siago alla foce paludosa del Pia
ve. Questo sentimento non esclu
de la trepidazione per un perico
lo che non é del tutto scongiurato,
non offusca il senso di dolore per
ciò che é accaduto e non traboc
ca in quel leggero ottimismo che
non sarebbe meno nervoso del
pessimismo. Non tocca a noi bor
ghesi determinare i piani del Co
mando e stabilire dove ci piace
che la battaglia si arresti e donde
aspettiamo che le future batta
glie si slancino. Ci basti sapere
che l'esercito nostro oppone una'
intrepida resistenza agli sforzi
violenti dei nemici e fhe questi
d : messi alqurnto £li equivoci en
tusiasmi di Caporetto, costretti a
rifare i calcoli dopo il periodo
"oscura" vittoria, trovine
davanti a sé non delle truppe ce
devoli al primo urto ma una com
patta muraglia di petti e di vo
lontà e dietro questa muraglia
un'ltalia nobilitata e rafforzata
dalla sventura, un'ltalia in cui
gli imitatori di Lenin e di Trotski
sono circondati dal pubblico di
sprezzo.
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V ♦>
La certezza più bella e più vi
rile per La Nazione é nel prodigio
che da due settimane l'esercito
sta compiendo. E diciamo prodi
gio non per guastare con l'enfasi
l'alto pregio dei combattimenti
che si sono svolti sulla presente
linea di arresto, ma perché il
danno grave e l'infinita amarez
za patiti dalle nostre truppe ne
gli ultimi giorni di ottobre e nei
primi di novembre sono stati ta
li da poter giustificare la più an
gosciosa incertezza per la misura
del tempo necessario a restaura
re pienamente la loro forza eom
batti va. Il prodigo é nella rapi
dità con cui questa restaurazione
é avvenuta, nella meravigliosa
prontezza con cui i vincitori di
undici battaglie hanno riaffer
mato in faccia al nemico ch'essi
sono quegli stessi vincitori e che,
se più di quanto fecero allora si
dovrà fare, sarà fatto. Gli Al
leati e il mondo civile sono con
cordi nel riconoscere che questa
riaffermazione ha preceduto tut
te le speranze e tutte le impa
zienze. Oggi non possiamo spera
re tutto, in generale, senza, in
particolare pretendere nulla. Il
Paese, alla fronte, é in buone
mani.
Ma c'é un risultato già grande,
|un risultato che supera il puro
| fatto militare di queste due ulti
|me settimane e che non può più
' essere infirmato dalle vicende
ideila lotta; ed é questo; il nemico ,
; é stato arrestato sui monti e al
{)iano, frenato ne ' suoi impeti e j
ne' suoi baldanzosi calcoli da sole
armi italiane. Sono soltanto gli
italiani che hanno costretto il ne
mico a riflettere che l'ltalia non
é vinta, che l'ltalia combatte, che
l'ltalia, ha un esercito risoluto e
capace di vincere ancora. Noi ab
biamo corsi rischi formidabili e
dalle parole della nostra attesa é
trasparita più d ; una> volta l'ango
scia per quello che poteva succe
dere di peggio. I nostri voti han
no seguito con una specie di chiu
sa impazienza l'arrivo degli al
leati sapendo che era di per se
stesso una garanzia di resistenza
e la loro partecipazione a.'
i combattimenti.
Oggi forse essi sono già appar
si o stianno per apparire nelle pri
me linee —fratelli d'armi a cui
ricambiamo con tutto il cuore la
riconoscenza dai loro popoli di
mostrataci quando l'entrata del
l'esercito italiano in guerra por
tava un cosi valido aiuto alle non
liete fortune dell'lntesa. Nella co
munità di fede e d'intenti ognu
no dà e riceve con la sempre cre
scente certezza che ognuno, do
vunque combatta, combatta per
tutti; ciò non diminuisce anzi ac
cresce la nostra profonda simpa
tia per lo slancio con cui questa
unione fu riaffermata e il nostro
pieno riconoscimento del vantag
gio che da questa riaffermazione
di forze e di sangue trarremo di
fronte all'invasore.
Ma i nostri fratelli d'armi fran
cesi ed inglesi saranno non me
no di noi soddisfatti di constata
re che. la prima grande, solenne
risposta di volontà e di vigore al
bi. tracotanza austro-germanica é
[ stata data, dagli stessi italiani,
mentre ancora echeggiavano ne
gl'lmperi centrali i frettolosi en
tusiasmi per la disfatta dell'lta
lia. Essi non sono venuti a ricom
porre un esercito infranto o a
fermare il nemico nell'attesa che
l'esercito nostro si ritrovasse e si
ricomponesse : sono venuti, inve
ce, a prendere valorosamente il
posto di combattimento in mezzo
a dei valorosi che hanno già co
stretto questo nemico a bagnar
largamente del suo sangue il suo
lo italiano.
Questo é ragione di orgoglio
per noi, di fiducia per essi: é un
avvenimento, oltre che militare,
politico, é che giova all'lntesa
tutta non meno che a noi in par
ticolare.
A fronte alta, i prodi del mon
te e del piano possono dare il
benvenuto ai camerati di Francia
e d'lnghilterra. E la parità di
valore garantisce la parità degli
i sforzi e la incrollabile tenacia che
durerà fino alla vittoria.
PARTONO I
BERSAGLIERI
!
Si ha da Roma:
Sono passati, per le vie di Roma,
come due anni fa, i giovani bersa
glieri del Presidio.
Partono. Vanno a far argine
con i loro petti alla tracotanza ne
mica ; vanno a dimostrare ai bar
bari dalle facili conquiste che il
valore italico é più vivo che mai,
si erge dritto come una barriera e
grida per milioni di bocche il gri
do che fu nostro e che é sempre
nostro : di qui non si passa !...
Le trombe ricantavano le vec
chie canzoni di nostra gente, le
canzoni della nostra passione e
dei nostri entusiasmi, e dal vec
chio ed eroico Trastevere sono
partite ancora una volta le voci
della nostra fede, hanno invaso il
cuore della città, sono salite dalla
strada al palazzo e dal palazzo so- ,
no scese nella strada in una nobile ; i
fusione di virili e tenaci propositi. .
Un giuramento non detto era
negli uomini e nell'aria. I gio>a ]
ni bersaglieri, i nostri figli, san- ,
gue del nostro sangue migliore, a-,
vevano tutti un fiiore sul fucile. i
Le nostre donne, madri, spose,
I sorelle, allo squillo delle trombe j
■ hanno aperto le finestre, hanno
; visto, non sapevano, hanno capito
I che i giovaci bersagieri partivano ;
l per difendere tutti noi ed hanno ;
.notato le case di ogni fiore per !
gettarlo sulla falange che anda-1
va, cantando. Fiori! Le antiche,
castellane li gittavano dal verone ;
agli innamorati perché ne aspiras- !
sero il profumo, profumo d'anima; '
ne facevano il premio delle ten
zoni, non altrimenti oggi le donne
di Roma hanno voluto dire ai gio
vani bersaglieri che l'anima dell'
Italia é tutta protesa verso di es
si, verso tutto l'esercito il cui con
tegno 4 'magnifico" ci riempie an- ;
cora una volta di gioia e di orgo
glio.
In testa ai suoi baldi bersaglie
era il colonnello Campo, il forte
animatore, buono ed energico, a- (
mato e rispettato come un padre.
Per la Via Nazionale sono state
esposte molte bandiere.
Alla stazione gli impiegati han
no salutato le belle truppe £on ac
clamazioni calorose.
Quando i treni si sono messi in
movimento un grido fragoroso ha
echeggiato sotto la vasta tettoia,
il grido nuovo ed antico: "Viva
l'ltalia, viva Roma, viva i bersa
glieri. ' '
LI iiFlii
contro l'Alpeukorps e t
Kaiserschutzen
L'Agenzia Stefani comunica:
Mentre un vivace stormeggiare
di pattuglie sull'altipiano di Asi
ago e movimenti di colonne verso
i! Col di Caprile preludono forse
a nuovi tentativi di avanzare sui
fianchi di Val Sugana, il nemico
vien cozzando impetuosamente
con rinnovate forze e con accre
sciuti mezzi contro le linee orga
nizzato nei monti tra Brenta e
Piave.
Nel giorno di Lunedi gli austro
tedeschi si proponevano come ob
biettivo l'occupazione della linea
Monte Perti-Col dell'Orso, Monte
Salarolo, Monte Spinoncia.
Non vi sono riusciti : tutti gli at
tacchi si sono infranti sotto il
nostro fuoco, sotto l'impeto dei
nostri controattacchi.
Senza tregua per ore intere, i
battaglioni germanici ed austriaci,
ora ammassati in pesanti falangi,
ora suddivisi in più agili e mano
vrieri nuclei d'assalto, si sono ac
caniti contro le nostre posizioni, e
le ondate di attacco si sono cosi
aggrovigliate, da non potersi di
stinguere nettamente una fase
dell'azione successiva.
Non meno di quattro divisioni
ha impegnato il nemico, e tra que
ste divisioni l'"Alpenkorps" ger- ;
manico, elementi isolati del quale j
avevano già combattuto contro di
noi nei primissimi mesi della guer- j
ra in Cadore, ma che soltanto ora
comparso, come unità organica,
alla fronte italiana. E non fu cer- 1
to fortunato inizio, poiché le per
dite dei battaglioni di quel corpo
lanciati all'attacco, come quella
delle unità austro-ungariche im
pegnate sono state gravissime.
L' " Alpenkorps", come appare
dal nome, é formato di truppe
eqùippagiate ed allenate con cura
particolare per la guerra alpina ;
I e truppe da montagna formano
| pure le divisioni austriache di
questo settore.
La 22.a. che opera nella zona
di Monte Pertica, é formata di
''kaiserschutten" (tiratori impe
riali), cioè di alpini, e di un bat
battaglione da montagna wurtem
burghese; la 94.a, che combatte
verso il Col dell 'Orso é pure costi
tuita da truppe da montagna, co
me la 50.a, che é in azione nella
zona di Montenero, alla sinistra
dell'" Alpenkorps." L' 4 'Alpen
korps" e la 50.a divisione hanno
sostituito in prima linea la divi
! I
sione cacciatori germanica e la ' 1
55.a divisione austriaca, che nove
ra tra i suoi soldati i noti saccheg- j
giatori bosniaci, entrambe dura- |
mente provate nei combattimenti
dei giorni scorsi.
Con queste truppe scelte e fre-j
schissime, il nemico ha assalito o- ,
Ira. L'azione principale si é svol
ta nella mattina con una serie di
> attacchi concentrici violentissimi
; contro la zona compresa fra le
| testate dello Stizzone e del Calci
ino. sussidiati da attacchi non me
!no violenti alle ali. verso Monte
I Pertica e tra Monte Tomba e la
! Piave.
Le truppe della 56.a divisione
| sulle quali si é abbattuto il mag
giore sforzo nemico si sono difese
splendidamente, non solo ribut
tando gli attacchi, ma contratta
cando impetuosamente alla baio
ìetta di fronte e sui fianchi il ne
mico cosi da costringerlo a ripie
gare in disordine.
Anche alle ali la lotta é stata
| accanita, tierissima. Nella zona
'di Monte Pertica, e solo in un bre-
Aereoplano tedesco abbattuto dai francesi
j r- —JSmÈéJKSßmwmmmmmm pi « afdfe
11
Fulgidi esempi di
valore
Il fucile contro il nemico
<
I progressi raggiunti dalle eroi
che truppe del... Corpo d'Armata
nella terza giornata dell'offensi
va nostra sul Carso, nel novembre
1916, sono notevolissimi.
Contro le ripide e boscose altu
re del Veliki Hribac e del Pecin
ka, per rompere la resistenza au
striaca ed arrivare al Faiti, attac
cano le truppe di un reggimento
di fanteria.
In un'ondata d'assalto, caduto
il comandamente Pitone, il sergen
te Redoundi di Milano prende il
conmando del reparto e calmo, se
reno, imperturbato lo conduce con
mirabile coraggio all'urto colla ba
ionetta. Dal suo scavo di prote
zione, il nemico reagisce con un
violento fuoco di fucili e di mitra
gliatrici. »
Nessuno s'arresti, tutti con me
alla vittoria. Savoja; Viva llta
lia ! grida il prode sergente, e pri
mo, innanzi a tutti, alto agitando
il fucile, arriva alla trincea nemi
ca che occupa col suo plotone.
All'avversario in rotta non bi
sogna dar tregna ; quota 343 é e
spugnata, occorre rapidamente
conquistare il poggio Faiti; il Co
mando della Divisione ha ordina
to l'avanzata.
Avanti fratelli, oggi l'austriaco
scappa disorientato e smarrito, la
' giornata é felicemente iniziata, bi
sogna completarla! esclama il ser
gente Redondi, e cogli nomini del
:---■ - ■ -
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15 Carpenter Ave., Indiana, Pa.
;—'
ve tratto dinanzi alle trincee del
battaglione alpino Monte Rosa, si
sono contati 150 cadaveri.
Tra Monte Tomba e la Piave i
battaglioni alpini "Val Cardevo
le" e "Courmayeur'' contrattac
carono furiosamente più volte i
battaglioni dello " Alpenkorps \
finché ne ebbero ragione.
Nel pomeriggio grossi riparti d*
assalto ritentarono la prova a
Monte Pertica, a Monte Solarolo
ed a Monte Spinncia. Furono re
spinti tutti con gravi perdite.
E' ila rilevare il fatto che i bollet
tini di Vienna-e di Berlino, evi
dentemente allo scopo di smasche
rare gii scacchi che gli assalti au
stro-tedeschi subiscono, continua
no ad annunziare fantastici attac
chi e conseguenti sconfitte di in
genti forze italiane.
suo eroico plotone inizia una nuo
va ondata di assalto.
Nella fuga precipitosa di Kai
ser jager e di honwed, l'artiglieria
nemica spara all'impazzata su chi
fugge e chi insegue; il sergente
milanese, mentre, esempio splendi
dissimo di coraggio, avanza innan
zi a tutti pel frastagliato e difficile
terreno, é colpito alla tempia de
stra da una pallottola nemica. Col
viso insanguinato, lo sguardo ful
mineo, stretti i denti dalla rabbia
e dal dolore, l'eroico sergente Re
dondi, in atto di estremo disprez
zo lancia il fucile contro la trin
cea nemica, e ritto in piedi, alta la
fronte offesa, muore gridando:
Viva l'ltalia!
IL NUOVO PRESIDE DEL RE
GIO LICEO-GINNASIO
ARPINO, 2H—Preceduto da fa
ma di ottimo capo di istituto, é
giunto ed ha preso possesso del
suo ufficio, il nuovo preside del no
stro massimo Istituto il Tulliano,
Tesimio prof, comra. Rodolfo Coen
Assicurazioni
SUL
FUOCO
COMPENSAZIONI
ACCIDENTI
FURTI
VITA
AUTOMOBILI, ETG\
677 PhitadelPhiaSt.. Indiana. Pa.
Clarence R. Smith