The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, August 04, 1917, Image 5

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ili PATRIOTA IPffl Arte ' Letteratura. '
I (the patriot) Scienza, Umorismo È
s . . #»
LA CAMICIA DELLA MORIE
11 famoso viaggiatore Harry (ie
Windt si trovava, prima dell'attu
ale guerra, in Cina, quando strin
se relazione col barone Carlo Von
Blitzen, un perfetto tedesco, al
quale non mancava nemmeno, con
eon la qualifica di ex-lanciere di
l'omerania e gl'ineffabili baffi a
punta, il ricordo studentesco di
una grande ferita deturpatrice sul
volto. Le buone relazioni ele let- j
tere di credito che il barone ger
manico possedeva sulle Banche di
Ilong Kong e di Shangai avevano
ispirato al signor De W indt tale
confidenza da indurlo a confessa
re al suo compagno di viaggio, li
na notte a Canton, di possedere la
bella somma di 25,000 lire in tan
te sterline custodite dentro una
cintura di cuoio assicurata intor
no al corpo.
—Voi siete troppo temerario —
gli osservo l'ex-lanciere di Pome
rania, ritornando per le vie silen
ziose all'albergo;—qualche giorno
vi deruberanno.
De Windt non fece troppo easo j
di quelle parole, e il giorno dopo
egli e Von Blitzen, sotto la guida
di un eantonese, si misero a visita
re la città. Durante i loro giri,
ebbero modo di assistere ai suppli
zi inflitti ai condannati, e partico
larmente l'interessò un terribile
ordigno di tortura chiamato la Ca
micia di fil di ferro. L'operazione
si svolge nel modo seguente. La
vittima viene dapprima fatta se
dere sopra una sedia, con le gam
be ad essa legate per mezzo di cin
ghie di cuoio. Denudata quindi
fino alla cintura, ella é rivestita
d'una specie di giacca a rete di fi- j
10 metallico che si adatta perfet
tamente al collo', alle braccia e giù
l
giù fino alle anche, ed é chiusa nel
mezzo della schiena da una linea
di viti che sono girate finché i fili
di ferro non siano stretti cosi for
te da far uscire la carne fuori del
le maglie.
Un supplizio raffinato.
Un uomo in tale condizione é ri
dotto alla più assoluta impotenza
11 carnefice allora brandisce un ra
soio e recide tutt'intorno al cor
po ogni sporgenza carnosa. Que
sta operazione causa generalmen
te pochissimo dolore. Subito l'-
atroce camicia viene tolta e il con
dannato, simile nell'aspetto ad u
na scacchiera animata, é rimesso
in libertà. Nella fiducia che il suo
corpo abbia a guarire con un po'
di cura, lo sciagurato se ne va lie
to di essersela cavata a buon mer
cato, quando un gran prurito, al
quale seguono gli acuti dolori cau
sati dal supporamento delle pia
ghe, viene a disingannarlo. I pic
coli tagli si allargano e si riunis
cono agli altri vicini, finché la vit
tima appare una sola massa di car
ne scorticata, e finisce col morire
dopo un giorno circa, in preda ai
più orribili tormenti. Perciò l'or
digno é meglio conosciuto col no
me di Camicia della morte.
Dopo un quarto d'ora il signor
De "Windt ne ebbe abbastanza di
quel selvaggio spettacolo e se ne
andò ; per contro il barone tede
sco rimase fino alla fine, e ritornò
all'albergo portando seco un ricor
do di quella scena abominevole
sotto la forma d'una camicia della
morte, acquistata per conto suo
dalla guida indigena. Vedendola
smorfia di disgusto che De Windt
faceva alla vista del sinistro arne
se, Von Blitzen disse sorridendo:
—Devo confessarvi, amico, che
lio una mania per le collezioni che
mettono i brividi. Quest'oggetto
serve appunto ad arricchire il mio
Museo Nero.
La camicia era stata pulita in
modo che brillava come fosse d'-
argento e il signor De Windt era
costretto involontariamente ad
ammirarne l'ingegnoso e pur sem
plice meccanismo, vero trionfo di
un'arte feroce .
Proseguendo il loro viaggio, i
due amici si recarono a Hong
Kong e di là a Macao, ove andaro
no ad alloggiare in un villino
campestre, quasi ai deserto.
l'na sera che il barone tedesco
sentendosi male era rincasato pri
ma del suo compagno di viaggio,
questi vide la camicia di metallo
sul pavimento nella sala da pran
zo.
—Che diavolo mai vi ha indotto
a tirar fuori quell'oggetto?—chie
se stupito.
—Ah... la camicia? —rispose l'-
ex-lanciere di Pomerania, con in
differenza. —L'avevo imballata con
della flanella a Hong Kong e l'ho
portata via per errore... A pro
posito, giacché essa é qui, voglia
ino provare un po' come funziona,
cosi, per ischerzo?
Bevve un bicchierino di whisky,
accostò una sedia e lo strumento
di tortura e soggiunse sorridendo:
—Or via... chi sarà il paziente,
voi o io?
' ' Senza nemmeno pensarci su, mi
tolsi la preziosa cintura e la de
posi sulla tavola —narrò lo stesso
Windt —poi, vestito del semplice
corpetto e dei pantaloni, mi assisi
; sulla sedia.
—Non stringete troppo le viti,
j neh —raccomandai, mentre Von
! Blitzen, dopo avermi legate soli
damente le gambe alla seggiola,
mi aggiustava indosso, non senza
difficoltà, la fatale camicia.
Il Tedesco Stringe...
—Fermatevi, mi fate male!...—
1 fili taglienti mi recidevano il
corpetto di seta e penetravano nel
le carni. Ma la stretta cresceva e
il dolore divenne ben presto intol
lerabile.
—V OH Blitzen —gridai'allarmato
—siete impazzito?... Che volete
fare, in nome di Dio?
Senza dir verbo, il tedesco diede
alle viti un ultimo giro, quindi mi
si piantò dinanzi.
—Movete un sol dito, se vi é
; possibile, ora !—mi disse con un
tono di voce cosi mutato che lo
guardai sorpreso.
11 sorriso era sparito dal suo
volto; il suo sguardo era fisso e
duro. Era l'effetto di qualche ac
cesse di febbre?... La malattia gli
aveva colpito il cervello? In tal
caso soltanto il sangue freddo e la
dissimulazione potevano salvarmi,
che altro non c'é da fare con un
j pazzo.
—lnfatti, non lo posso—risposi
calmo—Ma via, amico, non vi sem
bra che lo scherzo sia durato ab
bastanza?... Liberatemi da questo
insopportabile congegno; non pos
so più respirare.
Senza curarsi delle mie suppli
che Von Blitzen s'impadroni della
cintura, contò il denaro che essa
racchiudeva, poi se la mise in tas
ca dicendo:
—Più di 1000 sterline... De
Windt, avete ora indovinato lo
scopo del mio esperimento...
Volli rispondere, ma alla rivela
zione della verità tremenda la rab
bia e la mortificazione mi soffoca
vano le parole.
—Son proprio spiacente di do
vervi trattare cosi—egli soggiun
Sabato, 4 Agosto 1917 □
se. —E sono desolatissimo di dover
vi privare di tutto questo denaro,
perché voi mi siete assai simpati
co, caro De Windt.
If
—Avete un modo molto allegro
per dimostrarlo —mugolai, facen
do invano uno sforzo frenetico per
liberarmi.
—Voi siete stato per me un pia
cevole compagno—riprese il tede
sco—conserverò sempre una cara 1
memoria del nostro viaggio. Voi
confesserete, al vostro ritorno in
Europa, che non vi ho dato mai u
na sola noia... salvo questo picco
lo disturbo !...
—Disturbo é un eufemismo per
un ladro! —ribattei sarcasticamen
te.
—Non facciamo personalità, ca
ro De Windt —riprese il barone. —
Voglio essere generoso; qui vi so
no 200 sterline, ma ve le restitui-1
sco ad una condizione, che mi dia- •:
te la vostra parola d'onore di non
denunziarmi alla polizia per una
settimana almeno, da oggi. Se
me lo rifiutate, mi riprendo le 200
sterline, vi faccio saltare le cervel
la con una schioppettata e ritorno
ad Hong Kong ad annunziare il
vostro suicidio.
Un bel genere di lezione
L'ex-lanciere tacque attendon
do; io pur assillato dalla minaccia
di una morte terribile, mi ribellai
per un certo tempo alla proposta
scellerata, ma alla fine, disperato,
chinai la testa in segno di consen
timento. Allora quella birba con
sumata mi diede un sorridente ad
dio é mi pianto li, legato e senza
alcun aiuto.
•Rimasto solo cominciai a gettare
certe grida che 'avrebbero destato
un morto, ma che lasciavano in
sensibile il nostro servo, russante
nella sua capanna, a qualche me
tro discosto da noi, quando una fi
gura umana apparve sulla soglia
della porta rimasta aperta. Era
la salvezza?... Uno sguardo mi
basto per farmi scorgere il barone
j Von Blitzen che... si contorceva
j dalle risa, dinanzi al mio stupore.
—Non andate in collera, caro De
Windt —mi disse egli, liberandomi
dalla diabolica camicia—quel che
ho fatto l'ho fatto per vostro be
ne. Sono certo, amico mio, che d'-
ora in avanti non vi verrà più la
voglia di viaggiare con tanto de
naro corrente indosso.
Che c'era da fare? Accoppare
il brutale burlone?... Il signor De
Windt preferi prendere il brutto
scherzo perfettamente tedesco in
ridere, filosoficamente.
Si ricorderà che il re di Baviera,
■
morto di recente, era da parecchi
lanni pazzo e rinchiuso in un ca
stello come il suo predecessore.
A tale proposito, ecco un aned
doto, che mette in rilievo l'irridu
cibile antagonismo tra bavaresi e
prussiani ed esprimo al tempo stes
; so un giudizio esatto sull'impera
itore di Germania e re di Prussia.
Un berlinese ed un bavarese di
scutevano fra loro, alla birreria,
naturalmente, sui pregi dei rispet
tivi re.
—Ah, voi bavaresi —dice il prus
siano—avete un bel tipo di re: é
persino pazzo !
—Già, é vero—risponde il bava
rese —ma noi lo abbiamo rinchiu
so. mentre voi lasciate il vostro in
libertà...
IN VENDITA
Si vendono dei bellissimi colom
bi a $1.50 per eoppia Rivolgersi
a Clarfl Hamilton —647 S. 7th St..
Indiana, Pa.
f" V • ~ .'—V? «r?
V.• * V •
Le Donne
Guerriere
D'Uncle Sani il gentil sesso
—tutto il mondo ornai lo sa—
ogni giorno fa progresso
nella sua eccentricità,
e la donna americana
sempre più diventa strana.
Capricciosa, cervellina,
vuol far mostra ognor di sé
e la parte mascolina
cerca porsi sotto i pié.
Bizzarrissima e... inumana
é la donna americana.
Con le mode... stuzzicanti
per le vie si fa notar ;
negli uffici é sempre avanti,
immischiata in ogni affai
"Smart" é si, ma molto vana
é la donna americana.
Or che ha visto che i soldati
la Nazione sta a chiamar,
perché essi agli Alleati
un aiuto possan dar,
essa pure, audacemente,
si fa innanzi immantinente.
Di già Miss Elisabetta
s'é arruolata nell' "Army",
e maneggia la scoppetta
in onor del "free country."
Per mostrare che sta all'erta,
la giberna ha sempre aperta.
I
l Spada al fianco e lancia in resta,
Fanny corre sul destrier,
a testa alta, ardita e lesta,
vuol varcare ogni sentier,
ogni monte ed ogni valle
senza tema delle palle.
Rosie, pronta per la lotta
contro il barbaro teuton,
vuole entrare nella flotta
a sparare col cannon.
Le sue amiche, entusiasmate,
parlan tutte di fregate.
' D'Uncle Sani il gentil sesso,
pien di bellico fervor,
i più non cura per adesso
j dei gioielli lo splendor :
non vuol vezzi, né collane,
ma archibugi e durlindane.
Ogni femmina provetta
oramai vuol diventar
a innastar la baionetta
e le palle maneggiar.
E perciò più d'una ascosa
ha qualche arma insidiosa.
iGiovanette e maritate
spesso io scorgo innanzi a me,
che in istrada vanno armate
con le bombe nel eorsé.
Cosicché tremendo é adesso
;
d'Uncle Sani il gentil sesso,
ì FICHETTO
RAGGI 01 SOLE... AL SUGO!
Una notizia importantissima,
specialmente in momenti come
questi, di limitazioni nei consumi
e di economie patriottiche. Ce la
dà un insigne scienziato america
no, il prof. Moor, di non so quale
delle Università degli Stati Uniti;
ed é questa: L'uomo può nutrirsi
di sole.
Ci pensate, in momenti come
questi, che pacchia? Che scorpac-j
eiate? Poter fare fichetto al pro
prio fornaio?! Purché naturalmen
te, non piova...
Ma lasciamo da parte le chiac
chiere e veniamo ai fatti. E ve
diamo che cosa precisamente dice
di bello il prof. Moor. Egli dice,
dunque, che il carbonio é l'elemen
to fondamentale della sostanza vi
vente e costituisce, nella sua par
te maggiore, ogni organismo: ali
menta il calore animale, cambian
dosi nei polmoni con l'ossigeno
dell'aria, per esser poi rimesso fu
ori sotto forma d'acido carbonico;
é il combustibile che mantiene in
attività il motore della macchina
umana ; come chi dicesse la benzi
na dell'automobile. La respirazi
one delle piante si compie in modo
diverso : esse raccolgono nell aria
l'acido carbonico esalato dagli ani
mali o dalle combustioni naturali o,
industriali; ne assimilano il car
bonio che trasformano in idrati di
carbonio o in zucchero, e rigetta
no l'ossigeno che hanno sottratto
al gaz carbonico: sono esse che
mantengono costante l'equilibrio
tra ossigeno e acido carbonico nell'
aria e gli effetti della respirazione
animale e delle altre combustioni.
Gli animali non possono assimilare
il carbonio che é loro necessario
se non nutrendosi di vegetali: gli
stessi carnivori, in ultima analisi,
non sono che dei mangiatori di ve
getariani. I vegetali dun
que, sono l'intermediario in
dispensabile per permettere agli
animali di assimilare il carbonio
minerale. Ora si é scoperto che 1'
assimilazione di questo da parte
delle piante 11011 avviene che sotto
l'azione dei raggi solari. 1 quali,
mediante alcuni provvedimenti
chimici messi in valore or non é
guari dal Berthelot e da altri, sono
gli agenti essenziali, i motori in
dispensabili dell'assorbimento, da
parte delle piante del carbone mi
nerale che esse raccolgono nell'-
aria. Insomma, in tutti i nostri
alimenti noi non facciamo che as
sorbire dell' energia solare. 11
carbone che la crosta terrestre
contiene, e che proviene da vege
tali del periodo carbonifero non é
che dell'energia solare concentra
ta.
L'uomo vive di sole dunque. E
poiché l'energia dei raggi solari
che la Terra raccoglie é enorme,
non c'é da temere —per guerre che
si facciano e caroviveri e limita
zioni di consumi che ne derivino
—che l'uomo possa morir di fa
me. L'uomo, per vivere ha biso
gno di assorbire, sotto forma di
alimenti, circa un miliardo di ca
lorie all'aimo. E l'energia solare
che le piante assimilano bastereb
be a nutrire tredici miliardi e mez
zo di uomini—cioè dieci volte più
di quanti siamo sulla faccia della
terra. L'umanità può dunque, se
guendo il biblico dettame, e con
trariamente a quanto Molthy e
tanti altri pretendono, crescere e
moltiplicarsi ancora per un pezzo
senza avere a temere una diminu
zione delle sue risorse alimentari.
Cibarsi di raggi di sole, dovreb-
be essere inoltre, il mezzo economi,
co per eccellenza ; per quanto si
voglia esser complicati nel cuci--
narli. Ed é igienico, anche! Non
sapete che. a quanto affermò un
referendum fatto qualche anno fa
dal Daily Miroir, ci sarebbe da
chiedersi se si mangia per vivere
0 per morire? Tutto quello che si
mangia, infatti, su per giù. é ve
leno. 11 the éun terribile alcaloi
de che provoca la dispepsia croni
ca nelle forme più gravi e daneg
gia il sistema nervoso. Il caffé é
ancora più fatale anzi per i nervi.
L'alcool, preso anche in forme mi
nime, é un narcotico velenoso che
fa un male incalcolabile. La birra
produce gotta, reumatismi; il vi
no rosso indigestioni croniche; il
vino bianco disturbi al fegato. Il
latte propaga i germi della tuber
colosi, del tifo e della scarlattina.
Le frutta contengono innumerre
voli batteri. L'amido che e con
tenuto nel grano, nelle patate e
nel riso, é fonte di ogui male. L'
uomo viene al mondo senza alcun
organo fatto per digerire l'amido.
Lo zucchero non é estraneo alle
gotta ed ai reumatismi, e fa male
ai denti. La carne riscalda il san
gue, impedisce le l'unzione norma
le dei pori, sovraccarica il fegato.
1 pesci poi portano i bacilli della
lebbra; i molluschi avvelenano. I
legumi producono gravi disturbi
gastrici; le uova sono indigeribi
li e le droghe veleni.
Diamoci dunque alla dieta dei
raggi di sole. Chissà, cucinati, a
dovere, come saranno buoni ! Non
c'é da rimpiangere che una cosa
sola : anche questa scoperta soia
re-culinaria tende a toglierci un'-
illusione fantastica. Tutto quan
to in anni più o meno lontani era
fantastico, oggi si fa realtà, dai
romanzi di Verne alle fiabe della
nonna. Vi ricordate, bambini di
cinquanta, di trenta, di venti anni
fa, nei racconti delle fate, di que
gli esseri che vivevano di un rag
gio di sole? Ebbene: i tempi sono
mutati: quelli delle fate son pas
earbone che la erosta terrestre con
sati per sempre e quelli che corro
no sono brutti, brutti assai; ma,
anche oggi noi viviamo, come gli
esseri delle fiabe, di sole, e la fan
tasia di una volta é diventata un
fatto oggi. P. Silvi
Mia suocera é una balena! Non
ci ha mai voluto dare la soddisfa
zione di farci sapere quanto pesi,
ma io ritengo sia poco distante dal
quintale e mezzo! Spesso volte si
é discusso in famiglia sulla neces
sità di indurla a intraprendere
qualche cura che valga a ridurre
la sua obesità eccessiva; ma le dis
leussioni non hanno avuto effetto,
perché mia suocera non ha mai vo
luto saperne visto e considerato
che ogni cura l'avrebbe obbligato
a contenere gli istinti della gola.
Parlavamo appunto di ciò con
mia moglie, mentre sul marciapie-
Idi della stazione aspettavamo l'ar
rivo del treno che ci doveva con'
durre ''mamma Balena'"'
Il treno giunse finalmente e com
•arve l'attesa. Giusto cielo! In
sei mesi aveva trovato modo di in
grassare ancora ! Non seppi pro
prio tacere le mie impressioni.
—Oh mamma! é un miracolo se
l'ho riconosciuta! Ma come ha
fatto a impinguare cosi?...
La povera donna mi rispose, con
le lagrime nella voce:
—Eh, figli, miei!... con questa
benedetta guerra !... tutto cresce !..
tutto aumenta !