The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, May 06, 1916, Il Patriota, Image 7

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    E' POSSIBILE UN'OFFENSIVA
CONTRO LE LINEE ITALIANE;
La Zona del Pai Piccolo Punto di Partenza per Una Rapida
Mossa alle Spalle dell'Esercito di Cadorna
T L PREANNUNCIO dato dal
"Giornale D'ltalia" di una pros
sima grande offensiva austriaca con
tro le linee italiane, un qualche cosa
di simile alla grande offensiva tenta
ta dai tedeschi nel settore di Verdun,
suggerisce una domanda; e' possibile
unti offensiva austriaca? E' possibile,
cioè', sperare nel successo di una of
fensiva, se essa fosse tentata con for
ze adeguate e con un ben organizzato
piano strategico e tattico? Certo, se
lo Stato Maggiore austriaco ha vera
mente deciso di fare il grande tenta
tivo che dovrebbe ricacciare dentro i
confini esistenti prima della guerra
gli eserciti italiani che li varcarono
dall'agosto scorso e che si sono pian
tati sulle Alpi al di la' dell'lsonzo,
Tuoi dire che esso nutre speranze di
successo; vuol dire che forse ha po
tuto mettere insieme forze tali da
permettergli di tentare e di sperare;
vuol dire che ha potuto accumolare
una tale somma di energie che secon
do i suoi calcoli dovrebbe bastare a
superare la resistenza delle linee ita
liane non nuove, non appena conqui
state, ma già' italiane da parecchi
mesi, il che significa anche che da
parecchi mesi sono consolidate in mo
do da offrire la necessaria resistenza
e ritorni ofiensivi del nemico. Ora e'
possibile superare questa resistenza?
E' possibile sperare il successo di u
na simile offensiva messa in atto
quando tutto fa ritenere che la resi
stenza sara' vigorosa, specialmente
quando un tentativo simile recentis
simo ha dato risultati completamen
te negativi, anzi più' che negativi?
Non e' impossibile sperare, special
mente quando si intravede già' la
partita perduta e la disperazione fa
tentare anche i'impossibile; anche
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3 e Rimarrete Soddisfatti t
1 PUNXSUTAWNEY BREWiNG CB. I
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CONSIDERAZIONI DI UN CRITICO MILITARE
quando si sa che le linee di resisten
za del nemico sono presso che im
prendibili, anche quando si ha per
fetta la visione della forza dell'avver
sario e delle immense diflìcolta' che
devono essere superate. Abbiamo vi
sto lo sforzo tedesco persistere per
oltre due mesi in una lotta disperata,
senza speranze, senza un risultato
che potesse far intravedere la possi
bilità' di schiacciare finalmente un
nemico che ha saputo non farsi schiac
ciare quando poteva esserlo con rela
tiva facilita', prima che alla resisten
za fosse preparato, e non dovremmo
meravigliarci di vedere anche gli al
leati dei tedeschi lanciarsi ad una im
presa altrettanto disperata quanto lo
era quella di Verdun.
La preannunciata offensiva, se ver
rà', ha molte anologie con l'offensiva
tedesca centro la fortezza di Verdun.
Lo Stato Maggiore austriaco non de
ve farsi troppo illusioni circa il risul
tato di questa offensiva, non può' più'
logicamente sperare di scendere nel
la pianura padana per ricacciare gli
eserciti d'ltalia a sud del Po e ad o
vest del Mincio e dell'Adige, di met
tere in atto, insomma, il vecchio pia
no di guerra austriaco contro l'ltalia.
Avrebbe potuto nutrire speranza di
successo di questo piano e per il
successo si era formidabilmente pre*
parato <•— se avesse potuto pren
dere l'offensiva prima che gli italiani
si arrampicassero sulle alpi e chiu
dessero le porte attraverso le quali
l'invasione doveva compiersi. Ma non
ora. Oggi e' troppo tardi, la partita
e' perduta prima ancora di iniziarla.
Cosi i tedeschi: essi avrebbero po
-1 tuto forse prendere Verdun e rnetter
-1 si' sulla strada di Parigi nei primissi
( mi mesi della guerra, prima che i
francesi avessero avuto il tempo di
stendere davanti ai forti ormai inuti
li la formidabile rete di difese cam
pali, di reticolati, di trincee, immen
samente più' resistenti dei forti sor
passati ormai dalla potenza offensiva
delle nuovissime artiglierie; ma non
ora, ma non due mesi fa. Ma la ca
duta di Verdun, anche se non apriva
ai tedeschi la strada di Parigi, anche
se non costituiva una vittoria decisi
j va, e non poteva esserlo, avrebbe de
moralizzato la nazione e l'esercito
; francese, avrebbe forse aperto i bat
tenti del congresso della pace.
Era dunque una vittoria morale
che i tedeschi cercavano nella cadute
di Verdun. Cosi gli austriaci. Con la
loro offensiva si proporranno di de
moralizzare la nazione e l'esercito i
taliano. Se riuscissero ad ottene
re vantaggi anche parziali, per
nulla affatto decisivi, sarebbero con
tenti, avrebbero raggiunto il loro ob
biettivo. Almeno crederebbero di a
verlo raggiunto, dato che la nazione
e l'esercito italiano fossero realmente
demoralizzati.
Gli Obiettivi Militari
Come dovrebbe svolgersi questa
offensiva austriaca e dove? E quali
risultati militari potrebbe trarne l'A
ustria, dato che si decidesse ad ini
ziarla anche dopo nna poco felice e
sperienza di qualche settimana fa?
Tentiamo di ricercare le possibili-,
ta', guardando specialmente agli av
venimenti recenti. Poche settimane
fa gli austriaci pronunciarono una of
fensiva sul fronte Gamico, nella re
gione del Passo di Padola e del Pai
Piccolo. Sembrava che essi avessero
scelto di preferenza questa zona per
l'invasione dell'ltalia, per penetrare
in territorio italiano, per prendere
, alle spalle l'esercito italiano operante
sull'lsonzo e calare per una delle più'
facili vie di invasione, quella che se
gue il canale di San Pietro e sbocca
nella valle del Tagliamento dopo a
ver seguito il grosso del But. Gli at
tacchi violentissimi ed in forze che
qualche mese fa gli austriaci opera
rono nel settore del Passo di Monte
Croce, di Padola e del Pai Piccolo,
con grandi forze rivelavano i propo
siti dello Stato Maggiore austriaco.
Gli attacchi si infransero contro la
vigorosa resistenza degli italiani, eb
bero persino un risultato disastroso
per gli austriaci, ma nondimeno ri
velavano un piano già' vecchio che
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si cercava di attuare quando non ne
era più' tempo. Il nemico e' costret
,to ad attaccare posizioni formidabili
che sbarrano efficacemente la via ver
-90 il sud, che sono ormai consolidate,
ese il piano poteva avere probabili '
ta' di succ°' so nei primi giorni della 1
guerra, ora non ne ha più'.
Non e' improbabile pero' che lo
Stato Maggiore austriaco si ostini
nell'idea di superare questa barriera
che gli italiani hanno eretto a qual
che chilometro appena dal loro con
fine, in una zona dove la guerra e'
stata soprattutto, da parte italiana,
di difesa, non di avanzata, non di of
sa. Se esso riuscisse o fosse riuscito
a conquistare il Pai Piccolo, avrebbe
avuto un' ottimo punto di appoggio
per le future operazioni offensive
verso l'alta valle del But e del Ta
gliamento, ed il generale Cadorna sa
rebbe stato costretto a far fronte ad
un pericolo, a guardarsi da un attac
co alle spalle mentre di fronte il ne
mico si sarebbe fatto più' minaccioso,
avrebbe potuto pronunciare la sua of
fensiva sulle colline di Gorizia.
Fortunatamente le posizioni italia
ne a Pai Piccolo potevano resistere e
resistettero, ela controffensiva ita
liana lanciata dal Pai Grande fece
fallire completamente il piano au
striaco. Ma il tentativo potrà' essere
ripetuto con forze maggiori, con più'
ampi mezzi di attacco. E non e' im
probabile, a nostro modesto avviso,
che l'offensiva austriaca, se verrà', si
inizi appunto con attacchi nella zona
del Passo di Monte Croce di Padola.
L'esperienza dell'insuccesso al Pai
Piccolo deve probabilmente insegna
re qualche cosa per quanto riguarda
le altre zone di guerra, dove la situa
zione e' ancora più' favorevole agli
italiani. Altrove questi sono penetra
i
ti più' addentro in territorio austria
co, hanno occupato posizioni più' fa
vorevoli alla difesa delle vie di inva
sione dell'ltalia, hanno occupato con
la loro artiglierie le creste delle mon
tagne che erano in mano dell'Austria,
o sono discesi sul versante nord. Han
no tolte insomma agli austriaci il
mezzo di scendere verso il sud ed i
più' importanti punti di appoggio per
una loro offensiva. La regione del
Pai Piccolo costitniva il miglior pun
to di appoggio per una loro rapida
discesa in Italia, nella valle del Ta
gliamento, che li avrebbe messi subi
to nelle migliori retrovie del genera
le Cadorna. Altrove invece essi sono
stati allontanati dai loro punti di ap
poggio e dal confine, e dovrebbero
risalire i fianchi delle montagne pri
ma dì sperare di poter iniziare la di
scesa verso sud. Le condizioni di
svantaggio dell'ltalia, esistenti- pri
ma della dichiarazione di guerra, so-
L no state riversate, capovolte, e le
stesse difficolta' che si presentavano
all'ltalia e gli stessi pericoli, si pre
sentano ora all'Austria.
Bisogna escludere la possibilità' di
una grande azione offensiva dalle
strade dello Stelvio e del Tonale,
1 dalla prima perche' sarebbe difficile
date le fortissime pendenze avviarvi
grosse artiglierie e grandi colonne di
' materiale; dalla seconda perche' or
-1 mai gli italiani hanno preso posizioni
tali da chiudere ogni possibilità' di
marcia verso l'ltalia. Ed hanno chiu
so nell'istesso modo tutte le altre por
te di ingresso dallo Stelvio al Garda,
e dai Garda al Cadore ; non con gran
di opere di fortificazione, con ben
muniti e saldi forti, ma con trincee e
difese campali che hanno provato,
dalla battaglia della Marna fino ad
oggi, di essere immensamente più'
formidabili di ogni fortezza. E biso
gna escludere anche la possibilità'
della grande offensiva dall'lsonzo,
prima di tutto perche'il grosso del
l'esercito italiano e' concentrato ap
punto su quella fronte, e poi perche' j
tra l'lsonzo e il vecchio confine ita
liano e' una serie di ostacoli impassa
bili, una rete di trincee che gli ita
liani dovettero scavare per avanzare
verso il territorio austriaco, ela di
fesa può' essere organizzata rapidis
simamente, dato che un primo urto
austriaco dovesse ricacciare gli italia
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® ni verso il Tagliamento.
Ma gli austriaci hanno provato re
j centemente anche quanto sia folle
sperare di rigettare indietro le forze
' italiane che si sono radicate sulle al
' ture a nord-ovest di Gorizia, sulle
balze del Monte Nero, sulle roccie
calcari e squallide del Carso. Hanno
tentato, e con forze rilevanti, ade
quate all'impresa, di ricacciare mdie
tro gli italiani che sono trincerati sul
le colline di Oslavia ed hanno preso
radice sulle falde di Podgora e del
Sabotino. Non vi sono riusciti, sono
stati respinti, hanno perduto prigio
nieri e materiale di guerra. Ilauno
tentato l'offensiva nel settore di Po
berdo', ed il risultato e' stato questo:
gli italiani hanno contrattaccato e
conquistato un fortissimo trincerone
ad est di Selz, dominante la strada
che da Poberdo' porta a Ronchi, un
I
trincerone cosi importante che gli a
ustriaci vi combattono ancora con o
| stinato accanimento per riconquistar
i lo-
IN PRETURA.
Ditemi, adunque; vostro padre e*
ra sotto un'influenza alcoolica quan
do vostra madre lo colpi con la pa
letta?
La ragazzina (invitata a far teste):
Oh no, signor giudice! era sotto il
tavolo della cucina.