PREZZO D'ABBONAMENTO Uri anno $2.00 Sei mesi $1.25 Una copia $0.05 ANNO 11. Copyright by American Press Associ atioru Avamposti Belgi in azione Venga la Pace Europea Pubblichiamo volentieri il seguen te articolo del Itev. Jos. Sanna, che può' ben dirsi un inno alla Pace eu ropea, a quella Pace che noi tutti au spichiamo. L'articolo, inspirato alla massima evangelica: ''Amatevi come fratelli", può' servire anche per calmare gli spiriti bellicosi di certuni che per delle insiguificanti rivalità' trascen dono, spesso e volentieri ad atti che fanno poco onore alle bestie delle fo reste. LA DIREZIONE. Sono trascorsi appena cinque mesi, dacché' i giornali annunziavano che i Tedeschi avevano rivolto lo sguardo a Parigi, dopo essere riusciti con in genti perdite ad impossessarsi della forte Liegi. Fu in questo periodo che un tele gramma fu battuto da uno dei di stretti di Francia, e diceva che cola' tutti i fiori esalavano il loro profumo fino ad una gran distanza ; ma che, all'appressarsi delle truppe, essendo l'atmosfera divenuta molto pesante, sia per l'acre odor della polvere, sia per quello del nitro, cotesti fiori per dettero il loro delicato profumo. Cosi' affermo' una commissione di botanica. E' un fenomeno questo degno non soltanto di nota, bensi' di considera zione. Che gli uomini risentano gli effetti della guerra, e ? una cosa tanto natu rale; ma che lo stesso effetto lo deb bano sentire anche queste delicate creature, e' "Di poema degnissimo e d'istoria" Lettori amici de "IL PATRIOTA", il campo di battaglia, per noi cristiani, e' questo mondo insano, i fiori siamo noi. E se 1 fiori risentirono, in fondo alla loro anima vegetale, la presenza delle truppe, della polvere e del ni tro, non la risentiamo meno noi, che siamo i fiori del giardino di Dio, gli orrori della immane guerra? Ecco la ragion potissima per cui noi gridiamo da queste colonne: "ven ga la pace!" E questo grido e' opportuno, mas sime in questo momento, in cui la mischia europea infierisce vieppiù', avida di territorii, di dominio e di gloria, e adopera ogni mezzo distrut tivo al solo scopo di far trionfare l'o dio e la vendetta che le rode il cuore. E, mentre sul campo sterminato di battaglia, rimbombano i cannoni vo mitando fuoco e fono rovente sugli eroi combattenti per conservare illesi il diritto e la vita della patria, noi non faremo a meno d'innalzare al cie lo il grido: "Venga la pace!" Si', venga la pace, e cessi il fischiet to delle palle, la pioggia di influite mitraglie mietenti vittime senza nu mero. Venga questa tanto desiata pace, mentre Guglielmo e Francesco Giu seppe sono stanchi e, forse, ammala ti della guerra e delle sue amare de lusioni. Venga, mentre gli ufficiali ed IL GIORNALE SI PUBBLICA OGNI SABATO SETTIMANALE INDIPENDENTE BILINGUE ILLUSTRATO i soldati pugnano senza tregua e me nano le notti insonni in attesa del ne mico, esposti a tutte le intemperie della cruda stagione, famelici, siti bondi, abbattuti ed affranti, causa gli estremi sforzi e gli attacchi vigo rosi contro U nemico che tenta avan zare temerario. Ormai la pace si sen te in fondo all'anima dei guerrieri, siccome un bisogno urgente, e gli a uimi di millecinquecento milioni di anime, tesi da una più' che profonda trepidazione di un conflitto universa le, sentono maturo, nonché' imperio so il bisogno di gridare: Venga la pace europea! E giacche' il vecchio e funesto an no 1914 e' passato nella sua corsa sfrenata qual criminale sfuggito alla sedia elettrica, e si e' precipitato nel la tomba degli eterni secoli, ben ven ga il 1915, foriero, speriamo, della tanto agognata pace. E, poiché' nostro compito ' di pro testare contro qualsiasi forma di male e perorare a tutt'uomo la causa della pace, erompe spontanea dal nostro cuore, in questo terribile momento, la f<"rte e solenne protesta contro la guerra distruttiva di ogni benessere materiale e morale. Non vedi tu, o amico lettore, quel la densa e tetra nube elevarsi dall'o rizzonte europeo? essa e' l'ira dei cannoni Non vedi, al di la' di quella nube, le mura smantellate, mozzate le esili guglie di tempii monumentali distrutti gl'inapprezzabili monumenti dell'arte, i palazzi e tugurii in fiam me, ardente la stessa terra, coperta un po' dianzi di verzicanti praterie e di svariati e profumati fiori? e' il fu nesto retaggio della barbara guerra europea. Non vedi tu i brandelli della po vertà' belga, la squallida miseria di quel popolo tre volte eroe, i logori cenci, avanzo del suo primiero splen dore? e' l'infausto retaggio della ter rificante guerra europea. Non vedi, o lettore che carezzi e propugni la guerra, 1 vecchi cadenti privi del loro sostegno giovanile, le spose vedovate anzitempo, i bimbi dagli occhi lucenti, dai capelli ricciu ti, coll'iunocenza nel cuore, gementi ed inconscii del fato che li ha colpiti, pallidi e smunti, bramosi di un con forto che le madri non possono loro offrire? ecco la funesta eredita' della regina dello spavento, la maledetta guerra. Perche', non e' forse la guerra che recide la gioventù' nel fior degli anni, l'umanità' nel suo vigore? non e' la guerra che schianta il cuore del padre, che tronca spietatamente l'amore co niugale e trascina fino alla tomba co loro che sono in lutto e nel dolore? non e' la guerra che invita il colera, apporta la pestilenza, viola le leggi di neutralità', riverisce la frode, ono ra l'infamia, diffama la benevolenza reciproca, odia l'amore e la concordia delle nazioni? non e' la guerra che decima gli uomini, detesta la vita, apporta vergogna, non onore ; terrore non salvezza; disperazione, non spe ranza; miseria, non telitita'. distrug INDIANA, PA., SABATO 16 GENNAIO 1915 ge la pace, ruina la moralità* della coscienza più* delicata; maledice la terra distrutta e ride sarcasticamente sulle sue mine? La guerra e" la sin tesi di tutele villanie, la madre di ogni crimine e di ogni abominazione, la miglior amica del diavolo, la peg gior nemica di Dio. Ecco, perche' protestiamo contro la guerra. Perche' essa e' il cancro, la tisia, lo sfacelo, l'annientamento, la morte precoce dell'energie nazio uali. Perche' non e' un mezzo di civiltà' ne' di progresso, ma di barbarie e re gresso. Perche' non e' un metodo di cri- j stianizzare; ma uno scristianamento vergognoso che fa arrossire i più' j onesti. Perche' alla fin fine, non accomoda cosa alcuna, come nessuna cosa acco moda il duello. Quando Aronne Burr uccise in duello Alessan Irò Hamilton, quegli accomodo' nulla, Non potè' dire ch'egli fosse giusto, onesto e ra gionevole, ed il suo rivale un tradito re, un infame, un vile. Tutto quello che Aronne Burr ebbe fu la magra soddisfazione di essere stato chiama to il migliore e più' fortunato tirato re. Ecco, tutta la soddisfazione avu tane. Ma, come abolire la guerra? uno storico degno di fede ci dice che anti camente i Galli usavano un ottimo mezzo affine di accomodare le diver genze politiche tra le nazioni. Allor ché' v'erano differenze tra Sovrani, tutti i sudditi abili al servizio mili tare dei due contendenti si armavano e s'incamminavano da parti opposte per incontrarsi in un campo prestabi lito. All'imbattersi, pero', dell arma te, facevano "alt" si salutavano e si riconciliavano abbassando le armi e pregando i loro re di accomodar la partita fra loro personalmente. In questa guisa si risparmiavano molti figli alla Patria, ne' si sacrificavano pel dispotismo, per la tirannia capric ciosa, pei taiviali motivi, o gli equi voci dei loro sovrani. (SEGUE AL PROSS. NUM ) Rev. Jos. Sanna-Ser. L'incidente di Hodeida risolto ROMA, 11. L'Agenzia Stefani ha diramato ai giornali il seguente comunicato relativo all'incidente fra l'ltalia e la Turchia pei fatti di Ho deida : L'incidente di Hodeida e' stato ri soluto, essendosi la Turcnia impe gnata di dare all'ltalia tutte quelle riparazioni che il nostro diritto e la nostra dignità' richiedono. La Turchia ha acceduto a tutte le richieste dell'ltalia. Il Vali dello Yemen (a cui Hodei da appartiene) ha nominata una com missione d'inchiesta. Il console cav. Cecchi e' sbarcato j ad Hodeida dalla Regia nave Giulia na per assistere all'inchiesta. © 1914. by American Press Assoclation. Artiglieria inglese al riparo dagli attacchi degli aeroplani ROMA, 13. Stamane alle ore 7,55 una scossa di terre moto ha squassato la Capita le, con una violenza estrema, per la durata di 34 secondi, natura sussultoria. Enorme il panico. I danni debbono essere gravissimi. Moltissime finestre e mol tissimi'finestroni hanno avu to i vetri infranti. La popolazione, in parte semi-vestita, si e' rovesciata all'aperto Re Vittorio gi trovava nel la Villa Ada, quando e' stata avvertita la violentissima scos sa, immediatamente si tra sportava al Quirinale, per ras sicurarvi la Regina, il Princi pe e le principessine. Domandava poscia partico- Iwù . V." Verso le nove Re Vittorio usciva in automobile e si re cava direttamente nei quar tieri popolari dove si dice i danni siano gravissimi. In seguito all'avvenuta in terruzione delle comunicazio ni telegrafiche e telefoniche e particolarmente colla Cala bria e colla Sicilia, interru zione cagionata dal tei remoto si era sparsa la voce che an che quelle due regioni fosse ro state flagellate dal terre moto; ma ulteriori notizie ot tenute per radiogramma smen tiscono quella voce Nella Campania Napoli 13, Alle ore otto di stamane, si ~e' avuta una fortissima scossa di terremo to accompagnata dai boati si- Le prime notizie Moltissimi si sono attenda i nelle piazze o nelle vie. nistri e spaventosi del Vesu- I vio. , j La scossa e stata della du ; rata di venti secondi ed ha provocato un grave panico nelle popolazioni dei comuni vesuviani che si sono riversa te all'aperto. La scossa e 1 stata avvertita pure in modo violento a Ca serta, Pignataro, Formia, Ca pila e Ventovene, causando vivissimo panico. I danni sono stati gravi. Gli effetti del terremoto ROMA, 13. Giungono numerosi profughi dai paesi laziali colpiti di 1 terremoto, annunciando che tutte le popolazioni hanno abbandonato in massa citta' e borgate, disperdendosi per le campagne e bivaccando all'a perto, nonostante l'inclemenza della stagione. Piove infatti dirottamente da tre giorni. I primi profughi ed i corrisponden ti di ritorno dai paesi flagellati, rac contano scene spaventose del panico che ha assalito quegli abitanti. Non e' possibile, data l'eccitazione degli spiriti, sceverare' quanto vi sia di vero nelle loro narrazioni, e quan to si debba invece alla fantasia. Ma l'impressione grave e' anche data dalla mancanza di comunicazio ni colle Marche e coli' Umbri a. II governo ha organizzato pronta mente l'opera di soccorso, provve dendo per la partenza di treni speciali e la costituzione di squadre. 50 mila tra morti e feriti ROMA, 14. La catastrofe e' or renda: l'eccidio, atroce. LE DONNE NELLA SCULTURA Una delle intelaiarure della Torre dei Gioielli che figurerà' alla Panama Pacific Exposition. E' lavoro della signora Harry Payne Whitney e rappresenta uno dei dettagli della Fontana dell'Eldorado I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Marshall Bidè. - Stanza N. 12 INDIANA. FA. Local-Phone 250 Z Impossibile stabilire il numero del le vittime. Ma sono decine e decine di migliaia fia morti e feriti! Si calcolano ad ol j tre 50.000 fra morti e feriti. ; Avezzano, Torre Cajetani, Cappa doccia. Scurcola, Aiello, Soia e Bus so non esistono oramai più' che sulla carta geografica. Ma la strage più' terrificante, quasi inafferrabile nella sua spaventosa im mensità', e' avvenuta ad Ave z* aio, dove oggi non si contano che otto cento superstiti, sopra una popola zione di circa dodicimila abitanti. Stardo alle narrazioni dei feriti qui trasportati e ricoverati in questi ospe dali civili, militari e nelle scuole, l'or rore della distruzione sarebbe anche superiore a quella del terremoto di Messina del 1908. Tutto un popolo e' in pena: tutta l'ltalia e' in lutto. Le provincie più' crudelmente fla gellate sono state quelle di Roma, Aquila, Caserta e Perugia. La distruzione quasi completa dì Avezzano e' stata confermata ulticial mente. Il Re aa Avezzano Re Vittorio, accompagnato dal sot tosegretario di stato ai Lavori Publi ci e dall'aiutante di campo generale Brusati si e' recato ad Avezzano, in automobile. Con una numerosa squadra di pom pieri, l'assessore municipale Libotti ed i consiglieri municipali De Vecchio Mediconi, Foschi, Leonardi, si sono recati ad Avezzano. Le condoglianze di Pzge f $ 1 ROMA, 15.—L'ambasciatore ame ricano Thomas Nelson Page si e' re cato al ministero ('egli Esteri per e sprimere le condoglianze del popolo americano al popolo italiano per l'im mane catastrofe. No. 3 Published weekly by THE PATRIOT PUBLISHING CO. The Patriot
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