8 LA CROCE ROSSA Ancora feriti, madama—annun cio il medico additando, oltre la bas sa finestra spalancata, il carriaggio Che scendeva lentamente dalla strada dei campi. Ancora ripete' la dama con lino stringimento nel cuore. Scesero entrambi da quella sagres tia già rigurgitante di giacigli, sotto la navata della chiesetta semioscura che, vuotata di tutte le panche e di tutti i suoi aredi, cominciava ad es sere invasa essa pure dei bianchi gi acigli dei feriti. Li metteremo qui, sotto quest' altare di Santa Veneranda... A me, ragazzi: della paglia asciutta e tutte le bende che potete trovare... aggi unse la voce maschia del medico vol gendosi ai suoi improvvisati infermi cri. E mentre la buona paglia bionda era recata a bracciate come in un'of ferta pagana sotto l'altra d'oro della anta e l'opera sagace lei medico e delle dame andava sagomando i pri mi giacigli, il carro giunse a si fermo Sgolando innanzi al sagrato. Quattro degli infermieri più atten ti si lanciarono ali gran porta, la spa lancarono, e nell'abbaglio di sole che C'avvento, tagliando obliqua la pe nombra del tempio, la teoria dei feriti Comincio a trasbordare. Procedevano a due a due i porta tori, decando in mezzo il loro carico dolorante; un carico sinistramente uguale dei quale non si scorgeva che un'uniforme imbrattata di mota e dì grumi, un viso esangue sotto un ar ruffio di capelli incolori e due povere braccia penzoloni. Di dove vengono? chiese una piccola dama crociata volgendosi al conduttore che, fermo accanto alla so glia, seguiva senza batter ciglio quel la manovra che gli era oramai dive nuta abituale. Dalla foresta rispose quegli, asciutto. E soggiunse: Sara qui \in altro carro uguale fra un'ora, E rano ventisette. E quando li avete trovati? All'alba ribatte' ancora l'uo mo secco, e si volse poi che l'opera zione di trasbordo accennava a finire ed a lui sembrava d'aver già troppo parlato. La piccola dama non insistette. Cal colo mentalmente le giornate durante le quali non s'era più' udito un sol colpo nelle vicinanze e concluse che i feriti raccolti quell'alba dovevano rimontare almeno a tre giormi innan- 1 zi, quando una compagnia intera era 1 stata colta in un'imboscata. The gi orni al vento e al sole, colle ferite ' grondanti, senza un pane, senza una ' goccia d'acqua, senza nessuno. Chissà quanti erano morti cosi! Quanti ca duti rappresentavano mai quei pochi j superstiti? < Dell'altra paglia fu disposta intor- 1 no ai primi giacigli, fino ad invadere tutta la navata maggiore della chie suola, altre bende furono sollecita- . ; # mente apprestate con quante tela si potè' trovare e un'ora dopo un altro arico moribondo fu rovesciato sui sagrato campestre. Photo by American Press Associ.- tion. Cannoni d'assedio giapponesi a Tsingtao NOVELLA ♦ * Quando ogni ferito fu adagiato so pra il proprio gliaciglio e la porta del le chiesetta fu richiusa al sole e al vento, il medico passo' per le prime medicazioni sommarie. Erano tutti ancor vivi i ventisette nuovi arrivati, ma in uno stato tale di esaurimento pel digiuno, il sangue perduto, l'ab bandono di tutte quelle ore intermi nabili, l'intirizzimento di quelle notti senza fuoco, che i segni della morte liberatrice si mostravano già' su tut ti i volti. E infatti, nello strazio del le prime medicazioni, due di quel martiri mancarono senza conforto: gli altri, scossi dall'azione dei cordi ali, sembrarono tutti riaversi un po co: qualcuno riprese la conoscenza e la camerata fu piena dei primi torbi di sguardi eloquenti e delle prime curiosità' rinate. Erano caduti in ma no di amici odi nemici? Le parole consolatrici del medico e delle dame rassicurarono i primi dubbiosi e in breve, nella soavità' di quel poco pri mo benessere, ognuno s'assopi nel suo sogno e nel suo dolore. Il medico e le dame si tolsero di la: ogni finestra fu velata, ogni lume fu spento e solo un vecchio guardiano rimase a vegliare il lungo sonno ri paratore. Madama! chiamo' il medico dirigendosi verso una giovane dama crociata che, seduta sotto la placida lampada della sagrestria, traeva ben de e filacce da un cumulo di bianche ria che le stava dinanzi. La dama sollevo' gli occhi ed ec cenno con un triste soriso al suo la voro. E l'ultimo sacrificio, dottore. E ben triste rispose il medi co gettando uno sguardo distratto a quegli ultimi avanzi di tutto un co redo che si dissolveva cosi in fili ed in bende. E chiese, distratto: E il vostro? La dama annui leggermente col cu po e il suo volti si coloro' d'un im provvivo rossore. Sopra la sua testa china, le luce blanda della lampada conventuale getto' come un abbaglio d'oro ed ella apparve davvero in quell'attimo come aureolata. Madama riprese austero il medico e' quasi ; mezzanotte: bi sogna passar la visita ai nuovi, di la. Vorreste aiutarmi voi? La dama si levo' senza, batter ci glio. Ando' ad un armadietto, ne tol se una borsa che si pose a tracolla, si riforni di bende e di filacce, accese una piccola, lampada cieca e torno' lesta e leggera, cariche le mani e le braccia: Sono pronta! I due scesero nella chiesa rischia rata appena, ora, dalla lampada pen sile dell'aitar maggiore. Tutto il set tore di Santa Venerando era in om- IL SEGUITO AL PROSS. NCM. j LA RECLAME E' L'ANIMA i DEL COMMERCIO '■ ' 1 ■ —t ■ 1 - 2<Ì * Scarpe da ragazzi j few di bambini nere, I bianche, ; bine e gialle | r a 25 eSO saldi al paio, j' Scarpa dì bambini, cm ; j 3'jsle di cuoio 50c, 75:. 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