The patriot. (Indiana, Pa.) 1914-1955, December 26, 1914, Il Patriota, Image 5

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    PREZZO D'ABBONAMENTO
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ANNO I
Ai rivenditori clandestini di liquori
La J. C. C. and Iron Co. lia deliberato di cacciare
dal paese tutte le famiglie di quelli che vengono arre
stati e condannati per vendita di birra e liquori senza
licenza
La Compagnia concederà' solo un breve periodo di
tempo, acciocché' ognuno possa trovarsi una nuova
dimora.
La nuova deliberazione e' stata già' applicata su
diverse famiglie che hanno dovuto sottostarvi.
Avviso a chi tocca!
COMMEMORANDO GUGLIELMO OBERDAN
Si era nella primavera del 1882.
L'Austria penso' quell'anno di so
lennizzare con pubbliche feste i
cinque lustri di chiaviti! istriana,
e l'lmperatore Francesco Giusep
pe decise di intervenire personal
mente. Questo deliberato eveva
tutto il sapore di una provocazione
percha' fino al' 49 Trieste aveva
conservato integralmente i suoi
diritti, fino al '6B era stata esen
te dall'obbligo di leva; si era ncll'
82, e mancavano quindi parecchi
anni al quinto lustro ! Era dunque
un'anticipazione che Francesco
Giuseppe prendeva sulle terre ital
iane, ed era umano che ciò' suonas
se offesa al patrio sentimento de-
gli istriani.
Molti emigrarono, altri partiro
no per un lungo viaggio, altri, non
potendo manifestare in modo alcu
no la loro umiliazione, presero il
lutto. La madre di Oberdan scri
veva a Guglielmo, che si trovava a'
Roma, lettere improntate al più'
grande dolore.
Oberdan decise di agire. Nel
giorno stesso che con sfarzo inso
lente di milizie, incurante della
dignità', dell' orgoglio e del dolo
re degli irredenti, il governo av
rebbe affermato il suo odioso do
minio, egli avrebbe lanciato una
bomba! La sua micidiale prote
sta avrebbe fatto alzare ancora
mia volta la forca sul colle di San
Giusto, ed il suo corpo, dondolan
te nello spazio, avrebbo mostrato
al mondo civile come fossero sem
pre uguali le teorie, i sistemi e le
ferocie della Casa d'Absburgo.
Egli non aveva lo scopo di uccide
re; bensì l'intento di essere il mar
tire dell'italianità' nelle terre ir
redente. Egli sperava che il su°
sangue avrebbe fruttato.
Il giovane considero' tutti i van
taggi che da questo macabro
avvenimento avrebbe tratto la
sua patria; ne pondero'tutte le
conseguenze. Le bombe le confezi
ono' a Roma, e parti col suo ami
co Ragusa, l'unico, al quale, per
troppa intimità', non aveva potuto
tener nascosto il suo divisamento.
Ma il governo austriaco mante
neva allora, come mantiene anche
adesso in Italia, dei confidenti
abilissimi; ed egli non potè'con
durre a termine il suo disegno. Po
co lontano da Pontebba, i due
giovani irredenti scesero in una
locanda, aspettando notizie. A
notte alta si accorsero che la casa
era circondata di gendarmi. Ra
gusa salto dalla finestra e si salvo'.
Oberdan li aspetto a pie fermo,
scarico' contro di essi la sua rivol
tella per cinque colpi, ma inutil
mente; fu preso e perquisito. Gli
sequestrarono le bombe e lo tra
dussero a Trieste.
Davanti al Tribunale militare
il suo contegno stupi, perche
egli parlava, con tutta ponderazi
one, accusandosi, e chiudendosi
IL GIORNALE SI PUBBLICA OGNI SABATO
Brevi cenni storici
SETTIMANALE INDIPENDENTE BILINGUE ILLUSTRATO
ogni via di salvezza. Disse di esse
re disertore, di aver saputo a Ro
ma le feste ordinate a Trieste, che
suonavano sfregio per {la citta'
disse di aver profittato dei suoi
studii di chimica per fabbricare
gli esplodenti destinati all'impe
ratore.
Quattro mesi duro' il processo,
e in questo tempo fu fatto ogni
tentativo onde persuaderlo a fir
mare una domanda di grazia.
Si ricorse alla madre. La povera
donna non oso' neppure articolare
parole. Si abbracciarono; poi il
figlio allontano' dolcemente la te
sta della madre e la fisso per qual
che istante. Si intesero senz'ai
tro ; rabbrividendo sotto le grama
glie, * quello straziato cuore di
madre sagrifieo' il figlio suo sull'
altare della patria.
Ed egli fu condannato a morte.
Tutte le associazioni italiane in
sorsero a protestare e a do
mandare grazia per quel giovane
idealista. Fu un grido ripetuto
da mille scolte, un richiamo al
quale risposero tutte le nazioni di
Europa. Re Umberto chiese all'
Imperatore la grazia, e gli fu ne
gata. Giovanni Bovio si rivolse a
Victor Hugo, e il grande poeta
repubblicano scrisse, col sangue
del suo nobile cuore, una lunga
lettera a Francesco Giuseppe; ma
questi fui inflessibile.
Ed una mattina entrarono nella
sua cella, lo vestirono da sol
dato austriaco, poi lo condussero
nel cortile di una caserma milita
re elo degradarono. Fu invitato
a firmare una domanda di grazia,
che sarebbe stata presentata all'
Imperatore nel nome dell'eserci
to. Rifiuto'.
E si avvio' senza spavalderia e
senza fretta al palco della mor
te. Gli fu chiesto; quale fosse il
suo ultimo desiderio. ''Levarmi
questa giubba" rispose. Gli fu
accordato. Si levo' la giubba, vi
sputo' sopra, poi levo' alto il suo
giovane petto, che apparve ignu
do, e con la voce possente dei suoi
vent 'anni, grido ' : " Viva Trieste
italiana!" L'ultima sillaba resto'
strozzata dal nodo scorsoio.
Non fu breve la morte, e per 1111-
nello spazio.... Il corpo sezionato
nello spazio.... Iy corpo sezionato
fu diviso in pezzi, ed essi furo
no portati fuori Trieste, ne' furo
no più' riuniti, malgrado le grida
strazianti e supplichevoli della ma
dre, malgrado le ripetute doman
de della citta'.
E potrà' mai ricomporsi quel
povero corpo mutilato? Si volle
distruggere anche la forma corpo
rea dei giovane eroe: l'Austria,
con selvaggia ferocia, dissemino'
nell'ignoto le membra del suo ne
mico, ma non potette spegnere il
raggio di immortalità' che lo cir
conda.
INDIANA, FA., SABATO 26 DICEMBRE Dl 4
Austriaci prigionieri dei Serbi a Nisli
Buon Natale!
/
Le antiche Sacre Scritture dicono che: "Quella notte il
freddo era intenso, la campagna sepolta sotto la neve recente,
e nel ciel limpido e terso splendeva la luna nuova".
In quest'anno di grazia 1914 il freddo intenso ha antici
pato di un buon mese; triste preludio per i poverelli! Ah! si, e'
a loro, particolarmente, che nei giorni solenni di feste ricorre
il pensiero; a coloro che non hanno un pane per sfamarsi, un
tetto per ripararsi dai i igori della cruda stagione.
Millenovecento quattordici Natali son trascorsi. Milioni e
milioni di apostoli e d'eroi, di filosofi e poeti si sono successi /e
sono scomparsi, e ancora milioni e milioni di fratelli gemono
per fame all'aria aperta! Dov'è' dunque il segreto di questa mi
seria, che per tanto volger di secoli perdura tenace? Leggi,
quante se ne sono emanate! Rimedi, quanti se ne sono escogi
tatil Ma Natale ritorna e anche in quest'anno ritrova le vittime
delia fame, la miseria, il dolore!
E come dev'esser triste la miseria nei giorni di tripudio!
Nelle citta' e' evidente l'insolito movimento, la gioia che
prorompe dai cuori felici, i negozi brillanti di luce e popolati,
le vie chiassose, le stazioni ferroviarie assordate dal va e vieni
di viaggiatori. Come potrebbe non accorgersi la fredda mise
ria rincantucciata, affamata, in un angolo di via, stesa sui gra
dinidi una chiesa?
Natale e' la festa della gioia e della pace. Ma non c'e' ve
ra gioia se non c'e' vera pace ; e tranquilla non può' gioire la
vera anima mesta se non ha sfamato la povera madre che ha
fame, se non ha ospitato quel povero fanciullo che ha fame e
freddo, se non si e' ricordata di coloro che gemono negli ospe
dali e nelle prigioni, degli orfani che popolano gli innumerevo
li istituti di carità'.
Benvenuta, dunque, anche in quest'anno che volge al tra
monto, la grandiosa festa della redenzione umana, ma niuno
dimentichi chi soffre.
E buon Natale a tutte le gentili lettrici, a tutti i cortesi
lettori che lungo quest'annata 1914 hanno seguitoci nostro dif
fuso giornale con fedele assiduita'.
Che la concordia e la pace regni nelle loro famiglie,
Buon Natale!
IL PATRIOTA.
•> • •>>■ • -• • ;
y.V. . * '
Il Princ. Ered. germanese si congratula con gli ufficiali
Guglielmo Oberdan 11011 ha esa
-1 urito il suo compito. Dalle ri
ve istriane, il mare nostro con un
i palpito arcano, porta in ogni
j onda il suo ultimo grido più' vi
! brante e più' forte in quest'ora di
.
trepida attesa.
! IL PRESTITO NAZIONALE
DI UN MILIARDO
Un Decreto Beale ha stabilito l'e
-5 missione di un prestito nazionale per
la somma di un miliardo, in cartelle
del valore nominale di cento lire, ma
cedibili a 97, con l'interesse del 5 e
mezzo, redimibili nel termine di 25
.
j anni.
j Nei circoli finanziarli e politici si
| ritiene che il prestito sara' coperto in
j meno di due settimane.
In quest'ora grave e solenne in cui
l'ltalia e" chiamata a decidere dei
! proprii destini, in quest'ora in cui un
: passo falso, un errore potrebbe com
' promettere l'esistenza del Paese, il
j suo avvenire, il Governo di Salandra
deve essere in grado di assolvere in
modo autorevole il suo alto e difficile
compito; ed a questo scopo e' stato
decretato il prestito che fornirà' al
Governo i mezzi indispensabiF per
completare e mantenere gli appresta
menti.
Il motto del Governo e' "Ad om
nia parati!!..., ed il Paese tutto con
corde dara' prova ancora una volta di
abnegazione, alto senno politico ed
ardente amordi Patria col coprire al
più' presto il prestito.
Le sottoscrizioni si api iranno il 1.0
gennaio.
A compimento di quanto qui sopra
abbiamo riportato, aggiungiamo che
le Banche di tutta l'ltalia hanno de
ciso di sottoscriverai per mezzo mi
liardo.
Oltre a ciò' "L'ltalia,, di San
Francisco, Cai., uno dei buoni, se
non il migliore, dei giornali quoti
diani italiani degli Stati Uniti, ha
lanciata una proposta a tutti i ban
chieri italiani residenti nell'America
di concorrere alle sottoscrizioni, onde
ben rispondere all'appello della Pa
tria lontana.
Un bravo di cuore al nostro con
fratello!
N. d. R.
AMERICA CIVILE!
Vassoluzione di un assassino
NEW CITY, N. Y., 20, Fra gli
applausi ingiustificati di una folla ir
responsabile, fatto nuovo nelle corti
della Contea di Rockland, ieri sera fu
assolto William V. Cleary, assassino
del suo giovine genero, Eugene M.
Newman.
I giurati rimasero nella camera del-,
le deliberazioni sei ore. Nella citta ;
erano tutti convinti che Cleary sareb
be stato assolto, a causa delle sue
larghe aderenze dovute alla posizione
di Boss politico del partito democia
tico, nella Contea.
II giovine Eugene M. Newman tro
vavasi nell'ufficio di Wm. V. Cleary,
in Haverstraw, il 23 luglio scorso, in
attesa di poter dire al Cleary di aver
sposata la figlia Anna.
Cleary appena lo vide, senza dargli !
tempo di parlare, lo freddo' con un
colpo di revolver.
L'assassino si e difeso sostenendo
che in quel momento gli si offusco' !
la mente e non si rese conto di quel
che faceva.
Un povero diavolo, special mente ;
italiano, sarebbe stato senza dubbio
condannato alla sedia elettrica per il
brutale assassinio, perche' Cleary uc
cise freddamente, con premeditazione.
Infatti dalla prova testimoniale e'
risultato che fu lui a mandare a chia
mare il giovine marito della figlia, e
quando gli fu annunziato che il New
man era arrivato, il Boss prese il re
volver da un cassetto della scrivania
e lo pose a portata di mano.
Appena il povero giovane entro'
dalla porta, fu vigliaccamente ucciso! i
I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO
DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE
Marshall Bld*. - Stanza N. 12
INDIANA. PA.
Local-Phone 250 Z
.'.SPIGOLANDO.-.
T
i i * YerSl
- Sono di Annibale Grasselli Rami.
Carezza di nubi
! ! Trascorrono le nuvole.
Incalzate dal vento.
Ed il castello avvolgouo
Di bioccoli d'argentc :
E a poco a poco velasi
L aspra ferrigna mole
K l'ardue torri sognano
Nelle lor bianche stole...
♦
C'osi' entro l'aerea
Fuggevole carezza.
La fosca pietra irradiasi
D'una ideal dolcezza.
Quel che fumano i Sovrani.
Lo Czar di Russia fuma soltanto
sigarette. E l istessa predilezione ha
il Re d'lnghilterra. L'lmperatore Gu
glielmo che in altri tempi fumava ec
-1 celienti sigari e qualche volta anche
la pipa, ora per consiglio dei medici
ha rinunciato al tabacco quasi com
pietamente. Il Re di Grecia consuma
una gran quantità' di sigarette di qua
lità' finissima. L Imperatore d'Austria
malgrado l'età', rimane sempre fede
le alla pipa. Il Re d'ltalia fuma mol
to raramente ; qualche volta accende
un sigaro o una sigaretta. Il Re di
Serbia fuma la pipa, od ha comincia
to fin da quando era al collegio mili
tare 11 Re di Spagna fuma sigari e
sigarette. L'ex-Re di Portogallo, si
limita alle sigarette.
Una bella carriera.
Il decano degli acrobati inglesi
Henry Johnson, e' morto all'eta' di
103 anni. Questo artista del salti
mortale non ha avuto il dispiacer \
come tanti suoi confratelli, di morire
nella miseria: Johnson e' morto in u
na vasta e ricca possessione. La rie
chezza dell'acrobata si spiega con la
fama che egli ebbe molti anni or so
no. Guglielmo IV, che regno' prima
della Regina Vittoria, in segno di
simpatia, gli aveva accordato il pri
vilegio di compiere i suoi difficili e
sercizii in qualsiasi citta' d'lnghilter
ra senza essere sottoposto a nessuna
tassa.
L aneddoto storico.
Il giovane Re di Spagna, ama, co
me e' noto, le scappatoie in incognito.
Un giorno, per esempio con due
gentiluomini del seguito va in auto
mobile, a caso, per le campagne ma
dri lene. A sera tarda arriva in un vil
laggio, discende in una osteria; cena
di gusto, alla casalinga. Poi, va a
letto, come Dio vuole: e fa una dor
mita da... re.
Al mattino il re cerca invano nella
stanza uno specchio per farsi la bar
ba. Scende in cortile, domanda. Una
servotta gli porta un pezzo di spec
chio rotto. Alfonso lo attacca alla
meglio sulla spalliera del pozzo e si
mette a sbarbarsi, Intanto la ragazza
ronza intorno, incuriosita:
Stiamo in guardia! mormora
il re che la ragazza mi abbia rico
nosciuto?
La servotta non ne può' più'. Si ac
costa e:
Il signore non e' mica, di certe -
gli dice - una persona qualunque...
Perche' mo?
Non 50... Le maniere... c poi ,
Lei sta a Madrid?
Va al palazzo del re?
Eh! Eh! qualche volta...
Ah lo dicevo io! E... siete
servizio del re?
Eh! Eh! un p0c0...
E... che cosa gli fate?
Eh! per adesso... gli faccio taT
barba.
No. 21 Published weekly by THE PATRIOT PUBLISHING CO.
The Patriot