PREZZO D'ABBONAMENTO Un anno 52.00 Sei mesi $1.25 Una copia $0.05 ANNO I Ai rivenditori clandestini di liquori La J. C. C. and Iron Co. lia deliberato di cacciare dal paese tutte le famiglie di quelli che vengono arre stati e condannati per vendita di birra e liquori senza licenza La Compagnia concederà' solo un breve periodo di tempo, acciocché' ognuno possa trovarsi una nuova dimora. La nuova deliberazione e' stata già' applicata su diverse famiglie che hanno dovuto sottostarvi. Avviso a chi tocca! COMMEMORANDO GUGLIELMO OBERDAN Si era nella primavera del 1882. L'Austria penso' quell'anno di so lennizzare con pubbliche feste i cinque lustri di chiaviti! istriana, e l'lmperatore Francesco Giusep pe decise di intervenire personal mente. Questo deliberato eveva tutto il sapore di una provocazione percha' fino al' 49 Trieste aveva conservato integralmente i suoi diritti, fino al '6B era stata esen te dall'obbligo di leva; si era ncll' 82, e mancavano quindi parecchi anni al quinto lustro ! Era dunque un'anticipazione che Francesco Giuseppe prendeva sulle terre ital iane, ed era umano che ciò' suonas se offesa al patrio sentimento de- gli istriani. Molti emigrarono, altri partiro no per un lungo viaggio, altri, non potendo manifestare in modo alcu no la loro umiliazione, presero il lutto. La madre di Oberdan scri veva a Guglielmo, che si trovava a' Roma, lettere improntate al più' grande dolore. Oberdan decise di agire. Nel giorno stesso che con sfarzo inso lente di milizie, incurante della dignità', dell' orgoglio e del dolo re degli irredenti, il governo av rebbe affermato il suo odioso do minio, egli avrebbe lanciato una bomba! La sua micidiale prote sta avrebbe fatto alzare ancora mia volta la forca sul colle di San Giusto, ed il suo corpo, dondolan te nello spazio, avrebbo mostrato al mondo civile come fossero sem pre uguali le teorie, i sistemi e le ferocie della Casa d'Absburgo. Egli non aveva lo scopo di uccide re; bensì l'intento di essere il mar tire dell'italianità' nelle terre ir redente. Egli sperava che il su° sangue avrebbe fruttato. Il giovane considero' tutti i van taggi che da questo macabro avvenimento avrebbe tratto la sua patria; ne pondero'tutte le conseguenze. Le bombe le confezi ono' a Roma, e parti col suo ami co Ragusa, l'unico, al quale, per troppa intimità', non aveva potuto tener nascosto il suo divisamento. Ma il governo austriaco mante neva allora, come mantiene anche adesso in Italia, dei confidenti abilissimi; ed egli non potè'con durre a termine il suo disegno. Po co lontano da Pontebba, i due giovani irredenti scesero in una locanda, aspettando notizie. A notte alta si accorsero che la casa era circondata di gendarmi. Ra gusa salto dalla finestra e si salvo'. Oberdan li aspetto a pie fermo, scarico' contro di essi la sua rivol tella per cinque colpi, ma inutil mente; fu preso e perquisito. Gli sequestrarono le bombe e lo tra dussero a Trieste. Davanti al Tribunale militare il suo contegno stupi, perche egli parlava, con tutta ponderazi one, accusandosi, e chiudendosi IL GIORNALE SI PUBBLICA OGNI SABATO Brevi cenni storici SETTIMANALE INDIPENDENTE BILINGUE ILLUSTRATO ogni via di salvezza. Disse di esse re disertore, di aver saputo a Ro ma le feste ordinate a Trieste, che suonavano sfregio per {la citta' disse di aver profittato dei suoi studii di chimica per fabbricare gli esplodenti destinati all'impe ratore. Quattro mesi duro' il processo, e in questo tempo fu fatto ogni tentativo onde persuaderlo a fir mare una domanda di grazia. Si ricorse alla madre. La povera donna non oso' neppure articolare parole. Si abbracciarono; poi il figlio allontano' dolcemente la te sta della madre e la fisso per qual che istante. Si intesero senz'ai tro ; rabbrividendo sotto le grama glie, * quello straziato cuore di madre sagrifieo' il figlio suo sull' altare della patria. Ed egli fu condannato a morte. Tutte le associazioni italiane in sorsero a protestare e a do mandare grazia per quel giovane idealista. Fu un grido ripetuto da mille scolte, un richiamo al quale risposero tutte le nazioni di Europa. Re Umberto chiese all' Imperatore la grazia, e gli fu ne gata. Giovanni Bovio si rivolse a Victor Hugo, e il grande poeta repubblicano scrisse, col sangue del suo nobile cuore, una lunga lettera a Francesco Giuseppe; ma questi fui inflessibile. Ed una mattina entrarono nella sua cella, lo vestirono da sol dato austriaco, poi lo condussero nel cortile di una caserma milita re elo degradarono. Fu invitato a firmare una domanda di grazia, che sarebbe stata presentata all' Imperatore nel nome dell'eserci to. Rifiuto'. E si avvio' senza spavalderia e senza fretta al palco della mor te. Gli fu chiesto; quale fosse il suo ultimo desiderio. ''Levarmi questa giubba" rispose. Gli fu accordato. Si levo' la giubba, vi sputo' sopra, poi levo' alto il suo giovane petto, che apparve ignu do, e con la voce possente dei suoi vent 'anni, grido ' : " Viva Trieste italiana!" L'ultima sillaba resto' strozzata dal nodo scorsoio. Non fu breve la morte, e per 1111- nello spazio.... Il corpo sezionato nello spazio.... Iy corpo sezionato fu diviso in pezzi, ed essi furo no portati fuori Trieste, ne' furo no più' riuniti, malgrado le grida strazianti e supplichevoli della ma dre, malgrado le ripetute doman de della citta'. E potrà' mai ricomporsi quel povero corpo mutilato? Si volle distruggere anche la forma corpo rea dei giovane eroe: l'Austria, con selvaggia ferocia, dissemino' nell'ignoto le membra del suo ne mico, ma non potette spegnere il raggio di immortalità' che lo cir conda. INDIANA, FA., SABATO 26 DICEMBRE Dl 4 Austriaci prigionieri dei Serbi a Nisli Buon Natale! / Le antiche Sacre Scritture dicono che: "Quella notte il freddo era intenso, la campagna sepolta sotto la neve recente, e nel ciel limpido e terso splendeva la luna nuova". In quest'anno di grazia 1914 il freddo intenso ha antici pato di un buon mese; triste preludio per i poverelli! Ah! si, e' a loro, particolarmente, che nei giorni solenni di feste ricorre il pensiero; a coloro che non hanno un pane per sfamarsi, un tetto per ripararsi dai i igori della cruda stagione. Millenovecento quattordici Natali son trascorsi. Milioni e milioni di apostoli e d'eroi, di filosofi e poeti si sono successi /e sono scomparsi, e ancora milioni e milioni di fratelli gemono per fame all'aria aperta! Dov'è' dunque il segreto di questa mi seria, che per tanto volger di secoli perdura tenace? Leggi, quante se ne sono emanate! Rimedi, quanti se ne sono escogi tatil Ma Natale ritorna e anche in quest'anno ritrova le vittime delia fame, la miseria, il dolore! E come dev'esser triste la miseria nei giorni di tripudio! Nelle citta' e' evidente l'insolito movimento, la gioia che prorompe dai cuori felici, i negozi brillanti di luce e popolati, le vie chiassose, le stazioni ferroviarie assordate dal va e vieni di viaggiatori. Come potrebbe non accorgersi la fredda mise ria rincantucciata, affamata, in un angolo di via, stesa sui gra dinidi una chiesa? Natale e' la festa della gioia e della pace. Ma non c'e' ve ra gioia se non c'e' vera pace ; e tranquilla non può' gioire la vera anima mesta se non ha sfamato la povera madre che ha fame, se non ha ospitato quel povero fanciullo che ha fame e freddo, se non si e' ricordata di coloro che gemono negli ospe dali e nelle prigioni, degli orfani che popolano gli innumerevo li istituti di carità'. Benvenuta, dunque, anche in quest'anno che volge al tra monto, la grandiosa festa della redenzione umana, ma niuno dimentichi chi soffre. E buon Natale a tutte le gentili lettrici, a tutti i cortesi lettori che lungo quest'annata 1914 hanno seguitoci nostro dif fuso giornale con fedele assiduita'. Che la concordia e la pace regni nelle loro famiglie, Buon Natale! IL PATRIOTA. •> • •>>■ • -• • ; y.V. . * ' Il Princ. Ered. germanese si congratula con gli ufficiali Guglielmo Oberdan 11011 ha esa -1 urito il suo compito. Dalle ri ve istriane, il mare nostro con un i palpito arcano, porta in ogni j onda il suo ultimo grido più' vi ! brante e più' forte in quest'ora di . trepida attesa. ! IL PRESTITO NAZIONALE DI UN MILIARDO Un Decreto Beale ha stabilito l'e -5 missione di un prestito nazionale per la somma di un miliardo, in cartelle del valore nominale di cento lire, ma cedibili a 97, con l'interesse del 5 e mezzo, redimibili nel termine di 25 . j anni. j Nei circoli finanziarli e politici si | ritiene che il prestito sara' coperto in j meno di due settimane. In quest'ora grave e solenne in cui l'ltalia e" chiamata a decidere dei ! proprii destini, in quest'ora in cui un : passo falso, un errore potrebbe com ' promettere l'esistenza del Paese, il j suo avvenire, il Governo di Salandra deve essere in grado di assolvere in modo autorevole il suo alto e difficile compito; ed a questo scopo e' stato decretato il prestito che fornirà' al Governo i mezzi indispensabiF per completare e mantenere gli appresta menti. Il motto del Governo e' "Ad om nia parati!!..., ed il Paese tutto con corde dara' prova ancora una volta di abnegazione, alto senno politico ed ardente amordi Patria col coprire al più' presto il prestito. Le sottoscrizioni si api iranno il 1.0 gennaio. A compimento di quanto qui sopra abbiamo riportato, aggiungiamo che le Banche di tutta l'ltalia hanno de ciso di sottoscriverai per mezzo mi liardo. Oltre a ciò' "L'ltalia,, di San Francisco, Cai., uno dei buoni, se non il migliore, dei giornali quoti diani italiani degli Stati Uniti, ha lanciata una proposta a tutti i ban chieri italiani residenti nell'America di concorrere alle sottoscrizioni, onde ben rispondere all'appello della Pa tria lontana. Un bravo di cuore al nostro con fratello! N. d. R. AMERICA CIVILE! Vassoluzione di un assassino NEW CITY, N. Y., 20, Fra gli applausi ingiustificati di una folla ir responsabile, fatto nuovo nelle corti della Contea di Rockland, ieri sera fu assolto William V. Cleary, assassino del suo giovine genero, Eugene M. Newman. I giurati rimasero nella camera del-, le deliberazioni sei ore. Nella citta ; erano tutti convinti che Cleary sareb be stato assolto, a causa delle sue larghe aderenze dovute alla posizione di Boss politico del partito democia tico, nella Contea. II giovine Eugene M. Newman tro vavasi nell'ufficio di Wm. V. Cleary, in Haverstraw, il 23 luglio scorso, in attesa di poter dire al Cleary di aver sposata la figlia Anna. Cleary appena lo vide, senza dargli ! tempo di parlare, lo freddo' con un colpo di revolver. L'assassino si e difeso sostenendo che in quel momento gli si offusco' ! la mente e non si rese conto di quel che faceva. Un povero diavolo, special mente ; italiano, sarebbe stato senza dubbio condannato alla sedia elettrica per il brutale assassinio, perche' Cleary uc cise freddamente, con premeditazione. Infatti dalla prova testimoniale e' risultato che fu lui a mandare a chia mare il giovine marito della figlia, e quando gli fu annunziato che il New man era arrivato, il Boss prese il re volver da un cassetto della scrivania e lo pose a portata di mano. Appena il povero giovane entro' dalla porta, fu vigliaccamente ucciso! i I MANOSCRITTI NON SI RESTITUISCONO DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Marshall Bld*. - Stanza N. 12 INDIANA. PA. Local-Phone 250 Z .'.SPIGOLANDO.-. T i i * YerSl - Sono di Annibale Grasselli Rami. Carezza di nubi ! ! Trascorrono le nuvole. Incalzate dal vento. Ed il castello avvolgouo Di bioccoli d'argentc : E a poco a poco velasi L aspra ferrigna mole K l'ardue torri sognano Nelle lor bianche stole... ♦ C'osi' entro l'aerea Fuggevole carezza. La fosca pietra irradiasi D'una ideal dolcezza. Quel che fumano i Sovrani. Lo Czar di Russia fuma soltanto sigarette. E l istessa predilezione ha il Re d'lnghilterra. L'lmperatore Gu glielmo che in altri tempi fumava ec -1 celienti sigari e qualche volta anche la pipa, ora per consiglio dei medici ha rinunciato al tabacco quasi com pietamente. Il Re di Grecia consuma una gran quantità' di sigarette di qua lità' finissima. L Imperatore d'Austria malgrado l'età', rimane sempre fede le alla pipa. Il Re d'ltalia fuma mol to raramente ; qualche volta accende un sigaro o una sigaretta. Il Re di Serbia fuma la pipa, od ha comincia to fin da quando era al collegio mili tare 11 Re di Spagna fuma sigari e sigarette. L'ex-Re di Portogallo, si limita alle sigarette. Una bella carriera. Il decano degli acrobati inglesi Henry Johnson, e' morto all'eta' di 103 anni. Questo artista del salti mortale non ha avuto il dispiacer \ come tanti suoi confratelli, di morire nella miseria: Johnson e' morto in u na vasta e ricca possessione. La rie chezza dell'acrobata si spiega con la fama che egli ebbe molti anni or so no. Guglielmo IV, che regno' prima della Regina Vittoria, in segno di simpatia, gli aveva accordato il pri vilegio di compiere i suoi difficili e sercizii in qualsiasi citta' d'lnghilter ra senza essere sottoposto a nessuna tassa. L aneddoto storico. Il giovane Re di Spagna, ama, co me e' noto, le scappatoie in incognito. Un giorno, per esempio con due gentiluomini del seguito va in auto mobile, a caso, per le campagne ma dri lene. A sera tarda arriva in un vil laggio, discende in una osteria; cena di gusto, alla casalinga. Poi, va a letto, come Dio vuole: e fa una dor mita da... re. Al mattino il re cerca invano nella stanza uno specchio per farsi la bar ba. Scende in cortile, domanda. Una servotta gli porta un pezzo di spec chio rotto. Alfonso lo attacca alla meglio sulla spalliera del pozzo e si mette a sbarbarsi, Intanto la ragazza ronza intorno, incuriosita: Stiamo in guardia! mormora il re che la ragazza mi abbia rico nosciuto? La servotta non ne può' più'. Si ac costa e: Il signore non e' mica, di certe - gli dice - una persona qualunque... Perche' mo? Non 50... Le maniere... c poi , Lei sta a Madrid? Va al palazzo del re? Eh! Eh! qualche volta... Ah lo dicevo io! E... siete servizio del re? Eh! Eh! un p0c0... E... che cosa gli fate? Eh! per adesso... gli faccio taT barba. No. 21 Published weekly by THE PATRIOT PUBLISHING CO. The Patriot