La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, June 09, 1917, Page 3, Image 3

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    Maggio e il Ciuccio
(Articolo ritardato a causa
del freddo)
Lasciando fiori e profumi ai
poeti e agl'innamorati, lasciando
il tepido sole e le aure imbalsa
mate ai disillusi, che dormono
ancora con tre coverte imbottite
e la stufa accesa; per consuetu
dine di calendario, vorrei cantar
ti, o Maggio, in mille toni, se a
vessi la voce di Colui, che in te
s'ispii'a per le modulazioni iso
crone della bella ugola sua ampia
e sdnora; di Colui, che dovrebbe
rappresentare il simbolo della fe
sta del primo Maggio: il lavoro
istesso accoppiato alla modestia
e alla parsimonia più pura: il
Ciuccio. E, non potendo, o Mag
gio, cantarti con la voce dell'a
sino, parlerò* dell'asino, a propo
sito di Maggio. Del Ciuccio! SìJ
Del Ciuccio! l'esere derelitto e
spregiato (in Europa) l'essere,
che in ricompensa della sua do
cilità, raccoglie sulla groppa le
gnate crudeli, quanto ingiuste;
l'essere mite ed operoso, il quale,
perchè maltrattato in terra,
avrebbe avuto pur diritto, come
il pesce, ad un posto fra le co
stellazioni: la costellazione del
l'asino! Un asino in cielo grande
così, che il sole avrebbe dovuto
impiegare un mese ed attraver
sarlo di lungo, tra le quattro
zampe. Ed allora avremmo sen
tito le ragazze innamorate tra il
fogliame delle verande e delle
serre, aspirando a piene nari le
aure profumate, domandarsi con
languore : Ma perchè solo in que
sto mese tanti fiori, tanto tepore,
tanto risvegll ; o di sangue e di
sensi? Perchè il sole è più bello
che mai? E qualcuna rispondere:
Perchè il sole sta sotto la pancia
dell'asino!
E tu, Darvin, quale brandy o
mescolanzella avevi bevuto quan
do ci proclamasti pronipoti del
rango tango? Io non mi provo a
confutarti. K' UIIU I>arula!!!
materialisti sii servono di te peri
negare l'esistenza di Dio; i teo-j
lotri per avvalorarla; che potrei
fare io che non ho la capacità
di fare l'una e l'altra cosa, nè
temiio da perdere. Eppure, se
t'incontrassi, o Darvin, non mi
periterei di puntarti sul naso
l'indice della mia mano destra
sporco d'olio di ricino, e dirti :
Hai errato!!! Se considerasti
l'uomo dal lato morfologino, for
se potesti aver ragione a conside
rarlo d'origine scimmiesca; ma
dal lato psicologico, amico m ; o,
l'uomo è l'illustre pronipote del
ciuccio. Che, se tutti gli uomini
han perduto la coda e la forma
in generale, i tre quarti ne con
servano la mentalità, senza la
stessa forza di memoi'ia. Tanto
è vero, che, se Don Orazio Fiac
co, al cervicem pictor aequinam,
avesse sostituito cervicem asini
nani, avrebbe guastato l'ascle
piadeo, ma poteva fare
ammeno del suo gradito risuni
lenenti» amici. Chi volete che ri
desse più al vedere la testa d'un
asino, soprapposta alle spalle di
un uomo?
E Giove non avrebbe guada
gnato in dignità se, per rapire
Europa, si fosse trasformato in
asino, invece che in una bestia
cornuta? Capisco che le donne
preferiscono le bestie cornute,
ma l'asino, d'altro canto, avreb
be dovuto impressionare di poco
la bella donzella, la quale sareb
be stata lieta di -montargli in
groppa ugualmente.
E quegli Ecclesiasti ci medioe
vali, nelle loro cavalcate, se aves
sero montato un asino invece di
inforcare il mulo
Quella bestia testarda, a cui
(natura
Die' forte il calcio e più l'ostina
tezza.
Ed ico loni per co lonatura
al dire del Giusti, son sicuro che
Dante non avrebbe malignato a
causa delle lunghe cappe penden
ti, bollandoli con quel :
| Sì che duo bestie van sott'una
rp ... . .. (pelle.
! luti al più sarebbero state delle
j bestie ben distinte. 10. per me,
| ho la massima stima per l'asino,
e ne ho sempre invidiata la pa
zienza, la capigliatura e "ki me
moria; la memoria più di tutto.
P&i-chè, lasciando stare che, se
fossi un asino, mi farei tagliare i
capelli ali Umberto e sarei sem
pre calmo, almeno mi ricorderei
le vie dove passo, cosa, per me
sempre problematica se non im
possibile.
A tal proposito, mi ricordo che
era il primo mio Maggio in Ame
i icn> poco tempo dopo esser ginn
to al nuovo mondo, a New York
per giunta. 0 Dio! Se ci ripen
so! Non mi riusciva in alcun
modo d'imparare da quattro
'blocks' discosto le vie che me
navano alla mia abitazione. Se
uscivo solo, ero «sicuro di ritor
nare accompagnato dal polisso.
Avevo fatta la carta topografi
ca di un miglio attorno casa ;
tutto inutile. I)i notte spec'al
mente Che moccoli! quando
non trovavo le targhette col no
me delle strade ed io in cerca
della casa di qualche amico, dopo
aver vagato a destra e a sinistra,
come i condannati del Labirin
to, dovevo battere in ritirata,
andando incontro all'altro guaio
di non ritrovare p*ù il punto di
partenza.
Un giorno, secondo il solito,
mi smarrii. Cammina, cammina,
come l'Ebreo Errante, gira , ri
gira tutte vie nuove.
Premettete che non capivo una
parola d'inglese. Dopo vagato pei
più di due ore, senza raccapez
zarmi, m'ero deciso a cercare
l'amico polisso, e mostrargli il
biglietto con la direzione di casa,
(funzione alla quale m'ero abitua
to) quando mi si para innanzi ini
tocco di ragazza, soda e tornita,
con un cumulo di capelli, che
sembravano un mezzo barile ro
vesciato sulla testa. Le mostrai
il biglietto, ma quella, senza
guardarlo, mi parlo' in una lin
gua nuova e gutturale, come a
-vesse fatto 1 gargarismi, lo mi
ero fermato; lei pure. Capii che
ella non aveva capito. Pure ir
quell'imbarazzo prevalse l'istin
to, e le dissi nel più puro napo
letano; Quante sì bona! Quella
m : rispose altro roba, che neppu
re compresi ; ma adesso lo so che
cosa vuol dire gorahell. E andò 1
via. M'addossai all'inferriata di
un ponte ed attesi gli eventi.
Quanta gente passava e ripas
sava: conoscevano tutti la via e
sapevano dove erano diretti
! beati loro. Io nulla di tutto ciò'.
■ Era passata una mezz'ora, quan
do ecco venire dall'altra estremi
jtà del ponte un gr'gio asinelio,
1 nitido e arzillo come uno zerbi
inotto, tutto allegro e felice di ti
[ rarsi dietro, su d'uno svelto bi
roccino una rosea e bionda figlia
di non so qual paese, così at
traente che io, confesso, la guar
dai a preferenza dell'asino, di
menticando perfino d'aver di
menticata la via di casa. Ma. ahi
mè! L'asino, appena mi scorge,
s'arresta, s'impunta, mi fisa, e,
dimenando la testa, indeciso pri
ma e sottovoce, poi con un cre
scendo rossiniano, a piena gola
emette risoluto un raglio, lungo
maestoso un raglfo in italia
no proprio come li sentivo al
! mio paese. E' maggio, sissignore,
!ma pare che l'asino l'abbia con
! me ; pensai. Mi conoscesse forse ?
! Che non abbiamo viaggiato sullo
stesso piroscafo? Che non sia
qualche mio Maestro trasforma
lo in asino? Ma la metempsicos 1
non ammette la rimembranza;
come VÌ' dunque che mi conosce?
Intanto la bionda silfide era
già saltata dal biroccino; ed ap
pressatasi all'asino, palpandogli
la villosa gota, gli diceva delle pa
role, ch'erano di pronunzia :n
--1 glese. 0 santi numi!! L'asino
capiva l'inglese; era un ameri
' cano anche lui, non c'era dubbio;
perchè subito rassicurato, appe
, na la bionda montò sul predelli
■ no, esso, o meglio, egli, partì su
perbo e maestoso come un con-
LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA., SABATO, 9 GIUGNO 1917
quistatore, senza più curarsi di
me. Son superbi gli asini di qui!
dissi allora Ma beati voi asini
in questa terra; voi siete i fortu
nati, i lavoriti della sorte.; per
chè se fossi nato asino anch'io
in America a quest'ora avrei le
carezze delle signore, capirei l'in
glese, non sarei calvo, mi ricor
derei la via per tornare a casa, e
chi sa che splendido avvenire mi
riserberebbe il futuro. Mentre
così come sono ho smarrita la
via del ritomo, ecc. ecc. E fra
tante meditazioni, mi correvano
alla memoria i versi di Cesare
Pascarella all'Asino:
Fratello! inoggi ar monno sen
za ciarla.
Starai male dovunque te presen
teno ...
Dunque, per cui, se vói fa stra
da parla,
E palla, che se palli sur mi' o
nore
Cor fisico che ciai, come te sen
teno.
Se tu pani le fanno Professore!..
E Cesare Pascarella non era
stato in America A casa, è inu
lile dirlo, ritornai accompagna
to dal polisso, il quale, come un
asino, ricordava le vie.
ALFREDO D'ALOIA
Questioni del Dopoguerra
Maschi e Femmine
Tra le questioni che si pro
spettano già fin da ora, più de
licate e minacciose al tempo stes*
so, pel Dopo-Guerra, è quella
della situazione di concorrenza
e di lotta in cui si troveranno di
fronte, nei campi dell'attività u
mana, maschi e femmine. Que
stione non nuova, lotta non di
domani nè di oggi e neppur di ie
ri, situazione che, salvo la forma
e i mezzi, risale ad Adamo ed l'i
va; questione già molto vexata
specialmente in questi ultimi
tempi e lotta giunta di già a vi
vacissime manifestazioni a tra
verso i! femminismo; ma che a
guerra finita assumerà aspetti
ben più aspri e ben più violenta
intensità. E per due ragioni : una
di fatto, una di principio, alla
quale ultima di quella di fatto si
deve risalire necessariamente.
La ragione, 0, meglio, la situazio
ne di fatto è questa: la guerra,
chiamando ai fronti in larghissi
ma parte gli uomini, ha aperto,
un po' per necessità, un po' per
opportunità, alle donne il varco
all'occupazione di molti degli uf
fici che gli uomini coprivano. E
•i guerra finita, quando gli uo
mini dovranno riprendere i loro
posti, trovandoli occupati dalle
donne mal disposte ad abbando
narli, o dovranno rassegnarsi a
cederli o indursi a sfrattarle po
co cavallerescamente per ripren
derli. A parte la poca disposizio
ne a cederli, essi si troveranno,
oltre a ciò, di fronte ad una spe
cie di diritto morale acquisito,
evi è in ciò la questione di prin
cipio Non solo le donne vor
ranno conservare i posti occupati
in nome del diritto di possesso
d un vero e proprio jus occupan
ti. ma'accamperanno degli argo
menti irrefutabili e cioè diranno
ai signori uomini: "Vero è che
voi siete stati chiamati a com
battere, opperò non volontaria
mente avete abbandonati i vostri
posti; ma noi li abbiamo tenuti
con intelligenza, con zelo, con a
bilità e facendo le funzioni che
avreste dovuto far voi, abbiamo
concorso con un considerevole
contributo di opera alla guerra.
Come volete, ora, metterci alla
porta, gettarci via come si fa di
un limone spremuto, in compen
so del vantaggio che noi abbia
mo apportato ? E poi, anche se
questo vantaggio sia stato essen
zialmente il nostro vantaggio,
sta in fatto che noi, sia pure ap
profittando di un'occasione pro
pizia. abb ; amo saputo mostrarci
capaci di fare ciò che precisa
mente siete capaci di far voi; e
con quale diritto vorrete ora ri
petere ciò che ci avete cantato
per anni e per secoli che, cioè,
quei posti non possono e non deb
bono essere occupati che da voi ?
Abbiamo provato coi fatti di va
lere quanto voi ; senza perderci
nelle vane disquisizioni del così
detto femminismo, abbiamo di
ritto, per sanzione di fatto, a
concorrere con voi nei campi del
l'attività, e intendiamo tenervi,
testa. Per ora intanto, dato i)
fatto compiuto, teniamo i posti."
Questo discorso è, press'a poco.'l
quello che già in una specie di
proclama, ha fatto in Francia un
Comitato femm'nile, mettendo,
per così dire, sin da ora, le mani
avanti e le cose a posto. E il gri
do di battaglia così lanciato già
preoccupa le autorità competen
ti, la stampa, la pubblica opinio
ne.
Invano è da credere, pur
troppo. dalle avvisaglie che già
se ne hanno si farà, in buona
0 in mala fede, appello alla mis
sione della donna, che non è quel
la dell'uomo, che è più alta, più
gentile, ecc. ecc. Alle donne non
sembra vero di aver tanto in ma
! no da poter combattere la grande
battaglia in base ai fatti e non
alle ideologie. Alcune di queste
! donne hanno fatto sempre in
[ Francia qualcosa di più : esse
hanno dichiarato che i signori
uomini si ingannano a partito se
credono che esse siano disposte
ad abbandonare ciò che hanno
conquistato, ma a dedicarsi alla
.missione che specialmente in
1 Francia vien loro essenzialmente
| raccomandata : il ripopolamento
Idei paese. Avremo dunque la
| guerra e che guerra nel do
j po-guerra. Alcun' hanno osserva
! to che, veramente, i vuoti, dalla
guerra purtroppo fatti, apriran
no automaticamente molti var
chi alle donne Ma questa è con
tingenza : le donne intendono in
vere far questione di principio, i
di massima, e stabilire le cose per
l'avvenire. Altri si consola pen
sando che, a guerra finita, tara
tanto il fervore di opere che ri
fiorirà, che dovrà necessaria
mente rifiorire, nel mondo, che
v> sarà:posto per tutti, anche per
le donne e che, per conseguenza,
la guerra sarà evitata. Ma pen
sare che quando ancora la guer
ra non pare prossima a finire,
già altre guerre, meno cruente
ma non meno violente, s' profi
lano all'orizzonte, è veramente
poco divertente e rassicurante. E
chi vivrà vedrà . dunque anche
quest'altra guerra Tanto, il
grande conflitto che si è sferrato
nel mondo deve necessariamen
te portare assetto in tante cose
E se porterà anche la soluzione
del problema femminista, tanto
megli. Chi teme di annoiarsi
troppo quando non vi siano più
ragioni di contese, nel mondo, si
rassicuri : l'uomo troverà sempre
qualcosa di nuovo e, magari, di
meglio, per far la guerra, comun
que, purchessia.
L. Orsini
UN NUOVO CINEMATOGRA
FO A MANO
Un nuovo tipo di cinematogra
fo a mano venne testé inventato
da un francese. Esso è poco più
pesante di una macchina fotogra
fica di grandi dimensioni, munita
di un deposito per le lastre. E
poiché l'inventore assodò che una
rielle cause principali della man
canza di precisione tanto comune
nelle vedute cinematografiche di
pende dalla impertta sovrapposi
zione delle immagini successive
provocata dalle scosse che, giran
do la manovella, l'operatore im
prime a tutto l'apparecchio, vi ri
mediò col munire la sua macchi
na di un giroscopio, il cui asse è
parallelo all'asse della visuale.
Questo giroscopio è messo in mo.
t o da un piccolo e leggerissimo
motore ad aria compressa, che
, serve in pari tempo a svolgere la
pellicola. Questo cinematografo,
nelle recenti prove, ha dato risul
tati notevolissimi per nettezza di
immagini.
LEGGETE
"LA RASSEGNA"
Avviso importante
Il tanto conosciuto Signor Giu
seppe Gabriele sito al N. 1026
Ellsworth St., rende noto a tutti
i suoi amici, conoscenti ed alla
colonia intiera, che egli è stato
nominato Agente e Rappresen
tante di una Grande Casa Ameri
cana sita alla Seconda strada e
Market St. Quindi chiunque vor
rà fare acquisto di Furnitura.
Mobilia. Oggetti di pannamenti,
Corredi matrimoniali. Oggetti di
Diamanti, di Oro e di Argento,
insomma tutto ciò che può cor
redare le famiglie, potranno ri
volgersi al suddetto Agente e
Rappresentante e siete ben sicu
ri che ne rimarrete soddisfatti.
Il signor G. Gabriele perciò in
vita tutti di volerlo onorare di
loro ordini, ed egli vi darà mi
gliori spiegazioni a riguardo che
questa Casa gli ha dato tanto
sulla compra a pronta cassa che
a pagamento settimanale.
Siete avvisato anche che
tutti gli oggetti che comprate da
questa Casa a pagamento setti
manale, il prezzo è sempre al di
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