Maggio e il Ciuccio (Articolo ritardato a causa del freddo) Lasciando fiori e profumi ai poeti e agl'innamorati, lasciando il tepido sole e le aure imbalsa mate ai disillusi, che dormono ancora con tre coverte imbottite e la stufa accesa; per consuetu dine di calendario, vorrei cantar ti, o Maggio, in mille toni, se a vessi la voce di Colui, che in te s'ispii'a per le modulazioni iso crone della bella ugola sua ampia e sdnora; di Colui, che dovrebbe rappresentare il simbolo della fe sta del primo Maggio: il lavoro istesso accoppiato alla modestia e alla parsimonia più pura: il Ciuccio. E, non potendo, o Mag gio, cantarti con la voce dell'a sino, parlerò* dell'asino, a propo sito di Maggio. Del Ciuccio! SìJ Del Ciuccio! l'esere derelitto e spregiato (in Europa) l'essere, che in ricompensa della sua do cilità, raccoglie sulla groppa le gnate crudeli, quanto ingiuste; l'essere mite ed operoso, il quale, perchè maltrattato in terra, avrebbe avuto pur diritto, come il pesce, ad un posto fra le co stellazioni: la costellazione del l'asino! Un asino in cielo grande così, che il sole avrebbe dovuto impiegare un mese ed attraver sarlo di lungo, tra le quattro zampe. Ed allora avremmo sen tito le ragazze innamorate tra il fogliame delle verande e delle serre, aspirando a piene nari le aure profumate, domandarsi con languore : Ma perchè solo in que sto mese tanti fiori, tanto tepore, tanto risvegll ; o di sangue e di sensi? Perchè il sole è più bello che mai? E qualcuna rispondere: Perchè il sole sta sotto la pancia dell'asino! E tu, Darvin, quale brandy o mescolanzella avevi bevuto quan do ci proclamasti pronipoti del rango tango? Io non mi provo a confutarti. K' UIIU I>arula!!! materialisti sii servono di te peri negare l'esistenza di Dio; i teo-j lotri per avvalorarla; che potrei fare io che non ho la capacità di fare l'una e l'altra cosa, nè temiio da perdere. Eppure, se t'incontrassi, o Darvin, non mi periterei di puntarti sul naso l'indice della mia mano destra sporco d'olio di ricino, e dirti : Hai errato!!! Se considerasti l'uomo dal lato morfologino, for se potesti aver ragione a conside rarlo d'origine scimmiesca; ma dal lato psicologico, amico m ; o, l'uomo è l'illustre pronipote del ciuccio. Che, se tutti gli uomini han perduto la coda e la forma in generale, i tre quarti ne con servano la mentalità, senza la stessa forza di memoi'ia. Tanto è vero, che, se Don Orazio Fiac co, al cervicem pictor aequinam, avesse sostituito cervicem asini nani, avrebbe guastato l'ascle piadeo, ma poteva fare ammeno del suo gradito risuni lenenti» amici. Chi volete che ri desse più al vedere la testa d'un asino, soprapposta alle spalle di un uomo? E Giove non avrebbe guada gnato in dignità se, per rapire Europa, si fosse trasformato in asino, invece che in una bestia cornuta? Capisco che le donne preferiscono le bestie cornute, ma l'asino, d'altro canto, avreb be dovuto impressionare di poco la bella donzella, la quale sareb be stata lieta di -montargli in groppa ugualmente. E quegli Ecclesiasti ci medioe vali, nelle loro cavalcate, se aves sero montato un asino invece di inforcare il mulo Quella bestia testarda, a cui (natura Die' forte il calcio e più l'ostina tezza. Ed ico loni per co lonatura al dire del Giusti, son sicuro che Dante non avrebbe malignato a causa delle lunghe cappe penden ti, bollandoli con quel : | Sì che duo bestie van sott'una rp ... . .. (pelle. ! luti al più sarebbero state delle j bestie ben distinte. 10. per me, | ho la massima stima per l'asino, e ne ho sempre invidiata la pa zienza, la capigliatura e "ki me moria; la memoria più di tutto. P&i-chè, lasciando stare che, se fossi un asino, mi farei tagliare i capelli ali Umberto e sarei sem pre calmo, almeno mi ricorderei le vie dove passo, cosa, per me sempre problematica se non im possibile. A tal proposito, mi ricordo che era il primo mio Maggio in Ame i icn> poco tempo dopo esser ginn to al nuovo mondo, a New York per giunta. 0 Dio! Se ci ripen so! Non mi riusciva in alcun modo d'imparare da quattro 'blocks' discosto le vie che me navano alla mia abitazione. Se uscivo solo, ero «sicuro di ritor nare accompagnato dal polisso. Avevo fatta la carta topografi ca di un miglio attorno casa ; tutto inutile. I)i notte spec'al mente Che moccoli! quando non trovavo le targhette col no me delle strade ed io in cerca della casa di qualche amico, dopo aver vagato a destra e a sinistra, come i condannati del Labirin to, dovevo battere in ritirata, andando incontro all'altro guaio di non ritrovare p*ù il punto di partenza. Un giorno, secondo il solito, mi smarrii. Cammina, cammina, come l'Ebreo Errante, gira , ri gira tutte vie nuove. Premettete che non capivo una parola d'inglese. Dopo vagato pei più di due ore, senza raccapez zarmi, m'ero deciso a cercare l'amico polisso, e mostrargli il biglietto con la direzione di casa, (funzione alla quale m'ero abitua to) quando mi si para innanzi ini tocco di ragazza, soda e tornita, con un cumulo di capelli, che sembravano un mezzo barile ro vesciato sulla testa. Le mostrai il biglietto, ma quella, senza guardarlo, mi parlo' in una lin gua nuova e gutturale, come a -vesse fatto 1 gargarismi, lo mi ero fermato; lei pure. Capii che ella non aveva capito. Pure ir quell'imbarazzo prevalse l'istin to, e le dissi nel più puro napo letano; Quante sì bona! Quella m : rispose altro roba, che neppu re compresi ; ma adesso lo so che cosa vuol dire gorahell. E andò 1 via. M'addossai all'inferriata di un ponte ed attesi gli eventi. Quanta gente passava e ripas sava: conoscevano tutti la via e sapevano dove erano diretti ! beati loro. Io nulla di tutto ciò'. ■ Era passata una mezz'ora, quan do ecco venire dall'altra estremi jtà del ponte un gr'gio asinelio, 1 nitido e arzillo come uno zerbi inotto, tutto allegro e felice di ti [ rarsi dietro, su d'uno svelto bi roccino una rosea e bionda figlia di non so qual paese, così at traente che io, confesso, la guar dai a preferenza dell'asino, di menticando perfino d'aver di menticata la via di casa. Ma. ahi mè! L'asino, appena mi scorge, s'arresta, s'impunta, mi fisa, e, dimenando la testa, indeciso pri ma e sottovoce, poi con un cre scendo rossiniano, a piena gola emette risoluto un raglio, lungo maestoso un raglfo in italia no proprio come li sentivo al ! mio paese. E' maggio, sissignore, !ma pare che l'asino l'abbia con ! me ; pensai. Mi conoscesse forse ? ! Che non abbiamo viaggiato sullo stesso piroscafo? Che non sia qualche mio Maestro trasforma lo in asino? Ma la metempsicos 1 non ammette la rimembranza; come VÌ' dunque che mi conosce? Intanto la bionda silfide era già saltata dal biroccino; ed ap pressatasi all'asino, palpandogli la villosa gota, gli diceva delle pa role, ch'erano di pronunzia :n --1 glese. 0 santi numi!! L'asino capiva l'inglese; era un ameri ' cano anche lui, non c'era dubbio; perchè subito rassicurato, appe , na la bionda montò sul predelli ■ no, esso, o meglio, egli, partì su perbo e maestoso come un con- LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA., SABATO, 9 GIUGNO 1917 quistatore, senza più curarsi di me. Son superbi gli asini di qui! dissi allora Ma beati voi asini in questa terra; voi siete i fortu nati, i lavoriti della sorte.; per chè se fossi nato asino anch'io in America a quest'ora avrei le carezze delle signore, capirei l'in glese, non sarei calvo, mi ricor derei la via per tornare a casa, e chi sa che splendido avvenire mi riserberebbe il futuro. Mentre così come sono ho smarrita la via del ritomo, ecc. ecc. E fra tante meditazioni, mi correvano alla memoria i versi di Cesare Pascarella all'Asino: Fratello! inoggi ar monno sen za ciarla. Starai male dovunque te presen teno ... Dunque, per cui, se vói fa stra da parla, E palla, che se palli sur mi' o nore Cor fisico che ciai, come te sen teno. Se tu pani le fanno Professore!.. E Cesare Pascarella non era stato in America A casa, è inu lile dirlo, ritornai accompagna to dal polisso, il quale, come un asino, ricordava le vie. ALFREDO D'ALOIA Questioni del Dopoguerra Maschi e Femmine Tra le questioni che si pro spettano già fin da ora, più de licate e minacciose al tempo stes* so, pel Dopo-Guerra, è quella della situazione di concorrenza e di lotta in cui si troveranno di fronte, nei campi dell'attività u mana, maschi e femmine. Que stione non nuova, lotta non di domani nè di oggi e neppur di ie ri, situazione che, salvo la forma e i mezzi, risale ad Adamo ed l'i va; questione già molto vexata specialmente in questi ultimi tempi e lotta giunta di già a vi vacissime manifestazioni a tra verso i! femminismo; ma che a guerra finita assumerà aspetti ben più aspri e ben più violenta intensità. E per due ragioni : una di fatto, una di principio, alla quale ultima di quella di fatto si deve risalire necessariamente. La ragione, 0, meglio, la situazio ne di fatto è questa: la guerra, chiamando ai fronti in larghissi ma parte gli uomini, ha aperto, un po' per necessità, un po' per opportunità, alle donne il varco all'occupazione di molti degli uf fici che gli uomini coprivano. E •i guerra finita, quando gli uo mini dovranno riprendere i loro posti, trovandoli occupati dalle donne mal disposte ad abbando narli, o dovranno rassegnarsi a cederli o indursi a sfrattarle po co cavallerescamente per ripren derli. A parte la poca disposizio ne a cederli, essi si troveranno, oltre a ciò, di fronte ad una spe cie di diritto morale acquisito, evi è in ciò la questione di prin cipio Non solo le donne vor ranno conservare i posti occupati in nome del diritto di possesso d un vero e proprio jus occupan ti. ma'accamperanno degli argo menti irrefutabili e cioè diranno ai signori uomini: "Vero è che voi siete stati chiamati a com battere, opperò non volontaria mente avete abbandonati i vostri posti; ma noi li abbiamo tenuti con intelligenza, con zelo, con a bilità e facendo le funzioni che avreste dovuto far voi, abbiamo concorso con un considerevole contributo di opera alla guerra. Come volete, ora, metterci alla porta, gettarci via come si fa di un limone spremuto, in compen so del vantaggio che noi abbia mo apportato ? E poi, anche se questo vantaggio sia stato essen zialmente il nostro vantaggio, sta in fatto che noi, sia pure ap profittando di un'occasione pro pizia. abb ; amo saputo mostrarci capaci di fare ciò che precisa mente siete capaci di far voi; e con quale diritto vorrete ora ri petere ciò che ci avete cantato per anni e per secoli che, cioè, quei posti non possono e non deb bono essere occupati che da voi ? Abbiamo provato coi fatti di va lere quanto voi ; senza perderci nelle vane disquisizioni del così detto femminismo, abbiamo di ritto, per sanzione di fatto, a concorrere con voi nei campi del l'attività, e intendiamo tenervi, testa. Per ora intanto, dato i) fatto compiuto, teniamo i posti." Questo discorso è, press'a poco.'l quello che già in una specie di proclama, ha fatto in Francia un Comitato femm'nile, mettendo, per così dire, sin da ora, le mani avanti e le cose a posto. E il gri do di battaglia così lanciato già preoccupa le autorità competen ti, la stampa, la pubblica opinio ne. Invano è da credere, pur troppo. dalle avvisaglie che già se ne hanno si farà, in buona 0 in mala fede, appello alla mis sione della donna, che non è quel la dell'uomo, che è più alta, più gentile, ecc. ecc. Alle donne non sembra vero di aver tanto in ma ! no da poter combattere la grande battaglia in base ai fatti e non alle ideologie. Alcune di queste ! donne hanno fatto sempre in [ Francia qualcosa di più : esse hanno dichiarato che i signori uomini si ingannano a partito se credono che esse siano disposte ad abbandonare ciò che hanno conquistato, ma a dedicarsi alla .missione che specialmente in 1 Francia vien loro essenzialmente | raccomandata : il ripopolamento Idei paese. Avremo dunque la | guerra e che guerra nel do j po-guerra. Alcun' hanno osserva ! to che, veramente, i vuoti, dalla guerra purtroppo fatti, apriran no automaticamente molti var chi alle donne Ma questa è con tingenza : le donne intendono in vere far questione di principio, i di massima, e stabilire le cose per l'avvenire. Altri si consola pen sando che, a guerra finita, tara tanto il fervore di opere che ri fiorirà, che dovrà necessaria mente rifiorire, nel mondo, che v> sarà:posto per tutti, anche per le donne e che, per conseguenza, la guerra sarà evitata. Ma pen sare che quando ancora la guer ra non pare prossima a finire, già altre guerre, meno cruente ma non meno violente, s' profi lano all'orizzonte, è veramente poco divertente e rassicurante. E chi vivrà vedrà . dunque anche quest'altra guerra Tanto, il grande conflitto che si è sferrato nel mondo deve necessariamen te portare assetto in tante cose E se porterà anche la soluzione del problema femminista, tanto megli. Chi teme di annoiarsi troppo quando non vi siano più ragioni di contese, nel mondo, si rassicuri : l'uomo troverà sempre qualcosa di nuovo e, magari, di meglio, per far la guerra, comun que, purchessia. L. Orsini UN NUOVO CINEMATOGRA FO A MANO Un nuovo tipo di cinematogra fo a mano venne testé inventato da un francese. Esso è poco più pesante di una macchina fotogra fica di grandi dimensioni, munita di un deposito per le lastre. E poiché l'inventore assodò che una rielle cause principali della man canza di precisione tanto comune nelle vedute cinematografiche di pende dalla impertta sovrapposi zione delle immagini successive provocata dalle scosse che, giran do la manovella, l'operatore im prime a tutto l'apparecchio, vi ri mediò col munire la sua macchi na di un giroscopio, il cui asse è parallelo all'asse della visuale. Questo giroscopio è messo in mo. t o da un piccolo e leggerissimo motore ad aria compressa, che , serve in pari tempo a svolgere la pellicola. Questo cinematografo, nelle recenti prove, ha dato risul tati notevolissimi per nettezza di immagini. LEGGETE "LA RASSEGNA" Avviso importante Il tanto conosciuto Signor Giu seppe Gabriele sito al N. 1026 Ellsworth St., rende noto a tutti i suoi amici, conoscenti ed alla colonia intiera, che egli è stato nominato Agente e Rappresen tante di una Grande Casa Ameri cana sita alla Seconda strada e Market St. Quindi chiunque vor rà fare acquisto di Furnitura. Mobilia. Oggetti di pannamenti, Corredi matrimoniali. Oggetti di Diamanti, di Oro e di Argento, insomma tutto ciò che può cor redare le famiglie, potranno ri volgersi al suddetto Agente e Rappresentante e siete ben sicu ri che ne rimarrete soddisfatti. Il signor G. Gabriele perciò in vita tutti di volerlo onorare di loro ordini, ed egli vi darà mi gliori spiegazioni a riguardo che questa Casa gli ha dato tanto sulla compra a pronta cassa che a pagamento settimanale. 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