La rassegna. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, June 09, 1917, Image 1

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    Both Phones
ANNO I. No. 9
E' deplorevole
Da una nota editoriale de "L'O
pinione" dell'B corr. rileviamo
che le sottoscrizioni, per la som
ma di $50.000,00 da raggiungersi
e consegnarsi al Principe di Udi
ne, procedono molto lentamente,
giacché ad eccezione dei corpi so
ciali in generale, dei due Ordini
Figli d'ltalia e della Federazione,
ben pochi connazionali, dei cen
tocinquantamila che siamo, han
no risposto finora all'appello.
Tutto questo non è che sem
plicemente deplorevole e noi.
francamente parlando, non ce lo
saremmo proprio aspettato in
un rincontro memorabile come
questo, e per una causa tanto
bella quanto grande per cui il
movimento era stato opportuna
mente iniziato.
Non è il momento di darci al
la ricerca delle ragioni per le
quali la Colonia non ha dato ge
nerosamente e con slancio ve
ramente patriottico, fino ad. og
gi; nè vogliamo discutere in al
j cun modo intorno alla causale
delle ragioni istesse.
In questo momento non si ri
cerca, non s'indaga; in questo,
momento incombe solo il dovere
di raccomandare all'azione, di
spingere la nostra gran massa
colonica a dare il suo' doveroso
contributo e nella proporzione
consentita a ciascun faciento
parte di essa all'opera caldamen
te ratxuiiiaiuiaca uà un iippwwi
comitato.
11 patriottismo non si fa con le
chiacchiere spese immodesta
mente; è necessario che si dia il
contributo reale al fondo desti
nato per la pubblica beneficenza.
Oh quanto sono care alla Patria
tutte quelle azioni che vanno a
servire solo ii fini della carità,
specialmente poi dai suoi figli al
l'Estero!
Gli italiani residenti all'Este
ro conoscono certamente meno di
quelli che vivono là dove si lot
ta, si sol'fre e si muove per la in
dipendenza e per la civiltà.
Essi, indubbiamente, dato che
vivano in mezzo ad una floridis
sima Repubblica che, sebbene
anch'essa in guerra, è sempre
lontana dal pericolo grave di una
crisi dell'acutezza di quelle che
da tre anni a questa parte, stan
no affliggendo l'Europa, vivono
sempre meglio di tutti gli altri
che risiedono in patria. Per cui
dovrebbe ognuno correre col pen
siero alle fatiche, alle sofferenze
di quella gente che lavora e sof
fre anche per la nostra parte che
godiamo, ne' rapporti della ma
dre patria, del privilegio e della
condizione dell'emigrato il qua
le, dopo tutto, è sempre più al si
curo degli altri che di questo
privilegio non possono goder.e e
sono, quindi, soggetti a tanti pe
ricoli che all'emigrato non posso
no capitare fn alcun modo.
1 residenti all'Estero concorra
no per quanto più possoncf a con
tribuire alle gare di beneficenza
pubblica ogni qualvolta se ne
presenti ad essi l'occasione, ed >T)
quelle attualmente aperte per li
na borsa di $50.000 al principe di
Udine, si dia quanto si può. ma
purché si dia e prontamen
te, giacché il tempo stringe e
l'avvenimento incalza.
Perchè quale infelice figura si
farebbe, specialmente dirimpetto
agli americani, ove la somma
prefissa non si raggiungesse.
ITAL,AN WEE KLY NEWSPAPER .*
e\oted te» welfare and advancement of the Italiana in America
Direttore
! L'onta ce ne peserebbe per pa
ecchio tempo, a togliere la quale
non basterebbe l'eco df
cento fortunosi fatti d'arme del
mate™ eSerCÌt ° P deUa nostra ar "
L'UaUa nostra si sta c , men .
landò ardimentosamente e dal ri
sultato della sua lotta forse di
penderà non solo il conseguimen
to delle nostre aspirazioni nazio
nali ma anche la salvezza del
mondo.
Vv v' !J I;A ABILE E COLOSSALE TRUFFA
(1^™ TA ,)AL GRANDE VENERABILE
ORDINE F. D'l. PERLO STATO DI PENNA.
KE ™ MO OPPORTUNA NOTA I SIGNO
DEL SUPREMO CONCILIO PER UN
1 POSSIBILE NUOVO VOTO DI FIDU
CIA AL SUO INDIRIZZO
li* e Vincenzo San
i'ò, ,7n" ! e v,sse "" tem P<> "La Voce "el
Venera bUe. 8 " Co ' COnsenso <k ' l
Hf.ifen,-) iiak oa postribolo, che si scrive alla
di farsi chiamare "irveru-vi .j-wJ Su4U, !
contestò da truffatore qual'è sempre stato il pa
gamento del bill complementare ed i malcapitati
contrattori furono costretti farlo convenire in
Corte dove riportò condanna per la somma di
s77(i.l(i.
I! Grande Venerabile produsse appello avver
so tale sentenza, pur essendo convinto che nessu
na buona ragione avrebbe potuto liberarlo dalia
prima condanna.
PENDENTE L APPELLO IL GRANDE VE
NERABILE VENDETTE, non sappiamo se in mo
do fi ttizio o vero, lo stabile. La sentenza venne ef
fettivamente confermata anche in grado di ap
pello; ma i contrattori però non sono stati mai pa
gati. Intanto ii Grande Venerabile, oltre ad avere
incassato dai sette agli otto mila dollari per la
vendita de "La Voce del Popolo, possiede una casa
in città ed una Casina in campagna intestate alla
moglie, oltre ad avere per conto proprio comprato
uiio stock di $500.00 della Banca Figli d'ltalia della
quale ha avuto la gran faccia tosta di divenire an
che uno dei direttori, molto probabilmente con i
dee e mire da criminale qual'è.
I lettori sono troppo intelligenti perchè doves
simo sentire il bisogno di fare talune considera
zioni. Se le facciamo lo è solo per rinfrescare la
memoria ai signori dei Supremo Concilio.
Sia stata vera o fittizia la vendita, noi non vo
gliamo saperlo per ora; ne riparleremo poi; ma se
il Grande Venerabile fu condannato da una Corte
di giustizia avrebbe sempre sentito l'obbligo di
-a-a appena visto .he le sue stupide per quan
to capziose eccezioni fatte in sede di giustizia non
netterò nroorio trovare alcuna base per ìeg-
bene h gamba. SOLO CHI NON HA DI
CHE PAGARE è giustificato molto bene dinanzi
affli occhi del pubblico per le sue obbligazioni one
stamente contratte. Non può giustificarsi quegli
,erò che, pur potendo pagare, contesta non solo il
pagamento del debito alla prima richiesta, ma ne
eJ'iùe il pagamento in modo doloso quando poi an
ch'<* 1m ve lo costringe con una sentenza di
condannando n at;cusa rindomito
servitor del Re, mentre gli esumi signori del Su-
PHILADELPHIA, PA., SABATO, >1 GII GNÒ 1917
1 necessario allora che gli ita
liani residenti all'Estero compia
no ogni dovere verso la madre
patria, contribuendo con l'oliolo
generoso a tutte quelle sotto
scrizioni pubbliche che potranno
rimanere aperte per il forrdo be
neficenza.
Solo così essi non avranno mai
demeritati della patria.
Curiangiolo
premo Concilio la registrino sotto il numero quat
lio. Si noti peraltro che ne avremo fino a DIKCI e
poi ci fermeremo.
LA RASSEGNA
"La Comune" del 29 Novembre 1545. nel dare la notizia delia
htoirr T ll " 1 ? 1 ' <lalla C ° rte " VeVa i! se * uente s P«nto staffi
u Venerabile d'invereconda ferocia.
LA CONDANNA DI GIUSEPPE 1)1 SILVESTRO
.luost ?J h V\ VerU,lZa Santi 00888 - Giuseppe Di Silvestro sia
questa volta t unta per sempre.
Dalla Corte di Philadelphh, è stato riconosciuto debitore di
parecchie centinaia d. dollari alla persona di Santi Cossa e con
dannato a pagaie i importo che ammonta a $766.16.
r ., Chl n ° ri lon a ' Vincenzo De Santi» (ora defunto) e Santi
«• T' 1 ' ' '.' TT 1 " 'l' 11 " a ' ,)tM 00111,0 flel Di Silvestro, gli uffici della
■ u Voce del 1 opolo. Quando fu il momento del pagamento, il Di Sil-
Sl r fi , uto (il P a »art> ai due contrattori il rimanente della
V,v * ""■« I"ù it»Zi<iit
Oli stiaoidinari, ossia, non compresi nel contratto; il tutto am
montante alla somma di circa $700.00.
Al rifiuto di pagamento, i due interessati portarono il caso in
\iohi «.«vili h ° <a ."' sa * ' Stata dlscussa l )wche Settimane fa.
Aioiu cavilli ha cercato il 1). Silvestro per avvaloro la sua difesa
• ti a questi uno tanto buffo da far ridere anche le pulci -Dinite che
a mura,,,,, era sta,, mal eseguita in maniera che ! mùf^
la pa rte'*superiore! fondafhenta e «« 13 nel-
Il perita della città invece, provò la falsità di quell'asserzione
dSeLa mUra " ella ~aß6 Va, ' ÌaVano dalle lS alk ' 20 in<*cs «li
" n'aiti a cosa clic vals. . «Mostrare tutta la falsità di Giu
ri « m Silvestro e .slata que 'a: Staccatamente ha presentato al
7 )nt ,V' :il ° (c «P ,a '» possesso al contrattore)
-0 I a ; unita d Uh., clausol;. m cui ~a detto che se il lavoro non
o-e stato ultimato por un ~orno fissato, i contrattori sarebbero
•nnasti multati di SIOOO.OO.
Questo postulato però non compariva'affatto nel contratto in
•ossesso del Cossa armato dal Di Silvestro, licosa sembrava stra
!Ì" aVV ? SI "fi assistente del Cossa, fece constatare che
.nella- clausole».. atArfUwlunta dopo e lo documentò nuM<
a differenza del co re del l'lnchiostro . hiar ù liUS ' u
' n ' o ' lo r "" tul+Ò il. ..iumne-to dell-l M-r'hiu. im * ;
Osa ancoraf parlale di onesta questo brutto figuro. Dui ante
a polemica che»egli ebbe col nostro compagno R. Di Tulllio. ad un
iccenno fatto 4** nostro amico a tale riguardo, rispondeva che
juclla era una causa privala e soltanto i giudici potevano giud.i
•arla.
là! ora sì ijoi' Peppe, ei contento? E' stata tanto grossa que
volta la t i porcheria che anche i giudici borghesi sono stati
astretti a coi dannarti.
'lutto er., fl;to da Lui aggiustato ed era così sicuro della riu
scita della eaiwi a suo favore che se ne andava vantando in ogni
love < i è stati ri;erito che anche un ex aftarchicp che un tempo
?bbe col Signor Pepix- una aspra polemica, abbia sciorinate una
lunga fila di alatore a santa Petronilla, giacché intervenisse in
favore del suo c..v< collega Beppeantonio. Ed er» tanto sicura della
grti/.ià tanto ti andar dicendo dappertutto: La vincerà, ia vincerà.
Ecco a che i riduce l'onorabilità del Venerabile dell'Ordine ti
p-li di Chi?
Non vogh mio dilungarci in ulteriori commenti, troppo abitia
mo parlato pe- lo passato di questo losco figuro. Abbiamo voluto
semplicemente riportare il fatto a titolo di cronaca, acciocché il
pubblico ne 1 .e -e da sè stesso le dovute deduzioni.
Galantuomini delia Colonia
IN GUARDIA!..
Badate alle vostre tasche, per
che gli sciacalli immondi stanno
pei lanciarsi Milla vittima presa
I di mira.
Il foglio innominabile degl'in
nominati Fratelli Siamesi, sul
i quale la scorda settimana ha a
lungo .vomitato bava rabbiosa e
! fiele da lunga pezza accumulato
quegli che si rese celebre in Co
lonia per ii camaleontico cam
biar di bandiera, contiene la mi
naccia che "attaccherà ad uno ad
uno tutti duelli che ci hanno as
sistito e ci vanno tuttora assi
stendo".
Ridicola minaccia invero, della
quale ognuno farà il conto che
merita. Ad ogni minio è necessa
rio che il pubblici! ricordi che co
lui che la fa non è altri che un
libellista famoso. Questo innan-
zi lutto; poi un'altra cosa: que
sto signore, anni or sono, coadiu
vato molto bene dal fratello ga
leotto. intraprese e combattette
una strepitosa campagna contro
gì'imiiroKli - di leva che si com
mettevano presso i consolati di
qui e di Pittsburg. Se gl'imbro
gli erano veri o presunti, lo ve
dremo con un nostro speciale ar
ticolo in uno dei prossimi nume
i"!. Certa cosa fu che la troppa
| rumorosa campagna andò' ad af
fogarsi nella saccoccia di un mal
capitato dottore.
minaccia che si fa di attac
care tutti ha tutta la tinta del
"ricatto" uso a tentarsi da certi
nostri figuri. Noi sapremo sven
tarla pero' perchè il bel tempo in
cui si poteva quietamente ricat
i tare è finito per sempre.
La Rassegna
IME e COMMENTI
Dalla Russia repubblicana.
Il telegrafo ci porta ogni giorno
le più strane ed impressionanti
notizie dalla Russia erettasi fi
repubblica ed esse, invero, non
sono nè lusinghiere nè tanto bel
le per la causa degli alleati.
E' da parecchi mesi che sui
lionti della Russia, (piasi per ef
letto di un esplicito armistizio
non si combatte più', e questo
latto sembra abbia data l'oppor
tunità agl'imperi centrali di ro
vesciare le loro masse di uomini
sui I ronti occidentali non ,solo,
ma anche su quello italiano; an
zi sembra a preferenza su quelle
italiano dove l'Austria, da qual
.tempo a «Asta parte, hs
ianciarj^controj^l tacchi violenti?
siyiL alla offensiva di Cadorna,
fi?*ltalia peraltro, quantunque
Ca'dorna sia sempre riuscito s
tenere a bada gli eserciti au
striaci. operanti tanto sull'lsonzo
che nel Trentino, si nutre qual
che preoccupazione.
Il problema russo, rimanendo
sempre insoluto, non può' nor
presentare dei veri pericoli dai
quali gli alleati è necessario cho
si premuniscano bene, se non
vorranno andare incontro alle
spiacevoli delusioni di altri tem
pi.
(Ve la Russia conchiudesse u
vnicin-M c [AOTrinuo ,— —
si, almeno, vanno dicendo i cri
tici militari d'Europa da qualche
tempo a questa parte, dal tempo
cioè in cui le voci di una pace se
parata russa sono andate man
mano acquistando più' credito.
In questo caso gli Alleati at
tenderebbero grandi aiuti dagl
Stati Uniti che. potenti come so
no di risorse di ogni genere, po
trebberò darli senza dubbio; ms
resterà sempre a vederci se es
si arriveranno in tempo per de
cidere la partita.
Noi ad ogni modo crediamo d
sì.
A tale proposito, a proposito
della quistione russa cioè, ci pia
ne di riportare parte di un note
vole articolo de "Il Cprriere delli
Sera" di Milano, del 7 corrente,
desumendolo da "Il Progresso I
talo Americano".
"Tutti gli Alleati furono lie
ti : nii della libertà conquistati
d: 1 iopolo russo. Ma questa li
b. -.a è limitata dagli obbligh
verso i paesi alleati e particolar
mente verso l'ltalia il cui oppor
tupo intervento salvo' la Ilussiì
da un disastro. Renvenuto alll
nuova fraternità fra le democra
zie russa e alleate. Essa pero
non deve consistere soltanto d
parole e di teorie che a nulla vai
irono per far vincere la guerra
E' necessario perciò' che i nostri
alleati russi si muovano e sì
muovano presto, poiché se fino
ad ora il tempo è stato soltanto
moneta, ora è qualche cosa di
ben più' prezioso; ora è sangue
Rimanendo inattiva, la Russia
può' causare il fallimento dei
piani di campagna degli Alleati.
Non è )K>ssibile credere che un
poiwlo, il quale tante prove di
attaccamento alla causa comune
ha dato per il passato, voglia ora
macchiarsi dell'inaudita colpa di
lasciar soli i propri alleati men
tre questi più' che mai hanno bi-
5 soldi la copia
I FFICIO: 920 So. lOth Street
sogno della cooperazione di tutti.
La violentissima reazione au
striaca di questi giorni sul Car
so è effetto dell'inattività degli
eserciti russi. Noi non soster
remmo 1 urto delle maggiori e mi
gliori forze austriache se i reg
gimenti russi attaccassero anche
essi e facessero da contrappeso,
obbligando così l'avversario a
diminuire la pressione alla no
stra fronte.
Non è possibile restare indif
ferenti davanti al contegno del
la Russia e speriamo che più' mi
ti e saggi consigli inducano i re
sponsabili della repubblica a ri
prendere subito la via del pro
prio dovere. Non c'è da perder
tempo perchè il tempo ora si
gnifica spargimento di sangue i
.tiiliaipr e conservazione di san
gue austriaco."
Veritas
Cicale, Grilli
€ Zanzare
Lo stato epilettico del Grande
Venerabile ll Grande Venera
bile, seguitando a darsi a pazza,
pi ecipitosa corsa, perde ancora
una volta le stalle e, cadendo di
sella va a precipitarsi nel fondo
il 1111 burrono dal quale è ben dif
licile uscire con le membra sane.
non aveva. Sarà il caso di mette
re giudizio per un'altra volta
Tornando a bomba, come suol
dirsi comunemente, il Grande
Venerabile nel numero scorso del
foglio da prostribolo. s'è compor
tato, come al solito, sfacciato e
mistificatore. D'altronde chi non
conosce la sua faccia pipernina,
provata cento volto dalla rampo
gna e dalla esacrazione dei buo
ni ?
Incompetente come sempre
per una corretta confutazione,
ha dovuto anche questa volta la
vorare di negazione e impugna
tiva assoluta per tutti quei fat
ti dai quali è risultato eviden
te la prova della verità; mentre
poi, seguitando a dare morsi co
sì come potrebbe fare un asino
sulla fresca erba del prato, va a
conchiudere tutto quello che gli
frulla per l'asinina testa fino ad
arrivare alla funambolesca com
pilazione di diciassette capitoli
di accusa contro di noi,
(non ti sei accorto che diciasset
te significa disgrazia? n. d. r.)
pretendendo che qualcuno gli va
da a rispondere in un pubblico
cnotradittorio.
No, noi non scenderemo mai al
livello del Grande Venerabile; se
egli non fosse uno spergiuro ed
un appropriatole indebito, noi
avremmo già accettato la sfida.
Avversari di tal carato vanno
sempre combattuti con lo staffi
le, ma mai cavallerescamente
trattati. Gli ex reclusi, condan
nati per reati infamanti non pos
sono meritare l'onore di una di
scussione qon i gentiluomini a
tutta prova. Galeotti con galeot
ti allora, gentiluomini con genti
luomini ; perchè ove ad un gen
tiluomo dovesse capitare la di
sgrazia di scendere a competen
za con un mascalzone, meglio sa
rebbe rinunziare anzitempo a
tutti i benefici che si potrebbero
ricavare dalla partita.