Both Phones ANNO I. No. 9 E' deplorevole Da una nota editoriale de "L'O pinione" dell'B corr. rileviamo che le sottoscrizioni, per la som ma di $50.000,00 da raggiungersi e consegnarsi al Principe di Udi ne, procedono molto lentamente, giacché ad eccezione dei corpi so ciali in generale, dei due Ordini Figli d'ltalia e della Federazione, ben pochi connazionali, dei cen tocinquantamila che siamo, han no risposto finora all'appello. Tutto questo non è che sem plicemente deplorevole e noi. francamente parlando, non ce lo saremmo proprio aspettato in un rincontro memorabile come questo, e per una causa tanto bella quanto grande per cui il movimento era stato opportuna mente iniziato. Non è il momento di darci al la ricerca delle ragioni per le quali la Colonia non ha dato ge nerosamente e con slancio ve ramente patriottico, fino ad. og gi; nè vogliamo discutere in al j cun modo intorno alla causale delle ragioni istesse. In questo momento non si ri cerca, non s'indaga; in questo, momento incombe solo il dovere di raccomandare all'azione, di spingere la nostra gran massa colonica a dare il suo' doveroso contributo e nella proporzione consentita a ciascun faciento parte di essa all'opera caldamen te ratxuiiiaiuiaca uà un iippwwi comitato. 11 patriottismo non si fa con le chiacchiere spese immodesta mente; è necessario che si dia il contributo reale al fondo desti nato per la pubblica beneficenza. Oh quanto sono care alla Patria tutte quelle azioni che vanno a servire solo ii fini della carità, specialmente poi dai suoi figli al l'Estero! Gli italiani residenti all'Este ro conoscono certamente meno di quelli che vivono là dove si lot ta, si sol'fre e si muove per la in dipendenza e per la civiltà. Essi, indubbiamente, dato che vivano in mezzo ad una floridis sima Repubblica che, sebbene anch'essa in guerra, è sempre lontana dal pericolo grave di una crisi dell'acutezza di quelle che da tre anni a questa parte, stan no affliggendo l'Europa, vivono sempre meglio di tutti gli altri che risiedono in patria. Per cui dovrebbe ognuno correre col pen siero alle fatiche, alle sofferenze di quella gente che lavora e sof fre anche per la nostra parte che godiamo, ne' rapporti della ma dre patria, del privilegio e della condizione dell'emigrato il qua le, dopo tutto, è sempre più al si curo degli altri che di questo privilegio non possono goder.e e sono, quindi, soggetti a tanti pe ricoli che all'emigrato non posso no capitare fn alcun modo. 1 residenti all'Estero concorra no per quanto più possoncf a con tribuire alle gare di beneficenza pubblica ogni qualvolta se ne presenti ad essi l'occasione, ed >T) quelle attualmente aperte per li na borsa di $50.000 al principe di Udine, si dia quanto si può. ma purché si dia e prontamen te, giacché il tempo stringe e l'avvenimento incalza. Perchè quale infelice figura si farebbe, specialmente dirimpetto agli americani, ove la somma prefissa non si raggiungesse. ITAL,AN WEE KLY NEWSPAPER .* e\oted te» welfare and advancement of the Italiana in America Direttore ! L'onta ce ne peserebbe per pa ecchio tempo, a togliere la quale non basterebbe l'eco df cento fortunosi fatti d'arme del mate™ eSerCÌt ° P deUa nostra ar " L'UaUa nostra si sta c , men . landò ardimentosamente e dal ri sultato della sua lotta forse di penderà non solo il conseguimen to delle nostre aspirazioni nazio nali ma anche la salvezza del mondo. Vv v' !J I;A ABILE E COLOSSALE TRUFFA (1^™ TA ,)AL GRANDE VENERABILE ORDINE F. D'l. PERLO STATO DI PENNA. KE ™ MO OPPORTUNA NOTA I SIGNO DEL SUPREMO CONCILIO PER UN 1 POSSIBILE NUOVO VOTO DI FIDU CIA AL SUO INDIRIZZO li* e Vincenzo San i'ò, ,7n" ! e v,sse "" tem P<> "La Voce "el Venera bUe. 8 " Co ' COnsenso <k ' l Hf.ifen,-) iiak oa postribolo, che si scrive alla di farsi chiamare "irveru-vi .j-wJ Su4U, ! contestò da truffatore qual'è sempre stato il pa gamento del bill complementare ed i malcapitati contrattori furono costretti farlo convenire in Corte dove riportò condanna per la somma di s77(i.l(i. I! Grande Venerabile produsse appello avver so tale sentenza, pur essendo convinto che nessu na buona ragione avrebbe potuto liberarlo dalia prima condanna. PENDENTE L APPELLO IL GRANDE VE NERABILE VENDETTE, non sappiamo se in mo do fi ttizio o vero, lo stabile. La sentenza venne ef fettivamente confermata anche in grado di ap pello; ma i contrattori però non sono stati mai pa gati. Intanto ii Grande Venerabile, oltre ad avere incassato dai sette agli otto mila dollari per la vendita de "La Voce del Popolo, possiede una casa in città ed una Casina in campagna intestate alla moglie, oltre ad avere per conto proprio comprato uiio stock di $500.00 della Banca Figli d'ltalia della quale ha avuto la gran faccia tosta di divenire an che uno dei direttori, molto probabilmente con i dee e mire da criminale qual'è. I lettori sono troppo intelligenti perchè doves simo sentire il bisogno di fare talune considera zioni. Se le facciamo lo è solo per rinfrescare la memoria ai signori dei Supremo Concilio. Sia stata vera o fittizia la vendita, noi non vo gliamo saperlo per ora; ne riparleremo poi; ma se il Grande Venerabile fu condannato da una Corte di giustizia avrebbe sempre sentito l'obbligo di -a-a appena visto .he le sue stupide per quan to capziose eccezioni fatte in sede di giustizia non netterò nroorio trovare alcuna base per ìeg- bene h gamba. SOLO CHI NON HA DI CHE PAGARE è giustificato molto bene dinanzi affli occhi del pubblico per le sue obbligazioni one stamente contratte. Non può giustificarsi quegli ,erò che, pur potendo pagare, contesta non solo il pagamento del debito alla prima richiesta, ma ne eJ'iùe il pagamento in modo doloso quando poi an ch'<* 1m ve lo costringe con una sentenza di condannando n at;cusa rindomito servitor del Re, mentre gli esumi signori del Su- PHILADELPHIA, PA., SABATO, >1 GII GNÒ 1917 1 necessario allora che gli ita liani residenti all'Estero compia no ogni dovere verso la madre patria, contribuendo con l'oliolo generoso a tutte quelle sotto scrizioni pubbliche che potranno rimanere aperte per il forrdo be neficenza. Solo così essi non avranno mai demeritati della patria. Curiangiolo premo Concilio la registrino sotto il numero quat lio. Si noti peraltro che ne avremo fino a DIKCI e poi ci fermeremo. LA RASSEGNA "La Comune" del 29 Novembre 1545. nel dare la notizia delia htoirr T ll " 1 ? 1 ' <lalla C ° rte " VeVa i! se * uente s P«nto staffi u Venerabile d'invereconda ferocia. LA CONDANNA DI GIUSEPPE 1)1 SILVESTRO .luost ?J h V\ VerU,lZa Santi 00888 - Giuseppe Di Silvestro sia questa volta t unta per sempre. Dalla Corte di Philadelphh, è stato riconosciuto debitore di parecchie centinaia d. dollari alla persona di Santi Cossa e con dannato a pagaie i importo che ammonta a $766.16. r ., Chl n ° ri lon a ' Vincenzo De Santi» (ora defunto) e Santi «• T' 1 ' ' '.' TT 1 " 'l' 11 " a ' ,)tM 00111,0 flel Di Silvestro, gli uffici della ■ u Voce del 1 opolo. Quando fu il momento del pagamento, il Di Sil- Sl r fi , uto (il P a »art> ai due contrattori il rimanente della V,v * ""■« I"ù it»Zi<iit Oli stiaoidinari, ossia, non compresi nel contratto; il tutto am montante alla somma di circa $700.00. Al rifiuto di pagamento, i due interessati portarono il caso in \iohi «.«vili h ° <a ."' sa * ' Stata dlscussa l )wche Settimane fa. Aioiu cavilli ha cercato il 1). Silvestro per avvaloro la sua difesa • ti a questi uno tanto buffo da far ridere anche le pulci -Dinite che a mura,,,,, era sta,, mal eseguita in maniera che ! mùf^ la pa rte'*superiore! fondafhenta e «« 13 nel- Il perita della città invece, provò la falsità di quell'asserzione dSeLa mUra " ella ~aß6 Va, ' ÌaVano dalle lS alk ' 20 in<*cs «li " n'aiti a cosa clic vals. . «Mostrare tutta la falsità di Giu ri « m Silvestro e .slata que 'a: Staccatamente ha presentato al 7 )nt ,V' :il ° (c «P ,a '» possesso al contrattore) -0 I a ; unita d Uh., clausol;. m cui ~a detto che se il lavoro non o-e stato ultimato por un ~orno fissato, i contrattori sarebbero •nnasti multati di SIOOO.OO. Questo postulato però non compariva'affatto nel contratto in •ossesso del Cossa armato dal Di Silvestro, licosa sembrava stra !Ì" aVV ? SI "fi assistente del Cossa, fece constatare che .nella- clausole».. atArfUwlunta dopo e lo documentò nuM< a differenza del co re del l'lnchiostro . hiar ù liUS ' u ' n ' o ' lo r "" tul+Ò il. ..iumne-to dell-l M-r'hiu. im * ; Osa ancoraf parlale di onesta questo brutto figuro. Dui ante a polemica che»egli ebbe col nostro compagno R. Di Tulllio. ad un iccenno fatto 4** nostro amico a tale riguardo, rispondeva che juclla era una causa privala e soltanto i giudici potevano giud.i •arla. là! ora sì ijoi' Peppe, ei contento? E' stata tanto grossa que volta la t i porcheria che anche i giudici borghesi sono stati astretti a coi dannarti. 'lutto er., fl;to da Lui aggiustato ed era così sicuro della riu scita della eaiwi a suo favore che se ne andava vantando in ogni love < i è stati ri;erito che anche un ex aftarchicp che un tempo ?bbe col Signor Pepix- una aspra polemica, abbia sciorinate una lunga fila di alatore a santa Petronilla, giacché intervenisse in favore del suo c..v< collega Beppeantonio. Ed er» tanto sicura della grti/.ià tanto ti andar dicendo dappertutto: La vincerà, ia vincerà. Ecco a che i riduce l'onorabilità del Venerabile dell'Ordine ti p-li di Chi? Non vogh mio dilungarci in ulteriori commenti, troppo abitia mo parlato pe- lo passato di questo losco figuro. Abbiamo voluto semplicemente riportare il fatto a titolo di cronaca, acciocché il pubblico ne 1 .e -e da sè stesso le dovute deduzioni. Galantuomini delia Colonia IN GUARDIA!.. Badate alle vostre tasche, per che gli sciacalli immondi stanno pei lanciarsi Milla vittima presa I di mira. Il foglio innominabile degl'in nominati Fratelli Siamesi, sul i quale la scorda settimana ha a lungo .vomitato bava rabbiosa e ! fiele da lunga pezza accumulato quegli che si rese celebre in Co lonia per ii camaleontico cam biar di bandiera, contiene la mi naccia che "attaccherà ad uno ad uno tutti duelli che ci hanno as sistito e ci vanno tuttora assi stendo". Ridicola minaccia invero, della quale ognuno farà il conto che merita. Ad ogni minio è necessa rio che il pubblici! ricordi che co lui che la fa non è altri che un libellista famoso. Questo innan- zi lutto; poi un'altra cosa: que sto signore, anni or sono, coadiu vato molto bene dal fratello ga leotto. intraprese e combattette una strepitosa campagna contro gì'imiiroKli - di leva che si com mettevano presso i consolati di qui e di Pittsburg. Se gl'imbro gli erano veri o presunti, lo ve dremo con un nostro speciale ar ticolo in uno dei prossimi nume i"!. Certa cosa fu che la troppa | rumorosa campagna andò' ad af fogarsi nella saccoccia di un mal capitato dottore. minaccia che si fa di attac care tutti ha tutta la tinta del "ricatto" uso a tentarsi da certi nostri figuri. Noi sapremo sven tarla pero' perchè il bel tempo in cui si poteva quietamente ricat i tare è finito per sempre. La Rassegna IME e COMMENTI Dalla Russia repubblicana. Il telegrafo ci porta ogni giorno le più strane ed impressionanti notizie dalla Russia erettasi fi repubblica ed esse, invero, non sono nè lusinghiere nè tanto bel le per la causa degli alleati. E' da parecchi mesi che sui lionti della Russia, (piasi per ef letto di un esplicito armistizio non si combatte più', e questo latto sembra abbia data l'oppor tunità agl'imperi centrali di ro vesciare le loro masse di uomini sui I ronti occidentali non ,solo, ma anche su quello italiano; an zi sembra a preferenza su quelle italiano dove l'Austria, da qual .tempo a «Asta parte, hs ianciarj^controj^l tacchi violenti? siyiL alla offensiva di Cadorna, fi?*ltalia peraltro, quantunque Ca'dorna sia sempre riuscito s tenere a bada gli eserciti au striaci. operanti tanto sull'lsonzo che nel Trentino, si nutre qual che preoccupazione. Il problema russo, rimanendo sempre insoluto, non può' nor presentare dei veri pericoli dai quali gli alleati è necessario cho si premuniscano bene, se non vorranno andare incontro alle spiacevoli delusioni di altri tem pi. (Ve la Russia conchiudesse u vnicin-M c [AOTrinuo ,— — si, almeno, vanno dicendo i cri tici militari d'Europa da qualche tempo a questa parte, dal tempo cioè in cui le voci di una pace se parata russa sono andate man mano acquistando più' credito. In questo caso gli Alleati at tenderebbero grandi aiuti dagl Stati Uniti che. potenti come so no di risorse di ogni genere, po trebberò darli senza dubbio; ms resterà sempre a vederci se es si arriveranno in tempo per de cidere la partita. Noi ad ogni modo crediamo d sì. A tale proposito, a proposito della quistione russa cioè, ci pia ne di riportare parte di un note vole articolo de "Il Cprriere delli Sera" di Milano, del 7 corrente, desumendolo da "Il Progresso I talo Americano". "Tutti gli Alleati furono lie ti : nii della libertà conquistati d: 1 iopolo russo. Ma questa li b. -.a è limitata dagli obbligh verso i paesi alleati e particolar mente verso l'ltalia il cui oppor tupo intervento salvo' la Ilussiì da un disastro. Renvenuto alll nuova fraternità fra le democra zie russa e alleate. Essa pero non deve consistere soltanto d parole e di teorie che a nulla vai irono per far vincere la guerra E' necessario perciò' che i nostri alleati russi si muovano e sì muovano presto, poiché se fino ad ora il tempo è stato soltanto moneta, ora è qualche cosa di ben più' prezioso; ora è sangue Rimanendo inattiva, la Russia può' causare il fallimento dei piani di campagna degli Alleati. Non è )K>ssibile credere che un poiwlo, il quale tante prove di attaccamento alla causa comune ha dato per il passato, voglia ora macchiarsi dell'inaudita colpa di lasciar soli i propri alleati men tre questi più' che mai hanno bi- 5 soldi la copia I FFICIO: 920 So. lOth Street sogno della cooperazione di tutti. La violentissima reazione au striaca di questi giorni sul Car so è effetto dell'inattività degli eserciti russi. Noi non soster remmo 1 urto delle maggiori e mi gliori forze austriache se i reg gimenti russi attaccassero anche essi e facessero da contrappeso, obbligando così l'avversario a diminuire la pressione alla no stra fronte. Non è possibile restare indif ferenti davanti al contegno del la Russia e speriamo che più' mi ti e saggi consigli inducano i re sponsabili della repubblica a ri prendere subito la via del pro prio dovere. Non c'è da perder tempo perchè il tempo ora si gnifica spargimento di sangue i .tiiliaipr e conservazione di san gue austriaco." Veritas Cicale, Grilli € Zanzare Lo stato epilettico del Grande Venerabile ll Grande Venera bile, seguitando a darsi a pazza, pi ecipitosa corsa, perde ancora una volta le stalle e, cadendo di sella va a precipitarsi nel fondo il 1111 burrono dal quale è ben dif licile uscire con le membra sane. non aveva. Sarà il caso di mette re giudizio per un'altra volta Tornando a bomba, come suol dirsi comunemente, il Grande Venerabile nel numero scorso del foglio da prostribolo. s'è compor tato, come al solito, sfacciato e mistificatore. D'altronde chi non conosce la sua faccia pipernina, provata cento volto dalla rampo gna e dalla esacrazione dei buo ni ? Incompetente come sempre per una corretta confutazione, ha dovuto anche questa volta la vorare di negazione e impugna tiva assoluta per tutti quei fat ti dai quali è risultato eviden te la prova della verità; mentre poi, seguitando a dare morsi co sì come potrebbe fare un asino sulla fresca erba del prato, va a conchiudere tutto quello che gli frulla per l'asinina testa fino ad arrivare alla funambolesca com pilazione di diciassette capitoli di accusa contro di noi, (non ti sei accorto che diciasset te significa disgrazia? n. d. r.) pretendendo che qualcuno gli va da a rispondere in un pubblico cnotradittorio. No, noi non scenderemo mai al livello del Grande Venerabile; se egli non fosse uno spergiuro ed un appropriatole indebito, noi avremmo già accettato la sfida. Avversari di tal carato vanno sempre combattuti con lo staffi le, ma mai cavallerescamente trattati. Gli ex reclusi, condan nati per reati infamanti non pos sono meritare l'onore di una di scussione qon i gentiluomini a tutta prova. Galeotti con galeot ti allora, gentiluomini con genti luomini ; perchè ove ad un gen tiluomo dovesse capitare la di sgrazia di scendere a competen za con un mascalzone, meglio sa rebbe rinunziare anzitempo a tutti i benefici che si potrebbero ricavare dalla partita.
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