La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, June 30, 1917, Page 3, Image 3

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    The Self Appointed Leader
I L'autore del seguente articolo,
L'.'.uale amico del Cav. C. C. A.
1 E.; di. nel suo scritto pubblicato
il 19 settembre 1914, nega recisa
.jß-r tite che costui sia mai stato o
T> -sa essere amico dei bisognosi,
HpJvatore dei sofferenti, benefat
i: e dei suoi connazionali per
ire, continua l'articolista, il Cav.
•C. C. A. Baldi è un affarista illu
si e che ha l'anima tenebrosa ed
è calcolatore losco, capace di tut
te. Infine l'autore dell'articolo
f etenzia che il Cav. C. C. A.
adi, è un uomo impudente dalla
iccia tosta che invece di essere
f, i testa di aziende meriterebbe
V numero al berretto a righe e
la catena ai piedi ed essere rin-
K uso laddove spesse volte si
p chiudono i buoni e gli innocen
ti. Ed è l'uomo così descritto che
V( rebbe, abusivamente, rappre
se itare una colonia di cento cin-
Sn.intamila italiani che non si è
rr. i sognata di nominarsi un
le.'iter.
B Ecco l'articolo che lo riguarda:
CICALE, GRILLI E ZANZARE
Sl]; Prof. Raffaele De Luca, già
ca itano di Stato Maggiore ed
in rgnante nella Scuola Militare
di Modena, ebbe la disgrazia,
ci: [uè ani fa, di entrare nella
redazione del locale quotidiano
4 % Opinione", un giornale,
so to con i quattrini di tanti
b*v ni e bravi connazionali, che
èfcnito poi, per virtù di un puro
e (semplice giuochetto di busso
lot i, di diventare di assoluta, in
dit utibile, inappellabile proprie
tà li un affarista illustre che il
pa rio governo non volle e nè sep
pe risparmiare all'insulto atroce
di ina onorificenza, ambita e sol
lec rata ad opera di un bill paga
to il BelleTiie Stratford Hotel,
in occasione della sua venuta a
Filadelfia di una semi Eccellenza
av< nte a quell'epoca grande pre
sti;. io su tutte le sfere facienti e
raffilati per lungo e per largo i
corridoi di Montecitorio.
] Prof. De Luca, persona col
tisi-ima e di mente equilibrata
sotto ogni rapporto, trovandosi
in|America per i soliti deplorevo
li jseherzi che monna Fortuna
sa urfantescamente preparare
a lutti quelli cui dovrebb'essere
riservato un avvenire migliore,fu
cof: retto, per necessità di vita,
enr are nella redazione de "L'O
pifc:one" e, sebbene alla sua pen
na imanessero, per condizione
"sr e qua non" imposta dal cava
liere proprietario, continuamente
attaccati il morso ed il bavaglio
perchè egli avesse potuto dire
tutto ed interamente della effi
cienza e del valore della sua ca
pacità di scrittore serio e di gior
nalista equilibrato ed efficace,
non tardò però a rivelarsi tutto
que.lo che realmente eia: una
coscienza ben formata, una men
te nutrita di forti studi e di va
ste cognizioni.
Egli è rimasto per cinque anni
con ecutivi alla redazione de
"L'< )pinione", pagato a salario di
farse; per moltissimo tempo,
perchè, solo alla redazione, fu co
stretto ad un lavoro improbo;
ammalatosi seriamente, sentì il
bisogno, per avere le cure dovu
te, ricoverarsi in un ospedale del
la città; nessuno del personale
diligente de "L'Opinione" pensò
mai di chieder conto della sua sa
lute ; appena convalescente, ritor
nò al suo posto di lavoro; duran
te il tempo della sua malattia
(oltre due mesi) non gli venne
pagato salario, nè elargito un
sus.-idio qualsiasi. Seguitò a dai-e
l'opera sua così come aveva sem
pre fatto: nessuno potè mai dir
glila buon diritto che egli non
face-se come aveva fatto sempre ;
il coraggioso Cav. C. C. A. Baldi,
quegli che in Colonia mena
continuo vanto di essere l'amico
dei bisognosi, il salvatore dei sof
ferènti, il benefattore dei suoi
connazionali, lo fece licenzia
re [a settimana scorsa dal diret
tore "travet" del giornale, nell'i
stessa maniera come si possa li
cenziare un cane randagio cui si
détte solamente l'incarico di con
sumare pochi ossi sfuggiti alla
rapa ità del divoratore della car
ne, Senza nemmeno il complimen
to farisaico di quel tale avviso
preventivo di una o due settima
ne che possano bastare ad un in
dividuo per procacciarsi un'altra
occupazione.
Se noi non conoscessimo Car
mine Baldi e non avessimo avu
to, |n tanti riscontri, l'occasione
di Scandagliare l'abisso dell'ani
ma sua tenebrosa, avremmo po
tuto in certo modo meravigliarci
del (tiro birbone fatto al Prof.
Raffaele De Luca che non aveva
proprio commesso alcun torto
pei' meritarlo. Di questo é di al
tro ancora noi facciamo capace
Carm ine Baldi, e se abbiamo sen-
tito il bisogno di interessarci di
quest'altra azione brutta di cui
solamente lui può essere sciente
mente e coscientemente capace,
lo abbiamo sentito più per gli al
tri che per noi, per tutti quelli
cioè che, per una ragione o per
un'altra o magari per partito de
terminatamente preso nell'inte
resse di cricche e di camerille lo
cali, non riescono ancora a per
suadersi ed a trarre opportuno
profitto da certe verità che noi ed
altri andiamo proclamando ed il
lustrando da qualche tempo a
questa parte ed al solo, esclusivo
scopo di additare alla nostra col
lettività il punto preciso, l'ubica
zione matematica di certe maga
gne, di certe piaghe cioè, che,
producenti sempre mai dolori
atroci, noi sentiamo il bisogno
impellente di curare a dovere fi
no a rimuoverle completamente.
Il Prof. Raffaele De Luca, que
gli che per ben cinque anni ma
lamente pagato e per nulla ben
considerato, seppe rimanere la
macchina mentalmente motrice
del quotidiano "L'Opinione", non
meritava, no, non meritava asso
lutamente di essere licenziato da
"L'Opinione" per un semplice, o
forse losco ed intrigato calcolo
dell'indebito appropriatole del
Dopo i man*
anche
Il famigerato foglio delle otto
strade, abituato a tutto falsare,
da quando è rimasto solo e senza
controllo, nel numero del 26 giu
gno pubblicava, in inglese ed in
italiano, una colonna circa di ro
ba che costituisce un capolavoro
di impudenza e di ipocrisia.
In verità tu rimani perplesso
dinanzi a tanta improntitudine e
non riesci a discernere se sia più
degna di biasimo la losca figura
allampata dell'ispiratore di quel
le menzogne o il redattore inco
sciente che, con soverchio zelo, le
ha sfornate calde calde per uso
e consumo del pubblico.
In quegli "Echi e Rilievi di cro
naca" s'incomincia col deplorare
l'esistenza di alcune lagnanze
nella Colonia Italiana, ed è que
sta Ja prima menzogna, giacché
non trattasi di voci isolate di in
soddisfatti, ma di tutta la Colo
nia che è insorta come un sol uo
mo contro le arti malvage del
Cavaliere, che sollecito solo di
far la reclame a se stesso, si è
circondato ancora una volta del
la muta dei suoi cani ed ha te
nuto lontano dalle manifestazio
ni i migliori connazionali,
che, per mille prove e per mil
le motivi, erano più di lui degni
di partecipare ad una manifesta
zione eminentemente italiana.
Che la Missione sia stata invi
tata dal Sindaco Smith, nessuno
di noi ha discusso; che sia
rimasta soddisfatta delle acco
glienze entusiastiche, è fuori di
Dgni dubbio. Ma la buona riusci
ta dei festeggiamenti va dovuta
esclusivamente al patriottismo
della colonia, che, sebbene messa
a dura prova, esplose col più de
lirante entusiasmo; va dovuta al
l'Ordine "Figli d'ltalia" che, col
l'energico ausilio del R. Console,
ha potuto, almeno in parte, sven
tare gli intrighi bassi e volgari
del nefasto cavaliere.
* * >1»
Accanto alla menzogna, la più
vigliacca insinuazione; ma son
passati i tempi in cui era possi
nile mantenersi sugli arcioni a
forza di funambulismo.
Nessuno di noi, nessun italia
no si è mai sognato di criticare
il Sindaco Smith per la scelta dei
membri del Comitato e tutti una
nimemente riconoscono che Wil
liam Porter, E. T. Stotesbery,
John Wanamaker e i diversi ma
gistrati e professori ed artisti,
son tutte persone autorevoli e
degnissime di occupare il posto
:ui li aveva chiamati la fiducia
del primo cittadino di Philadel
phia.
E' inutile pescare nel torbido,
3 emerito imbroglione.
La Colonia italiana unanime
lia solo riprovato la scelta di C.
C. A. Baldi e la riprovazione del
la Colonia è apparsa giustificata
dagli avvenimenti, poiché costui
l'ha indegnamente tradita, abu
sando in maniera sconcia del
mandato affidatogli.
Menzogna che in altre occasio
ni l'opera di Baldi non sia mai ve
nuta meno all'aspettativa e che
il suo intervento abbia sempi-e
registrato un successo. Menzo
gna! Ovunque Baldi, colla sua
giornale: egli era meritevole, più
che meritevole di ben altri ri
guardi e di ben altre diverse con
siderazioni. Ad un uomo dei pre
cedenti e della cultura del Prof.
De Luca, ad un giornalista del
suo valore non va mai dato un li
cenziamento ingiustificato ed in
tempestivo. Il Professor De Luca
non è affatto giovane perchè pos
sa egli trovare oggi, dopo cinque
anni di lavoro eccessivo e mal re
tribuito prestato ne "L'Opinio
ne", facilmente occupazione. Ha
egli per giunta una famiglia da
sostenere, ed all'amarezza di la
sciarlo senza un soldo di stipen
dio o di sussidio durante la sua
lunga malattia non si sarebbe
mai dovuta aggiungere l'altra di
un inaspettato licenziamento.
Tutto questo ci sentiamo in do
vere di dire per un collega che
può esserci anche maestro in tan
te cose, e lo facciamo al solo in
tento di servire ad uno scatto
legittimo e ad un atto di ribellio
ne giustissimo dell'animo nostro.
L'impudente affarismo e la
grande faccia tosta di certo no
stro elemento coloniale che, più
che stare alla testa di negozi e
aziende per esercitarvi la più in
controllabile delle egemonie, me
riterebbe un numero al berretto
a righe e la catena al piede, là do
ve la giustizia degli uomini suo
le, qualche volta, per riempire i
vuoti, mandare spesse volte i
buoni e gli innocenti.
DON PROCOPIO.
:ggi loschi
impudenza
faccia cornea, ha voluto ficcare
il naso ad ogni costo, ha fatto
sempre miseramente abortire
qualsiasi iniziativa.
E finalmente ,negli "Echi e Ri
lievi di Cronaca" dell'Opinione
non manca neppure la nota ame
na.
Con una ingenuità che ci riem
pie di commozione e ci strappa la
grime di tenerezza, quel caro ca
valiere, pei 1 bocca del suo organo
sfiatato, fa una considerazione
saggissima, che taglia la testa al
toro con un colpo soltanto.
Sapete egli dice ; —Le
spese del banchetto sono state
pagate dal popolo della città di
Philadelphia, e mentre la popola
zione italiana raggiunge la setti
ma parte degli abitanti, gli ita
liani presenti al banchetto rap
presentavano un terzo del nume
ro dei partecipanti.
Giustissima constatazione !
La quale però non giustifica,
anzi la rende più antipatica ed o
diosa, l'opera del cavaliere baldo
0 ribaldo. Dal momento che gli
inviti dovevano essere limitati,
la decenza e la più elementare e
ducazione avrebbero dovuto con
sigliare a non metter in lista ot
to figure decorative della fami
glia Baldi, con tutto il codazzo
dei vilissimi lecchini ciuchi ed
idioti.
Ma andate, signori, andate a
parlare di decenza e di educazio
ne ad un C. C. A. Baldi! State
freschi!....
All'abbietto;
allo spudorato
A Silvio Liberatore, direttore
iella "Cloaca", foglio protettore
dei borsaiuoli, dei negrieri, dei
depravati et ecetera et ecelera....
Neh ! Diretto' ; essere abbietto,
spudorato, mentitore, faccia cor
nea;— Tu hai avuto la sfaccia
taggine di chiamarci ricattatori
B disonesti.
Eh, via; noi crediamo che
piando tu scrivevi ti trovavi in
una delle tue estasi di acoolizza
to e doveva trattarsi di un'estasi
spinta sino al delirio. Noi dun
que ti diciamo: Schifo della So
cietà, figura abbominevole, noi
della "Ragione" non puoi in nes
sun modo toccarci ed il fango che
noi calpestiamo è più pulito del
a tua facciaccia di scimmia.
Mentitore, rinnegato, vigliac
:o, tu lo sai che la Ragione è fat
ta esclusivamente da noi operai,
li cui tu non sei neppur degno di
eccare i piedi sai pure che
fratelli Di Silvestro non hanno
mai scritto un rigo sul nostro
suaderli ad abbassarsi fino a te
ier ricacciarti definitivamente
ielle sentine.
Sappi intanto che noi difendia
mo i fratelli Di Silvestro, perchè
1 conosciamo, come del resto tu
pure li conosci e come li conosco
no tutti, per gentiluomini perfet
ti, degni della stima degli onesti
5 dei buoni, mentre che tu sei un
l'erme schifosissimo; e saremo
sempre pronti a difenderli contro
LA RAGIONE
le tue basse e sozze calunnie, co
me difenderemo tutti quelli che
dovessero esser fatti segno alle
tue invettive. Diretto', ci chiami
foglio da postribolo; mattacchio
ne, come ci hai fatto ridere! Noi
pensavamo che tu, abituato a
passai- la tua vita in lupanari,
quando parlavi di postriboli in
tendevi rivolgerti a qualche tuo
degno compare della Cloaca e l'e
piteto scaturito dalla tua penna
venduta si addice a te ed a loro
mirabilmente.
Diretto', smettila lina buona
volta con chi nulla ha a vedere coi
tuoi scritti: noi ti gridiamo sul
tuo sporco grugno che gli scritti
della Ragione son nostri, tutti
nostri e non dubitare che sapre
mo conciare te ed i tuoi pel dì
delle feste.
Frank
DA CAVALIERE D'INDU
STRIA A CAVALIERE UFFI
CIALE
Il passo non è stato facile, ma
il cavaliere ladro, sebbene vi fos
sero state le opposizioni consola
ri, inteneritesi poi, da qualche
mese è stato elevato a cavaliere
ufficiale, in virtù di tutte le sue
opere anti-italiane delle quali il
Cav. Poccardi aveva innumerevo
li prove.
Il furbacchione però non ha fat
to dare ancora la notizia. E' il
vecchio espediente.
Eì-ii lo farà annunziare dopo
che la Missione sarà tornata in
Italia, onde gli americani ed i
suoi scudieri credano che tale o
norifìcenza gii sia stata conferi
ta per la sua opera spesa in que
sta circostanza e per dispetto
della Colonia che giustamente
protesta contro l'usurpazione del
diritto di rappresentarci, diritto
che gli italiani non gli hanno mai
concesso.
Cavaliere della macchia, nessu
no ti conosce meglio di me.
Alpha.
Il mendicante
Il mendicante era solito di bus
sare alla porta dei protettori pei
elemosinare un dollaro per una
bottiglia di Brandy domestico c
per un gallone di vino di Cali
fornia, perchè non è capace di
guadagnarsi un tozzo di pane o
nestamente egli che è vagabonde
nato, i
Fino* a poco tempo fa queste
accattonaggio era noto a poche
persone ; ma quando un giorno la
tentazione del vizio lo spinse ad
andare a bussare alla porta di u
na Chiesa, il fatto divenne no
torio pubblicamente ed oggi si a
spetta che questo mascalzone va
da a picchiare alla porta di qual
che Ospizio di mendicità.
Difatti un giorno fu visto nel
la linea dei mendicanti che pei
disgrazie patite sul lavoro son co
stretti di stare sui gradini di
una chiesa per ricevere l'obolo
della pietà dei fedeli. Il misera
bile non sollecitava l'obolo dei fe
deli, ma lo si sentiva mormorare
tra i denti: Io voglio vedere il
prete.
Dopo qualche tempo il prete
comparisce sulla soglia; il no
vello mendicante si distacca dal
la fila e, col cappello tra le mani,
si avvicina al Ministro di Dio.
Ma costui gii grida: L'elemosina
è fatta.
Scusate, reverendo, con voce
piagnucolosa gli dice il truffato
re; io debbo farmi conoscere a
voi. Sono il lìilly Sunday colonia
le che debbo moralizzare la Co
lonia, scongiurando gli spiriti im
mondi. Allora voi vedrete la Ca
sa degli Emigranti prosperare e
la Colonia vivere nel timore di
Dio.
TI prete, edificato da tanta
computazione, gli consegnò un
check di dollari 25 e lo licenziò,
accompagnandolo con l'augurio:
Santa Rosa vi aiuti.
Qualche tempo dopo il prete si
accorse che l'amico dei 25 dolla
ri ora un imbroglione, un demo
ralizzato fino alle ossa e dubitò
he il suo danaro fosse andato a
finire in qualche bettola o po
stribolo.
Allora accese due candele e con
la cerimonia di rito, pronunciò le
sacramentali parole : Maledico
vobis.
Francesco Tropea
Ai mestatori
sfacciati ed audaci
Si è fatta artatamente circo
lare in colonia una voce, la qua
le insinuava che dieci o dodici
tra i firmatarii del telegramma
rii omaggio e di protesta alla
Missione italiana si eran recati
dal Cavaliere d'industria a di
chiarare che erano pentiti di
quanto avevano fatto e che era-
no decisi a ritirare la loro adesio
ne. Tra questi dieci o dodici
era sempre la voce messa in gi
ro ad affermarlo dovevano
annoverarsi, due avvocati, uno
dei quali il sig. Teodorico Maio
riello.
La voce è ridicola, senza alcun
fondamento ed è l'estrema ànco
ra alla quale si attaccano dispe
ratamente i naufraghi, cui l'ac
qua è giunta alla gola.
Si è vociferato anche che l'av
vocato Thomas Russo avrebbe
mandato le sue dimissioni dal
l'Ordine Figli d'ltalia. A smen
tire, nella maniera più assoluta,
queste insulse dicerie, che dimo
strano lo scoraggiamento e la di
sperazione dei bollati dall'opinio
ne pubblica, riportiamo qui ap
presso, nel testo inglese, una let
tera dell'Avv. Maioriello, che
suona smentita solenne e rampo
gna ai mestatori sfacciati ed au
daci.
l : n solo dubbio abbiamo, su un
professore che della sincerità ha
tatto un culto, il quale ha man
dato una lettera al Giornale di
Maganza che ancora vede la luce.
Noi ne aspettiamo la pubblica
zione per gli opportuni conienti.
"Phila., Pa.. June 28th. 1917
Mr. A. Joseph I)i Silvestro
91)6 Carpenter St.
Philadelphia, Pa.
Dear Mr. Di Silvestro:—
Several brethren of our Order
have asked me as to the truth of
certain rumors spreading throu
ghout the colony as to whether
or not 1 have apologized or re
gretted the fact that I have si
gned a petition of protest aga
inst Baldi.
In answer to such, my dear
Mr. Di Silvestro, I urite to you
as the head of the Order, the re
is absolutely no truth in such
and that my name was placed
there by me with full satisfaction
that it was my duty to do so.
There was however a person
who interviewed me in reference
to same, and asked me whether
or not I desired to let my name
remain in that protest. My an
swer to such was that my signa
ture is there in my own handwr
iting, placed with complete
knowledge of what I was doing,
and it was going to remain there.
I feel and think that you know
me too well to think me a hypo
crite.
Yours very truly
G. I. Maioriello."
LE PICCOLE MISTIFICAZIONI
DEGLI INDIPENDENTI
L'Ordine Indipendente, che io
da modesto operaio vado illu
strando nella Ragione, per bocca
di pochi bollati fa sapere che in
mezzo ad essi esiste la serietà,
il più completo accordo e la giu
stizia sopratutto.
Stando a «pianto si dice, la Log
gia Vittoria di Philadelphia, non
ha voluto sapere del Fondo
Unico Mortuario ed ò risaputo in
Colonia che solo una diecina di
soci si sono iscritti. Che bell'ac
cordo! Ed a proposito di Fondo
Unico Mortuario, si desidera sa
pere quanti sono gli iscritti,
quanti sono stati i decessi pagati
e quali le famiglie sussidiate. La
Colonia è stanca dei misteri ! Fat
ti ci vogliono, fatti.
Oltre al malcontento contro il
poco diplomatico Cavaliere e fi
glio, negli Indipendenti serpeg
gia la ribellione anche contro Don
Doni ine Iddio, che accorda fa
vori soltanto alla sua cricca. Si
afferma che un tale Della Porta,
eletto Supremo rappresentante
col suffragio di una Loggia, è
stato abusivamente sostituito da
uno della gang con infallibile de
creto del piccolo grande. Che giu
stizia!
Una Loggia dal nome di un ca
stello, ha tenuto pochi giorni fa
un piccolo smoker con qualche
bicchiere di bionda cervogia. Il
giornale forcaiuolo è stato in mo
to per circa due mesi per il gran
dissimo avvenimento. La gran
cassa si è battuta a tutta forza,
specialmente per far sapere che
fra gli invitati speciali vi erano
il Cavaliere ed il Dr. Curiangio
lo col suo discorso stereotipato.
Un mio cliente, socio della
detta Loggia, mi diceva che ad
un certo punto della festa è av
venuta una scena impressionante
edi immenso disgusto. A metà
strada, come si suol dire, si sente
un applauso ed entra in sala Li
bera nos Domine, l'austria
cante. Ricevute le strette di ma
no dai suoi compari, le congratu
lazioni del piccolo grande, dopo
un tantino di riposo per prender
fiato, e mentre tutti si turano le
orecchie. Libera nos Domine,
con voce cavernosa, pronuncia
lo spiccio. E poi dicono gli Indi-
! pendenti che non ne sanno nulla.
Che facce toste!
Nella colonia si sentono molte
voci, sono in vista diverse dimis
sioni, e ciò mi fa dubitare che
qualche brutta mattina il piccolo
grande si sveglia e si trova solo.
In guardia, o messeri, acqua
alle funi!
Antonino Vigliane
LE VISITE DEL GRANDE
PEDERASTA
Egli ha visitato le infinite log
ge che fanno parte della Grande
famiglia dei falsarii, dei provoca
tori di aborti, dei compari di San
Martino, dei magnaccia.
La visita dalla quale ha raccol
to maggior copia di frutti è stati
quella fatta a La Vittoria di
Brownsville, dalla (piale fu scac
ciato con l'accompagnamento di
fischi e pernacchì. E pure, cote
sto grandissimo mascalzone ha
la faccia pipernina di affermare
che, eliminati i dissensi dei ribel
li e dei malvagi, quella Loggia si
è rimessa nel diritto cammino.
Cosichè gli ottantuno che lo
fischiarono sono diventati i ribel
li per il Grande Pederasta e i
t sancio-pancia i componenti ki
Loggia Vittoria.
La Vittoria però fra giorni sa
rà iniziata al vero Ordine, all'Or
dine Figli d'ltalia, avendo già ot
tenuta la dispensa dal nostro C.
E. S.
Se i risultati delle sue visite
sono eguali a quello avuto nella
Vittoria, o alla raccolta dei fondi
prò vedove ed orfani dei soldati
morti in guerra, noi di cuore ci
congratuliamo col Grande Pe
derasta.
Piccola Posta
LATIN PRINTING CO.
Schiattate di gelosia, messeri.
Dio liane, se non mi rende una
cosa, mi renderà l'altra. Non per
niente sono della Congrega e va
do in parata l'l 1 Novembre.
FIORINA, CITTA'. Non so
lo la vedovella, ma la mia prima
moglie aveva molto battagliato,
anche negli educandati religiosi.
RAGIONIERE LADRO.
Che colpa ho io se essa mi aveva
portato la corona di spine? Non
ricordi tu (piante volte glie l'ho
rinfacciato prendendola a calci
nello stomaco?
VITOZZI. E' verissimo. Giu
seppe Di Silvestro fu per 90 gior
ni nelle carceri di Moyamensing
per non essergli stato permesso
di provare che. all'ombra del
Consolato di Philadelphia, tuo
padre truffava le successioni agli
eredi dei poveri defunti dalle cui
dita aveva rubato gli anelli prima
di sotterrarli.
FRANK TRANO Dirai al
vigliacco del tuo padroncino che
i criminali sono un prodotto del
la sua famiglia dal trisnonno, al
bisnonno, al nonno, al cavaliere
ladro.
I WANT TO BE FRANKLY
YVITII YOU. Quando i tuoi
fratelli entrarono all'Ordine Fi
gli d'ltalia, Giuseppe Di Silve
stro si rivelò quel signore dal
cuore generoso, che è sempre
stato. Egli volle, facendo uno
strappo alle leggi, che la votazio
ne sui loro nomi si facesse per
alzata e seduta, onde impedire
;he fossero rigettati, e lui li iniziò
con onori mai concessi ad altri
candidati. Tu poi hai compensa
to Giuseppe Di Silvestro con la
vigliaccheria che è insita nel tuo
casato e perciò sei un rettile più
velenoso di tuo padre.
FRANK ROSA. Egli si
dice amico di Giuseppe e di Gio
vanni e qualche volta fa profes
sione di sincerità. Molto volentie
ri però con i ma e con i conciow
■riacchè vomita il veleno che gli
?onfìa il seno.
C. C. Tutti coloro che la
pensano con la propria testa, per
il figlio del capo calzolaio milita
le sono venduti ai Di Silvestro.
Rileggi la biografia di suo padre
ì ti convincerai di che carato è
quell'accozzaglia.
II IVANO. E' stato riferito
anche a noi che il titolato aveva
promesso a Vitozzi di portargli
l'Ordine Figli d'ltalia alle sue
ginocchia. Che te ne pare? De
predazione della Ranca; depre
lazione dell'Ordine. Questo era
I programma dei monopolizzato
li della sincerità.
X. Siamo oramai convinti
che sotto le melate e melliflue
parole quel signore nascondeva
a canagliesca anima sua sospin
gendo il degenerato. Uno alla
yolta. Il suo turno verrà e la no
stra rivendicazione sarà feroce.
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