Le metamorfosi del sicario 11 pubblico conosce molti, da vicino il sicario che. per una mangiata di fave, aggredisce il galantuomo che gli f aiuti edi consigli od elogia il banchista candidato al faUimento di cui ieri cantò vita e miracoli. Ciò nondimeno, non cied amo sup l uo sot tooorre alf'attenzione dei connazionali certi documenti che essi avranno potuto dimenticare per stigmatizzare ancora una volta min ili cesta dell'animale più perverso, più immondo che abbia lino ad oggi intestate le colonie italiane di Anici ita. . . .. m " Qui appresso riproduciamo due documenti denotanti la indi pendenza di carattere ela correttezza di coscienza de sar : d orimi, uno scritto diffamatorio pubblicato sull'Opinione del Popolo del 19 Settembre 1914, contro il Cav. C. C. ,In di eloirio anoarso nella Cloaca del Maggio 1917 pei la Federazione delle Società Italiane della quale e piesidenteil (a\ ( . f A lì ildi e per la Società per gl'lmmigranti in compenso, forse, quest'ultimo, dei .">0 dollari che Padre l erhzzi ha conti ì >ui o pei da " ; ' li " P- la -a . 6.a volta, a da.- vita, con il denaro d,i banchisti « della dot. della se «ndi moillie id un giornale ricatto, si recò dal Cav. C. C. A. Baldi per ottenere la reclame della sua ditta. Costui, il fiutandoci di ac- richieste e conoscendone l'animo pravo, lo pregò di lasciare da parte il giornale e di dedicarsi ad un, avo, no, piu £ finicità A tanto rifiuto ed a così saggio consiglio chiunque altro avrebbe ringraziato il Cav. C. C. A. Baldi, ma sicai io, cn il l ivori, ha sempre preferito la vita parassitaria e ricattatrice, non piacque il suggerimento ed incomincio ad attaccarlo. Lo sciitto 'che' d * StTnni. il sicario, dimenticando di ave, chiamato il Cav. C. C. A Soldi rir RRP t'N NCME HO AL BERRETTO A RIGHE E LA CATENA AL PIEDE; ignorando di averlo dehnito UN AFFARISTA IL- L'UOMO DALL' \NIMA TENEBROSA, il connazionale LOSCO ED APPROPRIATORfc incomincia un tirocinio per riav- Corre alla Banca di costui a fare proteste di stima al figlio Vito; prega connazionali perche chiedano per lui un posticino all'Opinióne e contemporaneamente va alla festa dei MACCHERONI e ne scrive bene; I»rb deUa .. , ; «no SPICCATE PERSONALITÀ'. Ah, sicario maledetto; ladro di francobolli! Sono DESSI LE SI ICC Al h bK. .11. , r vi FOTTI CON II BERRETTO A RIGHE E CON LA CATENA AI PIEDI? SI DA' IL CALCIO. „ „ „ M, non è tutto. Nello scritto .'^nl^-'lll^nlrertd^n'cto^VlpTianSo asXt «£•«—<* »-«•> "■ *•*« " NA K 'sicario, era un Giovanni Donato o UNA ESIMIA ED ONESTA FIGURA 111 GIORNALISTA? n - : f ip OPn p,-. l to eri tu un farabutto quando insultai Donato o oggi che lo difendi; . . „ . , ' Noi ti diamo un consiglio, sicario: mettiti su un vapore mercantile, legati al collo un grosso macigno e poii dal! alto inai e get tati a capofitto nell'Oceano. Se ti gettassi nel Delaware il fetore della tua carogna potrebbe appestarci. Ecco, intanto, i due documenti. L'Opinione del Popolo del 19 Settembre 1914 Cloaca del ~ Maggio 1911. Cicale, Grilli e Zagzare Il Prof. Raffaele De Luca, già capitano di Stato Maggiore e< insegnante nella Scuola "Militare di Modena, ebbe la disgrazia, cin uue anni fa, di entrare nella redazione del locale quotidiano "L Opi nione" un giornale, sorto con i quattrini di tanti buoni e brav connazionali, che è finito poi, per virtù di un puro e semplice giuo clietto di bussolotti, di diventare di assoluta, indiscutibile, inappel labile proprietà 1)1 UN AFFARISTA ILLUSTRE che il patrio go fino non volle e nè seppe risparmiare all'insulto atroce di una ono rificenza, ambita e sollecitata ad opera di un bill pagato al Bellevu Strafford Hotel, in occasione della venuta a Filadelfia di una seni Eccellenza avente a quell'epoca grande prestigio su tutte le sfer» facienti e regnanti per lungo e per largo 5 vasti corridoi di Monte citorio. ... .... , . 11 Prof. De Luca, persona coltissima e di mente equilibrata sot to ogni rapporto, trovandosi in America per i soliti deplorevol -cherzi che monna Fortuna sa furfantescamente preparare a tutt quelli cui dovrebb'essere riservato un avvenire migliore, tu co -tretto, per necessità di vita, entrare nella redazione de "L'Opi nione" e, sebben alla sua penna rimanessero, pei condizione "sin* qua non" imposta dal cavaliere proprietario, contìnuamente attac •cati il morso ed il bavaglio perchè egli avesse potuto dire tutti ed interamente della efficienza e del valore della sua capacità d scrittore serio e di giornalista equilibrato ed efficace, non tardi però a rivelarsi tutto quello che realmente era: una coscienza ber formata, una mente nutrita di forti studi e di vaste cognizioni. Egli è rimasto per cinque anni consecutivi alla redazione d< "L'Opinione", pagato a salario di fame; pei moltissimo tempo, per che, solo alla redazione, fu costretto ad un lavoro improbo; anima latosi seriamente, sentì il bisogno, per avere le cure dovute, ricove rarai in un ospedale della citta; nessune» del personale dirigente d< "L'Opinione" pensò mai di chieder conto della sua salute; appena convalescente, ritornò al suo posto di lavoro; durante il tempo del la malattia (oltre due mesi) non gli venne pagato salario, nè elar gito un sussidio qualsiasi. Seguitò a dare l'opera sua così come ave va fatto sempre; il coraggioso Cav. C. C. A. Baldi, QUEGLI CHE IN COLONIA MENA CONTINUO VANTO DI ESSERE L AMICC DEI BISOGNOSI, IL SALVATORE DEI SOFFERENTI, IL BE NEFATTORE DEI SUOI CONNAZIONALI. lo fece licenziare la settimana scorsa dal suo DIRETTORE "TRAVET" del giornale nell'istessa maniera come si possa licenziare un cane randagio cui si dette solamente l'incarico di consumare pochi ossi sfuggiti albi rapacità del divoratore della carne, senza nemmeno il compiimeli te farisaico di quel tale avviso preventivo di una o due settimane cht possano bastare ad un individuo per procacciarsi un'altra occupa zione. ... Se noi non conoscessimo CARMINE BALDI e non avessimo a vuto, in tanti rincontri, l'occasione di SCANDAGLIARE L'ABIS SO DELL'ANIMA SUA TENEBROSA, avremmo potuto in certe modo meravigliarci del tiro birbone fatto al Prof. Raffaele De Luca che non aveva proprio commesso alcun torto per meritarlo. DI QUESTO E DI ALTRO ANCORA NOI FACCIAMO CAPACE CARMINE BALDI, e se abbiamo sentito il bisogno di interessarci di quest'altra azione brutta di cui solamente lui può essere sciente mente capace, lo abbiamo sentito più per gH altri che per noi, pei tutti quelli cioè che. per una ragione o per l'altra o magari per par tito determinatamente preso nell'interesse di cricche e di camerilk locali, non riescono ancora a persuadersi ed a trarre opportuno prò fitto da CERTE VERITÀ' CHE NOI ED ALTRI ANDIAMO PRO CLAMANDO E ILLUSTRANDO DA QUALCHE TEMPO A QUE STA PARTE EI) AL SOLO, esclusivo scopo di additare alla nostri collettività il punto preciso, l'ubicazione matematica di certe maga gne, di certe piaghe cioè, che, producenti sempre mai dolori atroci noi sentiamo il bisogno impellente di curare a dovere fino a rimuo verle completamente. Il Prof. Raffaele De Luca, quegli che per ben cinque anni, ma lamente pagato e per nulla ben considerato, seppe rimanere h macchina mentalmente motrice del quotidiano -"L'Opinione", noi meritava assolutamente di essere licenziato da "L'Opinione" pei un semplice o, forse LOSCO E INTRIGATO CALCOLO DELL IN DEBITO APPROPRIATORE DEL GIORNALE; egli era mente vole di ben altri riguardi edi ben diverse considerazioni. Ad ur uomo dei precedenti e della cultura del Prof. De Luca, ad un gior nalista del suo valore non va mai dato un licenziamento ingiustifi cato ed intempestivo. Il Professor De Luca non è affatto giovani perchè possa egli trovare oggi, dopo cinque anni di lavoro eccessive e mal retribuito prestato ne "L'Opinione", facilmente occupazione Ha egli per giunta una famiglia da sostenere, ed all'amarezza di la sciarlo senza un soldo di stipendio o di sussidio durante la sua lun ga malattia non si sarebbe mai dovuta aggiungere l'altra di un ina spettato licenziamento. Tutto questo ci sentiamo in dovere di dire per un collega chi può esserci anche maestro in tante e tante cose, e lo facciamo al so lo infinto di servire ad vino scatto legittimo e ad un atto di ribe! lione giusti Beatissimo dell'animo nostro. L'impudente affarismo e la grande faccia tosta di certo nostri elemento coloniale che. più che stare alla testa di negozi ei aziendi Der esrcitarvi la più incontrollabile delle egemonie. MERITEREI? BE UN NUMERO AL BERRETTO A RIGHE E LA CATEN A Al PIEDE LA 'DOVE LA GIUSTIZIA DEGLI UOMINI SUOLE QUALCHE VOLTA. PER RIEMPIRE I VUOTI. MANDARE SPESSE VOLTE I BL T ONI E GLI INNOCENTI. DON PktOCOPIO. Il peccato originale Non c'è discorso che possa farsi in mezzo a noi, nei pubblici noi privati ritrovi, sia che potessimo avere occasione di parlai e pt una festa o per un infausto avvenimento, che non si abbia sernpi motivo o ragione di rispondere con le solite parole: "ma in C< lonia non si è mai fatto nulla di buono, in Colonia non 1 aremo m< nulla, non conchiuderemo mai nulla." Ese ne dicono ,e se ne < spengono in mille guise, in mille forme, in tanti modi le ragion mentre non mancano di coloro che si abbandonano a dare consig e suggerimenti, atteggiandoci a medici pratici, a sanitari periti pe la cura dei mali e delle piaghe che si ha ragione di lamentare non s< 10, ma deplorare anche. Tutto finisce però col finire della festa, i< chiudersi della conversazione, col prendere commiato dal simposi 0 dal convegno, perchè, appena il giorno appresso e coincidendo l eu casione propizia nella quale si potrebbe tare qualche cosa di seni 1 primi a disinteressarsene completamente, i primi a volgei bruscamente le spalle alla buona occasione sono appunto quelli eh l'avrebbero voluta per approfittarne nelHnteresse della comunità. Non crediamo vi possano essere, tra i nostri lettori, di quelli eh partano da un principio tutto o meno che differente dal nostro cu ca il modo di così riferire intorno ad un vecchio vizio di amhient che a noi piace oggi di definire il "peccato originale dei nosti maggiori coloni. * * * Troppe chiacchiere s'è abituati a fare; latti però sempre poch o niente addirittura. Si manca spasso di iniziativa e si soffre la ma lattia di peccare abitualmente nei tempii serenissimi di dea Concor dia e di santo Affiatamento. Non parliamo poi del vizio inveterati in noi di scoraggiarci o avvilirci reciprocamente in qualunque Imo na proposta si potesse avere occasione di lare; e ciò avviene perchi ognuno vorrebbe la priorità per ja propria; nessuno s'è mai sentito chiamato in mezzo a noi ad esprimere un encomio, un incoraggia mento, un plauso per la buona opera dell'altro. Errori più madornali di questi non crediamo si possano coni mettere a danno della nostra comunità, giacche, a guisa di bacili insidiosissimi nel corpo di un ammalato, ne rodono l'esistenza dell; compagine e ne impediscono lo sviluppo di ogni interesse collettivo Nè c'è chi possa cullarsi nella speranza che tanto terribile mah potesse rimaner combattuto, curato e vinto entro un periodo di temi po più o meno breve, perchè la cura non ne è stata ancora in trapi e sa. Determinare il tempo, sia anche approssimativamente, in cu una data cosa potrebbe accadere, in cui un dato avvenimento po trebbe verificarsi, significherebbe affermare l'assurdo e non vor rebbe dire che pretesa di poter sollevare un macigno senza un punti d'appoggio per la leva necessaria per sollevarlo. Oh quante volte abbiamo scritto intorno a tanto male; oh quan te volte ci siamo accorti, mentre scrivevamo, che non avremmo se non fatto opera vana chissà per quanti anni ancora! Torniamo a scriverne di nuovo, ma questa voi tot meno sfidu ciati, meno pessimisti d'un tempo. Non si creda e ritenga peraltro che la fiducia che abbiamo che si vada presto a conchiudeie qual che cosa sia grande o molta. Ve n'è appena un po , e dio faccia che ci si conservi per molto tempo, giacché noi conosciamo come sono furiosi ed improvvisi i venti eh* sogliono spirare nelle zone imper vie di una colonia; potremmo anche perderla da un momento al l'altra, senza però riportarne stupore o meraviglia alcuna. Sof friamo il vizio dell'abitudine noi Torniamo a scrivere meno sfiduciati d'una volta, diciamo, per chè c'è dato notare come, non ostante mille cose in contrario, qual che buona istituzione coloniale compie da tempo la missione sposa tasi nell'interesse della Colonia. V'è, per esempio, la Federazione Italiana, e vi sono pure la So cietà per gl'lmmigranti ele scuole italiano-inglesi; LA I RIMA CON A CAPO DELLE SPICCATE PERSONALITÀ' COLONIALI. LE SECONDE SOTTO LA DIREZIONE DIRETTA DEI PADRI AGOSTINIANI DELLA CHIESA DEL BUON CONSIGLIO. Quanti e quali benefici i nostri coloni ritraggono da queste tre grandi istituzioni non c'è bisogno ricordarlo ora; lo si è detto in mille riscontri. Quello che alla Colonia non cesseremo mai di racco mandare è che le appoggi, con i fatti e non con le parole, ogni qual volta l'occasione si presenti propizia per poterlo fare. L'azione rimarrà sempre meritoria, anche se con povero contributo, ed i be nefici ne saranno immensi a beneficio della nostra massa in gene rale. Chi può fare e non si muove, chi può dare e non dà non ha di ritto al nome di buon italiano, non avrebbe alcuna ragione di entra re e venire in mezzo a noi se non in poche circostanze, in determi nate circostanze e solo per sentirsi dire sul muso: andate al dia volo! LE FIGURE PAPAVERICHE NON CI SERVONO, DEGLI EGOISTI E DEGLI IPOCRITI NE ABBIAMO PIENE LE TA SCHE: IN COLONIA SI HA BISOGNO DI UOMINI, SOLO DI UOMINI, DI VERI UOMINI. LA RASSEGNA. LA RAGIONE Voci di protesta per i sicarii E DI SOLIDARIETÀ' PER I GALANTUOMINI La Loggia "Italia No. 77" del l'Ordine Figli d'ltalia, nella sua seduta ordinaria del 15 maggio, associandosi alle altre Consorelle !di Philadelphia, e dintorni, deli berava una vibrata protesta con tro un foglio mercenario, asser vito ad una cricca di candidati al fallimento e di strozzini, il quale, in una lettera aperta al Supremo Concilio dell'Ordine Fi gli d'ltalia .tentava intaccare l'o nesta del Grande Venerabile del la Pennsylvania. Solennemente ! dichiariamo che Giuseppe Di Sil vestro è degno in tutto della ca rica che riveste e la sua figura è sacra e cara a tutti gli affiliati dell'Ordine, i quali ebbero mille prove della sua onestà e della sua energia spesa in ogni tempo al l'incremento della Grande Fami £lia - , Plaudiva infine al dignitoso comunicato del Concilio Supre mo, riaffermante pubblicamente al Di Silvestro tutta la sua stima e fiducia, con l'incoraggiamento di sempre più perseverare nella sua apprezzata opera di l>ene a vantaggio della Istituzione. Il Segretario Archivista M. Leone ip «f: Phila., Pa.. 2?» Magg. 1917 Egregio Direttore de "La Ragione" Nella seduta del 22 cori;. l'As semblea della Società Italiana di M. S. l'lndipendente Americo Vespucci votava un voto di fidu cia e simpatia ai Fratelli Giusep pe e Giovanni Di Silvestro, stig matizzando le volgari e false ac cuse mosse contro di essi da un giornale locale, che nella risorta vita, ha mostrato sempre di più la sua malvagia indole, e il suo abbietto sistema, di falsificare fatti e di denigrare uomini e co se. Nel pregarvi a dare corso nel vostro giornale alla presente co municazione, abbiatevi i ringra ziamenti miei e della Società che rappresento. Il Presidente Benedetto Oro « # # Loggia "Altavilla Irpina" N. 219 Phila., 1.0 Giugno 1917 In seduta ordinaria del 27 Maggio u. s., l'assemblea deliberò un voto di fiducia per il nostro Grande Venerabile ed un voto di disprezzo per i suoi nemici, che lo insultano ingiustamente. Abbiamo alta stima per il Grande Venerabile, come persona privata e come Ufficiale dell'Or dine. S. lannantuoni Segr. Archivista * * * Loggia Pasq. Salinardi N. lfi<> Phila., 21 Maggio 1917 Mi pregio notificarle che la Loggia Pasquale Salinardi N. 166, nella sua ultima seduta or dinaria ad unanimità protestava energicamente, contro quel gior nale "ossia quel foglio di carta inservibile" chiamato la Cloaca, mantenuto da persone indegne di chiamarsi italiani (essendo essi austriaci e germanesi) per es sersi permesso di pubblicare del le calunnie contro i capi dell'Or dine Figli d'ltalia e l'intero Or dine. Noi della Salinardi. come tut ti gli altri fratelli delle Consorel le, non crediamo alle chiacchiere della Cloaca, e, al Grande Vene rabile diamo tutto il nostro ap poggio e siamo anche pronti a gridare sul viso alle persone che vogliono insultarlo: Quel che sie te stati, che siete e che sarete voi, chiamate gli altri! Per il Venerabile Giuseppe Stabile, Segr. Arch. 2902 Reed Street * * * Loggia Santo Stefano di Ca mastra, No. 29 Ileading, Pa., 4 Giugno 1917 Mi pregio comunicarle con pre ghiera di trasmettere la presente per essere pubblicata nel Bollet tino ufficiale dell'Ordine : Nell'ultima riunione di mag gio, tenuta da questa Loggia, l'Assemblea deliberava ad unani mità, conseguenza di una campagna deplorevolissima, ini ziata contro il nostro Grande Ve nerabile Giuseppe Di Silvestro, di affermare che questi è assai a noi caro, perchè ha saputo ac quistarsi il diritto alla nostra rico noscenza, per la sua rettitudine insuperabile, per avere dato tut te le sue forze, energie e sè stesso a prò' del nostro benemerito Or dine. Siamo orgogliosi del nostro Grande Venerabile Giuseppe Di Silvestro. Per tanto questa Log gia Santo Stefano di Camastra No. 29. ad istanza del fratello Antonino Zaffiro, a cui fece eco Matteo Alberti, ha deliberato ad unanimità un voto di fiducia al nostro Grande Venerabile, pro testando energicamente contro coloro che hanno osato e osano indegnamente fare tali attacchi contro il nostro Grande Venera bile Giuseppe Di Silvestro. Que sti, per la sua dignità e correttez za ha ben saputo fare, sa fare, saprà fare ed avrà sempre fron te alta su tutto quanto gli con cerne, da vero e degno figlio d'l talia, ciò che non può dirsi di ta luni altri. Noi non possiamo sta re impassibili contro gli attac chi dei codardi. Il nostro Grande Venerabile merita il rispetto e la fiducia di tutti quanti lo conoscono e che sanno il suo operato. I nostri cuo ri frementi sono rivolti verso il nostro Rispettabile Grande Ve nerabile Giuseppe Di Silvestro e accusiamo di tracotanza i suoi nemici. Paolo Alberti, Ven. 613 Laurei Street Salv. Ciofalo, Segr. Arch. 278 S. 9th St. « « St La Loggia Amordi Patria. No. 577 nella sua seduta del 27 dello scorso maggio deliberava, (e il deliberato ci veniva comuni cato dal Segretario Camillo Ca ruso) una energica protesta al l'indirizzo, egli dice, di quella gente che tiene le mani insozza te delle truffe in danno dei no stri immigranti, alludendo ai banchisti, ed ora vorrebbe la varsele con gli attacchi al nostro Grande Venerabile che è il vero Cavaliere della umanità. * * * Reading, Pa., June 4th 1917. Affano Viglione, Non ho risposto alla tua car tolina perchè credevo poter fare da un giorno all'altro una scap patina costì ; e per farti una sor presa non volevo tenerti avvisa to. Intanto siccome per ora gli at fan non me lo consentono, mi decido a scriverti e nel contem po provvisoriamente ti unisco Due Dollari che sarai cortese in comodarti di versare all'ammini strazione del giornale "La Ra gione. Pregoti farti interprete, pres so tutti i collaboratori dell'enco miabile settimanale, della mia simpatia e solidarietà con loro che sanno così bene e con chezza mettere alla gogna quei' rinnegati che cercano di offusca re la nostra santa istituzione che è.quella dell'Ordine Figli d'lta lia in America, e che per questo son divenuti pari alle spie, ai fi gli di nessuno, ai dill amatori si stematici, e altro non fanno che latrare come cani famelici che mordono alle calcagna. Saluti fraterni, Antonio Zaffiro. IJniontown ,Pa., 4 giugno 1917 Carissimo amico. Unito alla presente vi rimetto un check di $15.60 pei- il giorna letto "La Ragione". Benché mi sera la suddetta somma, spero vorrete accettarla con piacere. Essa va così ripartita: SB.IO li raccolsi fra i fratelli nella seduta e gli altri $7.60 furono versati dai sottoscritti fratelli, i quali desiderano il giornaletto ai sot tonotati indirizzi: V. D'Auria, IJ niontown $1 : G. Barbarisi, 14 E. Main St. IJniontown $1 ; P. D'Auiùa IJniontown $1 ; M. lan niello 4 Dulnap St. IJniontown 50; G. Capone 88 S. Gallatin A venue llniontown 50; C. D'Urso Grand St. IJniontown 50 ; C. Francescone, Box 86 Loek N. 4 50; Giuseppe Tnpiccini, Box 41 New Salem, Pa. 50; Silvio Can talamessa 148 N. Gallatin Ave. llniontown 50; M. Golderisi, Black Stone Bldg. llniontown 50; Donato Papa, Box 52 Union town 50; M. Papa. Box 52 Union town 50; Totale $15.60. Veramente avrei dovuto fare di più, ma la mancanza di tempo, me lo ha impedito. Mi auguro che questo nuovo giornaletto sia un vero successo per la difesa dell'Ordine, come pure sia di di fesa per i nostri grandi Ufficiali, e specialmente per il nostro caro Grande Venerabile che nulla tra scura per il benessere dell'Ordi ne. . Non è giusto quindi lasciarlo in pasto alla critica degli spioni austriaci. Avanti sempre "Ragione" per la difesa di onesti lavoratori é per la dispersione della canaglia. Avanti, sempre avanti, ed augu rii di splendido trionfo. Termino col salutare tutti i componenti dell'amministrazione e da parte mia dò a voi un caro e sincero saluto emi dico vostro dev.mo D'Auria Vincenzino. p, s. Ho ricevuto tutti i nu meri della Ragione che mi avete spedito. Saluti. 3
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