La ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-????, May 05, 1917, Image 3

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    Circolano per la Colonia del
le voci molto Rinvi intorno al si
gnor RAGIONIERE, testé licen
ziato dalla Banca C , vuol lei
essere gentile da concederci una
intervista in proposito?
Il signor M si è mostrato
sulle prime un po' esitante ma fi
nalmente quando si è persuaso
che se si nascondesse qualche co
sa ne verrebbe un discredito per
la Banca C..., avendo noi già dei
fatti specifici, egli ha concessi»
l'intervista che riferiamo ingral
mente.
L'INCHIESTA FU ORDINATA
DA C
E' vero che fu ordinata una
inchiesta ed in seguito a quali
fatti specifici? è stata la pri
ma domanda che abbiamo rivol
ta al signor M.
Veramente egli ci ha ri- j
sposto non vi era nessun fat- ;
to specifico, se si toglie questo,
che il RAGIONIERE in otto me
si non aveva mai mandato un
rendiconto a New York. C ,il
quale di propria iniziativa ha or
dinata l'inchiesta, voleva sapere
cossi si facesse qui ; perciò mi in
caricò di venire a Philadelphia u
na domenica e disporre le cose in
modo che quotidianamente il RA
GIONIERE inviasse lo stato di
cassa a New York, con le entra
te e le uscite.
Ma come mai, in otto mesi,
il RAGIONIERE non ha mai
mandato lo stato di cassa a New
York? abbiamo domandato l
sorpresi.
Nessun rendiconto, eccet
tuato dei dati insignificanti che ci
fece pervenire una volta sola.
Ed intanto per otto mesi ha ,
goduto la piena fiducia morale e
legale del signor C...?
Perfettamente, aveva an
che la firma.
E come mai un uomo di af
fari della competenza di C... ha
potuto essere tanto ingenuo?
A questa domanda l'interlo
cutore ha fatto una scrollatimi di
spalle mentre il nostro pensiero
si volgeva a padre Cocozza, fra
tello del protagonista di qùesta
farsa, ed a quella massa di lavo
ratori buoni, laboriosi, ma anco
ra ingenui per non sapersi sot
trarre all'influenza dei collarini
bianchi, reti insidiose dove cado
no i poveri di spirito.
! UN DISAVANZO SIGNIFI
• CANTE
! Ebbene, abbiamo ripreso,
liliale fu la sua impressione in se
guito alla prima sommaria revi
sione?
Disastrosa, perchè trovai
ale un disordine nell'ammini
strazione che non mi permetteva
lessun controllo illuminato e co
dente; naturalmente la prima
osa di cui mi volli accertare fu
» stato di cassa e, fatto strano,
rovai un disavanzo di 120 dol-1
Disavanzo, non si tratta
unque di ammanco....
Ecco, più tardi vedrà che il
disavanzo si cangia in ammanco.
■ Ma egli come ha giustilicato
il disavanzo?
B Dicendo di m>n aver prele
valo parecchie settimane del suo
ièipendio. La giustificazione non
Salso a tranquillizzare il signor
S. (un altro personaggio entra in
■cena, il manager del signor C.)
lèdente generale del signor C
il quale si affrettò a rilevare i de
positi ed a rimetterli a New
lork.
B Ma intanto lei continuò Pin
«jjjhiosta?
■ E dovevo continuarla dal
momento che la contabilità era
stata abbandonata addirittura
Kl RAGIONIERE. A questo
jjfcnto il Signor M ci spiega
<S>nu> man man che procedeva
nell'inchiesta il primitivo disa
mino diminuiva ed incomin
ftva a far capolino l'ammanco.
■INA TRATTA DI 500 LIRE
SIAMO in pieno codice
PENALE
Lei, dunque, ha dovuto tro
are delle gravi irregolarità.
'noi darci qualche fatto specifi
», Oltre quelli che abbiamo ap
*«*Bi direttamente dai clienti
%ggiati?
Il Signor M gentilmente ci
ha esibito un libro delle trutte a
vista del Banco di Napoli. E ci ha
mostrato la tratta No. 6 riempita
a favore di Francesco Da Crema
di Piacenza ed al quale la somma
era inviata da Ad. Da Crema.
La tratta, che porta la data del
14 Novembre, 1905, appare an
nullata; ciò dovrebbe dire che le
500 lire sono state ritirate d;il
mittente, mentre non è così, per
chè la tratta è stata staccata dal
l'ultima pagina del libro ed in
viata in Italia.
Ma il pagamento in Italia è
stato effettuato?
No, perchè noi usiamo av
visare il Banco di Napoli ; ciò che
naturalmente ignorerà il RA
GIONIERE. Il pagamento si è
effettuato entro la prima quindi
| cina di gennaio in seguito albi
! scoperta del giuochetto.
Può dirmi qualche cosa in
torno agli atti notarili?
ln breve; nessun atto nota
rile è stato registrato nei libri di
cassa di modo che il RAGIONIE
RE si è appropriato di tutte le
tasse percepite. Ma ciò non è tut
to. Stamane abbiamo dovuto rim
borsare Cianci Domenico, resi
dente a Wayne, Pa., ed un altro
per due atti di richiamo che il
RAGIONIERE non aveva fatti e
mandati in Italia, intascando pe
rò gli otto dollari» Non possiamo
sapere quanti altri casi
| possano esservi.
Ed allora potrà esservi che
i lei non riuscirà a scoprire?
—Ma sicuro, se nulla è regi
strato si figuri che un biglietto
d'imbarco dell'Anchor Line era
stato venduto ad un certo Raf
faele Schiavona per 35 dollari e
segnato nel libro per .'SO dollari e
io l'ho scoperto per caso, quando
non essendo stato usato, ci si è
chiesto dallo Schiavona il rim
borso del biglietto.
Ed intorno al vaglia di 150
j lire ordinato dal Signor Calabro
Calogero di Glassboro, N. J. men
tre in Italia il RAGIONIERE ne
avrebbe mandato 125?
Il fatto è vero, ci ha rispo
sto il signor M ed il reclamo è
pervenuto anche a noi.
Giunti al colmo di queste rive
! (azioni abbiamo azzardata una
| domanda.
Crede lei signor M..., che in
questi fatti ci sia stata la inten
zione continuata di ?
Non sono io che devo ri
spondere, ci ha ribattuto sorri
dendo; i fatti sono così eloquenti
che risparmiano a lei ed a me o
gni aggettivo. Glie ne dirò un
I altro che potrà servire ad illunii
i nai e i suoi lettori. Lei sa dell'in
vio di calendari alle rispettive fa
miglie in Italia da parte di con
nazionali. Ebbene, il RAGIONIE
RE ha introitato cinquanta soldi
per tasse postali di ciascun calen
i dar io, mentre la tassa non è che
di 11 soldi. E di queste riscossio
ni il RAGIONIERE ne ha fatte
tante.
Come è facile immaginare, noi
siamo rimasti sorpresi, dolorosa
mente sorpresi. Non basta che
l'operaio italiano sia sfruttato, ci
vuole ch'egli sia anche derubato,
volgarmente derubato; questo e
ru il ritornello che ci veniva alla
mente ad ogni rivelazione che
l'impiegato M veniva facendo
ci.
Prima di accomiatarci abbia
mo domandato se la Ranca C
si renderà responsabile verso i
suoi clienti danneggiati.
Nessun dubbio in proposito,
ci ha risposto il signor M...
E quali provvedimenti pren
deranno contro il RAGIONIE
RE?
Non so; per ora l'inchiesta
non è stata terminata ed io non
posso dirle che cosa farà il si
gnor C quando la luce sarà
fatta completa.
Ma intanto il RAGIONIE
RE ha detto di aver spontanea
mente abbandonato il suo posto.
—'Dica pure, ci ha interrotto
il Signor M , che il signor RA
GIONIERE, per ora è stato li
cenziato
Non avevamo bisogno di sape
re altro. Tornando, intanto, in
redazione, il pensiero malinconi-
co HÌ volgeva ancora una volt;» al
fratello di padre Cocoz/a...
E per oggi basta.
(Continua)
Nei numeri successivi si vedrà
che il RAGIONIERE era uno
spendereccio con il denaro dei ca
foni ; che investiva denaro in
giornali, il denaro di pantalone ;si :
vedrà ancora che un'altra banca,
con la quale era stato al servizio,
gli rifiutò il certificato di ben ser
vito; che fu costretto ad abban
donale una tei-za banca con la
I DUE ORDINI
Nel primo numero della "Ra- i
gione, di questo modesto foglio
che fa tremare le coscienze in- !
quiete dei nostri avversali, se ;
; così si possono chiamare uomi
ni in mala fede, misi a nudo al
cune piaghe dell'Ordine, che si
dice Indipendente. Aspettavo con
ansia che i meschinissimi cugini
avessero risposto confutando le
mie asserzioni ; ma sono rimasto
disilluso.
L'lndipendente della cloaca
che, come Fregoli si può anche
trasformare in Curiangiolo, vira
di bordo ed invece di rispondere
categoricamente alle questioni
toccate, germanofilo ed austria
cante come è, si trincera dicendo
! che non si dovrebbe attaccare u
na Istituzione, che con l'Ordine
Figli d'ltalia ha in comune un
nobile programma. Nessuno lo
mette in dubbio. Nelle leggi e nei
rituali forse i due Ordini hanno
le stesse idealità, gli stessi fini,
ma chi è mio Curiangiolo, dalla
; faccia di scimmia affamata, chi è
dei due che li mette in pratica ed
in'attuazione ? E' in questo cam
po che dovete rispondere o Indi
j pendente della cloaca camuffato
; da Curiangiolo.
Ogni essere umano che ha un
briciolo di intelligenza, che ÌB '
I de le cose alla giusta misura e fa
dei paragoni senza preconcetti,
| scorge subito la grandissima dif
ferenza che passa tra i due Or
dini: lln gigante ed un pigmeo.
Da un lato più di centomila I
taliani formanti un'associazione
i che si deve rispettare, un'asso
ciazione che è seria ed incrollabi
i le, un fascio di fratelli risoluti a
far ammirare loro stessi e la pa
tria; dall'altro lato invece un mi
ccroscopico gruppo, eccetto po-
I chissimi, un miscuglio di perso
ne equivoche e bacate, uomini
che non hanno mai avuto uno
scatto per una buona iniziativa
se non copiando da altri.
L'Ordine Figli d'ltalia, giorno
per giorno come una grande fiu
mana cresce sempre più nel nu
mero dei suoi affiliati ; le sue ban
diere immacolate sventolano glo
riosamente sulle grandi città e
nei più piccoli e remoti villaggi
di questa terra di adozione. Do
vunque girate lo sguardo, nelle
piazze, nelle strade, nelle offici
ne, nei campi e nelle minierp non
vedete altro che bottoncini nel
cui mezzo sfolgoreggia il Leone,
simbolo della nostra forza e del
la nostra grandezza.
L'Ordine degli Indi penden
ti tutto al contrario. Il suo passo
è quello della lumaca, ed anche
giocando di bussolotti, facendo
conoscere al pubblico che siamo
tutti lo stesso, riunendo le catti
ve eri te rimane sempre allo sta
tu quo ed ogni tanto almeno, per
farsi sentire mette su qualche
pollaio composto dalle medesime
galline.
Ed oi a cade proprio in acconcio
la stessa domanda che fa l'lndi
pendente della cloaca. Come spie
gare questo risultato diametral
mente opposto ? Non ci vuole mi
ca tanto a rispondere, a far l'in
dagine ed a trovare la risoluzio
ne di quel tale problema e mi
spiego subito. L'Ordine Figli d'l
talia (genuino s'intende) ha per
tutti le porte spalancate, è com
posto delle energie più vive e del
l'elemento migliore delle nostre
colonie. Di esso fanno parte qua
si tutti i professionisti; è una
grande massa di operai di fede e
di partiti diversi ed è sopratutto
LA RAGIONE
quale lavorava all'epoca in cui si
svolgevano i suoi fatti vergogno
si ; come da ladro diventò ingrato
i verso il derubato incitando i
clienti a ritirale i depositi della
j Banca C Si vedrà infine che
|le minacce di arresto non si ef
fettuarono perchè C non vol-
{ le rilasciare a padre Cocozza, che
; pagò lo scotto, un affidavit.
Questi è quegli che voleva fare
\ l'impiegato alla Banca Statale
dei Figli d'ltalia, e perciò si è u
nito al degenerato negli attacchi
a questa istituzione. NOI.
i un'immenso esercito disciplinato
| pronto a qualunque sacrificio al
i lo scopo di mantenere alto il no
: me Italiano in America.
Assolve tutti gl'impegni as
' sunti e ne fanno fede le migliaia
di dollari versati per il Prestito
Nazionale e per la Croce Rossa,
mentre senza rumore e senza do
mandare nulla a nessuno soccor
re le famiglie dei richiamati.
I suoi atti, tutto quello che
concerne la vita dell'Ordine; i
| suoi conti, gestione per gestione ;
tutto, insomma, per mezzo di co
municati settimanali ai giornali
! si dà alla luce ed al pubblico, il
quale ha il diritto di sapere co
me si maneggiano gli affari del
le Istituzioni.
L'Ordine Indipendente, che da
; un proverbio volgare fa come il
I poeta con quel che segue; fa
progressi solamente nel cervello
malato piccolo e grande dei capo
; rioni. Le porte sono aperte sì,
;ma secondo tira il vento, sono
! però sempre ermeticamente chiù
; se per gli esculapii, ragione per
chè in mezzo a loro esiste un so
lo Dio che si divide non in tre
persone ma in tanti pezzi da
dßt]uanta soldi. Di conti, di ini
ziazioni di Logge, di comunicati
-ftH J>9*n«li-mai nulla, ed è appun
to per questo che viene a con
fermarsi il concetto che l'Ordine
Indipendente non esiste di fatto,
ese esiste e non si fa sapere
n'iente al pubblico bisogna fer
mamente ritenere che nei conci
liaboli segreti si commettono del
le furfanterie.
Ed a proposito di furfanterie
ne sappiamo una delie tante che
forse è la più piccola. Che ne fa
ceste di quel denaro raccolto per
la Croce Rossa nella Loggia Tri
poli e Cirene? Fu inviato a chi
di dovere? Credete che la gente
non sappia tutte le vostre ma
gagne? Tutti conoscono i loschi
dietro-scena ; la colonia, la parte
sana, sa che quel denaro doveva
servire per un'opera nobilissima,
quel danaro dico, fu sciupato in
bagordi per coprire il vuoto delle
spese fatte pei - quella farsa che
fu la vostra Suprema Conven
zione dell'anno scorso tenuta
niente di meno nella grandiosa
sala della Beneficenza. Smen
tite se ne avete il coraggio!
Che se ne son fatti dei dieci
soldi per socio al mese che le log
ge pagano per la patria ? Li avete
più versati al comitato coloniale?
Su, via, rispondete.
Che dire poi dei grandi e su
p eruomini ? Per un non nulla,
solamente perchè non si vuol se
guire l'andazzo dei comandanti
si imbrandisce la spada e si cer
ca di colpire i proprii fratelli. E
qui facciamo punto e basta per
ora viene un tanfo che appe
sta e termino per prendere li
na boccata di aria pura non di
quella asfissiante come la cloa
ca.
Però prima di ritornare ai miei
pennelli e ai rasoi che mi fanno
onore e mi danno un pane onesto,
permettetemi altre due parole.
La lotta che noi facciamo non è
campagna di denigrazione e nè
di concorrenza come vuol far ri
sultare l'lndipendente della cloa
ca con la sua tiritera. Gl'ltaliani
vengono al nostro Ordine, con
vintissimi della bontà . e della
grandezza della nostra causa;
vengono spontaneamente con fe
de ed entusiasmo come i soldati
di quei giovani nostri fratelli che
vanno a dare la vita per una Ita
lia più grande, più temuta e ri- 1
! spettata. Vengono a noi serrati
! in falange come soldati ; di quei
i soldati che possono dirvi oggi,
domani e sempre : Avete un cuo
re di macigno, non siete Italiani
perchè non può essere tale chi
i sciupa in bagordi il denaro rac
colto per lenire il dolore delle fe
rite riportate nel campo di batta- !
glia per difendere la propria pa
tria e la libertà dei popoli.
Infine di chi la colpa, se la lot
ta, fra il Colosso ed il pigmeo ;
fra un'organizzazione che fa gli
interessi della massa e l'altra che
protegge una sola persona? Cer
to non nostra che non abbiamo
ingaggiato nessun sicario pei- at
taccare chicchessia. Provocati ri
| marremo sulla breccia. Intanto
j arrivederci al prossimo numero.
Antonino Viglione.
OGGI CON LA PENNA, DO
MANI STILE TURIDDU
Caro Filippo,
Aborto di natura, scherzo di j
uomo, parassita, ladro, farabut
to. Dal foglio libelllo, rachitico,
appresi della tua lettera ai Figli
d'ltalia.
Come hai imparato a scrivere,
Filippo; volevo dire, come hai
imparato a firmale.
Caro Filippo, presidente car
bonaia ; desidererei sapere in
, quale scuola fosti educato. Non
avresti fatto meglio, prima di fa
re il moralista agli altri, a mo
j strare la tua correttezza, la tua
onestà ?
Io non so darmi ragione della
tua impudenza; io che ti conosco
da tanti anni e ti so per scorret
to, imbroglione, ladro e farabut
to. Tu corretto ed onesto, tu che
facevi sospendere il sussidio dal
Comitato mobilitazione civile alle
povere donne che non compera
' vano carbone da te o che non ac
condiscendevano alle tue prave
voglie? Tu che mi hai anche
imbrogliata mezza tonnellata di
carbone ?
Credi tu che con le parolacce
si possa rispondere ai fatti incon
| fu tabi li che noi pubblichiamo?
La tua lettera mi fece sgana
sciare dalle risa. Io che ripensa
vo ai tuoi discorsi che, con lo
scritto di donna Giovannina, tu
ragliavi come un buffone! Credi
tu che l'essere stato elevato alla
carica di presidente carbonaro,
possa far dimenticare le piccole
tue ladrerie che vai commetten
do settimanalmente in danno di
povere donnette?
Ed ora basta. Nel prossimo nu
mero ci rivedremo, Filippo, good
by, Filippo.
Gaetano Gangemi
Discorsi di sottosuoli
( ; RAM M ATIC A NOSTRA N A
Qui due bottiglie di Chianti,
Mr. Tenaglia. Questa sera sono
di buon umore, perchè i 50 dol
lari presi a prestito da Gennari
no e dati a quel messere del dege
nerato, hanno fruttato qualche
cosa.
Di che intendi parlare, ami
co Stracciaro?
Come, non hai ancora letta
la Fogna, amico Giulio? Leggi,
leggila e rimarrai stupefatto. Vi
è una lettera aperta per quel ga
lantuomo lombardo che vale la
pena di leggerla?
Ma io non compiendo. In o
gni modo, siedimi qui vicino e
spiegati meglio. Devi però perdo
narmi se non accetto vino perchè
io sono abilitato alla bionda cer
vogia.
Ma, no ; ma no ; amico Giu
lio. Avanti, Mr. Tenaglia, ho or
dinato due fiaschi di Chianti.
Tanto vi sono le cooperative che
avanzano denaro molto volentie
ri sulle firme di Gennarino. So
lo quel cane del cavaliere non fa
più onore al mio segno di croce.
* * *
Caro il galletto, anche tu
contro di me?
Che cosa intendi dire, Strac
ciaro mio?
lntendo sapere se è vero
j che sei stato tu a raccogliere
j questa reclame di 4.a pagina?
Dimmi un po', ti piace que
sta 4.a pagina? Essa è la ricchez
za del nostro giornale.
E questo avviso, galletto
mio, a chi si riferisce?
Credo si riferisca a Don
| Peppe, il fotografo.
Come sei ingenuo! Questo
avviso si riferisce a me, a me, a
me, hai capito?
Allora le mie congratula
zioni, Straccialo mio. lo non sa
pevo che voi prima facevate il pi
gliatali ro. Voi oggi avete cambia
to posizione ed io non ho che a
rendere omaggio alle vostre vir
tù pigna te-artistico-fabbrican te.
Intanto salutatemi il cervo del
vostro parente mezzo carnaio, e
} ditegli che io gli penso sempre
come gli pensavo quando milita
va nelle nostre file con Satana
contro il degenerato.
* » »
, —Te lo dicevo io che quel ram
molito e ciuccio di Mr. Curian
giolo ha anche egli la sua parte
di colpa negli attacchi del dege
nerato !
Io non ci credo, perchè se a
vesse voluto scrivere sulla Fo
gna, non avrebbe pubblicato il
resoconto del ballo in un italiano
giornale di New York.
A proposito; è dunque lui
che parla di mani pulite, della lot
ta vigorosa, della corretta am
ministrazione, ecc., ecc.
Sì, è lui, il quale, ad ecce
zione dei 100 dollari dati al dege
nerato, non ha nessun'altra col
pa.
Capisco bene ora: egli ha le
mani pulite di camorrista pre
potente, perchè il momento che
non gli permetti di mangiare
tutte le entrate indipendenti o
foretiche, ti sputa sul viso; egli
lotta contro i fiaschi, che crede
siano cannoni ; egli d'accordo col
pederasta, non danno mai i con
ti e si mangiano anche i 10 soldi
che i poveri pantaloni continua
no a pagare per la patria di
certa pesta. Allora me lo saluti
lei, Mr. Curiangiolo.
♦ ♦ *
Che io sia un libertino, pas
si; che io abbia disonorata una
ragazza, passi pure; che io venni
con le scarpe rotte e gli abiti a
brandelli, si ammetta anche. Ma
che Giuseppe Di Silvestro mi ab
bia raccomandato alla Coopera
tiva è falso, perchè a rac
comandarmi fu un certo An
tonino. Facendolo attaccare dal
degenerato, dunque, io non sono
ingrato.
Ora sei ingrato e sconoscen
te. Dimmi chi poteva avere in
fluenza verso quella Cooperativa
un Antonino che non vi era nean
che conosciuto o Giuseppe Di Sil
vestro? Antonino fu messaggero
di biglietti di raccomandazione,
ma non il raccomandante. Infine
■*e domanderai Giardinelli, come
l'ho domandato io, dirà che vi
fosti ammesso per intromissione
del benefattore mal compensato.
Poche parole
a Giovanni Di Silvestro
Da persane che si reggono sui
trampoli, verso le quali una vol
ta fosti tenero anche della
tua borsa, si fa circolare la dice
ria che tu sia un gesuita, un in
sicero, e questa diceria si ripete
per farla propalal e con la speran
za che qualcuno vi creda.
Noi ti conosciamo e sappiamo
pure le ragioni perchè ti si fa
bersaglio delle vili insinuazioni di
mecenati. Se, consigliato in tem
po da persone meno ingenue di
te, tu non avessi impedito lo sva
ligiamento premeditato della
Banca dei Figli d'ltalia, per rad
drizzare le loro aziende barcol
lanti, essi, i tuoi denigratori, a
vrebbero innalzato un monumen
to alla tua dabbenaggine; ma
messoti contro coloro cht voleva
no depredare il nostro fienaio, e
ra naturale che tu dovessi risen
tirne le conseguenze.
Sappiamo che sei occupato nei
tuoi studii e liei prossimi esami
nei quali, siamo sicuri, ti distin-