Nazione. L'oratore si schermisce di cendo che non vuole si pensi che e gli voglia fare un discorso politico, ma non può' fare a meno di dimo strare che se noi italiani siamo par te di questo paese dobbiamo anche essere considerati nei nostri diritti. A quésto proposito il* senatore Cotil -10 raccomanda agli italiani di essere sempre uniti per far valorizzare la nostra potenza politica e di amal gamarci con l'elemento indigeno. Do po avere reiterata la stia simpatia e solidarietà' per il festeggiato, ter mina di parlare fra un caloroso scro scio di applausi. 11 discorso di Miele L'ora e' già' avanzata, ma il pub blico non mostra alcun -egno di stanchezza, tanto che tutti sembra no inchiodati al loro posto. Ed e' bene giacche' quelli che dovranno parlare sono ancora parecchi. Tocca adesso all'Ex Supremo Ve ner., Aw. Cai. Stefano Miele il qua le parla con la t sua verve consueta, sollevando spesso la schietta ilarità' degli ascoltatori. Esalta il prezioso contributo pre statogli da Giovanni Di Silve stro, Assistente Supremo Vene- ' rabile, quando, egli, l'oratore, rive stiva la carica di Capo Supremo del l'Ordine ed aggiunse che, in quattro anni, date le di lui squisite qualità' si era abituato ad amarlo come un fratello, e che, assunto il Di Silve stro a Supremo Venerabile, egli a veva dovuto durare una gran fatica per abituarvi a chiamarlo non più' Giovannino ma Supremo Venerabile. Oj»ci, poi, che vi era quasi riusci to, gli si prepara un altro grave com pito, poiché' dovrà' adattarsi a chia marlo col nuovo titolo di Cavaliere. Finisce offrendogli, a nome di una sua bimba di sette mesi, tenuta a battesimo dal Di Silvestro, avanti la» partenza per l'ltalia, un'elegante pen na Fontana. Parla il Cav, Palleria Dopo Stefano Miele, l'avv. Ales sandroni da' la parola al Cav. l'alle- ! ria. Grande Venerabile dello Stato del New Jersey, il quale si fa molto ' applaudire dai commensali che ne ! ammirano la calda eloquenza. Egli si dispiace che l'oratore precedente gH abbia rubata l'iniziativa ed offre all'Avv. Di Silvestro un'altra penna [ fontana che il Grande Concilio del : suo Stato ha fat'o fare appositamen- ■ te. Elogia l'opera di Giovanni Di 1 Silvestro, svoltasi in Italia, alla quale ' si deve jn gran parte il riconosci- ' memonfficiale, sibbene un pno' tardi- j vo, da parte del Governo Patrio, del l'importanza e della Massima dell'Or- ! dine. Fa voto che l'opera dell'attua- ' le Venerabile Supremo non si ar- ! resti ne' si indebolisca, concorra, in ' un non lontano avvenire, a promuo- 1 vere un altro riconoscimento ufficia- 1 le; quello dell'Autorità' Americane, ' le quali si debbono persuadere una 1 buona volta che l'emigrante italiano ; non e' un cespite indesiderabile, ma,' porta qui il contributo della intelli genza della sua millenaria civiltà' 1 del suo lavoro fervido. « Finisce esaltando l'opera della 1 stampa italo-Americana che ha po- i tentemente contribuito allo incremen- I to dell'Ordine metfendo in prima li- i nea la Rivista diretta dal pubblicista . Agostino De Diasi. , Il Direttore del "Carroccio" Questa perorazione del Cav. Pai- ! leria da' lo spunto all'Avv. Alessan droni, per invitare a parlare il De ' liiasi che siede all'estrema sinistra ' della tavola d'onore. Egli esordisce 1 col saluto romano, il saluto dei fa- ' Scisti. Illustra l'opera di Giovanni Di Sii- ' vestro, come giornalista e come di- 1 rigente dell'Ordine, e sibbene un suo i antico avversario in giornalismo, ne s esalta la rettitudine, l'onesta' e la buo i na fede. Fa poi una carica a fondo contro i vecchi politicanti d'ltalia < che sembrano oramai sepolti per 1 sempre in un oblio vergognoso, i I quali, dopo aver fatto l'ltalia, se la ) sono mangiata, e rivendica al Nazio- , nalismo prima e più' tardi al fasci- . smo tutto l'onore della rinascenza \ della patria, e di aver saputo vaio- j rizzare la grandiosa vittoria che ha salvato l'ltalia ed il mondo. Il discorso Bonaschi - Dopò il Direttore del "Carroccio", un altro rappresentante di New York nella persona del signor Bonaschi, Segretario di quella Camera di Com mercio e' invitato a parlare. Egli promete di svolgere un altro argomento che non e' stato toccato dagli oratori che lo hanno preceduto. Egli che fu compagno di Giovan ni Di Silvestro nella recente gita de gli Studenti in Italia, illustra, con vivacità' di colori, tutta la preziosa opera di propaganda svolta da co stui nelle citta' che hanno visitato, e conchiude affermando che Giovanni Di Silvestro ha insegnato agli italia- | ni d'ltalia come si ama la patria. I discorsi sono finiti, e difatti pronunziano solo brevi parole il Dr. 1 Sellaro, che fu il fondatore dell'Or dine e l'on, Coles, District Attorney della Corte Federale del Distretto di 1 Phiiadelphia. Ma il toastmaster Avv. Alessandro- l ni annunzia che il festeggiato desi- : dera anche sentire la voce autorevole dei Ragioniere Guidi, Venuto da Bo ston, e lo invita senz'altro a parla re. Parla Übaldo Guidi . ! i II rappresentante dell'"Atene degli Stati Uniti" preso, alla sprovvista, da milite, disciplinato, übbidisce alla vo lontà* del Capo e dice d rassegnarsi a far buon viso a cattiva fortuna. Pro ! mette che se la sua disadorna paro la non dovesse incontrare il pubbli co favore, egli avrebbe diritto al perdono, mentre il danno tocche rebbe a Vhi lo ha quasi costretto a parlare. . . Ma quest'esordio e' da attribuirsi solo alla sua modestia, perche' il suo discordo e' stato una rivelazione per tutti tranne per quelli che lo cono scevano e avevano avuto agio di am mirarlo nell'ultima convenzione. Su prema. Egli e' davvero un oratore, un maestro di eloquenza. Il suo discor so alato, che noi non sapremmo rias sumere, e' tutto un inno ali Italia ed alla sua civiltà' millenaria. Egli dice che la grandeza non deve essere patrimonio del passato, ma bensi' una tradizione perenne. Rico : da con dolore quando gli italiani si vergognavano di rivelare la Pr o P r !' , na zionalita' ed afferma clic dobbiamo invece esser fieri della nostra origi- ne, poiché la vecchia e pur sempre - giovane civiltà' latina non ha nulla da apprendere dalle altre civiltà', compresa la anglo-sassone, e, mol te altre cose da insegnare. Esorta a coltivare nei nostri ram l'Olii la dolcezza della lingua mater ni ed auspica alla continua ascensio ne della patria che si e' posta risolu tamente sul cammino ascensionale che la porterà' ineluttabilmente ai fastigi assegnatile dalla storia. 11 ragioniere Guidi, che chiude degnamente la serie dei discorsi, e* salutato alla fine da una calda, pro lungata esplosione di entusiasmo. I DONI Cn pensiero gentile: Un magnifi co mazzo di fiori e offerto; a mano del Comitato, alla Signora di Gio vanni Di Silvestro. Al festeggiato diversi splendidi mazzi di rose e di garofani della So cietà l nione Abmzzes, di altre So cietà, del Circolo Italiano di Trenton IL DISCORSO DEL fEMIAÌO Le ore si son fatte piccole, poiché' la mezzanotte e' trascorsa da un pez zy, quando, . pallido di commozione per tanti attestati ricevuti, invtato dai maestro di cerimonie, si leva a par lare 1 il festeggiato. Egli cos' inco mincia fra l'anttenzione generale: v AMICI, non esagero il mio stato di animo se vi contesso che sono commosso. 11 ricordo di questa serata e di voi ri marra' indelebile nella mente e nel cuore e mi fira' sentire più' vivo l'at taccamento per queste nobili colonie nostre e lesercito dei soldati deli'i deal , l'Ordine Figli d'ltalia in Ame rica. Voi mi avete esaltato inesta sera in una maniera che non merito. Siete stati troppo buoni, troppo generosi, troppo amici. Grazie, dal profondo del cuore. Ma facciamo intanto che questa serata rimanga negli annali del le nostre colonie i onie una serata di fede e di propositi italici in America, i N«n permettiamo che la coscienza dei nostri doveri e delle nostre re- ! sponsabilita' si offuschi neppure pe: ! un momento. Nelle manifestazioni individuali e collettive nostre dobbia-1 mo avvertire intensamente la presen-1 za d'ltalia nell'intimo ed in ogni atti-i mo del nostro essere cosi' come la Grande Madre avverte la presenza no stra ed in noi si esalta non importa l quanto lontani da Lei per tempo e per spazio. In questa comunione l'ltalia abbia cagione di sentirsi ancora roma na. Entro tali immensi confini ideali noi avremo cagione di sentirci nobili tati ed elevati nella considerazione dei popoli in mezzo a cui viviamo e più' | ardimentosi neU'affrontare le sante lotte dell'ideale di stirpe. Non perdiamo la superba visione di ciò' che siamo. Non permettiamo che la logica dritta del popolo di Pia ve sia fuorviata dal sofisma corrutto re della logica commercializzata o bolscevizzata, la forza ideale e' la nostra più' grande riccheza ed esclu I siva ricchezza. Ed e' ricchezza che rende i popoli invincibili; chi- li rive la eternamente govani anche quando pare che siano decrepiti; che li gui da alla vittoria eccelsa anche quando pare che siano vinti e demoralizzati. 1 Vogliamo gettare a mare questa for za divina del popolo italico? Voglia mo abbrutirci in un'attitudine esoti ca che non creo' mai nella storia gran di valori morali e sociali? Guardatevi contro il sofisma insi dioso. Esso si infiltra quando meno ve lo aspettate. Si infiltra e vi rimane in agguato per cambiare il vostro es sere. Se *ince voi cadete dallalto del cielo di Roma nel basso dove tutto si compra e tutto si vende. Siate fe deli alla consegna. Sia la vostra vigi lanza severa; più' severa della vigi lanza che guarda le frontiere geogra fiche della patria. Su quelle frontiere i nemici possono vedersi. Sulle fron tiere dell'anima italica i nemici sono invisibili ed insidiosi. Vigilate sulle frontiere dell'anima. Non abbiate degli scrupoli. Difen-, dendo la vostra anima italica dai cor rompimenti di contatti incestuosi, fa rete bene alla patria di adozione. L'America ha bisogno, per conser varsi bella e giovane, di noi. Noi le conservermo la bellezza e la salute ideale. Devo ripetere di amare l'ltalia? Se non l'amate che siete 3 Non siete più' voi Devo ripetere di fare ama re l'ltalia dai vostri figli? Quell'a nicre e l'unico legame fra voi e le vostre creature. Se non coltivate quell'amore in loro, i vostri figli non sono più' vostri. Li avete creati e li avete perduti. Essi vi diventano e stranei e non comprenderanno più' il loro linguaggio. E l'ltalia avra' su bita la più' grande sconfitta campa le sulle sue frontiere spirituali. L'America. L'America l'amiamo di amore possente e nobilitato dal -1 ideale italico. Dobbiamo amarla; sentiamo di amarla. F.ssa non per derà' mai il nostro amore. Essa ci e' presente nelle duturne abitudini; ci c[ presente entro e fuori di noi; ci e presente nei nostri figli i quali nella scuola, nella chiesa, nela officina ci legano ala nobile terra di adozione. Nella stessa maniera, pur noi, se sa remo veggenti, i figli nostri amar rano legati alla patria di origine. Senza peccare di infedeltà' noi pos- ( siamo amare di amore pure e nobi le i due paesi. I Dinanzi al rappresentante d Italia. | ripetiamo solenne, con alta e certa < responsabilità', il nostro credo nella grandezza e nell'avvenire l'ltalia ed il nostro giuramento nella religione di Fssa. ~ Dinanzi alla bandiera stellata ripe-j tiamo il giuramento di figli adottivi, i Non saremo fedigrafi noi perche non e' fedierafa la stirpe nostra. Non e' concepibile per i fieli di Roma di venire fedigrafi verso la nuova Ma d'e \merica. Sceglieremo a padrini, nell'iniziazione a fipli di America,, ■ l'lmmortali della Dichiarazione del l'lndipendenza, ed un gigante dellU-, manita", Lincoln. E ci accompagna-, i oro alla sarra cerimona, il soldato italiano, del Due Mondi, ed il Messia ( d'ltalia, d'lla fratellanza fra ì pooo-, li Ed in Colombo, il cui spinto aleg giava su noi. in quellistante solenne, ritrovammo la cagione prima di po ter confondere nella nostra anima l'amore per l'ltalia e l'amore per l'A merica. Nessun altro popolo ha questo pri vilegio divino. Ma per godere l'alto ,N. J., dei nipoti e di Logge di Fila delfia e di fuori. ** 11 Comitato banchetto donava al- I avvocato Giovanni Di Silvestro un magnifico e grandissimo orologio da salotto "grandfather's clock", che, ricoperto dalla bandiera ijaliana ed americana, fu scoperto dal maestrq di cerimonie e glie ne fece la pre sentazione. Gli altri doni che ricor diamo sono del Gr. Concilio di Pen iiy\lvani;t i 20 volumi della nuo\fcsi ma Enciclopedia Britannica; la Com missione Cas>. di Previdenza di que sto Stato uno spillo con diamanti; la I" ■ la ''ltalia'' No. 77 nell< quale il fesi. agiato appartiene, un album; pa rtivi" fratelli dell'Ordine per mez ■ della Loggia Mario Rapisardi No. ui'a pergamena, lavoro pregevo le dell'artista C. Peroni, che fu ri prodotta nello numero de "La.Libe ra Parola": del Circolo Italiano di Phiiadelphia un diploma e la loggia Principe di Udine No. 757 un ciondo lo d'oro con lo stemma dell'Ordine. privilegio, dobbiamo purificarci. Puri ficarsi, in religione, signifea estin guere la voce bassa della bestia e santificare quella dell'uomo. Purifi carsi significa sacrificarsi. Purificar- \ si significa rinascere. Saremo capaci noi italiani di America, di rinascita? I Se mi permetterete vi indicherò' i segni non recenti della rinascita. L'Ordine Figli d'ltalia. Esso non ap partiene agli affiliati; appartiene a tutti voi. Italiani di America. Esso vuol essere vostra legione; vuole es sere vostra voce. Esso vuole, forte | della sua fede e della compatezza | della sua organizzazione, sostituire il fascio delle forze italiane in America alle colonie piccine, sminuzzate, divi se, lottanti fra loro. Esso suona l'ap pello per riunirci sotto il cielo di Pia ve e Vittorio Veneto, la' dove una so la passione furoreggio' nei petti di I taliani, la passione d'ltalia, ed una so la meta fu ispiratrice ai loro sacri}»- zii, la salvezza dell'ltalia e dell'Uma -11 ita'. f La voce del fascio dei Figli d'ltalia in America fa eco di maggior risonan ./a in Italia, perche raccolta da una grande organizzazione, Le Lega Ita ! liana, e da un Grande Italiano, Vit torio Emanuele Orlando. E la voce I d'ltalia, per mezzo dell'una e dell'ai-; i iio, fa eco più' carezzevole ne! seno dei Figli d'ltalia di America. Ho detto dell'Ordine Figli d'ltalia 1 come di fascio. Non mi sono sba- ! gliato. Un oratore di questa sera ha preceduto il mio pensiero. L'Ordine j fu fascio, secondo il tempo ed il luo- | go, prima della guerra: fu fascio, du-j rante la guerra, quando ammutolì' in . queste contrade, l internazionalista ! che in un amore evanescente e bu-1 I giardo per l'Umanita' trovo' comodo di tidiare i propri fratelli ed il proprio paese; e' fascio vigile oggi per la sai-1 vezza d'ltalia e di America. L'Ordine Figli d'ltalia, fascio pre cursore che saluta oggi Chi si e' as sunto l'arduo compito di ridare ali I- I lalia la disciplina spirituale, fonda-j mento per la rinascita economica, ed I il prestigio all'estero. In quest'ora di ardua prova, tutti gli italiani facciano s sentire a Lui l'ansia fraterna di eoo- j pera re. Voglio indicare un altro segno di rinascita. Accanto al campanile italia no, nella citta' e nella borgata di A merica. sorge ogni tanto l'edifizio de dicato all'italianita', la scuola italia na. Il tempio di Cristo ed il tempio di Dante. Ed il sorgere dell'edifizio e' salutato dal suono delle campane e dalla gioia dei cuori italiani. Aiutiamo questa rinascita, se siamo italiani. Es sa fara' tanto bene alla nostra spiri tualità' latina. E voi legionari d'ltalia, che com batteste a servizio del mondo, sal vete. La vostra presenza fra noi e' il più' belo auspicio. Voi ci dite che siete pronti a continuare la missione che vi guido' a vincere la guerra cruenta. Venite. Noi abbiamo biso- ! gno di voi, come ieri. Voi avete bi sogno di noi, come ieri. L'ltala e l'America hanno bisogno di voi e di noi. r ome ieri. Amici, voi avete voluto fare ili que sta sera occasione per un tributo di stima personale. Ma essa va oltre la | mia persona. Essa e' festa italiana e deve rimanere festa italiana negli an nali nostri. Lo spettacolo di italiani che, a parte le loro predilezioni per sonali, si muovono di lontano, per partecipare a tale festa, e l'intervento j fraterno e plaudente di americani il lustri, dice di una primavera italica I in America. Grazie a voi del Comitato che ave- ; te preparato la festa beli- . gioconda.; Grazie « te, Albanes» «lieo mio, che 1 hai, instancabile - .<;ace, vigilato e diretto. Grazie a te, Eugenio Alessan droni, anima pura, intelligenza elet- : la. italiano sul cui nome i tuoi con nazionali sono impazienti di affermar i si per altre conquiste. Grazie a voi, : duci di qui e d'altrove, dell'Ordi ne F. d'l., valorosi cooperatori dell'o i pera della nostra famiglia. Grazie a I voi Cav. Sillitti che seguiste ed inco-l raggiate, amate questi buoni italiani; .grazie a \oi Eccellenza, che ci avete portato la carezza materna. Grazie a voi, signor Sindaco. Vi ; salutai ri Grande Sindaco di una j Grande Citta'. Questa sera avete ri-j confermato la vostra grandezza di a- i nimo. Soffrendo ancora di un lutto re ! cente, avete voluto dimostrare anco ji a una volta la vostra amicizia per gl'ltaliani e per l'Ordine Figli d'l talia. Ed avete voluto dare anche al i la vostra presenza il significato di un contribw.o personale. Grazie. Regi strerò' l'atto squisito con orgoglio, j tra i ricordi più belli della mia vita I che consegnerò' ai miei figli perche' j non dimentichino mai l'alto valore di bene operare. Grazie a voi, donne italiane che an che qui. novelle Vestali, contribuite a tenere acceso, nel petto dei nostri fi gliuoli, il fuoco sacro romano, per mettendo che noi rimaniamo molto 'spesso lontano dal focolare domesti co per attendere ad altro nobile lavo j ro. Grazie a voi. sublimi cooperatri lef. Grazie a voi tutti. Vorrei e potrei nominarvi uno per uno, tanto e' vivo : il ricordo di voi, per la comunanza del lavoro nel passato; questa sera m' sento più' vicino a voi e sento che voi mi siete più' vicini. Vi prometto 1 che ci sentiremo sempre vicini nel santo lavoro futuro. Grazie a voi nel nome santo d'ltalia che ci guarda e si esalta in noi e di America orgoglio i sa dei suoi figli adottivi. LA LIBERA PAROLA I PARTECIPANTI ■i T nomi (iti partecipanti? Per pub i blicarli tutti occorrerebbero altre no i ve colonne almeno di giornale. Nean . che quelli dei componenti il comi l tato siamo in grado di potere pub blirare. Diciamo soltanto che gli I itfficiali ili esso erano i signor Cav Xicola Albanese, presidente; Dr. Ve nanzio Ange lucci, vice presidente,; Ilio mas S. Ruio, tesorier; Paolo Di l'oso segretario di finanza e Nicola tMammoni, segretario di corrispon denza. NESSUN MAL D] TESTA PER 35 ANNI Il sig, I'. A. Uerga d: Perzance, \lanska., scrive: "Fra breve avrò' at tant'arni. Trentacinipic anni fa sof frivo di violenti mal di capo. Man ai a prendere una b tiglia ili sag j."io di lozogo del Dottor Pietro e • lucila medicina mi ree."-' pronto sol lieo. Dopo di allora non sono stato iu' disturbato da mal di capo. 11 Lò'ogo c' divenuto la nostra regolare medicina di famglia e per nessuna cosa vorremmo esserne privi." Usato una volta questo preparato di erbe \ iene apprezzato ed adottato come rimedio di famiglia. Non e' venduto per mezzo di farmacisti. Per mas fiori particolari rivol ersi a Dr. 1 l'etcr Fabrnev X- Son■- 2501 Wash ington Bldg, Chicago, ìll F. A. T ravoscio Giuseppe Caffé 1 Pasticceria e Gelateria "Italiana Fabbrica di Dolci e Confetti Quella di Caputo c l'unica pasl cctria finissima ed econmica. PER LE FESTE DI NATALE E CAPODANNO Grande Assortmcnto di dolci speciali per NataK. torroni, torroncini, cioccolattini e dclziosc leccornie di tutte le vareta' e qualità'. IVll Pilone, Walnut 7MMÌ , RESTAURANT VILLA ROMA Cucina alla Casalinga PRANZI E CENE SERVITI IN TUTTE LE ORE SERVIZIO INAPPUNTABILE SALE PRIVATE PER COMITIVE DI AMICI PAOLO TEODORI. Prop. 907 So. Bth Street. Phila. Pa. 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