Appendice de **La Übera Paro la" FRANCESCO MASTRI ANI — l LA CIECA DI SORRENTO ROMANZO Mezzanotte sonava alla catte drale. A quest'annunzio de;i"ora tarda, i diversi gruppi sì sper perarono. e La gente estranea al la famiglia si accommiatò a po co a poco dal marchese rinnovan dogli i piò caldi augurii per la sua felicità e per quella degli sposi. D conte Frasconi e so* figlia sì ritirarono nelle loro rispettive camere. Lacerante di tenerezza :u 3 bacio cbe si scambiarono le due amiche prima di separarsi. D marchese. Gaetano e Beatri ce restarono soli nella stanza nu ziale. Gaetano comprese che biso gnava lasciare alcuni mementi di solitudine all'amor paterno e filiale, e destramente si a onta- Dò sotto un pretesto. Beatrice si tolse dalla chioma la corona di rose e. rifugiatasi nelle braccia del padre, die sfo go a tutti gii affetti che te oppri mevano fl seno: pianse a lacri me dirotte, nascondendo il capo sul petto del genitore. I! marchese era talmente stanco di commozioni e -rini'o di fatiche, che non si trovò lacrime sul ciglio, ma il suo petto al largava sotto a capo della figlia, che egli stringeva cor somma te nerezza. Poco dopo il marchese alzò il capo di Beatrice, ed im presse un bacio sulla fronte di lei. Nessuna parola era stata scam biata tra loro. Le loro mani si erano incontrate. A un tratto, la destra del mar chese afferra, quasi con ve'sa. la destra di Beatrice, e guarda at tentamente il rovescio de: e di ta. Egli non crede a* propri occhi ; gli sembra uno scherzo delia fan tasia, un inganno ottico. Al dito di Beatrice ha veduto '"anello nuziale da lui passato, ne! <fi del- Ospedale Italiano Fabiani | Decima Strada e Christian Street = Philatelpkia, Pa. 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Gaetano, pallido come un mor to. guardava a vicenda l'ascilo e 3 marchese, sena zparlare. i Dove aveste questo anello, • signore? tornò a domandare - con voce tonante 3 marchese. - Quest'anello. prosegui, nssar.- - do sul gioiello uno sguardo da > folle quest'anello che avete passato al dito di mia figlia, è » quello stesso che io passai a la i destra di mia moglie A ina di ; Saintangesw crudelmente assassi - nata diciassette anni or sono . Quest'anello si trovava in una - cassettina di gioie che fu rubata » dair assassino. Durante queste parole del mar i chese. non possiamo dine —1 e spressione prendeva 3 vo'fo di . Gaetano; i suoi occhi avevan fat i to un giro convulso ne! > orbite. D nome, 3 nome deQ'assas . sino, signor marchese? chic > deva Gaetano. Nunzio Pisani. rispose . quegli. Gaetano "gettò un grido mor ; tale e cadde genuflesso. -I D marchese gii afferrò le brac ) eia: > Chi sei tu dunque? Parla -oh parla! . Dio possente! Io sono Gaetano Pisani, fi glio di Nunzio, mormorò que sti. e cadde con la fronte ;ul pa vimento. D marchese era corso a soste nere tra le sue braccia la figli uo !a. che non da.va più alcun segno di vita. IV. L'espediente. L'alba del 30 giugno entrava sorridente nelle stanze della villa Rionero, e in quella che doveva essere la stanza nuziale regnava la solitudine. Il balcone era tut tavia aperto; ne" viali brillavano di -morta luce i lampioncini del la festa: 0 cielo era sereno come 1 giorno innanzi, e un'aura par tita dalla spregia di Amalfi scherzava lasci vetta tra i fiori, cui rubava i primi effluvi dolcis simi. e scuoteva capricciosa le al te cime ed i pioopi. le cui fronde, cc-narse di stille di rugiada, o s-:'lavano come diamanti sul ca po di una bella donna. GÌ. avvenimenti umani. 3 pian to ed 3 riso, la vita e la morte pesano come passa un sospiro di vento sull'elee secolare, come passa l'augeìletto sulla pa lude cannosa. Che cosa è mai l'uomo e le - uè passioni ne .a na tura: Lo zefnretto carico di o dori bacia indifferentemente le labbra di vaga donzella e quelle d'un cadavere ottuagenario :le ro se che spuntano sui sepolcri non -ono meno vive di colóri e vez zose. di quelle coltivate in vaghe aiuole per abbellire i nobili ap :a:-..i.*ner.t:. Le nas-ion: mrer.cia rie che divorane le generazioni e le società non hanno la forza di conturbare un filo d'erba, un fia to di vento. Convulsioni dell'or dine morale, le passioni umane non interrompono ne disturbano minimamente l'ordine .ammirabi le posto da Dio nella universale natura. L'alba de? 30 giugno spunta va però cosi serena e monda co me quella che l'aveva preceduta: ma che differenza nella famìglia Bionero ! E dì precedente tutto era glo ri. ed o>r *rl nn silenzio di morte regna nelle stanze di quella villa! ÌFERRO-CHINAÌ : TITO MANLIO \ | s P! v | ** T " R ! 1 GENNARO TITO MANLIO'S ! 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ROUGH CAST JOBBINB Nunzio Di Cristoforo ALL KINO S OF Cement and Concrete Work 535 Risina Sun Avenue PHILA DELPHI A, PA. LA ÜBERA PAROLA Gaetano era rimasto vestite come per sozze. Il giorno l'aveva sorpreso ab bandonato sopra un seggiolone in quella stanza che gii fa destina ta nella villa fino dal primo mo mento che vi pose U piede. Il suo volto non era più rico noscibile. Cinereo come morto, a veva due occhiaia e Se labbra scolorate e livide. Con la mano destra che sorreggeva il capo, e con l'altra penzoloni sul ginocchio, pareva cascato nella più profonda prostrazione. L'ec cesso de! dolore stupidisce, e l'a nima rimane in quello stato d'i nerzia e di apatia che ha qualche cosa dell'idiotaggine. II balcone st;snza era a perto fin dai giorno precedente: gli occhi di Gaetano a portarono macchinalmente su ", e « ine ri vestite de* primi sfumi della lu ce. Il suo cuore trasalì. I£ sue mani afferrarono i bracciuoli del seggiolone su cui stava ceduto, e guardò attorno come chi è sor preso nella sua distrazione. . E* giorno! Questa paro la fu m<irmorata piuttosto che proferita dal figliuolo di Nunzio. Orrendo sogno! Notte esecra ta! lì s\io sguardo cadde poscia sull'abito nuziale che aveva ad dosso. Oh. la mia ragione! la mia ragione esclamò il misero toc candosi la fronte. Io non mi ricordo più di niente! o*rgl è il giorno delle mie nozze! Oggi è fl 29 giugno!! Sì l'orrenda scena dell'anello fu un sogno! Qui. su questa sedia, ho sognato che io stavo per toccar l'apice dell'uma na felicità, che Beatrice e-a mia sposa, che il letto nuziale, cospar so di fiori, di profumi e di veli, aspettava Beatrice e me. spo-: legittimi, benedetti da Dio e dal mondo! Quella camera ea un tempio di luce e di amore Un ministro di Dio aveva strette le nostre mani Io avevo tassato allora alla destra di Beatrice l'a nello Ah ! quell'anello fu ruba to dal padre mio, rubato alla ma dre di Beatrice _ Mi pare che fl marchese mi avesse maledetto! Mi pare che la mia -wsa moris se! Oh. '.a mia razione, la mia ragione! Dio. salva la mia ragio ' Bell Phone: Dickinjon 16 Ì7 • ' |.DITUNNO ITALLA.N GROCERY J ; 1228 So. 12th Street - Philadelphia, Pa. 112 0 Geuri di Grosseria importati e domestici, prettamente garantiti, è 0 Ve* a i'. . isgr -■ ed al iettagli . Prezzi convenienti Maoberoni d: > P»™ 112 112 ANNESSO VI E 1 LA BOTTIGLIERIA / t VINCENZO DIT'JNNO # • Con la famosa Poths Beer > 1 Non dimenticate l'intirizzo : $ 112 1223 Se. 12th S* Rhiila., Pa. Ceoncavallo Restaurant WHERE FRANK BASTA'S CHEFCRAFT IS ALWAYS SUPREME Table cfHote and a' la Carte 256 So. 12th Street Philadelphia, Pa. | Keystone Phone. 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Poco dopo che egli era ricadu to sulla sedia spossato di forze, i suoi occhi incontrarono la pro pria immagine riflettuta nel cri stallo dello specchio. Chi è mai quello spettro ve stito da sposo? Io! io! Non fu dunque un sogno il mio- Fu real tà! Dicendo queste parole, il suo sguardo si fissava nello specchio. Ed ecco, ride passare in quel lo varie ombre : erano i servi del la villa. Uno d'essi recava nelle mani una tazza; un altro un'am polla: un terzo due guanciali: quelle ombre erano anche esse vestite come per festa, ma pas savano asciugandosi gii occhi. E ra il moto, l'affaccendarsi tacito e solenne di una famiglia, ne! seno della quale qualcuno muore. Gaetano non distoglieva un momento le nupille da maniaco da quel quadro che gii riverbe rava nel cervello un panorama di morte, e la realtà sorgeva nella sua mente sempre più luminosa e terribile :la scena de*'a precedente riappariva col sriorno in tutta la sua luce infernale. Gaetano non dubitava più del la sua sventura, ma rimaneva inerte, con ;o =guardo sempre fi - so nello specchio. Pareva estra neo alla scena accaduta; pareva che non capisse il baratro in cui era piombato di repente dall'al tezza della «ua felicità. La -tessa Beatrice non era più che una lar va di morte che gli passava pel cervello. E aruardava. guardava nello specchio. Una figura vi apparve. Era un uomo aito, coi capelli cadenti sul la fronte pallidissima, col dolore stampato sulle gote cadaveriche. Vestito come per festa. !a sua acconciatura era scompigliata co me ia sua chioma. Quelì' apparizione non passò come passavano le altre ombre, ma si fermò nel bel mezzo dello specchio e fissò su Gaetano un lunghissimo sguardo d'i ne-primi bile corruccio e dolore. Indi le sue mani si portarono nei capel li in atto di potente disperazione ; e disparve. Era lo spettro del marchese Rionero. Appena quell'apparizione si di leguò dagli occhi di Gaetano, , questi si alzò. La sua mente era ormai lucidissima: il fatto deDa sera precedente si riprodusse nel suo spirito con tutti !ari. E' finita! mormorò tra sé medesimo. E' finita! La stel la nemica che splendette di fosca luce sui miei natali, risplenda ormai sulla mia fossa! Si compia il mio destino, si tronchi una e sistenza maledetta e fatale: si espii la colpa di aver amata !a più cara delle umane creatore e di aver creduto per un istante al la felicità! Gaetano diè un passo verso il balcone; traballò sulle ginocchia e si appoggiò al muro. —. Non vederla più! Non sen tirne più la voce! Morir maledet to da lei- Dio, Dio mio! che cosa feci per essere tanto infelice? Se mio padre commise un delit to. non l'espiò forse con morte infamante? Non l'espiai forse anch'io con ventisette anni delle più crudeli privazioni? Non l'e spiai vedendo morire di fame u na madre, di tisi una sorella in un ospedale? Non mi gettasti tu nel mezzo delle generazioni, co me ludibrio, come un'ironia, co me una caricatura? Non Donest tu nel mio cuore questa fiamma ardentissima ai amore per fa: - mene un rogo onde s'incendi; oggi la mia esistenza e l'anim mia? Perdona, oh _ perdona all° mie stolte parole ! _ La tua vo lontà sia fatta in terra, come ne" coro degli angeli in cielo! Perdo na, perdona: io son troppo infe lice! Gaetano si sciolse in lacrima J. ARGENTIERI " G. RUGGIERI 1526 Dickinson Street 1420 Dickinscn Street | Argentieri 8 Ruggieri Co. COAL I 25th, Above Moore Street - Phila,, Pa, Durante il periodo di guerra, quando la scarsezza del carbone faceva risentire i suoi rigidi effetti sul pubblico, i Signori Argentieri e Ruggieri, mantenendosi onestis simi nei prezzi e nei peso, hanno saputo conquistarsi le simpatie degi'.taiiari di Filadelfia servendo cosi* il po vero come il ricco, sensa parzialità'. » Connazionali, Quando volete prontezza nei servizio del carbone, cortesia nel trattamento e peso giusto rivolgetevi alla Ditta ARGENTIERI & RUGGII COMPANY 25th, Above Moore St., - Phila., Pa. 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La religione parlava ora solen nemente al suo cuore; egii si pentiva sinceramente delle colpe della sua vita; rinnegava quello scetticismo che gli aveva ama reggiata l'esistenza; comprende va che la mano di Dio colpiva in lui il delitto paterno ; tutta la ve rità della fede, che Se sventure delia giovinezza avevano offusca ta nell'anima sua, ora gii si pa lesava in tutta la consolante di vina grandezza: ma le passioni e la situazione in cui si trovava gii annebbiavano in modo l'intel etto, da fargli considerare l'atto forsennato del suicidio come im postogli da un sacro dovere. Non in altra guisa egli pensava di pa ter fare onorata ammenda agli occhi della famiglia Rionero che sacrificando la propria 'ita. Gae tano Pisani credeva di doversi immolare per l'onore di Oliviero Bìacknian. per la pace di Beatri ce, per gratitudine verso il mar chese. ed anche per riscattare in pane la colpa del genitore. Cessi ogni debolezza. dis se il tempo delle passioni è finito, il sacrificio della esistenza è necessario. Ben lo dicevo, io. nel presentimento del mio cuore. senza saperne il perché, io svili vo che Beatrice non poteva es sere mia L'ombra di sua madre trafitta -i sarebbe ogjji notte le vata tra noi. e mi avrebbe spruz zato sul volto il sangue che mio padre le fece scorrere dal seno . Si. la sola morte è la felicità che mi aspetta, il matrimonio che mi si addice: la bara sarà il letto nuziale. Beatrice almeno non mi maledirà. (Continua) Telefono Vincent De Luca Direttore di funerali ed Imbalsafiiatsrg Scudi di Mi E mura Uflicio aperto giorno e notte « : 124 Sr lOth St. Philadeiphia. Pa.
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