LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 46 NEL VIRGINIA L'inaugurazione della Gr. Loggia (Dal Progresso Italo-Americano di New York del 19 corrente) Cerimonia di rito Richmond, Va., 15 Nov. L'Ordine Figli d'ltalia ha ce lebrato una grande affermazio ne di italianità in questo Stato. L'inaugurzaione della Grande Loggia è stata accompagnata da festeggiamenti ai quali hanno partecipato le autorità dello Sta to e di diverse città. Dai paesi vicini si sono river sati in Richmond per l'occasione molti Fgli d'ltalia e molti italia ni in generale. Solo da Norfolk ne vennero in treno speciale, cir ca cento cinquanta. L'inaugurazione doveva aver luogo alle due e mezza, ma pri ma dell'ora fissata l'assemblea con il sindaco della città, on. George Ainslie, riceveva il Su- I premo Venerabile dell'Ordine e gli altri dignitari, nella sala del l'iniziazione. Il Sindaco, presen tato dal Grande Venerabile del- j la nuova Grande Loggia, signor j N. G. Nardini, dette il benvenu-j to al Supremo Venerabile con segnandogli le chiavi della città.; Quindi parlò applauditissimo il Cav. Guido Di Vincenzo, vice- Console, in rappresentanza del Console, Cav. Luigi Sillitti. L'avv. Di Silvestro rispose, in inglese, con un breve ma elo quente discorso in cui accennò agli ideali dell'Ordine.' Parlarono anche brevemente il Senatore Cotillo, Grande Ve nerabile per lo Stato di New York ed il signor Placido INI ilio, Grande Venerabile per lo Stato, del Maryland. Il Sindaco lasciò quindi la sala e poi si procedette all'inizia zione della Grande Loggia. Di resse la cerimonia il Supremo Venerabile e funzionò da Araldo il Senatore Cotillo, assistito dal .signor Milio. Dopo l'installazione degli uffi-i ciali, l'avv. Di Silvestro nel con segnare il martello, simbolo di autorità, al nuovo Grande Vene rabile, signor N. G. Nardini,j pronunziò uno splendido discor so in italiano. L'uditorio che ave va interrotto l'oratore con calo rosi applausi, alla fine gli fece una calda dimostrazione. Una nota simpatica si ebbe nella consegna di una coppa di j argento fatta dalla signorina Jeunie Locascio. della Società Giovanette Alpine, di Norfolk, i Il pensiero gentile ed altamente patriottico da parte di una So cietàri Mutuo Soccorso fu fre neticamente applaudito. Parlò infine il signor Agate della Cavallotti, di Washington, il quale consegnò anche un ricor do alla Grande Loggia. Il fearichetto inficiale Alla sera vi fu un gran ban chetto al Jefferson Hotel, il mi-! gliore della città. Vi partecipa rono circa 300 fra italiani ed a mericani. Alla tavola di onore sedevano oltre ai dignitari del l'Ordine, il Governatore dello Stato, on. E. Lee Trinkle e la sua signora, il sindaco di Richmond, il vescovo di Richmond, ed i sin daci ed altre autorità di parec chie città dello Stato. Prima di cominciare il Vesco vo disse la preghiera. Funzionò da maestro di ceri monie il nuovo Grande Venera bile, signor N. G. Nardini. Alle frutta il maestro di ceri monie presentò per primo il Go vernatore dello Stato. Il Governatore pronunziò un discorso che fu tutto un inno al l'Ordino? od agli italiani dello Stato di Richmond. L'oratore ad un certo punto disse: Nessuna comunità, nessuno Stato o l'a zione, in questo periodo di esi stenza moderna, può vivere da solo; tutti devono riconoscere e sentire la inter-dipendenza di u na Nazione dall'altra. Per que sta ragione io godo nel vedere dinanzi a me, l'una accanto al l'altra, la bandiera della vostra terra natale e la bandiera 'ella mia terra natalo, porche questa unione necessariamente aggiun ge forza alle nostre due nazioni", i ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER "Ijntcred as second-class matter Aprii 19. 1918, at the post office ut Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". , Parlò quindi, applauditissimo, lil Cav. Di Vincenzo, in rappre | sentanza del Console di Phila delphia, Cav. Luigi Sillitti. Egli ; portò il saluto del Console e del i Governo. Il Sindaco di Richmond pro nunziò un discorso dicendosi lie to per la scelta di Richmond a sede della Grande Loggia. Salutato da una salva di ap plausi che durar per qualche mi nuto, prende la parola l'avv. Di | Silvestro. L'oratore parla in inglese. B i sordisce col ringraziare il Go ; vernatore e la sua gentile signo ra e le altre autorità per avere accettato Io invito di presenzia |re la cerimonia. Ed accennando alla nuova Grande Loggia dice: "Questo giorno, in cui una 1 nuova Grande Loggia si inaugu ra nello Stato di Virginia, ri marrà memorabile nella storia ; dell'Ordine. Questa nuova Gran i de Loggia sorge in uno Stato che ! dette contributo decisivo alla ! formazione della Repubblica de gli Stati Uniti. Filadelfia, l'ora tore esclama, dalla cui città io vengo, è conosciuta nel mondo come la calia della libertà ame ! ricami. Ed è vero. Ma è anche vero che lo Stato di Virginia fu I culla della forza che guidò, per i mezzo di un soldato e di un peu-J Isatore, di Washington e di Mar shall, l'unione politica e spiri tuale degli Stati Uniti". L'oratore accenna quindi agli i ideali dell'Ordine, ideali che si ! compendiano nella devozione al ila patria di adozione senza ve nir mono alla patria d'origine. E ! parlando dell'americanismo cui I l'Ordine attende con senso di at tiva responsabilità, l'oratore di -1 ce : "Vale la pena a questo mo i mento di intendersi bene sull'a imericanismo. Noi non abbiamo, compiuto il nostro lavoro, quan-; do abbiamo dato la carta di cit tadinanza ai nuovi venuti. Non! abbiamo fatto appieno il nostro dovere quando insegniamo ai nuovo cittadino come segnare la scheda. Dobbiamo fare qualche cosa di più. Dobbiamo invitare' i nuovi cittadini a dividere con noi le responsabilità connesso con i doveri ed i privilegi della cittadinanza americana. Dimen-; tichiamo oggi il fatto che esiste | una grande massa di popolo la cui funzione civile è limitata so lo a votare. Questa massa non è invitata a dividere le responsa bilità fra coloro che governano. Voi non create l'orgoglio della bandiera americana nel cuore! dei nuovi cittadini se non date loro tutti i privilegi. Guardate ai parecchi milioni di cittadini a mericani di origine italiana. Il loro contributo si vede in tutti i ! rami dell'attività: nelle miniere, nelle officine, nella coltivazione del suolo, e nell'arte. Nell'ultima guerra gli italiani erano fra i migliori soldati di Uncle Sam. Molti di tali soldati non erano ancora divenuti cittadini ameri cani, tuttavia non respinsero lo invito della Bandiera America na. Essi vennero volontariamen te innanzi mostrando così di a ver accettato l'America nel cuo re prima ancora di ricevere i! privilegio legale della cittadinan za americana. Ma dove sono questi soldati e la gente che det te questi soldati, nel governo del la città, degli Stati e della Na zione? Sì, vi sono alcuni giu dici, e siamo orgogliosi di loro. Vi sono alcuni membri di legi slature, e siamo orgogliosi di lo ro. Vi è un Congressman e sia mo orgogliosi di lui. Ma non ere- ! do che la massa di cittadini a-j mericani di discendenza italiana sia stata chiamata ancora ad as sumere le sue responsabilità. Mentre noi la tratteniamo in ta le stato, non compiango un buon lavoro di americanizzazione". L'oratore e' efficacissimo in questa esposizione dell'america nismo e alla fino, quando inneg gia all'ltalia ed all'America, vie ne fatto segno a una bella dimo strazione. Parla quindi il senatore Cotil- 1 WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA I INI PUGNO PHILADELPHIA, PA M SABATO, 25 NOVEMBRE , 1922 | 10. Questi pronunzia un discor- j 1 so col quale chiede l'appoggio del Governatore perchè non vi sia "race discrimination". Accenna ad alcuni casi in cui sii italia ni sono vittime di pregiudizio di razza. Rievoca ciò che l'ltalia fe ce in guerra, e l'oratore conchiu de che una nazione capace di tan [ to non può non dare cittadini ot . timi* all'America. li discorso del senatore Co [ tillo è applauditissimo. Parlano quindi il signor Ja mes Tray, di Norfolk ed il si- ! gnor Marcuse, presidente della Camera di Commercio di Rich mond. Dopo un bel discorso in i taliano dei signor Placido Milio, Grande Venerabile dèi Mary land, il signor Nardini, nuovo Grande Venerabile chiude il banchetto con un discorso ap plauditissimo. la seconda giornata Nella seconda giornata il Su premo Concilio, convocato in ses sione ordinaria, a Richmond, tenne una seduta importantissi ma. Alla sera vi fu un ballo in o- ' nore del Supremo Concilio, dato dalle Logge di Richmond. Prima del ballo, il signor Jac cheri volle di nuovo presentare ■il Supremo Venerabile. E' im possibile riferire )a eloquente improvvisazione dell'avvocato Di Silvestro. Basta dire che l'entu siasmo fu tale da indurre mol li presenti non ancora iscritti al l'Ordini', a fare la domanda. Nel ! la serata se ne fecero più di cin-' quanta. Fra i presenti vi era il signor A, Biagi, il primo italia no emigrato nel Virginia. L'avv. Di Silvestro disse divo- ' ler firmare egli stesso la sua do manda. Bastò che firmasse la domanda di Riagi perchè ne do- 1 vesse firmare altre cinquanta, i cosa che il Supremo Venerabile l'ece con molto piacere. 11 Importanti deliberazioni del Supremo Concilio ! Il Supremo Concilio nelle due ] giornate prese importanti deli- • 1 1(orazioni fra le quali l'approva-, /Jone del patto che l'Ordine Fi- J I gli d'ltalia conchiudeva con la ' ; Lega Italiana, in occasione della gita in Italia dell'avv. Giovanni ' Ui Silvestro. Furono inviati telegrammi di, ringraziamento al Governatore ' e al sindaco ed un telegramma di, I condoglianze fu inviato al fra- 1 tello dell'On. Nelson Page. Come : è noto l'ex Ambasciatore degli j Stati Uniti in Italia era socio o norario dell'Ordine Figli d'lta ■ lia. Il Supremo Concilio deliberò ' anche di invitare le Logge del ' I Virginia, del Maryland e di Wa- ' shington, a prendere parte al pellegrinaggio che sarà fatto a' Monumento a Dante in Wa.sh- 1 ington, donato a questa città dal ' iComm Carlo Barsotti, direttore ! stri connazionali si mettono sul i l'attenti mentre il pubblico plau - de freneticamente. E' una scena' - commovente, anche perchè nello Fa quel che devi, avvenga che può". Abbonamento Annuo $ 2M UNA COPIA 3 SOLDI i pure in due fila, le bandiere ita liane ed americane delle Logge e [Società intervenute, che più tar di prenderanno parte alla para ta. Mentre la folla entra nell'High School, il Grande Venerabile vie ne presentato al giudice F. E. [leader, che deve fungere da ! padrino della bandiera america na, il quale porge al dignitario dell'Ordine i saluti dell'on. Jo seph Buffington, presidente giu dice della Corte Federale di ap pello dello Stato di Pennsylvania, col quale si era incontrato il giorno prima ; alla signorina Marta Reader, figlia del giudice, madrina della bandiera america na; al Sindaco on. Chas. F. Kra ciss alla patronessa signora Francesca Pitini e ad altre no tabilità. Terminate le presentazioni en tra nelP Auditorium" dell'High School, il corteo degli invitati, preceduto dall'onorevole Giudi ce a fianco del Grande Venera bile, che va a prendere posto sul palcoscenico, (love siedono pure i venerabili di logge e i presiden ti di Società e dove si dispon gono in semicerchio le bandiere delle Associazioni intervenute. Il pubblco scatta in piedi e la ban da suona alternando l'inno reale a quello americano. Il vasto au ditorium, che è gremito di pub blico, ha la forma di uno dei principali teatri per grandezza e per stile. I DISCORSI PRENDE LA PAROLA IL CHAIRMAN Il signor Giuseppe Polifroni, chairman del comitato, prende la parola per spiegare lo scopo della riunione egli ideali dell'Or dine Figli d'ltalia dei- quali è degna seguace la loggia Libertà e Giustizia No. 1114, che in così breve tempo un anno preciso dalla sua fondazione si pre senta al pubblico in una forma tanto solenne e per una circo stanza così nobile. Egli ringra zia tutti gli intervenuti e intan to prega il Cav. Giuseppe Di Sil vestro perchè accetti di dirigere la cerimonia. IL GRANDE VENERABILE Il Cav. Di Silvestro rivolge prima in inglese, la parola all'il lustre giudice ed agli altri invi tati, che non comprendono la lingua italiana, spiegando loro che l'Ordine Figli d'ltalia è oggi una potentissima organizzazione fondata principalmente per mi gliorare le condizioni morali in nanzi tutto degli italiani che an nualmente emigrano in America, in modo che essi divengano un elemento inispensabile al pro gresso di questa Nazione. Dice che l'Ordine prepara gli italiani a divenire cittadini americani e a esercitare, con coscienza, il lo ro diritto di cittadinanza. Riaf ferma di ,'imare la Patria d'ori gine, ma dichiara di amare altre sì questa terra di adozione. Ri corda l'appoggio dato dagli ita liani all'America, in uomini e de naro, durante l'ultima guerra. Parla della laboriosità ed onestà dei nostri connazionali dimo strando che essi vanno affer mandosi anche nel campo intel lettuale. In ultimo dice della bittoria dell'Esercito italiano a vutasi a Vittorio Veneto, Punica vera vitto- " e segnò il tra collo dell'». austriaco e del tedesco insieme e poscia incomin cia le presentazioni. PARLA IL SINDACO II sindaco della città on. Kra ciss jiarla brevemente, mettendo in rilievo le virtù dei connazio nali di New Brighton. Ricorda che anche egli, 42 anni or sono emigrava in America e rivendica a quelli che vengono chiamati stranieri il merito della prospe rità dogli Stati Uniti. In ultimo formula l'augurio per l'Ordine Figli 'l'ltalia per- Partenza ila Phitadelphia Yine Street Pier > . TAORMINA 6 Dicembr#