La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 23, 1922, Image 1

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    LA LIBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 37
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
"Entered aa seeond-da» matter Aprii 19. 1918. at the post office at PhiliHetphia, Pa.. under the A i >f March .1. 1879".
i ITnij mi
LA FINE DELLO SCIOPERO
DEI SARTI
Dopo dieci settimane di lotta
impari, lo sciopero generale dei
sarti è finito, fra l'unanime de
cisione di svolgere una campa
gna di riordinamento per una
nuova battaglia che dovrà con
durre alla completa organizza
zione di tutta quella categoria
di lavoratori.
L'agitagione ha imposto delle
gravi sofferenze agli operai, ma
ha pure portato i suoi benefici
effetti, chè 5700 sarti lavorano
in 169 fabbriche sotto il control
lo dell'Unione, ela nuova idea
che dovrà redimere il lavoro s'è
fatta ampio posto fra la massa.
Mai agitazione operaia, nella
città di Philadelphia, è stata og
getto di tante persecuzioni, di
tanta feroce reazione.
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA lisi PUGNO
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 23 SETTEMBRE, 1922
Si sono viste delle squadre di
delinquenti della peggiore ri
sma. assoldati come "special of
ficers", scorazzare per la città,
alla caccia dello scioperante; e
si son visti dei poliziotti percuo
tere ed arrestare senza ragione,
innocui lavoratori che avevano il
solo torto di essere sarti ; e si son
visti pure dei politicanti togati,
nell'affanno di accontentare le
proprie clientele elettorali, e
mettere quei soprusi legali detti
ingiunzioni, per soffocare con la
legalità il grido di dolore di una
massa affamata ed umiliata.
Noi abbiamo sempre denun
ziato alla pubblica opinione tutte
queste sopraffazioni praticate
in nome di una libertà bugiarda
che offende i più elementari
principi dei diritti del popolo che
lavora, produce e soffre; abbia
mo sempre esortato i sarti alla
solidarietà fraterna e diciamo
loro di portare a compimento la
bella lotta incominciata, senza
abbattersi per le sofferenze che
impone la conquista della liber
tà, chè la società, per legge di
vita, non partorisce senza dolo
ri.
A tutti i fratelli che hanno
compito intero il loro dovere du
rante Io sciopero, vada il nostro
plauso sincero e Sia loro di spro
ne a sempre bene oprare per la
redenzione del lavoro, per la ri
vendicazione dei diritti dei lavo
ratori.
Da una lettera del
Gen, Gugliemotti
Il Generale Emilio Gugliel
motti, socio onorario dell'Ordl-
Foto(/rafia in borghese del Gen.
Guglielmotti presa dal figlio
del nostro direttore a Roma
ne Figli d'ltalia, che in Ameri
ca spese la sua alata e convin
cente parola per la rivendicazio
ne dei diritti degli italiani e
migrativi e delle glorie della
nostra Patria; che anche in Ita
lia sta continuando il lavoro co
minciato negli Stati Uniti, spe
cialmente per quello che ha fat
to durante la gita degli studeiv
ti italo-americani, che di Lui
hanno riportato il più grato dei
ricordi ; l'lllustre amico e fratel
lo, dicevamo, ci ha scritto una
bellissima lettera privata, che
«bbiamo ricevuto la settimana
scorsa. Le lettere di Questo sol
dato esemplare, che con la scia
bola ha combattuto sui glo
riosi campi di battaglia e
con la dotta e convincente pa
rola ha combattuto e ocmbatte,
da vero apostolo, le lotte civili
per noi e per l'ltalia, ci inorgo
gliscono e ci spronano a meglio
or rare per l'avvenire.
Neila Sua ultima lettera del
23 Agosto u. s., Egli dice fra
l'altro: Ho veduto il Suo figliuo
lo con gli studenti e me ne con
gratulo con Lei; ho avuto e gra
dito i Suoi saluti che Le ho cov
tracamhiato pel medesimo tra
mite. Sono stato più volte col
l'avvocato Venerabile Supremo e
con i suoi figliuoli; ho con lui
un appuntamento a Roma saba
to prossimo e lo vedrò ancora
sui nrimi di settembre. Tutto ciò
ini ha simpaticamente richiama
to alle soddisfazioni che ho avu
to in America, specialmente dai
miei contatti con l'Ordine; e per
l'Ordine e pei fratelli nostri e-
migrati conto lavorare ancora in j
futuro.
Grazie, grazie Illustre amico
e fratello anche a nome degli i
taliani d'America che hanno
sempre vivo nella mente il ricor
do delle sue virtù. Il Generala
conchiude:
Ho colto molto volentieri l'oc
casione di scriverLe e di ringra
ziarLa ancora per la costante
cortesia con cui Ella mi manda'
il SUO ONESTAMENTE li AT
TAGLIERÒ GIORNALE. Mi sa
luti il Suo figliuolo, mi rammen
ti a quanti possa tornare gradito
il mio ricordo e mi creda coi sen
timenti che da tempo mi conosce
Frascati, li 23 Agosto, 1922.
Suo
E. GUGLIELMOTTI
frat. benemerito dell'O. E. d'l.
L'lllustre Uomo, in tutte le
sue lettere che scrive a noi o ad
altri, ci tiene a firmarsi fratel
lo benemerito dell'Ordine Figli
d'ltalia in America e noi Lo
ringraziamo del Suo attaccamen
to alla grande ed unica Istitu
zione italiana negli S. Uniti. Lo
ringrazia altresì il figlio del no
stro direttore, il giovane Anto
nio Di Silvestro per le cortesie
usategli durante la permanenza
in Italia.
PER II COLUMBUS DAY
CONNAZIONALI DI I'HILA
DELPHIA !
Un grande avvenimento si
prepara nella nostra Colonia. Un
avvenimento che deve far palpi
tare di tenerezza e di orgoglio
ogni sincero cuore di Italiano,
che l'inesorabilità del fato ha
spento nell'esilio di questa lonta
na terra Americana!
L'avvenimento solenne che
sta per avvenire nella nostra
città è la ricorrenza del XII ot
tobre, che ricorda nei secoli il
giorno in cui Cristoforo Colombo
Navigatore genovese, poneva
per il primo il piede sullo scono
sciuto territorio americano, or
fanno quattro secoli.
Quella scoperta, ostacolata
con tutti i mezzi del pregiudizio
e dell'ignoranza di quei tempi,
sorprese il mondo intero, e fe'
accorrere su questo continente
tanti altri navigatori e tanti al
tri popoli in cerca di oro. di pa
ne, e di avvenire più radioso.
E noi per i primi, discen
denti di quel Grande Genio che
diede un Mondo al mondo, noi
per i primi, o Connazionali, dob
biamo essere grati all'immortale
genovese della sua scoperta. Noi,
che, per le dfficoltà dello spazio
e per le sventure di razza, ab
biamo sentito e sentiamo tutto
ra il bisogno di espandere la
nostra razza esuberante in que
sta sterminata, ricca e promet
tente plaga Americana.
La data del XII Ottobre dice a
noi, Italiani ed emigrati per
giunta, un jnondo di doveri da
adempiere in questa terra d'e
silio e di diritti ancora da far
valere di fronte alle divisioni
malfondate di razza, di lingua,
di religione e di principii sociali.
Festeggiamo dunque come si
conviene questa data memora
bile, mostriamo col più'caldo en
tusiasmo che i discendenti di Co
lombo, pur confinati nell'esilio e
costretti a vivere nel contatto
con razze di usi e costumanze e
tradizioni diverse, non degene
rano punto dai loro ideali di I
talianità. e glorificano in ogni
occasione i Genii della stirpe i
talica, che in ogni secolo ed in
ogni campo dell'attività umana
hanno saputo affermare la gran
dezza imperitura di una razza
che ha dato al mondo civiltà an
tiche ed immortali.
In questo fausto giorno del
XII Ottobre come in Patria, co
sì dovunque vi sono Italiani, qui
negli Stati Uniti ed altrove, sì
celebra con grandissima solenni
tà ; la Data Memorabile, e noi di
Philadelphia non saremo da me
no degli altri nell'onorare il no
me di quel Grande come si con
viene.
Un grande Comitato colonia
le, composto dei rappresentanti
di Società, Logge e Circoli, e d
privati ancora, lavora attiva
mente per allestire un grandio
so programma di festeggiamoli
ti. che quest'anno dovranno as
sumere una. imponenza non ma
vista, per la coscienza sviluppa
ta della nostra entità colletti
va, sociale e politica.
Una grande, immensa, impo
i nente parata avrà luogo nella no
stra Città, di noialtri Italiani,
che si avvierà ad onorare il mo
numento del Grande Navigato
re che ai eleva maestoso in Fair
mount Park.
Sospendiamo per quel giorno
il nostro ordinario lavoro e le
nostre occupazioni.
Facciamo che ognuno parteci
pi a quella grande Parata, che,
oltre ad onorare il nome immor
tale di Cristoforo Colombo, sa
rà un'affermazione di Italianità
vigorosa e possente di fronte al
l'elemento indigeno che ci cir
conda.
Al Fairmount Park, saranno
in quella fausta giornata a par
larci di Cristofor Colombo, mol
ti oratori nostri, che tesseranno
la storia delle grandi virtù, elei
supremi eroismi e delle incredi
bili sventure di Colui che pur
scoprendo un Mondo Nuovo, si
ebbe per premio le catene e l'o
blìo.
Tutti all'opera adunque per il
XII Ottobre!
Per il Comitato
John M. Queroli, Pres.
Gius. Modestino, Segr.
Ordine net fio l protesto
Ci ni comunica :
Il signor Edoardo Abate, pre
sidente della benemerita Legio
ne Roma Intangibile, ci comuni
ca che nella seduta ordinaria del
giorno 10 Settembre corrente
l'assemblea dei soci approvava il
seguente ordine del giorno:
"La Legione Roma Intangibi
le, riunita in assemblea ordina
ria, presa visione di una circo
lare inviata dal Rettore di una
Chiesa Cattolica Italiana del
nord Filadelfia ad alcuni conna
zionali organizzatori di una
commemorazione per la ricor- j
renza della fatidica data del XX
Settembre ;
Ritenuto che il detto Rettore
con la circolare in parola ha dif
fidato e minacciato a desistere
dal proponimento di commemo
rare il XX Settembre, poiché
circa 300.000 cattolici americani
sarebbero pronti a vendicare,
anche con la violenza, l'insulto
che la commemorazione farebbe
loro ;
Ritenuto che la circolare co
stituisce una grave offesa al sen-,
timento italiano e dimostra lai
malafede o l'ignoranza del Ret
tore iir parola, che "vorrebbe far
passare la ricorrenza come una
manifestazione anticlericale ca
pace di provocare il sentimento
dei cattolici della Repubblica che
ci ospita;
Considerato che la fatidica
data del XX Settembre 1870 co
ronava l'aspirazione secolare di
un grande popolo eminentemen
te cattolico, anelante di indipen
denza e libertà, che voleva mo
dificare il potere temporale ed il
riconoscimento del Regno d'lta
lia sul principio "Libera Chiesa
in libero Stato";
Considerando che l'unità d'l
talia non poteva costituirsi sen
za Roma Capitale, come ebbe a
dichiarare Cavour nel 1861,
giacché alla scelta della capitale
di una nazione concorrono circo
stanze storiche, intellettuali e
morali ;
Considerando che lo Statuto
del Regno d'ltalia contiene la
più potente garanzia dell'lndi
pendenza del Pontefice e dell'as
soluta libertà della Chiesa ;
Considerando che la data del
XX Settembre 1870, come ebbe
a dire il grande letterato ame
ricano Guglielmo Culler Bryan,
rappresenta "un nuovo e signifi
cativo trionfo della libertà e del
Governo costituzionale, non una
vittoria ottenuta da un princi
pio religioso sull'altro, ma la
consecutiva affermazione di di
ritti che sono il patrimonio na
turale di ogni uomo nato nel
mondo diritti di cui nessun
individuo può spogliarsi e che
nessuna forma di governo può
negare ai suoi soggetti ;
Delibera unanimemente di asso
ciarsi all'operato dei connazio
nali del Nord Filadelfia ed invia
ad essi il plauso sincero e fra
terno con l'augurio che la com
memorazione del XX Settembre
riesca una completa affermazio
ne d'italianità, ed a tale scope
ne assicura tutto l'appoggio pos
sibile."
Il ISIIÉI il 111 (Il flit Pili 1
Ut tiKlB
Il nostro direttore invitato di onore
IL NUOVO AGENTE CONSO-i
LARE OPERA IL MIRACOLO
La colonia italiana di Erie, j
l'a., unita come un sol uomo, i
per due giorni consecutivi, ha,
v oluto festeggiare il neo agente
consolare signor Orazio Rico,,
nativo di Celano, in quel di A-
11 f 1
M L
$ ORAZIO RICO
Nuovo Agente Consolare di Evie, Pa.
uila, e la sua distintissima si
nora Clara.
11 neo agente consolare ha o
erato il miracolo di unire la
jlonia. Nei festeggiamenti vi è
tata una sola nota che merita
ilievo, la nota della concordia
el tributare l'omaggio al rap
resentante del nostro Governo:
iovane modesto per quanto va
iroso, di principi prettamente
emocratici, senza pretensioni
urbanzose. Gli italiani di quel
i laboriosa coionia hanno avu
ti una specie di sollievo nella
omina del signor Rico e ne so
o perciò gratitissimi al Regio
'onsole d'ltalia in Philadelphia,
'av. Uff. Luigi Sillitti.
Fin/lai suo arrivo il signor
lieo incontrò le simpatie non
010 dei propri connazionali, ma
lelle autorità cittadine : dal pr-i
no magistrato della cittadi
la di Erie a quelle conteali,
e quali lo mostrarono in forma
angibile intervenendo al ban
hetto dato in suo onore al Law
rence Hotel la sera di lunedì
icorso e ripetendo in quel sim
posio la loro ammirazione per il
giovane funzionario, suscitata
lei loro animi dalle ottime qua
ità da egli rivelate.
Appena messo piede nella sim
patica città al neo Agente
consolare veniva offerto un ban
chetto dalla benemerita Società
Itoccapia. Più tardi questa chia
mò a raccolta le altre associa
zioni e gli italiani in generale
perchè tutti potessero mostrare
al giovane funzionario il loro
compiacimento per averlo in
mezzo a loro.
Aderirono e parteciparono ai
ricevimenti tutte, nessuna esclu
sa, lo Società locali, quali: la
Società Roccapia. le logge del
l'Ordine Figli d'ltalia. TI Risve
glio, l'Ausonia e la Vittorio E
manuele di uomini e la Adelaide
Cairoli femminile; la loggia Sal
vatore Spinuzza di Nortb East,
le Società di Mutuo Soccorso S.
Paolo, Sant'Antonio, Stella dogli
Abruzzi, la Nazionale, la Italian
Memorial League, la loggia Mac
cabei ed il Circolo Nazionale. Il
miracolo si era compiuto: il neo
agente Consolare aveva saputo
riunire sotto l'egida del vessillo
tricolore tutti gli italiani di E
rie.
Fa quel che devi. &wenj&
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.0#
TNA COPIA S BOLSI
| Costituitosi il Comitato, del
quale erano stati eletti ufficiali
| i signori Domenico Berarducci,
presidente; Rocco Ippolito, se
gretario; Dr. F. A. Trippe, te
soriere e chairman Egisto Agre
sti, Grande Curatore dell'Ordi
ne Figli d'ltalia per lo Stato di
Pennsylvania e direttore de "La
Gazzetta di Erie", primo suo
pensiero fu di invitare il nostro
direttore, Cav. A. Giuseppe Di
Silvestro, nella sua qualità di
Grande Venerabile dell'Ordine
in questo Stato. L'invito venne
gradito entusiasticamente ed il
nostro direttore promise d'inter
venire.
IL SUO ARRIVO
Proveniente da Pittsburgh,
Pa., dove la sera precedente a
jveva presenziato la seduta della
loggia Pittsburgh, il nostro di
| rettore arrivava alla stazione
ferroviaria di Erie con il treno
delle ore 1.20 pomeridiane. E
rano a riceverlo il nuovo Agente
| consolare Orazio Rico, il Rev. F.
Scarpitti e i signori Egidio A
gresti, Salvatore Cassata, Eu
genio Giordano, Giuseppe Ceca
la, Domenico Giuliante, Domeni
co Giordano, Antonio Picconi e
Paolo Storaci. Fatte le presenta
zioni e scambiatisi i saluti la
comitiva si avviò verso il Law
rence Hotel, dove erano state ri
servate le camere per l'ospite
gradito.
IN CASA GALLO
Nella residenza del signor En
rico Gallo, tesoriere della Log
gia Ausonia, al No. 1105 E. 9th
Street, in onore del nostro diret
tore veniva dato un pranzo il cui
menù, preparato con maestria
culinaria dalla signora moglie
Silvia, fu gustato e congratulato,
oltre che dal nostro direttore,
dai partecipanti signori Orazio
Rico, agente consolare, Rev.
Scarpitti, Egidio Agresti, Sal
vatore Cassata, Giuseppe Ceca
la, Sebastiano Restifo, Bene
detto Siciliani, padre della pa
drona di casa, Eugenio Giordano
ed Antonio Restifo.
PER RAGIONI Di SPAZIO
SIAMO COSTRETTI RIMAN
DARE AL PROSSIMO NUME
RO LA 7.a PUNTATA "PER
UNA RIFORMA CONSOLA
RE", CORRISPONDENZE ED
ALTRE NOTIZIE DI CRO
NACA. MY IMPRESSION OF ITALY
1 had many times looked over
pictures ot the wonderful things
that could be seen over the other
side; pictures that made me feel
restless with the anxiety ot a
trip to "Sunny Italy", tlie Nation
from which my genitors came.
Many a night did 1 dream of
setting my teet on Italian soil
and then seeing all those things
about which I had read and stu
died. In these dreams I recalled
all the wonderful history of Ho
me, the capital of an empire
whose boundaries were the fur
thest corners of the world, the
civilization of which its laws, ad
ministration and discipline had
affected and is still affecting
the entire world.
And every time I looked at the
pictures it seemed, as though
they were surrounded by an at
mosphere of grandeur and my
mind again took fire to pay a vi
sit to the country from which
came the Caesars.
This summer came the culmi
nation of my desire, thanks to
His Excellency Vittorio Rolandi
Ricci, to the Order of the Sons
of Italy and especially to the
Grand Venerabile of the State
of Pennsylvania Cav. A. Jos. Di
Silvestro and to his brother Mr.
John M. Di Silvestro LL. D., Su
preme Venerable of the Order
in the United States.
* * *
Entering the harbor of Na
ples, with the "Conte Rosso' a
truly floating palace, an oil-bur
ning liner of the Lloyd Sabaudo,
a ship which is noted for the ar
tistic beauty of the interior de
corations, I saw a sight that for
med a lasting impression upon
me. Directly in back of the buil
dings along the waterfront rose
mountains the sides of which
were decorated with wonderful
homes and some of whose tops
were crowned with monasteries
and castels.
We soon docked and in a few
hours, we students were riding,
in automobiles, through the city.
To write about all the wonder
ful things we have seen, to write
my impressions of this trip
would be to write volumes and
volumes. But I cannot forget the
natural beauty of Naples; the an
tiquit.v of Pompei; the beautiful
and odoriferous Palermo; and
Rome, the mecca of my thoughts
its Forum, its Colesium, all its
wonderful churches like St. Paul,
its Vatican, its Royal Palace and
all its other innumerable marve
lous buildings are sights that o
ne cannot forget. In that city we
students saw together with our
guide Dr. Alberto C. Bonaschi
and Mr. John M. Di Silvestro
Esq. His Holiness the Pope Pio
XI, who gave us all a blessing.
Mr. DiSilvestro having fallen si
ck and having a very high fever
was unable to accompany us stu
dents when we went to visit His
Majesty the King, nevertheless
His Excellency Vittorio Rolan
di-Ricci and General Guglielmoi
ti explained the situation, whe
reupon His Majesty expressed
his feelings of sorrow and hoped
that he would be well soon. His
Majesty, the King a most lova
ble man, a very democratic per
son, was very glad to hear that
we Italo-American Students co
uld speak Italian and he spoke
with us for over one-half hour
upon most every subject, asking
us the part of the country from
which our parents had come and
asking many other questions.
Firenze. Venezia. Trieste. Mi
lano, Como, Torino, Genova all
characteristic Italian cities are
full with really wonderful
works of art, architecture, of na
tural beauty and of italian life.
They are full of that Italian
sentiment of which I feel proud.
They are full of that spirit of
which we saw the effects in the
war region.
Tn the sacred regions of 'V it
torio Veneto, Conegliano, II Pia
ve, II Montello. Udine, Gorizia,
Monfalcone, and il Carso we saw
the difficulties of the Italian sol
diers. I sometimes think that
what the Italian soldiers did at
the front was impossible, but the
spirifcin their veins, in my veins,
in the veins of all us Italo-Ame
ricans was the factor that cau
sed the downfall of the Austriar
forces. When we saw General Di'
az, a man with piercing features,
we saw a man who really looked
like a leader of men, and the
man who led the forces to that
great victory.
* * ♦
Now let us look a while at the
conditions existing in Italy, con
ditions which I had the pleasure
of seeing on this instructive to
ur..
Contrary to what many
think, the Italian people pos
sess great abilities especially
that of specialization. I saw cer
tain manufactures connected
with certain regions of Italy due
to the fact that the lalian work
man in that region had an apti
tude for the type of work that
exists there. For example, Na
ples is known for the manufa
cture of gloves and nothern Italy
for the culture of silk worms and
the silk industry, Turin for au
tomobiles etc. etc. I easily saw
that the success of these manu
facturing activities was taken
care of by the skill and experien
ce of local workmen, therefore if
the density of the population and
the qualities that this population
possess enter into the industrial
and agriculural fortune of a
country Italy may rest in perfect
security of being a very rich na
tion.
Due to the fact that Italy has no
coal and has only "carbone bian
co" she makes use of the abun
dant water power which exists
throughout the peninsular, for
the production of electrical ener
gy and motor power. As we tra
veled the entire lenght and bred
th of Italy on this trip we noticed
the general use of electricity for
illumination and domestic and
industrial purposes even in the
smallest villages. As we were
traveling through the country in
our train we could see the prepa
rations being made for the ele
ctrification of the railroads.
The extraordinary number of
water courses throughout Italy
and the steep incline at which
they flow from their source to
a short distance from their
mouth furnished to us the ex
planation of the great wealth of
hydraulic power at the disposal
of the country.
Another condition that at
tracted our attention was the
fact that the Italian industries
do not base the reason of their
existence and development so
i lely on its reserves of material
and national resources. For ex
ample the Cotton mills in North
ern Italy, one of the most cele
brated industries of Italy is ap
plied to raw material brought
from America and other extre
mely distant regions.
And now that we students
have returned from this won
derful trip, in Order to become
better acquainted with the home
land of our fathers, we are now
fully prepared to tell our fa
thers and mothers and sisters
and brothers, to tell everyone,
for we are all brothers and si
sters, the truly marvelous con
ditions, conditions better than
our greatest expectation, exi
sting in that "Sunny Italy".
September the 16th, 1922.
i Nicola Dienno