I A LIBI 114. PAliai jA 1 forti caratteri sono ili Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street A.NNO V. - Numero 36 IMPRESSIONI SINTETICHE Quando S. E. Rolandi Ricci, Ambasciatore italiano agli Stati Uniti, iniziò, per la prima volta, la gita degli studenti italo-ame ricani.in Italia, lo fece allo sco po di farci vedere e constatare le bellezze naturali dell'ltalia; per darci una prova migliore dell'affetto grande che gli ita liani d'ltalia hanno verso di noi emigrati;'dell'ospitalità e gene rosità vera che essa ci avrebbe prodigata. L'altro scopo di maggiore importanza era quello di metterci sotto I nostri occhi le prove evidenti e tangibili del le sofferenze morali e materiali sopportate eroicamente da un piccolo ma grande paese, come la Patria dei nostri genitori, du rante il periodo bellico pei/ la li bertà del suo popolo, quando le mancava il puro necessario, co me esempio i' carbone e il ferro, le due più inportanti materie. Constatammo la generosità dell'ltalia dal momento in cui vi mettemmo piede; quando cioè incominciammo a goderci i pri vilegi delle ferrovie dello Stato che ci concessero un vagone spe ciale, preso ai tedeschi durante la guerra; essa, in America, ci aveva già condonato i visa-fees per i passaporti prima di partire e ci fu estremamente ospitale durante le nostre visite alle sue belle opere di arte, industria e commercio. Mentre noi attraversavamo di giorno in giorno, le città visi tate c'imbevevamo di spirito ita liano, apprezzavamo la cordiali tà latina, le cortesie che ci si prodigavano. Noi ci sentivamo orgogliosi di essere discendenti di cittadini italiani. Che gioia quando sbarcammo a Napoli! Superba città per le sue bellezze naturali, circondata dal mare, essa appare un immen so giardino incantato. Il Vesu vio di tratto in tratto emana del le correnti di fumo e di lava ed al volgo il panorama del grande vulcano sembra una qualche co sa di misterioso. ♦ ♦ * Ci siamo recati a Palermo, metropoli della Sicilia, la città che è circondata da vastissime pianure coperte di alberi di a grumi; quella vasta regione è conosciuta col nome dei "24 giardini d'oro Ovunque, come del resto in tutte le città italiane si trova no opere dell'arte della pittura e scultura. Nel Duomo della vi cina borgata di Monreale si os serva Cristo dipinto, opera me ravigliosa quasi unica e rara. Il teatro Massimo, uno dei prin-| cipali teatri d'ltalia, ha un fron tespizio artistico e costoso che attrae sùbito l'atenzione del pas sante. Un altro teatro, che por ta il nome dell'eroe della cami cia rossa, Garibaldi il quale tanto fece per la libertà dell'l talia, anch'esso è maestoso, sia per la sua costruzione che per i lavori di architettura. Ve ne so no ancora tante e tante altre di opere di cui bisognerebbe far menzione. Chi non conosce il cuore dei siciliani resta sorpreso della calda ospitalità che quel popolo fa al visitatore. * * ♦ Siamo a Roma ! Occorrerebbe ro volumi interi per potere som mariamente parlare delle sue bellezze, dei suoi lavori artistici, dei mastodontici monumenti. Non vi è opera d'arte che non esista nella città delle tre civil tà. Dovunque, in ogni via, ad ogni angolo, dapertutto bisogna soffermarsi per ammirare. Il Vaticano l'abbiamo trovato su perbamente imparagonabile a qualunque edificio per lo stile che riproduce le diverse epoche. Facciamo ora astrazione delle bellezze della città eterna ed en triamo nel Quirinale dove una grande figura di democratico. Sua Maestà Vittorio Emanuele 111, ci aspetta. Egli èun uomo franco, leale, affabile, di vasta coltura, cuore grande e genero so. E' COSJ\ veramente rara in contrare un sovrano che affabil mente si intrattiene a discorrere con voi per circa un'ora, che vi domanda e che vi dà spiegazio ni e schiarimenti, come se voi foste suoi amici intimi. _ Egli aspettava fin dalle ore 7.30 di mattina; prese vivo interesse al la nostra gita e s'informò minu- , tamente da ognuno di noi del 1 luogo di nascita dei nostri geni , tori, dei nostri studi, ecc. Fummo presentati da S. E. - Rolandi Ricci e dal Generale 2 Guglielmotti i quali mostrarono ; a Sua Maestà il loro rammarico 5 per l'assenza "orzata del Venera ; bile Supremo dell'Ordine Figli i d'ltalia, dovuta ad insolazione ■ che lo tenne inchiodato a letto. > Sua Maestà mostrò il Suo rin i crescimento. Era presente pe > rò il D.r Bonaschi. Di Sua Santità Pio XI ripor ; tano gratissimo ricordo. Egli ci ■ impartì la Santa benedizione. i ♦ « * La bella Firenze, la patria di Dante, di Macchiavelli, di Leo : nardo da Vinci e di tanti altri uomini grandi, e di illustri scien ziati letterati ed artisti è attra entissima come lo sono pure la intellettuale Bologna, la superba Venezia, la industriosa Milano, il pittoresco Lago di Como, To rino, Genova e tante altre che teniamo scolpite nel cuore. Io credo che non vi sieno le eguali al mondo. Di queste città bisognerebbe ricordare specialmente il Duomo di Milano, ricco di architettura in stile gotico. In esso tutte le arti possono ammirarsi. Ed a San Marco di Venezia, vi è opera di arte che non vi esi sta? • * # Non è possibile dimenticare tanta bellezza di cui si arrichi sce l'ltalia. Solo i critici a buon mercato non vogliono ri conoscergliela. Eppure ve ne sono tanti, anzi molti qui in America i quali osa no dire che l'ltalia è il paese del "dolce far niente." Bisognerebbe pestare la coda a gente malvagia che si permette di sparlare dell'l talia. Da un'altra parte bisogna compatire tali esseri perchè i gnoranti che non conoscono quanto ha sofferto l'ltalia, quan ti sacrifici essa ha sopportati con rassegnazione, quanto san gue ha versato per la civiltà del mondo intero nell'ultima guer ra: 500,000 fratelli morti glo riosamente sui campi di Susega na, Conegliano, Neversn, Mon tello, Vittorio Veneto, Monte Grappa. Gli antichi Romani solevano dire che non con l'oro ma col fer ro si sarebbe riscattata Roma; i soldati dell'ultima guerra ri scattarono col loro sangue le ter re irredenti e ridiedero la liber tà ai popoli. i L'ltalia merita da tutti la loro ammirazione perchè specialmpn te oggi occupa il primo posto nel mondo politico, sociale, eco nomico ed intellettuale. » * * Non vi è cosa più bella che ricordare il pellegrinaggio da noi compiuto proprio in un mo mento in cui i rapporti italo-a --mericani sono amichevoli ; in un momento in cui le controversie politiche sono cessate. Per tutto questo e per l'affetto i grande che in me esiste per l'l talia mi auguro che si mantenga eternamente indissolubile que sta fratellanza. L'America non ci perde nulla perchè l'ltalia si trova in condi zioni industriali e commerciali tali, che solo noi possiamo aver ne una cognizione esatta, noi che siamo stati testimoni oculari del la sua rinascita. Bisognerebbe vedere il fun zionamento dei cotonifici in Na poli e nella Lombardia dove so no impiegati un quantitativo di personale che \aria da 5000 a GOOO operai. Essi ricevono il co tone crudo dagli Stati Uniti e lo lavorano per metterlo in condi zione da potersi usare manifat turato in America. Non è vero che l'ltalia in quanto alle industrie è una Na zione inetta. Visitammo tutti i suoi stabi limenti, coire ad esempio quello di Pneumatici Pirelli, nel quale lavora un numero di 15,000 o perai circa, e che esporta il suo prodotto di gomma in tutti gli stati esteri. Visitammo la Fiat o tutti gli Stabilimenti metal lurgici, la Compagnia Generale di Elettricità, la Franco Tosi, l'Ansaldo, e tante altre che tro- «, U" AVANTI SEMPRE, CON L_ A FIACCOLA I INI PUGNO "CI PHILADELPHIA, PA., SABATO, 16 SETTEMBRE, 1922 SULL'ITALIA vammo tutte in pieno lavorìo. A Milano la ditta Marelli haj 12000 operai ; ad essa difficil mente è paragonabile qualunque stabilimento del genere in Fila delfia, sia per il funzionamento che per il suo prodotto. Non bisogna prestar fede a taluni giornalisti, stupidi ed i gnoranti, denigratori del bello, i quali riferiscono cose false e si permettono di sparlare degli ita liani e dell'ltalia come se questa fosse una delle peggiori Nazioni europee. Essi non sono altro che serpi velenosi solo degni di pie- 1 tà, che tentano di avvelenare la 1 mente ed il cuore nobile degli Americani e far loro credere! che gl'ltaliani sono degli inetti, , I ! i \ Il figlia del nostro direttore, lAntonio Di Silvestro, nel (paese dove nacque suoo padre, davanti la residenza del signor Giovanni Barone, circondato da cugini ed ammiratori. degli incapaci e che l'ltalia sia una cenerentola. L'ltalia oggi può dichiararsi d'essere una Nazione a livello delle altre del continente per lo sviluppo delle sue industrie e per Le attivila' del Commissario generale italiano Ottawa, Canadà, 9 Sett. Il Commissario Generale del l'Emigrazione De Michelis, en trato Canada da Uniti sta' percorrendo centri principali per prendere contatto autorità nazionali. Stampa canadese pubblica articoli elogiosi nostro Paese e organizzazione Com missariato. Dopo Montreal dove conferì con Governo Provincia le De Michelis fu ricevuto capi tale Ottawa da Governo Federa le, col quale stabilì accordi per facilitare ingresso e impiego lavoratori italiani. Pomeriggio ieri ebbe luogo Palazzo Federa le conferenza con Sottosegreta ro lavoro Brown e Ministri im migrazione delle Provincie On tario Alberta British Colum bia. Ministro lavoro Murdock offerta colazione al Club Rireau cui presenziavano alcuni rap presentanti Governi Provinciali. Oggi nella Città di Toronto do ve ha luogo grande esposizione Canadese Commissario Generale accompagnato da Console Conte Bolognesi Ispettori emigrazione Bnardelli - Mariani - Ju rice vuto con trrande deferenza e gli fu offerta colazione dal Comita to Esposizione. Furono pro nunziati discorsi dal Ministra Agricoltura da Presidente Espo sizione da Ispettore Canadese Imigrazione a Londra da DÉ Michelis molto applaudito. Pre sidente disse che questa riunio ne era stata una delle più bril lanti finora tenute tanto ch< poteva dirsi Italian Day. Visi ta Commissario Generale è se guìta da nostre collettività cor |lo sviluppo commerciale che va ( sempre crescendo. Questa constatazione la faran no, me lo auguro, gli studenti ohe, anno per %nno, vi si reche ranno a visitarla. i » * » Non posso chiudere questo mio modesto scritto senza tribu tare un omaggio sentitamente sincero agli Illustri Senatore Ro landi Ricci e Generale Emilio Guglielmotti per il vivo interes samento che Essi hanno preso alla nostra gita. Il Generale ci ha seguiti per una gran parte del nostro itine rario, ci è stato sempre a fianco |in Napoli ed a Roma, alcune volte usciva e discuteva' con noi studenti, ci chiamava col nome 'di battesimo; era insomma il no stro padre ed il nostro compa gno. Gli italiani di America debbo- no essere grati a questo Distinto Generale come debbono esserlo verso S. E. Ricci che ha portato una nuova Ilice fra gl'italiani di America. Antonio Di Silvestro | vivo interesse data la grande de- j ferenza con cui è accolta dalle ■ ! Autorità e data l'importanza che ] ! gli viene accordata da tutta la , stampa locale, segni evidenti , •jella simpatia che riscuote qui , j nostro Paese. Commissario Generale parte per il Nord del Canada e rientrerà Stati Uniti \ dalla costa del Pacifico dopo a- , ! ver visitato più notevoli gruppi i jiostri colonizzatori agricoli. t Consolato d'ltalia; ! COMUNICATO CONSOLARE Riceviamo e integralmente > pubblichiamo : Phila., Pa., 8 IX '22. Si porta a conoscenza degli ■ interessati che con recente cir • colare dei RR. Ministeri della • Guerra e della Marina sono sta : te emanate le norme per lacon -1 cesione della medaglia interal leata della Vittoria. A tale concessione hanno di - ritto i militari, militarizzati ed che ottennero il di -2 stintivo delle fatiche di guerra 3 istituito con R. Decreto 21 mag e gio 1916, ed i militari, militr.- - rizzati ed assimilati i quali, non i avendo ottenuto tale distintivo, - abbiano, in ogni caso, prestato i- servizi© per almeno 4 mesi in o zona di giurisdizione delle ar mate, stando a disposizione delle autorità mobilitate o collaboran do direttamente con l'Esercito e operante. ■- Coloro i quali ritengono di ti )- ver diritto alia detta medaglia |_ debbono presentare alla R. Au e torita' Consolare, nella cui giu . risdizone risiedano, una doman " da da cui risultino chiaramente ** indicati: nomo, cognome, pafer n nità, comune di nascita, classe di leva, distretto militare, (se militare di truppa) deposito (se ufficiale) cui l'interessato ap partiene, nonché le indicazioni sommarie, nonché le indicazioni ed il loro preciso indirizzo in A merica. Il Regio Console: L. SILLITTI. * CONCERTO E BALLO DEL CENACOLO DA VINCI L'ufficio di segreteria del Ce nacolo Leonardo da Vinci ci co munica quanto appresso: Il Cenacolo Leonardo da Vinci, nella sua ultima seduta del gior no 8 settembre corrente, unani mamente deliberava di dare un grandioso concerto e ballo sotto l'alto patronato dell'illustrissi- TIO Regio Consolo d'ltalia. Cav. Uff. Luigi Sillitti, e di devolver le il 50 per cento del ricavato ietto a beneficio degli Ex-Com jattenti Italiani più bisognosi, luì residenti. 11 concerto e ballo avrà luogo a sera ili giovedì 9 novembre irossimo, nella grande sala del .u Lu Tempio. 1337 Spring. iarden Street. Il comitato orga lizzatore del concerto, al quale irenderanno parte ben noti ar isti si compone dei seguenti Sig. intonino Scarduzio, Pasquale )el Vecchio, Beniamino Tarta ra, Ferdinando Titomanlio, A. ÀU7.7À, Giovanni Cianciarulo, Raffaele Romano, Prof. Pasqua s Seneca. Filippo Bocchini, ar ista Giuseppe Brocato. Oltre ai predetti, il Comitato lallo si compone dei seguenti ; igtf.: )ottor Giuseppe Fabiani, Avv. Eugenio Alessandroni, Avv. Jo eph F. Baldi, Avv. Michele des olano, Ario Fiamma, Raffaele Cavalieri, Nicola Romano, Dot or Giuseppe Marcucci, Dottor 'enanzió Angelucci, Dante Pi rossi, Dottor Vico Ciccone. C. Costantini, artista Giuseppe Do lato, Anthony Donato, Cav. ìiuseppe D'Andrea. I biglietti saranno posti in ven lita nella entrante settimana, al jrezzo di Dollari Tre, con diritto i condurre seco una signora. Per igni signora in più il prezzo del righetto speciale è stabilito a dol ari Uno. II Cenacolo avrà la sua prossi ma seduta la sera di martedì 19 corrente, alle ore < 30, nei soliti locali sociali al 104 So. Broad Street, ed a tal iopo l'Ufficio di Presidenza ri tolge viva preghiera a tutti i nembri di essere presenti, do lendosi discutere e prendere op portuni accordi per assicurare J ii successo al concerto in parola lato anche lo scopo patriottico ì filantropico cui mira. Si rammenta, inoltre, che tutte e persone di ambo i sessi, dell'e tà da 18 ani in poi, anche non fa :ertti parte del Cenacolo, che ab biano certi requisiti ed un certo talento musicale e vogliano far parte della Sezione Corale, recen mente costituitasi, in seno al Ce nacolo stesso, potranno rivolger si al sig. Antonino Scarduzio, il :juale è incaricato dell'esame de urli aspiranti per rifer'rno allo apposito Comitato per l'ammis- Mone. Il Sig. Scarduzio è reperibile ili suo studio, al No. 1304 So. Carlisle Street, tutti i igorni dalle ore una alle ore otto pome ridiane. C. Costantini, Segretario NELLA NOSTRA FAMIGLIA La mattina di lunedì scorso, nella chiesa di Santa Rita, è sta ta detta una messa in suffrag io del signor Salvatore Cali fano, padre della signora mo glie del nostro drettore, decedu to l'anno scorso uopo la mezza notte del 10 settembre. Assistevano alla celebrazione religiosa la vedova, signora An gelina, i figli ed i parenti. Partenze da Ptiiladelphla Vine Street Pier AMERICA 20 Settembri TAORMINA 20 Ottobr. TACR **!>?*. 6 Dicembri Per una riforma nei Consolati VI La verità' innanzitutto In omaggio alla verità, a que sta Dea alla quale abbiamo sem pre ispirato ogni nostro atto, sentiamo l'obbligo imprescindi bile di correggere un dato di fat to che, mentre non cambia la so stanza delle cose, ci potrebbe fa re apparire poco accurati nella nostre pubblicazioni. Nel numero scorso, in un certo punto del 50. articolo, dicevamo: Quelli che intervennero al banchetto datosi al "candidato" recentemente designato a copri re la canea di avvocato presso 1' legale del Consolato di Philadelphia, per « tarea iii giurisprudenza oth unta da II Università di Penn sylvanta e relativo riconoscimen to dello Stato, non avranno di menticato il disgusto che li per vase in q Ue i simposio. Noi era vamo presenti e ricordiamo che nessun segno nazionale, italiano ed americano, arricchiva la sala, oltre che fu impedito all'orche atra di suonare l'inno reale. Fac " .. q t u ?l la manifestazione era la staffetta" dell'odierna campagna consolare. Quando il gioielliere signor. Gaetano Lan ciano ne domandò la spiegazione foggiato si sentì risponde ir ■ >»a lasciamole andare cer. te sentimentalità! " Per quantoianche dal banchet to offerto allavv. Paolini (pre uri amo fare il nome della per sona alla quale era diretta la no- M SIOne avuto lll °g° il 28 0 il 29 Novembre 1920, alla New Us.no Hall, 719 Djckinson St.. itali™» _^ Sc]usi . lo bandiere vale i am ™na, e l'inno il rin- n ° di ?'°KO fra lui ed 1 gioielliere signo,- Gaetano Lanciano, stando alla dichiara venuto' <3 " e f ultimo - sarebbe av uiuto al banchetto datosi al ■ Bernabei, tenuto si nella Garrick Hall, 507 So. Stia Street, il 18 dicembre 1921 ou i* molli intervenuti a deistat?° f\™ posio rimasero "sgustati della novità dell'as senza dei colori nazionali e det reale °' l zlone d ' "uonare l'inno »f»v,;r r r m e?,"T„ to ™r5 n £ Voce della Colonia " conchiuse dicendo che in altra occasione simile non sarebbe intervenuta. Noi, su La Libera Paro la del 24 dicembre 1922, pubbli cando il resoconto facevamo que sto il levo. 'Il banchetto veniva dato la sera di domenica scorsi nell'ampia sala "Garrick-.Tsl lorna della nostra bandiera na zionale, ma in compenso ricca di insipidi colori fra i quali primeg giava giallo. Perchè? Fu trascuratezza del comitato o fu 'atto per partito preso? In que stocaso si sarebbe giuocato un biutto scherzo al festeggiato altrui°" 6 sottoporsi a "° idee L'avvocato Paolini, per la veri tà, in questo banchetto non ave va nessuna veste ufficiale, anzi sembra che egli non avesse «re so posto alla tavola d'onore e, co me ci è stato riferito, invitato in sistentemente, non volle neanche parlare. Però del suo banchetto, dal quale, come abbiamo già detto, furono assenti i colori nazionali, era stato maestro di cerimonie il signor Michele Co amosca, presidente del comita to di propaganda " Per una ri forma nei Consolati e di quel lo al Dr Bernabei lo stesso si gnor olamosca era stato nr.'- sidente. 1 Abbiamo avuto un colloquio con l'avvocato signor Salvator»: aolini, ed egli ha recisament< negato il dialogo, anzi ha dichia rato che in quella sera non ha af. fatto parlato con il signor Lan ciano. "Io sono sempre stato c sono attualmente di fede monar chica", ha conchiuso l'avv. Pao lini. "perciò non posso ripudia re l'inno reale nò la nostra ban diera". Noi raccogliemmo la dichiara zione perchè partiva da un uonu di carattere, quai'è il signor Lan ciano, degno di tutta la nostn stima. Forse Commetteremo u n'imprudenza . 1(316 So. Il th. Street di que sta città mi dava■ piena ed am pia facoltà di. dichiarare pub blicamente che la lettera a sua firma, apparsa nei giorni addie tro sul giornale l"'Opinione" a favore della campagna da questo giornale condotta, per una rifor ma nei consolati, e propriamente nell L fficio legale, e falsa di sana pianta. Egli mai si è sognato di scrivere simile lettera ' o farla scrivere simile lettera perche' illetterato, o di farla scrivere. Compio questo atto unicamen te per sventare le solite gher minelle di certa stampa e per mettere in guarditi i nostro con nazionali. Grazie dell'ospitalità che dare te a questa mia e con stima vi saluto Vostro devao . Tito Macchia. La lettera del signor Crisaful li è pubblicata sull"'Opinione" lell 11 Agosto u. s. Come dice il signor Macchia, il presunto auto re della lettera di adesione è il letterato e non conosce il gior nale che ha ospitato la sua comu nicazione, nè l'avvocato Paolini Jèl s(uale parla con tanta enfasi. Quanta sfacciataggine! Non è questo un atto criminale dei più odiosi, usare cioè il nome di un uomo che non ha mai autorizza to chicchessia a servirsene ? Ma siamo in America! Attaccabrighe Abbiamo in colonia degli at taccabrighe i quali, alle volte, fi fanno premurosi, nell'intento di creare maggiore confusione in certe situazioni, di riferire a modo loro, agli interessati qual che cosa che si è potuto dire fra un boccone e l'altro. Però si guar dano bene dal confessare quanto potrebbe loro nuocere. La lunga esperienza che abbiamo dei "co si" e delle "cose" coloniali ci fa essere sempre guardinghi di cer ti tipi che, nello stesso momento, per un capriccio od altro, dicono >• disdicono, ma fanno sempre i moralisti sputando sentenze alle Muali nessuno più è abituato a c redere. Lasciamoli gracidar » nei pan tani cotesti "ranocchi" e perse» guiamo la via che ci siamo trac ciata. La Libera Parola ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION o "Eaters m wcwrf-dMi matter April 19,1918, at the post of lie* at Philadelphia, Pa_ under the Act of March 3. 187»"