La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 02, 1922, Image 1
LA LIBERA PAROLA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 34 Per una riforma nei Consolati IV. INTERMEZZO I fili-telefonici e telegrafici dell' "Opinione", quotidiano di questa città, sono sempre, in attività, ed il personale straordinario, assunto per la cir costanza, addetto alla ricezione dei messaggi e dei dispacci, la vora incessantemente, giorno e notte, per decifrarne il signifi cato. Alla fabbricazione poi del le lettere di adesione alla ri forma consolare, delle pochissi me lettere cioè, che servono per non smettere "ex abrupto" una ridicola campagna morta sul na scere, ed alla quale non credono più neanche gl'interessati, atten de il solito redattore ordinario dell' "Opinione" con l'ausilio di collaboratori "from outside". Per noi che. modestissimi mor tali. difettiamo di.certi mezzi, il servizio di trasmissione ce lo fa il porta-lettere. Negli ultimi giorni, fra la pubblicazione pre cedente e la compilazione di que sta che vede la luce oggi, anche noi siamo stati fortunati di rice vere delle missive preziosissime, alcune delle quali anonime, altre firmate da nostri ammiratori, superiori ad ogni sopetto, i qua li però ci pregano di "non espor li al pubblico". Per quanto i fatti che ci si co municano rispondono a verità noi non possiamo servirci di co municazioni anonime e neanche di quelle i cui autori desiderano rimanere all'ombra, tanto più che in qualcuna di esse ci si ac cusa di non avere il coraggio di attaccare gli interessati alla cam pagna coi.oolare come si convie ne, esponendoli al pubblico per quello che realmente furono al trove, per quello che si sono ri velati in Philadelphia. Noi stralciamo dalle miss, /• solamente quello che possiamo dire, ma ci rifiutiamo assoluta mente di servire da comodino ai pusillanimi, che non hanno il co raggio di scoprire i loro nomi. Vi sono di quelli che vi infor mano, perchè vogliono nuocere un tizio ed un caio, salvo, dopo che hanno raggiunto il loro in tento, di tiravi dei calci e di fare causa comune con gli stessi con tro i quali hanno dato le infor mazioni. Vi sono degli altri i qua li. mentre godono intimamente degli attacchi che fate a questo od a quello, con voi fanno vede re che essi sono scandalizzati di certe pubblicazioni e mostrano di darvi dei consigli. Noi non ci curiamo di questi eroi del farabuttismo e tiriamo" diritto per la via che ci siamo tracciata. * » • Questo intermezzo era neces sario per dimostrare che noi rac cogliamo le informazioni che ci pervengono, ma non possiamo servircene appieno se gli infor matori non si rivelano o se quel li che pure si scoprono non ci au torizzano a fare i loro nomi. Promettemmo che "avremmo accolto nelle colonne di questo giornale qualunque argomento in eontradittorio". Le anonime pe rò non solo non costituiscono argomenti, ma vanno condanna te perchè sono la emanazione di animi vigliacchi. E chi ci dice che di esse non possono esserne autori nostri stessi nemici i quali vorrebbero trascinar#; a commettere delle diffamazioni e colpirci così alle spalle? Quelli che sanno o vogliono dire, firmi no le loro lettere e ci autorizzi no a pubblicare. Noi investighe remo, e se le loro informazioni ri spondono a verità, anche se do vessimo soffrirne dei disturbi, adempiremo per intero il nostre dovere. « * * "La tua ossei vr.£;cr.c", ?«•'« un amico di Chester al nostro di rettore. "che non trascinerai ne contesto colui, il cui nome farò forse staio usato senza autoriz zazione, mi fa venire l'acquolint in bocca- Si vede che o sei ur ingenuo o I'osservr jione è degni del tuo ingegno satirico". Il no atro amico si dilunga poscia ir una disquisizione sull'etica prò fessionale, sul significativo si lenzio del "colui", fino al punti I — lo scrivente si dice quasi pae sano. che è stato a Roma di ! riferirci cosa che non si sono ' svolte in Philadelphia, perciò non ci riguardano. » « » Un anonimo ci scrive: "Con il vergognosissimo scandalo che ha dilagato dovunque, facendo delle vittime, sebbene le autorità non »iano ancora intervenute, 1' "O pinione" ha la faccia tosta di continuare a pubblicare delle let tere di adesione. Ho voluto rivol gere questo mio monito ad un redattore di quel giornale, il qua le, invece di rispondermi, ha fat to una scrollatina di spalle ac compagnata da un risolino sar donico. ♦ » * Un tale che si firma f. r. man da una cartolina al nostro diret tore per dirgli : "bravo, Di Sil vestro. tu sei un uomo" (se il no stro direttore portasse la veste f. r. lo avrebbe chiamato donna). Ed aggiunge: "Se ti fossi vicino ti darei una infinità di baci per aver detta la verità circa il gior nale di Maganza, che tempo ad dietro era ispirato, diretto ed amministrato da un americano. Tutti hanno diritto di parlare di italianità e di combattere per es *a, all'in fuori dei maganzesi". * * * Oh, questa è bella! Un anoni mo ci prega di recarci noi Lin- Hi li Eie iiiiio il li Din Nella simpatica cittadina di Eric, in questo Stato, trovasi, di recente, a ricoprire l'ufficio di titolare di quella importante a genzia Consolare, il signor Ora zio Rico, in sostituzione del Con te Sag ramoso. Quella colonia italiana ha ac colto il nuovo funzionario con immensa gioia e con un senso di intima soddisfazione, sicura che da oggi in poi gli interessi de gli italiani saranno tutelati da persona che non disdegna, per chè figlio del popolo, di immi schiarsi con i suoi connazionali, collaborando con essi per il loro avanzamento e per mantenere al to il prestigio della nostra Pa tria. Una pro v tangibile dell'affet to che qu*.. bravi coloni sentono di già per il nuovo rappresentan te del nostro governo, glie la da ranno domenica, 17 corrente mese, in un pubblico, so lenne comizio al quale interver ranno tutte le Società locali e le 4 logge dell'Ordine Figli d'lta lia; e la sera del giorno succes sivo, 18, in un banchetto popola re che sarà dato nell'aristocra tico Lawrence Hotel, dove ebbe luogo l'ultimo Congresso Statalo dell'Ordine Figli d'ltalia di Pennsylvania- Quella colonia, memore del la voro fatto dal nostro direttore per l'evangelizzazione degl'italia ni di questo Stato, lo ha voluto invitato d'onore. Riportiamo, da "La Gazzetta di Erie", del 12 luglio, diretta dal brillante collega in giornalismo, signor E oridio Aeresti. Grande Curatore rlell'Ordine Figli d'ltalia ner Io Stato di Pennsylvania, quello che sssa dice a questo proposito: "IL CAV. DI SILVESTRO VERRÀ' AL BANCHETTO "Il ricevimento che la colonia italiana di Erie s'è proposta di offrire al nuovo agente consola re, Signor Orazio Rico, è stato rimandato al giorno 18 settem bre, dovendosi fare delle ripara zioni nel Lawrence Hotel. "Il comitato ha dovuto a ma lincuore cambiare la data poi ché aveva già tatto tulli i r.cccc «ari preparativi per il 20 Agosto ma in compenso la differenza d un mese non farà che accresce re maggiormente l'entusiasmi tra i nostri connazionali. "Là festa avrà due grandi si gnificati : prima perchè con es *a si onora il rappresentante de patrio governo, nella persona se ria ed affabile, nel vero sens della parola, del sig. Rico, po J-Y». AVANTI SEMPRE, corsj L_A FIACCOLA IIM PUGNO ' R \X coln Bldg. e domandare informa ' zioni ad un certo avvocato ameri cano sulla restituzione degli ulti mi duecento dollari, dei mille e duecento, effettuatasi a favore di un calabrese bocciato, per i l'intervento anche di un agente di navigazione, che si barcame na in tutte le direzioni, ma che impone allo bocciato, non sappia mo perchè, di non parlare con chicchessia. ♦ * ♦ "Che cosa aspetta il Console di l'hiladelphia", scrive uno che si firma il colono che sa, "a notifi care il commissariato di emigra zione delle aspirazioni di certi nostri italiani i quaìi si vantano di quella e di questa, mentre tacciono le cose proibite? » * * "Un tuo comprovinciale", elio crediamo di avere riconosciuto, scrive al nostro direttore una let tera di insulti e di minacce, nella quale lo definisce per anti-aqui lano che non si è schierato dal la parte dell' "Opinione", per favorire un compaesano. Noi. egregio comprovinciale, ci schieriamo, come abbiamo sem pre fatto, dalla parte della giu stizia e della verità. Se avrete il coraggio di scoprirvi, nonostante crediamo'di "àwrvi riconosciuto, vi faremo ringoiare tutti gli in sulti che ci fate e vi dimostre remo che le vostre minacce a noi, che non temiamo i teppisti, ot tengono l'effetto contrario per chè invece di fermarci, come voi c'ingiungete, continueremo, con maggior veemenza,, a dire la no stra parola al prossimo numero. La Libera Parola j perche ad essa prenderà parte uno uomini più amati e stimati, una delle personalità più Spiccate d'America, il Cav. Giu seppe Di Silvestro, Grande Vene rabile dell'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsylvania. "Il Comitato per il ricevimen to al nuovo Console, composto di tutti i sodalizi locali e «lelle 4 Logge dell'Ordine Figli d'ltalia, estese telegraficamente un invito al Cav. Giuseppe Di Silvestro, pregandolo di partecipare a det to banchetto in qualità d'invitato d'onore, per cui il Grande Vene rabile fece pervenire, con gran de sollecitudine, la seguente ri sposta : "Comitato Ricevimento Agen te Consolare Rico: "Fortuna tissimo trovarmi tra voi per lo sviluppo e l'armonia della colo nia italiana di Eric, che io ho sempre avuto a cuore. Non man cherò". G. Di Silvestro. "La notizia della presenza del Cav. Giuseppe Di Silvestro e la popolarità che il Sig. Rico ha già acquistato fra noi, saranno suffi cienti per assicurare a questa co lonia uno dei più belli e sponta nei successi. "L'agente consolare si presen terà e parlerà alla colonia in un grande comizo nella Columbus School, il giorno prima del ban chetto, cioè nel pomeriggio di Domenica, alle ore 4. Per tale occasione saranno invitati tutti i sodalizi italiani, i due corpi musi cali, il sindaco, i consiglieri co munali ed i giudici della contea, onde stringere in un vincolo fra terno il rappresentante del no stro governo con la colonia e le autorità cittadine. "Oltre al comitato direttivo, delle Società e rappresentanti della colonia, è sorto, sotto la di rezione di alcune signore, un Co mitato di signore e signorine che riceverà la signora Rico, contri buendo così a rendere più lieta la festa "Coloro che hanno già acqui stato i biglietti pel banchetto po tranno cambiarli con i nuovi, presso le stesse persone da cui li hanno acquistati, e che portano ia lÌHtw ucl Settembre. "I biglietti sono statiposti in vendita al prezzo di $2.00 e sonc valevoli por il banchetto e per il ballo". Nel del 19 luglic quel giornale aggiungeva: •'PER IL RICEVIMENTO DEI NEO AGENTE CONSO LARE "Fervono i preparativi per i PHILADELPHIA, PA., SABATO, 2 SETTEMBRE, 1922 ricevimento che la nostra colonia darà all'agente consolare Orazio Rico, nel Lawrence Hotel, la se ra del 18 Settembre. I biglietti sono stati messi in circolazione e, da colro che si stanno maggior mente interessando e fanno par te del comitato, apprendiamo che tutto promette uno dei più belli successi che si siano avuti in Erie per simili occasioni. 'L'annunzio della sicura pre senza del Cav. Giuseppe Di Sil vestro, Grande Venerabile del l'Ordine Figli d'ltalia, al ban chetto, b stato sufficiente per mettere in moto i Figli d'lta lia ed assicurare maggiormente il buon esito dell'avvenimento". Noi ringraziamo la colonia ita liana di Eric per l'onore che ha voluto fare al nostro direttore, invitandolo alla patriottica ma nifestazione e ringraziamo altre sì la simpatica "Gazzetta" ner gli elogi tributati al capo del l'O. F. d'l. di questo Stato. Il nostro direttore, a confer ma del suo telegramma, si trove rà in Erie domenica. 17 Settefn bre. per prendere parte al co mizio e nartecinare al banchetto due tributi di omaggio che s faranno ad un distinto funziona rio il quale, ner la fama che 1( precede, ne è ben degno. Il nostro direttore, nelle or< antimeridiane del 17. visiterà lt quattro logco locali, che si riunì ranno in unica seduta, nella sui qualità di Grande Venerabile. 'TITVAGUÒ" ed Ario Fiamma Nel numero del 10 agosto u. s. promettemmo di dire "le cose de II Vaglia che non ci piacciono". Oggi manteniamo la promessa, sicuri di non offende re il suo direttore. Della cultura di Ario Fiamma ibbiamo già detto il nostro pen siero in modo chiaro e sincero; IOÌ lo consideriamo fra i pochi competenti giornalisti che van-' ,ano le colonie di America. Diciamo però, senza ambagi, ihe de "11 Vaglio" non ci piac ciono i "medaglioni", come non ■i piacque un "avvertimento" di \rio Fiamma che egli fece, nel >rimo numero del suo giornale, luando ammoniva un "giornali ita coloniale che aveva detto di colergli fare una guerra spieta &". s * * ♦ I "medaglioni" di Ario Flam na, per quanto essi trattino be je delle benemerenze di uomini lUperiori, nel campo dello scibi e ed in quello degli affari "sen :a scopi celati, o venali", co ne egli dice, sono sempre odiosi Ì danno l'impressione al pub >lico che quella reclame sia vo lita dagli interessati. Dire delle >enemerenze di un nostro con ìazionale quando vi è l'occasio ìè di doverne parlare, per con letterlo a qualche avvenimentr he lo riguarda, è differente di )ari«.rne ex abrupto. I "meda riioni", poi, anche se scritti d£ Vrio Fiamma, e se riflettano neritevoli, destano sempre dell( gelosie ed invece di unir* e colonie le dividono maggior nente. Spieghiamoci meglio per noi essere fraintesi. Noi non inten liamo menomare le virtù <je •onnazionali dei quali Flamm. ìa parlato nei suoi "medaglioni ìè quelle di coloro di cui potri tarlare; non approviamo in ge lerale la sua iniziativa dei "me taglioni" che nei giornali cole liali, una volta, se ne stampava io a profusione. E poi, come può, con cognizic le di causa, il collega Fiamma parlare dei connazionali di Phi adelphia? Da quanto tempo egl risiedè in questa colonia? Qua) occasioni gli si sono presentai ser conoscere tutti i lati degli i :aliani dei quali egli scrive 'medaglioni?" Dobbiamo dun ino r-vpd(M-e che egli ne parla pe 'sentito dire". Spesse volte, nolente o volen te, non si dice tutta la verità i favore di una persona per noi urtare la suscettibilità di un'al tra. Ario Fiamma, per esempio, h? parlato di Francesco Di Berar dino. Abituati a dire sempre U verità dobbiamo riconoscere ch< costui è fra i pochissimi degni d. essere mostrati ad esempio «Ile nostre colonie: uomo fattosi da sè a via di ferrea volontà e di sa crifizii, modesto, di cuore gene roso, che rifugge da qualsiasi re clame Fa del bene, ma non vuo le si parli della sua generosità Di Francesco Di Berardino, (It i la sua vita, che è tersa come uno specchio, della sua intelligente attività si potrebbero scrivere diverse pagine di giornali. Egli è incapace di far male a chic chessia. E pure nella sua vita di affari, è stato ostacolato, perse guitato da un '"suo connazionale" che, specialmente nei primi tem pi della sua assunzione ad agen te generale delle Compagnie di Navigazione Italiane, lo ha lot tato con ogni mezzo, financo re candosi appositamente in Italia per togliergli il frutto dell'? suo fatiche. Quel "connazionale" ha anche perseguitato un suo fratello. Perchè Ario Fiamma non ha parlato di que sto incidente noto urbis ed orhr? Per non urtare forse la .suscetti bilità di quel "connaziona le?" Non lo crediamo. Cre diamo, invece, che egli i gnorasse la cainesca opera ragione di più per affermare «■he nei "medaglioni" non si di ce tutta la verità, o perche si i gnora o perchè non la si vuol di re. I "medaglioni", dunque, so no, come dicevamo, sempre in completi. » • « L' "avvertimento" con il quale Ario Fiamma ammoniva "un giornalista coloniale", è una mi naccia di arresto quando egli di ce: "salvo a ricorrere ai giudi ci, esorbitando la misura". O diosissima minaccia, collega Fiamma, specialmente per te che, essendo giornalista d'ltalia, conosci le vie dell'onore. Si ricorre ai tribunali in Ita lia perchè in essi è ammessa la facoltà di prova ed il giornali sta che non riuscisse a pro rare le accuse o gli "immondo", litro alla condanna che ne ri por terebbe, per non avere raggiijn a la prova, rimarrebbe umilia -0 di fronte alla classe ed al pub )lico. Ma in Pennsylvania spe •ialmente, lo cui Corti, anche se querelanti lo volessero, non )ermettono la prova se non per jli ufficiali pubblici o poi canili lati agli uffici.il giornalista ver rebbe condannato perchè alla )ersona privata non si possono are attacchi. In questi casi, più n Corte si cerca di provare la rerità più si commette la dift'a nazione. Alle Corti si ricorre per met ervi la museruola e la condanna lei giornalista non rivendica la noralità del querelante, perchè a legge vi condanna per la sola agione che non potete nominare 1 "nome di Dio invano". Nei tribunali d'ltalia, diceva no, se il querelante la concede, è immessa la facoltà di prova. Citiamo un recente esempio. *lel tribunale di Parma, verso il !0 del mese scorso, terminò il trocesso per diffamazione inton ato dal conte Lusignani contro 'ex Deputato Albertelli, sociali tà; il Dr. Candiani, il diretto •e dell' "Avanti!", Giacinto Ser ati, ed altri. Avendo il Conte jusignani concessa la facoltà di irova ed avendola gli accusati ■aggiunta, a sostegno delle accu ;e fatte, il tribunale mandò as sito tutti gli accusati- Concludiamo: non si va n Corte per rivendicare la iropria onorabilità, ma semplice nente per far condannare i jiornalista accusatore perchè la egge vuole che non si dica ladre il ladro. Partenze da Philadelphia Vine Street Pier 2UROPA 8 Settembri MIERTPA 20 Settembri TAORMINA 20 Ottobri TAORMINA 6 Dicembri PANETTERIA ITALIANA NICOLA MARINELLI 1020 So. Bth Si Phila . P» 1 IH «Il Mi UHM L'ARRIVO leri, a bordo del piroscaf< Taormina, della Navigazione Ge nerale Italiana, sono ritornat gli studenti italo-americani dal l'ltalia, recativisi por un giro d istruzione- Essi erano partiti di qui il 6 del lo scorso luglio sul Conte Rosso della stessa Compagnia di Navi - / studenti della Pennsylvania : Da sinistra a destra: Dante Pigozzi, Gelsomino Giuliante, Antonio Di Silvestro e Ni cola Dienno. Il primo è stato mandato dalla Camera di Commer cio ed il terzo dal padre. accompagnati dal Dr. Alberto C. Bonaschi, segretario della Cornerà dì Commercio di New York, e dall'avv. Giovanni ; M. I)i Silvestro, Supremo Vene rabile dell'Ordine Figli d'ltalia, quest'ultimo portando seco i due piccoli figli maschi Giovanni .Ir. ed Arnaldo. Gli studenti arriva rono a Napoli, di dove sono ri partiti il 18 agosto u. s., il 16 di luglio, e subito in cominciarono ad espletare il pro gramma precedentemente stabi lito, visitando, oltre alla città partenopea, Palermo, Roma, Fi renze, Bologna, Venezia e il tea tro della guerra italiana, toccan do il Piave, Suseynana, Montello, Conegliano, Vittorio Veneto, li dine, Trieste, Gorizia, Gradisca, Monfalconc, Hermada e Carso; Milano e regione industriale mi lanese, Como ed il Lago, Torino c Genova. Gli studenti, che, come diceva mo nel numero scorso, so no stati accolti dovunque trionfalmente, sono ritornati sot to la guida di uno dei loro, dello studente Dante Pigozzi, essendo rimasti in Italia l'avv. Di Silve stro, per riposarvisi ed il Dr. Bonaschi, per riaversi della gra ve disgrazia che l'ha colpito, mentre era colà in viaggio, con la morte del suo adorato genito re. Al porto di New York una (Tran folla di italiani salutava, venerdì scorso, l'arrivo degli studenti. In mezzo ad essa etano i parenti dei gitanti contentissi mi di riabbracciare i loro cari i quali porteranno impresso nel cuore il ricordo dolce d'ltalia e il ricordo delle bellezze della nostra Patria. Gli ultimi giorni di attività' in Italia Il 16 corrente, la comitiva d studenti italo-americani ha com pletato il suo giro d'ltalia e si < imbarcata nel pomeriggio a bor do del "Taormina", diretta i New York. L'ultima giornata della sui permanenza in Genova, come di cevamo la settimana scorsa, < stata spesa nel visitare i var impianti del porto e gli stabili mefiti industriali della città e de dintorni. Giovedì, 17, il "Taormina' giunse a Napoli, ove irli student Fa quel che devi, avvenga I che può*. Abbonamento Annuo $ 2.M tTNA COPIA 3 SOLO) ebbero una nuova, calorosissima accoglienza. La sera, una festa danzante brillantissima fu data in loro onore al Circolo Rinasci ta- Vi intervennero il Prefetto, i Sindaci di Napoli e di Avellino, Generali, Ammiragli ed altri in vitati cospicui. Ai nostri studen ti furono fatte le più cordiali e simpatiche dimostrazioni di af fetto. Il gorno seguente, venerdì mattina, 18, gli studenti ebbero facoltà di visitare liberamente • olla spicciolata la bella Parteno pe e nel pomeriggio ripresero imbarco sul "Taormina". Al mo mento della partenza del pirosca fo si rinnovarono le acclamazio ni cordialissime, entusiastiche, nitri ritagli di giornali Il giovane Antonio Di Silve stro, figlio del nostro direttore, negli ultimi giorni di sua resi denza in Italia, cioè da Milano • da Como, manda al suo genito re altri ritagli dei giornali, che si sono interssati al viaggio de gli studenti italo-americani, ed una infinità di fotografie pre se da lui stesso a bordo del "Con te Rosso" ed in tutte le città vi sitate. Ve ne sono ri producenti i funerali dei fascisti, avuti luogo a Milano, il 6 agosto, al cui corteo avevano partecipato anche i gi tanti. Parlando di Milano il giovani Di Silvestro dice che essa non ha nulla da invidiare alle indu striose città americane e ci ripeta quanto ebbe a dire il Supremo Venerabile dell'Ordine Figli d'l talia, a nome degli studenti, nel suo discorso in inglese pronun ziato alla presenza del Console americano Carrigan, nel ban chetto offerto all'Hotel Regina, quando reiterò le espressioni di sincera ammirazione dei gitanti: "At Milano we felt to be afc home". Il figlio del nostro direttore, in una sua lettera del 10 agosto da Como, scrive: "E' peccato cht in America ci debbono essere ta luni giornalisti ignoranti e deni gratori del bello, che si permetto no parlare male degli italiani 4 dell'ltalia, come se la nostra Pa- Iria fosse fra le peggiori Nazio ni europee. A parer mio cotesti > 3tensori di false notizie som degni di pietà e commiserazione. Essi non fanno altro che avvele nare la mente degli americani contro di noi. 1,0 dico senza te ma di smentita: l'ltalia può Sta rr a confronto delle Grandi 4 Potenti Nazioni, per lo sviluppi delle sue industrie e del suo com mercio che, nonostante le conse ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION ""Entered as secood-rtaas matter April 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879"