La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 02, 1922, Image 1

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    LA LIBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 34
Per una riforma nei Consolati
IV.
INTERMEZZO
I fili-telefonici e telegrafici
dell' "Opinione", quotidiano di
questa città, sono sempre,
in attività, ed il personale
straordinario, assunto per la cir
costanza, addetto alla ricezione
dei messaggi e dei dispacci, la
vora incessantemente, giorno e
notte, per decifrarne il signifi
cato. Alla fabbricazione poi del
le lettere di adesione alla ri
forma consolare, delle pochissi
me lettere cioè, che servono per
non smettere "ex abrupto" una
ridicola campagna morta sul na
scere, ed alla quale non credono
più neanche gl'interessati, atten
de il solito redattore ordinario
dell' "Opinione" con l'ausilio di
collaboratori "from outside".
Per noi che. modestissimi mor
tali. difettiamo di.certi mezzi,
il servizio di trasmissione ce lo
fa il porta-lettere. Negli ultimi
giorni, fra la pubblicazione pre
cedente e la compilazione di que
sta che vede la luce oggi, anche
noi siamo stati fortunati di rice
vere delle missive preziosissime,
alcune delle quali anonime, altre
firmate da nostri ammiratori,
superiori ad ogni sopetto, i qua
li però ci pregano di "non espor
li al pubblico".
Per quanto i fatti che ci si co
municano rispondono a verità
noi non possiamo servirci di co
municazioni anonime e neanche
di quelle i cui autori desiderano
rimanere all'ombra, tanto più
che in qualcuna di esse ci si ac
cusa di non avere il coraggio di
attaccare gli interessati alla cam
pagna coi.oolare come si convie
ne, esponendoli al pubblico per
quello che realmente furono al
trove, per quello che si sono ri
velati in Philadelphia.
Noi stralciamo dalle miss, /•
solamente quello che possiamo
dire, ma ci rifiutiamo assoluta
mente di servire da comodino ai
pusillanimi, che non hanno il co
raggio di scoprire i loro nomi.
Vi sono di quelli che vi infor
mano, perchè vogliono nuocere
un tizio ed un caio, salvo, dopo
che hanno raggiunto il loro in
tento, di tiravi dei calci e di fare
causa comune con gli stessi con
tro i quali hanno dato le infor
mazioni. Vi sono degli altri i qua
li. mentre godono intimamente
degli attacchi che fate a questo
od a quello, con voi fanno vede
re che essi sono scandalizzati di
certe pubblicazioni e mostrano di
darvi dei consigli.
Noi non ci curiamo di questi
eroi del farabuttismo e tiriamo"
diritto per la via che ci siamo
tracciata.
* » •
Questo intermezzo era neces
sario per dimostrare che noi rac
cogliamo le informazioni che ci
pervengono, ma non possiamo
servircene appieno se gli infor
matori non si rivelano o se quel
li che pure si scoprono non ci au
torizzano a fare i loro nomi.
Promettemmo che "avremmo
accolto nelle colonne di questo
giornale qualunque argomento in
eontradittorio". Le anonime pe
rò non solo non costituiscono
argomenti, ma vanno condanna
te perchè sono la emanazione di
animi vigliacchi. E chi ci dice
che di esse non possono esserne
autori nostri stessi nemici i
quali vorrebbero trascinar#; a
commettere delle diffamazioni e
colpirci così alle spalle? Quelli
che sanno o vogliono dire, firmi
no le loro lettere e ci autorizzi
no a pubblicare. Noi investighe
remo, e se le loro informazioni ri
spondono a verità, anche se do
vessimo soffrirne dei disturbi,
adempiremo per intero il nostre
dovere.
« * *
"La tua ossei vr.£;cr.c", ?«•'«
un amico di Chester al nostro di
rettore. "che non trascinerai ne
contesto colui, il cui nome farò
forse staio usato senza autoriz
zazione, mi fa venire l'acquolint
in bocca- Si vede che o sei ur
ingenuo o I'osservr jione è degni
del tuo ingegno satirico". Il no
atro amico si dilunga poscia ir
una disquisizione sull'etica prò
fessionale, sul significativo si
lenzio del "colui", fino al punti
I — lo scrivente si dice quasi pae
sano. che è stato a Roma di
! riferirci cosa che non si sono
' svolte in Philadelphia, perciò
non ci riguardano.
» « »
Un anonimo ci scrive: "Con il
vergognosissimo scandalo che ha
dilagato dovunque, facendo delle
vittime, sebbene le autorità non
»iano ancora intervenute, 1' "O
pinione" ha la faccia tosta di
continuare a pubblicare delle let
tere di adesione. Ho voluto rivol
gere questo mio monito ad un
redattore di quel giornale, il qua
le, invece di rispondermi, ha fat
to una scrollatina di spalle ac
compagnata da un risolino sar
donico.
♦ » *
Un tale che si firma f. r. man
da una cartolina al nostro diret
tore per dirgli : "bravo, Di Sil
vestro. tu sei un uomo" (se il no
stro direttore portasse la veste
f. r. lo avrebbe chiamato donna).
Ed aggiunge: "Se ti fossi vicino
ti darei una infinità di baci per
aver detta la verità circa il gior
nale di Maganza, che tempo ad
dietro era ispirato, diretto ed
amministrato da un americano.
Tutti hanno diritto di parlare di
italianità e di combattere per es
*a, all'in fuori dei maganzesi".
* * *
Oh, questa è bella! Un anoni
mo ci prega di recarci noi Lin-
Hi li Eie iiiiio il li Din
Nella simpatica cittadina di
Eric, in questo Stato, trovasi, di
recente, a ricoprire l'ufficio di
titolare di quella importante a
genzia Consolare, il signor Ora
zio Rico, in sostituzione del Con
te Sag ramoso.
Quella colonia italiana ha ac
colto il nuovo funzionario con
immensa gioia e con un senso di
intima soddisfazione, sicura che
da oggi in poi gli interessi de
gli italiani saranno tutelati da
persona che non disdegna, per
chè figlio del popolo, di immi
schiarsi con i suoi connazionali,
collaborando con essi per il loro
avanzamento e per mantenere al
to il prestigio della nostra Pa
tria.
Una pro v tangibile dell'affet
to che qu*.. bravi coloni sentono
di già per il nuovo rappresentan
te del nostro governo, glie la da
ranno domenica, 17 corrente
mese, in un pubblico, so
lenne comizio al quale interver
ranno tutte le Società locali e le
4 logge dell'Ordine Figli d'lta
lia; e la sera del giorno succes
sivo, 18, in un banchetto popola
re che sarà dato nell'aristocra
tico Lawrence Hotel, dove ebbe
luogo l'ultimo Congresso Statalo
dell'Ordine Figli d'ltalia di
Pennsylvania-
Quella colonia, memore del la
voro fatto dal nostro direttore
per l'evangelizzazione degl'italia
ni di questo Stato, lo ha voluto
invitato d'onore. Riportiamo, da
"La Gazzetta di Erie", del 12
luglio, diretta dal brillante
collega in giornalismo, signor E
oridio Aeresti. Grande Curatore
rlell'Ordine Figli d'ltalia ner Io
Stato di Pennsylvania, quello che
sssa dice a questo proposito:
"IL CAV. DI SILVESTRO
VERRÀ' AL BANCHETTO
"Il ricevimento che la colonia
italiana di Erie s'è proposta di
offrire al nuovo agente consola
re, Signor Orazio Rico, è stato
rimandato al giorno 18 settem
bre, dovendosi fare delle ripara
zioni nel Lawrence Hotel.
"Il comitato ha dovuto a ma
lincuore cambiare la data poi
ché aveva già tatto tulli i r.cccc
«ari preparativi per il 20 Agosto
ma in compenso la differenza d
un mese non farà che accresce
re maggiormente l'entusiasmi
tra i nostri connazionali.
"Là festa avrà due grandi si
gnificati : prima perchè con es
*a si onora il rappresentante de
patrio governo, nella persona se
ria ed affabile, nel vero sens
della parola, del sig. Rico, po
J-Y». AVANTI SEMPRE, corsj L_A FIACCOLA IIM PUGNO ' R \X
coln Bldg. e domandare informa
' zioni ad un certo avvocato ameri
cano sulla restituzione degli ulti
mi duecento dollari, dei mille e
duecento, effettuatasi a favore
di un calabrese bocciato, per
i l'intervento anche di un agente
di navigazione, che si barcame
na in tutte le direzioni, ma che
impone allo bocciato, non sappia
mo perchè, di non parlare con
chicchessia.
♦ * ♦
"Che cosa aspetta il Console di
l'hiladelphia", scrive uno che si
firma il colono che sa, "a notifi
care il commissariato di emigra
zione delle aspirazioni di certi
nostri italiani i quaìi si vantano
di quella e di questa, mentre
tacciono le cose proibite?
» * *
"Un tuo comprovinciale", elio
crediamo di avere riconosciuto,
scrive al nostro direttore una let
tera di insulti e di minacce, nella
quale lo definisce per anti-aqui
lano che non si è schierato dal
la parte dell' "Opinione", per
favorire un compaesano.
Noi. egregio comprovinciale, ci
schieriamo, come abbiamo sem
pre fatto, dalla parte della giu
stizia e della verità. Se avrete il
coraggio di scoprirvi, nonostante
crediamo'di "àwrvi riconosciuto,
vi faremo ringoiare tutti gli in
sulti che ci fate e vi dimostre
remo che le vostre minacce a noi,
che non temiamo i teppisti, ot
tengono l'effetto contrario per
chè invece di fermarci, come voi
c'ingiungete, continueremo, con
maggior veemenza,, a dire la no
stra parola al prossimo numero.
La Libera Parola
j perche ad essa prenderà parte
uno uomini più amati e
stimati, una delle personalità più
Spiccate d'America, il Cav. Giu
seppe Di Silvestro, Grande Vene
rabile dell'Ordine Figli d'ltalia
per lo Stato di Pennsylvania.
"Il Comitato per il ricevimen
to al nuovo Console, composto di
tutti i sodalizi locali e «lelle 4
Logge dell'Ordine Figli d'ltalia,
estese telegraficamente un invito
al Cav. Giuseppe Di Silvestro,
pregandolo di partecipare a det
to banchetto in qualità d'invitato
d'onore, per cui il Grande Vene
rabile fece pervenire, con gran
de sollecitudine, la seguente ri
sposta :
"Comitato Ricevimento Agen
te Consolare Rico: "Fortuna
tissimo trovarmi tra voi per lo
sviluppo e l'armonia della colo
nia italiana di Eric, che io ho
sempre avuto a cuore. Non man
cherò". G. Di Silvestro.
"La notizia della presenza del
Cav. Giuseppe Di Silvestro e la
popolarità che il Sig. Rico ha già
acquistato fra noi, saranno suffi
cienti per assicurare a questa co
lonia uno dei più belli e sponta
nei successi.
"L'agente consolare si presen
terà e parlerà alla colonia in un
grande comizo nella Columbus
School, il giorno prima del ban
chetto, cioè nel pomeriggio di
Domenica, alle ore 4. Per tale
occasione saranno invitati tutti i
sodalizi italiani, i due corpi musi
cali, il sindaco, i consiglieri co
munali ed i giudici della contea,
onde stringere in un vincolo fra
terno il rappresentante del no
stro governo con la colonia e le
autorità cittadine.
"Oltre al comitato direttivo,
delle Società e rappresentanti
della colonia, è sorto, sotto la di
rezione di alcune signore, un Co
mitato di signore e signorine che
riceverà la signora Rico, contri
buendo così a rendere più lieta
la festa
"Coloro che hanno già acqui
stato i biglietti pel banchetto po
tranno cambiarli con i nuovi,
presso le stesse persone da cui li
hanno acquistati, e che portano
ia lÌHtw ucl Settembre.
"I biglietti sono statiposti in
vendita al prezzo di $2.00 e sonc
valevoli por il banchetto e per il
ballo".
Nel del 19 luglic
quel giornale aggiungeva:
•'PER IL RICEVIMENTO DEI
NEO AGENTE CONSO
LARE
"Fervono i preparativi per i
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 2 SETTEMBRE, 1922
ricevimento che la nostra colonia
darà all'agente consolare Orazio
Rico, nel Lawrence Hotel, la se
ra del 18 Settembre. I biglietti
sono stati messi in circolazione
e, da colro che si stanno maggior
mente interessando e fanno par
te del comitato, apprendiamo che
tutto promette uno dei più belli
successi che si siano avuti in
Erie per simili occasioni.
'L'annunzio della sicura pre
senza del Cav. Giuseppe Di Sil
vestro, Grande Venerabile del
l'Ordine Figli d'ltalia, al ban
chetto, b stato sufficiente per
mettere in moto i Figli d'lta
lia ed assicurare maggiormente
il buon esito dell'avvenimento".
Noi ringraziamo la colonia ita
liana di Eric per l'onore che ha
voluto fare al nostro direttore,
invitandolo alla patriottica ma
nifestazione e ringraziamo altre
sì la simpatica "Gazzetta" ner
gli elogi tributati al capo del
l'O. F. d'l. di questo Stato.
Il nostro direttore, a confer
ma del suo telegramma, si trove
rà in Erie domenica. 17 Settefn
bre. per prendere parte al co
mizio e nartecinare al banchetto
due tributi di omaggio che s
faranno ad un distinto funziona
rio il quale, ner la fama che 1(
precede, ne è ben degno.
Il nostro direttore, nelle or<
antimeridiane del 17. visiterà lt
quattro logco locali, che si riunì
ranno in unica seduta, nella sui
qualità di Grande Venerabile.
'TITVAGUÒ"
ed Ario Fiamma
Nel numero del 10 agosto
u. s. promettemmo di dire
"le cose de II Vaglia che non ci
piacciono". Oggi manteniamo la
promessa, sicuri di non offende
re il suo direttore.
Della cultura di Ario Fiamma
ibbiamo già detto il nostro pen
siero in modo chiaro e sincero;
IOÌ lo consideriamo fra i pochi
competenti giornalisti che van-'
,ano le colonie di America.
Diciamo però, senza ambagi,
ihe de "11 Vaglio" non ci piac
ciono i "medaglioni", come non
■i piacque un "avvertimento" di
\rio Fiamma che egli fece, nel
>rimo numero del suo giornale,
luando ammoniva un "giornali
ita coloniale che aveva detto di
colergli fare una guerra spieta
&". s
* * ♦
I "medaglioni" di Ario Flam
na, per quanto essi trattino be
je delle benemerenze di uomini
lUperiori, nel campo dello scibi
e ed in quello degli affari "sen
:a scopi celati, o venali", co
ne egli dice, sono sempre odiosi
Ì danno l'impressione al pub
>lico che quella reclame sia vo
lita dagli interessati. Dire delle
>enemerenze di un nostro con
ìazionale quando vi è l'occasio
ìè di doverne parlare, per con
letterlo a qualche avvenimentr
he lo riguarda, è differente di
)ari«.rne ex abrupto. I "meda
riioni", poi, anche se scritti d£
Vrio Fiamma, e se riflettano
neritevoli, destano sempre dell(
gelosie ed invece di unir*
e colonie le dividono maggior
nente.
Spieghiamoci meglio per noi
essere fraintesi. Noi non inten
liamo menomare le virtù <je
•onnazionali dei quali Flamm.
ìa parlato nei suoi "medaglioni
ìè quelle di coloro di cui potri
tarlare; non approviamo in ge
lerale la sua iniziativa dei "me
taglioni" che nei giornali cole
liali, una volta, se ne stampava
io a profusione.
E poi, come può, con cognizic
le di causa, il collega Fiamma
parlare dei connazionali di Phi
adelphia? Da quanto tempo egl
risiedè in questa colonia? Qua)
occasioni gli si sono presentai
ser conoscere tutti i lati degli i
:aliani dei quali egli scrive
'medaglioni?" Dobbiamo dun
ino r-vpd(M-e che egli ne parla pe
'sentito dire".
Spesse volte, nolente o volen
te, non si dice tutta la verità i
favore di una persona per noi
urtare la suscettibilità di un'al
tra.
Ario Fiamma, per esempio, h?
parlato di Francesco Di Berar
dino. Abituati a dire sempre U
verità dobbiamo riconoscere ch<
costui è fra i pochissimi degni d.
essere mostrati ad esempio «Ile
nostre colonie: uomo fattosi da
sè a via di ferrea volontà e di sa
crifizii, modesto, di cuore gene
roso, che rifugge da qualsiasi re
clame Fa del bene, ma non vuo
le si parli della sua generosità
Di Francesco Di Berardino, (It i
la sua vita, che è tersa come uno
specchio, della sua intelligente
attività si potrebbero scrivere
diverse pagine di giornali. Egli
è incapace di far male a chic
chessia. E pure nella sua vita di
affari, è stato ostacolato, perse
guitato da un '"suo connazionale"
che, specialmente nei primi tem
pi della sua assunzione ad agen
te generale delle Compagnie di
Navigazione Italiane, lo ha lot
tato con ogni mezzo, financo re
candosi appositamente in Italia
per togliergli il frutto dell'? suo
fatiche. Quel "connazionale"
ha anche perseguitato un
suo fratello. Perchè Ario
Fiamma non ha parlato di que
sto incidente noto urbis ed orhr?
Per non urtare forse la .suscetti
bilità di quel "connaziona
le?" Non lo crediamo. Cre
diamo, invece, che egli i
gnorasse la cainesca opera
ragione di più per affermare
«■he nei "medaglioni" non si di
ce tutta la verità, o perche si i
gnora o perchè non la si vuol di
re. I "medaglioni", dunque, so
no, come dicevamo, sempre in
completi.
» • «
L' "avvertimento" con il quale
Ario Fiamma ammoniva "un
giornalista coloniale", è una mi
naccia di arresto quando egli di
ce: "salvo a ricorrere ai giudi
ci, esorbitando la misura". O
diosissima minaccia, collega
Fiamma, specialmente per te
che, essendo giornalista d'ltalia,
conosci le vie dell'onore.
Si ricorre ai tribunali in Ita
lia perchè in essi è ammessa la
facoltà di prova ed il giornali
sta che non riuscisse a pro
rare le accuse o gli "immondo",
litro alla condanna che ne ri por
terebbe, per non avere raggiijn
a la prova, rimarrebbe umilia
-0 di fronte alla classe ed al pub
)lico. Ma in Pennsylvania spe
•ialmente, lo cui Corti, anche se
querelanti lo volessero, non
)ermettono la prova se non per
jli ufficiali pubblici o poi canili
lati agli uffici.il giornalista ver
rebbe condannato perchè alla
)ersona privata non si possono
are attacchi. In questi casi, più
n Corte si cerca di provare la
rerità più si commette la dift'a
nazione.
Alle Corti si ricorre per met
ervi la museruola e la condanna
lei giornalista non rivendica la
noralità del querelante, perchè
a legge vi condanna per la sola
agione che non potete nominare
1 "nome di Dio invano".
Nei tribunali d'ltalia, diceva
no, se il querelante la concede, è
immessa la facoltà di prova.
Citiamo un recente esempio.
*lel tribunale di Parma, verso il
!0 del mese scorso, terminò il
trocesso per diffamazione inton
ato dal conte Lusignani contro
'ex Deputato Albertelli, sociali
tà; il Dr. Candiani, il diretto
•e dell' "Avanti!", Giacinto Ser
ati, ed altri. Avendo il Conte
jusignani concessa la facoltà di
irova ed avendola gli accusati
■aggiunta, a sostegno delle accu
;e fatte, il tribunale mandò as
sito tutti gli accusati-
Concludiamo: non si va
n Corte per rivendicare la
iropria onorabilità, ma semplice
nente per far condannare i
jiornalista accusatore perchè la
egge vuole che non si dica ladre
il ladro.
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
2UROPA 8 Settembri
MIERTPA 20 Settembri
TAORMINA 20 Ottobri
TAORMINA 6 Dicembri
PANETTERIA ITALIANA
NICOLA MARINELLI
1020 So. Bth Si Phila . P»
1 IH «Il Mi UHM
L'ARRIVO
leri, a bordo del piroscaf<
Taormina, della Navigazione Ge
nerale Italiana, sono ritornat
gli studenti italo-americani dal
l'ltalia, recativisi por un giro d
istruzione-
Essi erano partiti di qui il 6 del
lo scorso luglio sul Conte Rosso
della stessa Compagnia di Navi
-
/ studenti della Pennsylvania : Da sinistra a destra:
Dante Pigozzi, Gelsomino Giuliante, Antonio Di Silvestro e Ni
cola Dienno. Il primo è stato mandato dalla Camera di Commer
cio ed il terzo dal padre.
accompagnati dal Dr.
Alberto C. Bonaschi, segretario
della Cornerà dì Commercio di
New York, e dall'avv. Giovanni ;
M. I)i Silvestro, Supremo Vene
rabile dell'Ordine Figli d'ltalia,
quest'ultimo portando seco i due
piccoli figli maschi Giovanni .Ir.
ed Arnaldo. Gli studenti arriva
rono a Napoli, di dove sono ri
partiti il 18 agosto u. s.,
il 16 di luglio, e subito in
cominciarono ad espletare il pro
gramma precedentemente stabi
lito, visitando, oltre alla città
partenopea, Palermo, Roma, Fi
renze, Bologna, Venezia e il tea
tro della guerra italiana, toccan
do il Piave, Suseynana, Montello,
Conegliano, Vittorio Veneto, li
dine, Trieste, Gorizia, Gradisca,
Monfalconc, Hermada e Carso;
Milano e regione industriale mi
lanese, Como ed il Lago, Torino
c Genova.
Gli studenti, che, come diceva
mo nel numero scorso, so
no stati accolti dovunque
trionfalmente, sono ritornati sot
to la guida di uno dei loro, dello
studente Dante Pigozzi, essendo
rimasti in Italia l'avv. Di Silve
stro, per riposarvisi ed il Dr.
Bonaschi, per riaversi della gra
ve disgrazia che l'ha colpito,
mentre era colà in viaggio, con
la morte del suo adorato genito
re.
Al porto di New York una
(Tran folla di italiani salutava,
venerdì scorso, l'arrivo degli
studenti. In mezzo ad essa etano
i parenti dei gitanti contentissi
mi di riabbracciare i loro cari i
quali porteranno impresso nel
cuore il ricordo dolce d'ltalia e il
ricordo delle bellezze della nostra
Patria.
Gli ultimi giorni di attività'
in Italia
Il 16 corrente, la comitiva d
studenti italo-americani ha com
pletato il suo giro d'ltalia e si <
imbarcata nel pomeriggio a bor
do del "Taormina", diretta i
New York.
L'ultima giornata della sui
permanenza in Genova, come di
cevamo la settimana scorsa, <
stata spesa nel visitare i var
impianti del porto e gli stabili
mefiti industriali della città e de
dintorni.
Giovedì, 17, il "Taormina'
giunse a Napoli, ove irli student
Fa quel che devi, avvenga I
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.M
tTNA COPIA 3 SOLO)
ebbero una nuova, calorosissima
accoglienza. La sera, una festa
danzante brillantissima fu data
in loro onore al Circolo Rinasci
ta- Vi intervennero il Prefetto, i
Sindaci di Napoli e di Avellino,
Generali, Ammiragli ed altri in
vitati cospicui. Ai nostri studen
ti furono fatte le più cordiali e
simpatiche dimostrazioni di af
fetto.
Il gorno seguente, venerdì
mattina, 18, gli studenti ebbero
facoltà di visitare liberamente •
olla spicciolata la bella Parteno
pe e nel pomeriggio ripresero
imbarco sul "Taormina". Al mo
mento della partenza del pirosca
fo si rinnovarono le acclamazio
ni cordialissime, entusiastiche,
nitri ritagli di giornali
Il giovane Antonio Di Silve
stro, figlio del nostro direttore,
negli ultimi giorni di sua resi
denza in Italia, cioè da Milano •
da Como, manda al suo genito
re altri ritagli dei giornali, che
si sono interssati al viaggio de
gli studenti italo-americani, ed
una infinità di fotografie pre
se da lui stesso a bordo del "Con
te Rosso" ed in tutte le città vi
sitate. Ve ne sono ri producenti i
funerali dei fascisti, avuti luogo
a Milano, il 6 agosto, al cui corteo
avevano partecipato anche i gi
tanti.
Parlando di Milano il giovani
Di Silvestro dice che essa non
ha nulla da invidiare alle indu
striose città americane e ci ripeta
quanto ebbe a dire il Supremo
Venerabile dell'Ordine Figli d'l
talia, a nome degli studenti, nel
suo discorso in inglese pronun
ziato alla presenza del Console
americano Carrigan, nel ban
chetto offerto all'Hotel Regina,
quando reiterò le espressioni di
sincera ammirazione dei gitanti:
"At Milano we felt to be afc
home".
Il figlio del nostro direttore,
in una sua lettera del 10 agosto
da Como, scrive: "E' peccato cht
in America ci debbono essere ta
luni giornalisti ignoranti e deni
gratori del bello, che si permetto
no parlare male degli italiani 4
dell'ltalia, come se la nostra Pa-
Iria fosse fra le peggiori Nazio
ni europee. A parer mio cotesti
> 3tensori di false notizie som
degni di pietà e commiserazione.
Essi non fanno altro che avvele
nare la mente degli americani
contro di noi. 1,0 dico senza te
ma di smentita: l'ltalia può Sta
rr a confronto delle Grandi 4
Potenti Nazioni, per lo sviluppi
delle sue industrie e del suo com
mercio che, nonostante le conse ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
""Entered as secood-rtaas matter April 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879"