La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, May 27, 1922, Image 1

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    LA ÜBERA PASlfìf,A
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 21
"L'Ordine ha la direzione spirituale delle Colonie italiane d'America"
luigi p« lo US Mi 11).
Gli avvenimenti si svolsero
in una maniera tanto strana che,
se non temessi di scivolare nel
tragico-comico, comincei'ei que
sto scritto così : "Suonava la
mezzanotte del 7 Aprile allor
ché all'angolo di Greene e Frank
lin Avenues, Brooklin, N. Y., si
profilò un'ombra "
Ma l'esordio sarebbe troppo
scolastico, troppo teatrale. Per-!
che. d'altra parte, non dire,
senza fronzoli rettorici, che il
Supremo Venerabile, Giovanni
Di Silvestro, non contento d'a
vermi telegraficamente chiama
to a Trento*, N. J. nel pomerig
gio del 1.0 aprile a partecipare a
una riunione del Gr. Concilio
e dei Venerabili per sollecitare
l'invio di studenti italo-america
ni in Italia, facendomi ritirare
al primo canto del gallo il gior
no dopo; nè soddisfatto di aver
mi fatto precipitare a Philadel
phia il lunedì susseguente, tre
Aprile, sempre pel medesimo
scopo, infliggendo, per una
notte intera un'odissea di soffe
renze al mio stomaco vuoto ed
un'iliade di patimenti al cervello
affaticato, mi fulminò all'im
provviso con due chiamate tele
foniche, Venerdì 7 Aprile alle
11 P. M. intimandomi di parti
re immediatamente per Wash
ington, D. C.? Ecco dunque l'at
tivo della mia settimana di pas
sione: tre notti senza dormire,
due giorni senza mangiare e
l'ombra la quale non era altro
che l'affabile Segretario di Fi- j
naza Supremo, Parisi che
contrariamente al suo nome
"Salvatore" mi annunziava
un'altra geremiade di privazio
ni.
Del resto, il sempre sorriden
te Supremo Venerabile, durante
la medesima settimana, aveva
anch'egli dormito su un letto di
procuste. Le sue guance, eterna
mente rosee, erano un po' sbia
dite: segno di molte notti perdu
te a Trenton, ad Elmira al
trove. E nel mentre il "Wash
ington Express" divorava lo
spazio, mi sciorinava la litania
delle sue preoccupazioni.
Ma la giornata era bella, la
velocità del treno stuzzicava la
nostra fantasia, la ferrea con
vinzione di riuscire acuiva le no
stre facoltà volitive. E ben pre
sto il pessimismo scoppiò nel più
fervido entusiasmo. L'Ordine fu
il tema primo ed ultimo, neces
sario ed incalzante, dei nostri
voli pindarici, dei nostri proget
ti. L'imminente intervista con
Sua Eccellenza l'Ambasciatore
Rolandi-Ricci ci brillava nella
fantasia come il miraggio di una
agognata promessa. Pogta per
inclinazione, Silve
stro trovava in me cui qual
che musa non fu tanto ostica in
gioventù una perfetta corri
spondenza di sentimenti e d'en
tusiasmo. Ci arrampichevamo
insieme sul Parnaso dei Figli
■d'ltalia con una certo
imolto superiore a quella del
Express". Ed era
jjtutto uno sfolgorio di speranze e
di sogni, di arditi progetti, di
baldi propositi che si riduce
vano in un accumularsi, in pro
porzione geometrica crescente,
di lavoro sul malcapitato nostro
Ufficio Stampa e Propaganda.
Ma eccoci a Washington. Un
i simpatico viso sorridente fra la
folla: il Dottor Alberto Bona
[ schi, Segretario della Camera di
Commercio Italiana di New
I York, venuto alla Capitale pel
medesimo scopo la gita, cioè,
degli studenti Italo-Americani
in Italia al successo della
quale concorreranno anche le
Camere di Commercio Italiane
negli Stati Uniti, con cui l'Or
dine era stato richiesto dall'Am
baseiatore di mettersi d'accordo.
Una forte stretta di mano e via
di corsa a divorare una "beef
steak" che mi rimane nella stroz
za. Subito dopo arriviamo al
l'Ambasciata.
Alla Regia Ambasciata d'ltalia
Ci dà il benvenuto, cpn aria
marziale, un giovanotto, col na
strino militare sul petto, ch'è la
* Cosi 1 l'Ambasciatore del Proletariato
[figura tipica del classico "sol-!
datino d'Augusto". Attorno al
l'edificio è uno spuntare di gem
me sugli alberi numerosi. Una
pace raccolta regna dapertuttc
interi-otta frequentemente da
un coro di passeri. Nell'interno
dell'edificio la medesima calma.
Mi tornano in monte le parole
lei Carlyle: "Noi viviamo fra
due grandi silenzi : il silenzio dei
t'iori e quello delle stelle. Lavo
i riamo, dunque, in silenzio e riu
sciremo". Invero qui si vive in
un silenzio operoso, fecondo di
risultati tangibili. Nell'entrare
, in un salotto, dall'apparenza se
vera. c'incontriamo col Prof. A.
Vinci col quale intrecciamo una
interessante conversazione sui
principali argomenti d'attualità
e specie su Lillian Russell,
I l'ineffabile ex-canzonettista re
catasi recentemente a studiare il
"lato umano" della emigrazione
in America e la quale, giorni or
! sono, ha presentato il suo rap
porto sputando delle sentenze...
disumane. Guardate un po': la
; immigrazione fra le gonnelle di
una ex-istriota italofoba !
Conversando con S. E.
l'Ambasciatore
Ma il soldatino annunzia che
Sua Eccellenza ci attende. Sa
liamo al piano superiore ed en
triamo in un salotto pieno di
luce irrompente da grandi vetra
te. Il Senatore Roland i-Ricci,
che siede sotto un quadro ad
olio del Re d'ltalia, ci muove in
j contro, affabilmente, ci stringe
I la mano con energia. Sembra un
| po' affaticato.
"Sua Eccellenza lavora trop
i po" mi sussurra il Dr. Bona
schi 'Ho piacere di vedervi
comincia l'Ambasciatore e
son sicuro che venite a darmi
delle buone notizie. Ho molto a
cuore, lo sapete, la riuscita del
la gita degli studenti Italo-Ame
ricani in Italia. La nostra patria
dev'essere ancora conosciuta in
America. Fare impossibile, ma è
così ! Qui si ignorano le cose no
stre quasi totalmente. Dell'lta
lia, che è uscita dal carnaio del
la guerra con la più fulgida au
reola di gloria, e che finalmente
ha prima fra le potenze euro
pee pareggiato il bilancio, si
sconoscono, principalmente, i
grandi progressi fatti nel campo
industriale. In un paese della
Pennsylvania , qualche tempo
fa, mi si magnificavano delle
macchine americane adibite al
prosciugamento di terreni palu
dosi. Ho dovuto rispondere che,
già da tempo parecchio, nel Fer
rarese, macchine superiori han
no compiuto miracoli. A propo-l
sito di macchine, feci anche no
tare che le turbine e le dinamo
generatrici d'elettricità poste nel
le cascate del Niagara furono
importate da Brera. Appena ie
ri un grande banchiere ameri-,
cano mi ha offerto di far dei pre- '
stiti al Governo d'ltalia. Ho a
vuto la soddisfazione di rispon
dergli che l'ltalia non ha bisogno
di denaro". Mentre parla, la sua
voce vibra di entusiasmo ed i
suoi occhi chiari * lanciano dei
lampi di orgoglio.
La conversazione si aggira
appunto sulla necessità, preci
pua, di far conoscere agli stu
denti anzitutto, le meraviglie a
gricole, industriali e commer
ciali dell'ltalia moderna, e Sua
Eccellenza ha una di quelle sue
frasi scultorie di cui è maestro.
Egli esclama : "Conduceteli a ve
dere l'ltalia ch'è bella ma condu
ceteli a vedere l'ltalia che lavo
ra !".
Sua Eccellenza ci chiede quin
di d'ei sere informato riguardo
al cor, cributo dell'Ordine alla
gita, 1 Ordine che, più di ogni al
tra istituzione, ha il dovere di
interessarsi prontamente ed ef
ficace! nente al successo. Egli, fi
datosi dell'assicurazione che
l'Ordi le non poteva mancare di
dargl quale risposta al suo ao
pello, si attende la prova con
creta della nostra partecipazio
ne ad un'impresa veramente uti
le e i atriottica qual'è l'invio dì
giovani di origine italiana a vi
AVANTI SEI IVI PRE, CON L.A FIACCOLA IN PUGNO
(Dal Bollettino Ufficiale dell'O, F. d'l.)
sitare, apprezzare ed amare la
Patria dei loro genitori.
I! Supremo Venerabile rap
porta circa il lavoro compiuto.
L'Ordine saprà degnamente
mantenere il suo impegno d'ono
re. Con l'attiva cooperazione dei
Grandi Venerabili e dei fratelli
tutti, già ci siamo assicurati un
numero di 14 studenti. Speriamo
accrescerlo a 25. Il lavorìo di
preparazione ferve dovunque.
Gi;\ a New York, alla prima
riunione del Supremo Concilio
insieme con i Grandi Venerabili,
la proposta di contribuire al suc
cesso della gita era stata presen- i
tata e caldeggiata con tutto il
fervore possibile. L'opera perso
nale però, del Supremo Venera
bile, non si è limitata a precisa
re le istruzioni preliminari e ad
assegnare le responsabilità ai
diversi rappresentanti regiona
li, ma egli si è rivolto a diversi
gruppi di loggie, in centri di
versi, sia per lettera che andan
do in mezzo a loro di ]»ersona.
Lettere e telegrammi d'incita
mento ai Supremi Ufficiali ed ai
Grandi Venerabili si susseguono
| insistentemente. A Trenton, N.
j. vi fu, nel pomeriggio del pri
mo Aprile, una riunione di tutte
ie Loggie locali e, con l'entusia
stica cocperazione del Grande j
Concilio del New Jersey e del
Grande Venerabile, Cav. F. Pal
-1 leria presenti alla riunione
il Venerabile Supremo, dopo i!
suo appello riuscì ad assicurarsi
il contributo per l'invio di due
studenti di «niella città edi tre
altri del medesimo Stato il quale
viene così a dare il suo contri
buto per cinque studenti. Tn ;
Pennsylvania si lavora a tutt'uo
mo, specie da parte del Grande
Venerabile Cav. Giuseppe Di
Silvestro, e sembra assicurato
un minimo di quattro studenti.
Dal Maryland assicurazioni pro
vengono dal Grande Venerabile
AI ilio pel contributo di almeno
uno studiente. 11 Rhode Islam!
a mezzo del Grande Venerabi
le On. Aiello ne promette per
due. Dall'Ohio il Grande Vene
rabile, Cav. Barricelli. telegra
fa annunziando il contributo di
uno studente. Si attendono da
un giorno all'altro informazioni
dal Cav. Mariani del Connecti
cut e dal signor l Saporito del
Massachussetts circa la contri
buzione dei propri Stati, e dal
Senatore Cotillo, Grande Vene
rabile di New York su quel che
potrà il suo Stato da cui c'è da
attendersi un contributo inco
raggiante.
Questo, sinteticamente, il la
voro già fatto, lavoro arduo
giacche il compito affidato ai di
rigenti dell'Ordine non è così fa
cile come sembrerebbe. Attra
versiamo una delle crisi più gra
vi che si siano avute in questo
paese. L'Ordine Figli d'ltalia,
il quale ha dato in tante occa
sioni, con impulso generoso, ri
j sente la crisi del dopo guerra e
reclama un periodo di raccogli
mento. D'altra parte, delle im
portanti iniziative locali, come
l'Orfanotrofio di Pennsylvania ei
l'erigendo del New Jersey, l'e
dificio sociale di New Haven,
Conn.. e quello proposto nel Ma-,
ryland, il programma educativo
del Grande Concilio di New
York e dell'Ohio, le Case del po
polo nel Rhode Island e nel
Massachusetts, nonché altre mi
nori imprese, assorbiscono ne
cessariamente tutte le possibili
risorse locali. Ecco perchè i diri
genti dell'Ordine vedono le dif
ficoltà specie quelle di natura
economica moltiplicarsi ogni
volta che si vuole iniziare un'a
zione più vasta di quella che non
sia stata esplicata finora la qua
le, del resto, anche se si limitas
se al mantenere salda questa
compagine di forze morali
pur feconda di risultati tangibi
li giustificherebbe qualunque
sforzo possa farsi per l'Ordine é
qualunque cooperazione possa
ad esso concedersi.
L'Ambasciatore si mostra lie
tissimo nelFapprendere lo inte
ressamento dell'Ordine.
"Anch'io egli dice spen
di poter un giorno in Italia con
tribuire a far conoscere queste
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 27 MAGGIO, 1922
Ordine che ha nelle mani la di
rezione spirituale delle Colonie
d'America".
11 Dr. 'Bonaschi assicura Sua"
Eccellenza che la Camera di
Commercio di New York, insie
me con le consorelle di Chicago,
San Francisco e New Orleans,
contribuirà con 2" altri studen
ti. Egli farà pàrte della gita cu
rando che l'ltalia sia ammirata
non solo nelle sue rive pittore
sche, nel fascino di luce e di co
lore dei suoi laghi, nelle verti
gini delle sue vette alpine, nel
la corona delle sue cento città, !
culle di civiltà millenaria, ma,
nei miracoli
geniali de'le sue industrie.
L'impresa così, sotto gli au
spici dell'Ordine Figli d'ltalia e
delle Camere di Commercio (i
--stituti che per la prima volta
agiscono in armonica coopera
zione per i comuni interessi) già
si rileva un successo nonostante
un po' di scetticismo isolato al
riguardo di che Sua Eccellenza
esclama: "risponderò come Ca- 1
vour in una sua lettera diretta
a Michelangelo Castelli: lascia
teli dire purché mi facciano fa
re".
Il viaggio di Sua Eccellenza al
Sud ed al West
La conversazione si allarga
Sua Eccellenza ci parla del suo
prossimo giro di visite alle co
lonie del Sud, del West e della
California. Ci chiede se contia
mo colà delle Logge e, quando!
spieghiamo che - data la propa
ganda testé inaugurata a mezzo
di comunicati settimanali invia
ti a tutti i giornali editi in ita
liano in quelle regioni van
no formandosi delle logge do
vunque, Egli ci dice: "Mi augu
ro che potrò visitarle tutte e
spingerle a moltiplicarsi. Consi
dero l'Ordine ';uale la massimaj
istituzione destinata ad affra
tellare tutti gli Italiani d'Ameri-!
ca per profondere del bene. Con
la vostra organizzazione voi
gin siete preparati ad allarga
re la vostra attività su un cam
po più vasto, propagando l'lta
lia non solo nella sua cultura ma
nei meravigliosi prodotti del suo
genio, della sua industria, dei
suoi commerci. Sì, vorrò esse
re in California, uno dei propa
gandisti dell'Ordine fra le mas
se, quale vero Ambasciatore del
proletariato!"
Spiego allora, a Sua Eccellen
za l'Ambasciatore, il program
ma del nostro Ufficio Stampa e
Propaganda ed ho immediata
mente la siua promessa che l'Am
basciata ci aiuterà nell'opera no
stra per illuminare gl'ltaliani
su tutti i molteplici problemi che
strettamente riguardano i nostri
interessi. L'opera diplomatica,
rafforzata dalla pubblica opinio
ne (di cui i milioni d'ltaliani in
America son tanta parte) non
potrà che riuscire più efficace
sia nel far apprezzare l'ltalia e
gl'ltaliani, sia nel difendere gli
interessi e nel combatterne i ne
mici palesi ed occulti. E Sua Ec
cellenza, porgendoci una sua fo
tografia dedicata all'Ordine, ag
giunge d'aver sempre ritenuto
il nostro Ordine <iuale strumen
to necessario per la conservazio
ne delle nostre idealità in questo
paese, nel mentre crede che la
diffusione della cultura italiana
e del sentimento d'italianità sia
la migliore via per conquistare
il cuore dell'Americano poiché la
nostra, a differenza della cultu-,
ra tedesca, non è cultura stret
tamente nazionalistica ma ha ca
ratteri universali. La conversa
zione si aggira su questo inte
ressante argomento su cui Sua
Eccellenza si esprime, lucida
mente, da par suo, con frasi in
cisive.
Ed é con grande soddisfazione
che rileviamo come le sue im
pressioni collidono con il pro
gramma dell'Ordine nei rispetti
della lingua e cultura italiana,
parte questa del program
ma che suscitò l'animata discus
sione di Trenton, N. J., ed il
nuovo orientamento dell'Ordi
ne, espresso nella relazione del
! nuovo Supremo Venerabile, spe -
cie nel concetto che, oltre al suo
valore ideale, la cultura italiana
* ila anche un valore pratico-poli
tico. e se gl'italiani, americaniz
zandosi, dovessero snaturaliz
zarsi perdendo le proprie carat
teristiche, l'America sarebbe la
prima forse a perdere gualche
cosa di grande valore etico, giac
ché le Colonie italiane in Ameri
ca non s'ingentiliscono qui ma
ingentiliscono coloro con i quali
esse'vengono a contatto. L'Ordi-
I ne Figli d'ltalia, quindi, è stru
-1 mento di affermazione, civile e
di progresso. Ad esso spetta pre
cipuamente il compito di tra
sformare la emigrazione in co
lonizzazione, feconda «l'opere be
nefiche. Ad illustrare maggior
mente questo concetto, Sua Ec
cellenza afferma che la nuova
; generazione nata qui, non ha,
generalmente parlando, affatto
'dimenticato le sue origini e nè
ha perduto le sue caratteristi
iche. Se, quindi, essa saprà con
servare e coltivare la cultura i
taliana, poiché si produce di più
quanto più vasta è la propria
cultura, essa farà opera immen
samente civile in questo paese
| essendo, la cultura italiana, pro
digiosamente fertile di risultata
ti.
L'Orti, F. d'l, scuola di patriottismo
Prima che ci licenzi. Sua Ec
cellenza si compiace per l'attivi-
Ità spiegata dall'Ordine specie
recentemente a proposito d'un
itesto di storia per le scuole pub
bliche dove s'ignorava il grande
j contributo dato dall'ltalia du
rante la grande guerra, e ci sti
mola a seguire sulla via intra
presa.
Colgo la palla ai balzo per ri
ferirgli che, recentemente, in
una intervista pubblicata su "La
Tribuna" di Roma (1), si ri
i portava l'affermazione che sa
, rebhe stata fatta da Sua Eccel
lenza, secondo cui il sentimento,
di patriottismo in queste Colo-'
nie sarebbe tenuto vivo dalle 1
j Società Cattoliche e dalle Masso
niche, e dove si taceva dell'Or
dine.
L'Ambasciatore smentisce ca
tegoricamente riportandosi al
suo vibrante saluto diretto alla
nostra Istituzione e pubblicato
nel numero scorso del Bollettino.
Indi si accommiata con nuove e
nergiche strette di mano e torna
al suo lavoro.
Passiamo nell'ufficio del Com
mendatoli Falorsi che ci è prodi
go di cortesie e ce ne andiamo,
poi, mentre l'ottimo Commenda
tore Buggelli si appresta ad in
viare un Comunicato ufficiale
all'Agenzia Stefani di Roma ed
alla stampa quotidiana d'Ameri
ca annunziante la prossima gita
studentesca.
Fuori è una gloria di sole. Il
nostro cuorìe vibra, fin nei pre
cordi, eccitato dalla visione della
Gran Madre Italia che la calda
parola dell'Ambasciatore ha evo
cato fortemente. La santa am
bizione di lavorare per essa, do
vunque e comunque, per il suo
I trionfo, per la sua gloria, ci e
! salta.
A un tratto il nostro automo
bile passa dinanzi una casa in
"S" Street. Ha l'aspetto tetro. E'
chiusa in sè stessa come un e
nigma. La riconosco: la residen
za di Woodrow Wilson. E non
mai. come in quell'attimo, la vi
sione d'ltalia trior.fatrice ha
brillato, nella nostra fantasia
commossa, d'una luce più sfol
gorante.
Baldo Aquilano
( 1 ) Il collega Aquilano avrà let
to nel Progresso Italo-America
no del 3 Aprile u. s. la parte della
intervista di S. E. l'Ambascia
tore, nella quale l'lllustre Uomo
parlava delle Istituzioni che in
America tengono vivo il senti
mento patriottico, omettendo di
nominare l'Ordifie Figli d'lta
lia. Ma abbiamo davanti e
noi "La Tribuna" del 2 Aprile
1922 nella quale è pubblicata
per intero l'intervista concessa
da S. E. al signor Mario Corsi,
corrispondente di quel giornale.
li corrispondente in parola do
manda al Senatore llicci :
E sulla colonia italiana di
'lui, che può dirmi, Eccellenza?
Ho già espresso ii mio giu
dìzio nulla colonia risponde
l'Ambasciatore giudizio che
itoti può che essere favorevole,
specialmente pt r la massa. La
nostra colonia mantiene intatto
il sentimenti} patriottico, aiuta-
DAL GREATER PITTSBURG
il ititi illlifll
11 le ICE
CI SI COMI'MCA
Siaaor Direttore del giornale
La Libera Parola
Philadclphia, Pa.
Egregio Signor Direttore:
Allo scopo di dissipare spia
cevoli malintesi ed avventate ac
cuse, mosse da certa stampa,
contro i medici italiani, a propo
sito della vendita dell'Ospedale
del Dr. Alvino, sebbene con mol
to ritardo, dovuto alla vana at
tesa che il Dr. Alvino slesso, in
seguito a nostro amichevole in-1
vito, non avesse mancato al do
vere di chiarire bene le cose, sia
mo venuti nella determinazione
di rivolgerci alla sua ben nota
cortesia per pregarla di pub
blicare le seguenti dichiarazioni :
1 Smentiamo recisamente,
perchè falsa ed inventata di sa
na pianta, l'affermazione fatta
dal corrispondente della "Stella
d'ltalia" nel No. 14 dell'B Apri
le scorso: "che i finitori italiani
di questa Contea di Alleghem/
ti erano obbligati di mandare gli
ammalati all'Osjtedale fondato
<lai Dr. Alvino, a condizione che
egli non avesse fatto più il me
dico privato; che questa condi
zione non sia stata da lui rispet
tata, e che abbia invece conti
nuato a visitare qli ammalati
fuori dell'Ospedale."
2. - Nessun medico italiano
ha mai avanzata una simile r»>
jsurda pretesa. Nè, a parer no
stro, il Dr. Alvino l'avrebbe do
vuto accettare non solo, ma nep
pure discutere, se avesse avuto
riguardo del proprio decoro;
poiché un accordo cii tale gene
re sarebbe riuscito egualmente
lesivo all'onorabilità di entram
be le parti.
5. Nessuna responsabilità, :
nessuna colpa va attribuita a
noi medici italiani, se l'Ospeda
le non ha continuato a funziona
re ed è stato alienato dal Dr. Al
vino: poiché nessuno di noi s'era
mai impegnato verso di lui. nel
senso reale e t'ormale della paro-1
la, di cointeressarsi per assicu
rarne la vita, essendo detta isti
tuzione di carattere puramente
privata e non costituendo essa '
un ente di esclusivo beneficio
della nostra colonia. Nè poteva
presumersi e pretendersi che
tutti i medici italiani avessero a
vuto ammalati bisognosi di cu
ra ospitaliera in numero tale da
soddisfare alle esigenze econo
miche di quell'Ospedale, nel bre
ve periodo trascorso dall'apertu
ra alla vendita.
4. Le riunioni che tra i me
dici si tennero all'Ospedale, se
non tutte le volte riuscirono
complete, furono d'altra parte
sempre improntate alla massi
ina cordialità e sincerità e tran
ne qualche diverbio intorno alla
formazione del consiglio medi
co-chirurgico (Staff) non ac
cadde mai nulla che avesse potu
to menomamente turbare le rela
zioni più che amichevoli esi
stenti tra noi medici.
5. Non essendo noi stati in
formati mai, nè direttamente nò
indirettamente, dell'iniziativa
del Dr. Alvino di fondare un'o
spedale, nè tampoco dell'inten
zione sua di venderlo e delle ra
gioni per cui l'ha venduto, noi
ci riteniamo completamente e
schisi da qualsiasi benché mini
ma compromissione in un'im
presa del tutto sua privata: noi
senza far rilevare il fatto che ir
più di una riunione dei medie
nell'Ospedale del Dottor Alvino
qualcuno di noi ebbe ad espri
Fa quel che devi, avvenga
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
TOTA COPIA 3 SOLDI
ta in ciò da! lavoro continuo del
le Associazioni defili ex combat
tenti, daII'ORDINE DEI FIGLI
D'ITA LI A e particolarmente dal
clero cattolico italiano che alle
altre aggiunge l'altissima bene
merenza di mantenere con la
pratica del culto e con le scuole
vivo l'uso della lingua italiana.
n. d. r.
mergli francamente le innume
revoli e non lievi difficoltà tecni
che ed amministrative nel con
durre e mantener da solo in vi
ta un'ospedale.
6. Noi medici italiani non
esigiamo nulla che potesse lusin
garci per quel poco che non
mancammo ili fare disinteres
satamente a prò dell'Ospedale;
ma desideriamo soltanto che
non ci si coinvolga in una qui
stione nella quale noi non c'en
, (riamo affatto, come non c'entra
affatto la colonia, a cui si è pur
voluto dare una certa parte di
| responsabilità.
Tutto questo, Egregio Signor
Direttore, dovevamo dichiarare
per mettere le cose bene a posto,
in omaggio alla verità ed alla
giustizia, fiduciosi cne ciò valga
a far persuasi la stampa ed il
pubblico della perfetta nostra
lealtà ed onorabilità e della in
violabilità del nostro decoro pro
fessionale, del quale siamo stati
e sareipo sempre strenuamente
gelosi.
Ringraziandola sentitamente
dell'ospitalità che Ella non du- .
bitiamo vorrà dare alla presen
te lettera aperta, la ossequiamo
con tutta stima.
A. E. Abbate A.
Aitilo C. J. Baroni'
Antonio Bianco
A. Cai celtici e G
Conti P. Ferrari
J. Giorg"BßÌ E. Ma
selli U. Opipari
1.. Paolino f). A
Ressa P. Rosati
G. S. Ribetti S. C.
Sumeri T G. Tam
buro Giacomo Conti.
Sarebbe stato dovere impre
scindibile del Dr. Alvino di met
tere le cose a posto pi rea l'Ospe
dale Italiano di quella città. Non
avendolo fatto, anche dopo in
vito dei suoi colleghi, significa
che l'accusatore non ha avuto il
coraggio di condannare sé stes
so. 11 Dr. Alvino non si è curato
di gettar fango su professioni
sti, che mantengono alto il lo
ro prestigio, purché la sua fi
gura fosse rivendicata, ed il pub
blico credesse al suo eroismo;
ma ogni cattivo giuoco dura
poco.
n. d. r.
Commemorazione del XXIV
Maggio a Vanrtergrift, Pa.
Partito da questa città con il
treno delle ore 11.10 di ieri sera,
il Regio Console d'ltalia Cav.
l Uff. Luigi Sillitti arriverà alla
stazione ferroviaria di Vander
grift, I'a., alle ore 9 pre
cise di questa mattina, per
presenziare la commemorazione
dell'entrata dell'ltalia in guerra
e l'inaugurazione del fabbricato
sociale della loggia Vittorio E
manuele 111 No. 229', dell'Ordi
ne Figli d'ltalia, sotto i cui au
spici si festeggerà la ricorrenza
del 24 Maggio. Accompagnano
;il Regio Conso'e il Grande Ve
| nerabile di questo Stato Cav. A.
Giuseppe Di Silvestro e l'avv. C.
James Todaro, che è stato in
vitato in qualità di oratore uffi
ciale in inglese.
Alla stazione gli ospiti saran
no ricevuti dalle autorità citta
dine, con a capo il sindaco, dal
comitato lesteggiamenti, dalle
rappresentanze delle logge del
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
DLCA degli ABR 14 Giugno
AMERICA 3 Agosto
AMERICA 20 Settembre
AMERICA 3 Novembre
AMERICA 21 dicembre ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
-Rnurrfd second-class matter April 19,1918, at the post office at Philadelphia, under the Act of March 3. 1879"