La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, May 27, 1922, Image 1
LA ÜBERA PASlfìf,A 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 21 "L'Ordine ha la direzione spirituale delle Colonie italiane d'America" luigi p« lo US Mi 11). Gli avvenimenti si svolsero in una maniera tanto strana che, se non temessi di scivolare nel tragico-comico, comincei'ei que sto scritto così : "Suonava la mezzanotte del 7 Aprile allor ché all'angolo di Greene e Frank lin Avenues, Brooklin, N. Y., si profilò un'ombra " Ma l'esordio sarebbe troppo scolastico, troppo teatrale. Per-! che. d'altra parte, non dire, senza fronzoli rettorici, che il Supremo Venerabile, Giovanni Di Silvestro, non contento d'a vermi telegraficamente chiama to a Trento*, N. J. nel pomerig gio del 1.0 aprile a partecipare a una riunione del Gr. Concilio e dei Venerabili per sollecitare l'invio di studenti italo-america ni in Italia, facendomi ritirare al primo canto del gallo il gior no dopo; nè soddisfatto di aver mi fatto precipitare a Philadel phia il lunedì susseguente, tre Aprile, sempre pel medesimo scopo, infliggendo, per una notte intera un'odissea di soffe renze al mio stomaco vuoto ed un'iliade di patimenti al cervello affaticato, mi fulminò all'im provviso con due chiamate tele foniche, Venerdì 7 Aprile alle 11 P. M. intimandomi di parti re immediatamente per Wash ington, D. C.? Ecco dunque l'at tivo della mia settimana di pas sione: tre notti senza dormire, due giorni senza mangiare e l'ombra la quale non era altro che l'affabile Segretario di Fi- j naza Supremo, Parisi che contrariamente al suo nome "Salvatore" mi annunziava un'altra geremiade di privazio ni. Del resto, il sempre sorriden te Supremo Venerabile, durante la medesima settimana, aveva anch'egli dormito su un letto di procuste. Le sue guance, eterna mente rosee, erano un po' sbia dite: segno di molte notti perdu te a Trenton, ad Elmira al trove. E nel mentre il "Wash ington Express" divorava lo spazio, mi sciorinava la litania delle sue preoccupazioni. Ma la giornata era bella, la velocità del treno stuzzicava la nostra fantasia, la ferrea con vinzione di riuscire acuiva le no stre facoltà volitive. E ben pre sto il pessimismo scoppiò nel più fervido entusiasmo. L'Ordine fu il tema primo ed ultimo, neces sario ed incalzante, dei nostri voli pindarici, dei nostri proget ti. L'imminente intervista con Sua Eccellenza l'Ambasciatore Rolandi-Ricci ci brillava nella fantasia come il miraggio di una agognata promessa. Pogta per inclinazione, Silve stro trovava in me cui qual che musa non fu tanto ostica in gioventù una perfetta corri spondenza di sentimenti e d'en tusiasmo. Ci arrampichevamo insieme sul Parnaso dei Figli ■d'ltalia con una certo imolto superiore a quella del Express". Ed era jjtutto uno sfolgorio di speranze e di sogni, di arditi progetti, di baldi propositi che si riduce vano in un accumularsi, in pro porzione geometrica crescente, di lavoro sul malcapitato nostro Ufficio Stampa e Propaganda. Ma eccoci a Washington. Un i simpatico viso sorridente fra la folla: il Dottor Alberto Bona [ schi, Segretario della Camera di Commercio Italiana di New I York, venuto alla Capitale pel medesimo scopo la gita, cioè, degli studenti Italo-Americani in Italia al successo della quale concorreranno anche le Camere di Commercio Italiane negli Stati Uniti, con cui l'Or dine era stato richiesto dall'Am baseiatore di mettersi d'accordo. Una forte stretta di mano e via di corsa a divorare una "beef steak" che mi rimane nella stroz za. Subito dopo arriviamo al l'Ambasciata. Alla Regia Ambasciata d'ltalia Ci dà il benvenuto, cpn aria marziale, un giovanotto, col na strino militare sul petto, ch'è la * Cosi 1 l'Ambasciatore del Proletariato [figura tipica del classico "sol-! datino d'Augusto". Attorno al l'edificio è uno spuntare di gem me sugli alberi numerosi. Una pace raccolta regna dapertuttc interi-otta frequentemente da un coro di passeri. Nell'interno dell'edificio la medesima calma. Mi tornano in monte le parole lei Carlyle: "Noi viviamo fra due grandi silenzi : il silenzio dei t'iori e quello delle stelle. Lavo i riamo, dunque, in silenzio e riu sciremo". Invero qui si vive in un silenzio operoso, fecondo di risultati tangibili. Nell'entrare , in un salotto, dall'apparenza se vera. c'incontriamo col Prof. A. Vinci col quale intrecciamo una interessante conversazione sui principali argomenti d'attualità e specie su Lillian Russell, I l'ineffabile ex-canzonettista re catasi recentemente a studiare il "lato umano" della emigrazione in America e la quale, giorni or ! sono, ha presentato il suo rap porto sputando delle sentenze... disumane. Guardate un po': la ; immigrazione fra le gonnelle di una ex-istriota italofoba ! Conversando con S. E. l'Ambasciatore Ma il soldatino annunzia che Sua Eccellenza ci attende. Sa liamo al piano superiore ed en triamo in un salotto pieno di luce irrompente da grandi vetra te. Il Senatore Roland i-Ricci, che siede sotto un quadro ad olio del Re d'ltalia, ci muove in j contro, affabilmente, ci stringe I la mano con energia. Sembra un | po' affaticato. "Sua Eccellenza lavora trop i po" mi sussurra il Dr. Bona schi 'Ho piacere di vedervi comincia l'Ambasciatore e son sicuro che venite a darmi delle buone notizie. Ho molto a cuore, lo sapete, la riuscita del la gita degli studenti Italo-Ame ricani in Italia. La nostra patria dev'essere ancora conosciuta in America. Fare impossibile, ma è così ! Qui si ignorano le cose no stre quasi totalmente. Dell'lta lia, che è uscita dal carnaio del la guerra con la più fulgida au reola di gloria, e che finalmente ha prima fra le potenze euro pee pareggiato il bilancio, si sconoscono, principalmente, i grandi progressi fatti nel campo industriale. In un paese della Pennsylvania , qualche tempo fa, mi si magnificavano delle macchine americane adibite al prosciugamento di terreni palu dosi. Ho dovuto rispondere che, già da tempo parecchio, nel Fer rarese, macchine superiori han no compiuto miracoli. A propo-l sito di macchine, feci anche no tare che le turbine e le dinamo generatrici d'elettricità poste nel le cascate del Niagara furono importate da Brera. Appena ie ri un grande banchiere ameri-, cano mi ha offerto di far dei pre- ' stiti al Governo d'ltalia. Ho a vuto la soddisfazione di rispon dergli che l'ltalia non ha bisogno di denaro". Mentre parla, la sua voce vibra di entusiasmo ed i suoi occhi chiari * lanciano dei lampi di orgoglio. La conversazione si aggira appunto sulla necessità, preci pua, di far conoscere agli stu denti anzitutto, le meraviglie a gricole, industriali e commer ciali dell'ltalia moderna, e Sua Eccellenza ha una di quelle sue frasi scultorie di cui è maestro. Egli esclama : "Conduceteli a ve dere l'ltalia ch'è bella ma condu ceteli a vedere l'ltalia che lavo ra !". Sua Eccellenza ci chiede quin di d'ei sere informato riguardo al cor, cributo dell'Ordine alla gita, 1 Ordine che, più di ogni al tra istituzione, ha il dovere di interessarsi prontamente ed ef ficace! nente al successo. Egli, fi datosi dell'assicurazione che l'Ordi le non poteva mancare di dargl quale risposta al suo ao pello, si attende la prova con creta della nostra partecipazio ne ad un'impresa veramente uti le e i atriottica qual'è l'invio dì giovani di origine italiana a vi AVANTI SEI IVI PRE, CON L.A FIACCOLA IN PUGNO (Dal Bollettino Ufficiale dell'O, F. d'l.) sitare, apprezzare ed amare la Patria dei loro genitori. I! Supremo Venerabile rap porta circa il lavoro compiuto. L'Ordine saprà degnamente mantenere il suo impegno d'ono re. Con l'attiva cooperazione dei Grandi Venerabili e dei fratelli tutti, già ci siamo assicurati un numero di 14 studenti. Speriamo accrescerlo a 25. Il lavorìo di preparazione ferve dovunque. Gi;\ a New York, alla prima riunione del Supremo Concilio insieme con i Grandi Venerabili, la proposta di contribuire al suc cesso della gita era stata presen- i tata e caldeggiata con tutto il fervore possibile. L'opera perso nale però, del Supremo Venera bile, non si è limitata a precisa re le istruzioni preliminari e ad assegnare le responsabilità ai diversi rappresentanti regiona li, ma egli si è rivolto a diversi gruppi di loggie, in centri di versi, sia per lettera che andan do in mezzo a loro di ]»ersona. Lettere e telegrammi d'incita mento ai Supremi Ufficiali ed ai Grandi Venerabili si susseguono | insistentemente. A Trenton, N. j. vi fu, nel pomeriggio del pri mo Aprile, una riunione di tutte ie Loggie locali e, con l'entusia stica cocperazione del Grande j Concilio del New Jersey e del Grande Venerabile, Cav. F. Pal -1 leria presenti alla riunione il Venerabile Supremo, dopo i! suo appello riuscì ad assicurarsi il contributo per l'invio di due studenti di «niella città edi tre altri del medesimo Stato il quale viene così a dare il suo contri buto per cinque studenti. Tn ; Pennsylvania si lavora a tutt'uo mo, specie da parte del Grande Venerabile Cav. Giuseppe Di Silvestro, e sembra assicurato un minimo di quattro studenti. Dal Maryland assicurazioni pro vengono dal Grande Venerabile AI ilio pel contributo di almeno uno studiente. 11 Rhode Islam! a mezzo del Grande Venerabi le On. Aiello ne promette per due. Dall'Ohio il Grande Vene rabile, Cav. Barricelli. telegra fa annunziando il contributo di uno studente. Si attendono da un giorno all'altro informazioni dal Cav. Mariani del Connecti cut e dal signor l Saporito del Massachussetts circa la contri buzione dei propri Stati, e dal Senatore Cotillo, Grande Vene rabile di New York su quel che potrà il suo Stato da cui c'è da attendersi un contributo inco raggiante. Questo, sinteticamente, il la voro già fatto, lavoro arduo giacche il compito affidato ai di rigenti dell'Ordine non è così fa cile come sembrerebbe. Attra versiamo una delle crisi più gra vi che si siano avute in questo paese. L'Ordine Figli d'ltalia, il quale ha dato in tante occa sioni, con impulso generoso, ri j sente la crisi del dopo guerra e reclama un periodo di raccogli mento. D'altra parte, delle im portanti iniziative locali, come l'Orfanotrofio di Pennsylvania ei l'erigendo del New Jersey, l'e dificio sociale di New Haven, Conn.. e quello proposto nel Ma-, ryland, il programma educativo del Grande Concilio di New York e dell'Ohio, le Case del po polo nel Rhode Island e nel Massachusetts, nonché altre mi nori imprese, assorbiscono ne cessariamente tutte le possibili risorse locali. Ecco perchè i diri genti dell'Ordine vedono le dif ficoltà specie quelle di natura economica moltiplicarsi ogni volta che si vuole iniziare un'a zione più vasta di quella che non sia stata esplicata finora la qua le, del resto, anche se si limitas se al mantenere salda questa compagine di forze morali pur feconda di risultati tangibi li giustificherebbe qualunque sforzo possa farsi per l'Ordine é qualunque cooperazione possa ad esso concedersi. L'Ambasciatore si mostra lie tissimo nelFapprendere lo inte ressamento dell'Ordine. "Anch'io egli dice spen di poter un giorno in Italia con tribuire a far conoscere queste PHILADELPHIA, PA., SABATO, 27 MAGGIO, 1922 Ordine che ha nelle mani la di rezione spirituale delle Colonie d'America". 11 Dr. 'Bonaschi assicura Sua" Eccellenza che la Camera di Commercio di New York, insie me con le consorelle di Chicago, San Francisco e New Orleans, contribuirà con 2" altri studen ti. Egli farà pàrte della gita cu rando che l'ltalia sia ammirata non solo nelle sue rive pittore sche, nel fascino di luce e di co lore dei suoi laghi, nelle verti gini delle sue vette alpine, nel la corona delle sue cento città, ! culle di civiltà millenaria, ma, nei miracoli geniali de'le sue industrie. L'impresa così, sotto gli au spici dell'Ordine Figli d'ltalia e delle Camere di Commercio (i --stituti che per la prima volta agiscono in armonica coopera zione per i comuni interessi) già si rileva un successo nonostante un po' di scetticismo isolato al riguardo di che Sua Eccellenza esclama: "risponderò come Ca- 1 vour in una sua lettera diretta a Michelangelo Castelli: lascia teli dire purché mi facciano fa re". Il viaggio di Sua Eccellenza al Sud ed al West La conversazione si allarga Sua Eccellenza ci parla del suo prossimo giro di visite alle co lonie del Sud, del West e della California. Ci chiede se contia mo colà delle Logge e, quando! spieghiamo che - data la propa ganda testé inaugurata a mezzo di comunicati settimanali invia ti a tutti i giornali editi in ita liano in quelle regioni van no formandosi delle logge do vunque, Egli ci dice: "Mi augu ro che potrò visitarle tutte e spingerle a moltiplicarsi. Consi dero l'Ordine ';uale la massimaj istituzione destinata ad affra tellare tutti gli Italiani d'Ameri-! ca per profondere del bene. Con la vostra organizzazione voi gin siete preparati ad allarga re la vostra attività su un cam po più vasto, propagando l'lta lia non solo nella sua cultura ma nei meravigliosi prodotti del suo genio, della sua industria, dei suoi commerci. Sì, vorrò esse re in California, uno dei propa gandisti dell'Ordine fra le mas se, quale vero Ambasciatore del proletariato!" Spiego allora, a Sua Eccellen za l'Ambasciatore, il program ma del nostro Ufficio Stampa e Propaganda ed ho immediata mente la siua promessa che l'Am basciata ci aiuterà nell'opera no stra per illuminare gl'ltaliani su tutti i molteplici problemi che strettamente riguardano i nostri interessi. L'opera diplomatica, rafforzata dalla pubblica opinio ne (di cui i milioni d'ltaliani in America son tanta parte) non potrà che riuscire più efficace sia nel far apprezzare l'ltalia e gl'ltaliani, sia nel difendere gli interessi e nel combatterne i ne mici palesi ed occulti. E Sua Ec cellenza, porgendoci una sua fo tografia dedicata all'Ordine, ag giunge d'aver sempre ritenuto il nostro Ordine <iuale strumen to necessario per la conservazio ne delle nostre idealità in questo paese, nel mentre crede che la diffusione della cultura italiana e del sentimento d'italianità sia la migliore via per conquistare il cuore dell'Americano poiché la nostra, a differenza della cultu-, ra tedesca, non è cultura stret tamente nazionalistica ma ha ca ratteri universali. La conversa zione si aggira su questo inte ressante argomento su cui Sua Eccellenza si esprime, lucida mente, da par suo, con frasi in cisive. Ed é con grande soddisfazione che rileviamo come le sue im pressioni collidono con il pro gramma dell'Ordine nei rispetti della lingua e cultura italiana, parte questa del program ma che suscitò l'animata discus sione di Trenton, N. J., ed il nuovo orientamento dell'Ordi ne, espresso nella relazione del ! nuovo Supremo Venerabile, spe - cie nel concetto che, oltre al suo valore ideale, la cultura italiana * ila anche un valore pratico-poli tico. e se gl'italiani, americaniz zandosi, dovessero snaturaliz zarsi perdendo le proprie carat teristiche, l'America sarebbe la prima forse a perdere gualche cosa di grande valore etico, giac ché le Colonie italiane in Ameri ca non s'ingentiliscono qui ma ingentiliscono coloro con i quali esse'vengono a contatto. L'Ordi- I ne Figli d'ltalia, quindi, è stru -1 mento di affermazione, civile e di progresso. Ad esso spetta pre cipuamente il compito di tra sformare la emigrazione in co lonizzazione, feconda «l'opere be nefiche. Ad illustrare maggior mente questo concetto, Sua Ec cellenza afferma che la nuova ; generazione nata qui, non ha, generalmente parlando, affatto 'dimenticato le sue origini e nè ha perduto le sue caratteristi iche. Se, quindi, essa saprà con servare e coltivare la cultura i taliana, poiché si produce di più quanto più vasta è la propria cultura, essa farà opera immen samente civile in questo paese | essendo, la cultura italiana, pro digiosamente fertile di risultata ti. L'Orti, F. d'l, scuola di patriottismo Prima che ci licenzi. Sua Ec cellenza si compiace per l'attivi- Ità spiegata dall'Ordine specie recentemente a proposito d'un itesto di storia per le scuole pub bliche dove s'ignorava il grande j contributo dato dall'ltalia du rante la grande guerra, e ci sti mola a seguire sulla via intra presa. Colgo la palla ai balzo per ri ferirgli che, recentemente, in una intervista pubblicata su "La Tribuna" di Roma (1), si ri i portava l'affermazione che sa , rebhe stata fatta da Sua Eccel lenza, secondo cui il sentimento, di patriottismo in queste Colo-' nie sarebbe tenuto vivo dalle 1 j Società Cattoliche e dalle Masso niche, e dove si taceva dell'Or dine. L'Ambasciatore smentisce ca tegoricamente riportandosi al suo vibrante saluto diretto alla nostra Istituzione e pubblicato nel numero scorso del Bollettino. Indi si accommiata con nuove e nergiche strette di mano e torna al suo lavoro. Passiamo nell'ufficio del Com mendatoli Falorsi che ci è prodi go di cortesie e ce ne andiamo, poi, mentre l'ottimo Commenda tore Buggelli si appresta ad in viare un Comunicato ufficiale all'Agenzia Stefani di Roma ed alla stampa quotidiana d'Ameri ca annunziante la prossima gita studentesca. Fuori è una gloria di sole. Il nostro cuorìe vibra, fin nei pre cordi, eccitato dalla visione della Gran Madre Italia che la calda parola dell'Ambasciatore ha evo cato fortemente. La santa am bizione di lavorare per essa, do vunque e comunque, per il suo I trionfo, per la sua gloria, ci e ! salta. A un tratto il nostro automo bile passa dinanzi una casa in "S" Street. Ha l'aspetto tetro. E' chiusa in sè stessa come un e nigma. La riconosco: la residen za di Woodrow Wilson. E non mai. come in quell'attimo, la vi sione d'ltalia trior.fatrice ha brillato, nella nostra fantasia commossa, d'una luce più sfol gorante. Baldo Aquilano ( 1 ) Il collega Aquilano avrà let to nel Progresso Italo-America no del 3 Aprile u. s. la parte della intervista di S. E. l'Ambascia tore, nella quale l'lllustre Uomo parlava delle Istituzioni che in America tengono vivo il senti mento patriottico, omettendo di nominare l'Ordifie Figli d'lta lia. Ma abbiamo davanti e noi "La Tribuna" del 2 Aprile 1922 nella quale è pubblicata per intero l'intervista concessa da S. E. al signor Mario Corsi, corrispondente di quel giornale. li corrispondente in parola do manda al Senatore llicci : E sulla colonia italiana di 'lui, che può dirmi, Eccellenza? Ho già espresso ii mio giu dìzio nulla colonia risponde l'Ambasciatore giudizio che itoti può che essere favorevole, specialmente pt r la massa. La nostra colonia mantiene intatto il sentimenti} patriottico, aiuta- DAL GREATER PITTSBURG il ititi illlifll 11 le ICE CI SI COMI'MCA Siaaor Direttore del giornale La Libera Parola Philadclphia, Pa. Egregio Signor Direttore: Allo scopo di dissipare spia cevoli malintesi ed avventate ac cuse, mosse da certa stampa, contro i medici italiani, a propo sito della vendita dell'Ospedale del Dr. Alvino, sebbene con mol to ritardo, dovuto alla vana at tesa che il Dr. Alvino slesso, in seguito a nostro amichevole in-1 vito, non avesse mancato al do vere di chiarire bene le cose, sia mo venuti nella determinazione di rivolgerci alla sua ben nota cortesia per pregarla di pub blicare le seguenti dichiarazioni : 1 Smentiamo recisamente, perchè falsa ed inventata di sa na pianta, l'affermazione fatta dal corrispondente della "Stella d'ltalia" nel No. 14 dell'B Apri le scorso: "che i finitori italiani di questa Contea di Alleghem/ ti erano obbligati di mandare gli ammalati all'Osjtedale fondato <lai Dr. Alvino, a condizione che egli non avesse fatto più il me dico privato; che questa condi zione non sia stata da lui rispet tata, e che abbia invece conti nuato a visitare qli ammalati fuori dell'Ospedale." 2. - Nessun medico italiano ha mai avanzata una simile r»> jsurda pretesa. Nè, a parer no stro, il Dr. Alvino l'avrebbe do vuto accettare non solo, ma nep pure discutere, se avesse avuto riguardo del proprio decoro; poiché un accordo cii tale gene re sarebbe riuscito egualmente lesivo all'onorabilità di entram be le parti. 5. Nessuna responsabilità, : nessuna colpa va attribuita a noi medici italiani, se l'Ospeda le non ha continuato a funziona re ed è stato alienato dal Dr. Al vino: poiché nessuno di noi s'era mai impegnato verso di lui. nel senso reale e t'ormale della paro-1 la, di cointeressarsi per assicu rarne la vita, essendo detta isti tuzione di carattere puramente privata e non costituendo essa ' un ente di esclusivo beneficio della nostra colonia. Nè poteva presumersi e pretendersi che tutti i medici italiani avessero a vuto ammalati bisognosi di cu ra ospitaliera in numero tale da soddisfare alle esigenze econo miche di quell'Ospedale, nel bre ve periodo trascorso dall'apertu ra alla vendita. 4. Le riunioni che tra i me dici si tennero all'Ospedale, se non tutte le volte riuscirono complete, furono d'altra parte sempre improntate alla massi ina cordialità e sincerità e tran ne qualche diverbio intorno alla formazione del consiglio medi co-chirurgico (Staff) non ac cadde mai nulla che avesse potu to menomamente turbare le rela zioni più che amichevoli esi stenti tra noi medici. 5. Non essendo noi stati in formati mai, nè direttamente nò indirettamente, dell'iniziativa del Dr. Alvino di fondare un'o spedale, nè tampoco dell'inten zione sua di venderlo e delle ra gioni per cui l'ha venduto, noi ci riteniamo completamente e schisi da qualsiasi benché mini ma compromissione in un'im presa del tutto sua privata: noi senza far rilevare il fatto che ir più di una riunione dei medie nell'Ospedale del Dottor Alvino qualcuno di noi ebbe ad espri Fa quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 TOTA COPIA 3 SOLDI ta in ciò da! lavoro continuo del le Associazioni defili ex combat tenti, daII'ORDINE DEI FIGLI D'ITA LI A e particolarmente dal clero cattolico italiano che alle altre aggiunge l'altissima bene merenza di mantenere con la pratica del culto e con le scuole vivo l'uso della lingua italiana. n. d. r. mergli francamente le innume revoli e non lievi difficoltà tecni che ed amministrative nel con durre e mantener da solo in vi ta un'ospedale. 6. Noi medici italiani non esigiamo nulla che potesse lusin garci per quel poco che non mancammo ili fare disinteres satamente a prò dell'Ospedale; ma desideriamo soltanto che non ci si coinvolga in una qui stione nella quale noi non c'en , (riamo affatto, come non c'entra affatto la colonia, a cui si è pur voluto dare una certa parte di | responsabilità. Tutto questo, Egregio Signor Direttore, dovevamo dichiarare per mettere le cose bene a posto, in omaggio alla verità ed alla giustizia, fiduciosi cne ciò valga a far persuasi la stampa ed il pubblico della perfetta nostra lealtà ed onorabilità e della in violabilità del nostro decoro pro fessionale, del quale siamo stati e sareipo sempre strenuamente gelosi. Ringraziandola sentitamente dell'ospitalità che Ella non du- . bitiamo vorrà dare alla presen te lettera aperta, la ossequiamo con tutta stima. A. E. Abbate A. Aitilo C. J. Baroni' Antonio Bianco A. Cai celtici e G Conti P. Ferrari J. Giorg"BßÌ E. Ma selli U. Opipari 1.. Paolino f). A Ressa P. Rosati G. S. Ribetti S. C. Sumeri T G. Tam buro Giacomo Conti. Sarebbe stato dovere impre scindibile del Dr. Alvino di met tere le cose a posto pi rea l'Ospe dale Italiano di quella città. Non avendolo fatto, anche dopo in vito dei suoi colleghi, significa che l'accusatore non ha avuto il coraggio di condannare sé stes so. 11 Dr. Alvino non si è curato di gettar fango su professioni sti, che mantengono alto il lo ro prestigio, purché la sua fi gura fosse rivendicata, ed il pub blico credesse al suo eroismo; ma ogni cattivo giuoco dura poco. n. d. r. Commemorazione del XXIV Maggio a Vanrtergrift, Pa. Partito da questa città con il treno delle ore 11.10 di ieri sera, il Regio Console d'ltalia Cav. l Uff. Luigi Sillitti arriverà alla stazione ferroviaria di Vander grift, I'a., alle ore 9 pre cise di questa mattina, per presenziare la commemorazione dell'entrata dell'ltalia in guerra e l'inaugurazione del fabbricato sociale della loggia Vittorio E manuele 111 No. 229', dell'Ordi ne Figli d'ltalia, sotto i cui au spici si festeggerà la ricorrenza del 24 Maggio. Accompagnano ;il Regio Conso'e il Grande Ve | nerabile di questo Stato Cav. A. Giuseppe Di Silvestro e l'avv. C. James Todaro, che è stato in vitato in qualità di oratore uffi ciale in inglese. Alla stazione gli ospiti saran no ricevuti dalle autorità citta dine, con a capo il sindaco, dal comitato lesteggiamenti, dalle rappresentanze delle logge del Partenze da Philadelphia Vine Street Pier DLCA degli ABR 14 Giugno AMERICA 3 Agosto AMERICA 20 Settembre AMERICA 3 Novembre AMERICA 21 dicembre ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION -Rnurrfd second-class matter April 19,1918, at the post office at Philadelphia, under the Act of March 3. 1879"