La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, March 04, 1922, Image 1

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    LiA LIBERA ÌA /^OLr\
(• I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Stori* Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 9
Non andremo a Canossa
(Dal Bollettino della Sera di N. Y., 27 Febbraio 1922)
Come Dio >'olle, l'On. Facta «'
riuscito a risolvere la crisi e con uno
sforzo del quale nessuno lo riteneva
capace, ha potuto finalmente dare
all'ltalia un ministero a mosaico, ne'
quale sono equamente rappresentati
tutti i gruppi parlamentari, ad ecce
zione delie due ali estreme, costitui
te, come tutti sanno, dai socialisti,
dai fascisti e dai nazionalisti.
Auguriamoci che il nuovo Gabi
netto abbia la fortuna di superare fe- i
licemente gli idi di marzo e che rie
sca a portare in salvo la barca dei
-10 Stato attraverso le tempeste dì
questo inverno minaccioso, che ha
scatenato sul bel paese con l'epide
mia dell'influenza, anche quella del- ,
la ministeriale In istato acuto.
I,'ltalia lia bisogno di pace e se
l'On. Facta potrà' consolidare questa
pace facendo sentire su tutti e su
lutto l'autorlta' Incrollabile e ina
lienabile dello Stato, il suo nome
passera' alia storia con l'appellativo
romano di "salvatore della pa- '
tria".
La soluzione della crisi ha dile
; guato ancora una volta dail'orizzon
te politico italiano l'illusione della
collaborazione socialista, che dopo
la pronuba attività' dell'on. Turati
sembrava una reali a' assicurata ed
imminente. Anche questa volta pe
ro' le speranze si sono dileguate ed
11 gruppo parlamentare socialista ri
| torna alla sua antica funzione di
| sabotatore dell'istituzione parla
■ mentare e di contemplatore estatico
1 dell'apocalissi rivoluzionaria.
I glossatori e i)e domani commen
teranmi la coir.poplzione del nuovo
I Gabinetto senza l'intervento degli
arcangeli rossi, illustreranno che
questo grande evento storico si e'
compiuto come una conseguenza lo
gica del voto del congresso di Mila
no e più' ancora dell'ordine del gior
no approvato due settimane fa dal
Direttorio del partito, che ha voluto
mettere fine allo scisma che stava
per scoppiare, avvertendo che il col
laborazionismo poteva, nelle linee
più' liberali, essere interpretato co
me una facoltà' di astensione dal
voto per favorire una situazione mi
nisteriale consona al partito, o per
essere più' precisi al cosi' detto in
teresse delle classi proletarie.
Purtroppo il partilo socialista ita
liano non può' diventare un partito
di Governo per la semplice ragione
che esso ha impostato 11 suo conte
nuto e il suo programma di azione
su un terreno estremamente rivolu
zionario. 1 leaders del partito, che
r non sono riusciti a gettare 11 pae
■se nelle braccia della rivoluzione,
■ non osano passare il Rubicone del
■ rispetto umano e presentarsi alle
; masse in feluca di Ministri di un
regime inesorabilmente borghese. E
■ da qui la professione costante d'in
■ transigenza sotto pretesto che le ra-
B gioni economiche, di ordine transito
■ rio e prorogabile, debbono essere su
■ bordinate alle ragioni politiche, di
■ ordine permanente e Improrogabile.
R L'astensione sistematica, che non
■ si arrende a nessuna proposta, e' do-
K po tutto una condizione di vita edi
I morte. Essa e' il solo mezzo per non
I perdere 11 contatto delle masse ab-
E beverate dal veleno massimalista.
B La sorte delle organizzazioni eeono
■ miche del lavoratori e le condizioni
B del lavoratori stessi nelle presente
E crisi della produzione nazionale
_ premono la popolarità'- vacua e
I rumorosa, che e' la sola arma con
■B tro l'agguato del comunisti, 1 quali
aspettano l'opportunità' per accluf
fare il controllo del proletariato.
Del resto nessun governo respon-
I sabile potrebbe fare assegnamento
su una seria collaborazione da a parte
del partito socialista. Purtroppo es-
HH so ancora non ha accettato i due
I capi saldi indispensabili per un par-
BL; tito che aspira al potere: la nazione
i elo stato. I socialisti Italiani conce
piscono ancora l'internazionalismo
in un modo goffamente e rudimen
talmente puritano, come una dedizio
ni ne a beneficio degli altri popoli. E
I mentre i socialisti degli altri paesi
si sono stretti in una forma signi
ficante di raccoglimento e fanno dt;l
loro meglio per agevolare la resurre
zione economica delle rispettive na
zioni, sia pure col commendevole
proposito di passare subito alla lotta
per generalizzare 1 vantaggi ottenu
ti a tutti gli altri popoli della ter
ra, i socialisti italiani non hanui
fatto altro, in questi ultimi anni,
quando cioè' era necessario racco-
gHPI-sì in un poderoso sforzo ili di
sclpllna e di lavoro, che propagare li
dlssenzìone Interna, disamorare 1<
masse operaie dal lavoro, sabotare 1
produzione, impaurire il capitale in
terno ed estero, rallentare 1 legami
tra industriali e maestranze e crea
re in una parola quella orribile si
tuazione economica nella quale si
contorce e si spegne la vita della na
zione.
l,a collaborazione dei socialisti al
potere deve essere subordinata, più'
che alla conversione dell'On. Tura
li o di altri spiriti eletti del partito,
alla conversione di tutte le mas
se proletarie, le quali debbono ac
cettare lo stato con i suoi istituti e
lo suo leggi. Una slmile crisi di co
scienza- non solo non si e' maturata
fra i socialisti Italiani, ma non ac
i enna nemmeno a delinearsi.
Conseguentemente e' un bene che
essi continuino a rifiutarsi di andare
j alla Canossa del ravvedimento, da
Move retrocederebbero inorriditi e
| schioppettanti alla prima revolvera
! la che un carabiniere o una guar
dia regia potebbe sparare contro it
ila folla poletari», insofferente di
! alcuni principi, che essendo sorretti
j dallo leggi, debbono essere rispettati.
Gabinetto di breve durata
Presidenza, Interni ed "interim"
Ideile Terre Liberate: FACTA prof.
LUIGI, deputato.
Esteri: SCHANZER prof. CARLO,
! Senatore
i Colonie: AMENDOLA prof. GIO
VANNI, deputato.
Giustizia, ROSSI prof. LUIGI, de
putato.
Finanze: BEHTONE avv. GIO.
BATTISTA, deputato,
j Tesoro: PEANO dottor CAMILLO,
: deputato.
! Guerra: LANZA DI SCALEA PIE
TRO, deputato.
Marina: DE VITO avv. ROBERTO
deputato.
Istruzione: ACHILLE prof. ANTO
NINO, Deputalo.
Lavori Pubblici: RICCIO avv.
'VINCENZO, Deputato.
Agricoltura: BERTINI avv. GIO
VANNI, deputato.
Industria e Commercio: ROSSI
avv. TEOFILO, Senatore.
Lavoro e Previ lenza Sociale: DEL
LO SBARBA avv. ARNALDO, depu
tato.
Poste e Telegrafi: COLONNA DI
: CESA HO" dottor GIOVANNI ANTO
! NIO, deputato. •
SOTTOSEGRETARI DI STATO
Presidenza del Consiglio: BENE
DUCE GIUSEPPE, deputato.
Interni: CASERTANO ANTONIO,
i deputato.
Esteri: TOSTI DI VALMINI TA
FULCO, deputato.
Colonie: VENINO PIER GAETA
NO, deputato.
Giustizia: CASCINO CALOGERO,
deputato.
Finanze: LA LOGGIA ENRICO,
deputato.
Tesoro: DE CAPITANI D'ARZA
GO GIUSEPPE, deputato.
Pensioni: ROSSINI .ALDO, depu
tato.
Guerra: LISSIA PIETRO, deputa
to.
Marina Militare: PALLASTREL
-1.1 GIOVANNI, deputato.
Marina Mercantile: SERRA NI
COLA, deputato.
Istruzione: LO PIANO AGOSTINO,
deputato.
Belle Arti: CALO' GIOVANNI, de
putato.
Lavori Pubblici: MARTINI MA
RIO AUGUSTO, deputato.
Agricoltura: CONGIU LUIGI, de
putato. -
Indiatila: BOSCO LUCARELLI
GIAMBATTISTA, deputato.
I.avo.'o: CINGOLANI MARIO de
putato.
Partenze da Philadeiphia
Vine Street Pier
COLOMBO 31 MARZI
AMERICA 4 Maggù
AMERICA 22 Giugn.
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 4 MARZO, 1922
Poste e Telegrati: PETRILLI) AL
FREDO, deputato.
Terre Liberate: MERLIN UM
BERTO, deputato.
Siili
A NEW YORK
SEDUTA DEL SUPREMO CONCILIO
La prima riunione del nuovo Con
cilio Esecutivo Supremo dell'Ordine
Fieli d'ltalia, tenutosi Venerdì' e Sa
l alo, 17 e IN feboraio u. s., uel nuovi
eleganti uffici, 377 Broadway, nono
plano, e' riuscita Impressionante sia
per il numero degli intervenuti
essendo presenti oltre al Co ritmo
Supremo al completo, tutti i Gran
di Venerabili e sia iter la di
scussione serena fattasi di argomen
ti d'alta importanza per la massima
fra le Istituzioni Coloniali.
E' stata una seduta storica, giac
che' si trattava dì definire la poli
tica dell'Ordine ed il programma 41
azione il di cui svolgimento e' già'
'comunicato fra il più' grande Inte
ressamento di quanti scorgono, at
traverro l'Ordine, una migliore e
liin' rapida evoluzione delle Colonie
nostre.
Il Supremo Veneratile, Avv. Gio
vanni Di Silvestro, delineo' con sin
tesi lucida e convincente, 1 vari a
ì-|ctti dell'Ordine in rapporto alla
vita coloniale ed i molteplici pro
blemi ad essa inerenti, rilevando
ilio la Istituzione del Figli d'ltalia
non e' una delle comuni associazio
ni politiche o di mutuo soccorso,
.ita che essa esiste principalmente
• H I- hi conservazione in America di
un retaggio sacro, cioè' delle Ideali
la' Iti*liane e per la diffusione delle
Medesime nel popolo americano,
consci che esse apporteranno un con
tributo prezioso alla civiltà' di tute
lo grande paese. In ciò' ha trovalo
Il consenso unanime dei Supremi
l'iridali e Grandi Venerabili, I qua
li hanno anche convenuto che, pel
li raggiungimento di tuli finalità',
bisognerà' anzitutto usufruire della,
lingua italiana per la diffusione del
la quale si offriranno borse ili stu
dio » ul tiferanno scuole
Fra bre>e s'inizlera' un glande
"drive" per accrescere la foza nume
rlea dell'Ordine, ed a tale scopo si va
preparando una statistica delle open
morali e materiali che l'lstituzione |
ha ioni piato e compie silenziosamen
te e non a tutti note, la quale saia'
presentata a mezzo della stampa co
loniale. Se le aspettative non %er
ranno meno, il "drive" s'inizlera' a
Chicago dove il Concilio Esecutivo si
iipromettc ili tenere la sua prossi
ma riunione.
Rispondendo all'appello rivolto
all'Ordine, già' dall'anno scorso, da
S. E. l'Ambasciatore Roandl-Riccl,
il Supremo Venerabile venne auto
rizzato ad Informare S. E. che l'Ordi
ne contribuirà' per il successo del
la prossima gita degli studenti ita
lo-americani in Italia.
Venne creato anche l'l fficlo
Stampa e Propaganda dal quale si
dirameranno le notizie Informative
circa l'Ordine è la sua attl"lta' e che
si ripromette d'intervenire in tutte
le contese dove il buon nome ed il
prestigio d'ltalia vengano minac
ciati. specialmente fornendo la
stami<a americana .l'informazioni e
satte che distruggano certe leggen
de ed impressioni false e dannose
per noi. Detto Ufficio e' ansioso di
collaborare con la stampa coloniale,
sia quotidiana che settimanale, a
cui il Condito Supremo rivolge spe
ciale, caldo appello di continuare
nella sua ospitalità' preziosamente
fruttuosa.
RI approvo' la proposta del Gran
de Condilo di New York di ottene
re un nuovo "Alto d'lncorporazione"
dell'Ordine per mezzo di uno spe
dale decreto della legislatura Sta
tale, ed 11 progetto preparato dal
l'Avv. Glambalvo di Brooklyn, con
la cooperazlone dell'avv. Perri di
Cleveland, Ohio, cara' subito presen
tato ad Albany dal Senatore Cottilo.
Venne anche deciso che i Grandi
Concilil ed il Concilio Supremo con
t ribusca no alla sottoscrizione in prò
delle vittime di San Fratello, Sici
lia, ed 1 fondi raccolti saranno In
viati all'On. Gentile, il quale tante
volte ha preso a cuore gl'lnteressi
dell'Ordine in Italia.
SI discusse la nomina del Depu
tati Supremi, e già' si convenne su
nomi nuovi 1 quali, quando verran
no resi noti, saranno delle gradite
sorprese per la massa del fratelli.
Infine la riunione del Concilio
Supremo si sciolse, dopo aver esple
tati molteplici altri affari, fra l'en
tusiasmo dei presenti 1 quali aveva-
no mostrato d'esser animati d'una
forte volontà" creativa pel bene del
l'Ordine, e con jsli auguri che presto
si possano scorgere i fecondi risul
tati di questa novella fase di vita
della Istituzione.
Dall'Ufficio Stampa e Propaganda
In Pennsylvania
INIZIAZIONI IN MASSA
A PHILADELPHIA
Domenica, 20 febbraio u. s„ ap
positamente invitato per assistere al
la cerimonia di ammissione di pro
fani, il Grande Segretario di Finanza
visito', nelle ore antimeridiane, la
Giuseppe Verdi No. 252 di Frank
ford, Ha., e nel pomeriggio la Cesa
re Battisti No. 6JJO di IMiiladel
plila. In tutte e due le I-ogge si ini
ziarono circa una quarantina di nuo
vi soci, e nella Ballisti ■ ntrarouo
anche rappresentami del sesso gen
tile. Pia esbo si notavano la vedova
'ci compianto Giuseppe C'lnvai' 0 " 1
che eia stalo Veneratine della stessa
Loggia e la signora moglie del Ve
nerabile attuale, fratello Frank Riz
zi. I.a cerimonia venne diretta, in
qualltV mì Araldo, dal Grande Se
gretario di Finanza, ed in ultimo le
sue parole suscitarono tale entusia
smo che vecchi e nuovi soci promise
ro un'altra iniziazione in massa
nella prossima riunione della se
i-nuda domenica di questo mese. Se
duta stante l'assemblea rivolse for
male invito al Grande Segr. di Fi
nanza, perche' sia presente in quel
giorno.
Va data una lode agli ufficiali del
le due amministrazioni, per il lavo
ro efficace che compiono a benefi
cio delle proprie Logge e dell'Ordine,
e più' spelalmente ai due Venerabili,
fratelli Catudo Ric< t della Verdi e
Frank Rizzi della Battisti, col quali
il Grande Segretario di Finanza si
congratulo' pei il modo come condu
cono le l.ogge.
Al benessere parlarono, nella Ver
di i fratelli Giuseppe Rosica, Ex
Venerabile, Cataldo Ricci, Venera
bile e Luigi Turco; nella Battisti
Frank Rizzi, Venerabile e Adamo
Gargano, ed in ultimo, in tutte e due
le Logge, il Grande Segr. di Finan
za. Quest'ultimo, alla sera, insieme
ai fratelli Frank Rizzi, Almerico M
ligieri, Carlo Russo, Mariano Sina-
Ira e Adamo Gargano, fu ospi
ti In casa del fratello Guido Garga
no, Tesoriere della Battista, dove
fece della ottima musica e si bevve
a dispetto della proibizione.
Nel Maryland
Baltimore
SEMPRE LUTTO
Al signor Francesco Della Noce.
Grande Segretario Archivista della]
Grande Loggia dello Stato del Mary
land dell'Ordine Figli d'ltalia, cor
rispondente di questo battagliero
giornale, ti e mesi or sono perveni
va, dal suo paese natio, la funesta
nuova della morte del suo odorato
genitore. Oggi il nostro amico e' nuo
vamente i.n lutto, per una orribile
disgrazia avvenuta sabato, 2."i Feb
braio u. »., alle ore S a. m. Sua
suocero, Filomena Grue, d'anni 49,
mentre con un panno bagnato In
una mistura infiammabile puliva la
superficie della stufa a carbone, lo
fi t accio si (fava in fuoco e la nipote
Virginia, di 13 mesi, figlia di Ar
mando Grue, le si teneva alla ve.
«te. Le fiamme si attaccarono prima
agli abiti della piccina, poscia n
quelli della povera nonna. Alle grl
da di aiuto accorse suo genero Fran
cesco Della Noce, l'unico rimasto in
casa perche' malato a letto con in
fluenza, nta non in tempo a salvare I
le due dal pericolo, ne' lo potettero
le persone del vicinato che telefona
rono subito per l'ambulanza del
Franklin Square Hospital, dove, no
nostante le cure dei giovane medi
io signor Nicola Lombardi, la non
na spirava alle ore 11 ant. di dome-'
nica e la bella Vliginla univnsi al
• oro degli Angeli nel regno del Cie
li alle ore 9 p. m. della stessa gior
nata.
La triste sciagura impressiono'
lutti per la misera fine di quella
amabile donne, che fu madre esem
plare piena di virtù' domestiche, e
di quella bambina che era la gioia
di casa.
Rimangono nel lutto, straziati dal
dolore, 1 figli Armando e sua signo
ra Lina Grue, genitori della picco
la Virginia, e Luigi Orile, sua fi
glia Vittoria Della Noce ed il gene
io Francesco Della Noce oltre ad uno
stuolo di parenti e amici.
J. B. JUinotti
EGhi della festa
del Circolo Italiano
Al Circolo Italiano <ll Ptalladel
pilla che, la sera <ll lunedi' 22 Feb
braio u. s., dava un ricevimento, nei
ìuoi locali al No. 1145 So. Broad
St., in onoro <ll illustri ospiti, lui ri
cevuto tre lettere <li ringraziamenti
e <ll elogio per i'opera che questo
focolare ili italianità' ha speso du
rante la sua esistenza.
S. K. il Senatore Vittorio Kolan
<ll-Ricci scrive da Washington al
Presidente «lei Circolo:
R. AMBASCIATA D'ITALIA
WASHINGTON
,25 Febbraio 1022.
Egregio Sig. bombardi.
Fui veramente dolente ili dover
tornate a Washington per dovere <li
ufficio e mancare al ricevimento
che il Circolo Italiano di Philadel
phia dalla S. V. presieduto aveva
preparato per me, la seta del £2 cor
rente. Mi e' stato riferito che il
trattenimento fu molto interessante
e che I vari! oratori accennarono al
l'opera da ine svolta come Ambascia
tore con termini di vera simpatia.
Voglia ringraziarli a mio nome e dir
loro che la mia ambizione e' di fa
re quanto meglio posso per l'unione
e la continua ascensione economica
e morale dei miei amministrati del
le colonie d'America.
Voglio poi ringraziare tutti i so
ci del Circolo italiano per la arti
stica medaglia che essi mi hanno in
viata e che terrò' cara fra 1 ricordi
della tuia carriera ui Ambasciatore
negli Stati Uniti.
Con I miei cordiali saluti e rin
novati ringraziamenti, mi creda,
egregio Signor Lombardi
11 11. Ambasciatore
V. Rolandi-Ricci
...
Lettera del Cav. Uff. J. Hamp
ton Moore, Sindaco di PhiladelpMa:
J. Harapton Moore
Office of the May or, Phila.
Feb. 23rd, 1922
The Circolo Italiano,
1145 S. Bioad Street,
Pblladeiphia, Pa.
fientlcnien :
• » *
Il Regio Console <ll l'hiladelphla,
!nv. Uff. Luigi Ki 11 itti, ili data 24
Febbraio scriveva;
Phila., Pa„ 24 Febb. 1922
Signor Roberto Lombardi
Presidente del Circolo Italiano
1145 So. Broad St.
Phlladelphia, Pa.
Ancora una volta sento di espri
tnerLe i miei più' vivi rir:grazlamen
■ i per l'attestazione di stima che
il Circolo Italiano ha avuto la bon
tà' di darmi la sera del 22 corrente.
110 gradito quanto mal il pensiero
gentile del Circolo e con animo gra
ni ne serberò' sempre caro ricordo.
Speciale ringraziamento sento <ll e
-orimere pure al Comitato che ha
organizzato la fesla e con esso an
■he le mie inulte felicitazioni per
il successo conseguito. Fu senza
iubblo una brillante c simpatica
lunlone di elementi buoni e 'lignl
osi della nostra colonia, che ha la
cinto un solo desiderio: quello che
iltre simili riunioni possano ripe
ersi presto.
Mi e' gradita l'occasione per rin
ìovarLe, Signor Presidente, gli atti
lella mia più' distinta conslderazio
te.
Il Rego Console
Fto. L. SILLITTI
«il»!
D. C.
• »■* » » «
1 * * I I *
n ** A " ■ (< •
-< J ww v J » J » .V . v J
I.
Il problema dell'alimentazione sa
na ed a buon mercato si e' presen
tato a tutti i filantropi ed a tutti
gli uomini di stato come un proble
ma quasi insolubile.
Quando Parmentier introdusse in
Europa la coltivazione della patata,
si opino', anzi, dico meglio, fuvvi
qualche illusione, credendosi che la
coltivazione di quel tubero, che si
acclima e prospera in ogni zona, a
vesse potuto sostituire, in parte, l'a
limentazione del pane quotidiano ■>
esserne il succedaneo, con gran van !
faggio dell'economia pubblica e pri
vata.
Ma, se il gustoso tubero s'adatta '
' oggi dall'arte culinaria conte CON- !
TORNO a tanti gustosi manicaretti,
' per le sue proprietà' intrlnslche non
può' sostenere un'alimentazione u
' nica a risolvere il problema diffi
cile accennato di sopra.
La pasta alimentare ha qualità'
nutriente superiore a quella del pa
ne. SI può' dire che ne sia la so
rella leggittlma.
La differenza può' essere lieve o
no, a seconda delltr quali in'- d.-l gru- ■
no delle quali sono manipolate le
paste ed 11 pane.
Il pane p< ro' contiene più' ami
do e molto meno glutine della pa
tta alimentare, quando questa e' un
prodotto di grani duri, mentre pei
lo più', essendo 1111 prodotto di gra
ni ordinarti, scarsi di glutine, spe
cialmente quello di queste contrade,
e' per finalità' nutriente Inferio
re alle paste alimentari Italiane.
Un adagio siciliano dice: PASTA
DI SIMULA K (MINI DI VOI, MA
NCBNf QUANTI' NNI POI.
Pur non conoscendo il popolino
quanta percentuale di glutine "
quante CALORIE entrino a far par
te d'un chllogramma di pasta di
semola, pure ne uguaglia la poten
zialità' alla carne di bue, non tro
vando altro cibo, all'infuori della
pasta, che stesse ,al paragone «lella
carne salubre, e ciò' per •nielli! mae
stra della vita: l'esperienza...
Eppure, sebbene la parta alimen
tare non abbia la storia del pane,
(he si perde nel tempi preistorici,
ha una storia relatlvamentb moder
na, che oggi, pilo' contare fasti In
gran parte del mondo industriale.
SI dice, < he 1 primi a tentarne la
fabbricazione fossero I napolitani
(t(l secolo XII, petclo', l'adagio:
NAPOLETANO MANGIA MACCHE
RONI. Pero', uno scrittore arabo,
l'Edrlsl, il famoso e favorito geogra
fo della Corte Normanna, fi a le al
tre cose, ci da' notizia di certe tra
dizionali Industrie, che pare fiorls
. • ro nel nostro paese, la Sicilia, per
che' In un libro d'lmpressioni di
i laggi, porla dell'eccellenza della
ITU A, che in arabo vuol dire pasta
alimentare in forma di grossi vei
mlcelll, che ancora a Palermo si
( hiamano col nome di TUIA BA
STARD \ e che si manipolava in Tril
lila suburbio della citta' di Terml
nl-lim rese (Provincia di Palermo).
Ciò' mostra chiaramente che in Si
cilia, sii tempi della dominazione
normanna, anche l'lndustria delle
paste alimentari era conosciuta.
E siili autenticità' della mia af
fermazione non e' da discutersi,
perche' l'opera dell'Edrl» Edscheriff,
valente geografo e matematico ara
bo, accolto dal re Ruggero nella
Corte di Palermo, un estratto della
quale la "Geografia Nubiense" ven
ne più' volte stampata a Parigi, ed
in ultimo a Palermo nel 1790, e' rl-
I ori ita nella magistrale storia del
l'Amari "I Musulmani In Sicilia" e
del geografo Edres accenna anche 11
Ferdinando Gregorovlus, nel volu
me quarto delle sue "Passeggiate per
l'ltalia a Pag. 216 (Roma, Ulisse
Carboni, 18091.
Con precisione, non essendovi da
il «loriel positivi, non si può' affer
miate quale regione dell'ltalia eia
tata la prima a fabbricare la pa
,ta alimentare, ma e' fuori di dub
bio ch'essa e' una vera industria na
ta in Italia. Mezzo secolo fa, es
•a eni un prodotto quasi esclusivo
della costa di Napoli, di Genova e
di Termini-Imerese, le uniche che
ne fabbricavano, mentre la pa
sta fabbricata in altri centri servi
va solo per il consumo giornaliero.
Nel No. 5 dell'anno 1909 della
Tribuna Illustrata di Roma, nella
rubrica "Fra chi sa" No. 689, era
vi la seguente domanda:
"Si desidera conoscere l'origine e
la storia del maccheroni (paste ali-
Fa quel che devi, wveng&
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.0 C
UNA COPIA 3 SOLDI
montali) e da «he presero nome. I*.
risposte alla Tribuna illustrata sono
giunte, ma laotiano la questione in
soluta. Troppe vaghe talune e fan
tasiose, altra importante apre l'aiti
lo di rinvenire ricerche più' ampie
e certe. Fuvvi una risposta che sod
disfece, mentre per me e' un cumoio
di fantasie per tanti anacronismo.
.".Ta voglio l rasi ti' cria pe'che' il lei
(ore possa farsi ne un idea, come gior
nali scrii, lilla leggiera pubblicano
delle fandonie, mentre sono spirito
saggini di niente fan!losa. La Tribu
;mi Illustrata in sèguito pubblica:
L'avvocato Federico Castoroni rl
|>ponile: Traggo da un rarissimo co
dile senese del 1100< ?) "Delle dllet
i i/.lonl gastronomiche "libri tre
di Monsignor Baccio Spinola", Il co
dice e' vero o e' apocrifo?
" li maccheroni adunque da
!a terra lombarda traggono lor na
scimento. Kt tal nome dalia storia
ch'io narro in proseguo, venne lo
ie?. Bravi in quel di Lecco piacevole
est e Martellino chiamato. Piacque
un di' a costui far fabbricare paste
perforate, di lunghezza dell'ordina
-rixt—Hre-k+v- +h«— y-t/ine,,.di,., fit
i'i natele, sapere qual gusto elle a
vessero. Avutele e cottole e dipoi
con succo di pomidoro (sic).
casca l'asino, il pomidoro si conobbe
nell'Europa verso la fine del 1600
conditele, Invito' a mangiare uno
silo amico et nella maggior sala del
la propria osteria seco lui a&slsesi.
"Venula la novella pietanza, et
molto saporitamente li due man
giandone. disse Martellino al con
vlvole: Vorresti mal sempre di pa
ste cibarti? Magari, nevvero?
"Et l'altro:
" Magaronl rispose.
"Or vedendo un del presenti 11
due che molto piacevolmente assim
ilavano, provo' brama d'assaggiare il
■ ilio di nova maniera. Et l'ultimii
motto Inteso credendo ne fosse il
nome:
Martellino, portami del ma
garonl, grido'.
"A cui Martellino, ridendo et of
frendo cortesemente il tondo:
" Eccovi i magaroni, rispose.
"Et per la contraila la fama spar
sasi tutti a Martellino accorrevano
del magaroni chiedendo.
Nonio, che per corruzione, in
maccheroni poscia camhiossi, e tale
In tutta Italia passo'
Ora tale aneddoto, se fosse storico
sfaterebbe l'antica leggenda che
cioè' la patria dei macchoni fila la
bella Partenope, ma io credo del
l'Minte o dell'Avvocato sia una spi
ritosa novella che a qualunque co
sto, buontemponi entrambi, vollero
dedurne sul nome Maccheroni con
una loro invenzione, l'etimologia.
l'urlasi pero' di paste perforate,
perche' come ilice la graziosa novel
la, Martellino, conosceva altre pa
ste e questa asserzione avvalora il
fatto storico del viaggiatore arabo
i he parla di paste senza buco, trova
le al tempo ili Ruggero il Norman
no, a Trabia (Termini Imo rese).
Secondo Matilde Serao che sopra 1
Maccheroni pubblico' un Interessan
te articolo negli "Annales" di Pari
gi, l'inventore del macfaronl fu
un ceito Chicho che visse nel 1220.
11 nome di maccheroni, ilice la
Serao viene da MACARUS: cibo
divino.
E non sono lontano ila questa i
potesi.
Il nostro popolino siciliano dice:
"Ddiu 'n celu e pasta 'n terra."
Viste le eccellenti qualità' dei
nuovo cibo, considerato die e' un
nutrimento sano ed a buon mercato,
che la pasta cotta si può'
con più' o meno condimento, col
brodo o collo stufato o senza, ,sot
ii> la generica denominazione DI
PASTA ASCIUTTA; vista la richie
da del pubblico e' stata sentita in
breve di generalizzare quasi la pa
ra In tutto il mondo e fu sentita la
necessita' d'impiantare fabbriche di
paste alimentari nei centri di con
sumo.
Oggi si fabbrica pasta Alimentare,
i on più' o meno successo da per tut
to, in Francia, in Svizzera, in Ger
mania, negli Stati Uniti d'America»
ni 1 Brasile, nel Cuccia', ecc.
E vedete ironia delle cose, contrie
dizioni stridenti, mentre l Francesi
ci danno il nome spregiativo di Ma
caront, oggi si affannano coi lor®
prodotti di paste alimentari, di fa
re la concorrenza a quelle italiane,
ed a Lione, a Marsiglia havvl fab
briche colossali che hanno acqui- ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
"Entered as second-class matter April 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI S EIVI F? R EI, COM LA FIACCOLA I INI PUGNO
In addition to the hurried remark#
made by me at. the splendid nice
ling of the Cireolo ltaliano last e
venlng, I desire to express in this
more formal manner my appreciation
of the courtesy shown me, particu
larly In the presentation of the very
bentiful medal so appropriately in
scribed. I feel very Keenly the honor
that has been paid me personalis
by the Kalian constituency of this
great city, and hope the pleasant
relations may continue. Whatever I
can do for lhe encouragement and
advancement of those whom you
represnt, I desire to do.
Very truly yours,
,1. H. MOORE