I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 7 i fimi cuiiii » (Da "11 Nuovo Venuto" di Chicago, 111., del 28 gennaio u. s.) La nostra razza e', in fatto di pa triottismo, la più' rumorosa di tutte le razze. Infatti, essa affida al bac cano quello che dovrebbe affidare al l'opera silenziosa ed assidua della niente e del cuore. Si spendono a volte migliaia di dollari per decorare il petto di un cittadino la cui benemerenza e' di carattere locale o politico. Ma quan do si deve fare il proprio dovere se condando l'oiiera generosa e nobile di iniziatori disinteressati e geniali si diventa insolitamente indifferen- ' li ed avari. Un esempio eloquente basterà' ad illustrare questa verità' sacrosanta. Fra il tumultuare delle passioni e lo sforzo di sfruttar persino il nome di Dante, ila parte dei politicanti e de' cercatori di pubblicità', sorse una voce disinteressata e fu avanzata 11- i na proposta originale e degna. Era la sola proposta che potesse e do vesse secondarsi nel nome glorioso del cantore di Beatrice. Luigi Carnovale e' un Italiano di , intelletto e di cuore. Egli vive fra i suoi libri e la sua fede nel destini dell'ltalia e dell'umanità', senz'altro desiderio al'infuori di quello di potei : onorare eij elevare la sua razza. 0110 ? randone ilegnamènte i grandi. Del suo conterraneo, Tommaso Campanella, ha tessuto la vita nobi le e gloriosa. Dell'ltalia egli difese, all'entrata in guerra, in un libro me morabile, la sincerila' ed il diritto. Delle colonie Italiane d'America ha ,difeso sempre, nel giornalismo e fuori, il buon nome. Della giustizia c della verità' egli ha portato sem pre nel cuore l'lmmagine sublime. Lontano dalla politica, alla quale non chiede nulla; dui chiasso, al quale non ha mai affidato i suol 1- deall; dalla folla, alla quale si e' sempre sottratto con encomiabile persistenza; dagli onori, al quali ha contrapposto sempre la sua coscien za e la sua fede, Luigi Carnovale non ebbe, nell'avanzare la nobile proposta, che il desiderio di mostrare all'elemento colto di questa grande repubblica la gloria d'ltalia della quale Dante Alighieri e' stato l'arte fice maggiore. E, poiché' occorre va far presto, mentre avanzava la proposta di regalare alle maggiori università' Americane il Codice Tri vulziano e le opere immortali di Dante Alighieri, nel nome degli Ita liani d'America, assumeva intera li, responsabilità' del successo ordinan do il tutto ed anticipando il danaro necessario. L'appello lanciato dal Prof. Carnovale ebbe eco larga ed entusia stica nella stampa italiana e stranie ra. Ma la stampa, che avrebbe potuto e dovuto bastare a richiamare la gente di nostra razza al compimento d'un dovere civile, il massimo do vere, infatti che potesse compiere nell'occasione de) sesto centenario della morte del divino Alighieri, Uovo' un campo indifferente o re frattario. L'intrapresa richiedeva migliala di dollari, essendo i codici Trivulziani costosissimi e le opere di Dante ugualmente costose. Ma ad onta dei ripetuti appelli al pubbli co Italiano, il Prof. Luigi Carnova le e' riuscito a raccogliere poco più' di mille settecento dollari, mer.tr? ne ha speso in tulto quasi seimila, con un deficit personale di oltre quattromila dollari Americani. Il Prof. Luigi Carnovale, anima to da quella fede Italiana che ne ha rischiarato sempre il cammino, ha portato a compimento il suo pro gramma e le maggiori istituzioni di questo paese hanno già' nelle lorc. librerie quelle opere che costitui ranno un monumento imperituro alla gloria di nostra razza. Egli a veva i mezzi personali ed ha potu to sacrificare il suo tempo ed il suo danaro In questa magnifica opera di Italianità' e di patriottismo. Ma se Egli non avesse avuto i mezzi, e non fosse stato sorretto dalla fede nello spirito di imparzialita' e di pa triottismo della razza in questo pae se, avrebbe abbandonato l'opera in disgusto. Allora i nostri connazionali, che non mancano di contribuire a tut te le Imposture ed affidano miglia le di dollari al primo imbroglione .che capita e che promette mari e I monti, ma dimenticano le opere ve- I ramente degne, per le quali pochi {centesimi di contribuzione Individua | i le basterebbero, sarebbero stati i pri -1 ini a gridare al sacrilegio e alla frode. ' i Luigi Carnovale ha presentato alle istituzioni Americane, compre sa la libreria della Casa Bianca, gli splendidi esemplari del Codice Tri vulziano e le opere di Dante AU ! ghieri, rilegate con eleganza e con ' lusso d'arte e di colori. Gli Italiani d'America hanno ottenuto il più' grande dei sucesni, anche sono -tali Indifferenti all'appello che, nel nome glorioso di Dante, il Prof. Carnovale lancio' a suo tempo. Il trionfo degli Italiani, mentre gratifica coloro che sono stati i de /st Inaiarli del dono sublime, non as solve la dignità' nostra, perche' l'in gratitudine ' non ha mai assolto coloro che se ne rendono colpevoli. I quatromila e piti' dollari in da naro sonante che il Prof. Luigi Car novale ha sacrificato nel nome grande d'ltalia ed in omaggio alla ! memoria ilei magiore fra tutti i poeti, vanno alla pari con le altre migliala, che ha speso per il monu mento a Tommaso Campanella, o per la preparazione della vita del Gran- NELL'ORDINE FIGLI D'ITALIA INIZIAZIONE DI LOGGIA Domenica, 5 febbraio, veniva ini ziata in Allegheny (N. S. Pittsburgh, iPa. ) la loggia Napoleotv Colaiannl No. 1127. Essa e' componi a ili uno splendido elemento: negozianti, impiegati e rispettabili ed intra ; prendenti pionieri della colonia ilei l X. S. i/acquisto della nuova fulgida gemma per l'Ordine, si deve in gran parte al fratello G. E. Conti, Orato 1 re della Terza Italia No. 17 4. coadiu vato, nel suo lavoro, dal dottore A. j 1 li. \blmte. Grande Oratore dello Sta ito di Pennsylvania e dal neo-l'ratel-I lo sig. Cosimo La Scola, caldo ammi ratore dell'Ordine. Funziono' da madrina la Loggia j Terza Italia, con a capo il venerabile signor I). Saracco. Funziono' da araldo il Gran Cura lore, fratello Antonio Certo. I,'amministrazione della nuova Loggia e' cosi' composta: Venerabi le, Felice Taormina, Ex Venerabile, Leonardo Spagnuolo; Ass. Venerabi le, Tommaso Inserta; Oratore, Cosi ■'.no La Scola: Segretario Archivista, j l'ani-esco Balestrieri; Segr. di Finan za, Salvatore Spagnuolo: Tesoriere, ; Francesco Malacuso; Curatori: Fran cesco Scialabba, Antonino Lenita, I i gnazio Pace, Francesco Pusateri ed «gortlno Carioli. Cerimonieri: Gan-j dolfo Galluzzo e Giuseppe Lamantla. Sentinella interna, Frank Dlamand. Invitati dal dottore Abbate, che i he funziono' da maestro di cerimo nie, parlarono applaudii issimi: il fr. linvoli, Venerabile della loggia Pitt sburgh: il fr. J. E. Conte della loggia Terza Italia: il Grande Curatore, fr. A. Certo: il fr. A. Bancale, Vene iabile della Loggia 24 Maggio: il fr. Michele Fenicato della Ix>ggla Citta dini Italo-Americani: il Venerabili (lella Loggia Nuova Trento e Trieste Prov. di Caserta, fr. A. Base-lotta; Il Venerabile della Loggia Primo Mag gio, fr. G. Abbate; :! rappresentante della Ixjggin. Cooperativa fra Calzo lai: fr. G. Caruso: il Venerabile del la Loggia La Pace, fr. \. Bertone. Dissero delle belle parole di impres sione, il Venerabile e l'Oratore del la lieo Loggia, fiatelli, Taormina e La Scola. A cerimonia finita furono serviti i rinfreschi, dolci e sigari., INIZIAZIONE IN MASSA La Loggia Ausonia, nella sua se | (luta ordinaria del 5 corrente mese, j iniziava all'Ordine dei Figli d Italia del quale fa parte, 3G nuovi soci, uo mini e donne, \ ' giovani ansiosi ' di appartenere alla italianissima I stituzione. L'Uffi'io d'araldo per tale circo stanza fu ricoperto dal Grande Cura tore "dello Stato, signor Egidio A gresti. I-a grande sala di proprietà' del l'Ausonia era letteralmente gremiti per il concorso straordinario di so relle e fratelli delle altre, logge, en tusiasti dell'opera portata a compi mento con l'inaugurazione dell'Orla- , AVANT' SEMPRE, Corsi L_ A FIACCOLA I INI PUGNO 1 ! de filosofo Calabiese, o per la pub-, blienzione del suo magnifico libro 'Perche' l'ltalia entio' nella grande guerra", o per tutte le altre manife stazioni nobili di patriottismo, di fe de, di abnegazione e di sacrificio. [ L'opera generosa del valoroso ' scrittore e filosofo Italiano mostra a coloro elle 11011 sanno abbandonare la indifferenza e l'affarismo che cosa potrebbero fare gli Italiani tutti se fossero imiti nel patriottismo e nel la, lede. Benedetti e lodali sempre coloro: che, ionie il Piol. Luigi Carnovale, onorano la loro patria con intelii , genza e con fede e le dedicano tutte | l'attivila' ili un'anima esuberante I sincera. Il suo esempio dovrebbe spronarci 1 ed incoraggiarci all'unione dei cuo ' li ed alla manifestazione di quei princlpfi di solidarietà' c di patriot -1 fistilo ibi non mancheranno di ren ' l'or forti e rispettali gli uomini co-| ine hanno reso forti e rispettati le j ' nazioni. li valoroso connazionale troverà'| I nella soddisfazione del dovere coni-, piuto il mei Italo compenso contro j l'lngratitudine degli uomini che lo 1 l'anno abbandonato nella lotta e che ae avrebbero reso Impossibile il ! jirlonfo qualora egli non avesse avuto i anima generosa e la borsa pronta. Danto, Campanella, l'ltalia, IT mattila', la Pace del popoli: ecco gli 1 li ali sublimi clic ispirano il vaio ri so amico e connazionale nostro e 1 vìi aprono la via dell'immortaliti.' ed alla gloria. 1 libero | uotrofio di Concoidvlile, Pa. Arrivali al benessere parlarono il Grande Curatore ed il G.tndc Depil ilo signor Salvatore Cassata, 1 qua li si congralutarono con gli t'fl'ii ia 'i ed I soci dell'Ausonia per il loro la voi o ili propaganda, compendiato n>W-'ammlssione di tanti soci. II Gr. C'uraii-re volle pili' specialmente eon ■ratuUrsl col Venerabile Paolo Sto-| | ilici al quale, in nome della Loggia, j presento' uno spillo con diamante, i contenuto In un astuccio ili velluto, I ''he aveva ricevuto da! socio Cicola. i. "Ausonia ha voluto mostrarvi", min bluse il dignitario volto al ve-;, aeratile, "tutta ia sua simpatia e'. gratitudine per I sacrifici da voi fallii, onde farla assurgere al posto che es sa conserva fra !< consorelle". Il signor Storaci ringraziando prò-j mise di prepararsi per un altro "dri ve" as; ii tirando altresì' che fra bre ve la Loggia dell.i quale e' venerabi- j le ili non molto avi a' non meno di 300 soci. Dopo la iniziazione si incomincia rono le danze che si protrassero fino j a tarda ora. S. Diotallevi IE OIFERTE DELLE LOGGE IN LETTINI PER L'ORFANOTROFIO Sebbene vi sia stato un certo ial lentamento nello gara, le logge del-, l'Ordine del Pigli d'ltalia hanno con timi ito ad offrire dei leltini pei l'Orfanotrofio. Le ultime ad offrirne uno per ciascuna sono le logge Gu glielmo Marconi No. 105, L. Pilla N COI, Principe Tommaso di Savoia No. ti in. di Philadelphia. ; Leonardo da Vinci No. 270 di Washington,: Cooperativa tra calzolai No. C 65 di 1 Pittsburgh ed il signor S. E. Morsi co, socio della Regina IClena No. 556 di Sharpsburg. Con il totale pre cedi nte di <52 leti ini ne sono stati ri cevuti a tutt'oggl 68. Non abbiamo nessun dubbio che In brevissimo tempo il numero totale a scendera' a 100, tanti quanti ve ne abbisognano. PER IL BUSTO A DANTE ALIGHIERI Dalla loggia Trento e Trieste No. IX3 di Rossiter, $5.00. Dai signori Dr. A. E. Abbate, Gr. Oratore dello Stato di Pa., $1; dal Dr. H. P. Hoeberger $2; Dominic Navarro $3.(Mi. Totale $lO. Somma precedente $2301.11. Totale genera le $2316. U. FONDO UNICO MORTUARIO Decessi dal 1.0 al 31 Gennaio 1922 Nero Calogero, di anni 44, della Loggia Itouia dei Cesari No. 188, re sidente in Du Bois, Pa., iscritto al F. U. M. il 14 settembre 1918, mor io il 29 gennaio 1922, assassinato, dollari 400. Zito Vincenzo, di anni 47, residen te in Pittsburgh, Pa., moglie del fra tello Zito Raffaele, della loggia Cit- I ladini Italo-Americani No. 317, i j scritto al F. U. M. il 18 Luglio 1917, PHILADELPHIA, PA., SABATO, IP FEBBRAIO, 1922 morta l'S gennaio 1922 assassinata, | dollari 200. Coletti Giuseppe ili anni 33, delia! I.oggia G. Oberdan No. -195, residen te in Phtladelphla, Pa., iscritto al F. F. M. il 30 novembre 19ltì, mor to il 9 gennaio 1522. di polmoni te, $-100. Damiani Maria di anni 37, resi dente in Carbondale, Pa., moglie del fratello Danlatni Antonio, della log via Giovane Italia No. 547, iscritto al F. F. M. 11 26 aprile 1917, morta il 12 gennaio 1922