LA LIBERA PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 3 IMPRESSIONI SULL'ITALIA n La politica Fra i mali del dopoguerra, nati in Italia, quello, rappresentato dalla po litica. va tra i maggiori. E' un ma le, a cui il Popolo nostro, non ha da to ancora il rimedio per quell'apatia, in cui cadde, e per il quale non tanto s'interessa, anche se esso mini alla compagine ed al bene nazionale. La politica oggi in Italia ci divide enormemente; e piuttosto che unifi carsi in un unico ideale, Ci divide persino nei sentimenti, la cui fred dezza e' colpa, talvolta, di lutti e di miserie. Tutti i giorni escono nuo vi partiti i quali, a furia di moltipli carsi senza uno indirizzo preciso, sen za una idealità' pratica, ne' mossi o sorretti da volontà' maggiori o supe riori, finiscono col perdersi nel tem po che trovano, lasciando, soltanto, per ricordo, l'avere sperperato, sem pre più', le energie parlamentari. Le quali, piuttosto che fondersi in un solo partito per presentare e rap presentare dinanzi al Paese la volontà' della maggioranza, si divi dono in modo da dirsi che ogni Rap presentante sia un partito!... Donde derivo' una tale scissura, o una tale disorganizzazione politica?... Dalla mancata pace, o, meglio, dalla mancata raccolta di frutti, che la pace avrebbe dovuto apportare al Po polo d'ltalia, per compensarlo, in certo qual modo, degli enormi sacri fizi, fatti per la vittoria comune? Sembro' allora che il popolo, ingan nato, venisse a perdere la propria fe de, che stesse per essere indifferen te a tutto ciò' che lo circondasse. Ne' in mezzo a tante delusioni, e a tuiili bisogni emerse "l'Uomo nuovo e ne cessario", che scuotesse l'anima na zionale, e la unificasse, perche' i sa crosanti diritti d'ltalia venissero ad essere appagati o compiuti. Anzi, dal la mancanza di un "tale Uomo" ne derivo' la nostra disorganizzazione politica. Poiché' a chi pondera bene la nostra vita odierna, viene il so spetto, che diventa realta', della man canza in Italia dei cosidetti "grandi vomirti politici," Abbiamo, e' vero, degli uomini buoni, bravi, capacissimi di reggere i singoli dicasteri; ma figure vere presidenzali, uomini capaci di solle varsi sulla massa per dominarla, e col dominio sorreggersi, in modo da imporro la propria volontà' alla Na zione, e da far sentire la sua voce nei problemi internazionali, pare che non ve ne siano; a meno che non stiano riparati nell'ombra, pronti a saltar fuori all'ora opportuna. I vec chi politici parvero esausti dalle tri stissime vicende della guerra, e dalle inaspettate sorprese della pace; e in ' mezzo agli uomini giovani non emer se quello, che poteva dirsi "l'Uomo nuoto e necessario!" Ma e* possibile che in Italia, ove tra lo altre genialità' vi fu sempre quella "politica" non vi sieno uomini, la cui mente eletta non sia capace di elevarsi alle risoluzioni dei pro blemi dell'ora?... Io credo che vi sieno; semplicemente son tenuti lon tani dalla mancata unione nostra. Che se i nostri Onorevoli, o magari quelli, che si dicono pertinenti a partiti dell'ordine si fondessero in una volontà' sola, con la coscienza della propria entità', finirebbe il caos politico, ed accorrerebbe "l'Uomo j nuovo e necessario" capace di guida re la Nave, qualunque siano le onde ed i marosi... Che volete da una Ca mera cosi' multiforme, e che e' per nulla la espressione della volontà' vera nazionale?... Nata in un tempo in cui la Coscienza della Nazione e ra depressa ancora dai lutti e dalle miserie della guerra, e tenuta nello spavento di una rivoluzione da quel -1 omiciattolo, grosso e panciuto, che per somma sventura della Patria, ne resse le sorti per un tempo abbastan za lungo, essa non partecipo', come doveva, alle ultime elezioni politiche; e~resto' apata, e non si commosse al pensiero de' suoi nuovi legislatori. ; Per la maggioranza degli elettori non v'era nulla nel programma che li po tesse spingere a partecipare alla lot ta politica; poiché' essi ed ave vano ragione avevano visto sfron dati, ad uno ad uno, tutti gli ideali della vittoria e della pace. I loro uomini politici commessi viaggiatori a tempo perso per le fa mose conferenze intemazionali —• non avevano saputo, o, forse, non a vevano potuto far valere i diritti d'ltalia; e mentre essi si perdevano coi viaggi a Parigi, a Londra, il po polo a casa restava sempre più' deluso e sconfortato. Nacquero allora nella massa quei sentimenti che vengono come conseguenza dallo promesse mancate, e le sdegno, che le venne dalle speranze, riposte in coloro, i quali al tavolo della pace non seppero, o non vollero impiparsi di tutti i fulmini di Giove, o dei molti Giovi tonanti, speranze gittate al vento, la rese fredda anche dinan zi ad avvenimenti di capitale impor Domani si inaugurerà' l'Orfanotrofio dei r. d'l. di Pennsylvania a Concordville Cambiamento di programma Domani, domenica, ventidue di gennaio, si inaugurerà' l'Orfanotro fio dell'Ordine dei Pigli d'ltalia di Pennsylvania, in Concordville, Pa., e sara' anche inaugurato un busto a Dante Alighieri, nel cortile adiacen te, fatto per sottoscrizione de "I a Libera Parola". Per accontentare il desiderio «li S. K. il Senatore Vittorio Rolandi-Ric ci, Ambasciatore del Re d'ltalia a Washington, D. C., che interverrà' a questa doppia festa d'italianitn' si e' dovuto lievemente modificare il programma, per dardi l'opportuni- ; ta' di tornare nella Sua sede con il ' reno delle ore 7.14 pomeridiane del l'istesso giorno. Sua Eccellenza, al Grande labile che la sera del 17 dicembre u. s. era andato ad intervistarlo, nel la Capitale degli Stati Uniti, per prendere gli accordi circa la data del l'inaugurazione dell'Orfanotrofio, a veva promesso di essere ospite del l'Ordine dei Figli d'ltalia per tre giorni: il 21 corrente per fare .una visita alla citta' e colonia italiana di Chester, Pa., il 22 per recarsi a Con cordville e il 23 per andare ad Ea ston ed a Roseto, Pa. Questa promes sa, pero', Stfa Eccellenza l'aveva su bordinate al fatto che o la conferen za sul disarmo per quel tempo sareb be terminata o, continuando ancora, Egli sarebbe stato libero di partire da Washington nel pomeriggio del Sabato. Perche'," quel giorno, in cui il Cav. Di Silvestro si recato ad intervistarlo, S. E. tornava dalla Conferenza, alle ore 5 'pomeridiane. E quel giorno era di Sabato. Aven do il Dipartimento di Stato invitato i delegati delle Nazioni, che parteci pano alla conferenza sul disarmo, a rimanere in sessione tutta la gior nata di oggi, 21, Sua Eccellenza non può' recarsi a Chester, come non può' rimanere in Philadelphia dopo do mani, lunedi'. < Egli, come dicevamo, sara' fra noi domani. Arriverà' da Washing ton direttamente col treno che arri- f va alla stazione della Pennsylvania a , Broad Street, alle ore 11.55 A. M. | Lo riceveranno il Regio Console, i Dignitari dell'Ordine ed il Segretario ! del Sindaco che lo inviterà' a pren dere posto nell'automobile della cit ta'. Il banchetto e' stato fissato per le ore 1 pomeridiane al Gimnasium del- 1 l'Orfanotrofio, a Concordville, du rante il quale vi rara' la continuazio- . ne del programma, preceduto da una ! breve cerimonia per lo scoprimento del b u sto a Dante Alighieri. Parle ranno il presidente della Central High School di Philadelphia, John L. Haney, ed il Pro. M. De Vitis dell'High School di Pittsburgh, in inglese ed il Dr. Francesco Cubicciotti in Ita liano. Il treno speciale partirà' dalla sta zione della Pennsylvania di Broad e Market alle ore 11.30 a. m. salvo che sopra luogo non si decida di fare ri tardare la partenza di pochi minu ti per ricevere Sua Eccellenza. AVANTI SEMPRE, CON l_A FIACCOLA irsi PUGNO PHILADELPHIA, PA., SABATO, 21 GENNAIO, 1922 tanza. Accadde, perciò', che le mino ranze, disciplinate e compatte si af follassero alle urne e guadagnassero seggi a centinaia. Parve cosi' emer gere ad entità' politica il partito po polare; parve cosi' ingigantirsi il partito social-comunista; anzi si eb be all'estero, persino l'impressione che l'ltalia stesse per addivenire un popolo di bolscevichi. In tanta confusione, ed. in tanto abbandono molti uomini politici si ritirarono; moltissimi, che sarebbero stati nuovi, ed in mezzo ai quali a vrebbe potuto essere "l'Uomo neces nario v restarono a casa; ela Nave si carico', si', di peso umano, ma con timonieri inadeguati alla bisogna. 10, pero', non dispero. La Patria nostra, che ebbe sempre una fioritu ra di uomini, la cui potenza politi ca fu sentita da tutto il paese, d la 'Un voto compiuto i Il voto dei dirigenti dell'Ordine dei | Figli d'ltalia di Pennsylvania si e' compiuto. Vi fu chi volle, fermamen te volle che l'Orfanotrofio sorgesse i a qualunque costo, per ottemperare ! ad una parte del programma della italfhnissima Istituzione. Il caso vol le che, per avere trovato i locali pronti per essere adibiti, l'Orfano trofio si e' potuto subito ammannire e domani gli italiani, che vi inter verranno, dovranno constatare che bongre' malgre quando c'è' la volon ; la' e l'attivila' a voler fare una da ta cosa il risultato non può' manca re. Il programma di una Società' di ; beneficenza, di una Organizzazione industriale, di un Ente qualsiasi non dev'essere solamente scritto nei re colamenti, per attrarre, |'on l'ingan no, il pubblico; ma occorre che esso' sia attuato, messo in pratica. Cosi' hanno voluto, fermamente voluto i ; dirigenti dell'Ordine in Pennsylva nia e cosi' si e' fatto, nonostante es- - si siano stati fatti segno agli attac- ; chi di gente vile e rinnegata. Ma domani gli araldi dell'ltaliani la' saranno compensati ad usura dei •iterifizii fatti, degli attacchi patiti; domani davanti a S. E. l'Ambaseia iore, che avra' ragione n era possibile che in siffatto ciclo di leggende o prima o poi non entrasse la Vergine, la pietosissima donna, la interceditrice a cui nulla si nega, l'avvocata dei peccatori. II citato Ti schendorf diede notizia di un'apoea lypsin Miniar, conservata in parec chi codici greci, e opera certamente ili un monaco del medio evo. La leggenda, sembra, ebbe varie redazio ni; ma la sostanza del racconto e' la seguente. Maria desidera visitare l'inferno, e l'arcangelo Michele, ac compagnato da numerosa schiera di {angeli, ve la conduce. Vede le pene orribili dei dannati, ella chiede di essere condotta in ciclo, affine di po , ter pregare Iddio per loro. L'arcan gelo le dice che evrli, insieme con (ili angeli tutti, prega per i dannati set t.e volte il ili' e sette la notte, ma in vano. Maria insiste, e rinnovate le ! preci col concorso di tutti i beati, Dio accorda un alleviamento di pe na, alleviamento che dai frammen ti trascritti dal Tischendorf, non può' capire i|ual sia. Mi par proba bile che questa u pocaljjpsix Marine altro non sia che un imitazione del- Vapocalypsì« l'ani i, con la quale ha meramente molta simiglianza, c la so stituzione della Vergine all'apostolo ! parra' più' che naturale a chiunque abbia qualche famigliarità' con le eggende mariane del medio evo, e specialmente con quella in cui si vede .'a Vergine adoperarci e intercedere per i peccatori più' malvagi e più' induriti. E nel medio evo fu opinione di alcuni che le pine dei dannati fos ero mitigate, in grazia della Vergi ne, nel santo giorno dell'Assunzione i!i lei." (Graf. Op. cit.). Altre leggende cristiane di compi lazione più' antica sono il Te lant-n --i cibiti. A destra ed a sinistra vi e rano angeli che scrivevano nel libro le buone e le cattive azioni degli uo mini. Dinanzi alla tavola vi era l'an gelo Dokiel con una bilancia tra le mani, ed al suo fianco vi era l'angelo l'uruel che provava col fuoco le ope re degli uomini. Se il fuoco non con sumava le opere messe alla prova, l'angelo della giustizia prendeva l'a nima e la conduceva su fra le gioie dei giusti. Abramo vide un'anima che non po teva es ere condotta ne' in cielo ne' all'inferno, e San Michele gli diede la seguente spiegazione "Giacche' il giudice ha trovato i suoi peccati u guali alle opere buone, quell'anima non sara' giudicata fino al giudizio finale. Abramo intanto, insieme a San Michele pregano in favore di quell'anima, e merce' la loro preghie ra essa e' condotta al Paradiso. L'apocalisse di Ei:dra appartiene al secolo secondo o terzo dell'era cri stiana e fu originariamente scritta in greco. Per alcuni rispetti somi glia al quarto libro di Esdra. Il pro- Fa quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.0» UNA COPIA 3 SOLDI , l'età si mostra perplesso circa i mi steri della vita futura e chiede a Dio di svelarglieli. I suoi pensieri sono per lo più' rivolti alla contemplazio ne delle pene dei malvagi. Se essi peccano in conseguenza della caduta di Adamo, il loro fato e' peggiore de gli animali. La descrizione delle pe ne che si soffrono nelle regioni in fernali e' alquanto particolareggiata. Alla fine il Profeta si decide ad ab bandonare la vita perche' Dio gli ha preparato una corona di gloria im mortale. E' chiara l'imitazione da altre leg gende precedenti. L'apocalisse di Giovanni e' in mas sima parte una profezia della se conda venuta di Cristo, della resur rezione dei morti e del giudizio fi nale con una descrizione delle pene dei malvagi e delle gioie dei giusti. La data di composizione non e' ante riore al secolo V dell'era cristiana. II Racconto di ZOSÌIHO descrive lo stato delle anime giuste, 'e quali non sono nel cielo, ma abitano nel proprio corpo in un luogo speciale. Esse do po molti anni vanno soggette ad una dolce morte ed allora dagli angeli saranno condotte nei firmamenti ad adorare Iddio. Zosimo narra la sua visione, dicen do che dopo d'aver per lungo tempo pregato e digiunato fu portato a ri dosso di un camello alla riva- di un fiume nel deserto. Quel fiume non si poteva attraversare, ma dietro altre fervide preghiere di Zosimo due al beri fragranti sorsero ai due lati op posti del fiume. L'albero ove era Zosimo si piego', lo prese leggermente fra i suoi rami e Io trasmise sui rami dell'altro al bero, che a sua volta si piego' per raccogliere l'eremita, e lo deposito' sano e salvo sull'altra riva. Quel luo go era saturo di una dolce fragran za, non vi erano ne' monti ne' colli ne, ma tutta una pianura piena di fiori, di ghirlande e di bellezza. Quel luogo era la sede dei giusti. In tutte queste leggende apocrife non abbiamo trovato nessun cenno del Purgatorio, ma solo del Paradi so, ove godono i giusti, e dell'lnfer no, ove i malvagi sono puniti per i loro peccati. Del Purgatorio intanto si trova fatta menzione fin dal se colo 111 in molti scrittori cristiani, ma nella letteratura apocrifa non si trova alcun vestigio. In questa l'ani ma al punto di morte e' giudicata e mandata a godere od a penare a se conda dei suoi meriti e peccati in at tesa del giudizio finale. Lo stato in termedio di cui fanno cenno alcune scritture diede origine all'idea del Purgatorio, oltre la dottrina di colo ro che non ammettevano l'eternità' delle pene infernali. La scuola rabbinica aveva fornito la prima idea del Purgatorio con ammettere sette scompartimenti del l'lnferno, attraverso cui passano le a nime fino a che sono totalmente pur gate. La scuola rabbinica di Sfiam mai insegnava che le anime di colo ro che avevano fatto del bene e del male dovevano essere purgate nelle pene del purgatorio. Nella stessa maniera il libro di Enoc descrive il fuoco attraverso cui le anime degne di redenzione dovevano passare. In seguito avremo occasione di accennare come l'idea del Purgato rio si sviluppo' nella chiesa cristia; na, fondandola specialmente sulla se conda lettera di San Pietro cap. 111 V, li, e sulla prima lettera ai Corin ti di San Paolo nel cap. Ili 13. An che il secondo libro dei Maccabei, ap partenente alla letteratura apocrifa del Vecchio Testamento, favori' l'i dea del Purgatorio, ammettendo lo stato intermedio ove e' possibile la morale trasformazione delle anime (Vedi James Op. cit. pag. 23ò). Dr. F.Cubiceiotti Partenze da Philadelphia Vine Street Pier | AMERICA 2 Febbraio AMERICA 18 Marzo TAORMINA 2? Aprile AMERICA 4 Maggio AMERFCA. Giusmo ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION "Entered as second-class matter April 19, 1918, at the post ufSce at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879" "I have gone over the matter very thoughtfully and earnestly about being with you on the 22nd. 1 have an engagement in Pittsburgh on Saturday the 21st and one on Sun day. I had thought of breaking them both but on mature considera tion, I do not think 1 would be just ified in doing so. If you were wholly dependent on me, I would probably break them f>oth, but in view of the ! fact the Ambassador is to be with you that day and of the urgency of j these engagements in Pittsburgh, I feel I must send my regret. In doing 3 want to congratulate you and the Sons of Italy on the splendid work you have undertaken in taking care of the children of deceased members. That is a fine' work and I cannot but feel that an organization that takes such a step will certainly suc ceed. , • Very cordially yours, Joseph Biiffington"