La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 17, 1921, Image 1

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    PUBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PBRMIT No 500 AUTHORW ED BY THE ACT OK OCTOBER 6. 1»17. ON /ILE AT THE POST-OPTICS OK r HILADELPHIA. PA.; BY ORDER O.' THK PKKSJDENT. A S Hi
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
"Entered as second-class matter April 19. 1918. at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3. 1879". LA LIBERA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
A.NNO VI. - Numero 49
LA PAROLA DI D'ANNUNZIO
sulla Conferenza di Washington
111.
POMA 11
Prima della grande guerra, nel pe
riodo culminante delle nuove macelli
ne e delle nuove invenzioni, la "fi
gura dell'uomo vittorioso sembrava
nuovamente posta MI un piedistallo,
statua mondiale dell'uomo dominato
re delle energie cosmiche.
Ci sembrava che gli uomini aves
sero rinnovato la sanzione già' osata
da un antico che i greci immagina
rono fosse disuso da Ercole.
Ippoerate aveva posto nel tempio
di Delfo, fra le statue divine, uno
scheletro di bronzo splendidamente
costrutto. Egli penso' di portare so
un piedistallo sacro un modello di
compiuta, bellezza mondiale l'ormato
secondo la logica necessita'.
Cosi' prima della guerra vedevamo
l'Uomo come il gigante prima del di
luvio, pronto a spezzare il creato.
Erede di tutte le virtù' e le espe
rienze accumulate dalle generazioni
anteriori; armato delle armi invisi
bili strappate alla natura per èssere
adoperate contro di essa: costretto a
moltiplicare gli sforzi della sua vo
lontà' per rendersi eguale all'energia
cosmica concentrata in se stesso e già*
pronta a sopraffarlo ed ucciderlo: t
levato sopra i piaceri, sopra i dolori
e le pene dal puro desiderio di an
dare in traccia di nuovi ostacoli, nuo
\i pericoli e nuove mete alla sua au
dacia. l'uomo non era più' una crea
tura in attesa della redenzione
un umano aspettante la divina elezio
ne ma un animale già' eletto fin
dalla nascita ad una vasta e miraco
losa opera.
Nel vostro paese, nel paese dei più"
grandi accumulatori-e costruttori ili
ricchezza e di forza più' elio altrove
l'essere umano e" dominato dall'altez
za del piedistallo erettosi colle pro
prie mani.
Ma venne il conflitto mondiale.
E di anno in anno, di orrore in or
rore. di eroismo in eroismo, di scon
fitta in sconfitta, di vittoria in vitto
ria si vide come la guerra sia vera
mente essenza divina.
Infatti le divine qualità' di Mari,
non furono mai cosi' perfettamente
dimostrate come in questo ultim
conflitto. Le forze elementari •' rii~
iteriose della divinità' vinsero l'uo
mo e lo fecero scendere dal suo pie ~
distallo. (
L'uomo non fu più' nulla. L'atto
eroico dell'individuo apparve solo co
me una lampada per illuminare ed
ingrandire infinitamente il divino
sprito dell'eroismo.
E questo sentimento fu troppo;
tardivamente riconosciuto dai super
stiti negli onori che sono stati resi n>
soldati ignoti.
Nessuno sapeva clic cosa bollissi
nella caldaia dell'avvenire. I più
perspicaci di noi sapevano solo clic •
ravamo al principio di una nuova (o
nesi, ma non distinguevano tra la via
da seguire, ne' le pietre miliari lungo
di essa.
Che cosa valevano i duci della
guerra ? , . ,
Che cosa valevano gli uomini di
Stato?
Anche nel più' fitto della battaglia
i loro gesti mostravano la loro impla
cabile,ottusità' e nell'ora del solenne
concilio le loro parole suonarono fai"
concilio le loro parole suonavano fai
se e vane.
Ditemi in verità' se il duce arma
se e vane.
to c' quale appare, legato alla sua o
pere come l'artigiano al suo banco?
Ditemi in verità' chi ha l'aspetto di
un Creatore, quale appare adulto in
statura ed in ampiezza?
Forse il facile manipolatore di e
spedienti e di menzogne che si atten
de a Washington toglierà' il concilio
dall'imbarazzo con una graziosa con
clusione. .... ,
Guardategli bene le mani! Sono le
mani di un intricante, le inani di un
cospiratore, le mani di un falsario,
quelle stesse mani che oprarono furti
va mente a Parigi.
E' più' facile monopolizzare certe
sorgenti di petrolio clic sfuggire ad
un grande destino. Il fato del mon
do si compie secondo la volontà' di
statisti occupati a gonfiare il 6acco
delle loro menzogne nella speranza
di poter passare come faci illumi
nanti.
Compatiteli e disprezzateli I
Colla fine della grande guerra e'
cominciata una nuova Genesi guida
ta dalla ragionevole speranza di un
disegno preordinato contro cui gli
intrighi, le baratterie, le illusioni, le
procrastinazioni e le congiure non
varranno, come non valgono le ansie
del Marzo contro la certezza della
Primavera.
La nuova fase del mondo e' l'in
j dubitabile fatalità' della Magione
poiché anche la storia ha le sue sta
gioni e la presente e' tremendamente
jaspra e fredda.
(Ili americani hanno la vista chia
ra. Vorranno, potranno issi persua
dersi a fissare in faccia il loro fato.
Il ferro non può' essere combattuto
ehe.col ferro. Il ferro sprofondato ne
-.rli abissi dei mari non ha valore, ne"
reale ne' ideale- Sara* necessario ap
! profondici sempre pili' nelle miniere
per compensare la perdita prematu
ra.
C'o' nessuno in America pauroso
della nuda verità"?
Entriamo oggi nel più' grave pe
riodo che il mondo abbia avuto e la
durata di < -so non e' stala determi
nata dal canto profeta. Cominciamo
un eculeo dramma di stirpi. Siamo
at prologo della tragedia dei conti
nenti . 4
I piccoli uomini hanno tentato di
sminuire, con deboli parole "ad tr
>uni Delphini", le forze elementari
della fatalità' storica che li minaccia
e che sta per schiacciarli.
Nessuna Infra del disarmo riusci
rà' a deviare i formidabili eventi " he
si preparano. I combattenti balzeran
no dal suolo come nel mito antico a
sicttrando più' violenti e più' sangui
nosi combattimenti.
I Civiltà' contro civiltà", orgoglio
contro orgoglio, calore contro calore.
! Dopo secoli e secoli di dominazione
senza contrasti, dopo secoli e secoli
di assoluto dominio l'uomo bianco -
vede ostruire la via alla supremazia
Inll'ùicvitabile uomo giallo, 1.0 tro
j va munito degli strumenti delle ar
! mi, della scienza del bianco di tut
to ciò' che il gonio del bianco ha in
! ventato e inventa ancora per imporre
e perpetuare la servitù'.
1 a lotta e' inevitabile. Dobbiamo
guardare in faccia il destino. Debbi::
l'ilo essere degni del nostro fato..
Non \i e* alcun fatto stòrico para-
I gonabile in grandezza alla resurrezio
| ile asiatica, al subitaneo ringiovani
j mento dei sacri brulicanti milioni
dell'Oriente.
Gl'imperi silenziosi sj risvegliano
lai contatto colla civiltà' occidentale
si preparano a lanciare lo loro me -se
rinlle contro 1 Occidente.
Dal giorno in cui la tempesta fe
jic naufragare la nave portoghese
"Mendez " sullo coste del Giappone,
[dal giorno in cui il commodoro l'er
rv getto* le ancore delle -ne due fre
gate nella Paia di Vede i popoli dei
-1 "impero del Sol T.ovanti- han subito
la più" straordinaria trasformazione
Mie la storia ricordi.
La loro immobilita' dinanzi al vol
to del fato si e' mutata in un tumul
to di grandezza. Essi sono insazia- >
bilmonte divorati dall'orgoglio di raz
za e dallo spirito di-predominio. A
- enilo vinto il Celeste Impero ed i*
Cesare slavo ed avendo ottenuto l'a
gognata alleanza eoll'lnghilt rra ogi'i
non aspirano che alla conquista.
Organizzati e stretti in un'impene
trabile unita' non solo mirano alla '
signoria dell'Asia, ma a quella di
tutto il Pacifico. Conoscendo tutti;
gli uomini bianchi che sono forti,-
essi imitano e complicano i derivati
di tale forza.
Nel loro silenzioso disegno sta la
totale liberazione dell'Asia.
I loro nasi piatti fintano i venti
dell'Asia dall'lndia, dall'lndo Cina,
dalla Persia, dalla Malesia e da tutti
crii arcipelaghi del grande oceano.
Questa e' una verità' degna di dedi
ca all'ombra del commodoro Perry
(juando si ricordi che i giapponesi,
gli eressero ne! 1001 uno splendido!
monumento celebrante il suo sbarco
come la data solenne della loro tra-!
sformazione nazionale e rinascita-
Talvolta la storia illumina ironi
t amente il margine d'elle sue pagine
più' notevoli. Il gesto di Charles
Hughes significa l'abdicazióne della
potenza americana, il sacrificio delle
dreadnoghts d'acciaio mll'altare del
le fregate di legno di Perry erette
quando esse apersero al mondi} la via
del Giappone?
Senza dubbio il vecchio commodoro
ricorderebbe il diavolo della mitolo
gia orientale, Mahidis, che aveva
cinque teste, come il concilio di Wa
shington, e componeva con esse cin-
AVANTI SE IVI PRE, COM LA FIACCOLA IN RUGINO
I*;iie .i mzotii differenti. Una di que
-te canzoni era chiamata la "Canzo
ne di Shupuck *. Non veniva mai
.cantata da nessuno perche' chiunque
;la cantasse sarebbe morto divorato
dal fuoco.
I n giorno ad Vkoar venne l'idea
■ li voler sentir cantare fa canzone ar
•lente. Fece chiamare il migliore «lei
tenori non -i chiamava Lloyd
(icorge, ma Nalk Gopoul e gli
dissi : "Cantami la Canzoni- li Shu
puck''.
II tenore impalli' e supplico' il so
v ratio perche' Io risparmiasse, ma
Vkhar fu inesorabile. Cosi' Naik
■ lopaul ritorno' a casa, fece testa
La inerenza fra due celebrazioni Dantesche
Nei giorni ì e S corrente mese \i
-ono state due commemorazioni Dan
tesche, quella "del primo giorno nel '
"Musiuni dell'l niveisita' di l'enn-|
■yhania e l'altro dell'B, all'Accade-I
. mia di Musica, sotto gli auspici della
"Aiutimi Sodalitv" del St. Joseph!
' ollcge. Siamo dolenti di avere ac
cettato l'invito alla seconda.
Nella prima commemorazione il rap
oreseiitniite del nostro (inverno veni
va accolto dal lettore e dalla facol
tà' dell'l'ni< er.-ita' coinè il piti' gra
dito i logli ospiti e ad egli fu data la
, preferenza di parlare; nella se-1
eonda, quella presieduta dal Car
dinale Doughertv, il Cav. I Tl'. Lui
gi Si 1 lilli tu completamente ignora
to e, sebbene fosse stato invitato d'o-!
noie, non In neanche chiamato a par
tecipare al corteo che accompagno' il
Cardinali -ni Palcoscenico. In quel-
Ja tenutasi aliTnivcrsita' di Penn
sylvania sfolgorava la bandiera ita-1
liana e si parlo' ripetutamente del*l
l'ltalia ; nella commemorazione al-j
l'Accademia di Musica, la '•tatua ili
Dante era ricoperta di una bandiera
americana, senza un segno della no-j
-tra Nazione, il nome d'ltalia non j
fu mai nominato, mentre al nome ili
Dante veniva paragonalo quello del
generale Foch, clic nella commemora
zione i i entrava come il eavolo a me- ;
renda. Nella prima mani cstazioni j
apriva la commemorazione l'acting
Provost dell'Università' Prof, l'enni-;
man, clic sciolse un inno all'ltalia ed ;
ai suoi (ì rand i ; nella seconda fu no i
minato chairnian un francese, il Dr. i
Krn-t Laplace, che ignoro' compie-j
tamente il nome d'ltalia. All'Uni-1
versila* di Pennsylvania si fece l'a-"j
pi teo-i d'ltalia i dei suoi Figli, ai j
l'Ai endemia di Musica veniva atro-j
cernente insultato il nome del Genio 1
che -i commemorava, la nostra l'ir i
tria NI il MIO rappresentante. Ma
il Cav . I'IT. Luiui Sillitti
con un ge«to energico e dignitoso, al>-1
battiloro' immediatamente il teatro,
seguito subito dopo dall'avv. liiovnn
ni Di Silvestro, Venerabile Supre
mo dell'Ordine Figli d'ltalia, dal
capitano Costantino Costantini • da
qualche altro.
(lie sj avesse avuto l'intenzion -1
premeditata di insultare l'ltalia era j
stato rilevato da una intervista del
l'impudente ed ignorante commemo j
nitore, Dr. Austin O'Malley, il qua
le aveva strombazzato siili' "Evening
Lodger" del 1? Novembre u. s. elle
Dante non era italiano, come italia
ni non erano Michelangelo, Raffael
lo. Tiziano ed altri nostri genii. Do
vette l'or e desistere dalla -uà crimi
nale intenzione di fare queste azzar
dati dichiarazioni perche' gli si era
fatto sapere che sarebbe stato fi
schiato. Ma se tali dichiarazioni e
gli avesse fatte ehi volevate che a
vesse fischiato, forse Carmine Baldi,
decorato della commenda dal Gover
no d'ltalia, che rimase nel teatro ad
applaudire e che da! suo giornale ha
fatto chiamare la commemorazione
una "dotta orazione" del Dr. O'Mal
ley? Carmine Baldi, dicevamo, che
non ebbe uno scatto di ribellione
quando l'Ammiraglio William S.
Benson paragono' l'Altissimo Poetili
al Generale Foch, dimenticando che j
artefice della vittoria della guerra
mondiale era stato un italiano, Ar- 1
niand- Vittorio Diaz?
Alla commemorazione all'Univer
sità' di Pennsylvania erano interve
nuti, perche' invitati, moltissimi con
nazionali professionisti, studenti
universitari! e di scuole secondarie e
commercianti. Fra i quali notammo
gli avvocati Giovanni Di Silvestro,
■ loseph P. Bartilucci e John Cara
tisi; i medici Dr. Giuseppe Fabia
ni, Dr. Nicola Pernice, Dr. Giovan
ni Feo, Dr. Martucci; i signori
Frank ed Henry Di Bi Tardino, Car
mine Baldi, Cav. Guido Di Vincen
zo, Regio Vice Console, nrof. Sene
ca, Giulio Cesare Carunchio, Pa
squale Del Vecchio e Costantino Co
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 17 DICEMBRE, 1921
'mento, abbraccio' i congiunti, disse
addio a tutto ciò' ch'egli amava in
terra e si ripresento' all'imperatore.
Le preghiere furono ancora una
volta vane. Rra d'inverno e gli sta
gni erano gelati. Naik Gopaul fece
un foro sulla lastra di ghiaccio, si
calo' in acqua fino alla gola c co
mincio' a cantare.
\l secondo verso l'acqua era diven
tata calda. Al terzo bolliva come una
l»eiit da ed il calore era scottante co
me un pesce in padella. Ma l'impe
ratore gli ordino' ili finire la can
zone.
Naik Gopaul continuo' a cantare.
La sua faccia divenni come brace ar
|-tantini, quasi tutti accompagnati
dalle proprie signore e i giovani Ni
cola Dieunc- ioli la sorella signorina
ld:!, \iitnnio e Rosalia Di Silvestro,
.i-li del nostro Direttore, ed altri dei
quali ci sfuggono i innini.
C >ni ni emoni roiio il Divino Poeta i
professori William Rosene Thayer,
itcll'llaward Collegi di Cambridge,
Mass.. Hugo A. iìennert, dell'l'ni-
I versila' di Pennsylvania ed il Regio
Console, clic, indossando la toga, pro
nunzio', applauditissinio, il seguente
discorso :
"Signor Presidente,
"Magnilico Rettore, Signore e Si
: gnori,
"Ascrivo a mio| alto onore pai"! are
in questo-tempio di dottrina e ili
scienza, e ringrazio vivamente il Ma
gnilico Rettore per avertili conferito
Iquesto onre.
"Nella ricorrenza del sesto cente
nario della sua morti, in tittto il mon
do ; i onora il Divino Poeta, clic e'
gloria eccelsa d'ltalia e ad un tempo
Maestro di ogni virtù' a tutti i popo
li.
"Ma permettetemi ili metjere in
rilievo il particolare significato che
credo abbiano le celebrazioni Dante- 1
robe l'alte dalle Università' America
ne, che conic questa della IVnnsyl
| vania, tanto autorevolmente sanzio
l'iino la grandezza delle opere e del
pensiero di Dante.
1 '•Nella concezione dei >-egni ultra
i mondani, Dante immagino' che la
i montagna del Purgatorio, "dove l'u-
Imano spirito fi purga ', sorgesse dalle
| acque elle baciano 'e coste ili questo;
icontinente. Egli ignorava resistenza
;- li queste terre. Ma non e' sorpren-
I lenti '-he Kgli, Italiano, abbia eo'lo
! i ato il regno della Purifcaziono e del- J
. la Speranza al ili la' ili un mare elici
| doveva piti' tardi essere solcato peri
| la mima volta da un altro Italiano,
Cristoforo Coli mbo, ed in una terra
i he conosciuta più' tardi eoi nome di
. America, doveva rappresentare il
; l'uose del miglioramento economico
e mnj-ale delle genti i
"E come nel Purgatorio Dante co,
chi visse onestamente ma fuori della
; 'irazia di Dio per eause indipenden
ti dalla ma volontà', spera ed atteu-'
de la beatitudine celeste, cosi' in que
-(•> granile Paese, ehi e* nato senza |
[fortuna, hiunquè egli sia, purché'
viva col invoro onesto, può* con se-|
rena fiducia sperare ed attendere il|
suo miglioramento economico e la
-uà elevazione morale.
"Chiunque egli sia ho detto, che.
viva col lavoro onesto, perche' qui,
come nel Purgatorio Dantesco, tutto
le genti sono considerate egualmente
ed a tutte esse, e non a questa od a
quella soltanto, e' libera ed aperta la
via del successo, per il bene loro, per
il bene di tutta l'Umanità*.
"Il bene dell'Umanità': questo e'
l'iderle supremo di Dante por cui
egli canta :
Considerate la vostra grillanti
Fatti non feste a aitar ionie bruti
Va per v gii ir rirtude e conoscenza.
"Perciò' Egli insegna a spregiai-!
il v izi<. ead amare la virtù'. Perciò'
I Kgli, come scrissi' Carducci, "canta
| li? più' alte cose della vita, i più' alti
i |i(-i)sicri degli Uomini i più' alti se
| -.rreti ielle anime: e non dell'anima
-ua, e non di queste o quelle anime,
ina di tutte le anime; e li canta cosi'
profondamente, cosi' sinceramente,
C-i' superiormi nte che rimane la poe
sia civile ed umana; ed il nome del
Poeta Divino di nostra gente vola
e s'infutura nei secoli, come la Glo
ria del Campidoglio ed il nome di
Roma".
"E poi, non e' forse tutta l'opera
di Dante un inno all'amor-. - , all'a
more suo per Beatrice che venne esal
tata quanto non fu mai nessun'altra
donna, e venne idealizzata, co«i' che
per Dante l'amore divenne spinta ele
vazione e stimolo verso la purità'.
"E ipiale stimolo, più' che l'amo
dente ed i capelli lanciavano faville.
All'ultimo verso della canzone comin
ciarono mi uscir fiamme dalla bocca,
dalle orecchie e dagli ocelli del can
tore che fu divorato dalle fiamme ili
mezzo all'acqua sorpresa.
"Vi sono stagni e stagni dice
sorridendo il commodoro Perry. Vi
son-i tenori e tenori. Ma se anche i
vecchi maghi radunati a Washing
ton riuscissero a trasformare l'Ocea
no Pacifico in un inviolabile ma»-so
ili ghiaccio vi sarchi) • sempre un foro
verso il mezzo per la canzone ili
ili Shupuck."
G.wmnxt: D'Awrxzio
re, può' spingere a bene onerare?
"( 'auto' il Cavallotti :
amate, ama
A mula o voi i-Ite in taira affratello' I
ii dolore
A on prospera tu colpa dora germogli);
a in ore.
Ecco perche' Dante e* il Poeta
dell'l'munita'. Ecco perche' Egli e'
onorato in tutti i Paesi.
"Ma in questa America, forse più'
clic altrove, ,-i ha avuto e si ha il cul
to delle idealità' ili Dante e si e' stu
diata e si studia la sua opera ini
mortale.
"Nella mia qualità' di rappreseli
tante d'ltalia, sento di rendere il pili'
vivo omaggio a tutti gli illustri Dan
tisti d'Anici ics.
"Sento ili rendere omaggio a Lo
renzo ila Ponte, italiano che, come lui
scritto il Prof. William Rosene
Thayer. tenne gratuitamente, circa
un secolo fa. delle conferenze SII
Dante alla "Columbia University" di
New York : al l'rof. George Ticknor,
che il principio del secolo 10.0, ten
ne pure delle conferenze sulla Di
vina Commedia all' "llaward Colli
gè ; id grande poeta Ilenrv Wails
worth Jjongfellov, clic tra lu—c in
inglese la I ivina Couimcdia. com
piendo opera che e' ritenuta la mi
gliore: ai professori l.ovvell, Norton,
'irandgent, Dinstnore- Langdon.
Grav, Brown Weason, Fav Carpeir
ter. While. SI tei di in, Wilkins, Ken
ilani Rand ed a quanti altri che di
vulgatomi l'opera di Dant -, hanno di
vml'iato anelic i| pensiero italiano.
"E sento pure di rendere omaggio
a questi grande Ateneo, che con
questa magnifica celebrazione, cosi"
degnamente lui esaltato la gloria più *
"Nella comunione jn-rfi ttii ile l
eulto per la liberta'
. .('h'e' HV cara,
come xa chi per lei vita ri fiuta \
l'America si uni.-ce all'ltalia nell'o
norarc il Divino Poeta che volle li
boro he' stesso, libera la Pallia ed il
Mondo intero, lilteio il pensiero u
ninno.
"Cosi' i due ]>apoli, l'Americano e
I Italiano, procedono in perfetta ar
monia nelle opere di pace dirette a!
civile progresso, come procedettero
tu perfetta armonia nelle opere di
.netri. guidati soltanto dai più' alti
ideili di giustizia e di umanità".
RIPARTE PER L'ITALIA
Il IH corrente mese, a bordo del
piroscafo Giuseppe Verdi, col quale
era venuto in America, si imbarcava,
per far ritorno in Patria, il Genera - ■
iissimo Armando Vittorio Diaz col
suo seguilo, dopo ili avere preseti- j
ziato un banchetto dato in -ito onore
al Riiltimore Hotel di New York.
E' inutile ridire le grida di evvi
va assordanti che lo accompagnarono
al norto e che salutarono la parten
za flel Verdi.
Questo Regio Con ole, Cav . Uff.
l-uigi Sillitti fece arrivare al Gene
rali ssimo, proprio pochi minuti pri
ma clic il piroscafo si allontanasse, il
seguente telegramma di saluto:
"S, E. Generale Diaz
On Board S. S Giuseppe Verdi
New York
"Prego Vostra Eccellenza gradire
rispettosi fervidi auguri buon viag
gio da parte questa Colonia Italiana
e personale Consolato. Col maggio
re ossequio
Ft. Console Sillitti"
Il vincitore di Vittorio Veneto co
si' rispondeva al Cav. Sillitti:
"Controcambio ringraziando fervi
do saluto che mi accompagna in Ita
lia come alta gradita manifestazio
ne sentimenti V. S. personale Con
solato e fiorente patriottica colonia
Filadelfia. '
Ft. Generala Diaz
Pei gli Ili Min Ili in li®
I il telegramma da Roma al Bol
lettino della Sera ili New York, un
miliziani, venerili' della settimana
scorsa, clie il giorno 8 corrente mese
l'Oli. Giuseppe Bottai, deputato fasci
sta per la circoscrizione di Roma, a
veva inviata un'interrogazione alla
Presidenza della Camera «lei Impu
tali per il Ministro degli Affari Iv
steri.
-Nella sua interrogazione il depu
tato romano parla degli uffici dei
Consolati italiani negli Stati I'niti.
Molti di questi uffici e tra es
i-i specalmcnte quello di Filadelfia
sono, secondo l'intei rogante, sempli
cemente indecenti e incompatibili con
la dignità' dell'ltalia e ilei suoi fun
zionari all'estero.
Nella sua interrogazione, l'Oli. •
Bottai si occupa anche delle agenzie I
consolari, denunziando che molti, a
genti consolari degli Siali Uniti e
sercitano professioni e commerci. La
maggior parte di essi hanno uffici
I lanca rii.
Due verità', come si vede, incon
futabili, specialmente quella riflet
tente le agenzie consolari, le quali,
non solo hanno gli uffici bancari ma
venditi- di generi alimentari e sono
indecenti ritrovi, in cui accorrono i
nostri connazionali per affari, ed
hanno la |x>eo gradita sorpresa che, il
più' delle volte, a fianco del tricolori
\i e" un'asta di ramazza esposi a co
lile reclame della ditta, o dei prosciut
ti e salami appiccati alla porta per
dimostrare che il negozio e' ben for
niti..
Non e' pero' delle agenzie che noi
intendiamo parlare, ({minilo l'On.
Bottai In 111 l'biladelphia e si reco'
a l'istituire la visita al ('tu. Si 11 it
li. elibe l'opportunità' di vedere in
che specie di fabbricato erano instal
lati questi l lfii i consolari : perciò',
toriuilo in Patria, interloquendo sul
la questione, volle più' specialmente
■ ilare lUT esempio il Consolato di l'hi
ladelpliia, una vera spelonca senza
luce, umida e.... poco gradita al
■ odorato del personale edi quelli,
i be vi si portano per ragioni di Uf
ficio
Solamente che l'energico suo tito" I
lare, Cav. Uff. Luigi Sillitti. aveva |
provveduto alla bisogna già' da pri* !
ma che vi giungc-se il giovane depu
tato. Alla l'ine di quest'anno s irebbe
scaduto il termine di affitto e già' il
Regio Console, da appena ani vati) in
questa citta", aveva l'atto supere al
padrone del fabbricato che, caso mai
fosse stato obbligato a rimanervi, -a
\ rebbe desiderato che ad esso fossero
apportate tali alterazioni e modil'i
i azioni indispensabili, onde dare la
impressione di entrare in uffici in
vece che in caverne. L'esito della ri
■ -hit -ta fu negativo, ed altura il Cav.
1 IT. Luigi Sillitti dovette rivolgersi
altrove e fra pochi giorni gli t ifici
di questo Consolato saranno trasfe-I
lili in lucali ampii, eleganti, pieni di {
luce, nella migliore strada che vanti
i-i citta' di Philadelphia, al centro
della Colonia italiana, ed essi faran
no certamente invidia a quelli di al-i
tri Consolati.
Ciacche' ci troviamo a parlare di
questa faccenda crediamo utile ricor
dare che diversi attacchi sono stati
fatli dai giornali italiani ai nostri
Consolali 'per l'indecenza dei locali j
nei quali esii sono installati. Non
tanto tenip > fa quando gli Uffici del
Consolato di Ne# York erano a
Brnadwav. da uri giornale locale di
lingua nostra gli furoii mossi attacchi
perche' ai nostri connazionali non si
permetteva di accedere a quegli uffi
ci dalla entrata principale, invece i
poveri emigrati ed emigranti doveva
no salire ai piani superiori da un a
scensore-merci ili dietro al fabbricato.
La colpa evidentemente non era del
Console, ma del padrone del gratta
nuvole perche', come tutti i padroni
di case, non voleva che i cafoni ita
liani insudiciassero i pavimenti di
mosaico e compari-som fra gli impie
gati e la popolazione, linda e pulita,
che vi accedeva.
Un bravo quindi al Cav. Uff- L. Sil
litti che in questa citta' hfi saputo
♦lettere i suoi uffici all'altezza di
quelli più' aristocratici americani,
Partenze da Pfiìladelphia
Vine Street Pier
Per Palermo e Napoli
PALERMO 29 Dicembre
Fa quel che devi, &vV
che può*.
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UNA COPIA 3 SOLDI
che oggi irli -ic—i Consoli delle più'
importanti N'azioni non hanno.
[lttllltlllUA
La breve Magione liiion della Sun"
Carlo (l'inni! ()|khi Company si e*
chiusa questa settimana, gloriosa
incute cosi conio uvovu cominciato.
Il' st.iio un vi'ro trionfo poi- l'arte I"
taliana, )hm 1 inixativa Italiana, per
il nome Italiano. I!" proprio la pri
ma volta l'ho ci e' dato registrare un
•■ueeesso fisi' completo, tanto ila! la
tu artistico quanto ila quello finan
zino. \'e avevamo davvero bisogno,
specillimi lite d«|>o i vari conati di al
ienili irresponsabili, conati che forse
|i lettori avranno fatto Itene a dimen
ìi cu re.
lìitornani'o alla San Carlo, inai
nct-sima Compagnia d'Opera Italia
na, ne' d'altra nazionalità', V riu
scita a suscitare tanto entusiasmo,
tanto plauso, quanto ne ha suscita
to nelle passate tre settimane questa
eccellente accolta artistica.
\e-suno ha inani alo di rilevarlo,
ne il ne" la stampa. Ar*
ti-ii di primissimo online, repertorio
variatissinio allestimenti scenici ad
ii iil tt ura sfarzosi, nri--e orchestrali,
cornii e coreografiche numerose e
'ene affiatate, direttori d'orchestra
di reputata tanni. Che pili' poteva
l'hilaih Ipliia domaudare alla San
Carlo? Clic pili' poteva il Cav. dal
lo dare ai cultori della vera e buo
na musica?
Il trionfo della San Carlo e' sta
io tanto pronunziato che già" si par
la della ''prossima" stagione, che la
s.':in i'nr|n dar:! nella nostra citta',
l'er "prossima" i vuole intendere la
stagione dell'anno venturo, poiché' il
giro artistico della San Carlo a (ra
vci so tutti gli Stati Uniti si chiu
derà verso la l'ine di Maggio. A"
vi omo quindi la San Carlo anche
l'anno venturo e, forse, per un più'
lungo periodo di tempo.
! (,'ilesto il resoconto breve e s 110 i ln
|io della terza ed ultima settimana
, d'opera della San Carlo. Nel chiu
dere queste brevi note vogliamo in
nanzi tutto congratularci con l'ottimo
* 1 Callo, l'intelligente Impresario
della San < 'allo e i oli il Cav. Adol
fo l'avuso. al quale, oltre che ai va*
orosj artisti, che hanno saputo con
quistare il pubblico, va data uria lode
piviale per il lusinghiere!) risultato
finanziario. Il Cav Caruso e' co-
IIOM Ultissimo nella nostra colonia,
dalla quale simpaticamente ammi
rato e seguito II uo cosciente lavo
ro, la sua perseveranza lo hanno mes
" in condizione di conquistare lutti
gli amatori dell'arte lirica, ed il tea
tro i stato sempre pieno, cosa che,
noe he .lite obiniepte, con Compa
gnie che vanno per la maggiore, e'
tato po ; bile sperare per il passato.
Ora che la Colonia Italiana a
maggioranza, e 1 elemento americano,
imi scarso, hanno mostrato che in
l'hiladelphia vogliono l'Opera e l'ap
prezzano, quando o«a e' data da un
itti ino elemento artistico, il Cav. Gal
'o non dovrebbe esserci avaro di far
i eia mentire più spesso e più' a lun
go. E noi ce l'auguriamo.
iiifpii
Ancora una settimana e gli italiani
| di questa < olonia avranno nuovamen
te il piacere di poter 'ammirare e
mentire hi celebre artista dramniati
a Mimi' Artiglia in SCAMPOLO,
> "La Vagabonda di Roma'", capo
lavoro in .'! Atti di Ilario Xieodemi,
rappresentato per cento sere conse
cutive nella capitale d'ltalia, che, ad
inizativa del signor Edoardo Avella,
•'ara dato ali Accademia di Musica,
Rroad e Locust, la sera «Iti ".'lì cor
rente mese.
Dicevamo nel numero sporco di
qui sto giornale «Tic noi non abbiamo
nessun dubbio sull'esito finanziario
della serata, dato lo scopo umanita
rio e nobile per il quale essa e' da
ta. Se gli italiani in generale hanno
il dovere di dare il loro appoggio a
questa iniziativa, gli associati all'Or
dine dei Figli d'ltalia, che vi sono
direttamente interessati, non dovreb
bero mancare d'intervenire all'Acca
demiadi Musica la sera del 26 cor
iiaite mese per mostrare, se non al
: ro, la loro ammirazione per chi ha
oncepita la filantropica idea di
mta manifestazioni e per il suo
scopo eminentemente filantropico.
Ricordiamo clic la recita e' data